Ecco come il sistema di tramvia sta trainando il mercato immobiliare di Firenze (fonte Immobiliare.it/Repubblica)

Tra gli effetti provocati dalla costruzione della rete tranviaria, uno degli impatti più significativi è l’incremento dei valori immobiliari a Firenze. Le agenzie immobiliari della città stanno attivamente valutando quali aree sono più propense a registrare un aumento delle valutazioni dei beni immobili. Con l’avvio dei lavori per la Linea 3, Bagno a Ripoli e Gavinana emergono come i primi contendenti a questa tendenza. Inoltre, edifici situati lungo la futura Linea 4, che si estende fino a Campi Bisenzio, hanno suscitato un notevole interesse. “Gli individui che in passato non consideravano zone come Statuto e Careggi,” osserva Gianluca Testa di Immobiliare Punto e a Casa, “hanno ora assistito a un notevole aumento del valore immobiliare del 10% grazie al progetto tram. Si prevede che questo effetto si estenderà anche ad aree come Viale Spartaco Lavagnini e l’intera zona a sud di Firenze interessata dalla tranvia.”

In una città in cui i valori immobiliari hanno mantenuto una notevole stabilità nell’ultimo decennio, l’influenza delle nuove linee tranviarie si fa sempre più evidente nel mercato immobiliare. L’agenzia Granducato Immobiliare afferma: “Nel prossimo futuro, la presenza del tram in aree popolari come Piagge, Via Pistoiese e Campi Bisenzio è prevista portare a una crescita dei valori immobiliari fino al 15%.” Immobiliare Maraldi, un’agenzia che opera a Bagno a Ripoli, aggiunge ulteriori dettagli: “Dalla fermata Pino fino a Viola Park, prevediamo un raddoppio della domanda. Tuttavia, rimane una preoccupazione legata alla scarsità di proprietà disponibili. Di conseguenza, molti acquirenti stanno esplorando aree come San Donato in Collina, Antella, Cellai e Troghi, dove al momento si possono acquistare immobili a 1500 euro al metro quadrato.” Alcuni investitori stanno scommettendo su Piazza Gualfredotto, mentre altri stanno guardando con interesse Varlungo e Piazza Ravenna. Tuttavia, queste zone dovranno fare i conti con il rumore dei cantieri e possibili congestioni del traffico, fattori di preoccupazione per alcuni residenti del Distretto 3.

Ripreso da Repubblica, il Gruppo Tecnocasa spiega: “I più di mille giorni di lavori potrebbero causare congestioni nel quartiere. Con meno spazio e meno parcheggi, è previsto un aumento dei prezzi dei posti auto e dei garage.” Immobiliare Maraldi sottolinea: “Alcuni proprietari stanno già vendendo le loro case tra Via Kyoto e Via Kiev, in parte per paura del rumore dei cantieri e in parte perché non hanno compreso le deviazioni nella mobilità.” Questa zona ha già assistito a un aumento dei prezzi di quasi l’1% nel secondo trimestre del 2022 per interi edifici. Anche solo quattro mura usate ora partono da un minimo di 3000 euro al metro quadrato. Altre aree interessate dalle nuove linee tramviarie testimoniano altresì l’incremento dei prezzi immobiliari.

Ad esempio, Novoli e Statuto hanno assistito negli ultimi anni a una rinascita dei valori immobiliari, con diversi operatori del settore che riportano aumenti “dal 5 al 10% per le case in vendita e in affitto”, nonostante alcune zone abbiano subito una svalutazione precedente. Prendiamo ad esempio i piani superiori di Via Vittorio Emanuele. “Strade strette e il flusso continuo di veicoli di fronte alle abitazioni non aiutano”, afferma Testa. Ampliando la nostra prospettiva, però, emerge che appartamenti signorili di quattro vani ora raggiungono prezzi minimi di 4000 euro al metro quadrato.

L’incremento dei tassi di interesse sui prestiti sta mettendo sotto pressione l’intero settore, con crescenti difficoltà nell’ottenere mutui bancari per potenziali acquirenti di case. I prezzi oscillanti nei quartieri popolari di Firenze stanno attirando anch’essi notevole interesse. Italiana Immobiliare Novoli segnala: “Nell’ultimo anno, si è verificato un aumento dei prezzi di almeno il 20%.” Ora, di fronte a una fermata di tram in Via di Novoli, un appartamento di 80 metri quadrati di quattro vani da ristrutturare parte da 260.000-290.000 euro. Il Quartiere 5, insieme a Isolotto, secondo Attilio Annunziata di Dentrocasa, “ha assistito a una rivalutazione del 5-10% con l’avvento del tram”. Queste stime sono condivise anche da Italiana Immobiliare Isolotto, che afferma che “Negli ultimi tre anni, le tariffe per case e stanze su Viale Talenti e Piazza dell’Isolotto, a pochi passi dal tram, sono aumentate di circa il 10%”.

Palazzo delle Ferrovie a Firenze

Arte e immobiliare: trenta luoghi insoliti e incantevoli di Firenze prendono vita a Settembre. Fonte: Sky Arte

Dal Complesso di Sant’Orsola al Teatro del Maggio, dalla Certosa di Firenze alla Villa del Poggio Imperiale, fino alla Villa Tornabuoni Lemmi: sono trenta i luoghi incantevoli di Firenze, spesso ingiustamente trascurati dai turisti più tradizionali, selezionati per la terza edizione del Festival delle Associazioni Culturali. Questa celebrazione itinerante, che porta la cultura in trenta dei luoghi più affascinanti della città, è prevista dal 4 al 21 settembre. Preparati per una serie di eventi che abbracciano storia, arte, letteratura e musica: un fitto calendario con mostre, conferenze, concerti e spettacoli che non solo intratterranno il pubblico ma lo introdurranno al lato meno noto della culla del Rinascimento.

Ad inaugurare il festival fiorentino ci saranno un concerto e uno spettacolo teatrale il 4 settembre, che si svolgeranno sul palco suggestivo del Teatro della Pergola. Ospiti speciali includono Eleonora Bellocci (soprano) e Elisabetta Sepe (pianista), insieme ad Alessio Boni e Marcello Prayer, che reciteranno i versi di Alda Merini. Oltre alle visite guidate degli spazi del Teatro del Maggio Musicale, Palazzo Ridolfi e del Giardino di Villa Brewster, il festival sarà arricchito da conferenze dedicate alla scienza, all’arte e al patrimonio culturale: dagli incontri presso il Complesso di Sant’Orsola ai simposi svolti all’interno di Villa Medicea La Petraia, fino alle celebrazioni di Margherita Hack, con una serie di eventi dedicati a lei presso la Fortezza da Basso, e di Italo Calvino, in occasione del suo centenario, presso la Villa del Poggio Imperiale. Iniziative degne di nota includono “Dalla Dimora all’Ultima Dimora” e “Di Casa in Casa,” che permetteranno al pubblico di avvicinarsi ad alcune residenze d’artista, come l’atelier del pittore Carlo Adolfo Schlattler e la Villa La Pietra New York University.

Oltre alle attività del festival, organizzato dal Centro Associazioni Culturali Fiorentine APS, guidato da Antonia Ida Fontana, ulteriori eventi legati alla musica e alla letteratura avranno luogo per un mese intero, dal 23 settembre al 20 ottobre, durante il periodo “post-festival.” Tra questi si includono “Pinocchio: Un Mito” presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e workshop presso la Casa Museo Sigfrido Bartolini a Pistoia. “L’incontro delle associazioni […] offre al pubblico una molteplicità di stimoli volti alla coesione sociale e alla crescita culturale dei cittadini, realizzando così lo scopo espresso nel nostro motto: Insieme per sostenere la cultura,” afferma la Presidente Antonia Ida Fontana.

Fonte: Sky Arte

Gli effetti della pandemia su Firenze

Immobiliare Toscana, 10 castelli in vendita. Il più caro è a Castellina: 15 milioni (da La Repubblica, Firenze)

Se un cavaliere tornasse oggi al suo castello in Toscana, rimarrebbe fermo con il cavallo di fronte all’ingresso principale. Noterebbe la finestra da cui l’amata si affaccia, l’alta torre da cui si scorgono i nemici in lontananza, il boschetto a due passi dal cancello. Tuttavia, la sua attenzione sarebbe catturata da un cartello giallo appeso alla recinzione: una scritta nera, chiaramente visibile, che recita “In vendita”.

La Toscana, scrive La Repubblica di Firenze, è la regione con il maggior numero di castelli e dimore storiche in vendita. Un castello su quattro in vendita in tutta Italia si trova in Toscana: ce ne sono infatti 10 nel Granducato e 39 in totale nella penisola.

Castelli medievali, edifici fortificati, monasteri e grandi strutture storiche sono disponibili per l’acquisto. Nel Chianti, addirittura, c’è un intero borgo ristrutturato che potrebbe essere tuo a fronte di un’offerta a parecchi zeri. Forse parlare di “crisi dei castelli” o “crisi dei monasteri” è fuori luogo, ma, a parte le battute, ci sono molte proprietà con il cartello “in vendita”, secondo il rapporto di Idealista.

La Toscana non ha la proprietà più costosa – questo primato spetta all’Umbria – ma si difende molto bene, soprattutto nelle province di Firenze e Siena, ma non solo. Si è detto che in Umbria si trova la proprietà più costosa: si tratta di una residenza a Perugia del valore di 16 milioni di euro. Poi, sale sul podio la Toscana. La seconda proprietà più costosa si trova a Castellina in Chianti, nella provincia di Siena: è un intero borgo con un castello, già dimora di famiglie illustri, che include una cappella di famiglia e vari ampi casali. Tutto è stato ristrutturato e attualmente è destinato all’attività turistica, con oltre 10 appartamenti. La proprietà include anche circa 60 ettari di terreno, di cui più di dieci ettari sono vigneti DOC (dove viene prodotto vino DOC e IGT) e un oliveto (con una grande produzione di olio extravergine di oliva). C’è anche una piscina coperta e riscaldata. Avete già pensato di fare un’offerta? Il prezzo è di 15 milioni di euro.

Subito dopo troviamo una proprietà non lontana da Siena. Vale 10,5 milioni di euro ed è una rocca medievale autentica. La sua prima menzione come castello risale al periodo tra il 1207 e il 1214, quando era la signoria del Conte Ildebrandino, ma era sottoposta alla sovranità del Comune di Orvieto, come riportato da Idealista. Questa antica proprietà conserva un caratteristico anfiteatro in pietra, in stile romano, ben conservato, con una forma semicircolare, immerso in una corte circondata dal verde del giardino e protetta da alberi alti. Al quarto posto a livello nazionale troviamo la terza proprietà toscana.

A San Casciano in Val di Pesa, un borgo con un castello, vari casali colonici e un’azienda produttrice di vino Chianti Classico Gallo Nero, costa 10 milioni di euro. Al gradino successivo, ancora in Toscana, stavolta a Certaldo (Firenze), si trova un castello del 1200 che vale 9 milioni di euro ed è stato di proprietà di molte famiglie nobili nel corso della storia.

Scendendo di prezzo, troviamo Talamone, vicino a Orbetello (Grosseto): è possibile acquistare un castello a dieci metri dal mare, con una vista incredibile, al prezzo di 6,8 milioni di euro. Oppure, possiamo spostarci a Montaione (Firenze), dove con 5 milioni di euro è possibile ottenere un castello risalente al 1172, comprensivo di mura, una fattoria e una tenuta coltivata con orzo e grano, un bosco. La proprietà si estende su quasi 6.000 metri quadrati. All’ottavo posto troviamo una struttura sul Monte Pisano a Vecchiano, una dimora costruita intorno all’anno Mille, che vale 4,9 milioni di euro.

Ancora più in basso, a 3,8 milioni di euro, troviamo una prestigiosa fattoria (con una cantina di 1.300 metri quadrati…) sulle colline vicino a Volterra, nella zona del Pisano. La proprietà più economica in Toscana si trova a Bucine (Arezzo): Villa Coppedé, come è conosciuta, costa “solo” 3,5 milioni di euro ed è così chiamata dal nome dell’architetto che ha ristrutturato la torre. Chiunque voglia diventare re, regina, cavaliere o dama in Toscana può sicuramente farlo, ma deve mettere mano al portafoglio.

Una mostra al Museo del Novecento a Firenze celebra Lucio Fontana con un nuovo sguardo artistico

L’indagine sulle forze primigenie che sono all’origine del manifestarsi della creazione artistica. È questo il fulcro tematico della mostra Lucio Fontana. L’origine du monde. Il titolo evoca il celebre dipinto di Gustave Courbet e declina il significato gnoseologico di quel dipinto ottocentesco verso un’interpretazione archetipica dell’eros come forza generatrice della vita umana e del cosmo. Eros sempre in bilico tra l’alto del mondo platonico e il basso materialismo delle funzioni corporali sessuali.

La mostra, si legge nel comunicato stampa, intende proporre un’inedita riflessione sull’opera di Lucio Fontana, la cui arte appare essere non tanto maschile, vulcanica, demiurgica, come molta letteratura critica ha già sostenuto, quanto allusiva alla forza generativa femminile, che è attiva nella mente dell’artista come nella natura, nel cosmo e nel corpo fecondo della terra. Nuova luce può essere gettata sui suoi “tagli”, i suoi “buchi”, le sue rappresentazioni grafiche, eseguiti spesso con gesto primario, infantile, come una pulsione istintuale, prima ancora di essere progetto e riproduzione.

La mostra riunisce una serie di disegni e piccole sculture che permetteranno di interrogarsi sulla genesi degli Ambienti Spaziali, dei Concetti Spaziali e delle Nature, e sulle prefigurazioni in essi implicite. Com’è noto, la ricerca di Lucio Fontana si svolge all’insegna di una nuova esperienza e concezione non solo dello spazio, ma anche del tempo, colto in una doppia dimensione: verso il passato dei primordi, quello della nascita della Terra, e verso il futuro dell’Universo, quello della sua dimensione incalcolabile. La sua ricerca approfondisce la dimensione ctonia, originaria, tellurica di una materia appena generata, non in senso religioso ma cosmologico. Una dimensione che riporta il nostro immaginario agli inizi del creato, della Terra e della Luna, alla cui conquista Fontana fu sensibile, come se quegli ammassi di materia compatta e carica di energia, come meteore, o come se quell’insieme di perforazioni, in forma di spirali e vortici, fossero galassie in formazione.

Una esplorazione che abbraccia e riunisce il micro e il macrocosmo, il livello più organico, primario, notturno della sessualità e quello diuturno dell’immaginazione concettuale.

Foto via Museo Novecento

Gli effetti della pandemia su Firenze

La caccia alle cantine italiane parte dalla Toscana. L’identikit dei proprietari stranieri (da La Repubblica)

I capitali stranieri hanno messo da tempo gli occhi sui vigneti italiani più prestigiosi, tra cui quelli di Columbus International. La crescita delle acquisizioni che si sono susseguite negli ultimi tre anni lo testimonia: tra il 2019 e il 2022, scrive Alessandro Cicognani su Repubblica, InfoCamere fotografa una salita da 173 a 209 (+21 per cento) di società di capitale che contano la presenza di un socio estero che, tre volte su quattro, ha in mano il pacchetto di maggioranza assoluto. Con oltre 50,2 milioni di ettolitri l’anno, l’Italia è il più grande produttore di vino al mondo. Fnanzieri, capitani d’industria e personalità dello spettacolo investono con crescente passione nelle aree più rinomate dello Stivale. Quella della Toscana, mercato di riferimento di Columbus International, conta ben 93 aziende, quasi tutte concentrate tra le province di Siena e Firenze. Segue con 17 la Lombardia, patria della collina bresciana del Franciacorta.

I dati InfoCamere, prosegue Repubblica, aprono a qualche riflessione: perché le aree vinicole pregiate fanno tanto gola all’estero? Negli ultimi anni sono state molte le compravendite di cantine italiane, tra cui quella che ha fatto il giro del mondo nel 2016: la cessione della Biondi Santi al gruppo francese Epi. Anche l’acquisizione di Isole e Olena dalla Epi l’anno scorso ha fatto notizia, così come la vendita nel 2013 della storica cantina Argiano al finanziere brasiliano André Santos Esteves. Tuttavia, risalendo ancora di più nel tempo, nel 1997 il cantante Sting acquistò la tenuta Il Palagio, mentre nel 2009 la tedesca Henkell & Co acquisì il 100% di Mionetto. Nel 2011, le bollicine di Fratelli Gancia diventarono russe con l’acquisizione da parte del magnate Roustam Tariko, che poi nel 2017 cedette una parte delle tenute. Tra le vendite più recenti, l’imprenditore americano Kyle Krause ha acquisito Vietti in Barolo, mentre poche settimane fa la cantina di Montalcino Il Palazzone è passata nelle mani di Peter Kern, CEO del gruppo leader mondiale nei viaggi online Expedia.

Palazzo delle Ferrovie a Firenze

Toscana, vi spieghiamo perché nel 2023 comprare o affittare casa a Firenze è un vero affare. L’analisi

Ottimo momento per chi ha casa a Firenze e vuole metterla sul mercato. All’inizio del 2023, chi desidera comprare casa a Firenze deve mettere in conto che occorreranno 4.035 euro al metro quadrato.

Quella fiorentina è una cifra in crescita dell’1,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022 e si tratta della somma più alta in Toscana, mercato di riferimento di Columbus International, dove la media è di 2.510 euro. Chi, invece, prevede di affittare casa nel capoluogo deve prevedere circa 17 euro al metro quadro, a fronte dei 13,1 euro della media regionale. Quindi, anche gli affitti sono più cari e ci sono sempre meno alloggi disponibili, stando a quanto riporta l’Osservatorio annuale di Immobiliare.it.

Per quanto riguarda le compravendite, guardando ai mercati delle altre città capoluoghi di provincia, i prezzi sono stabili o in lieve crescita, bene in particolare la provincia di Lucca che acquista il 6,2 per cento anno su anno e supera i 3.200 euro/mq, seconda solo al comune di Firenze in tema di costi.

In arrivo la rigenerazione dell’ex Grand Hotel Majestic: a Firenze è tempo di lusso e W Hotel

L’ex Grand Hotel Majestic a Firenze è ai nastri di partenza per diventare un nuovo W Hotel, brand luxury lifestyle del gruppo Marriott. A vincere l’appalto per la rigenerazione del complesso è stato Tétris Italia (Gruppo JLL) che realizzerà 119 camere, oltre ai corridoi, gli impianti annessi, il roofgarden e il restauro delle facciate. Come riporta Monitor Immobiliare, la progettazione architettonica è stata affidata allo studio gla – Genius Loci Architettura e la struttura, in Piazza dell’Unità d’Italia, è di proprietà della società toscana Progetto Majestic.

La riqualificazione completa unirà le diverse unità immobiliari esistenti in un unico aggregato a destinazione ricettiva per il segmento 5 stelle e ospitare W Florence. Il complesso edilizio è distribuito su una superficie totale di 10.700 mq e si sviluppa su sei piani fuori terra e tre livelli interrati. La struttura attuale è il risultato di una ristrutturazione completa dell’area avvenuta nei primi anni Settanta, realizzata per ospitare l’Hotel Majestic e altri locali a destinazione direzionale e direzionale-bancaria.

Stiamo parlando di un immobile che nel corso degli ultimi anni è stato oggetto di diverse operazioni architettoniche e impiantistiche. Ad oggi, risulta senza infissi o partizioni, con il telaio strutturale a vista. Il rinnovamento dell’albergo sarà caratterizzato dalla certificazione LEED di livello Gold e WELL livello Silver. Il progetto include anche la realizzazione al piano terra dell’area living e di accoglienza, di un lounge bar, e del ristorante che si svilupperanno attorno ad un cortile interno parzialmente coperto. Ai piani inferiori, completeranno gli spazi l’area Spa e Benessere, uno spazio dedicato a riunioni ed eventi e i locali tecnici e di servizio. Una prima fase del progetto vedrà la luce entro i primi mesi del 2024.

Palazzo delle Ferrovie a Firenze

Nuovo atelier Louis Vuitton a Firenze: Pontassieve diventa casa per l’alta moda dopo la sigla d’intesa

“Siamo contenti che ancora una volta, ma senza mai darlo per scontato, un grande gruppo del lusso scelga di investire in Toscana, valorizzando le capacità artigianali e la filiera locale”. Lo sottolinea il presidente della Regione Eugenio Giani all’indomani della sigla del protocollo di intesa tra Regione Toscana, Comune di Pontassieve e Manufacture des Accessoires Louis Vuitton sul nuovo atelier per la produzione di pelletteria che sarà realizzato alle Sieci, Pontassieve. Diventerà, di fatto, il principale sito di produzione interamente dedicato alla pelletteria, borse e accessori in pelle, della Maison in Italia.

“Siamo certi – prosegue Giani – che la qualità progettuale corrisponderà alla qualità paesaggistica dell’area prescelta: del resto, vista la qualità del marchio Louis Vuitton, dobbiamo tutti puntare in alto. A questa prima intesa si arriva dopo l’interazione tra Regione e Malv sulle possibili alternative territoriali per l’investimento, cui ha fatto seguito un intenso lavoro tecnico assieme al Comune di Pontassieve, alle società Malv e Marchesi Frescobaldi, e in particolare a quest’ultima va il ringraziamento per la disponibilità al confronto. Si tratta di un esempio di buona collaborazione tra pubblico e privati: con la sindaca Marini abbiamo condiviso un percorso amministrativo che impegna tutte le parti per un nuovo atelier bello da vedere e in cui sia bello lavorare, soprattutto per giovani e donne, vista tra l’altro la rilevanza femminile nella forza lavoro del settore. Gli esempi realizzati negli ultimi anni in Toscana da altri marchi del gruppo Lvmh sono, già di per sè, una garanzia di qualità insediativa e di occupazione aggiuntiva”.

Estate a Firenze

Firenze e real estate: valori degli immobili residenziali in crescita. Ecco i punti chiave del mercato in ripresa

“Nel corso del 2022 il mercato immobiliare fiorentino conferma il trend di ripresa, in parte già segnalata nella prima parte dell’anno. Il mercato delle compravendite residenziali risulta trainato dall’incremento dei valori immobiliari, dalla maggiore liquidità del mercato ed in parte anche dall’attività transattiva”. È quanto emerge dal terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomisma riguardo alla città di Firenze.

Come riportato dal Corriere Fiorentino, i prezzi delle abitazioni, sia nuove che usate, hanno continuato ad aumentare anche nel secondo semestre dell’anno, soprattutto in semicentro e in periferia. Su base semestrale, il rialzo medio dei valori di vendita del comparto residenziale si aggira attorno al +2 per cento per il nuovo e attorno al +2,3 per cento l’usato. Nomisma rileva un recupero dei valori di mercato nelle zone semicentrali e periferiche in controtendenza rispetto al primo semestre, caratterizzato dall’aumento più marcato dei valori nelle zone centrali e di pregio della città.

Per quanto riguarda i canoni di locazione, si evidenzia anche nel secondo semestre una crescita più contenuta rispetto ai prezzi, nell’ordine dell’1,5% su base semestrale, più marcata nel semicentro e in periferia a differenza del centro città dove i valori si mantengono pressoché stabili. Considerando la finalizzazione dei contratti, si rileva una contrazione dei tempi sia sul fronte della vendita, dove in media sono necessari 4 mesi per il trasferimento della proprietà di appartamenti nuovi, sia su quello della locazione, dove nel caso del nuovo si arriva alla consegna delle chiavi dell’appartamento in meno di 2 mesi. In leggera riduzione anche il divario tra prezzo di offerta ed effettivo, pari in media al 6,5 per cento per il nuovo e all’11 per cento per l’usato, confermando pertanto la maggiore liquidità del mercato. I rendimenti medi lordi annui si mantengono stabili, intorno al 5.

Previsioni? Secondo il Corriere, la parola d’ordine è “prudenza”. “Il sentiment previsionale degli operatori per la prima parte del 2023 è dettato dalla prudenza, soprattutto relativamente al segmento della compravendita, per effetto dell’impennata dei prezzi che può indebolire la capacità di spesa e di investimento delle famiglie, deteriorando il trend rialzista che ha caratterizzato il mercato immobiliare italiano nell’ultimo anno e mezzo”. Le previsioni sul mercato della locazione sono invece “positive rispetto ai valori e ai contratti”.

Anche il comparto non residenziale ha continuato a mostrare in questo semestre segnali di dinamicità (più moderati rispetto a quelli evidenziati nel comparto residenziale). Per quanto riguarda il comparto degli uffici, “nel primo semestre 2022 le compravendite sono aumentate del +14 per cento, confermando la crescita registrata nel 2021”. Il comparto dei negozi al dettaglio ha segnato nella prima parte del 2022 un aumento delle compravendite del 7,9 per cento, determinando una flessione degli sconti applicanti e dei tempi di vendita e locazione sul mercato. La seconda parte dell’anno ha segnato per il comparto direzionale una lieve flessione dei valori di vendita, dopo il rialzo avvenuto nella prima parte del 2022, in particolare nel Business District (-1,9 per cento su base semestrale), che nel complesso continua a manifestare maggiori segnali di resistenza alla ripresa.

Ponte Vecchio Firenze

Firenze da record. Columbus International vi guida tra gli annunci immobiliare nelle aree più gettonate

Provate a fare surf sugli annunci immobiliari di Firenze. Vertigini?

Un bilocale ristrutturato in via Don Minzoni sfiora i mille euro al mese, un trilocale arredato a Campo di Marte tocca i 1.200, un monolocale a Novoli vale 800 euro al mese, un trilocale in San Niccolò 2.500 euro. Per chi ha messo a reddito le proprie case in affitto a Firenze questo è il tempo della “raccolta”. I prezzi salgono, dicono le quotazioni del sito Immobiliare.it, riprese dal Corriere Fiorentino, e per gli immobili residenziali in affitto nel capoluogo toscano si richiedono in media 16,49 euro al mese per metro quadro, con un aumento di quasi il 12 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

È record.

Secondo una ricerca della Uil a Firenze un nucleo familiare paga mediamente 910 euro al mese, circa il 33,7 per cento del proprio budget. La Toscana è sull’altare delle prime dieci città con i canoni di locazione più alti, dove emergono quattro capoluoghi della regione: Firenze, Pisa, Prato e Carrara. “C’è un’altissima richiesta, quindi sul mercato degli affitti gli appartamenti mancano: essendoci penuria di begli appartamenti da affittare la tendenza economica è a un aumento” fa sapere Simone Beni presidente di Fiaip Toscana. “Le case che ci sono si affittano subito, nell’arco di due o tre appuntamenti. Ora stiamo cercando molti appartamenti con due camere soggiorno e angolo cottura e un minimo di spazio esterno, appartamenti funzionali che valgono circa mille euro al mese. Mono e bilocali hanno un’affitto invece dai 600 euro in su. Sotto questo prezzo spesso vengono proposti abitazioni uso magazzino o seminterrati uso ufficio, occorre fare attenzione”.

Tra le aree più gettonate ci sono le semicentrali: Novoli, per la presenza di Tribunale, Università e tramvia, Le Cure e Firenze Sud, l’area “preferita da chi deve prendere spesso l’autostrada e dalle famiglie”. È la “riscossa degli affitti brevi”. Quando il turismo era ad uno stop nel 2020, parecchi proprietari avevano optato per affitti sul medio-lungo termine, ora invece con la ripresa a pieno ritmo dei flussi turistici “appena si può si torna agli affitti brevi, più redditizi” commenta Tommaso Birignani di Tecnocasa Firenze. Il fenomeno degli affitti turistici ha tolto dal mercato del settore residenziale molti appartamenti, contribuendo a far diminuire l’offerta. La domanda invece è sempre (più) alta. E i prezzi, ad oggi stabili, continuano a salire.