Il mercato immobiliare in Lombardia

Milano, il mercato immobiliare in Lombardia è tra i più attivi d’Italia con domanda in aumento

Il mercato immobiliare in Lombardia è tra i più attivi d’Italia con domanda in aumento

Il mercato immobiliare in Lombardia è tra i più attivi d’Italia, e chi la ferma più, Milano. Stando alle previsioni semestrali di Real Estate Data Hub, realizzate da RE/MAX Italia e Avalon Real Estate, l’andamento crescente nel comparto residenziale è uno dei punti di forza del Nord Italia, in particolare della regione Lombardia, dove il numero di transazioni concluse nel primo semestre 2021 è in aumento rispetto sia al 2020 sia al 2019.

A Milano si registra un aumento della domanda che non ha precedenti. La preferenza dei potenziali acquirenti in città si orienta verso i bilocali dalle dimensioni medie di 77,3 mq, mentre i trilocali sono apprezzati soprattutto nell’hinterland. Idem per i prezzi che registrano un andamento crescente, a parte i monolocali per i quali la richiesta è leggermente in discesa. In linea con la traiettoria all’acquisto di bilocali nel capoluogo lombardo, la maggior richiesta di mutui arriva dai giovani che prediligono il tasso variabile in vista di un cambio casa nel medio periodo, ci dicono i dati dell’Ufficio Studi 24MAX.

Il quotidiano La Repubblica conferma: su Milano è caccia all’oro. Crescono i prezzi ma non rallentano le operazioni. È il momento di comprare, suggeriamo noi di Columbus International. Alcuni immobili trovano proprietario in un giorno e gli annunci, in alcuni quartieri, generano code di visitatori mai viste prima in estate.

Foto via Unsplash/Alex Vasey

AstraZeneca è tra le grandi aziende a scegliere come sede Mind, distretto dell’innovazione a Milano

AstraZeneca è tra le grandi aziende a scegliere come sede Mind, distretto dell’innovazione a Milano

Lendlease, gruppo internazionale di real estate, infrastrutture e rigenerazione di aree urbane, rende noto di aver firmato i primi accordi vincolanti con diverse aziende, tra cui AstraZeneca, oltre a Bio4Dreams e Rold, per la locazione di circa 5000 mq di spazi adibiti a uffici, laboratori e aree commerciali all’interno del MIND Village – l’area di MIND in cui sono in corso di riconversione gli edifici di Expo 2015 secondo principi di economia circolare.

Gli accordi, si legge dal comunicato, prevedono che, entro la fine del 2021, le tre imprese locatarie entrino a far parte dell’ecosistema di innovazione del distretto, insediandosi negli spazi destinati ai loro progetti e alle loro sedi. Sono oltre 100 le aziende che ad oggi hanno manifestato interesse a portare a MIND progetti di innovazione, competenze, risorse, tecnologie e attività di ricerca e sviluppo.

“L’accesso a MIND rappresenta una leva strategica per le aziende che beneficeranno dell’ecosistema di innovazione, grazie ad un’interazione diretta con tutti soggetti che sono parte del distretto e le ancore pubbliche – Università degli Studi di Milano, Human Technopole, Istituto Galeazzi e Fondazione Triulza – insieme a cui potranno sviluppare idee e progetti di innovazione nel campo delle Life Sciences e City of the Future, in un contesto collaborativo e multidisciplinare” fanno sapere dall’Innovation District. Colpisce che tra le aziende firmatarie ci sia AstraZeneca, azienda leader a livello globale nel settore delle scienze della vita.

Gli spazi oggetto della locazione sono tutti certificati LEED Gold, rispondono ai più elevati standard di sostenibilità ambientale e forniscono soluzioni all’avanguardia per il benessere di chi li vivrà e abiterà. Il MIND Village punta, infatti, ad essere un ecosistema innovativo anche sul fronte progettuale, un luogo creato per favorire il bilanciamento e l’integrazione delle dimensioni della vita umana privata e sociale da un lato e quella professionale, del lavoro, studio e ricerca dall’altro. Un’area che mette il benessere delle persone che la popolano al centro: tramite la qualità degli spazi interni ed esterni, quelli attrezzati per lo sport, il relax e l’outdoor.

Andrea Ruckstuhl, Head of Italy and Continental Europe di Lendlease ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di annunciare l’ingresso delle prime aziende a MIND. Ciascuna rappresenta un’eccellenza nel proprio settore di riferimento e contribuirà ad alimentare all’interno dell’area MIND l’ecosistema di innovazione di cui Lendlease è promotore insieme ad Arexpo e alle ancore pubbliche. Gli accordi siglati e quelli in pipeline in fase di definizione confermano l’attrattività di MIND, quale luogo ideale per la contaminazione delle idee e polo aggregante in Italia per l’innovazione nel settore delle scienze della vita e delle città del futuro e spazio fisico con performance ambientali ed energetiche all’avanguardia.

La riconversione degli spazi – a partire da edifici già realizzati per Expo 2015 – è in corso e primi spazi saranno disponibili a partire dalla fine del 2021. In particolare, gli accordi prevedono: 3000 mq di uffici per AstraZeneca, dove il leader globale delle scienze della vita trasferirà la propria sede italiana con oltre 200 persone per avviare con maggiore facilità all’interno dell’ecosistema MIND la collaborazione con il network di aziende, startup farmaceutiche e Istituzioni pubbliche – l’Università degli Studi di Milano, lo Human Technopole e l’Istituto Galeazzi – per sviluppare idee e costruire partnership e progetti innovativi a supporto dei pazienti.

Fonte e foto via MIND

Il box auto è la nuova scommessa immobiliare: a Firenze può rendere fino all’8%

Box auto è la nuova scommessa immobiliare: a Firenze può rendere fino all’8%

Sentirsi a casa anche in un box auto? Yes, you can! Secondo uno studio di mercato, chi pensa che sia più redditizio acquistare un box auto in centro storico o nelle zone più nobili di Firenze, scartando le aree più periferiche della città, rischia di commettere un errore. Secondo Repubblica Firenze, infatti, “un buon investimento, lo è di sicuro, nel senso che l’immobile avrà certamente un mercato anche in futuro, potrà essere rivenduto rapidamente e magari ottenendo una plusvalenza interessante, vista l’elevata domanda di posti auto in centro storico e nelle zone ad alta densità abitativa della cintura dei viali”.

La domanda che si fanno in molti è se investire in un box auto convenga o meno nel 2021. Per una buona fetta potrebbe trasformarsi in un investimento personale visto che gli affitti del garage in alcune città sono elevati. Per gli altri dalla parte opposta della medaglia, potrebbe diventare un ottimo guadagno. Stando all’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, investendo si potrà gestirli in modo più semplice rispetto agli immobili. E rispetto a questi ultimi rendono di più. Il valore registrato nel secondo trimestre del 2020 è infatti del 6,3% contro il 5%. Inoltre, negli ultimi dieci anni il trend è stato simile a quello delle abitazioni. Più della metà di chi vuole investire in box auto lo fa per uso proprio. A Milano, in media occorrono 39mila euro mentre a Firenze siamo sui 34mila con un rendimento fino all’8%.

Foto via Unsplash / Sergei Wing

Triennale Milano

Triennale, Museo del Design Italiano: a Milano la mostra di Vico Magistretti, tra architettura e allestimento

Triennale Milano, Museo del Design Italiano: la mostra di Vico Magistretti, tra architettura e allestimento

Alla Triennale di Milano, la retrospettiva Vico Magistretti – Architetto milanese, realizzata in collaborazione con Fondazione Vico Magistretti e curata da Gabriele Neri, riunisce il patrimonio di disegni, schizzi, modelli, fotografie, prototipi e pezzi originali conservati nell’archivio dell’architetto e designer milanese, fino a ripercorre l’intero percorso progettuale di Magistretti, iniziato proprio al Palazzo dell’Arte negli anni del secondo dopoguerra.

Come riportato dal Museo del Design Italiano dove si tiene la mostra, suddivisa in sezioni tematiche, l’esposizione presenta per la prima volta l’opera di Vico Magistretti in maniera unitaria, dall’architettura agli allestimenti, dal design al disegno urbano, insieme ai numerosi contatti internazionali. Il rosso, colore distintivo di molti suoi progetti, costituisce un fil rouge, evocando quel connubio tra modernità (il rosso delle avanguardie) e tradizione (il rosso mattone della vecchia Milano) caratteristico del suo lavoro.

Sono esposti anche gli omaggi dei designer Konstantin Grcic e Jasper Morrison, allievi di Magistretti al Royal College of Art di Londra.

© Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia

 

Milano Fashion Week

Milano Fashion Week, Giorgio Armani ritorna alle origini: “È la mia rivoluzione nel segno della ripartenza”

Milano Fashion Week, Giorgio Armani ritorna alle origini: “È la mia rivoluzione nel segno della ripartenza”

Nella sede di via Borgonuovo a Milano, Giorgio Armani torna a far sfilare la collezione maschile dal vivo. Ma, come scrive Style Magazine del Corriere della Sera, non tutto è come prima. E il concetto di trasformazione è molto presente nella sua collezione Uomo primavera estate 2022 e non lo riferisce soltanto ai suoi abiti ma lo estende al mondo della moda.

In pole position, oltre al mercato immobiliare, a Milano c’è il menswear, protagonista della Milano Fashion Week che è tornata ad animare la capitale meneghina. Sono 48 gli show, per la maggior parte digitali, 12 presentazioni ed eventi che vedranno il coinvolgimento di 65 brand. Un appuntamento all’insegna della ripartenza, motto della nostra Newsroom.

Ottimismo, per Giorgio Armani, quest’anno significa guardare indietro, con una ambientazione del suo fashion show negli spazi di via Borgonuovo 21, gli stessi che hanno ospitato i suoi uffici “di esordio” e le sfilate del brand dal 1984 al 2000. “Torno alle origini immaginando, ancora una volta e a distanza di anni, un modo di vestire legato al momento, come specchio dei tempi che stiamo vivendo. La mia ‘rivoluzione’ è iniziata in questo modo e va coerentemente nella stessa direzione” fa sapere ‘Re Giorgio’.

Foto via Instagram

Avere un mobile di pregio a Milano non sempre è un vantaggio. Immobiliare.it spiega il perché

Avere un mobile di pregio a Milano non sempre è un vantaggio. Ecco perché

Basta leggere il resoconto di Monitor Immobiliare per farsi un’idea del valore del mattone a Milano: una città, da una parte, che continua a dominare come una delle piazze più attrattive per chi è alla ricerca di un investimento e, dall’altra, un’unità di misura per chi vuole acquistare una casa e metterla a reddito. La novità? Se si guarda alle abitazioni non di pregio, l’Ufficio Studi di Immobiliare.it ci dice che potremmo avere sorprese inattese.

Da una analisi sulla redditività per il 2021, al netto dell’imposizione fiscale, degli immobili, di pregio e no, collocati nel capoluogo lombardo, dal centro alle zone periferiche, emerge che è più conveniente investire sulle case non di pregio, la cui redditività media supera di circa 1,6 punti percentuali quella delle abitazioni considerate di pregio.

La zona periferica di Milano vanta opportunità che prima della pandemia non erano prese in considerazione, con una redditività media che supera il 4%. Si ferma al 3,4% la zona semi-centrale della città. Per gli immobili considerati di pregio la redditività media si mantiene al 2,2% dal pieno centro alla periferia di Milano. Rispetto allo stesso periodo del 2020, le case di pregio hanno resistito alla crisi, facendo registrare un decremento nella redditività pari a circa l’1,5%, a fronte del -6,5% totalizzato dalle abitazioni non di pregio.

Dal rapporto si evince quindi che il lusso resta comunque un asset sicuro ma non va preso per scontato. Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it commenta: “Investire nel mercato immobiliare di una città significa contribuire alla sua crescita e alla sua espansione, economica e sociale a Milano si conferma una città sempre viva da questo punto di vista, che offre opportunità interessanti dal centro alla periferia, soprattutto in quartieri di nuova costruzione, come ad esempio City Life, e in quelli che fanno parte della cerchia cittadina più esterna, spesso oggetto di importanti interventi di riqualificazione urbana. La campagna vaccinale in atto e le graduali riaperture preludono ad un prossimo ritorno del mercato degli affitti ai livelli pre-pandemia, invogliando i risparmiatori, il cui capitale è cresciuto in quest’ultimo anno, a tornare ad investire sul mattone”.

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

Già sul podio del mercato immobiliare come città più dinamica per le compravendite e con prezzi sempre in salita, Milano non scherza anche quando il suo fermento e la sua creatività investono il campo del design e del lusso. È attesissima infatti l’edizione 2021 del Salone del Mobile (5-10 settembre, Rho Fiera) dopo il rischio di una nuova soppressione dai calendari degli eventi italiani. Il Salone rilancia e si presenta in versione Super con un nuovo nome e un nuovo logo.

È stato il giardino della Triennale a fare da sfondo alla presentazione dell’evento speciale, nella lunga scalinata che collega l’ala meridionale del Palazzo dell’Arte al parco. Cosa succederà a settembre? Come si fa a far ripartire Milano e l’Italia, riaffermando il primato nel design del Salone del Mobile? Milano è l’auspicio di tutti. Come ricorda Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, il coraggio delle imprese nell’organizzare una manifestazione in un anno così difficile e complicato è già un segnale di ottimismo. Un evento che si configura come edizione di transizione, un ponte – proprio come noi di Columbus International – verso il futuro per accogliere, tra sette mesi, l’esposizione numero sessanta.

Sarà, come si legge nel comunicato stampa ufficiale, un unicum fatto di professionalità, capacità sartoriale di pensare e immaginare nuovi spazi, esposizioni, esperienze. Maria Porro, presidente di Assarredo, ha commentato come, in un momento di grande cambiamento, la capacità di reinventarsi e il desiderio di fare squadra siano stati il motore principale di questa iniziativa che, ancora una volta, saprà esprimere al meglio la qualità del settore arredo e dell’intera filiera. Un evento finalmente in presenza, che sarà supportato dalla piattaforma digitale del Salone (al suo debutto il 30 giugno), pensata non solo per presentare prodotti ma per offrire servizi unici a tutti gli addetti al settore.

Per l’architetto Stefano Boeri, curatore designato, il nome dell’evento è uno sguardo verso l’innovazione. Sarà un “supersalone”, un momento unico, una piattaforma di lavoro corale che rileggerà la grammatica del Salone stesso; un appuntamento che uscirà dai confini di un incontro puramente commerciale per guardare a inedite contaminazioni, aperture, fusioni ed estroversioni nel rispetto delle regole e dei protocolli sanitari contro la diffusione del coronavirus. Infine il format: una grande biblioteca del design che celebrerà la rinnovata attenzione per gli spazi dell’abitare contemporaneo e la cui scenografia valorizzerà le novità e le creazioni messe a catalogo negli ultimi mesi dalle aziende con i loro prodotti storici.

Foto: Salone del Mobile

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Vi mostriamo da dove arrivano gli acquirenti che comprano casa a Milano (Ufficio Studi Tecnocasa)

Vi mostriamo da dove arrivano gli acquirenti che comprano casa a Milano (Ufficio Studi Tecnocasa)

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate nel primo semestre dello scorso anno nel comune di Milano. L’obiettivo? Capire da dove arrivano gli acquirenti che acquistano nel capoluogo lombardo e quali sono le loro scelte. Nella prima parte dell’anno precedente, si legge nel report, il 92,0% delle persone che ha comprato casa a Milano ha cittadinanza italiana, mentre nell’8,0% dei casi si tratta di stranieri (comunitari ed extracomunitari). La percentuale di compravendite da parte di stranieri si dimostra in calo negli ultimi anni: si passa dall’11,0% del 2018 all’8,9% del 2019, fino a toccare l’8,0% di quest’anno. Nel post-Covid, però, la tendenza sta cambiando giorno dopo giorno, con una risalita dell’interesse da parte dei clienti stranieri.

Da dove arrivano gli italiani che acquistano a Milano
“Per quanto riguarda gli acquirenti italiani, chi compra a Milano nell’82,7% dei casi è già residente in città, il 5,2% arriva dalla provincia di Milano ed il 12,1% proviene da altre province e da altre regioni. Si tratta di percentuali molto simili a quelle registrate un anno fa, con un lieve aumento della percentuale di coloro che arrivano da altre province italiane, si passa infatti dal 10,9% all’attuale 12,1%”.

Motivo dell’acquisto per chi è straniero
L’analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa si sofferma sul motivo dell’acquisto da parte di chi proviene da fuori città: “Nel primo semestre del 2020 un terzo di queste compravendite riguardavano l’investimento, mentre nel 66,7% riguardavano la prima casa. Un anno fa, nel primo semestre del 2019, la percentuale di acquisti di prima casa da parte di acquirenti in arrivo da fuori Milano era più alta ed arrivava al 74,6%, gli acquisti per investimento si fermavano invece al 25,4%”.

Gli effetti della pandemia su Firenze

Gli effetti della pandemia su Firenze: ecco il ritratto di chi compra casa per investimento nel post-Covid

Gli effetti della pandemia su Firenze: ecco il ritratto di chi compra casa per investimento nel post-Covid

Gli effetti della pandemia su Firenze, come cambia l’Italia e come cambiano gli acquirenti e i venditori italiani nel giro di un anno terribile, ce lo dicono i dati dell’Ufficio studi del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato le transazioni nell’anno dello scoppio della pandemia e in quello precedente, attraverso le agenzie affiliate in Italia, come riporta Immobiliare.it.

Secondo il report, “gli effetti del Covid-19 hanno infatti rallentato le compravendite e frenato sia gli acquisti per mettere a reddito sia quelli per l’avviamento di attività turistiche come B&B e case vacanza”. A partire dal 2017 la percentuale di acquisti per investimento si era fermata intorno al 18%, ma la recente discesa li riporta ai livelli del 2015 (con quei valori rimasti fissi al 16,3%).

A Milano gli acquisti per investimento coprono circa un quarto delle transazioni, il 24,1%. Un andamento simile a Firenze a quota 25,6%.

La fetta di popolazione più attiva sul mercato dell’investimento immobiliare è quella di età compresa tra 45 e 54 anni. Rispetto a due anni fa, si registra un calo della percentuale di acquisti da parte degli over 65: si passa dal 15,1% all’attuale 12,8%. Inoltre, a investire sul mattone, prosegue il report, sono in maggioranza coppie e famiglie, che compongono il 73,9% sul totale degli acquirenti. È single il rimanente 26,1% degli investitori.

L’ippodromo di San Siro

Siete pronti per San Siro? L’ippodromo del galoppo si appresta a diventare la “Scala dell’ippica”

Siete pronti per San Siro? L’ippodromo del galoppo si appresta a diventare la “Scala dell’ippica”

San Siro ora ha due stadi. Dopo quello destinato al calcio, arriva l’impianto che siede davanti al Meazza: l’ippodromo del galoppo, destinato a diventare, secondo i piani della proprietà, la “Scala dell’ippica”. Lo riporta il Corriere della Sera, che aggiunge: “Non più solo galoppo, fino ad oggi praticato con cadenza stagionale, ma sta per nascere un vero stadio dedicato agli sport equestri per tutto l’anno, grazie alla futura nuova pista che permetterà le corse in ogni condizione atmosferica, e ai nuovi campi per il cross country oltre che per le gare di equitazione. Un progetto che contribuirà a ridisegnare l’intero quartiere di San Siro, su cui stanno convergendo una serie di investimenti internazionali, non ultimo quello da oltre 30 milioni di euro per realizzare un Teatro Termale”.

Il gruppo Snaitech, concessionario di giochi, e proprietario dell’ippodromo di San Siro, oltre ai nuovi tracciati per le piste siepi-ostacoli e Cross Country, avvia un un progetto che prevede la creazione di un nuovo impianto per il trotto, con le due piste e il tondino, di una pista per il galoppo e di una area dedicata ai concorsi internazionali di equitazione, con campo gara in erba e campo prova in sabbia. L’impianto sarà dotato di un sistema di illuminazione per le corse in notturna e gestione dei proiettori per “scenari” illuminotecnici.

L’ippodromo Snai San Siro diventerà un punto di riferimento per tutte le discipline equestri e potrà ospitare 5 giornate di corse a settimana (due al trotto e tre al galoppo) nel corso dell’anno. Grazie al tracciato all weather, la stagione del galoppo di Milano, tradizionalmente prevista da marzo a novembre, proseguirà senza sosta nel corso di tutto l’anno.

Un nuovo volto per il distretto dell’ippica e “un unicum in Italia, sia per quanto riguarda il valore dell’investimento, che per l’obiettivo finale, creare uno stadio dell’ippica completo, funzionale e moderno, che non ha eguali in Italia, e forse in Europa”, fa sapere Fabio Schiavolin, amministratore delegato di Snaitech. “Sei anni fa abbiamo avviato un progetto di rilancio dell’ippodromo che ha portato quasi un milione di visitatori, numeri che ci hanno convinto a investire ulteriormente in questa struttura”.

Le novità, oltre ai 1.800 metri di pista all weather composta di un materiale (un mix di sabbia, resine naturali e siliconi) che permette l’utilizzo anche a temperature rigide, comprendono inoltre il nuovo percorso del trotto (negli ultimi anni si correva alla “Maura”). Restano l’area concerti da 25mila posti e le iniziative un pubblico più ampio: “Abbiamo fatto scoprire ai milanesi un posto bello della loro città, e vogliamo attrarne ancora di più”.

Foto: Ippodromo Snai San Siro