Manifattura Tabacchi Firenze: nuovo progetto per 34 appartamenti entro marzo 2026 (Fonte: Il Sole 24 Ore)

Un nuovo progetto residenziale denominato “Zenit” prende vita nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi a Firenze. Firmato dallo studio di architettura internazionale Quincoces Dragò & Partners, guidato da David Lopez e Fanny Bauer Grung, questo progetto trasformerà l’iconico edificio d’ingresso della Manifattura in 34 nuove unità abitative.

Esteso su una superficie di 4.800 mq, con ulteriori 1.530 mq di rooftop, giardini loggiati e terrazze, il progetto mira a preservare e valorizzare l’architettura originaria, reinterpretandola in chiave contemporanea e sostenibile. Gli architetti hanno scelto di conservare i tratti caratteristici dell’edificio, come i volumi imponenti, le strutture in cemento armato a vista e le finestre di grandi dimensioni, introducendo al contempo elementi attuali e confortevoli. Nella maggior parte degli appartamenti saranno presenti giardini loggiati e terrazze privati, con vista privilegiata sul complesso industriale restaurato, sul centro storico di Firenze e sulle colline circostanti.

La conclusione dei lavori per il progetto Zenit è prevista entro marzo 2026. Le nuove residenze sono già disponibili per l’acquisto nella marketing suite esperienziale situata al piano terra dell’Edificio 4 della Manifattura Tabacchi (informazioni disponibili anche sul sito www.liveinmanifattura.com), e per la commercializzazione delle unità abitative, si rinnova la partnership con Savills. Zenit prende forma nelle due ali dell’edificio d’ingresso della Manifattura Tabacchi, che un tempo ospitava la direzione, gli uffici e gli alloggi dell’antico opificio. Realizzato tra il 1936 e il 1940, l’edificio dalla distintiva forma curvilinea presenta un portale monumentale decorato da bassorilievi originali realizzati dallo scultore Francesco Coccia.

Questo patrimonio storico diventa parte integrante dell’identità del progetto, fin dal nome: Zenit era infatti una delle marche di sigarette prodotte in Manifattura Tabacchi. Gli appartamenti al piano terra si svilupperanno su due livelli, sfruttando l’eccezionale altezza degli spazi originali per realizzare un nuovo piano mezzanino. La zona living si estenderà all’esterno in accoglienti giardini coperti o terrazze a uso esclusivo.

Le abitazioni al primo piano, disposte su un unico livello, saranno dotate di ampie aree esterne panoramiche private ricavate in copertura, accessibili dalla zona giorno attraverso una scala a chiocciola. Zenit godrà di affacci privilegiati su luoghi simbolo del rinnovamento della Manifattura Tabacchi, come il cortile della Ciminiera e Piazza Emanuela Loi, destinati a ospitare ampie aree verdi e attività culturali, nonché sullo skyline di Firenze, sui campi coltivati dell’Istituto Agrario, il parco delle Cascine e le colline verdeggianti.

I futuri residenti di Zenit avranno a disposizione numerose amenities accessibili in esclusiva, tra cui una fitness room, un workshop attrezzato per la manutenzione delle biciclette, una pet room dedicata alla cura degli animali domestici e un rooftop condominiale arredato di circa 400 mq. Zenit è candidato a ottenere la certificazione ambientale Breeam Excellent. Tutti gli appartamenti, in Classe A1 o superiore, saranno dotati di impianti tecnologici all’avanguardia e sistemi di recupero e riciclo dell’acqua piovana. Zenit segue il lancio, nel 2022, di Anilla e Puro (45 unità in totale), attualmente in fase di ultimazione negli edifici 7 e 12 e firmati rispettivamente da Patricia Urquiola e dallo studio fiorentino q-bic. Questo progetto fa parte dell’ambizioso piano di riqualificazione promosso dalla società immobiliare del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e da Aermont Capital con il coordinamento di MTDM – Manifattura Tabacchi Development Management Srl, che prevede il recupero, entro il 2026, della storica area industriale cittadina, trasformandola in spazi commerciali e direzionali, culturali e formativi, residenziali, per l’hospitality e aree verdi pubbliche, per un totale di circa 110mila mq.

Secondo Michelangelo Giombini, ceo di MTDM, “Manifattura Tabacchi si trasforma progressivamente in un nuovo, vivace quartiere protagonista della vita sociale ed economica fiorentina. Zenit è una tappa importante di questo percorso, perché rappresenta perfettamente la sintesi di tradizione e avanguardia progettuale e promuove uno stile di vita di qualità, mettendo al primo posto la cura dell’ambiente e delle persone. Il nostro obiettivo è creare un modello di rigenerazione urbana sostenibile e scalabile, dimostrando che è possibile fare sviluppo rifunzionalizzando un’architettura storica, scegliendo di conservare anziché demolire, di valorizzare gli spazi verdi e offrire alla community un ambiente stimolante dal punto di vista architettonico, culturale e professionale”. David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung hanno dichiarato: “Il progetto di recupero e trasformazione degli ex spazi industriali di Manifattura Tabacchi è il risultato di un attento bilanciamento tra la preservazione degli elementi storici esistenti e l’introduzione di motivi contemporanei funzionali alla sua nuova destinazione d’uso. La scrupolosa attenzione data alla preservazione degli elementi originali, alla creazione di nuovi spazi e all’integrazione della tecnologia moderna riflette un approccio completo e ponderato al rinnovamento e al design.
Le tracce dei trascorsi industriali si integrano con la nuova residenza, come se cercassero una parentela, un legame con il luogo. I vecchi opifici diventano parte integrante delle nuove residenze, simbolo di continuità e appartenenza al territorio. Il risultato è un equilibrio delicato tra elementi contemporanei ed elementi fortemente storicizzati, una scelta prudente consapevole delle criticità del contesto”.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Foto via The Florentine e Manifattura Tabacchi

Real estate Toscana. L’alleato di Donald Trump, Tom Barrack, esce dal progetto immobiliare di lusso di Firenze

Il miliardario immobiliarista Tom Barrack, noto come consigliere e grande sostenitore dell’ex presidente Donald Trump, sta uscendo da un esclusivo sviluppo di 18.000 metri quadrati (193.750 piedi quadrati) nel cuore di Firenze, prima che il sito potesse essere trasformato in residenze di lusso. Attraverso la sua società di investimento Colony Capital, nel 2013 Barrack ha acquisito l’ex sede della Cassa di Risparmio di Firenze sulla prestigiosa Via Bufalini, vicino all’iconica Piazza Brunelleschi. I piani prevedevano la conversione dell’edificio storico in lussuosi condomini e appartamenti progettati dall’acclamata firm di architettura Genius Loci.

Il magnate arabo-americano, amico intimo di Trump da oltre 30 anni che ha presieduto il comitato per l’insediamento del 2017 dell’ex presidente, è stato arrestato nel 2021 con l’accusa di aver fatto illegalmente lobby per conto degli Emirati Arabi Uniti. Barrack, le cui altre importanti operazioni hanno incluso l’acquisto e la rivendita del lussuoso resort Costa Smeralda dall’Aga Khan e del Neverland Ranch di Michael Jackson, sta ora finalizzando la vendita del progetto di ristrutturazione incompiuto di Firenze.

L’acquirente è un fondo immobiliare italiano fondato da Eugenio Radice Fossati. Sebbene il prezzo di vendita non sia stato reso noto, l’indirizzo prestigioso della proprietà tra l’Arno e l’iconica Cattedrale del Duomo di Firenze garantisce che richiederà un ‘premio’ molto elevato. I nuovi proprietari mirano a completare la conversione residenziale di lusso in questo crocevia di arte, finanza e la dolce vita nella capitale rinascimentale della Toscana.

Fonte: Repubblica Firenze

La bellezza (immobiliare) senza tempo della Toscana. Firenze si prepara ad accogliere tre nuovi hotel di lusso

La bellezza senza tempo di Firenze – mercato di punta di Columbus International – continua a esercitare il suo incanto sui turisti di tutto il mondo. Ma non sono solo i visitatori ad essere attratti dalla città rinascimentale, anche le catene alberghiere internazionali stanno facendo la loro mossa, investendo in edifici sia nel centro storico che nei quartieri circostanti.

Secondo quanto riportato da Il Tirreno, tre nuovi hotel di lusso apriranno i battenti entro l’arco di un anno, portando un ulteriore tocco di raffinatezza alla città toscana. Uno di questi è l’Anglo American Hotel Florence, situato in via Solferino e appartenente al rinomato gruppo americano Hilton. Il prestigioso hotel ha inaugurato la sua attività ad inizio aprile, occupando un magnifico palazzo risalente al 1800. Con un totale di 118 camere e suite, oltre a un incantevole cortile interno, questa struttura storica ha già accolto personalità di spicco come Leo Tolstoj, Carla Fracci, Rudolf Nureev e Maria Callas. Tra i suoi servizi, spiccano una moderna palestra e due sale riunioni capaci di ospitare fino a 70 persone.

Tra gli altri hotel in programma di apertura entro i prossimi due anni, c’è l’ex collegio “Alla Querce”, situato in via della Piazzuola nella zona delle Cure. Con una superficie utile di oltre 13.000 metri quadrati, questo complesso, composto da edifici risalenti al XVI secolo, sarà trasformato in un hotel di lusso. Il gruppo alberghiero sudafricano “Leeu Collection” ha scelto questa struttura per ospitare la prima sede italiana de L’Auberge Resorts Collection. La struttura sarà gestita da Dan Friedkin, proprietario della Roma, e offrirà 61 camere, 20 suite e una suite esclusiva di 210 metri quadrati, per un totale di 82 stanze. Tra i servizi offerti ci saranno una piscina all’aperto, una sala degustazione vini, una spa, un centro fitness, una galleria d’arte e una boutique, nonché spazi esterni che includono un vasto giardino strutturato su cinque livelli con ristorante, bar e aree per eventi.

Un’altra struttura in fase di riqualificazione è l’ex villa di Camerata, situata in viale Righi, alle pendici di Fiesole. Questo complesso, di proprietà del Demanio, è stato venduto tra il 2019 e il 2020 e presto riaprirà i battenti come il primo Baccarat Hotel italiano nel 2025. Con 5.400 metri quadrati di edificio, la struttura ospiterà 75 camere, una spa, due piscine, una terrazza panoramica e diverse opzioni per bar e ristoranti. Infine, i lavori di ristrutturazione continuano anche all’Hotel Palazzo Ricasoli in via delle Mantellate, che presto tornerà a splendere come una delle gemme dell’ospitalità fiorentina.

Firenze: il cuore dell’investimento immobiliare batte ancora. Ecco quello che emerge da una ricerca Tecnocasa

Il mercato immobiliare a Firenze si conferma un polo di attrazione per gli investitori, secondo quanto rivelato da una recente ricerca condotta da Tecnocasa.

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Nel corso del 2023, il 23% degli acquisti di proprietà immobiliari è stato effettuato con finalità di investimento, una percentuale superiore alla media nazionale, attestatasi al 19,5%. Pur tuttavia, Firenze si posiziona al di sotto di altre città italiane come Verona, che registra un notevole 43,1%, seguita da Napoli (41,2%), Palermo (35,3%) e Milano (35%). Le fasce d’età più attive sul fronte degli investimenti immobiliari sono quelle comprese tra i 45 e i 64 anni, rappresentanti il 59,2% del totale, con un’età media in crescita rispetto al 2022. Il bilocale si conferma come la tipologia abitativa preferita dagli investitori, scelta dal 38,5% di essi, seguita dal trilocale con il 26,9%. La maggioranza degli acquirenti, pari al 63%, è rappresentata da coppie e famiglie, mentre il 37% sono single. Quest’ultimi, rispetto all’anno precedente, hanno visto un aumento significativo della loro quota di mercato, passando dal 32,4% al 37%. L’81,5% degli investitori acquista le proprietà immobiliari pagando in contanti, mentre solo il 18,5% opta per il finanziamento bancario.

Tale percentuale evidenzia un ulteriore calo rispetto agli anni precedenti, in linea con il trend nazionale, spiegato da Tecnocasa con il progressivo aumento dei tassi di interesse, che spinge gli investitori ad evitare l’utilizzo del credito bancario. Secondo quanto dichiarato da Tecnocasa, nell’ultimo anno si è registrato un ulteriore decremento degli acquisti immobiliari tramite mutuo, poiché l’incremento dei tassi di interesse ha spinto gli investitori a preferire l’acquisto diretto senza l’ausilio degli istituti di credito.

Gruppo LEGO e Percassi ridefiniscono lo spazio immobiliare di Milano e Firenze. Gli ultimi trend del real estate

Il panorama immobiliare italiano è destinato a un’impetuosa evoluzione, catalizzata dall’alleanza strategica tra il Gruppo LEGO e Percassi, pronti a inaugurare il loro ultimo exploit nel cuore di Milano.

Il 29 marzo segna un momento da non perdere con l’apertura del 26° LEGO Certified Store, situato in Via Dante 4, un’incantevole oasi di creatività abbracciata dal vibrante centro della città. L’inaugurazione sarà ancorata da un evento senza precedenti: di fronte allo store, in Piazza Cordusio, sorge un monumentale uovo LEGO, alto 4 metri e con un peso di 1.200 kg, un’installazione affascinante destinata a incantare i passanti.

Matteo Morandi, CEO di Percassi Retail, condivide l’entusiasmo per questa avventura, sottolineando l’importanza di posizionare questo iconico store nel cuore pulsante di Milano, rinomata come “la strada nuova di Milano”, e destinata a diventare un faro di creatività per tutti gli appassionati di mattoncini LEGO. Rossana Mastrosimini, Channel Director LEGO Certified Stores West Europe, rafforza questo entusiasmo, celebrando l’espansione della presenza LEGO in Italia e la continua innovazione nel concept retail. Il nuovo flagship store unisce sapientemente elementi digitali e fisici, offrendo un’esperienza ‘immersiva’ che incanterà sia giovani che adulti.

Mentre Milano si prepara ad accogliere questa new entry nel retail, l’attenzione sul mercato immobiliare rimane vivace, soprattutto in un contesto di mutui in declino del 40%. Tuttavia, il segmento luxury del real estate brilla come un faro di stabilità in mezzo alle incertezze, rappresentando solo una piccola frazione del mercato totale ma contribuendo significativamente al suo valore complessivo. Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare del Lusso in Italia 2023, Milano primeggia come centro di gravità per il segmento del lusso, con uno stock di oltre 6 miliardi di euro, rappresentando il 13% del totale nazionale. Un dato che rimane sorprendente considerando la solidità e la costanza del settore, con il 99% dello stock composto da appartamenti, riflettendo una domanda costante e una crescita sostenuta.

Questa tendenza ascendente non è sfuggita nemmeno al colosso dei mattoncini, che nel 2022 ha già fatto il proprio ingresso a Firenze, riconvertendo gli spazi precedentemente occupati dallo store Disney. In collaborazione con Percassi, questo nuovo emporio LEGO introduce un’innovazione senza precedenti: il “Mosaic Maker”. I clienti hanno ora la possibilità di creare ritratti personalizzati utilizzando esclusivamente mattoncini LEGO, tramite un processo che trasforma una foto in un set di 4.500 pezzi, rendendo il ricordo tangibile e unico. In un contesto di continua trasformazione, il Gruppo LEGO e Percassi si ergono come piccoli grandi pionieri, ridefinendo non solo il panorama retail, ma anche lo spazio immobiliare, intessendo un tessuto urbano sempre più vibrante e creativo per le generazioni future.

Immagine tratta da LEGO Store

Ponte Vecchio Firenze

Opportunità di affitto in crescita. Da Milano a Firenze, è il momento ideale per investire in Italia (Immobiliare.it)

I costi dell’affitto nelle principali città italiane sono diventati così elevati da escludere sia individui che famiglie con un solo reddito. È interessante notare che non è Milano, ma Firenze, ad emergere come la città meno accessibile per coloro che cercano un bilocale in affitto. E questo la rende un ottimo asset se state cercando un investimento immobiliare sicuro.

Secondo le analisi di Immobiliare.it, l’importo mensile medio che una persona dovrebbe destinare all’affitto – non superiore al 30% del proprio reddito netto – è stato confrontato con l’effettivo affitto medio richiesto per un bilocale nei principali centri urbani. A Firenze, ad esempio, l’affitto mensile medio per un bilocale si attesta sui 1.066 euro, ma il budget medio disponibile per un singolo individuo a malapena supera i 480 euro. Sorprendentemente, solo lo 0,5% dei bilocali presenti sul mercato è accessibile ai singoli affittuari.

A stretto giro c’è Napoli, dove l’affitto mensile medio raggiunge gli 850 euro, ma dato il reddito medio un singolo individuo può permettersi solo circa 415 euro, meno della metà dell’importo richiesto. Di conseguenza, il tasso di accessibilità scende al di sotto dell’1%. Milano vanta i canoni d’affitto più elevati tra le città prese in esame, con affitti che superano i 1.320 euro al mese per un bilocale, mentre il budget disponibile per un singolo individuo, pari a 650 euro, è significativamente insufficiente.

Una situazione simile si presenta a Venezia, dove nonostante un affitto mensile medio di circa 880 euro, un singolo individuo può permettersi solo 430 euro, meno della metà dell’importo richiesto. Inoltre, mentre a Milano solo lo 0,8% dei bilocali in offerta è accessibile ai singoli affittuari, la situazione a Venezia è ancora più “grave”, con nessuna opzione accessibile disponibile. Anche i singoli individui affrontano condizioni di affitto difficili a Bari e Bologna. A Bari, dove l’affitto per un bilocale è aumentato di quasi 200 euro al mese nell’ultimo anno, raggiungendo gli 800 euro, lo stipendio medio non è sufficiente, oscillando intorno ai 430 euro. Nel caso di Bologna, invece, l’affitto medio si attesta sui 925 euro al mese, superando di molto i 510 euro che una persona potrebbe realisticamente pagare. A Roma, c’è una disparità evidente tra l’affitto richiesto dai proprietari e il budget disponibile per gli affittuari, con un divario superiore al 70%. I proprietari richiedono un affitto medio mensile di 890 euro, mentre il budget di un singolo individuo si attesta a malapena sui 520 euro. Verona ha una situazione leggermente migliore, con un affitto mensile medio di 770 euro, più vicino al budget di circa 480 euro che un residente può destinare all’affitto.

Nelle due principali città siciliane, Palermo e Catania, il divario tra l’affitto richiesto dai proprietari e il budget dei singoli affittuari si aggira intorno al 45%. In entrambe le città, infatti, l’affitto mensile supera di poco i 580 euro, mentre i singoli affittuari possono permettersi solo circa 400 euro. Nei comuni come Torino e Genova, dove il budget disponibile per l’affitto di un bilocale si avvicina al canone richiesto, la situazione è più equilibrata. A Torino, l’affitto mensile medio supera di poco i 600 euro, mentre il budget medio mensile di un singolo individuo si avvicina ai 500 euro. Analogamente, a Genova, la differenza tra l’affitto mensile medio di 550 euro e le risorse personali di 450 euro è più stretta. Da notare che Genova resta la città con la maggiore accessibilità ai bilocali per i singoli affittuari, con il 38% delle opzioni disponibili.

Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it, ha commentato: “L’analisi rivela che il mercato dell’affitto nelle nostre principali città offre poche opzioni sostenibili per coloro che hanno un solo reddito. Nella maggior parte dei casi, i singoli individui devono destinare almeno il 50% in più rispetto al budget considerato sostenibile per l’affitto, se non addirittura il doppio. Considerando il potenziale per ulteriori aumenti degli affitti, è imperativo riflettere sul futuro dei nostri principali centri urbani, che stanno diventando sempre meno accessibili alle nuove generazioni, costrette a cercare soluzioni abitative nelle periferie e potenzialmente indebolendo il tessuto socio-economico delle città.”

Fonte: Monitor Immobiliare

Milano

Gli affitti rendono come mai prima d’ora. Dal 1998, a Milano, immobili rivalutati del +130% (fonte:Gruppo Tecnocasa)

Gli investimenti immobiliari stanno registrando un aumento costante, trainati da rendimenti stabili che mostrano una crescita graduale ma costante nel corso degli anni. La rivalutazione del valore degli immobili è diventata una tendenza diffusa, con incrementi a due e tre cifre che si sono verificati in quasi tutte le regioni nel corso degli ultimi 25 anni.

Secondo un’analisi condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre del 2023, il 19,6% delle transazioni immobiliari è stato effettuato a fini di investimento. Questo dato rappresenta un lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando la percentuale si attestava intorno al 16,8%. L’aumento dell’inflazione sta spingendo sempre più persone a investire nel mattone, considerato tradizionalmente un’ottima forma di investimento.

Anche il ritorno dei turisti ha contribuito a rinvigorire il mercato immobiliare, con un aumento degli acquisti di immobili destinati all’accoglienza sia nelle città più popolari che nelle località turistiche. L’analisi si concentra principalmente sul mercato delle locazioni a lungo termine anziché su quelle stagionali. La prospettiva di ottenere redditi costanti da affitti induce una maggiore prudenza tra i proprietari, specialmente considerando l’attuale incertezza economica e l’aumento dei costi energetici. Tuttavia, i rendimenti annui da affitti rimangono allettanti, con un tasso medio intorno al 5,2% per bilocali di 65 metri quadri nelle principali città italiane.

Tra le metropoli, Genova, Palermo e Verona spiccano per i rendimenti più elevati, rispettivamente del 6,6%, 6,4% e 6,3%. Gli investitori immobiliari non mirano solo ai redditi da affitto, ma anche alla crescita del valore degli immobili nel tempo. Negli ultimi anni, si è osservato un recupero dei prezzi degli immobili, con una predilezione per le aree caratterizzate dalla presenza di istituti universitari, servizi e interventi di riqualificazione urbana. Fabiana Megliola, responsabile dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, ha sottolineato che gli investitori immobiliari sono interessati non solo ai rendimenti da locazione, ma anche e soprattutto alla rivalutazione del valore dell’immobile nel tempo. Tra il 1998 e il 2023, le grandi città italiane hanno registrato un aumento medio dei prezzi del 46%. Milano ha segnato la maggiore rivalutazione, con un aumento del 132,1%, seguita da Napoli con il 72,1% e Firenze con il 71,2%.

Fonte: Sole24Ore

Il mercato immobiliare in Lombardia

Case di lusso, Milano è la città più cara. Il mercato senza crisi porta le compravendite in aumento del 9%

Le transazioni immobiliari nel settore delle case di lusso stanno vivendo un incremento del 9%, con una domanda che supera l’offerta, secondo il report dell’Ufficio Studi Gabetti basato sui dati forniti da Santandrea Luxury Houses & Top Properties, specializzato nell’analisi del mercato immobiliare di prestigio. Gli acquirenti stranieri rappresentano il 70%, mentre il restante 30% è di nazionalità italiana.

Nella maggior parte dei casi, l’acquisto è motivato dall’utilizzo esclusivo, che può riguardare sia la residenza principale che una seconda casa. La fascia d’età media degli acquirenti varia dai 45 ai 70 anni per immobili dal costo minimo di un milione di euro, il cui mantenimento può risultare oneroso. Le caratteristiche più richieste includono piani alti e terrazze, seguiti dai box auto. Milano emerge come la città più costosa, con un aumento medio dei prezzi del 1,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Nel quartiere di Brera, il prezzo medio al metro quadro supera gli 11.000 euro, mentre nel quadrilatero si attesta sui 12.300 euro.

A Roma, la domanda si concentra nei quartieri Prati e Salario-Trieste, con prezzi medi di circa 6.000 euro al metro quadro per immobili nuovi o ristrutturati. Nel centro storico della capitale, la media supera i 10.000 euro al metro quadro. A Firenze, le zone più costose sono centrali, come i Lungarni, dove il costo medio di una nuova costruzione o ristrutturazione si attesta sui 6.200 euro al metro quadro. Genova registra un aumento dei prezzi in tutte le zone, eccetto che nella zona di Quarto/Quinto. A Napoli, i prezzi rimangono sostanzialmente stabili, mentre il numero di compravendite mostra una lieve diminuzione. Anche a Torino, i prezzi si mantengono stabili, sebbene la domanda di acquisto vari in base ai quartieri.

Appartamenti quartiere Financial District

Sfide e speranze, da New York a Miami: tutte le altalene del mercato immobiliare americano (fonte: New York Post)

Nel 2023, il mercato immobiliare degli Stati Uniti ha affrontato venti contrari significativi, portando le vendite di case precedentemente occupate a un minimo quasi trentennale. L’aumento dei tassi ipotecari, l’impennata dei prezzi e la scarsa disponibilità di immobili hanno creato un paesaggio sfidante per i potenziali acquirenti di case. Secondo l’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), le vendite di case esistenti sono crollate a 4,09 milioni l’anno scorso, segnando un calo del 18,7% rispetto al 2022. Questo rappresenta l’anno più debole per le vendite di case dal 1995 e la più significativa diminuzione annuale dal declino del mercato immobiliare del 2007.

Il prezzo medio nazionale delle case ha raggiunto un nuovo record di $389.800, registrando un modesto aumento di poco meno dell’1% per l’intero anno, come riportato dalla NAR. L’aumento dei tassi ipotecari nel 2023, che ha raggiunto un picco di due decenni del 7,08% alla fine di ottobre, ha contribuito alle sfide. Gli sforzi della Federal Reserve per raffreddare l’economia e controllare l’inflazione hanno contribuito a questo aumento. I costi elevati dei prestiti, uniti ai già elevati prezzi delle case, hanno limitato il potere d’acquisto dei potenziali acquirenti. Tuttavia, c’è una speranza all’orizzonte. I tassi ipotecari sono in calo da novembre, in linea con una diminuzione del rendimento del Tesoro decennale. L’ottimismo nasce dalla convinzione che l’inflazione si sia attenuata a sufficienza affinché la Federal Reserve consideri la possibilità di tagliare i tassi di interesse quest’anno. Al momento, il tasso medio di un prestito ipotecario a 30 anni si attesta al 6,6%, secondo Freddie Mac.

Gli economisti prevedono ulteriori cali dei tassi, il che potrebbe stimolare la domanda in vista della stagione primaverile degli acquisti di case che tradizionalmente inizia a fine febbraio. Nonostante le prospettive positive, l’attuale tasso medio rimane significativamente più alto di due anni fa, quando era del 3,56%. Questa disparità sostanziale ha contribuito a una limitata offerta di case precedentemente occupate sul mercato, poiché i proprietari con tassi vantaggiosi esitano a vendere. A dicembre, le vendite di case esistenti sono diminuite dell’1% rispetto al mese precedente, raggiungendo un tasso annuo stagionalmente aggiustato di 3,78 milioni, il ritmo più lento dal agosto 2010, secondo la NAR. Le vendite di dicembre sono diminuite del 6,2% rispetto all’anno precedente, mancando le aspettative degli economisti. Lawrence Yun, l’economista capo della NAR, rimane cauto ma ottimista, dichiarando: “Le vendite dell’ultimo mese sembrano essere il punto più basso prima di invertire inevitabilmente in positivo nel nuovo anno. I tassi ipotecari sono significativamente più bassi rispetto a soli due mesi fa, e ci si aspetta che più inventario compaia sul mercato nei prossimi mesi.” Nonostante le sfide persistenti, c’è l’attesa di una svolta positiva nel mercato immobiliare mentre entriamo nel nuovo anno.

Fonte: New York Post

Agenzia investimenti immobiliari | Maremma

Il destino incerto dei castelli di Gaiole in Chianti e San Donato in Perano: Battaglie, Vino e Aste in Toscana

Gaiole in Chianti, nel cuore della provincia di Siena, continua a essere il palcoscenico di un’epica narrativa che coinvolge due castelli intrisi di storia, nobili casate e tradizioni vinicole. Mentre il Castello di Gaiole cerca ancora il suo custode, un’altra fortezza, il Castello di San Donato in Perano, attende un nuovo capitolo nella sua millenaria storia. San Donato in Perano è una fortezza che parla di battaglie secolari e nobiltà, di colline che custodiscono segreti tra cielo e terra e di vino che scorre come sangue vitale attraverso la storia del Chianti. Nonostante il suo fascino medievale, la fortezza non è riuscita a trovare acquirenti nelle passate aste, compresa quella del 2017.

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Ora, si prepara a un nuovo tentativo di vendita il prossimo 8 aprile, con una base d’asta di 3,2 milioni di euro. San Donato in Perano non è solo una testimonianza di pietra e storia; è stato il cuore pulsante della produzione del Chianti Classico. Tuttavia, la crisi ha colpito duramente l’operosa azienda agricola della famiglia Strozzi, costringendo alla vendita della sua parte vitivinicola, ora di proprietà di Frescobaldi. Nonostante il castello conservi la sua maestosità tra i dolci rilievi senesi, la mancanza delle sue vigne sembra aver compromesso il suo appeal agli occhi degli investitori.

Il castello, con una vastità che abbraccia ville, abitazioni e cappelle dalle anime antiche, cerca di sedurre illustri acquirenti con un corredo di arredi preziosi e macchinari storici. Tuttavia, senza la presenza delle sue vigne, il castello rischia di perdere parte del suo richiamo, non riuscendo a coinvolgere coloro che cercano non solo storia, ma anche redditività.

Il futuro di San Donato in Perano pende nel limbo, e le ipotesi sulla sua trasformazione sono molteplici. Alcuni sognano di vederlo trasformato in un resort esclusivo, mentre altri sperano in un mecenate che possa valorizzarne la storia.

Gli appassionati di cultura e patrimonio storico trattengono il fiato, auspicando che questo castello non diventi un’ennesima bellezza dimenticata. Nell’attesa di quell’asta primaverile, il Chianti guarda ai suoi castelli con una mistura di nostalgia e speranza. Ci si augura che qualcuno possa riconoscere in essi non solo beni immobiliari, ma veri e propri pezzi di storia italiana da preservare e valorizzare per le generazioni future.