Palazzo delle Ferrovie a Firenze

Arte e immobiliare: trenta luoghi insoliti e incantevoli di Firenze prendono vita a Settembre. Fonte: Sky Arte

Dal Complesso di Sant’Orsola al Teatro del Maggio, dalla Certosa di Firenze alla Villa del Poggio Imperiale, fino alla Villa Tornabuoni Lemmi: sono trenta i luoghi incantevoli di Firenze, spesso ingiustamente trascurati dai turisti più tradizionali, selezionati per la terza edizione del Festival delle Associazioni Culturali. Questa celebrazione itinerante, che porta la cultura in trenta dei luoghi più affascinanti della città, è prevista dal 4 al 21 settembre. Preparati per una serie di eventi che abbracciano storia, arte, letteratura e musica: un fitto calendario con mostre, conferenze, concerti e spettacoli che non solo intratterranno il pubblico ma lo introdurranno al lato meno noto della culla del Rinascimento.

Ad inaugurare il festival fiorentino ci saranno un concerto e uno spettacolo teatrale il 4 settembre, che si svolgeranno sul palco suggestivo del Teatro della Pergola. Ospiti speciali includono Eleonora Bellocci (soprano) e Elisabetta Sepe (pianista), insieme ad Alessio Boni e Marcello Prayer, che reciteranno i versi di Alda Merini. Oltre alle visite guidate degli spazi del Teatro del Maggio Musicale, Palazzo Ridolfi e del Giardino di Villa Brewster, il festival sarà arricchito da conferenze dedicate alla scienza, all’arte e al patrimonio culturale: dagli incontri presso il Complesso di Sant’Orsola ai simposi svolti all’interno di Villa Medicea La Petraia, fino alle celebrazioni di Margherita Hack, con una serie di eventi dedicati a lei presso la Fortezza da Basso, e di Italo Calvino, in occasione del suo centenario, presso la Villa del Poggio Imperiale. Iniziative degne di nota includono “Dalla Dimora all’Ultima Dimora” e “Di Casa in Casa,” che permetteranno al pubblico di avvicinarsi ad alcune residenze d’artista, come l’atelier del pittore Carlo Adolfo Schlattler e la Villa La Pietra New York University.

Oltre alle attività del festival, organizzato dal Centro Associazioni Culturali Fiorentine APS, guidato da Antonia Ida Fontana, ulteriori eventi legati alla musica e alla letteratura avranno luogo per un mese intero, dal 23 settembre al 20 ottobre, durante il periodo “post-festival.” Tra questi si includono “Pinocchio: Un Mito” presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e workshop presso la Casa Museo Sigfrido Bartolini a Pistoia. “L’incontro delle associazioni […] offre al pubblico una molteplicità di stimoli volti alla coesione sociale e alla crescita culturale dei cittadini, realizzando così lo scopo espresso nel nostro motto: Insieme per sostenere la cultura,” afferma la Presidente Antonia Ida Fontana.

Fonte: Sky Arte

Gli effetti della pandemia su Firenze

Immobiliare Toscana, 10 castelli in vendita. Il più caro è a Castellina: 15 milioni (da La Repubblica, Firenze)

Se un cavaliere tornasse oggi al suo castello in Toscana, rimarrebbe fermo con il cavallo di fronte all’ingresso principale. Noterebbe la finestra da cui l’amata si affaccia, l’alta torre da cui si scorgono i nemici in lontananza, il boschetto a due passi dal cancello. Tuttavia, la sua attenzione sarebbe catturata da un cartello giallo appeso alla recinzione: una scritta nera, chiaramente visibile, che recita “In vendita”.

La Toscana, scrive La Repubblica di Firenze, è la regione con il maggior numero di castelli e dimore storiche in vendita. Un castello su quattro in vendita in tutta Italia si trova in Toscana: ce ne sono infatti 10 nel Granducato e 39 in totale nella penisola.

Castelli medievali, edifici fortificati, monasteri e grandi strutture storiche sono disponibili per l’acquisto. Nel Chianti, addirittura, c’è un intero borgo ristrutturato che potrebbe essere tuo a fronte di un’offerta a parecchi zeri. Forse parlare di “crisi dei castelli” o “crisi dei monasteri” è fuori luogo, ma, a parte le battute, ci sono molte proprietà con il cartello “in vendita”, secondo il rapporto di Idealista.

La Toscana non ha la proprietà più costosa – questo primato spetta all’Umbria – ma si difende molto bene, soprattutto nelle province di Firenze e Siena, ma non solo. Si è detto che in Umbria si trova la proprietà più costosa: si tratta di una residenza a Perugia del valore di 16 milioni di euro. Poi, sale sul podio la Toscana. La seconda proprietà più costosa si trova a Castellina in Chianti, nella provincia di Siena: è un intero borgo con un castello, già dimora di famiglie illustri, che include una cappella di famiglia e vari ampi casali. Tutto è stato ristrutturato e attualmente è destinato all’attività turistica, con oltre 10 appartamenti. La proprietà include anche circa 60 ettari di terreno, di cui più di dieci ettari sono vigneti DOC (dove viene prodotto vino DOC e IGT) e un oliveto (con una grande produzione di olio extravergine di oliva). C’è anche una piscina coperta e riscaldata. Avete già pensato di fare un’offerta? Il prezzo è di 15 milioni di euro.

Subito dopo troviamo una proprietà non lontana da Siena. Vale 10,5 milioni di euro ed è una rocca medievale autentica. La sua prima menzione come castello risale al periodo tra il 1207 e il 1214, quando era la signoria del Conte Ildebrandino, ma era sottoposta alla sovranità del Comune di Orvieto, come riportato da Idealista. Questa antica proprietà conserva un caratteristico anfiteatro in pietra, in stile romano, ben conservato, con una forma semicircolare, immerso in una corte circondata dal verde del giardino e protetta da alberi alti. Al quarto posto a livello nazionale troviamo la terza proprietà toscana.

A San Casciano in Val di Pesa, un borgo con un castello, vari casali colonici e un’azienda produttrice di vino Chianti Classico Gallo Nero, costa 10 milioni di euro. Al gradino successivo, ancora in Toscana, stavolta a Certaldo (Firenze), si trova un castello del 1200 che vale 9 milioni di euro ed è stato di proprietà di molte famiglie nobili nel corso della storia.

Scendendo di prezzo, troviamo Talamone, vicino a Orbetello (Grosseto): è possibile acquistare un castello a dieci metri dal mare, con una vista incredibile, al prezzo di 6,8 milioni di euro. Oppure, possiamo spostarci a Montaione (Firenze), dove con 5 milioni di euro è possibile ottenere un castello risalente al 1172, comprensivo di mura, una fattoria e una tenuta coltivata con orzo e grano, un bosco. La proprietà si estende su quasi 6.000 metri quadrati. All’ottavo posto troviamo una struttura sul Monte Pisano a Vecchiano, una dimora costruita intorno all’anno Mille, che vale 4,9 milioni di euro.

Ancora più in basso, a 3,8 milioni di euro, troviamo una prestigiosa fattoria (con una cantina di 1.300 metri quadrati…) sulle colline vicino a Volterra, nella zona del Pisano. La proprietà più economica in Toscana si trova a Bucine (Arezzo): Villa Coppedé, come è conosciuta, costa “solo” 3,5 milioni di euro ed è così chiamata dal nome dell’architetto che ha ristrutturato la torre. Chiunque voglia diventare re, regina, cavaliere o dama in Toscana può sicuramente farlo, ma deve mettere mano al portafoglio.

Moda e real estate. Pucci, il nuovo corso del brand riparte da Firenze. Tutti gli ultimi aggiornamenti

Pucci e Firenze: un legame indissolubile. Il marchio di moda Pucci sta intraprendendo un nuovo percorso per rilanciare la propria immagine e rafforzare la propria posizione nel settore. Il brand, conosciuto per il suo stile distintivo e i suoi vivaci pattern, ha deciso di tornare alle sue radici fiorentine per avviare questa nuova fase.

Pucci, fondato da Emilio Pucci negli anni ’40, ha sempre avuto una forte connessione con Firenze, una città ricca di storia, arte e artigianato. Dopo un periodo di cambiamenti e sperimentazioni, il brand è tornato alla sua sede originaria, trasferendo il proprio quartier generale nella splendida cornice di Palazzo Pucci, nel cuore di Firenze.

Il nuovo corso di Pucci si basa su tre pilastri principali: l’innovazione, il rispetto per la tradizione e l’attenzione alla sostenibilità. Il brand si impegna a reinventare i suoi design iconici, mantenendo al contempo un legame forte con il passato. L’obiettivo è quello di offrire collezioni che siano al passo con i tempi, ma che riflettano anche l’eredità e lo spirito unico di Pucci.

Inoltre, Pucci sta adottando un approccio più sostenibile verso la produzione e il consumo di moda. Il brand si impegna a utilizzare materiali eco-sostenibili, a ridurre gli sprechi e a promuovere pratiche etiche lungo tutta la filiera produttiva.

Questo impegno per la sostenibilità si riflette anche nella riqualificazione del Palazzo Pucci, che ha visto l’implementazione di soluzioni innovative per il risparmio energetico e l’uso consapevole delle risorse. Il ritorno di Pucci a Firenze è stato accolto con entusiasmo dalla comunità locale e dagli appassionati di moda.

La città offre un ambiente stimolante e un’ispirazione senza pari per la creatività del brand. Inoltre, Pucci intende collaborare con artisti e artigiani locali per promuovere l’eccellenza artigianale fiorentina e sostenere la cultura locale.

Il nuovo corso di Pucci rappresenta un momento di rinascita e rinnovamento per il marchio. La combinazione di innovazione, tradizione e sostenibilità promette di portare Pucci verso un futuro luminoso e di rafforzare il suo ruolo come protagonista nel mondo della moda. L’attenzione per Firenze come centro pulsante di questa rinascita testimonia l’importanza delle radici e dell’identità del marchio, mentre si guarda avanti verso nuove frontiere creative e imprenditoriali.

Gli effetti della pandemia su Firenze

I toscani sognano la casa con terrazza o giardino. Ecco la fotografia del real estate nella regione Toscana

Il collegio regionale FIAIP (la Federazione degli Agenti Immobiliari Professionali) Toscana ha presentato a Firenze una fotografia dell’andamento del mercato immobiliare dell’intera regione Toscana relativamente al 2022.

Quotazioni e statistiche per ogni singola provincia mostrano come nel 2022 il numero di transazioni è stato superiore alle aspettative e quindi un forte ritorno di interesse degli investimenti nell’immobiliare, come prima casa o per investimento, con una sostanziale tenuta dei valori di mercato. Da sottolineare, si legge nel comunicato, come il mercato immobiliare in Toscana ha visto diventare particolarmente richieste alcune precise tipologie di immobili, infatti si cercano sempre più abitazioni con determinate caratteristiche importanti per una migliore qualità della vita, come la presenza di una stanza da utilizzare per l’attività lavorativa e di un terrazzo o un giardino per godersi al meglio gli spazi all’aperto.

Nel dettaglio, i valori di mercato al metro quadro si riferiscono alla destinazione abitativa nel suo complesso, ovvero abitazioni nuove o ristrutturate, in buono stato manutentivo e da ristrutturate. “L’obiettivo – ha spiegato il presidente di FIAIP Toscana, Simone Beni – quello di mettere a disposizione di tutti i player e stakeholder interessati una finestra esaustiva del mercato immobiliare toscano. Il dato che occorre sottolineare è che anche nel 2022 il mattone, il mercato residenziale in particolare, è stato un comparto ben attivo e presente. I clienti hanno continuato ad entrare nelle nostre agenzie immobiliari per chiedere di acquistare un immobile, nonostante le numerose difficoltà che sono emerse nell’ultimo anno; come il conflitto bellico alle porte dell’Europa e i conseguenti aumenti di costo per l’energia, i carburanti e le materie prime, ma anche l’impennata dell’inflazione e il ricorso della Banca Centrale Europea al rialzo dei tassi di interesse per cercare di governare tale fenomeno hanno si complicato e aggravato le condizioni per chi vuole comprare un immobile, soprattutto quando si fa ricorso ad una rapporto alto tra valore di acquisto ed importo di mutuo, ma la volontà e il desiderio di cambiare casa o di acquistare una prima casa è rimasto alto”.

“Dai dati rilevati – ha concluso il presidente di FIAIP Toscana – possiamo desumere una reale crescita di interesse per gli immobili che hanno le caratteristiche che il mercato ricerca, ovvero ampi spazi, facilità di spostamento, accessori quali posti auto o garage, mentre gli immobili che non hanno tali caratteristiche restano al di fuori del circuito delle vendite. La ricerca quindi non ha inglobato tutte le tipologie, è una ricerca selettiva e attenta, frutto di una profonda conoscenza delle proprie esigenze e delle caratteristiche da ricercare. Non è raro assistere a vendite in tempi brevi, dopo appena due-tre appuntamenti, con clienti pronti a concludere nella massima soddisfazione delle parti. Se il prezzo è ancora una delle componenti più importanti, e la sua corretta determinazione è l’elemento che porta in tempi più o meno brevi alla vendita, la tipologia e le condizioni in cui si trova l’immobile sono diventate anche più importanti del prezzo stesso, tanto che alcuni immobili sono di fatto quasi invendibili, a prescindere dal prezzo richiesto”.

“Per la realizzazione di questo Osservatorio Immobiliare – spiega Massimiliano Carpina, responsabile dell’Osservatorio Immobiliare toscano FIAIP – devo un ringraziamento particolare a tutti i colleghi che hanno messo a disposizione la loro grande professionalità, spesso ultra decennale, per fornire in tempo utile un’analisi dettagliata e sempre più capillare del mercato. Abbiamo infatti ampliato il numero dei nostri rilevatori in modo da arrivare gradualmente a coprire quasi l’intero territorio regionale. Tenendo presente i comuni rilevati nella precedente edizione, infatti, abbiamo avuto un incremento di circa il 300% del territorio regionale validato. FIAIP come sempre sarà al fianco degli agenti immobiliari per sostenerli nella crescita professionale e per affrontare con serenità le sfide che il futuro ci metterà davanti”.

Ecco le rilevazioni stilate da FIAIP Toscana, suddivise provincia per provincia.

LIVORNO
A Livorno i prezzi variano molto a seconda delle aree di riferimento: nella zona affacciata sul litorale si registrano le quotazioni massime, da un minimo di 2.100 ad un massimo di 3.000 euro al metro quadro. Cifre che diminuiscono gradualmente spostandosi nella zona residenziale centrale (da 1.300 fino a 1.800 euro al metro quadro) e nelle aree del centro storico della città (dai 1.090 ai 1.600euro al metro quadro).Nei comuni di Rosignano e Cecina il range di riferimento mostra quotazioni superiori: nel primo caso da un minimo di 1.200 ad un massimo di 2.500 e nel secondo caso da 1.500 a 3.500.

PISA
Nel centro storico si va da un minimo di 2.500 euro al metro quadro ad un massimo di 3.300 euro. Cifre che diminuiscono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 2.100 ai 2.600 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.500 fino a 2.300 euro al metro quadro).Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come Volterra e la Valdera dove le valutazioni medie per immobili residenziali non di lusso hanno un valore minimo di 1.300 e un valore massimo di 2.000. In controtendenza la valutazione degli immobili sul litorale pisano dove i prezzi medi si allineano a quelli del centro storico del capoluogo.

MASSA CARRARA
Nel centro storico si va da un minimo di 1.500 euro al metro quadro ad un massimo di 2.200 euro. Cifre che sostanzialmente restano invariate spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 1.800 ai 2.200 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.400 fino a 1.700 euro al metro quadro). Per quanto riguarda Carrara invece i valori per il centro città si confermano più bassi, oscillando da un minimo di 1.200 ad un massimo di 1.500 euro al metro quadro. Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come la Lunigiana dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha nel primo caso un valore minimo di 600 e un valore massimo di 1.400 euro al metro quadro. In controtendenza ovviamente la valutazione degli immobili sul litorale: Montignoso (2.300 – 3.000 euro al metro quadro), Marina di Carrara (2.000 – 2.300 euro al metro quadro), Marina di Massa (2.500 – 2.800 euro al metro quadro) e Cinquale (3.000 – 3.500 euro al metro quadro).

LUCCA
Nel centro storico si va da un minimo di 2.300 euro al metro quadro ad un massimo di 3.100 euro. Cifre che diminuiscono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 2.000 ai 2.600 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.800 fino a 2.200 euro al metro quadro).Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come la Garfagnana, la Mediavalle e la Piana di Lucca dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha nel primo caso un valore minimo di 900 e un valore massimo di 1.100 euro al metro quadro, nel secondo di 1.050 e di 1.300 euro al metro quadro, mentre nel terzo caso si passa da un minimo di 1.500 ad un massimo di 1.900 euro.In controtendenza ovviamente la valutazione degli immobili sul litorale della Versilia, ad esempio a Viareggio i prezzi medi vanno da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 2.500 euro al metro quadro.

PRATO
A Prato, a differenza di tutte le altre province della Toscana, nel centro storico i prezzi sono più bassi rispetto alle zone limitrofe: nella parte più antica della città, infatti, le quotazioni variano da un minimo di 1.000 ad un massimo di 2.500 euro, mentre allontanandosi dal centro salgono a 1.100 – 2.800 euro al metro quadro nell’area del semicentro e nel range 1.200 – 1.800 nella periferia del capoluogo.Le quotazioni si abbassano ulteriormente in Valbisenzio dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha un valore minimo di 800 e un valore massimo di 2.300 euro al metro quadro. In controtendenza i prezzi registrati a Montemurlo e nell’area della catena montuosa di Montalbano: nel primo caso il range di riferimento varia da un minimo di 1.100 ad un massimo di 2.300 euro al metro quadro, mentre nel secondo caso da un minimo di 1.000 ad un massimo di 2.500 euro al metro quadro.

PISTOIA
Nel centro storico si va da un minimo di 1.200 euro al metro quadro ad un massimo di 2.000 euro. Cifre che diminuiscono sensibilmente spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 1.100 ai 1.700 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.000 fino a 1.600 euro al metro quadro).Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come la Montagna Pistoiese dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha un valore minimo di 700 e un valore massimo di 900 euro.In controtendenza la valutazione degli immobili in località come la Agliana-Quarrata e Montale, dove i prezzi salgono oscillando da un minimo di 1.700 ad un massimo di 2.200 e da 1.600 a 2.000 euro al metro quadro.

GROSSETO
I prezzi più alti si registrano sul litorale, a Marina di Grosseto le quotazioni vanno da un minimo di 2.400 euro ad un massimo di 4.400 euro al metro quadro, mentre a Grosseto il range di riferimento va da 1.700 a 2.100 euro.Nel resto della provincia le valutazioni non differiscono di molto tra loro: in località come Braccagni e Roselle vanno da un minimo di 1.400 ad un massimo di 1.900 euro, ad Alberese invece da 1.600 a 1.900, per arrivare a Montepescali dove si scende leggermente arrivando a 900 – 1.100.

AREZZO
Nel centro storico si va da un minimo di 1.300 euro al metro quadro ad un massimo di 1.800 euro. Cifre che diminuiscono sensibilmente spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 1.100 ai 1.400 euro al metro quadro) e in periferia (da 900 fino a 1.300 euro al metro quadro).Queste le quotazioni nelle altre principali località della provincia aretina: Valdarno da 1.100 a 1.400, Casentino da 1.000 a 1.400, Val Tiberina da 1.100 a 1.600 e Val di Chiana da 1.200 a 1.400 euro al metro quadro.

SIENA
Nel centro storico si va da un minimo di 2.850 euro al metro quadro ad un massimo di 3.650 euro. Cifre che diminuiscono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 2.300 ai 3.000 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.700 fino a 2.300 euro al metro quadro). Le quotazioni si abbassano nettamente in località come l’Amiata (da 1.000 fino a 1.450 euro al metro quadro), la Val di Merse (da 1.350 fino a 1.900 euro al metro quadro), la Val di Chiana (da 1.200 fino a 1.700 euro al metro quadro) e l’area delle Crete Senesi (da 1.350 fino a 1.900 euro al metro quadro).In controtendenza la valutazione degli immobili in località di particolare pregio turistico ed enogastronomico come il Chianti, la Val d’Elsa e la Val d’Orcia: nel primo caso il range di riferimento varia da un minimo di 1.700 ad un massimo di 2.250 mentre negli altri due casi si va da 1.500 a 2.100 e nell’ultimo caso da 1.600 euro al metro quadro a 2.250.

FIRENZE
Nel centro storico del capoluogo toscano si va da un minimo di 3.500 euro al metro quadro ad un massimo di 6.000 euro, prezzi che scendono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 3.000 ai 4.500 euro al metro quadro) e in periferia (da 2.000 fino a 3.300 euro al metro quadro) ma anche in località come il Chianti (da 1.500 fino a 3.000 euro al metro quadro), la Piana di Sesto Fiorentino (da 1.500 fino a 2.900 euro al metro quadro) e l’area Empolese – Val d’Elsa (da 1.500 fino a 2.600 euro al metro quadro). Spostandosi in località come il Mugello e il Valdarno le valutazioni scendono ancora: nel primo caso il range varia da 1.200 a 2.500, mentre nel secondo da un minimo di 1.100 ad un massimo di 2.400 euro al metro quadro.

Una mostra al Museo del Novecento a Firenze celebra Lucio Fontana con un nuovo sguardo artistico

L’indagine sulle forze primigenie che sono all’origine del manifestarsi della creazione artistica. È questo il fulcro tematico della mostra Lucio Fontana. L’origine du monde. Il titolo evoca il celebre dipinto di Gustave Courbet e declina il significato gnoseologico di quel dipinto ottocentesco verso un’interpretazione archetipica dell’eros come forza generatrice della vita umana e del cosmo. Eros sempre in bilico tra l’alto del mondo platonico e il basso materialismo delle funzioni corporali sessuali.

La mostra, si legge nel comunicato stampa, intende proporre un’inedita riflessione sull’opera di Lucio Fontana, la cui arte appare essere non tanto maschile, vulcanica, demiurgica, come molta letteratura critica ha già sostenuto, quanto allusiva alla forza generativa femminile, che è attiva nella mente dell’artista come nella natura, nel cosmo e nel corpo fecondo della terra. Nuova luce può essere gettata sui suoi “tagli”, i suoi “buchi”, le sue rappresentazioni grafiche, eseguiti spesso con gesto primario, infantile, come una pulsione istintuale, prima ancora di essere progetto e riproduzione.

La mostra riunisce una serie di disegni e piccole sculture che permetteranno di interrogarsi sulla genesi degli Ambienti Spaziali, dei Concetti Spaziali e delle Nature, e sulle prefigurazioni in essi implicite. Com’è noto, la ricerca di Lucio Fontana si svolge all’insegna di una nuova esperienza e concezione non solo dello spazio, ma anche del tempo, colto in una doppia dimensione: verso il passato dei primordi, quello della nascita della Terra, e verso il futuro dell’Universo, quello della sua dimensione incalcolabile. La sua ricerca approfondisce la dimensione ctonia, originaria, tellurica di una materia appena generata, non in senso religioso ma cosmologico. Una dimensione che riporta il nostro immaginario agli inizi del creato, della Terra e della Luna, alla cui conquista Fontana fu sensibile, come se quegli ammassi di materia compatta e carica di energia, come meteore, o come se quell’insieme di perforazioni, in forma di spirali e vortici, fossero galassie in formazione.

Una esplorazione che abbraccia e riunisce il micro e il macrocosmo, il livello più organico, primario, notturno della sessualità e quello diuturno dell’immaginazione concettuale.

Foto via Museo Novecento

Estate a Firenze

Firenze e real estate: il capoluogo toscano è il padrone del mercato immobiliare. Ecco perché

Firenze è al primo posto degli acquisti a scopo di investimento in Toscana (circa il 23,9% delle case comprate in città). I flussi di turisti dall’estero rendono il capoluogo toscano il mercato immobiliare di tendenza dell’anno.

In Vendita con Columbus International – Borgo a Rignano sull’Arno

La percentuale di case acquistate a scopo di investimento a Firenze è cresciuta rispetto allo scorso anno, nonostante il rallentamento che ha caratterizzato il 2022.

In Vendita con Columbus International – Borgo Il Melone Cortona, Arezzo

Nel mercato residenziale di Firenze cresce il numero di transazioni e si registrano prezzi in crescita rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. I tempi medi di vendita sono intorno ai 5 mesi, mentre rimangono più lunghi nei casi in cui i prezzi non sono stati riallineati e “per le soluzioni di scarso appeal legato a contesto, affaccio, piano e caratteristiche intrinseche”.

Le zone di Novoli, Coverciano e Campo di Marte restano le più apprezzate da chi cerca un immobile a uso abitativo, con un budget di spesa intorno ai 150-160 mila euro per i bilocali, che sale a 250-300 mila euro per i tre-quattro vani.

Gli effetti della pandemia su Firenze

La caccia alle cantine italiane parte dalla Toscana. L’identikit dei proprietari stranieri (da La Repubblica)

I capitali stranieri hanno messo da tempo gli occhi sui vigneti italiani più prestigiosi, tra cui quelli di Columbus International. La crescita delle acquisizioni che si sono susseguite negli ultimi tre anni lo testimonia: tra il 2019 e il 2022, scrive Alessandro Cicognani su Repubblica, InfoCamere fotografa una salita da 173 a 209 (+21 per cento) di società di capitale che contano la presenza di un socio estero che, tre volte su quattro, ha in mano il pacchetto di maggioranza assoluto. Con oltre 50,2 milioni di ettolitri l’anno, l’Italia è il più grande produttore di vino al mondo. Fnanzieri, capitani d’industria e personalità dello spettacolo investono con crescente passione nelle aree più rinomate dello Stivale. Quella della Toscana, mercato di riferimento di Columbus International, conta ben 93 aziende, quasi tutte concentrate tra le province di Siena e Firenze. Segue con 17 la Lombardia, patria della collina bresciana del Franciacorta.

I dati InfoCamere, prosegue Repubblica, aprono a qualche riflessione: perché le aree vinicole pregiate fanno tanto gola all’estero? Negli ultimi anni sono state molte le compravendite di cantine italiane, tra cui quella che ha fatto il giro del mondo nel 2016: la cessione della Biondi Santi al gruppo francese Epi. Anche l’acquisizione di Isole e Olena dalla Epi l’anno scorso ha fatto notizia, così come la vendita nel 2013 della storica cantina Argiano al finanziere brasiliano André Santos Esteves. Tuttavia, risalendo ancora di più nel tempo, nel 1997 il cantante Sting acquistò la tenuta Il Palagio, mentre nel 2009 la tedesca Henkell & Co acquisì il 100% di Mionetto. Nel 2011, le bollicine di Fratelli Gancia diventarono russe con l’acquisizione da parte del magnate Roustam Tariko, che poi nel 2017 cedette una parte delle tenute. Tra le vendite più recenti, l’imprenditore americano Kyle Krause ha acquisito Vietti in Barolo, mentre poche settimane fa la cantina di Montalcino Il Palazzone è passata nelle mani di Peter Kern, CEO del gruppo leader mondiale nei viaggi online Expedia.

Palazzo delle Ferrovie a Firenze

Toscana, vi spieghiamo perché nel 2023 comprare o affittare casa a Firenze è un vero affare. L’analisi

Ottimo momento per chi ha casa a Firenze e vuole metterla sul mercato. All’inizio del 2023, chi desidera comprare casa a Firenze deve mettere in conto che occorreranno 4.035 euro al metro quadrato.

Quella fiorentina è una cifra in crescita dell’1,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022 e si tratta della somma più alta in Toscana, mercato di riferimento di Columbus International, dove la media è di 2.510 euro. Chi, invece, prevede di affittare casa nel capoluogo deve prevedere circa 17 euro al metro quadro, a fronte dei 13,1 euro della media regionale. Quindi, anche gli affitti sono più cari e ci sono sempre meno alloggi disponibili, stando a quanto riporta l’Osservatorio annuale di Immobiliare.it.

Per quanto riguarda le compravendite, guardando ai mercati delle altre città capoluoghi di provincia, i prezzi sono stabili o in lieve crescita, bene in particolare la provincia di Lucca che acquista il 6,2 per cento anno su anno e supera i 3.200 euro/mq, seconda solo al comune di Firenze in tema di costi.

In arrivo la rigenerazione dell’ex Grand Hotel Majestic: a Firenze è tempo di lusso e W Hotel

L’ex Grand Hotel Majestic a Firenze è ai nastri di partenza per diventare un nuovo W Hotel, brand luxury lifestyle del gruppo Marriott. A vincere l’appalto per la rigenerazione del complesso è stato Tétris Italia (Gruppo JLL) che realizzerà 119 camere, oltre ai corridoi, gli impianti annessi, il roofgarden e il restauro delle facciate. Come riporta Monitor Immobiliare, la progettazione architettonica è stata affidata allo studio gla – Genius Loci Architettura e la struttura, in Piazza dell’Unità d’Italia, è di proprietà della società toscana Progetto Majestic.

La riqualificazione completa unirà le diverse unità immobiliari esistenti in un unico aggregato a destinazione ricettiva per il segmento 5 stelle e ospitare W Florence. Il complesso edilizio è distribuito su una superficie totale di 10.700 mq e si sviluppa su sei piani fuori terra e tre livelli interrati. La struttura attuale è il risultato di una ristrutturazione completa dell’area avvenuta nei primi anni Settanta, realizzata per ospitare l’Hotel Majestic e altri locali a destinazione direzionale e direzionale-bancaria.

Stiamo parlando di un immobile che nel corso degli ultimi anni è stato oggetto di diverse operazioni architettoniche e impiantistiche. Ad oggi, risulta senza infissi o partizioni, con il telaio strutturale a vista. Il rinnovamento dell’albergo sarà caratterizzato dalla certificazione LEED di livello Gold e WELL livello Silver. Il progetto include anche la realizzazione al piano terra dell’area living e di accoglienza, di un lounge bar, e del ristorante che si svilupperanno attorno ad un cortile interno parzialmente coperto. Ai piani inferiori, completeranno gli spazi l’area Spa e Benessere, uno spazio dedicato a riunioni ed eventi e i locali tecnici e di servizio. Una prima fase del progetto vedrà la luce entro i primi mesi del 2024.

Palazzo delle Ferrovie a Firenze

Nuovo atelier Louis Vuitton a Firenze: Pontassieve diventa casa per l’alta moda dopo la sigla d’intesa

“Siamo contenti che ancora una volta, ma senza mai darlo per scontato, un grande gruppo del lusso scelga di investire in Toscana, valorizzando le capacità artigianali e la filiera locale”. Lo sottolinea il presidente della Regione Eugenio Giani all’indomani della sigla del protocollo di intesa tra Regione Toscana, Comune di Pontassieve e Manufacture des Accessoires Louis Vuitton sul nuovo atelier per la produzione di pelletteria che sarà realizzato alle Sieci, Pontassieve. Diventerà, di fatto, il principale sito di produzione interamente dedicato alla pelletteria, borse e accessori in pelle, della Maison in Italia.

“Siamo certi – prosegue Giani – che la qualità progettuale corrisponderà alla qualità paesaggistica dell’area prescelta: del resto, vista la qualità del marchio Louis Vuitton, dobbiamo tutti puntare in alto. A questa prima intesa si arriva dopo l’interazione tra Regione e Malv sulle possibili alternative territoriali per l’investimento, cui ha fatto seguito un intenso lavoro tecnico assieme al Comune di Pontassieve, alle società Malv e Marchesi Frescobaldi, e in particolare a quest’ultima va il ringraziamento per la disponibilità al confronto. Si tratta di un esempio di buona collaborazione tra pubblico e privati: con la sindaca Marini abbiamo condiviso un percorso amministrativo che impegna tutte le parti per un nuovo atelier bello da vedere e in cui sia bello lavorare, soprattutto per giovani e donne, vista tra l’altro la rilevanza femminile nella forza lavoro del settore. Gli esempi realizzati negli ultimi anni in Toscana da altri marchi del gruppo Lvmh sono, già di per sè, una garanzia di qualità insediativa e di occupazione aggiuntiva”.