Andrea Bocelli, una vita (immobiliare) tra Miami e Toscana in attesa di due eventi in Florida

Andrea Bocelli, una vita (immobiliare) tra Miami e Toscana in attesa di due eventi in Florida

Se in un concerto voce e scenografia sono tutto, nella vita di un tenore il mercato immobiliare può rivelarsi altrettanto importante. Dopo essersi esibito in concerto a Roma (Circo Massimo), Andrea Bocelli, più di 75 milioni di dischi venduti in tutto il mondo, si prepara per due grandi eventi in Florida: il 18 dicembre alla FTX (ex AmericanAirlines) Arena di Miami, e il 19 dicembre all’Amway Center di Orlando.

Nato in Toscana, Bocelli possiede una casa di ispirazione coloniale a Keystone Point, North Miami, con sette camere da letto e una grande piscina con vista sulla baia di Biscayne. “Quando siamo andati a visitare la casa per la prima volta nel 2013, ce ne siamo innamorati. L’abbiamo comprata 12 ore dopo”, ha raccontato la moglie. “Ho sempre concepito le mie residenze come luoghi accoglienti, intimi. Io e mia moglie volevamo un posto a Miami che rispondesse a certe priorità, come vivibilità e praticità. Elegante, spero e credo, ma non pretenzioso”.

Bocelli non è solo una superstar dell’opera, è anche proprietario di una casa-hotel piuttosto elegante. La casa di oltre 740 metri quadrati, chiamata Villa Alpemare, è la definizione di lusso: un hotel trasformato in casa al largo della costa della Versilia in Toscana, la stessa regione in cui è cresciuto. Nonostante la sua grandezza, Bocelli ha detto ad Architectural Digest che Villa Alpemare è una “casa elegante ma senza pretese”.

La casa rosa cipria di tre piani offre a Bocelli tutto ciò di cui ha bisogno: un soggiorno e una sala da pranzo al primo piano, uffici, uno studio musicale e camere per gli ospiti al secondo piano e camere da letto e spazi privati ​​al livello superiore. “Sono molto legato a questa casa”, ha detto. “Sento che mi assomiglia.” È uno spazio cesellato per lui e la sua famiglia, la moglie Veronica Berti Bocelli e tre figli, Amos, Matteo e Virginia.

La gelateria Badiani

Vi presentiamo la storica gelateria Badiani, punto di riferimento dei fiorentini e di Paul McCartney

La gelateria Badiani, punto di riferimento dei fiorentini e di Paul McCartney

La gelateria Badiani nasce nel 1932, avviata da Idilio Badiani come latteria e gelateria nel viale dei Mille sul lato destro verso lo stadio comunale Artemio Franchi. Dopo alcuni anni si trasferisce al numero 19/r sullo stesso lato del viale. Nascono qui i primi semifreddi a base di panna montata, preparati principalmente nei periodi invernali. Nei primi anni Sessanta Idilio Badiani si trasferisce al numero 20/r, sede attuale, creando un locale importante ed elegante di gelateria, pasticceria e caffetteria diventando in poco tempo punto di riferimento a Firenze per fiorentini e turisti.

Ingredienti nobili e naturali di alta qualità uniti a esperienza e competenza hanno, da allora, contraddistinto la produzione di gelateria e pasticceria. Nel 1993 la famiglia Pomposi rileva la gelateria Badiani, ristrutturando e ampliando i locali di vendita e locali di produzione, incrementando le proposte di gelateria e di pasticceria. E tutt’oggi è ancora la gestione Pomposi che mantiene ad alti livelli la storia e la tradizione del gelato artigianale fiorentino, del Buontalenti e della pasticceria.

Il Corriere Fiorentino incensa il mito della gelateria con questo aneddoto: “Erano le 21 e come ogni sera ero alla cassa, a un certo punto si avvicina un signore per fare lo scontrino, mi chiede due gelati. Io faccio lo scontrino, prendo i soldi, poi lo guardo meglio e mi accorgo che quel signore assomiglia incredibilmente a Paul McCartney. Poi lo guardo meglio, e gli chiedo se per caso non fosse davvero Paul McCartney. Lui mi guarda, sorride e dice: Yes of course. Era davvero lui”. Patrizio Pomposi ricorda al Corriere quel giorno come fosse ieri. Alla gelateria Badiani di viale dei Mille arrivò uno dei Beatles. “Ricordo che in poco tempo la voce si diffuse per la città e addirittura un ragazzo arrivò in moto da Empoli per avere un autografo da Paul, che però era già andato via”.

Foto via Gelateria Badiani

Con l’aumento dei prezzi delle case negli Stati Uniti, gli acquirenti americani puntano sull’Europa

Con l’aumento dei prezzi delle case negli Stati Uniti, gli acquirenti americani puntano sull’Europa

Con l’apertura dei viaggi verso i paesi europei, i mercati delle seconde case in paesi come Italia, Portogallo e Grecia hanno visto un aumento di interesse da parte degli americani. Lo racconta il Wall Street Journal in un reportage in cui emerge che gli americani, in genere, svolgono un ruolo di nicchia nei mercati delle seconde case di lusso dell’Europa meridionale, che tendono ad essere dominati dai nord europei a caccia di sole. Ma tradizionalmente si sono resi più “lampanti” ai vertici di quei mercati.

Da Lisbona alle isole greche, fino all’Italia con particolare interesse verso la Toscana, gli americani sono tornati, pronti a sfruttare il mercato del compratore in molte delle principali località turistiche europee. A metà giugno, l’Unione europea ha riaperto i viaggi non essenziali dagli Stati Uniti, scatenando un aumento delle richieste di proprietà. L’ultima ondata di “cacciatori di case” è particolarmente interessata alle case vacanza in Italia e Francia.

In Italia e in Grecia, la quota della popolazione che afferma che ora è un buon momento per fare grandi acquisti immobiliari non è stata più alta di così negli ultimi 20 anni, secondo un’indagine mensile della Commissione europea. In Spagna, Portogallo e Italia i tassi sui prestiti per l’acquisto di abitazioni non sono mai stati così bassi, stando ai dati della Banca Centrale Europea. Ad aprile, i prestiti ipotecari in Italia e Portogallo sono aumentati del 3% rispetto ad aprile dello scorso anno e si prevede che continueranno a crescere, secondo l’ultimo sondaggio sui prestiti della Banca Centrale.

Ufficio in affitto Ponte Vecchio

Firenze, l’immobiliare guida la ripresa con i prezzi che ritornano a salire. Tutti i dati del 2021

L’immobiliare a Firenze guida la ripresa con i prezzi che ritornano a salire

Occhi puntati sui prezzi delle case a Firenze: in discesa nelle zone di pregio (-1,7%) e stabili nel centro storico (-0,1%), mentre semi-centro e periferia registrano un incremento dello 0,9% e dell’1,9% su base semestrale. Secondo un articolo di Toscana24 e l’analisi di Nomisma, lo sconto praticato sul prezzo richiesto, in città, è fermo da almeno quattro anni sul 12,5% medio, e ancora lontano dal valore minimo dell’8% raggiunto nel corso degli ultimi venti anni, mentre i tempi medi di vendita sono ritornati sui livelli pre-Covid.

Aumentano anche i canoni di locazione (+0,8% semestrale e +0,1% annuale). Nel non residenziale, invece, i valori immobiliari per gli uffici sia per i negozi risultano ancora in flessione su base annua, mentre il dato congiunturale fa registrare un segno positivo: la variazione semestrale è dello 0,5% per entrambi gli asset.

Restano stazionari canoni di locazione sia di uffici, sia di negozi. Nel terziario lo sconto praticato sul prezzo richiesto è tornato a scendere, dopo l’interruzione del trend registrato nel 2020 e i tempi medi di vendita sono tornati sui livelli pre-Covid. Nel campo residenziale, secondo Nomisma, gli operatori locali si attendono una conferma delle performance di questo primo semestre, con riferimento al mercato dell’acquisto di abitazioni, mentre dovrebbe crescere, anche se con un’intensità contenuta, il numero di nuove locazioni in un contesto di valori locativi in lieve calo. Il mercato degli uffici potrebbe essere a sua volta investito da un nuovo calo delle compravendite, a cui farà seguito un calo dei prezzi.

 

AstraZeneca è tra le grandi aziende a scegliere come sede Mind, distretto dell’innovazione a Milano

AstraZeneca è tra le grandi aziende a scegliere come sede Mind, distretto dell’innovazione a Milano

Lendlease, gruppo internazionale di real estate, infrastrutture e rigenerazione di aree urbane, rende noto di aver firmato i primi accordi vincolanti con diverse aziende, tra cui AstraZeneca, oltre a Bio4Dreams e Rold, per la locazione di circa 5000 mq di spazi adibiti a uffici, laboratori e aree commerciali all’interno del MIND Village – l’area di MIND in cui sono in corso di riconversione gli edifici di Expo 2015 secondo principi di economia circolare.

Gli accordi, si legge dal comunicato, prevedono che, entro la fine del 2021, le tre imprese locatarie entrino a far parte dell’ecosistema di innovazione del distretto, insediandosi negli spazi destinati ai loro progetti e alle loro sedi. Sono oltre 100 le aziende che ad oggi hanno manifestato interesse a portare a MIND progetti di innovazione, competenze, risorse, tecnologie e attività di ricerca e sviluppo.

“L’accesso a MIND rappresenta una leva strategica per le aziende che beneficeranno dell’ecosistema di innovazione, grazie ad un’interazione diretta con tutti soggetti che sono parte del distretto e le ancore pubbliche – Università degli Studi di Milano, Human Technopole, Istituto Galeazzi e Fondazione Triulza – insieme a cui potranno sviluppare idee e progetti di innovazione nel campo delle Life Sciences e City of the Future, in un contesto collaborativo e multidisciplinare” fanno sapere dall’Innovation District. Colpisce che tra le aziende firmatarie ci sia AstraZeneca, azienda leader a livello globale nel settore delle scienze della vita.

Gli spazi oggetto della locazione sono tutti certificati LEED Gold, rispondono ai più elevati standard di sostenibilità ambientale e forniscono soluzioni all’avanguardia per il benessere di chi li vivrà e abiterà. Il MIND Village punta, infatti, ad essere un ecosistema innovativo anche sul fronte progettuale, un luogo creato per favorire il bilanciamento e l’integrazione delle dimensioni della vita umana privata e sociale da un lato e quella professionale, del lavoro, studio e ricerca dall’altro. Un’area che mette il benessere delle persone che la popolano al centro: tramite la qualità degli spazi interni ed esterni, quelli attrezzati per lo sport, il relax e l’outdoor.

Andrea Ruckstuhl, Head of Italy and Continental Europe di Lendlease ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di annunciare l’ingresso delle prime aziende a MIND. Ciascuna rappresenta un’eccellenza nel proprio settore di riferimento e contribuirà ad alimentare all’interno dell’area MIND l’ecosistema di innovazione di cui Lendlease è promotore insieme ad Arexpo e alle ancore pubbliche. Gli accordi siglati e quelli in pipeline in fase di definizione confermano l’attrattività di MIND, quale luogo ideale per la contaminazione delle idee e polo aggregante in Italia per l’innovazione nel settore delle scienze della vita e delle città del futuro e spazio fisico con performance ambientali ed energetiche all’avanguardia.

La riconversione degli spazi – a partire da edifici già realizzati per Expo 2015 – è in corso e primi spazi saranno disponibili a partire dalla fine del 2021. In particolare, gli accordi prevedono: 3000 mq di uffici per AstraZeneca, dove il leader globale delle scienze della vita trasferirà la propria sede italiana con oltre 200 persone per avviare con maggiore facilità all’interno dell’ecosistema MIND la collaborazione con il network di aziende, startup farmaceutiche e Istituzioni pubbliche – l’Università degli Studi di Milano, lo Human Technopole e l’Istituto Galeazzi – per sviluppare idee e costruire partnership e progetti innovativi a supporto dei pazienti.

Fonte e foto via MIND

Il mercato dei condomini a Miami Beach

Il mercato dei condomini a Miami Beach sta cambiando dopo il crollo del palazzo a Surfside

Il mercato dei condomini a Miami Beach sta cambiando dopo il crollo del palazzo a Surfside

Il tragico crollo di una torre residenziale ha spaventato sia gli acquirenti di case della Florida del Sud che gli investitori immobiliari nel rivalutare il rischio di acquistare nel mercato dei condomini nell’area di Miami. Questo dicono i sondaggi più recenti ma è una paura destinata a restare?

Il mercato dei condomini a Miami Beach era in piena espansione prima del Covid. Poi è salito ancora più in alto quando la cultura del lavoro da remoto ha preso piede. Ma, alla fine di giugno, decine di persone sono rimaste sepolte nel crollo delle Champlain Towers South a Surfside. Ora, il mercato si concentra sui rapporti di ispezione ingegneristica delle torri più vecchie, richieste dallo Stato per essere ricertificate ogni 40 anni. Anche gli assicuratori sono sotto esame, poiché detengono le chiavi di nuovi acquisti sul mercato.

L’area di Miami è stata a lungo una storia di due mercati condominiali: quelli costruiti prima e dopo l’anno 2000, quando entrarono in vigore i nuovi regolamenti edilizi nati dai danni dell’uragano Andrew. Ora, dopo il disastro della torre, il divario è ancora più ampio. Mentre i consigli di condominio si stanno affrettando a inviare lettere di garanzia ai proprietari, i potenziali acquirenti non possono avere accesso ai rapporti di ispezione. Una mancanza di trasparenza che, se corretta, potrebbe far tornare quel preciso segmento di mercato in carreggiata.

 

Foto via Unsplash

Billionaires' Row

Nella casa da 21,5 milioni di dollari a Central Park West di Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones

Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones nella loro casa da 21,5 milioni di dollari a Central Park West.

Michael Douglas e Catherine Zeta-Jones hanno messo in vendita il loro casa di Central Park West per ben 21,5 milioni di dollari, meno di due anni dopo aver acquistato una casa sul fiume nella contea di Westchester, secondo il New York Post. Ma… preparatevi per una commissione che arriva fino a 21mila dollari al mese.

Composta da quattro camere da letto e sei bagni, l’unità occupa l’intera facciata dello storico edificio del 1908 di Central Park West con vista sul parco. Considerato un “appartamento per eccellenza di New York City”, la residenza è progettata con dettagli d’epoca, soffitti alti e grandi stanze, secondo l’elenco.

Ci sono un soggiorno inondato di luce e una biblioteca con pannelli in legno con uno dei due caminetti a legna. La sala da pranzo principale ha un secondo camino e una cucina abitabile da chef.

 

Mistero Versace: nell’ex villa dell’icona della moda a Miami sono stati trovati due corpi senza vita

Mistero Versace: nell’ex villa dell’icona della moda a Miami sono stati trovati due corpi senza vita

Uno strano destino (immobiliare). Due uomini senza vita sono appena stati rinvenuti all’interno dell’ex villa di Gianni Versace a Miami, ad un solo giorno dal 24mo anniversario della morte dell’icona della moda. L’Associated Press riferisce che la polizia sta indagando dopo che il personale delle pulizie ha trovato i corpi mercoledì all’interno di una stanza di Villa Casa Casuarina a South Beach, che un tempo era di proprietà del designer prima di essere ucciso dal serial killer Andrew Cunanan, appena fuori dal perimetro della casa la mattina del 15 luglio 1997. Aveva 50 anni al momento della sua morte.

La polizia non ha identificato subito gli uomini né ha fornito dettagli su come siano deceduti, sebbene l’outlet rilevi che il delitto sia avvenuto proprio nella stanza in cui sono stati scoperti i corpi. Villa Casa Casuarina è stata costruita nel 1930 e acquistata da Versace nel 1992. È stata trasformata in un boutique hotel nel 2015, tre anni prima che FX raccontasse gli ultimi giorni della vita di Versace nella serie L’assassinio di Gianni Versace di Ryan Murphy: American Crime Story, con Édgar Ramirez nel ruolo di Versace e Darren Criss nella parte del suo assassino.

Foto via The Villa Casa Casuarina

Mercato immobiliare New York

…New York è tornata! Ecco come i broker locali vedono il mercato immobiliare nell’America post-Covid

…New York è tornata! Ecco come i broker locali vedono il mercato immobiliare nell’America post-Covid

Il rinnovato slancio del mercato immobiliare di New York City sta registrando una forte domanda e prezzi interessanti rispetto al periodo 2020-21, fa sapere CNBC. “Sto vedendo un mutamento su tutta la linea: tutti i segmenti stanno effettuando transazioni. New York è tornata e la gente vuole tornare ad abitare qui”, sostiene Christopher Kromer, un broker di Brown Harris Stevens. “Stiamo uscendo da un numero record di contratti firmati nel secondo trimestre e ciò che sta guidando il trend è che gli acquirenti ne vedono subito il valore. Ci sono più opportunità rispetto al passato, oltre ad un vero senso di speranza per un boom economico a settembre quando si riaprirà ufficialmente”.

Secondo i broker locali, i potenziali acquirenti possono ancora trovare opportunità ragionevoli, dopo che i prezzi degli immobili in città sono rimasti “schiacciati” all’apice della pandemia. “Per la maggior parte dei casi, se si acquista oggi, è probabilmente meno costoso di quanto sarebbe stato tre o quattro anni fa”. Tuttavia, un recente rapporto di Douglas Elliman e Miller Samuel ha rilevato che il prezzo di rivendita medio per gli appartamenti di Manhattan ha raggiunto il massimo storico nel secondo trimestre. I prezzi medi di vendita sono aumentati del 12 per cento nel trimestre e hanno superato 1,9 milioni di dollari, con un aumento delle vendite del 150 per cento durante lo stesso periodo di tempo rispetto allo scorso anno.

Nel secondo trimestre del 2020, le vendite di appartamenti a Manhattan hanno visto il loro più grande calo percentuale in 30 anni, poiché i residenti sono letteralmente fuggiti dalla città durante la pandemia e i broker non sono stati in gran parte in grado di mostrare a potenziali, nuovi acquirenti i vari appartamenti sul mercato. Alcuni agenti ritengono che il recente prezzo medio di vendita record sia influenzato dalle dinamiche nel mercato del lusso. Il mercato del lusso ultimamente è in forte espansione con molti sconti. Ora, i venditori scendono di prezzo per agevolare le trattative con gli acquirenti. Gli acquirenti hanno opzioni, cosa che nel 2020 non era pensabile. I mercati nei quartieri esterni di New York, come Brooklyn, sono stati “molto più resistenti” alla pandemia rispetto a Manhattan. Le persone cercavano valore, spazio e aree meno dense, e non si sono visti gli sconti di Manhattan nei distretti esterni, come nel Queens e a Brooklyn, dove di recente gli immobili sono stati venduti al di sopra del prezzo richiesto dopo aver ricevuto più offerte. Una cooperativa con due camere da letto a Brooklyn ha persino venduto dall’8 per cento al 9 per cento in più rispetto al prezzo di tre anni fa. Una casa unifamiliare nel Queens è stata “sommersa da interesse” con 50 visite in una settimana.

Palazzo delle Ferrovie a Firenze

Firenze, per i privati non solo alberghi ma case e negozi nell’ex palazzo delle Ferrovie

Palazzo delle Ferrovie a Firenze, per i privati non solo alberghi ma case e negozi.

Non solo alberghi. I proprietari di due progetti di trasformazione, dopo il blocco che Palazzo Vecchio ha annunciato per nuovi grandi hotel in città nel prossimo piano operativo, cambiano strategia. Si tratta del Black Fountain Capital, gruppo che ha in fase di acquisizione Villa Basilewsky, ma soprattutto Ferrovie per i 17 mila metri quadri del palazzo in viale Lavagnini. Lo riporta il Corriere Fiorentino secondo cui, seppur il tutto si regga ancora su contatti informali, “pare davvero che la scelta di usare questi immobili solo per il ricettivo (il più redditizio, dal punto di vista immobiliare, ma anche quello più semplice) non sia più la stella polare di questi progetti”.

Il no di Palazzo Vecchio è stato decisivo. Per Villa Basilewsky, comprata dal gruppo Black Fountain, adesso il target sono residenze, ma anche servizi per la cittadinanza, spazi direzionali, con un progetto “aperto”, dagli asili a coworking. È, come lo ribattezza il Corriere, un “mix funzionale” a cui punta, con le nuove norme che saranno previste nel Piano operativo, l’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re: “I privati non hanno ancora firmato il rogito ma non hanno rimesso tutto in discussione, la procedura va avanti e Black Fountain pensa ad usi alternativi. Identico e forse più importante, per gli effetti complessivi sulle regole urbanistiche, è l’approccio di Ferrovie, anche se qui i problemi si complicano: lo spazio a disposizione è enorme, si tratta di 17 mila metri quadrati. Certo, c’è sempre la possibilità di spaziare tra residenziale, direzionale (che vuol dire uffici ma anche servizi) e commerciale. Ma mettere paletti definiti di metri quadri può complicare la vita a possibili acquirenti ed affittuari”.

Per questa ragione, nel piano operativo, l’assessore Del Re pensa ad introdurre una norma che allarghi le “maglie”. Rimarranno indicazioni per le varie funzioni ma con percentuali più flessibili di diminuzione e aumento, dando così maggiore solidità alla trasformazione in tempi rapidi per evitare blackout.