La primavera milanese all’insegna del design e dell’arredamento con Milano Design City

La primavera milanese all’insegna del design e dell’arredamento con Milano Design City

Immobiliare e design non sono mai andati così d’accordo. Da lunedì 12 aprile è tornato il Fuorisalone, per il secondo anno consecutivo in formato digitale in occasione di Milano Design City, segnando di fatto un nuovo punto a favore per il settore del real estate. L’evento, come si legge dal sito ufficiale, anticipa l’appuntamento in programma dal 4 al 10 settembre, per confermare Milano quale capitale del design internazionale.

Il tema dell’edizione 2021, supportato dai partner Hyundai e Rado, è “Forme dell’Abitare”, un momento di confronto sulle esigenze abitative e sugli spazi domestici, sempre più centrali nelle nostre vite “da remoto”, dall’inizio della pandemia.

Fino al 18 aprile si parlerà anche di ambiente e di trasformazioni urbane in una serie di tavole rotonde e talks per capire quanto il design contemporaneo sia sempre più al servizio dell’immobiliare, dell’ambiente e della salute. Noi siamo già collegati!

Tutti gli appuntamenti QUI

commissioni degli immobili cooperativi

New York, d’ora in poi le commissioni degli immobili cooperativi dovranno spiegare i loro “no”

New York, d’ora in poi le commissioni degli immobili cooperativi dovranno spiegare i loro “no”

I legislatori statali stanno proponendo nuove regole che richiederebbero ai consigli delle cooperative di New York City di dichiarare il motivo per cui hanno rifiutato un potenziale acquirente di appartamenti, cercando di porre fine a una pratica di lunga data che secondo i critici facilita la discriminazione abitativa. Ne parla il Wall Street Journal secondo cui il disegno di legge del Senato dello Stato, sponsorizzato dal presidente del comitato per gli alloggi Brian Kavanagh (D., Manhattan), afferma che le cooperative residenziali e le commissioni condominiali dovrebbero fornire spiegazioni scritte quando decidono di rifiutare i candidati che desiderano acquistare nel loro edificio. Secondo la legge attuale, i consigli di amministrazione non sono tenuti a fornire alcuna motivazione e raramente lo fanno.

I Democratici hanno introdotto una versione di questo disegno di legge molte volte in passato, ma è fallita miseramente perché alcuni legislatori si sono dimostrati favorevoli alle obiezioni dei comitati cooperativi, che temono di aprirsi a ulteriori controversie. Gli sponsor credono che ci siano maggiori possibilità di passare nell’ormai solidamente progressista legislatura dello Stato di New York, e sperano di portarla a una votazione quest’anno.

I residenti di una cooperativa non possiedono i loro appartamenti, ma piuttosto acquistano azioni in un edificio in comproprietà, una pratica immobiliare che esiste dalla fine del XIX secolo. Condividendo edifici con altri inquilini, nel tempo, i residenti hanno ritenuto di poter avere un maggiore controllo sui lavori di ristrutturazione e su chi potrebbero essere i loro vicini. Le cooperative erano spesso finanziariamente più stabili rispetto ad altri tipi di edifici durante le recessioni economiche, perché potevano negare le vendite a potenziali acquirenti che dovevano prendere in prestito (pesantemente) per acquistare.

Le commissioni degli immobili cooperativi possono rifiutare potenziali residenti per qualsiasi motivo non protetto dalle leggi antidiscriminatorie locali e federali. Ma i sostenitori di un alloggio equo affermano che la mancanza di responsabilità o trasparenza di un consiglio nel processo decisionale apra la porta alla discriminazione, basata sulla razza, l’orientamento sessuale o la religione di un potenziale acquirente. Vedremo che piega prenderà nel misterioso mondo delle co-op.

Columbus International

Columbus International apre la sua prima sede italiana a Firenze per attirare investitori statunitensi

Columbus International apre la sua prima sede italiana a Firenze per attirare investitori statunitensi

Columbus International – società immobiliare specializzata in consulenza, intermediazione e gestione – inaugura la sua prima sede italiana e sceglie Firenze. Fondata a NewYork nel 2006, Columbus International ha sempre promosso investimenti immobiliari da parte di italiani, principalmente a New York e a Miami. L’apertura di una sede in Italia è frutto invece di una domanda sempre più importante da parte di clienti statunitensi che cercano immobili in Italia e in particolare nelle campagne toscane e nel centro storico di Firenze. L’obiettivo della filiale italiana sarà, dunque, quello di accompagnare gli investitori US verso soluzioni di pregio, con l’obiettivo di valorizzare edifici storici, case coloniche e ville.

“Da anni operiamo su quattro piazze immobiliari, New York, Miami, Milano e Firenze, ma durante la pandemia abbiamo deciso di raccogliere una sfida che alcuni clienti ci ponevano: diventare un punto di riferimento per i loro investimenti immobiliari in Italia. Siamo partiti da Firenze e dalla Toscana perché è un territorio al quale gli statunitensi sono molto legati, dove sorgono sedi di molte loro università e dove la loro comunità è una presenza ormai storica. L’investitore americano è molto rispettoso della forma architettonica, delle soluzioni tradizionali e crede nella conservazione filologica degli immobili. Sa di stare acquistando storia e proprio questa eredità vuole tutelare. Da fiorentino sono quindi sempre felice di individuare la migliore soluzione che diventerà poi casa vacanza o buen retiro, dopo la pensione”, ha commentato Richard Tayar, fondatore e amministratore unico di Columbus International.

Columbus International è una società di agency, advisory e management in ambito real estate. Attiva da 15 anni sul mercato USA, si è specializzata nella gestione di investimenti transnazionali, aiutando principalmente la clientela italiana interessata al settore immobiliare USA, in particolare New York e Miami, e diventando di fatto un ponte tra Italia e Stati Uniti. Columbus International è una boutique immobiliare fortemente specializzata e integra servizi di consulenza legale e tributaria, indispensabili per chi è interessato a diversificare il proprio portafoglio immobiliare.

architettura

Reconstructions: il legame tra architettura e blackness in America in mostra al MoMA

Reconstructions: il legame tra architettura e blackness in America in mostra al MoMA

In che modo la razza e il senso dello spazio plasmano l’architettura delle città americane? Ce lo spiega la prima mostra del MoMA – Museum of Modern Art dedicata al legame tra l’architettura e gli spazi delle comunità della diaspora afroamericana e africana. Titolo: Reconstructions – Architecture and Blackness in America. Sono 11 le opere recentemente commissionate da architetti, designer e artisti che esplorano il modo in cui le storie possono trovare visibilità e giustizia, toccando anche il ramo in cui gli agenti immobiliari di Columbus International sono esperti: il real estate.

Secoli di privazione dei diritti civili e violenza razziale hanno portato ad un ambiente di costruzione e svilippo che non solo è compromesso ma, come sostiene lo scrittore e critico Ta-Nehisi Coates, “mette in discussione anche la verità su chi sei”. Il MoMA raccoglie così un’eredità di quartieri separati, infrastrutture compromesse, tossine ambientali e accesso ineguale alle istituzioni finanziarie ed educative. Ogni progetto in mostra propone un intervento in una delle 10 città: dai portici di Miami e il bayous di New Orleans alle autostrade di Oakland e Syracuse.

Reconstructions esamina le intersezioni tra razzismo e Blackness all’interno degli spazi urbani intesi come siti di resistenza e rifiuto, tentando di riparare ciò che significa essere americani. Reconstructions include opere di Emanuel Admassu, Germane Barnes, Sekou Cooke, J. Yolande Daniels, Felecia Davis, Mario Gooden, Walter Hood, Olalekan Jeyifous, V. Mitch McEwen e Amanda Williams, oltre a nuove fotografie e un film dell’artista David Hartt.

Foto: MoMA

Manifattura Tabacchi

Arte e moda si riprendono Firenze: l’ex Manifattura Tabacchi diventa una Factory

L’ex Manifattura Tabacchi diventa una Factory: Arte e moda si riprendono Firenze

Sincronizzate gli orologi: entro il settembre 2022 sarà realizzata la nuova Factory negli spazi della ex Manifattura Tabacchi di Firenze. Stando a quanto divulgato dall’agenzia Ansa, il cantiere per un nuovo polo creativo è stato presentato in un evento online. Il nuovo sviluppo fa parte di un progetto di riqualificazione da 250 milioni di euro complessivi, da destinare al recupero della storica area industriale composta da 16 edifici per un totale di 110mila mq.

La nuova Factory di Manifattura Tabacchi si compone di sei edifici, prosegue l’Ansa: 7.720 mq di superficie destinata al retail, 1.000 mq di spazi espositivi, 3.440 mq di loft industriali, 1.740 mq di brewery, 6.700 mq di formazione, 11.220 mq di co-working e uffici, 7.240 mq di aree pubbliche.

Foto via ManifatturaTabacchi.com

Investimenti immobiliari a Milano

Lusso e Milano, una storia d’amore. Ecco come cresce la domanda di residenze esclusive

Lusso e Milano, una storia d’amore. Ecco come cresce la domanda di residenze esclusive

Pensavo fosse amore… invece era un calesse. Che cosa ne penserebbe Massimo Troisi del legame che si sta instaurando da qualche anno tra Milano e il mondo delle case di lusso? Forse dovrebbe guardare i dati e aiutarci a capire. Già, perché il mercato immobiliare delle residenze esclusive – ma fa più chic chiamarle case di lusso e noi di Columbus International non ci sottriamo certo alla “sciccheria”… – sembra non conoscere crisi o ostacoli. Nemmeno davanti ad una crisi sanitaria senza precedenti.

I numeri arrivano dall’Osservatorio sulle Residenze Esclusive pubblicato da Tirelli & Partners Società Benefit e relativo ai dati del secondo semestre 2020. Stando al report, nonostante la forte instabilità, la domanda di quel preciso tipo di immobili continua ad essere sostenuta e di tendenza. Dal sito Immobiliare.it apprendiamo che l’indice di assorbimento medio, cioè la quota di case vendute rispetto a quelle in offerta, supera il 24 per cento. Mica male. La richiesta si fa molto selettiva e in tutte le zone della città meneghina a farla da padroni sono gli immobili di qualità, in particolare in zone come Brera e Magenta. Mentre sul fronte dei prezzi si registra una leggera diminuzione.

Infine, il leggero ribasso che notiamo dallo studio dell’Osservatorio fa rima con due componenti: la rapida uscita dal mercato dei pezzi migliori e la riduzione dei prezzi richiesti per le case rimaste invendute.

mercato immobiliare Milano

A Milano prezzi in aumento e boom del mercato delle case, il Covid non arresta il real estate

Il mercato immobiliare Milano prezzi in aumento e boom delle case, il Covid non arresta il real estate

Il mercato immobiliare di Milano ha una vita tutta sua, lo dicono numeri, report e statistiche. E il Covid non ha certo invertito la tendenza, anzi. Per ciò che riguarda il mercato degli investimenti, scrive il Corriere della Sera (L’Economia), il capoluogo lombardo vale da sé quasi la metà di tutto il mercato italiano: in modo particolare, a dare ossigeno al real estate nel Nord sono le operazioni effettuate da soggetti istituzionali come i fondi, dal valore con un minimo di sette fino a un massimo di nove cifre (generalmente i fondi ruotano attorno ad immobili non residenziali). Le variazioni dei prezzi sono di norma migliori rispetto a quelli delle medie nazionali anche per le case: il capoluogo lombardo è l’unica grande città a vantare valori perfettamente in equilibrio e, in alcuni casi, più alti rispetto a quelli registrati nel 2007-2008, l’anno del grande crollo.

L’Ipab – tranquilli, non è una paraloccia, sta per “indice dei prezzi delle abitazioni” – rivela che, nell’anno del Coronavirus, il mercato della casa di Milano ha registrato una performance superiore rispetto a quella del resto dell’Italia: + 7,4%, contro una media nazionale ferma all’1,9%. Ciò nonostante, l’Agenzia delle Entrate ci riporta con i piedi per terra, dando una panoramica sull’andamento delle compravendite a Milano non molto rassicurante; di fatto, le compravendite sono diminuite del 17,5% a fronte del -5,5% registrato in Italia e, nel quarto trimestre 2020, le transazioni in città sono diminuite dell’8,9% (mentre a livello nazionale si registrava un +8,8%).