Finisce all’asta la casa del Mulino Bianco nel Senese. Addio al set dello spot che ci ha fatto sognare

Finisce all’asta la casa del Mulino Bianco nel Senese. Addio al set dello spot che ci ha fatto sognare

Anche gli spot vanno in Paradiso. L’antico mulino di Chiusdino, in provincia di Siena, set della mitica pubblicità del marchio “Mulino Bianco”, finisce all’asta. Abolito il sogno del casolare da fiaba, la campagna che salva dalla frenesia della città. Cancellato il sogno che, dal 1989, nella pubblicità per i biscotti della Barilla realizzata da Armando Testa con la regia di Giuseppe Tornatore e le musiche di Ennio Morricone, ci ha fatto credere nella famiglia perfetta, nella casa perfetta, nel paese perfetto… L’immobile, che ospita un agriturismo, sarà venduto dall’Istituto Vendite Giudiziarie di Siena nel prossimo mese di ottobre. Il prezzo è fissato in poco più di un milione di euro, l’offerta minima è 831.204 euro e 89 centesimi. La notizia è pubblicata da La Nazione.

Come si legge nell’articolo, per diversi anni, dopo il successo degli spot firmati Tornatore-Morricone, le famiglie italiane sognavano tutte un casolare in campagna e fecero salire alle stelle i fatturati dei prodotti del Mulino Bianco, creando una fenomenologia del real estate sotto forma di “biscotto”. Nei week end quel mulino delle Pile dipinto di bianco è diventato meta di un pellegrinaggio. Code infinite per arrivare in quel posto sperduto. Si legge: “La Barilla dovette arruolare dei vigilantes per regolare l’assalto dei visitatori, qualcuno aprì uno spaccio di dolcetti lì vicino, il sindaco di Chiusdino dovette piazzare dei segnali per evitare che le macchine entrassero nella piazza del paese, chiedendo ’dov’è il mulino bianco?’. Come contropartita, tra le altre opere di compensazione per le scuole e gli asili, la Barilla sponsorizzò la Cignala, la mitica squadra di Terza Categoria di Chiusdino”.

Foto via In vacanza all’argentario

La rivincita di Brooklyn: Richard Tayar racconta ad Economy come si espande la nuova New York

La rivincita di Brooklyn: Richard Tayar racconta ad Economy come si espande la nuova New York

“Il Covid ha causato una spinta centrifuga della popolazione che ha scelto di abbandonare Manhattan. Per quanto possa essere bello vivere al quarantesimo piano di un grattacielo, passare il lockdown in 30 mq ha fatto fuggire le persone verso la Florida, il Connecticut o verso altre zone di New York, come Brooklyn”. Richard Tayar, amministratore unico e fondatore di Columbus International, ha una visione completa di quello che sta succedendo nella Grande Mela. E ha deciso di condividere il suo punto di vista con Economymagazine.it

Tayar, che cosa sta succedendo a New York?
Succede che già negli ultimi anni Brooklyn si era imposto come un mercato in forte crescita rispetto a una Manhattan un po’ più “ingessata”. Il primo slancio è arrivato dal riposizionamento di Williamsburg, delle zone limitrofe e perfino dell’entroterra del quartiere. Con il Covid, poi, è cresciuto ulteriormente l’interesse per Brooklyn, sia perché offre dei prezzi ridotti rispetto a Manhattan, sia perché ha maggiori spazi verdi che invece dall’altra parte dell’East River si concentrano solo a Central Park.

L’ampliamento dell’interesse riguarda anche altri quartieri o solo Brooklyn?
Per quanto riguarda il Queens c’è un certo fermento nella zona di Astoria: si tratta di un’area prevalentemente greca e italiana. Il Bronx stava iniziando a svilupparsi sull’onda della crescente gentrification. Si è passati infatti da Harlem al South Bronx. E tutto questo mentre si sviluppa una buona rete di commute.

Il calo di Manhattan è strutturale e destinato a durare nel tempo?
Ogni 8-10 anni il mercato si corregge, è una dinamica fisiologica. Però il Covid ha causato una spinta della popolazione fuori dalla città partendo dalla considerazione che vivere in 30 mq durante il lockdown, anche se con una bella vista, è stata un’esperienza particolarmente gravosa. Abbiamo assistito a un esodo verso la Florida, per motivi fiscali e perché le norme anti-Coronavirus sono state più “morbide”. E poi veso il Connecticut. Questo ha portato a un progressivo calo dei prezzi che già erano in discesa. Gli spazi a Manhattan, d’altronde, sono quelli che sono: o ci si può permettere abitazioni di un certo tipo, oppure gli appartamenti medi non sono certo spaziosi come le case italiane.

Questa flessione ha avuto effetti anche nel segmento lusso?
Sicuramente sì. La famosa townhouse appartenuta a Jeffrey Epstein era stata messa in vendita a 89 milioni e aggiudicata per circa 50 milioni. E questo non ha nulla a che fare con la storia del finanziere. Si tratta di una delle case più belle di Manhattan, posizionata sulla 71esima strada, un vero gioiello. Anche le nuove costruzioni stanno patendo: chi ha firmato i preliminari 34 anni fa può chiedere uno sconto (e spesso ottenerlo). In generale c’è una forte flessione dei prezzi a Tribeca e a Soho intorno al 10%, Midtown -14%. Upper West Side -21%. Questo non perché mancano i soldi, soprattutto nelle fasce di prezzo più elevate, ma perché è proprio cambiato il mercato.

Quanto vale oggi Manhattan e quanto Brooklyn?
La differenza si sta progressivamente assottigliando: a Manhattan (dati di aprile) il prezzo medio era di 1.254 dollari al piede quadrato, a Brooklyn siamo a 921. Abbiamo assistito a delle storture come la vendita per 238 milioni di un triplex all’interno di una torre. Ma era anche un immobile unico nel suo genere, difficilmente replicabile. E altrettanto difficilmente vedremo a breve prezzi del genere. A Brooklyn non arriveremo mai a quei livelli, anche se qualche celbrity si vede, come Sarah Jessica Parker e il marito Matthew Broderick.

Come stanno affrontando i costruttori questo calo di prezzi?
Per smaltire rapidamente gli appartamenti già realizzati offrono incentivi estremamente interessanti, come nel caso della copertura integrale delle spese condominiali per cinque anni.

Che supporto offre Columbus International?
Abbiamo iniziato nel 2006 come investitore real estate, poi ci siamo spostati verso l’intermediazione. Il nostro punto di forza è fare da ponte tra Italia e Usa. Inizialmente rivolgendoci a investitori italiani che volevano venire a New York e poi anche a Miami. Oggi invece abbiamo aperto anche alla possibilità di americani che vogliono venire in Toscana.

Gli italiani amano la Grande Mela?
Moltissimo. E il momento è propizio per fare ottimi affari: un appartamento tra la Quintae la 36esima viene venduto al 20% in meno del prezzo di acquisto originale. C’è però l’ostacolo della difficoltà di venire negli Stati Uniti. Per questo avere degli intermediari di fiducia come noi permette di arrivare a chiudere autentici affari d’oro. Siamo in un momento che probabilmente non si ripeterà chissà per quanto. Meglio approfittarne…

Columbus è in un momento particolare perché aggiunge una nuova “gamba” al suo business…
Sì, e questo perché diversamente da russi e cinesi, la clientela americana è rimasta una presenza costante in Italia e in Toscana in particolare. In questo momento stiamo lavorando sia a Firenze, sia nell’entroterra, dove sono richieste case coloniche di ampia metratura.

Intervista di Marco Scotti per Economy

Lopez e Affleck

Jennifer Lopez e Ben Affleck di nuovo insieme: affittano casa a Miami Beach per 130mila dollari al mese

Jennifer Lopez e Ben Affleck di nuovo insieme: affittano casa a Miami Beach per 130mila dollari al mese

Ricordate la hit di successo di J.Lo, Love Don’t Cost a Thing? Bene, dimenticatelo. L’amore costa decisamente qualche centinaia di migliaia di dollari per la cantante e attrice nata nel Bronx, New York, nel ’69, visto che sta affittando una villa sul lungomare a Miami Beach (QUI la nostra scheda Quartieri) con il suo ex, Ben Affleck, per oltre 100mila dollari al mese. Secondo il New York Post e The Real Deal, l’amore (anche per il real estate) è tornato più forte che mai. Non solo Jennifer Lopez e Ben Affleck sono di nuovo insieme da quando è stata ufficializzata la separazione dall’ex campione della MLB Alex Rodriguez, i due stanno persino condividendo una casa per segnare l’inizio di una rinata passione. La coppia aveva rotto il fidanzamento nel 2004.

Affleck, 48 anni, si sarebbe dunque riunito alla Lopez, 51 anni, in una tenuta sul lungomare da 130mila dollari al mese. A partire dal 27 maggio, la coppia ha soggiornato nella villa, situata al 2700 di North Bay Road a Miami Beach, dice il New York Post, che per primo ha identificato la proprietà.

La proprietà appartiene al designer di gioielli Paul Morelli, che ha acquistato la tenuta di 10.114 piedi quadrati lo scorso aprile per 17.5 milioni. Secondo il listing, la casa dispone di 11 camere da letto, 12 bagni e tre servizi igienici. Ad attendere le tue celebrities innamorate ci sono inoltre piscina, molo, ascensore per barche e guest house.

Foto via Unsplash/Lize-Mari Jooste

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

Già sul podio del mercato immobiliare come città più dinamica per le compravendite e con prezzi sempre in salita, Milano non scherza anche quando il suo fermento e la sua creatività investono il campo del design e del lusso. È attesissima infatti l’edizione 2021 del Salone del Mobile (5-10 settembre, Rho Fiera) dopo il rischio di una nuova soppressione dai calendari degli eventi italiani. Il Salone rilancia e si presenta in versione Super con un nuovo nome e un nuovo logo.

È stato il giardino della Triennale a fare da sfondo alla presentazione dell’evento speciale, nella lunga scalinata che collega l’ala meridionale del Palazzo dell’Arte al parco. Cosa succederà a settembre? Come si fa a far ripartire Milano e l’Italia, riaffermando il primato nel design del Salone del Mobile? Milano è l’auspicio di tutti. Come ricorda Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, il coraggio delle imprese nell’organizzare una manifestazione in un anno così difficile e complicato è già un segnale di ottimismo. Un evento che si configura come edizione di transizione, un ponte – proprio come noi di Columbus International – verso il futuro per accogliere, tra sette mesi, l’esposizione numero sessanta.

Sarà, come si legge nel comunicato stampa ufficiale, un unicum fatto di professionalità, capacità sartoriale di pensare e immaginare nuovi spazi, esposizioni, esperienze. Maria Porro, presidente di Assarredo, ha commentato come, in un momento di grande cambiamento, la capacità di reinventarsi e il desiderio di fare squadra siano stati il motore principale di questa iniziativa che, ancora una volta, saprà esprimere al meglio la qualità del settore arredo e dell’intera filiera. Un evento finalmente in presenza, che sarà supportato dalla piattaforma digitale del Salone (al suo debutto il 30 giugno), pensata non solo per presentare prodotti ma per offrire servizi unici a tutti gli addetti al settore.

Per l’architetto Stefano Boeri, curatore designato, il nome dell’evento è uno sguardo verso l’innovazione. Sarà un “supersalone”, un momento unico, una piattaforma di lavoro corale che rileggerà la grammatica del Salone stesso; un appuntamento che uscirà dai confini di un incontro puramente commerciale per guardare a inedite contaminazioni, aperture, fusioni ed estroversioni nel rispetto delle regole e dei protocolli sanitari contro la diffusione del coronavirus. Infine il format: una grande biblioteca del design che celebrerà la rinnovata attenzione per gli spazi dell’abitare contemporaneo e la cui scenografia valorizzerà le novità e le creazioni messe a catalogo negli ultimi mesi dalle aziende con i loro prodotti storici.

Foto: Salone del Mobile

Mercato immobiliare New York

New York in testa nella Champions League del real estate. E il fee del broker è qui per restare

Champions League del real estate New York in testa. E il fee del broker è qui per restare

Oltre a sborsare l’affitto e i depositi cauzionali nel mercato degli affitti di New York City, molti potenziali inquilini alla ricerca di un appartamento devono affrontare un altro costo importante: una commissione di intermediazione. Come sanno parecchi nostri clienti, quel fee, un pagamento una tantum che in genere è compreso tra il 10 e il 15 percento dell’importo del contratto di locazione annuale, viene pagato dal locatario al broker nel listing indipendentemente dal fatto che il broker abbia aiutato l’inquilino a trovare l’unità e firmare il contratto di locazione.

Per un appartamento da $2.500 al mese, ad esempio, la tariffa potrebbe arrivare a $4.500. Prima che gli affittuari ricevano le chiavi di un nuovo appartamento, probabilmente dovranno pagare quella quota in aggiunta all’affitto del primo mese e un deposito cauzionale, che di solito è pari a un mese di affitto. Il tutto ammonta a molte migliaia di dollari.

Questa settimana, lo Stato di New York ha chiarito in una nuova guida al settore immobiliare che le commissioni dei broker erano legali, assicurando che nell’era digitale dei tour virtuali, sarebbe sopravvissuta una traccia di listings pre-Internet. Ecco cosa significa per gli affittuari secondo uno speciale del New York Times.

Le commissioni dei broker non sono state recentemente bandite a New York?

Sì, ma solo per un brevissimo periodo all’inizio del 2020. Poco prima che la pandemia colpisse la città, il Dipartimento di Stato di New York, che interpreta le leggi e fornisce indicazioni basate su tali interpretazioni, ha affermato che in base alle leggi sulla protezione degli affitti approvate dalla Legislatura dello Stato nel 2019, la riscossione delle commissioni di intermediazione è stata vietata. La suite di leggi aveva lo scopo di rafforzare i diritti degli inquilini. L’annuncio ha sbalordito broker, affittuari e persino alcuni legislatori, che non avevano considerato una limitazione sulle commissioni dei broker quando hanno approvato le leggi nel 2019, il che ha imposto limiti su altri tipi di canoni di locazione. Tecnicamente, le commissioni dei broker sono state vietate per alcune settimane nel febbraio 2020, dal momento in cui lo stato ha dichiarato che non potevano essere riscosse fino a quando un giudice statale ha interrotto la sentenza dopo che il più grande gruppo di lobby immobiliare dello stato, il Real Estate Board di New York City, ha intentato una causa. Il gruppo alla fine ha vinto la causa e, sulla base di ciò, lo stato ha aggiornato la sua guida.

Perché esistono commissioni di intermediazione?

Prima di Internet e degli smartphone, i proprietari e gli intermediari erano i guardiani delle unità disponibili e dovevano darsi da fare per inserire gli appartamenti in una serie di pubblicazioni, rispondere alle chiamate, organizzare tour e gestire tutte le pratiche burocratiche necessarie. È stato un grande investimento di tempo e impegno, quindi i broker hanno cominciato a ricevere una commissione sotto forma di una commissione una tantum. Noi di Columbus International sappiamo che quel sistema possa sembrare arcaico, oggi, quando un potenziale inquilino può trovare un appartamento online, in molti casi lo visita virtualmente dal proprio telefono e non incontra mai un agente in carne ed ossa. È sembrato ancora più irrilevante durante la pandemia, poiché molti proprietari e broker, per motivi di allontanamento sociale, incoraggiavano gli affittuari a visionare gli appartamenti di persona da soli. Le cose però, concretamente, funzionano solo se alla guida del processo c’è un “Capitano” dell’immobiliare che, al termine della Champions League, sa consigliarvi, indicarvi e infine farvi portare a casa l’affitto o la vendita che da sempre sognavate, come spiega il fondatore di Columbus International Richard Tayar a ReQuadro.

Iginio Massari apre a Firenze. Il Maestro della pasticceria sceglie il centro storico e cerca dipendenti

Iginio Massari apre a Firenze. Il Maestro della pasticceria italiana sceglie il centro storico e cerca dipendenti

Alta pasticceria fa rima con alto real estate. Pensare che tutto sia partito dalla Pasticceria Veneto a Brescia, dove Iginio Massari ha saggiamente rivoluzionato il business diventando, di fatto, il migliore pasticcere d’Italia, con un brand conosciuto a livello internazionale e spedizioni in Austria, Francia, Irlanda, Germania, Lussemburgo, non lascia alcun dubbio: l’azienda, in continua espansione, doveva prima o poi conquistare anche Firenze (casa per noi di Columbus International). Dopo i quattro punti vendita di Brescia, Milano, Torino e Verona, l’impresa di famiglia, a cui si aggiungono Debora e Nicola, i figli del Mastro pasticciere, cambia di nuovo il volto dell’e-commerce, gestendo anche la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti.

Non solo sono stati depositati tre brevetti sia nel campo della meccanica che della tecnologia alimentare, ma il ramo immobiliare li segue appassionatamente. “L’apertura è prevista tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, imprevisti permettendo. Quello di Firenze sarà il nostro punto vendita più grande, con una bellissima sala interna. Al dehor ancora non abbiamo pensato, dovremo sentire il Comune” fa sapere la figlia di Iginio Massari.

Sul canale social ufficiale, intanto, si legge: “Cerchiamo pasticceri residenti a Firenze e limitrofi o disposti a trasferirsi. Esperienza di minimo 5 anni; forte orientamento alla qualità; fine manualità; capacità di lavorare all’interno di un team; capacità di apprendere in maniera veloce; disponibilità immediata per trasferimento a Brescia per la Formazione”.

Secondo Firenze Today, il luogo non è ancora confermato ma sarà in centro a Firenze e nella zona di piazza della Repubblica. Che sia il cantiere aperto in via dei Vecchietti? Proprio lì si trova un “intervento di restauro e risanamento dell’immobile originariamente del Banco di Roma di Firenze, finalizzato all’ampliamento dell’albergo Bristol ed alla creazione di due unità con destinazione commerciale”, si legge nella nota del cantiere edile. Data la proporzione delle “due unità”, la pasticceria potrebbe sorgere in quel perimetro. Alta pasticceria accanto all’alta classe di Bulgari e Cartier.

Talento, passione, dedizione e ferrea disciplina professionale sono soltanto alcune delle caratteristiche che hanno portato il bresciano Iginio Massari ad essere considerato il più grande Maestro Pasticcere italiano nel mondo, con il merito di aver elevato la cultura della pasticceria italiana alla sua massima espressione. Dopo una prima formazione nei cantoni francesi della Svizzera a fianco del Maestro Pasticcere Claude Gerber e una lunga esperienza come consulente per l’industria alimentare, ha scelto di dedicarsi alla pasticceria artigianale spinto anche dalla moglie, la quale, nel 1971, lo ha esortato ad aprire la Pasticceria Veneto. La sua filosofia è semplice: ricerca la perfezione e non smettere mai. Una visione diventata ragion d’essere, un impegno che si riflette nella sua lunga carriera costellata di successi, con oltre 300 tra concorsi vinti, premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.

Firenze, tieniti forte!

Foto via Facebook

Case quartiere South Beach

In Florida si scaldano i motori: la Formula 1 fa salire di “giri” il settore immobiliare di Miami

In Florida si scaldano i motori: la Formula 1 fa salire di “giri” il settore immobiliare di Miami

Accendete i motori! Le speranze di Miami di dare una sterzata al mercato immobiliare con uno slancio post-Covid sono alimentate dal recente impegno della Formula 1 a tenere gare annuali all’Hard Rock Stadium, a partire dal secondo trimestre del 2022. Ottimo segnale: uno dei mercati più gettonati su cui operiamo noi di Columbus International ora godrà anche di un diversificato set di eventi internazionali di alto livello che si terranno nel sud della Florida. Durante la stagione turistica torneranno Art Basel a dicembre, il Miami International Boat Show a febbraio e il Miami Open a marzo. Le opportunità di aprire il territorio a nuove ondate di visitatori globali sono già straordinarie, con professionisti del turismo e del settore immobiliare che stanno sviluppando, giorno dopo giorno, nuove idee per capitalizzare l’interesse. Esaminiamo l’eredità delle corse, dei piloti e del loro impatto sugli immobili locali in questo breve reportage dal Sud della Florida, in base ai numeri.

Sono 10 gli anni che la Formula 1 si è impegnata a ospitare il Gran Premio di Miami all’Hard Rock Stadium – un accordo che il presidente del Master Brokers Forum, Alicia Cervera Lamadrid, paragona a “ottenere il Super Bowl per impegnarsi per i prossimi anni”.

7,6 milioni di dollari è il prezzo pagato di recente dall’ex pilota di F1 Eddie Irvine per una casa sul lungomare delle Venetian Islands lo scorso dicembre. Un player attivo nel mercato locale, Irvine ha anche pagato 5,1 milioni per una proprietà diversa sulle Venetian Islands e ha venduto una casa con nove camere da letto e otto bagni sulle Sunset Islands per 16 milioni.

32,5 milioni è il prezzo di listino della villa di Johnny Gray, ex runner e professionista di borsa, a Admiral’s Cove, quartiere di Jupiter. La tenuta di 30mila piedi quadrati è la casa più costosa mai messa sul mercato nella zona, con spazio sufficiente per parcheggiare un mega yacht.

Fonte: The Real Deal

Palazzo Minerbetti

Palazzo Minerbetti diventerà il resort a cinque stelle Il Tornabuoni. L’ospitalità traina il real estate a Firenze

Palazzo Minerbetti diventerà il resort a cinque stelle Il Tornabuoni. L’ospitalità traina il real estate a Firenze

Doveva aprire ad aprile ma la data è slittata a tempo indeterminato, l’hotel “Il Tornabuoni”, nel palazzo quattrocentesco Minerbetti vicino all’Arno, proprietà del fondo Hines affittato alla romana Ag Hotels. L’immobiliare a Firenze, in particolare le nuove costruzioni e destinazioni storiche, non ha date fisse ma tanto vale tenersi pronti, perché lo storico palazzo Minerbetti ospiterà ufficialmente un resort a cinque stelle. E questa è una buona notizia per il rilancio del real estate in Toscana.

L’apertura dovrebbe definitivamente essere posticipata a settembre 2021. Hines, attraverso Hines European Core Fund (HECF), aveva acquisito cinque anni fa palazzo Minerbetti, che si affaccia nella storica Piazza Santa Trinità, per il suo valore storico e prestigio immobiliare. La proprietà si sviluppa su sei piani, due destinati al retail e quattro all’hotel, per un totale di oltre 5mila metri quadrati.

“Il Tornabuoni” ospiterà 62 camere e suite, unendo modernità e stile rinascimentale. “La presenza dell’hotel e dei suoi servizi contribuirà in modo attrattivo a trasformare via dé Tornabuoni in un’area vivace e dinamica in grado di richiamare nuovi flussi di visitatori, dando un significativo contributo alla ripresa del turismo fiorentino” si legge nel comunicato. “L’intervento di Firenze si inquadra nella più ampia strategia di Hines volta alla rigenerazione di asset storici ed iconici nel centro delle città”. A Milano, Hines si è occupata di progetti con destinazione d’uso mista, direzionale e high-street retail, come per esempio Cordusio 2.0 e The Liberty Tower. Ultimamente sta lavorando a piani di riqualificazione del calibro di Spiga 26, nel Quadrilatero della Moda, e Torre Velasca.

Leggete l’approfondimento su Il Sole 24 Ore nell’articolo di Paola Dezza QUI.

Foto de Il Tornabuoni (Firenze) via Idealista.it

Attico a New York

Vi presentiamo l’attico con la terrazza privata più alta di New York. È sul mercato per 59 milioni di dollari

Vi presentiamo l’attico con la terrazza privata più alta di New York. È sul mercato per 59 milioni di dollari

Quello che vedete non è un comune attico deluxe. A fare la differenza è la terrazza privata più alta della città, attualmente sul mercato, a 300 metri sopra il livello della strada. È 70 piedi più alto di Top of the Rock, a Rockefeller Center, che tocca gli 850 piedi. Ma ha un costo da capogiro: 59 milioni di dollari. L’ampio attico di 945 metri quadrati si estende per l’intero 90° piano di 35 Hudson Yards, dove la star NFL Rob Gronkowski ha appena acquistato la sua unità da 7 milioni di dollari, come riporta il New York Post. “Basti pensare che l’attico è dotato di un proprio Edge privato”, dice una fonte che conosce bene la proprietà, riferendosi al ponte di osservazione di Hudson Yards, sviluppato da Related. A 1.131 piedi di altezza, l’Edge è il ponte di osservazione all’aperto più alto dell’emisfero occidentale. “Un fatto interessante è che puoi vedere l’Oceano Atlantico e Central Park dalla terrazza, che si affaccia a est ea sud”, ha aggiunto la fonte.

La dimora in alto dispone di cinque camere da letto, 6 ½ bagni, soffitti altissimi e un proprio ascensore privato – insieme alla terrazza. La residenza si apre su un foyer d’ingresso con ampi pavimenti in rovere. C’è anche una grande sala d’angolo con vista sul centro di Manhattan e sul World Trade Center, oltre a una cucina abitabile con finestre. Una camera da letto principale d’angolo dispone di un angolo bar e due bagni rivestiti in quarzite iceberg. C’è anche una palestra, una sala multimediale e una lavanderia. L’edificio, progettato da David Childs e Skidmore Owings & Merrill, è dotato di interni di Tony Ingrao. Le residenze sono in cima all’Equinox Hotel (su HuffPost Italia il commento di Richard Tayar, CEO e fondatore di Columbus International).

Oltre alla palestra Equinox, i residenti hanno servizi privati ​​tra cui una propria palestra con uno studio di stretching/yoga, una sala di meditazione, un centro business, un cocktail lounge e una sala da pranzo privata con servizi di catering con vista sul fiume Hudson.

I broker di quotazione sono Sherry Tobak di Related e Cathy Franklin e Leighton Candler di Corcoran.

Foto: Colin Miller

Milano superlusso

A Milano il superlusso non muore mai. È caccia a case con giardini, terrazze e cortili antichi

A Milano il superlusso non muore mai. È caccia a case con giardini, terrazze e cortili antichi

Abitazioni da 10mila euro al metro quadro, priorità a case con giardini e terrazze (con il Covid, le proprietà dotate di diverse boccate d’ossigeno, dai cortili ai balconi, sono la carta vincente del real estate) ed impennata di progetti che recuperano antichi complessi di ringhiera ed ex edifici industriali. È questo il quadro che emerge analizzando gli ultimi trend del mercato immobiliare a Milano, secondo i reportage di Repubblica e Il Sole 24 Ore. Il lusso non conosce battuta d’arresto in Lombardia.

In primis, le nuove costruzioni: il progetto ecosostenibile “Isola Verde” punta a congegnare una comunità indipendente, con servizi come palestra, sauna, area co-working da 40 posti e spazi verdi. Un vero e proprio recupero integrale di un’area produttiva nel quartiere Isola, di cui Italy Sotheby’s International Realty commercializza 11 appartamenti. Il progetto, curato dallo Studio Florulli, nasce dalla totale riqualificazione della costruzione di inizio 900 in via Porro Lambertenghi, costituita da un edificio di abitazione sul fronte strada e una palazzina all’interno, all’epoca destinata alla produzione.
Poi ci sono le dimore storiche, appartenute ad eccellenze e famiglie nobili, ad attrarre l’attenzione di stranieri e non solo. Un caso esemplare è l’appartamento di San Babila della coppia Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani: un attico di 1.800 metri quadrati, con 37 vetrate e una piscina sul tetto. L’agenza Milano Immobili, che in sei mesi ha concluso la metà delle trattative pendenti sugli appartamenti di maggiore prestigio, parla di un un prezzo che si aggira sui 22mila euro al metro quadro.

Stando a MutuiOnline.it, la coppia Fedez e Chiara Ferragni, meglio nota come Ferragnez, dopo la nascita della seconda figlia sembra abbia già opzionato uno spazio più grande dove andare ad abitare, sempre all’interno di Citylife, uno dei quartieri residenziali più in espansione di Milano, dove Generali Re ha già dato inizio alla costruzione di un nuovo immobile con 108 appartamenti.

Foto via Unsplash/Vitaliy Zamedyanskiy/ 
http://instagram.com/zamedianskyi