Il box auto è la nuova scommessa immobiliare: a Firenze può rendere fino all’8%

Box auto è la nuova scommessa immobiliare: a Firenze può rendere fino all’8%

Sentirsi a casa anche in un box auto? Yes, you can! Secondo uno studio di mercato, chi pensa che sia più redditizio acquistare un box auto in centro storico o nelle zone più nobili di Firenze, scartando le aree più periferiche della città, rischia di commettere un errore. Secondo Repubblica Firenze, infatti, “un buon investimento, lo è di sicuro, nel senso che l’immobile avrà certamente un mercato anche in futuro, potrà essere rivenduto rapidamente e magari ottenendo una plusvalenza interessante, vista l’elevata domanda di posti auto in centro storico e nelle zone ad alta densità abitativa della cintura dei viali”.

La domanda che si fanno in molti è se investire in un box auto convenga o meno nel 2021. Per una buona fetta potrebbe trasformarsi in un investimento personale visto che gli affitti del garage in alcune città sono elevati. Per gli altri dalla parte opposta della medaglia, potrebbe diventare un ottimo guadagno. Stando all’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, investendo si potrà gestirli in modo più semplice rispetto agli immobili. E rispetto a questi ultimi rendono di più. Il valore registrato nel secondo trimestre del 2020 è infatti del 6,3% contro il 5%. Inoltre, negli ultimi dieci anni il trend è stato simile a quello delle abitazioni. Più della metà di chi vuole investire in box auto lo fa per uso proprio. A Milano, in media occorrono 39mila euro mentre a Firenze siamo sui 34mila con un rendimento fino all’8%.

Foto via Unsplash / Sergei Wing

Triennale Milano

Triennale, Museo del Design Italiano: a Milano la mostra di Vico Magistretti, tra architettura e allestimento

Triennale Milano, Museo del Design Italiano: la mostra di Vico Magistretti, tra architettura e allestimento

Alla Triennale di Milano, la retrospettiva Vico Magistretti – Architetto milanese, realizzata in collaborazione con Fondazione Vico Magistretti e curata da Gabriele Neri, riunisce il patrimonio di disegni, schizzi, modelli, fotografie, prototipi e pezzi originali conservati nell’archivio dell’architetto e designer milanese, fino a ripercorre l’intero percorso progettuale di Magistretti, iniziato proprio al Palazzo dell’Arte negli anni del secondo dopoguerra.

Come riportato dal Museo del Design Italiano dove si tiene la mostra, suddivisa in sezioni tematiche, l’esposizione presenta per la prima volta l’opera di Vico Magistretti in maniera unitaria, dall’architettura agli allestimenti, dal design al disegno urbano, insieme ai numerosi contatti internazionali. Il rosso, colore distintivo di molti suoi progetti, costituisce un fil rouge, evocando quel connubio tra modernità (il rosso delle avanguardie) e tradizione (il rosso mattone della vecchia Milano) caratteristico del suo lavoro.

Sono esposti anche gli omaggi dei designer Konstantin Grcic e Jasper Morrison, allievi di Magistretti al Royal College of Art di Londra.

© Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia

 

Milano Fashion Week

Milano Fashion Week, Giorgio Armani ritorna alle origini: “È la mia rivoluzione nel segno della ripartenza”

Milano Fashion Week, Giorgio Armani ritorna alle origini: “È la mia rivoluzione nel segno della ripartenza”

Nella sede di via Borgonuovo a Milano, Giorgio Armani torna a far sfilare la collezione maschile dal vivo. Ma, come scrive Style Magazine del Corriere della Sera, non tutto è come prima. E il concetto di trasformazione è molto presente nella sua collezione Uomo primavera estate 2022 e non lo riferisce soltanto ai suoi abiti ma lo estende al mondo della moda.

In pole position, oltre al mercato immobiliare, a Milano c’è il menswear, protagonista della Milano Fashion Week che è tornata ad animare la capitale meneghina. Sono 48 gli show, per la maggior parte digitali, 12 presentazioni ed eventi che vedranno il coinvolgimento di 65 brand. Un appuntamento all’insegna della ripartenza, motto della nostra Newsroom.

Ottimismo, per Giorgio Armani, quest’anno significa guardare indietro, con una ambientazione del suo fashion show negli spazi di via Borgonuovo 21, gli stessi che hanno ospitato i suoi uffici “di esordio” e le sfilate del brand dal 1984 al 2000. “Torno alle origini immaginando, ancora una volta e a distanza di anni, un modo di vestire legato al momento, come specchio dei tempi che stiamo vivendo. La mia ‘rivoluzione’ è iniziata in questo modo e va coerentemente nella stessa direzione” fa sapere ‘Re Giorgio’.

Foto via Instagram

Avere un mobile di pregio a Milano non sempre è un vantaggio. Immobiliare.it spiega il perché

Avere un mobile di pregio a Milano non sempre è un vantaggio. Ecco perché

Basta leggere il resoconto di Monitor Immobiliare per farsi un’idea del valore del mattone a Milano: una città, da una parte, che continua a dominare come una delle piazze più attrattive per chi è alla ricerca di un investimento e, dall’altra, un’unità di misura per chi vuole acquistare una casa e metterla a reddito. La novità? Se si guarda alle abitazioni non di pregio, l’Ufficio Studi di Immobiliare.it ci dice che potremmo avere sorprese inattese.

Da una analisi sulla redditività per il 2021, al netto dell’imposizione fiscale, degli immobili, di pregio e no, collocati nel capoluogo lombardo, dal centro alle zone periferiche, emerge che è più conveniente investire sulle case non di pregio, la cui redditività media supera di circa 1,6 punti percentuali quella delle abitazioni considerate di pregio.

La zona periferica di Milano vanta opportunità che prima della pandemia non erano prese in considerazione, con una redditività media che supera il 4%. Si ferma al 3,4% la zona semi-centrale della città. Per gli immobili considerati di pregio la redditività media si mantiene al 2,2% dal pieno centro alla periferia di Milano. Rispetto allo stesso periodo del 2020, le case di pregio hanno resistito alla crisi, facendo registrare un decremento nella redditività pari a circa l’1,5%, a fronte del -6,5% totalizzato dalle abitazioni non di pregio.

Dal rapporto si evince quindi che il lusso resta comunque un asset sicuro ma non va preso per scontato. Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it commenta: “Investire nel mercato immobiliare di una città significa contribuire alla sua crescita e alla sua espansione, economica e sociale a Milano si conferma una città sempre viva da questo punto di vista, che offre opportunità interessanti dal centro alla periferia, soprattutto in quartieri di nuova costruzione, come ad esempio City Life, e in quelli che fanno parte della cerchia cittadina più esterna, spesso oggetto di importanti interventi di riqualificazione urbana. La campagna vaccinale in atto e le graduali riaperture preludono ad un prossimo ritorno del mercato degli affitti ai livelli pre-pandemia, invogliando i risparmiatori, il cui capitale è cresciuto in quest’ultimo anno, a tornare ad investire sul mattone”.

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

Già sul podio del mercato immobiliare come città più dinamica per le compravendite e con prezzi sempre in salita, Milano non scherza anche quando il suo fermento e la sua creatività investono il campo del design e del lusso. È attesissima infatti l’edizione 2021 del Salone del Mobile (5-10 settembre, Rho Fiera) dopo il rischio di una nuova soppressione dai calendari degli eventi italiani. Il Salone rilancia e si presenta in versione Super con un nuovo nome e un nuovo logo.

È stato il giardino della Triennale a fare da sfondo alla presentazione dell’evento speciale, nella lunga scalinata che collega l’ala meridionale del Palazzo dell’Arte al parco. Cosa succederà a settembre? Come si fa a far ripartire Milano e l’Italia, riaffermando il primato nel design del Salone del Mobile? Milano è l’auspicio di tutti. Come ricorda Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, il coraggio delle imprese nell’organizzare una manifestazione in un anno così difficile e complicato è già un segnale di ottimismo. Un evento che si configura come edizione di transizione, un ponte – proprio come noi di Columbus International – verso il futuro per accogliere, tra sette mesi, l’esposizione numero sessanta.

Sarà, come si legge nel comunicato stampa ufficiale, un unicum fatto di professionalità, capacità sartoriale di pensare e immaginare nuovi spazi, esposizioni, esperienze. Maria Porro, presidente di Assarredo, ha commentato come, in un momento di grande cambiamento, la capacità di reinventarsi e il desiderio di fare squadra siano stati il motore principale di questa iniziativa che, ancora una volta, saprà esprimere al meglio la qualità del settore arredo e dell’intera filiera. Un evento finalmente in presenza, che sarà supportato dalla piattaforma digitale del Salone (al suo debutto il 30 giugno), pensata non solo per presentare prodotti ma per offrire servizi unici a tutti gli addetti al settore.

Per l’architetto Stefano Boeri, curatore designato, il nome dell’evento è uno sguardo verso l’innovazione. Sarà un “supersalone”, un momento unico, una piattaforma di lavoro corale che rileggerà la grammatica del Salone stesso; un appuntamento che uscirà dai confini di un incontro puramente commerciale per guardare a inedite contaminazioni, aperture, fusioni ed estroversioni nel rispetto delle regole e dei protocolli sanitari contro la diffusione del coronavirus. Infine il format: una grande biblioteca del design che celebrerà la rinnovata attenzione per gli spazi dell’abitare contemporaneo e la cui scenografia valorizzerà le novità e le creazioni messe a catalogo negli ultimi mesi dalle aziende con i loro prodotti storici.

Foto: Salone del Mobile

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Vi mostriamo da dove arrivano gli acquirenti che comprano casa a Milano (Ufficio Studi Tecnocasa)

Vi mostriamo da dove arrivano gli acquirenti che comprano casa a Milano (Ufficio Studi Tecnocasa)

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate nel primo semestre dello scorso anno nel comune di Milano. L’obiettivo? Capire da dove arrivano gli acquirenti che acquistano nel capoluogo lombardo e quali sono le loro scelte. Nella prima parte dell’anno precedente, si legge nel report, il 92,0% delle persone che ha comprato casa a Milano ha cittadinanza italiana, mentre nell’8,0% dei casi si tratta di stranieri (comunitari ed extracomunitari). La percentuale di compravendite da parte di stranieri si dimostra in calo negli ultimi anni: si passa dall’11,0% del 2018 all’8,9% del 2019, fino a toccare l’8,0% di quest’anno. Nel post-Covid, però, la tendenza sta cambiando giorno dopo giorno, con una risalita dell’interesse da parte dei clienti stranieri.

Da dove arrivano gli italiani che acquistano a Milano
“Per quanto riguarda gli acquirenti italiani, chi compra a Milano nell’82,7% dei casi è già residente in città, il 5,2% arriva dalla provincia di Milano ed il 12,1% proviene da altre province e da altre regioni. Si tratta di percentuali molto simili a quelle registrate un anno fa, con un lieve aumento della percentuale di coloro che arrivano da altre province italiane, si passa infatti dal 10,9% all’attuale 12,1%”.

Motivo dell’acquisto per chi è straniero
L’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa si sofferma sul motivo dell’acquisto da parte di chi proviene da fuori città: “Nel primo semestre del 2020 un terzo di queste compravendite riguardavano l’investimento, mentre nel 66,7% riguardavano la prima casa. Un anno fa, nel primo semestre del 2019, la percentuale di acquisti di prima casa da parte di acquirenti in arrivo da fuori Milano era più alta ed arrivava al 74,6%, gli acquisti per investimento si fermavano invece al 25,4%”.

Gli effetti della pandemia su Firenze

Gli effetti della pandemia su Firenze: ecco il ritratto di chi compra casa per investimento nel post-Covid

Gli effetti della pandemia su Firenze: ecco il ritratto di chi compra casa per investimento nel post-Covid

Gli effetti della pandemia su Firenze, come cambia l’Italia e come cambiano gli acquirenti e i venditori italiani nel giro di un anno terribile, ce lo dicono i dati dell’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato le transazioni nell’anno dello scoppio della pandemia e in quello precedente, attraverso le agenzie affiliate in Italia, come riporta Immobiliare.it.

Secondo il report, “gli effetti del Covid-19 hanno infatti rallentato le compravendite e frenato sia gli acquisti per mettere a reddito sia quelli per l’avviamento di attività turistiche come B&B e case vacanza”. A partire dal 2017 la percentuale di acquisti per investimento si era fermata intorno al 18%, ma la recente discesa li riporta ai livelli del 2015 (con quei valori rimasti fissi al 16,3%).

A Milano gli acquisti per investimento coprono circa un quarto delle transazioni, il 24,1%. Un andamento simile a Firenze a quota 25,6%.

La fetta di popolazione più attiva sul mercato dell’investimento immobiliare è quella di età compresa tra 45 e 54 anni. Rispetto a due anni fa, si registra un calo della percentuale di acquisti da parte degli over 65: si passa dal 15,1% all’attuale 12,8%. Inoltre, a investire sul mattone, prosegue il report, sono in maggioranza coppie e famiglie, che compongono il 73,9% sul totale degli acquirenti. È single il rimanente 26,1% degli investitori.

L’ippodromo di San Siro

Siete pronti per San Siro? L’ippodromo del galoppo si appresta a diventare la “Scala dell’ippica”

Siete pronti per San Siro? L’ippodromo del galoppo si appresta a diventare la “Scala dell’ippica”

San Siro ora ha due stadi. Dopo quello destinato al calcio, arriva l’impianto che siede davanti al Meazza: l’ippodromo del galoppo, destinato a diventare, secondo i piani della proprietà, la “Scala dell’ippica”. Lo riporta il Corriere della Sera, che aggiunge: “Non più solo galoppo, fino ad oggi praticato con cadenza stagionale, ma sta per nascere un vero stadio dedicato agli sport equestri per tutto l’anno, grazie alla futura nuova pista che permetterà le corse in ogni condizione atmosferica, e ai nuovi campi per il cross country oltre che per le gare di equitazione. Un progetto che contribuirà a ridisegnare l’intero quartiere di San Siro, su cui stanno convergendo una serie di investimenti internazionali, non ultimo quello da oltre 30 milioni di euro per realizzare un Teatro Termale”.

Il gruppo Snaitech, concessionario di giochi, e proprietario dell’ippodromo di San Siro, oltre ai nuovi tracciati per le piste siepi-ostacoli e Cross Country, avvia un un progetto che prevede la creazione di un nuovo impianto per il trotto, con le due piste e il tondino, di una pista per il galoppo e di una area dedicata ai concorsi internazionali di equitazione, con campo gara in erba e campo prova in sabbia. L’impianto sarà dotato di un sistema di illuminazione per le corse in notturna e gestione dei proiettori per “scenari” illuminotecnici.

L’ippodromo Snai San Siro diventerà un punto di riferimento per tutte le discipline equestri e potrà ospitare 5 giornate di corse a settimana (due al trotto e tre al galoppo) nel corso dell’anno. Grazie al tracciato all weather, la stagione del galoppo di Milano, tradizionalmente prevista da marzo a novembre, proseguirà senza sosta nel corso di tutto l’anno.

Un nuovo volto per il distretto dell’ippica e “un unicum in Italia, sia per quanto riguarda il valore dell’investimento, che per l’obiettivo finale, creare uno stadio dell’ippica completo, funzionale e moderno, che non ha eguali in Italia, e forse in Europa”, fa sapere Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech. “Sei anni fa abbiamo avviato un progetto di rilancio dell’ippodromo che ha portato quasi un milione di visitatori, numeri che ci hanno convinto a investire ulteriormente in questa struttura”.

Le novità, oltre ai 1.800 metri di pista all weather composta di un materiale (un mix di sabbia, resine naturali e siliconi) che permette l’utilizzo anche a temperature rigide, comprendono inoltre il nuovo percorso del trotto (negli ultimi anni si correva alla “Maura”). Restano l’area concerti da 25mila posti e le iniziative un pubblico più ampio: “Abbiamo fatto scoprire ai milanesi un posto bello della loro città, e vogliamo attrarne ancora di più”.

Foto: Ippodromo Snai San Siro

Milano superlusso

A Milano il superlusso non muore mai. È caccia a case con giardini, terrazze e cortili antichi

A Milano il superlusso non muore mai. È caccia a case con giardini, terrazze e cortili antichi

Abitazioni da 10mila euro al metro quadro, priorità a case con giardini e terrazze (con il Covid, le proprietà dotate di diverse boccate d’ossigeno, dai cortili ai balconi, sono la carta vincente del real estate) ed impennata di progetti che recuperano antichi complessi di ringhiera ed ex edifici industriali. È questo il quadro che emerge analizzando gli ultimi trend del mercato immobiliare a Milano, secondo i reportage di Repubblica e Il Sole 24 Ore. Il lusso non conosce battuta d’arresto in Lombardia.

In primis, le nuove costruzioni: il progetto ecosostenibile “Isola Verde” punta a congegnare una comunità indipendente, con servizi come palestra, sauna, area co-working da 40 posti e spazi verdi. Un vero e proprio recupero integrale di un’area produttiva nel quartiere Isola, di cui Italy Sotheby’s International Realty commercializza 11 appartamenti. Il progetto, curato dallo Studio Florulli, nasce dalla totale riqualificazione della costruzione di inizio 900 in via Porro Lambertenghi, costituita da un edificio di abitazione sul fronte strada e una palazzina all’interno, all’epoca destinata alla produzione.
Poi ci sono le dimore storiche, appartenute ad eccellenze e famiglie nobili, ad attrarre l’attenzione di stranieri e non solo. Un caso esemplare è l’appartamento di San Babila della coppia Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani: un attico di 1.800 metri quadrati, con 37 vetrate e una piscina sul tetto. L’agenza Milano Immobili, che in sei mesi ha concluso la metà delle trattative pendenti sugli appartamenti di maggiore prestigio, parla di un un prezzo che si aggira sui 22mila euro al metro quadro.

Stando a MutuiOnline.it, la coppia Fedez e Chiara Ferragni, meglio nota come Ferragnez, dopo la nascita della seconda figlia sembra abbia già opzionato uno spazio più grande dove andare ad abitare, sempre all’interno di Citylife, uno dei quartieri residenziali più in espansione di Milano, dove Generali Re ha già dato inizio alla costruzione di un nuovo immobile con 108 appartamenti.

Foto via Unsplash/Vitaliy Zamedyanskiy/ 
http://instagram.com/zamedianskyi

Milano

Milano in pole position: prezzi case in aumento, affitti record. Ecco perché la Lombardia non si ferma

Milano in pole position: prezzi case in aumento, affitti record. Ecco perché la Lombardia non si ferma

Nothing’s Gonna Stop Us Now, cantava la band degli Starship. Per Milano si può dire lo stesso. Il mercato immobiliare delle case di lusso sembra non conoscere freni. Neppure lo stop imposto dalla crisi sanitaria nel 2020 ha impedito al settore del real estate nel Nord di espandersi. Lo rivela l’Osservatorio sulle Residenze Esclusive relativo ai dati del secondo semestre dello scorso anno. Lo studio (QUI un nostro approfondimento) dimostra che, nonostante la volatilità, la domanda di immobili esclusivi continua ad essere elevata. La quota di case vendute rispetto a quelle in offerta è ancora in crescita e supera il 24%. La richiesta si affina e diventa piuttosto selettiva in tutte le zone della città meneghina. È, in fondo, il motto di Columbus International: favorire la qualità sulla quantità.

I valori assoluti più in crescita sono quelli delle aree Brera e Magenta. E se sul fronte dei prezzi si registra una leggera diminuzione, secondo il report il lieve ribasso sarebbe dovuto a due fattori in particolare: l’uscita dal mercato dei pezzi migliori e la costante riduzione dei prezzi richiesti per le case invendute.

Dalla sezione NEWSROOM – Leggi anche: 
Lusso e Milano, una storia d’amore. Ecco come cresce la domanda di residenze esclusive

La situazione diventa ancora più interessante quando si tratta di comprare casa in Lombardia o affittarla: nel primo caso i prezzi di vendita degli immobili residenziali sono aumentati del 3,6%, mentre nel secondo si assiste a una flessione dello 0,7%. L’Osservatorio sul primo trimestre del 2021 rivela che alla fine del mese di marzo le cifre richieste per gli affitti, sono appena superiori ai 14 euro al metro quadro, mentre la richiesta media di chi vende casa nella regione è di 2.225 euro al metro quadro.

Milano è di fatto la piazza più cara (e la più redditizia) per comprare casa in Lombardia. Con i 4.782 euro al metro quadro in media richiesti da chi vende casa, la capitale italiana della moda registra un aumento che tocca il 2% sui prezzi delle abitazioni e fa da traino anche per la crescita della provincia.