Il sogno di comprare casa a New York conviene sempre. E nell’anno della ripresa gli affitti tornano alle stelle

Investire nel settore immobiliare a New York, capitale della cultura e centro della finanza nel mondo, garantisce un ritorno senza confini. Ma non ditelo agli affittuari di Manhattan di nuovo alle prese con prezzi stellari nei primi tre mesi dell’anno, dopo un po’ di ossigeno dovuto agli sconti sotto pandemia. Gli affitti mediani sono incrementati rispetto all’anno precedente in ogni quartiere, e le aree principali hanno visto degli aumenti del 25 per cento o più, come mostrano i dati riportati da Bloomberg.

Gli affittuari che hanno lasciato in massa le zone più costose della città durante la pandemia stanno tornando, mentre altri cercano nuovi appartamenti in città. La domanda senza precedenti, preceduta da una lunga ripresa nel ramo del real estate, sta dando ai proprietari la possibilità di alzare i tassi. Il più grande balzo è avvenuto a Soho e nelle aree adiacenti di Little Italy e Nolita.

Gli affitti mediani richiesti sono saliti del 51 per cento dall’inizio del 2021, quando i tassi erano ancora compressi prima che i vaccini Covid-19 diventassero ampiamente disponibili. Nell’East Village, gli aumenti sono stati altrettanto evidenti: 48 per cento. Nel decennio prima della pandemia, gli aumenti annuali andavano in media dallo 0 al 10 per cento. Un cambiamento inarrestabile.

posto più costoso d'America

Ora che New York è ufficialmente il posto più costoso d’America, il real estate si scatena 

New York è il posto più costoso d’America, il real estate si scatena

New York è il posto più costoso d’America. L’inizio della pandemia aveva portato ad una serie di previsioni disastrose sul futuro di New York e del suo mercato immobiliare. Si prevedeva che il costo della vita in città sarebbe crollato drasticamente. Ma, già. a partire dall’inizio del 2021, è subito stato chiaro che New York è di un’altra pasta. Nessuno avrebbe però ipotizzato che, nel giro di breve tempo, riuscisse a detronizzare il polo tecnologico di San Francisco come “posto più costoso in cui vivere”.

Il prezzo medio di un appartamento con una camera da letto a New York è di 2.810 dollari, appena leggermente sopra la media di 2.800 di San Francisco. I dati sono pubblicati in un rapporto nazionale sugli affitti del sito web immobiliare Zumper. La scorsa estate gli affitti sono andati al di sopra dei livelli pre-Covid per un certo numero di quartieri molto richiesti a New York City. Secondo un rapporto di mercato di StreetEasy pubblicato all’inizio di questa estate, l’affitto di Manhattan, che ha visto il calo più drammatico durante la pandemia, ha toccato un aumento di 60 dollari, arrivando a 2.860 dollari, mentre gli affitti di Brooklyn e Queens hanno incrementato rispettivamente di 49 e 50 dollari i loro standard, raggiungendo 2.449 e 2.100 dollari, rispettivamente.

San Francisco, d’altra parte, ha subìto un forte calo della popolazione (1,7% per l’esattezza) durante la pandemia, da cui non si è completamente ripresa, impedendo agli affitti di tornare o salire sopra i livelli pre-Covid. Migliaia di inquilini, nel frattempo, stanno ancora lottando per pagare l’affitto e gli sgravi per l’affitto non sono stati distribuiti a un numero significativo di richiedenti, un ritardo che il governatore Katchy Hochul si è recentemente impegnato a correggere.

Secondo Nancy Wu, un’economista di StreetEasy che ha parlato con Gothamist, l’aumento dei prezzi degli affitti non è il riflesso di un’economia in ripresa, ma soprattutto di un trend di proprietari che cercano di “recuperare il tempo e il denaro persi durante la pausa della pandemia, aumentando i prezzi e non facendo più sconti”.

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Stati Uniti: la pandemia ha innescato un boom immobiliare, ma è diverso dall’ultimo

Stati Uniti: la pandemia ha innescato un boom immobiliare, ma è diverso dall’ultimo

Il mercato immobiliare residenziale è al suo più grande strappo dal 2006, poco prima che la bolla immobiliare scoppiasse e provocasse una recessione globale. Tuttavia, precisa il Wall Street Journal, il mercato di oggi è l’inverso del boom precedente. Anthony Lamacchia, un broker e proprietario di una società immobiliare vicino a Boston, è entrato nel settore nel 2004. Gli acquirenti di case stavano scambiando con case più grandi e più costose dopo appena un anno, ha detto. Molti acquirenti hanno pagato piccoli acconti o nessuno. Quando i prezzi delle case hanno smesso di aumentare, il mercato è crollato. Nel 2009, il signor Lamacchia stava lavorando con i clienti che cercavano disperatamente di scaricare le case che aveva appena aiutato ad acquistare. Ora, ha detto, la domanda di alloggi nei sobborghi di Boston è più forte di quanto abbia mai visto.
Diverse realtà americano hanno raggiunto per la prima volta miliardi di dollari di vendite lo scorso anno. Gli acquirenti hanno valutazioni di credito più elevate in questi giorni. Sono più deboli e stanno mettendo più soldi in anticipo. Non si era mai visto prima. Nel 2020, le vendite di case statunitensi di proprietà precedente sono aumentate al livello più alto degli ultimi 14 anni e molti economisti prevedono che le vendite aumenteranno ancora quest’anno.

mercato immobiliare Milano

A Milano prezzi in aumento e boom del mercato delle case, il Covid non arresta il real estate

Il mercato immobiliare Milano prezzi in aumento e boom delle case, il Covid non arresta il real estate

Il mercato immobiliare di Milano ha una vita tutta sua, lo dicono numeri, report e statistiche. E il Covid non ha certo invertito la tendenza, anzi. Per ciò che riguarda il mercato degli investimenti, scrive il Corriere della Sera (L’Economia), il capoluogo lombardo vale da sé quasi la metà di tutto il mercato italiano: in modo particolare, a dare ossigeno al real estate nel Nord sono le operazioni effettuate da soggetti istituzionali come i fondi, dal valore con un minimo di sette fino a un massimo di nove cifre (generalmente i fondi ruotano attorno ad immobili non residenziali). Le variazioni dei prezzi sono di norma migliori rispetto a quelli delle medie nazionali anche per le case: il capoluogo lombardo è l’unica grande città a vantare valori perfettamente in equilibrio e, in alcuni casi, più alti rispetto a quelli registrati nel 2007-2008, l’anno del grande crollo.

L’Ipab – tranquilli, non è una paraloccia, sta per “indice dei prezzi delle abitazioni” – rivela che, nell’anno del Coronavirus, il mercato della casa di Milano ha registrato una performance superiore rispetto a quella del resto dell’Italia: + 7,4%, contro una media nazionale ferma all’1,9%. Ciò nonostante, l’Agenzia delle Entrate ci riporta con i piedi per terra, dando una panoramica sull’andamento delle compravendite a Milano non molto rassicurante; di fatto, le compravendite sono diminuite del 17,5% a fronte del -5,5% registrato in Italia e, nel quarto trimestre 2020, le transazioni in città sono diminuite dell’8,9% (mentre a livello nazionale si registrava un +8,8%).