Dopo Milano, Bulgari lancia l’Hotel Roma, dove lusso, storia e immobiliare si fondono

Dopo Milano, Bulgari lancia l’Hotel Roma, dove lusso, storia e immobiliare si fondono

Il 2022 è l’anno del ritorno a casa per Bulgari. Inaugurato questo autunno, il Bvlgari Hotel Roma trova il suo nuovo sviluppo nella città natale, nel cuore del quartiere di Campo Marzio a Roma, di fronte a due dei monumenti più iconici della città, l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto. Il progetto di ACPV reinterpreta l’edificio razionalista in uno stile contemporaneo e senza tempo, bilanciando il rigore delle pietre utilizzate nella Roma imperiale, dettagli concisi ma potenti, nonché ricche trame in contrasto con l’essenzialità architettonica dell’edificio.

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Con la sua inaugurazione nel 2022, “il Bvlgari Hotel Roma sarà uno sfavillante tributo alla culla dell’universo Bulgari e alla sua più gloriosa fonte di ispirazione” si legge nel comunicato ufficiale. L’Hotel sorgerà dunque a pochi minuti dalla scalinata di Trinità dei Monti, da Via del Corso e dalla celebre boutique capitolina di Via dei Condotti.

Il nuovo Bvlgari Hotel Roma “occuperà uno splendido palazzo modernista degli anni ’30”. Come per tutti gli altri Bulgari Hotel, sarà il celebre studio di architettura italiano Antonio Citterio – Patricia Viel a firmare il restauro della dimora e a curare il design dei suoi interni, che ospiteranno oltre 100 camere, in maggioranza suite, insieme al prestigioso Il Ristorante – Niko Romito e Il Bvlgari Bar.

Il sapiente connubio di materiali quali il travertino color ocra e i mattoncini in terracotta celebrerà l’estetica dell’Antica Roma augustea, mentre magnifiche collezioni d’arte antica e contemporanea a rotazione impreziosiranno la struttura, evocando il ricco e sfaccettato patrimonio della città eterna, una delle città più belle al mondo, da sempre simbolo di arte e cultura. Con apertura prevista nel 2022, l’hotel è destinato a divenire il tempio dell’eredità Bulgari, andando ad arricchire la città che ha dato così tanto alla Maison di gioielli.

Intanto, a pochi passi da via Montenapoleone e via della Spiga, tra l’Accademia di Brera e la Scala, in pieno centro città, un palazzo milanese, risalente al XVIII secolo e rinnovato con gusto, accoglie il Bvlgari Hotel di Milano. L’albergo a cinque stelle è ubicato in una strada privata nel centro finanziario e culturale della città che, dietro le sue facciate austere, nasconde incantevoli cortili e inaspettati spazi verdi. Ne è un esempio il lussuoso giardino privato di 4.000 metri quadrati, estensione naturale del vicino Giardino Botanico e oasi di serenità e relax dove rigenerarsi e fuggire dal ritmo frenetico della città.

 

Foto via Bvlgari

Quartieri Milano

Camere con vista sul Duomo: Milano cerca investitori per nuovo hotel con servizi e negozi

Camere con vista sul Duomo: Milano cerca investitori per nuovo hotel con servizi e negozi

Camere con vista sul Duomo di Milano, accanto al Museo del Novecento. Secondo Il Sole 24 Ore è la destinazione prevista dall’Amministrazione comunale per la porzione centrale del palazzo di proprietà in via Dogana, sul lato sud di Piazza Duomo, fra via Marconi e via Mazzini.

L’immobile, in parte occupato dalla libreria Mondadori, è oggetto di un avviso di manifestazione d’interesse aperto fino al prossimo 25 febbraio: con questo, Palazzo Marino cerca soggetti interessati a riqualificare gli oltre 7.260 metri quadri fronte Duomo, disposti dal piano terra al quinto (più interrato e sottotetto), per farne un albergo con servizi e negozi connessi. L’atto fa seguito alla delibera di Giunta con cui lo scorso 30 luglio si è dato avvio al trasloco della libreria in altri spazi dello stesso palazzo sull’angolo con via Mazzini. Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, si tratta degli storici locali marchiati Galtrucco dal 1923 al 2001 e poi Benetton dal 2003 allo scorso marzo. Il trasferimento di Mondadori si realizzerà nel corso del 2022.

Al tempo stesso l’Amministrazione procederà alla “valorizzazione del corpo centrale dell’edificio (che comprende anche spazi già liberi e altri che saranno liberati da uffici comunali) in coerenza con il progetto di ampliamento del Museo del Novecento nel secondo Arengario”. Per il complesso, tutelato dalla Soprintendenza, Palazzo Marino si riserva di valutare anche proposte per “eventuali destinazioni alternative ma sempre rispettose dell’ambito storico monumentale”, si evince dall’avviso pubblico. In considerazione del piano di investimenti, “la concessione è di 18 anni ad un canone annuale non inferiore a 500 euro al metro quadro per gli spazi a destinazione alberghiera, a 1.850 euro per quelli destinati a ristorazione e a 2.899,81 euro per servizi e negozi”.

“Obiettivo dell’Amministrazione – fa notare l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte – è di valorizzare il palazzo dal punto di vista della redditività e insieme garantire un mix di funzioni adatte per il contesto di Piazza Duomo. La destinazione ricettiva con servizi di alto livello permette un giusto bilanciamento fra le esigenze di chi investe, il rispetto del contesto monumentale e l’utilità pubblica”.

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

Firenze e riqualificazione: il nuovo studentato sorgerà nella storica Manifattura Tabacchi

Firenze e riqualificazione: il nuovo studentato sorgerà nella storica Manifattura Tabacchi

Lo storico stabilimento industriale fiorentino, Manifattura Tabacchi, continua la sua corsa alla riqualificazione. Ad annunciarlo è Immobiliare.it secondo cui, a vent’anni dalla chiusura, tra gli uffici dell’Istituto dei Mestieri d’Eccellenza LVMH e le aule didattiche del Polimoda e dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, si fa sempre più spazio un nuovo progetto multimilionario del colosso USA Hines. Guidata in Italia dal Senior Managing Director & country Head Mario Abbadessa, Hines ha finalizzato un investimento da 80 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo studentato, nell’area Ovest del perimetro della famosa struttura.

Il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana di Manifattura Tabacchi, prevede “la realizzazione di un quinto piano ex novo, con l’obiettivo di ampliare gli spazi a disposizione degli studenti e creare, tra stanze e luoghi comuni in condivisione, più di 500 posti letto“. Aule studio, sala yoga, coworking, cinema lavanderia e palestra sono solo alcuni dei servizi previsti all’interno dei 16mila metri quadri della residenza che, si legge nel comunicato stampa, “sarà progettata e realizzata in linea con i più elevati standard internazionali di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica oggi presenti su scala mondiale”.

“Crediamo fortemente che la realizzazione di spazi esperienziali e di qualità per gli studenti contribuisca a creare un terreno fecondo dove giovani talenti possono confrontarsi favorendo la nascita di nuove idee e progetti, che siano da acceleratore per l’evoluzione di una città come Firenze” dichiara Mario Abbadessa.

Gli investimenti immobiliari a Firenze sono il pane della capacità attrattiva che la città esercita su una platea internazionale. Gli americani, infatti, possiedono in città già Palazzo Minerbetti, teatro dell’Hotel Tornabuoni, e numerosi negozi di lusso situati in Corso Italia. Ma, come ricorda Immobiliare.it, Manifattura Tabacchi non è che l’inizio di un progetto ancora più ampio nato nel 2016 dall’omonima joint venture – Manifattura Tabacchi S.p.A. – formata dalla londinese Aermont Capital e l’italiana CDP Immobiliare (società del Gruppo Cassa Depositi e Presiti), e che si propone, entro il 2026, di consegnare alla città un nuovo quartiere, complementare al centro storico, che si ponga come centro internazionale per la cultura contemporanea, l’arte e la moda.

Foto via Manifattura Tabacchi

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

La caccia all’oro è partita. Lo annuncia Repubblica in un reportage sulla rincorsa del mercato immobiliare di Milano. Appuntamenti cancellati nel giro di qualche ora: “Ci dispiace, l’immobile in San Luigi è stato già venduto”. Come quei 90 metri quadrati con terrazzo tra Porta Venezia e Stazione Centrale che hanno trovato un nuovo proprietario in un giorno. E senza neanche bisogno di attaccare un cartello sul portone. Perché tanto ormai molti appartamenti viaggiano invisibili ai radar degli annunci e, in alcuni quartieri, ci sono agenzie che hanno la coda di richieste, basta attingere lì per chiudere l’affare. Lo rivela un servizio di Alessia Gallione in un perfetto punto di incontro con la realtà immobiliare che i nostri broker conoscono a menadito sul territorio italiano.

Non solo. Se da un lato c’è la conferma che le zone centrali comprese tra Brera, il Quadrilatero e corso Magenta hanno prezzi che superano i 16mila euro al metro quadro, con un aumento medio di oltre il 26 per cento negli ultimi 5 anni, dall’altro c’è quella che Immobiliare.it definisce “la riscossa della periferia”, che nello stesso periodo di tempo ha visto rincari fino al 50 per cento come nel caso del Vigentino. È il report ufficiale tratto dal bollettino Fimaa, analizzato dal Corriere.it, che ha messo a confronto il costo del mattone a Milano nel 2016 e quello nel 2021.

I dettagli:

Il Vigentino, nella porzione tra viale Ortles e via Cermenate, è l’area che ha conseguito la maggiore rivalutazione immobiliare negli ultimi cinque anni: le abitazioni nuove hanno registrato un balzo del 50 per cento, quelle usate ma in buono stato oggi costano il 37,5 per cento in più del 2016. Al secondo posto, sempre per quanto riguarda le case nuove (gli edifici ristrutturati a nuovo) la zona Parco-Castello, con 47,3 per cento, dato che per l’usato sale al 50,7 per cento. Terza piazza per Gratosoglio –Missaglia, con +45 per cento per il nuovo e +36,7 per cento per l’usato. Quarto posto per Fiera Sempione (rispettivamente +42,2 per cento e +50,7 per cento), che precede Washington-Po-Vesuvio (+41,4 e +41,5 per cento).

La graduatoria dei prezzi trova in testa il Quadrilatero, con punte di 16.400 euro al metro, ma – sostiene Gino Pagliuca del Corriere – si tratta anche dell’area che registra la rivalutazione minima, almeno secondo i dati su cui qui ragioniamo: solo +3,3 per cento per il ristrutturato a nuovo. Va detto che nelle zone più in voga (Quadrilatero, Brera, Magenta, corso Venezia) le transazioni per gli immobili passano spesso per una sorta di mercato parallelo del passaparola a quotazioni stellari mentre quello che va sul mercato per così dire pubblico spesso non ha caratteristiche di esclusività coerenti con le richieste di prezzo. Il nuovo ha registrato nel quinquennio un aumento medio del 26,9 per cento, l’usato in buono stato del 25,2 per cento.

Commentando i dati Enzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza Brianza, spiega: “La novità più interessante sul mercato milanese è che negli ultimi anni è venuta meno quella sorta di barriera rappresentata dalla Circonvallazione della 90-91, portando a un aumento della richiesta di case nuove nelle aree che un tempo si definivano di periferia, anche se ovviamente la presenza di servizi è ancora una forte discriminante tra quartiere e quartiere. Nelle aree più centrali c’è solo la possibilità di riqualificare edifici e di fare piccole costruzioni, certo non si potranno replicare Porta Nuova o Citylife e non c’è nemmeno una domanda così ampia di case costose. Nelle aree più decentrate invece sono ancora possibili interventi di vera e propria rigenerazione urbana, con complessi di grandi dimensioni che apportano valore a tutto il quartiere, e a costi inferiori a 5mila euro al metro”.

Mercato immobiliare Stati Uniti

Tutti pronti per gli investimenti nel Metaverso: sarà come comprare casa su Park Avenue nell’800

Tutti pronti per gli investimenti nel Metaverso: sarà come comprare casa su Park Avenue nell’800

Pronti ad investire i vostri soldi dove si trova il vostro mouse? Due capi di società scommettono che i pixel di un luogo immaginario finiranno per essere altrettanto preziosi delle vere ville sulla costa del Pacifico. Sia Janine Yorio, co-fondatrice di Republic Realm che il capo del Metaverse Group, Lorne Sugarman, hanno dichiarato questa settimana a Insider che i loro recenti acquisti multimilionari di “terreni” nel mondo virtuale noto come Metaverso stanno dando un grande ritorno su ciò che potrebbe diventare un mercato multimiliardario.

Il team di Sugarman, secondo quanto riportato, ha recentemente investito 2,43 milioni di dollari di criptovaluta per acquistare una proprietà in quello che è noto come il quartiere Fashion Street di Decentraland, un ‘ambiente online’, solo virtuale, in cui Sugarman afferma che grandi cose sono destinate ad accadere. “Pensiamo che l’acquisto del Fashion District sia come comprare su Fifth Avenue nel 1800″, ha detto. Yorio ha affermato che l’acquisto record di 4,3 milioni di dollari da parte di Republic di terreni nel metaverso di The Sandbox “è stato l’equivalente dell’acquisto di una città” e prevede che lo sviluppo che il suo team costruirà successivamente attirerà gli utenti che accedono al mondo sui loro computer, telefoni e tablet. “Vogliamo comprare un terreno e costruirci sopra cose”, ha fatto sapere. “L’unico modo in cui il Metaverso diventa interessante è se ci sono cose da fare e persone da vedere e posti dove andare quando ci arrivi”.

 

Gli effetti della pandemia su Firenze

Il paradiso della Maremma è servito: Prada compra 800 ettari a Cala di Forno. Ecco le novità

Il paradiso della Maremma è servito: Prada compra 800 ettari a Cala di Forno. Ecco le novità

Come riporta Il Tirreno, per Patrizio Bertelli, ora, è davvero Natale. Nella sua nuova tenuta di 800 ettari di pura natura, affacciati sulla perla del Tirreno che è Cala di Forno, il patron di Prada è ufficialmente il nuovo proprietario della tenuta, ormai ex Vivarelli Colonna, nel Parco regionale della Maremma, in provincia di Grosseto. In questi giorni sono scaduti i due mesi di tempo dalla firma del preliminare con le proprietarie uscenti, periodo entro il quale il ministero della Cultura avrebbe potuto esercitare la prelazione sull’acquisto di alcuni manufatti di valore storico che si trovano nella proprietà: “Due antiche torri di avvistamento, una delle quali è quella della Bella Marsilia, e l’Antica dogana, quest’ultima per altro ceduta dallo stesso ministero alle precedenti proprietarie non più di cinque anni fa” scrive il Tirreno.

Secondo Arezzo News, la tenuta era di proprietà delle sorelle Antonella, Francesca e Sabina Vivarelli Colonna: la loro famiglia ne è stata in possesso per mezzo secolo. Con la vendita a Prada, hanno ceduto una parte importante della proprietà (che misurava complessivamente oltre 1500 ettari) per 18,4 milioni di euro. Contro la vendita era stata anche promossa una petizione, dalla testata Domani, che aveva raccolto 24mila firme. Il timore era che l’area incontaminata potesse essere deturpata con nuovi investimenti. Una paura che sarebbe stata scongiurata dallo stesso sindaco di Magliano in Toscana, Diego Cinelli, che ha spiegato al Tirreno: “Ci auguriamo che Bertelli possa portare qualcosa di buono sia per la conservazione del territorio sia come imprenditore. Mi sono fatto garante del prosieguo della fruibilità dei sentieri del Parco da parte degli escursionisti, a fronte di una lettera di Bertelli che garantisce il rinnovo delle convenzioni con il Parco”.

Foto via 24ORE Business School

Mercato immobiliare New York

Midtown Manhattan noiosa? Non più. New York oggi combina uffici, moda e divertimento

Midtown Manhattan noiosa? Non più. New York oggi combina uffici, moda e divertimento

Chi teme che le vacanze natalizie a New York rischino di diventare un disco in loop, si sorprenderà: il Rockefeller Center, quest’anno, è davvero rock! Ve lo possiamo dimostrare noi di Columbus International, con tre uffici a Rockefeller, nel cuore di New York e la Fifth Avenue del lusso e degli affari. Proprio così: anche Rockefeller si sta rinnovando e cambia volto in città. Nascosto dietro la facciata Art Déco del 30 Rockefeller Plaza, in uno spazio carico di 10mila vinili, ora sorge il paradiso degli amanti del rock. Rough Trade, un negozio di dischi indipendente di Londra, ha aperto a giugno dopo aver chiuso la sua sede di Williamsburg a marzo. Sta facendo la sua parte nell’introdurre un’atmosfera indie nell’area a lungo considerata ‘noiosa’ di Midtown, portando spettacoli dal vivo nella piazza all’aperto e all’interno della famosa Rainbow Room al 65° piano. Il mese scorso, il locale ha ospitato la band post-punk britannica Dry Cleaning e i Muckers di Brooklyn. “Sento che questa svolta a Midtown avvicinerà le persone a molti artisti indie e alternativi”, ha detto al New York Post Christian Salhany, un acquirente di 24 anni e residente a East Harlem, a proposito della presenza del negozio nel distretto. “Mostra solo la rinascita che la città può avere con grinta e coraggio, ed è in continua evoluzione – ed è fantastico”

Rough Trade è in buona compagnia e a Midtown è in arrivo un’onda di divertimento e novità che suona di rivoluzione culturale. La scorsa settimana, Ace’s Perfect Pizza in stile Detroit (di Williamsburg) ha aperto un avamposto al 30 Rock, così come il minimarket di Soho, attento alla salute e “socialmente consapevole”, The Goods Mart, che vende burritos di manzo da 5,75 dollari trasportati settimanalmente da Los Angeles. All’orizzonte: una tap room per il birrificio Other Half di Brooklyn a Rockefeller Plaza; e, attraverso la Sixth Avenue al 135 W. 50th St., un mercato alimentare in stile Singapore da Urbanspace e il guru dello street-food KF Seetoh, la cui apertura è prevista per il prossimo anno.

Nonostante alcune di queste locations stessero prendendo in considerazione un trasloco verso il Rockefeller Center già prima della pandemia, il COVID-19 li ha lanciati in azione, dato che le sedi vicine di catene di negozi come The Gap e Duane Reade hanno deciso di abbassare preventivamente le saracinesche. “Questo momento ci ha offerto l’opportunità di trasferirci in un’area della città che era priva di controcultura, che chiedeva a gran voce attività di cultura creativa indipendente, che era ampiamente considerata ‘non cool’, mentre allo stesso tempo era un’area facilmente accessibile”, ha affermato Stephen Godfroy, co-proprietario e direttore di Rough Trade di 48 anni, via e-mail da Londra.

Secondo il New York Times, negli ultimi anni, il padrone di casa Tishman Speyer ha contattato piccole imprese locali per l’apertura al Rockefeller Center e per contrastare la presenza di catene. Inoltre, sono in corso “affari ragionevoli” sugli affitti. Per Jill Lindsey, proprietaria di un’omonima boutique, caffetteria e centro benessere a Fort Greene, Brooklyn, un’impresa nel centro di Brooklyn ha rappresentato un’opportunità unica per portare designer emergenti in un quartiere noto per essere un colosso di grandi marchi.

“È stata davvero una bella boccata d’aria fresca da ciò che la gente ha detto”, ha rivelato al Post la fondatrice e proprietaria Lindsey, 43 anni. “Le persone dicevano, ‘Wow, un locale nel centro? È pazzesco!’… Questo è ciò di cui New York City ha bisogno”. Ha aperto lo scorso novembre, vendendo abbigliamento, accessori e articoli per la casa – come candele di Greentree Home e borse progettate in collaborazione con KZ_K Studio e 1 Atelier – in un accordo di 13 mesi che durerà fino a dicembre.

Anche Eli Sussman, il comproprietario 36enne del fast-casual shawarma spot Samesa – che ha operato da East Williamsburg prima della chiusura a causa del COVID-19 lo scorso settembre – ha optato per un debutto nel centro di Midtown. A marzo, Sussman e suo fratello Max, 39 anni, hanno aperto un ristorante sul livello dell’atrio al Rockefeller Center, centrando l’obiettivo di mettere alla prova il loro concetto in una zona trafficata. “Midtown è una creatura urbana completamente diversa, e anche se sembra non avere lo stesso fascino cool del West Village o dell’East Village, o di qualche parte a Brooklyn, se volete avere un ristorante di successo, dovete essere dove sono i clienti”, ha detto Susman. “Portiamo qualcosa di interessante a Midtown. Qualcosa di nuovo e fresco, qualcosa che non è certamente una catena fatta con lo stampino”.

Miami, la torre sulla spiaggia più alta degli Stati Uniti sarà marchiata Bentley. Venite a scoprirla

Miami, la torre sulla spiaggia più alta degli Stati Uniti sarà marchiata Bentley. Venite a scoprirla

Il developer Gil Dezer, della Porsche Design Tower and Residences by Armani/Casa di Miami, sta lanciando un nuovo condominio di lusso a Sunny Isles Beach, in Florida, in collaborazione con Bentley Motors. È la prima residenza di marca Bentley al mondo e ogni residenza includerà un garage per più auto nello stesso piano del loro appartamento tramite un ascensore brevettato e noto come Dezervator.

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Il completamento della torre alta 749 piedi (228 metri), destinata a essere la più alta su una spiaggia americana, è previsto nel 2026. I prezzi partono da 4,2 milioni di dollari e ogni unità sarà fornita di finestre di vetro, dal pavimento al soffitto, vista sull’acqua e balcone con piscina e doccia esterna.

I servizi dell’edificio includono un ristorante privato con uno chef ‘residente’, un cinema, un whisky bar e una cigar lounge, palestra, piscina, spa, cabanas e paesaggistica. La galleria di vendita, che aprirà al 18325 Collins Ave. a gennaio, comprenderà un Macallan Whisky Bar and Lounge, una sala Bentley Heritage con un’auto e una scultura di un’auto Bentley a grandezza naturale.

Tour dei più bei vigneti della Toscana. Sorpresa: hanno tutti radici nel mondo della moda

Tour dei più bei vigneti della Toscana. Sorpresa: hanno tutti radici nel mondo della moda

Chi meglio di noi della Columbus International conosce vino e real estate come le proprie tasche? Il vino è prodotto in quasi ogni angolo d’Italia, ma la Toscana, uno dei nostri mercati immobiliari fiori all’occhiello nel mondo, è un caso speciale e di pregio. Lo testimonia un lungo articolo del New York Post, secondo cui il vino, sebbene determini solo il 5 per cento del volume del paese, rappresenta il 10 per cento del valore del settore. I vigneti sono specializzati in produzione di rossi di prima qualità pronti per la cantina. Non c’è da meravigliarsi che il fash-pack li ami così tanto.

Il dio regnante del Geek-chic, Alessandro Michele, è nato a Roma, ma come capo di Gucci con sede a Firenze, ha abbracciato con gusto la sua casa adottiva toscana. Michele ha iniziato con alcuni locali selezionati in tutto il mondo come Gucci Places, tappe imperdibili che catturano l’atmosfera distintiva del suo marchio.

Il Gucci Place più vicino al quartier generale è il vigneto di produzione del Chianti, Castello Sonnino, a circa 20 chilometri a sud di Firenze. Più di un quarto della tenuta della famiglia de Renzis Sonnino è coltivato a vigneto, per lo più uve chiantigiane tradizionali come Sangiovese e Canaiolo; il meglio dei primi è riservato al Cantinino, una gemma della produzione di famiglia. Ci sono stanze disponibili se optaste per bere un po’ più a fondo nelle cantine della famiglia invece di tornare a Firenze alla fine della giornata.

Non è l’unico vigneto alla moda della zona. Diciassette anni fa, Giovanni Bulgari acquistò una tenuta di 50 acri nel sud della Toscana vicino a Siena, chiamata Podernuovo. Nel 2009 sono arrivate le prime annate approvate da Bulgari del vigneto e, non molto tempo dopo, la famiglia ha venduto la sua quota di controllo della loro omonima azienda alla compagnia di lusso LVMH. Ora si concentrano sulla vinificazione. Intelligentemente, i Bulgari hanno ingaggiato Riccardo Cotarella, un enologo soprannominato “Il Mago” per supervisionare la produzione qui. L’elegante azienda vinicola in cemento, progettata da Alvisi Kirimoto, con sede a Venezia, si basa in parte sull’energia geotermica come fonte di energia, cenno alla reputazione della regione per le sorgenti termali.

Nel frattempo, due rami della famiglia Ferragamo con sede a Firenze possiedono vigneti separati nella regione. Il Borro, una tenuta di 2.700 acri che un tempo era di proprietà dei Medici, è ora un hotel, un centro equestre e un centro vinicolo, dopo che Ferruccio Ferragamo lo acquistò nel 1993.

Qui, il pezzo forte non è un Chianti – questa è la valle del Valdarno tra Firenze e Arezzo, dopotutto – ma bottiglie di Alessandro Dal Borro, una bellezza tutta Syrah che costa circa 350 dollari negli Stati Uniti e prende il nome da uno degli storici buongustai italiani. Il fratello di Ferruccio, Massimo, non doveva essere superato da quegli sforzi: dieci anni dopo, acquistò un appezzamento di terreno ancora più grande, i 4.300 acri di Castiglion del Bosco. Potete venire qui per assaggiare uno dei suoi tre superbi Brunello, imparare a cucinare nella sua scuola in loco o giocare una partita a golf nel campo da campionato progettato da Tom Weiskopf.

Infine, gli interessi della famiglia Antinori risiedono interamente nella produzione di vino: sono stati i principali produttori qui dal 14mo secolo e hanno svolto un ruolo fondamentale nell’emergere dei vini Super Tuscan vicini alla costa negli anni Settanta, principalmente attraverso il loro vino più noto, Tignanello, una miscela robusta di Sangiovese. Ma la famiglia  ha anche profondi legami con il mondo della moda e della gioielleria: la linea Alta Gioielleria di Dolce & Gabbana è stata presentata l’anno scorso nella sua azienda vinicola del Chianti classico in un esclusivo evento privato. I gioielli non erano solo esposti in vetrine, ma su spaventapasseri progettati su misura e tempestati di diamanti e seminascosti tra le viti.

Firenze è tra le prime location a spiccare per capacità di attrarre investimenti

Firenze è tra le prime location a spiccare per capacità di attrarre investimenti

Che risultati! Il mercato immobiliare in Italia sta avendo un momento d’oro, con più di 700mila compravendite previste per fine anno e il sorpasso dei livelli pre-Covid che riporta alle cifre del 2007. E’ quanto emerge dall’Osservatorio Nomisma sul mercato immobiliare, che fa luce sulle ragioni del traino legate alle “sostituzioni immobiliari” (chi compra una prima casa più grande), mentre il fattore “investimento” si ferma al 10 per cento a causa di diffidenza socio-economiche.

In testa, le zone periferiche rispetto ai capoluoghi, per costi più contenuti e maggior dotazione infrastrutturale. Ma, come riportano Toscana 24Firenze Today, l’andamento del mercato non è omogeneo né per dinamica di crescita né nei prezzi. Tra le grandi città, Firenze registra una crescita meno vigorosa nel secondo semestre 2021 che “la differenzia dalla performance media dei maggiori mercati italiani, contrassegnata dal recupero delle posizioni perse a seguito degli effetti della pandemia”.

Inoltre, la variazione dei prezzi a Firenze “si attesta in media al -0,2 per cento su base semestrale con picchi positivi +2,3 per cento nelle zone di pregio”. Il mercato abitativo di Firenze è l’unico, insieme a Torino e tra i grandi mercati, a far registrare una variazione negativa dei prezzi medi di acquisto delle abitazioni nel secondo semestre del 2021, dopo una prima parte dell’anno caratterizzata dall’aumento.