New York, Times Square darà il bentornato a tutti i vaccinati questo capodanno. Ci sarete?

New York, Times Square darà il bentornato a tutti i vaccinati questo capodanno. Ci sarete?

Times Square, al passaggio dal 2020 al 2021, vi aveva accolti con una celebrazione virtuale, mentre i casi di coronavirus continuavano ad aumentare negli Stati Uniti. Un anno dopo, la festa è tornata, grazie ai vaccini COVID-19. Il sindaco di New York Bill de Blasio ha annunciato infatti che Times Square sarà aperta per le celebrazioni questo capodanno, ma solo per i festaioli completamente vaccinati. “Siamo orgogliosi di annunciare la meravigliosa celebrazione di Times Square, la caduta della palla, tutto, il ritorno a piena forza, nel modo in cui lo amiamo”, ha detto. “Centinaia di migliaia di persone lì per festeggiare possono finalmente tornare ad aggregarsi di nuovo insieme. Sarà fantastico, sarà una gioia per la città”.

De Blasio ha sottolineato che la città sta lavorando con i funzionari sanitari per rendere sicuro l’evento. I partecipanti devono mostrare una prova di vaccinazione e un documento d’identità valido con foto. Tom Harris, il presidente della Times Square Alliance, è apparso virtualmente alla conferenza stampa per estendere il commento del sindaco. Ha notato che Times Square sta già attirando più visitatori, con un numero di pedoni aumentato di oltre il 50 per cento negli ultimi mesi.

Più di 270.000 persone hanno visitato Times Square solo sabato scorso, ha detto Harris, e Broadway ha già accolto più di un milione di visitatori. Come riporta NPR, il successo è in gran parte dovuto al fatto che le persone vengono vaccinate e si sentono sicure nell’avventurarsi di nuovo. Naturalmente, non è necessario essere a Manhattan per celebrare l’inizio del 2022. I festeggiamenti di capodanno saranno trasmessi anche per il pubblico televisivo e Internet, inclusa una “esperienza multimediale virtuale”.

Foto: Times Square NYC (Instagram)

Mercato immobiliare Stati Uniti

Il lusso si riprende Manhattan. Ecco cosa poter comprare a New York con 50 milioni di dollari

Il lusso si riprende Manhattan. Ecco cosa poter comprare a New York con 50 milioni di dollari

La domanda repressa, un mercato azionario ruggente e tassi di interesse estremamente bassi si stanno quasi fondendo, in questi mesi, per creare un mercato immobiliare di lusso da record a Manhattan. “Prima della pandemia, la fascia alta del mercato era il segmento più debole del mercato. Tuttavia, dalla fine del blocco, il trend è invertito”, ha affermato Jonathan Miller, presidente e CEO della società di valutazione immobiliare Miller Samuel.

Secondo un recente rapporto di Douglas Elliman, il terzo trimestre ha visto salire la maggior parte delle vendite registrate in tutte le fasce di prezzo a Manhattan in più di 32 anni. Ma il vero nocciolo è quello delle proprietà con un prezzo superiore a 4 milioni di dollari. “Il 2021 ha registrato il maggior numero di contratti di lusso nella storia del settore immobiliare di New York”, ha affermato Donna Olshan, presidente di Olshan Realty e autrice dell’Olshan Luxury Report. Secondo Olshan, quest’anno a Manhattan sono stati firmati 1.623 contratti per accordi con prezzi richiesti di 4 milioni o più, per un valore totale di circa 14 miliardi. E l’anno non è ancora finito.

In poche settimane, i record precedenti per il numero di offerte e il loro valore sono già stati superati. Nel 2013, riporta Cnbc, sono stati firmati 1.372 contratti ma il valore record precedente è stato toccato nel 2014, con un totale di 11,26 miliardi di dollari di vendite. Per quanto riguarda le trophy properties – residenze unifamiliari del valore di oltre 50 milioni di dollari – otto vendite sono state chiuse finora quest’anno, alla pari con il ritmo del 2019. Tra gli acquirenti di quest’anno, troviamo un buyer che ha speso ben 157,7 milioni di dollari per assicurarsi due appartamenti adiacenti al 220 di Central Park South.

 

Il boom del mercato immobiliare a Miami: la Florida dei ‘condos’ mantiene le promesse

Il boom del mercato immobiliare a Miami: la Florida dei ‘condos’ mantiene le promesse

Il mercato condominiale della Florida meridionale per anni è stato soggetto a fluttuazioni estreme, con un crollo di solito preceduto da un boom. Questa volta potrebbe essere diverso. Il mercato dei ‘condos’, attualmente in salita, alimentato dall’elevata domanda, sarà più sostenibile che mai, fa sapere Jon Paul Pérez, presidente di Related Group, con sede a Coconut Grove.

“La principale differenza che stiamo vedendo per il futuro è che abbiamo un acquirente domestico molto più forte. E quell’acquirente proviene da aziende, compagnie, start-up, insieme a datori di lavoro che si trasferiscono nel Sud della Florida e tornano a casa”, dice. “E non è solo una idea di casa dove si fermano per testare l’acqua, vengono qui per un po’ e prendono la temperatura. Il risultato? Oggi stanno tutti firmando contratti di locazione di 10-15 anni”. Poiché le società finanziarie, tecnologiche e di altro tipo, fuori dallo Stato, si sono espanse o si sono trasferite nel Sud della Florida, i loro amministratori delegati, dirigenti e dipendenti hanno fatto seguito, tentando la fortuna e dando un enorme contributo alla base di acquirenti di condomini.

Fonte: The Real Deal

AAA Cercasi americani. In Toscana aumentano le presenze turistiche ma non dobbiamo illuderci troppo

AAA Cercasi americani. In Toscana aumentano le presenze turistiche ma non dobbiamo illuderci troppo

In Toscana aumenta il turismo. Lo riporta l’Irpet – Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana – nel documento dedicato all’andamento turistico 2021, che disegna un settore ancora in difficoltà, nonostante il trend positivo registrato durante la scorsa estate. Il report, ripreso dal Sole 24 Ore,  lancia anche un avvertimento: se a breve non rientreranno gli americani in Toscana, il recupero resterà una mera illusione.

Le spiagge gremite di persone l’estate scorsa, dalla Versilia alla Maremma, dall’Elba all’Argentario, sono certamente un segnale di rinascita ma l’ombra del Covid nella regione più amata dai turisti extraeuropei non è ancora arretrata. Il rimbalzo del turismo toscano nel 2021, soprattutto tra maggio e agosto, porta una nota di ottimismo al nostro paese ma i cali di presenze registrati nel 2020 (persi oltre 22 milioni di pernottamenti) restano difficili da sanare.

Dal report, si legge, che nei primi otto mesi dell’anno le presenze turistiche in Toscana sono aumentate del 24,8 per cento sullo stesso periodo del 2020. Ma “rispetto al periodo prepandemia, cioè confrontandoci con il 2019 – scrive l’Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana – si resta comunque sotto del 44 per cento se consideriamo i primi otto mesi del 2021, e del 32 per cento se si considerano i mesi da maggio ad agosto”. I pernottamenti mancanti sono in gran parte quelli dei visitatori extraeuropei (i cosiddetti big spenders), in primis americani e orientali.

Le città d’arte toscane sembrano le più colpite dalla crisi turistica, anche se, a partire dalla domanda immobiliare in crescita riscontrata dai nostri broker, Firenze, Pisa, Lucca, Siena e Arezzo sono sulla strada del recupero. La vera scommessa ora resta lo scenario delle località balneari, prese d’assalto in estate dai turisti italiani e europei.

Secondo l’Irpet, “non sarà una prova di velocità sui 100 metri piani, ma piuttosto una maratona”. Noi di Columbus International rispondiamo proponendo il progetto “Residenze Isole di Toscana” a Marina di Scarlino. Perché crediamo che mare e Toscana siano l’elisir mancante per una completa ripresa economica e turistica.

Mercato immobiliare New York

Preparate caviar e champagne. L’imperdibile gala del real estate di New York torna a dicembre

Preparate caviar e champagne. L’imperdibile gala del real estate di New York torna a dicembre

L’attività immobiliare della città di New York sta tornando più forte di prima – e con gamberi, sushi, caviale e champagne! Per la gioia di affaristi e magnati, l’annuale holiday party Fried Frank tornerà il 7 dicembre dopo un anno di pausa dovuto alla pandemia.

La festa lanciata dal potente dipartimento immobiliare dello studio legale e dal suo presidente Jonathan Mechanic è stata la celebrazione numero 1 del mondo immobiliare da quando è partita (26 anni fa) al 21 Club.

“La festa di Fried Frank è l’equivalente del settore immobiliare dell’illuminazione dell’albero del Rockefeller Center, il calcio d’inizio ufficiale delle festività natalizie. E proprio come il Rock Center, sembra che il mondo intero sia lì, ammassato insieme, pieno di allegria e ottimismo”, ha detto Mary Ann Tighe, CEO di CBRE tristate al New York Post. “Quest’anno lo apprezzeremo particolarmente perché festeggeremo tutti con la consapevolezza che la nostra città è riuscita a superare la pandemia”.

Foto via Instagram

 

Harlem, New York: da club jazz a primo Real Estate IPO accessibile a tutti gli investitori

Harlem, New York: da club jazz a primo Real Estate IPO accessibile a tutti gli investitori

Uno storico edificio a Harlem, New York, un tempo sede del jazz club Lenox Lounge, è sul mercato da poche ore in una veste inattesa.

LEX Markets, mercato di titoli immobiliari commerciali creato per tutti gli investitori, ha annunciato infatti che sta portando un edificio pubblico attraverso un nuovo processo di cartolarizzazione in quella che è una prima IPO (offerta pubblica iniziale) nel suo genere.

È la prima offerta della piattaforma aperta a tutti gli investitori e rappresenta un nuovo modo di investire in immobili commerciali. LEX consente agli investitori accreditati e non accreditati di acquistare azioni di singoli beni immobili commerciali e di negoziarli, senza commissioni o periodi di detenzione richiesti, sulla piattaforma di titoli con licenza completa di LEX.

La proprietà, 286 Lenox Avenue, è un ufficio commerciale e una retail property situata nel quartiere di Harlem a New York. Costruito nel 2019, si estende su 18.759 piedi quadrati affittabili e ha tre inquilini esistenti, tra cui una filiale della banca Wells Fargo. A partire da oggi, le azioni di 286 Lenox sono disponibili sulla piattaforma di LEX ad un prezzo iniziale di 250 dollari per azione. La Offering Circular per l’offerta è disponibile qui. L’offerta pubblica iniziale (IPO) mira a raccogliere 2,15 milioni di dollari in azioni.

Ecco i players dell’immobiliare per la campagna di rielezione del sindaco di Miami

Ecco i players dell’immobiliare per la campagna di rielezione del sindaco di Miami

L’industria immobiliare si è schierata apertamente con il sindaco di Miami, Francis Suarez, nella sua candidatura per la rielezione. Il developer David Edelstein, Chetrit Group, Property Markets Group, Tibor Hollo e il fondatore di WeWork Adam Neumann sono tra i maggiori donatori del suo comitato di azione politica.

Il PAC di Suarez, Miami For Everyone, ha raccolto quasi 5,2 milioni di dollari il 28 ottobre e la sua campagna ha totalizzato più di 910.000 dollari tra febbraio e il 30 settembre. Ha appena corso contro Maxwell Martinez, Marie Exantus, Frank Pichel e Anthony Dutrow. Nel 2017, Suarez ha vinto con quasi l’86 per cento dei voti. Per quasi un anno, Suarez ha presentato la città come un hub per le principali aziende e investitori tecnologici, ottenendo il sostegno di Big Tech, ma anche di developers, broker, architetti e altri importanti investitori che trarrebbero vantaggio dall’averlo come sindaco per un altro termine.

E Suarez conosce sia il settore immobiliare che la politica. L’ex commissario di Miami è un avvocato immobiliare che è consulente di Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan, LLP. È il figlio dell’ex sindaco di Miami Xavier Suarez.

Secondo l’analisi dei contributi alla campagna di The Real Deal, più del 92 per cento dei contributi a Miami For Everyone è arrivato da aree al di fuori della Florida. Il settore immobiliare, senza includere l’hospitality o l’edilizia, ha rappresentato quasi un terzo di tutti i contributi PAC. TriStar Management, guidato da Edelstein, un promotore/developer di Wynwood e South Beach, ha contribuito con 100.000 dollari. Chetrit e PMG Florida hanno dato ciascuno 50.000. CMC Group, la società immobiliare guidata da Brickell Flatiron Ugo Colombo, ha donato 25.000. Il PAC ha poi assicurato donazioni di 25.000 dal JDS Development Group di Michael Stern; Mana Group di Moishe Mana; PMG; Vector Group, la società madre della società di intermediazione Douglas Elliman; Taylor Collins, sviluppatore di Two Roads; Comunità Atlantico Pacifico; e il fondatore di WeWork Neumann. Questa estate, secondo TRD, Neumann ha acquistato un terreno sul lungomare di Bal Harbour, dove ha intenzione di costruire una villa.

Il gruppo correlato con sede a Coconut Grove, guidato da Jorge Pérez, ha contribuito con almeno 20.000, il developer di Crescent Heights Russell Galbut ha contribuito con 15.000 e il developer miliardario di New York John Catsimites ha dato 10.000 dollari.

Foto via Facebook

 

Donatello, il Rinascimento. A Firenze arriva una mostra senza tempo tra arte e storia

Donatello, il Rinascimento. A Firenze arriva una mostra senza tempo tra arte e storia

Dal 19 marzo 2022 Fondazione Palazzo Strozzi e Musei del Bargello presentano Donatello, il Rinascimento, una mostra storica e irripetibile che mira a ricostruire lo straordinario percorso di uno dei maestri più importanti e influenti dell’arte italiana di tutti i tempi, a confronto con capolavori di artisti come Brunelleschi, Masaccio, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Raffaello e Michelangelo.

A cura di Francesco Caglioti e concepita come un’unica mostra su due sedi, Palazzo Strozzi e Museo Nazionale del Bargello, il progetto nasce come una celebrazione di Donatello in dialogo con musei, collezioni e istituzioni di Firenze e di tutto il territorio italiano oltre che tramite fondamentali collaborazioni internazionali, mirando ad allargare la riflessione su questo maestro nel tempo e nello spazio, nei materiali, nelle tecniche e nei generi, e ad abbracciare finalmente le dimensioni dell’universo donatelliano.

Foto-copertina: Donatello, Madonna col Bambino (Madonna Pazzi), 1420-1425 circa, Staatliche Museen zu Berlin – Preußischer Kulturbesitz. Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst. Photo Antje Voigt

Foto e Comunicato stampa ufficiale

Case, incremento dei volumi di transazione del 56 per cento nei primi sei mesi del 2021

Case, incremento dei volumi di transazione del 56 per cento nei primi sei mesi del 2021

Il quadro di un mercato in ripresa e in continua evoluzione è quello che restituisce Tecnocasa. “Ci siamo lasciati alle spalle un 2020 con risultati migliori delle attese e siamo entrati, fiduciosi, nell’anno in corso – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa -. La domanda abitativa, esplosa dopo il primo lockdown, non ha accennato flessioni e ha continuato a crescere trascinata dalla volontà di acquistare casa e dalla spinta del mercato del credito, mai così conveniente. A fare da cornice a questo quadro le aspettative positive sul futuro scenario economico ed un migliorato clima di fiducia“.

Come sintetizza Il Sole 24 Ore, i primi sei mesi del 2021 evidenziano un incremento dei volumi di transazione del 56 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 21,9 per cento rispetto al 2019, con un risultato più che lusinghiero per i comuni non capoluogo che mettono a segno una crescita rispettivamente del 62,4 per cento e del 26,4 per cento. “I tempi di vendita, importante indicatore dello stato di salute del mercato immobiliare – continua Megliola – registrano segnali di miglioramento rispetto ad un anno fa”.

E ancora: “Gli ultimi dati dicono che, nelle grandi città, le tempistiche di vendita sono di 114 giorni con un aumento di soli due giorni rispetto ad un anno fa, nei capoluoghi di provincia si segnala una media di 143 giorni in miglioramento di sei giorni rispetto a quanto registrato nel 2020, per finire con i comuni dell’hinterland delle grandi città dove si vende in 147 giorni contro 154 giorni dell’anno scorso. Tra le grandi città i tempi di vendita maggiori si registrano a Bari (149 gg) e Palermo (143 gg). Le metropoli “più veloci” sono Milano (62 gg) e Bologna (63 gg). Questi risultati si spiegano con una più ferma decisione nell’acquisto e, nelle metropoli, anche con una carenza di offerta, soprattutto sulle tipologie di migliore qualità”.

 

Il primo grattacielo “supertall” di Brooklyn tocca ufficialmente la sua massima altezza

Il primo grattacielo “supertall” di Brooklyn tocca ufficialmente la sua massima altezza

Manhattan non è estranea ai grattacieli ma lo skyline di Brooklyn, ora, supera un nuovo limite, dal momento che il primo supertall ha appena raggiunto la sua massima altezza. L’edificio residenziale di 93 piani, alto 1.066 piedi, che si trova al numero 9 di DeKalb Avenue nel centro di Brooklyn, è stato progettato da SHoP Architects. (Gli edifici supertall, per definizione, sono buildings residenziali o per uffici che raggiungono i 300 metri – 984 piedi – o più).

Recentemente battezzata “The Brooklyn Tower”, è in costruzione dal 2018 e il suo sviluppo è costato 750 milioni di dollari. L’esterno scanalato in acciaio inossidabile nero, bronzo e vetro del grattacielo emerge da dietro la facciata neoclassica in marmo bianco della storica Dime Savings Bank dell’inizio del XX secolo. JDS Development Group, che ha condotto il progetto, ha acquistato la banca dismessa per 95 milioni nel 2016; i suoi interni sono stati restaurati e convertiti per uso commerciale, mentre il tetto ospiterà servizi residenziali tra cui una piscina che si estende intorno alla sua cupola.

Sebbene 9 Dekalb possa risaltare per essere “l’ultimo arrivato più alto”, in realtà è uno dei tanti nuovi sviluppi che stanno trasformando rapidamente il profilo di Brooklyn. Già il distretto più popolato di New York, Brooklyn è cresciuto di più rispetto alle altre quattro controparti nell’ultimo decennio, secondo i dati del censimento del 2020, con un aumento del 9,2% che ha portato la popolazione totale a 2,74 milioni. Mentre i “transplants” di New York e gli ex abitanti di Manhattan attraversavano il ponte di Brooklyn, gli sviluppatori hanno seguito l’esempio, concentrandosi su Downtown Brooklyn e Brooklyn Heights come le prossime aree per estendere lo skyline della città. La Williamsburgh Savings Bank Tower, costruita nel 1929, ha avuto la particolarità di essere l’edificio più alto di Brooklyn per 80 anni, ma dal 2009 è finita in fondo alla top 10.

A Manhattan, invece, la fotografia è abbastanza diversa, con edifici di lusso super sottili che svettano sempre più in alto, molti dei quali concentrati in un’area appena sotto Central Park soprannominata “Billionaire’s Row”. JDS e SHoP, tra l’altro, hanno precedentemente progettato uno di questi spazi residenziali al 111 West 57th Street. I supertall di Manhattan non hanno sempre fatto notizia per le giuste ragioni, dall’esile 432 Park Avenue, che, secondo un rapporto del New York Times, ha subito inondazioni, forti oscillazioni del vento ed esplosioni elettriche, alla torre per uffici denominata PENN15 che, secondo quanto riferito, è diventata un punto di contesa tra l’ex governatore Andrew Cuomo e il sindaco uscente Bill de Blasio.

Credit: JDS Development Group