Milano

Vi sveliamo quanto costa affittare una stanza a Milano. Gli ultimi trend e notizie dall’Osservatorio sulle Stanze di Immobiliare.it

Il costo medio dell’affitto mensile di una stanza singola a Milano nel 2023 è di 626 euro al mese, secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio sulle Stanze di Immobiliare.it. Questo prezzo rappresenta una stabilità rispetto all’anno precedente, con un modesto aumento del 1%, mantenendo comunque la posizione di città più costosa d’Italia in questo ambito. Tuttavia, è importante sottolineare che questa cifra non è uniforme in tutta la città. Infatti, secondo lo stesso studio, i costi variano a seconda delle diverse zone di Milano.

Le aree più esclusive in termini di affitti sono il triangolo composto da Porta Venezia, il Centro e Porta Genova. Qui, per assicurarsi una stanza singola, gli affittuari devono essere pronti a spendere di più rispetto alle altre zone della città. Ad esempio, nella zona di Genova e Ticinese, il costo mensile medio è aumentato del 29%, arrivando a 871 euro. Allo stesso modo, a Porta Venezia e Indipendenza, si registra un aumento del 22% rispetto al 2022, con un costo medio di 769 euro al mese. Nel centro storico, invece, si è avuto un incremento del 10%, con un costo medio di 758 euro al mese. Sebbene esistano aree dove è possibile risparmiare rispetto alla media della città, è interessante notare che Milano rimane comunque la città più costosa in termini di affitti, anche nelle zone in cui i prezzi sono più contenuti. Per coloro che desiderano vivere a Milano ma cercano soluzioni più economiche rispetto al centro, ci sono alcune zone più convenienti. Ad esempio, a Napoli, nella zona di Soderini, il costo medio mensile per una stanza singola è di 536 euro. Nella zona di Forlanini, a Milano, si registra un costo medio di 553 euro al mese. Anche a Udine, nella zona di Lambrate, è possibile trovare affitti più contenuti con una media di 567 euro al mese.

Guardando alle variazioni dei prezzi nell’ultimo anno, si osserva che alcune zone hanno registrato un’apprezzabile crescita del valore degli affitti. Le cinque zone dove si è verificato il maggior incremento sono Genova (Ticinese), Maggiolina (Istria), Precotto (Turro), Porta Venezia (Indipendenza) e Navigli, con costi che variano da 609 euro a 871 euro al mese. Al contrario, ci sono alcune aree dove l’aumento dei prezzi è stato più contenuto. In particolare, le zone di Quadronno, Palestro, Guastalla, Solari e Washington, Napoli (Soderini), Forlanini e Cenisio, Sarpi, Isola, hanno registrato un incremento dei costi più moderato, con prezzi che vanno dai 536 euro ai 682 euro al mese. Questi dati dell’Osservatorio sulle Stanze di Immobiliare.it evidenziano il quadro dei costi degli affitti nelle diverse zone di Milano nel 2023, offrendo una panoramica esaustiva delle variazioni dei prezzi nel corso dell’ultimo anno. Fonte: Immobiliare.it.

Investimenti immobiliari a Milano

Immobiliare, Milano si prepara a dare vita a una nuova avventura verticale: in arrivo un moderno grattacielo

Inizia a prendere forma un ambizioso progetto architettonico nel cuore di Milano: la creazione della nuova Torre di A2A. Nei prossimi mesi, o forse già entro la prossima stagione autunnale, si legge, avrà inizio la fase di costruzione di questa maestosa struttura, destinata a ridefinire l’aspetto di Porta Romana, ergendosi con imponenza su 28 piani e raggiungendo l’altezza di 145 metri.

L’incarico di plasmare la torre è stato affidato allo studio di architettura guidato da Antonio Citterio e Patricia Viel. Il design sarà una sinfonia di modernità e eleganza: una base dalla forma ovoidale, avvolta da pareti in vetro, abbraccerà una superficie totale di 37.000 metri quadrati, includendo anche gli spazi della base. L’edificio sarà senza dubbio uno dei più alti della città, e la sua struttura ospiterà una serie di destinazioni. I primi dodici piani, per esempio, si trasformeranno in spazi adibiti ad uffici, creando un ambiente lavorativo stimolante e innovativo. Tuttavia, a un’altezza di circa 60 metri, intorno al ventesimo piano, sorgerà un autentico giardino sospeso, offrendo un’atmosfera di tranquillità e natura che si mescolerà con l’energia urbana circostante. Questo paradiso verde sarà accessibile da uno dei suoi lati, aprendo le porte alla contemplazione e alla ricreazione. Mentre ci si eleva verso il cielo, ulteriori otto piani di spazi per uffici si staglieranno, coronati da un suggestivo “belvedere” che offrirà una vista mozzafiato sulla città ai cittadini milanesi e ai visitatori. In termini numerici, si stima che la torre possa accogliere una comunità lavorativa di circa 1.500 individui, tutti parte integrante dell’azienda. Ma l’impatto della Torre di A2a va ben oltre la sua funzione lavorativa.

Questo gioiello architettonico trasformerà il panorama urbano circostante, una rivoluzione verticale che getterà nuove luci sull’intero quartiere. Circondata da un’atmosfera di acqua e incorniciata da spazi verdi, la struttura in vetro incanterà gli spettatori e darà vita a una nuova identità paesaggistica. L’inaugurazione di questa magnifica creazione sembra essere progettata in coincidenza con l’atteso evento dei Giochi Olimpici Invernali del 2026. Nonostante i dettagli finanziari non siano stati ancora diffusi, il precedente CEO di A2A, Luca Valerio Camerano, aveva suggerito nel giugno del 2019 che il progetto avrebbe trovato il suo sostegno finanziario, offrendo anche opportunità di valore aggiunto per gli azionisti. Un aspetto importante del processo di costruzione della nuova torre coinvolge la razionalizzazione delle proprietà immobiliari dell’azienda energetica. Sette edifici a Milano, tra cui la sede attuale a Porta Vittoria, saranno ceduti, permettendo di concentrare i 1.500 dipendenti all’interno della spettacolare nuova sede. Le sedi esistenti rimarranno intatte per coloro che sono direttamente coinvolti nelle operazioni fondamentali, come Amsa e l’intervento immediato di Unareti.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Proprietà di lusso: la scelta preferita dai proprietari di case di prestigio a Milano. Da un report di Nativo, via Idealista

Possedere una proprietà di lusso a Milano rappresenta un’autentica occasione d’oro: in questi casi, ci si trova in possesso di un vero e proprio gioiello, da far fruttare con saggezza, sia che si decida di cederlo che di trarne profitto. Secondo Nativo, un’azienda specializzata nell’affitto breve di residenze di prestigio, sempre più proprietari di abitazioni di lusso a Milano optano per questa seconda scelta. Su Idealista, i fondatori Sara Lini e Adriano Frigoli spiegano le ragioni per cui l’affitto sta divenendo l’opzione preferita per chi possiede una proprietà di pregio a Milano. Secondo le statistiche fornite da Nativo (Nativostay.com), oltre il 30 per cento dei proprietari di abitazioni di lusso che si rivolgono all’azienda sta ponderando sia la vendita che l’affitto, ma, dopo un’analisi accurata del mercato e delle variabili economiche, la stragrande maggioranza opta per l’affitto. In sintesi, i fattori cruciali che spesso guidano la decisione tra vendita e affitto di una casa di lusso a Milano comprendono: l’incremento dell’inflazione, le sfide nell’individuare opportunità d’investimento alternative vantaggiose – sia nel settore immobiliare che in quello azionario e obbligazionario – l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e la crescente richiesta di abitazioni di lusso in affitto, influenzata da eventi quali la Brexit o l’introduzione della flat tax, oltre che da stili di vita più flessibili, che richiedono una maggiore mobilità.

Le ragioni a favore dell’affitto di una dimora di lusso a Milano sono diverse:

Protezione dall’inflazione: Il settore degli affitti di lusso costituisce un segmento protetto all’interno del mercato immobiliare. L’immobile di pregio rappresenta un asset solido per affrontare l’inflazione e costituisce un’opzione per preservare il rendimento dell’investimento nel lungo termine.

Complessità nell’investire i proventi della vendita: Al momento, mancano soluzioni convenienti e alternative in cui destinare i fondi derivanti dalla vendita di una dimora di lusso. L’incertezza che caratterizza il mercato azionario, accentuata dalla situazione geopolitica e dall’aumento dei costi delle materie prime, rende gli investimenti immobiliari residenziali a Milano più vantaggiosi rispetto ad altre possibilità, come i titoli di Stato. Ad esempio, l’affitto di un bilocale a Milano con un contratto libero della durata di otto anni genera un rendimento medio lordo del 5,5 per cento all’anno per il proprietario, una redditività superiore rispetto ai titoli di Stato, i quali offrono un rendimento del 3,75 per cento.

Scarsità di offerta di abitazioni di prestigio: Per coloro che si trovano temporaneamente lontani da Milano ma intendono fare ritorno, risulta impegnativo reperire un’abitazione di pregio nella città meneghina, poiché la domanda supera costantemente l’offerta. Molte proprietà appartengono a famiglie che non necessitano di liquidità e, pertanto, chi possiede un bell’appartamento tende a conservarlo.

Effetto Olimpiadi: Un fattore non da sottovalutare è l’effetto legato alle Olimpiadi. Molti prevedono che i prezzi continueranno a salire almeno fino al 2026, motivo per cui preferiscono mettere a reddito le proprie proprietà fino a quando il mercato non raggiungerà i livelli massimi.

Aumento dei tassi d’interesse da parte della BCE: Da un punto di vista economico, la politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea ha portato a un significativo incremento dei tassi d’interesse sui mutui. Ciò significa che chi ha acquistato un immobile in passato a tassi più bassi si troverebbe a dover pagare una somma considerevolmente maggiore in caso di un nuovo acquisto, perdendo così il beneficio del tasso inferiore.

Crescente richiesta di affitto: Ulteriori elementi che influenzano la decisione di affittare invece che vendere riguardano la crescente richiesta di alloggi da parte di stranieri con un alto potere d’acquisto, rendendo questo settore particolarmente vantaggioso. Molti dei locatari delle proprietà di Nativo arrivano in Italia per beneficiare della flat tax, mentre altri giungono dopo aver vissuto a lungo a Londra a causa della Brexit. In generale, diventa sempre più evidente che Milano sta attirando numerosi professionisti di successo, dirigenti e imprenditori, generando un’ottima domanda di affitti di lusso.

Maggiore flessibilità: Infine, i mutati stili di vita e di lavoro rendono complesso per i proprietari di abitazioni prevedere dove risiederanno in futuro. La flessibilità diviene dunque un elemento cruciale, e l’affitto consente di mantenere aperte le possibilità per un eventuale utilizzo futuro della proprietà.

Milano

Scoprite con Columbus International il quartiere di Milano dove acquistare casa è un affare imperdibile

Milano continua la sua impennata nel mercato immobiliare, mantenendosi saldamente in cima alla classifica dei prezzi delle case in Italia, con una media di 5.186 euro al metro quadro. A livello europeo, si posiziona al terzo posto delle città più costose per un bilocale, superata solo da Amsterdam e Lisbona. Tuttavia, c’è ancora una speranza per coloro che cercano di acquistare una casa a un prezzo inferiore alla media cittadina e con la possibilità di una rivalutazione nel prossimo futuro.

L’osservatorio di Immobiliare.it Insights, ripreso e rielaborato da Fanpage.it, ha analizzato i quartieri che hanno sperimentato una crescita significativa dei prezzi rispetto al periodo pre-Covid, ma che ancora mantengono costi accessibili rispetto alle aree più ambite di Milano. Questi quartieri si trovano principalmente nella zona Nord/Nord-Est della città, spesso ben collegati alla rete della metropolitana e meta di una nuova gentrificazione. Tra le località interessanti troviamo Cimiano-Crescenzago-Adriano, Viale Certosa-Cascina Merlata, Pasteur-Rovereto, Affori-Bovisa e Precotto-Turro.

In queste zone, il valore medio al metro quadro rimane al di sotto della media cittadina di 5.186 euro. Cimiano-Crescenzago si distingue per essere il quartiere con la maggiore crescita dei prezzi negli ultimi tre anni, registrando un aumento del 30 per cento e un prezzo medio attuale di 3.495 euro al metro quadro. Seguono Viale Certosa-Cascina Merlata, con un aumento del 29,8 per cento e un costo medio di 3.798 euro al metro quadro, e Pasteur-Rovereto, che ha sperimentato una crescita del 28,5 per cento e presenta un prezzo medio di 4.579 euro al metro quadro. Affori-Bovisa e Precotto-Turro sono anche loro quartieri in crescita, con un incremento rispettivamente del 26,9 per cento e del 25,3 per cento, e costi medi al metro quadro di 3.425 euro e 3.996 euro.

Tra le menzioni d’onore, merita attenzione la zona servita dalla nuovissima linea della metro blu M4 Forlanini, dove il prezzo medio al metro quadro è di “soli” 3.191 euro per una casa, ma ha registrato un aumento del 24,9 per cento negli ultimi tempi. Allo stesso modo, Udine-Lambrate è una zona più costosa, con un prezzo medio di 4.136 euro al metro quadro, ma ha comunque visto una crescita del 24,1 per cento negli ultimi anni. Questi quartieri emergenti offrono interessanti opportunità per chi desidera acquistare una casa a Milano a un prezzo più accessibile, mantenendo comunque prospettive di rivalutazione a breve termine.

Milano superlusso

Mercato immobiliare ancora in rialzo, +2,5 per cento rispetto a inizio 2023. La città più cara è Milano

Secondo un rapporto pubblicato dall’Osservatorio semestrale del mercato residenziale di Immobiliare.it Insights, il costo medio per l’acquisto di una casa in Italia è attualmente di 2.125 euro al metro quadro, registrando un aumento del 2,5 per cento rispetto all’inizio del 2023. Nel medesimo periodo, i canoni di locazione sono aumentati del 5,4.

È interessante notare che la città di Milano, uno dei mercati di riferimento di Columbus International, risulta essere la località più costosa sia per l’acquisto che per l’affitto di immobili. Nonostante una diminuzione della domanda e un aumento dell’offerta sul mercato immobiliare italiano, i prezzi delle case continuano ad aumentare nel corso del primo semestre del 2023.

L’Osservatorio semestrale del mercato residenziale di Immobiliare.it Insights evidenzia anche una diminuzione dell’accessibilità economica per single e coppie nel paese. Per le grandi città, il costo medio per l’acquisto di una casa è di 3.236 euro al metro quadro, tuttavia la domanda si è ridotta del 2,9 per cento nell’ultimo semestre, mentre l’offerta di immobili disponibili sul mercato è aumentata dell’8,3. Per quanto riguarda gli affitti, i canoni rimangono più elevati nelle grandi città, con una media di oltre 16 euro al metro quadro, rispetto ai 10 euro delle città più piccole. Tuttavia, queste ultime registrano un tasso di crescita più elevato (+8,1 per cento nel semestre) rispetto alle città più grandi (+5,5).

Milano si conferma la città più costosa per l’acquisto di una casa, con un prezzo medio superiore a 5.250 euro al metro quadro, seguita da Bolzano, Firenze, Bologna e Roma. Inoltre, Milano è anche la città più costosa per gli affitti, con una media di 22 euro al metro quadro, seguita da Firenze e Bologna.

Il mercato immobiliare in Lombardia

L’impero di Berlusconi: il patrimonio immobiliare sarà oggetto di spartizioni. E le azioni schizzano in Borsa

Il mercato immobiliare registra un’impennata delle quotazioni delle società della famiglia Berlusconi in seguito alla notizia della morte del cavaliere. Mfe (Media for Europe), gruppo nato nel 2021 che controlla importanti aziende come Madiaset Italia e Spagna, Medusa, Taodue e la concessionaria di pubblicità Pubblitalia, ha sperimentato un notevole aumento sia nella categoria A (+10,41 per cento) che nella categoria B (+9,88 per cento) alla chiusura delle contrattazioni di oggi su Piazza Affari. Successivamente, nel corso della mattinata, i valori si sono stabilizzati, segnalando l’ancoraggio saldo della galassia industriale nelle mani della famiglia Berlusconi, come affermano gli analisti.

Anche per Mondadori, azienda nel settore editoriale, si è registrato un aumento dell’1,3 per cento a 1,97 euro al momento della notizia, mentre Banca Mediolanum ha subito una leggera flessione (-0,3 per cento), di cui Fininvest possiede una quota del 30.

Le partecipazioni quotate della famiglia Berlusconi ammontano complessivamente a 2,9 miliardi di euro, rappresentando una parte significativa del loro patrimonio.

Nel 2022, il patrimonio totale di Silvio Berlusconi era stimato a 6,3 miliardi di euro, rendendolo il terzo uomo più ricco in Italia, dopo Giovanni Ferrero e Giorgio Armani. Oltre alle quote societarie, il patrimonio comprende anche beni mobili e immobili, principalmente concentrati nell’immobiliare Idra, che include terreni, edifici e altri beni funzionali con un valore di 425 milioni di euro.

La partecipazione di Fininvest in Mfe rappresenta il 49,7 per cento dei diritti di voto, e l’imprenditore controlla questa partecipazione attraverso quattro holding personali. Il resto del capitale è detenuto dai figli Barbara, Eleonora, Luigi, Marina e Pier Silvio. I primi tre figli sono riuniti nella Holding Italiana Quattordicesima, che detiene il 21,4 di Fininvest, Marina è affiliata alla Holding Italiana Quarta, mentre Pier Silvio è legato alla Holding Italiana Quinta, e ciascuno di loro possiede il 7,65 del patrimonio di famiglia. La guida di Fininvest è affidata a Marina, che controlla anche il 53,5 del Gruppo Mondadori (valutato a 515 milioni di euro) e il 30 di Banca Mediolanum (con un valore di mercato di 6,3 miliardi di euro), oltre alla squadra di calcio AC Monza al 100 per cento.

Marina e Pier Silvio, primogeniti di Silvio Berlusconi e Carla Elvira Lucia dall’Oglio, sono i principali responsabili degli affari di famiglia. Questa presunta disparità di coinvolgimento aveva sollevato alcune critiche da parte della seconda moglie di Berlusconi, Veronica Lario.

Il patrimonio immobiliare della famiglia Berlusconi, scrive RaiNews, è composto principalmente da numerose grandi “ville”, alcune delle quali sono diventate simboli dell’immagine di Silvio Berlusconi. Tra queste, la villa San Martino ad Arcore è la residenza principale di Berlusconi nella provincia di Monza, in Brianza, dove ha cresciuto i suoi figli con Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi, nonché il luogo in cui ha sviluppato il movimento politico di Forza Italia. All’interno della villa sono presenti una pregiata pinacoteca e una biblioteca con diecimila volumi. Nel parco si trova anche un mausoleo chiamato “La volta celeste”, realizzato dall’artista Pietro Cascella. Sempre nella zona di Monza e Brianza, a Gerno, si trova Villa Gernetto, costruita nella seconda metà del Settecento, che è stata acquistata dalla Fininvest Sviluppi Immobiliari Spa nel 2007. Berlusconi ha annunciato la volontà di mettere a disposizione questa proprietà, tra gli altri scopi, “per i profughi dell’Ucraina” lo scorso marzo 2022. Altre proprietà includono Villa Belvedere a Macherio e Villa Campari sul Lago Maggiore.

Un’altra villa di grande rilievo è Villa Certosa, situata a Porto Rotondo, in Sardegna. Questa residenza ha ospitato personalità come il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro britannico Tony Blair con sua moglie Cherie. Villa Certosa si estende su 4.500 metri quadrati, con 126 stanze, 174 posti auto, 4 bungalow, un teatro, una torre, una serra, una palestra, una zona per la talassoterapia con un finto vulcano, un orto medicinale e un parco di 120 ettari.

L’ultima dimora romana di Silvio Berlusconi, dal 2021, dopo aver lasciato i 1000 metri quadrati del piano nobile del Palazzo Grazioli, è stata Villa Grande sull’Appia Antica e Pignatelli.

Berlusconi possedeva anche Villa Due Palme a Lampedusa, situata nei pressi di cala Francese. Inoltre, aveva proprietà a Cannes e ad Antigua, nei Caraibi, mentre alle Bermuda si trova la nota residenza Blue Horizon, dove il cavaliere fu fotografato mentre faceva jogging con Gianni Letta, Confalonieri, Dell’Utri, Galliani e Bernasconi.

Notizie immobiliari, CBRE realizza l’interior design del nuovo Design Center a Milano. Scoprite i dettagli

CBRE, la più grande società al mondo di consulenza immobiliare, ha svolto un ruolo fondamentale nell’assistere un’azienda produttrice di semiconduttori nella progettazione, coordinamento e gestione del loro nuovo Design Center a Milano. Il team di Project Management di CBRE ha fornito servizi completi, tra cui progettazione degli spazi di lavoro, direzione lavori, gestione del progetto e dei costi. Inoltre, il team di Advisory & Transaction Services Office di CBRE è stato coinvolto nella negoziazione del contratto di locazione.

Stando a Monitor Immobiliare, il nuovo Design Center occupa l’intero quarto piano e parte del piano terra, coprendo circa 1.500 metri quadrati all’interno di un complesso immobiliare situato nella zona di Lorenteggio. Il design degli spazi riflette la visione del cliente di creare un ambiente di lavoro contemporaneo che favorisca la collaborazione e l’interazione sociale tra il personale, aumentando così l’engagement dei dipendenti.

Il layout del quarto piano è principalmente composto da spazi aperti con aree per il brainstorming e sale riunioni all’avanguardia, mentre il nucleo centrale è dedicato a facilitare la socializzazione e il networking. Al piano terra si trovano i laboratori di ricerca e sviluppo, insieme a una town-hall dedicata a seminari e presentazioni.

Il team di Project Management di CBRE ha adottato un approccio integrato, sfruttando la propria esperienza nella progettazione degli spazi di lavoro e nella gestione dei progetti. In modo cruciale, il team ha coordinato in modo efficace tutti gli stakeholder e i fornitori italiani e internazionali, gestendo le diverse richieste e raggiungendo con successo gli obiettivi del progetto entro i tempi e i budget prestabiliti.

Lorenzo Galbiati, Direttore del Dipartimento di Project Management di CBRE Italy, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere tutti gli stakeholder sin dall’inizio del progetto per garantire soluzioni collaborative che rispondano alle esigenze dei clienti. Ha sottolineato che i nuovi spazi combinano in modo armonioso un aspetto contemporaneo e accogliente con la necessità di ambienti di lavoro differenziati per i diversi dipartimenti. Inoltre, le strutture vantano caratteristiche tecnologiche avanzate sia nelle sale riunioni che nei laboratori.

Milano superlusso

Il rapporto di Scenari Immobiliari: a Milano il costo medio di una stanza raggiunge gli 810 euro. Ecco come muoversi

Il mercato immobiliare delle principali città italiane continua a registrare prezzi elevati per l’affitto di una stanza, con Milano e Roma a svolgere un ruolo di primo piano. Secondo gli ultimi dati, il costo medio di una stanza a Milano ha raggiunto la cifra notevole di 810 euro al mese, mentre a Roma sono sufficienti 630 euro per trovare alloggio.

Milano, una delle città più importanti e costose d’Italia, continua a sperimentare una domanda crescente per le stanze in affitto. La vivace vita notturna, l’offerta culturale e le numerose opportunità di lavoro attirano molti giovani e professionisti, aumentando così la richiesta di alloggi. Di conseguenza, i prezzi delle stanze sono saliti in modo significativo. Il costo medio di 810 euro al mese è una cifra considerevole che richiede un impegno finanziario considerevole da parte degli inquilini.

Dall’altra parte, Roma, la capitale italiana, offre un’alternativa più conveniente. Nonostante sia anch’essa una città costosa, il costo medio di una stanza a Roma si attesta a 630 euro al mese. Questo potrebbe essere attribuito a vari fattori, come la maggiore disponibilità di alloggi e una concorrenza leggermente inferiore rispetto a Milano.

Milano offre un’ampia gamma di opportunità di lavoro e un vibrante stile di vita urbano, nonostante il costo elevato rappresenti una sfida finanziaria per molti. Cresce, però, il dato degli appartamenti sfitti sul territorio cittadino. Sì, perché se secondo l’osservatorio di Immobiliare.it ben il 46 per cento degli annunci immobiliari sono “difficili da collocare sul mercato”, e restano online per mesi. A Milano, secondo quanto registrato dall’Agenzia delle entrate, le unità immobiliari residenziali sono circa 820mila, di cui 700mila occupate dalle famiglie residenti. Restano quindi 120mila case. Gli studenti fuori sede sono più di 70mila, e il loro fabbisogno si aggira tra le 25mila e le 30mila unità, arrivando a 90mila appartamenti occupati, rileva Fanpage.it. Airbnb e altre piattaforme di affitti brevi, inoltre, hanno sottomano tra i 15mila e i 20mila appartamenti. Altri 50mila vanno a chi vive e lavora a Milano, senza prendere la residenza: secondo questo calcolo, a restare fuori sarebbero circa 20mila appartamenti.

Il Salone del Mobile chiude un’edizione di grande successo. La nuova Milano tra design e immobiliare

Il Salone del Mobile di Milano, la più grande fiera del design e dell’arredamento a livello mondiale, si è rivelato un grande successo con oltre 300.000 visitatori provenienti da tutto il mondo. Siamo ufficialmente di fronte ad un’importante occasione per l’industria del design milanese e per l’economia della città.

Milano si conferma dunque città leader nel campo del design e dell’architettura, e la fiera del Salone del Mobile è un’occasione per gli esperti di settore di presentare le loro nuove creazioni e di mostrare le tendenze del mercato. Inoltre, l’evento attira anche una vasta gamma di acquirenti e appassionati del design, che sono sempre alla ricerca di nuovi prodotti innovativi e di alta qualità.

Il mercato immobiliare di Milano riflette l’importanza del design e dell’architettura nella città. Gli acquirenti di proprietà immobiliari a Milano sono spesso alla ricerca di case e appartamenti con un design moderno e all’avanguardia, dotati di interni eleganti e funzionali. L’importanza del design è evidente non solo nelle case private, ma anche negli edifici commerciali, negli hotel di lusso e negli spazi pubblici come i parchi e le piazze della città.

“La 61ª edizione del Salone del Mobile di Milano è stata un successo internazionale ed è grande la soddisfazione per aver superato le attese” ha commentato Maria Porro. “Le presenze rappresentano un risultato eccezionale per il quale abbiamo lavorato con l’obiettivo di dare nuovi sensi e valori alla visita in fiera e nuove esperienze ai visitatori che ci hanno raggiunto. Da questa edizione abbiamo tratto diverse lezioni importanti: abbiamo imparato che si può riprogettare un evento grandissimo come il Salone per traghettarlo nel futuro, che si può vincere la partita della sostenibilità quando tutto il sistema rimane coeso, che si possono immaginare e utilizzare nuovi contenuti per generare conoscenza, crescita, valore”.

Foto via Salone del Mobile

Milano

Al via la mega-riqualificazione di Corso di Porta Nuova 19 a Milano. Tutte le ultime informazioni sul cambio d’uso

Sono partiti i lavori di riqualificazione per un edificio situato al Corso di Porta Nuova, 19/Via Fatebenesorelle, 1-3, a Milano. Il complesso sarà completamente ristrutturato per diventare “un edificio efficiente, sostenibile e performante”. Lo comunica Monitor Immobiliare secondo cui l’immobile, di proprietà del fondo Atlas, gestito da Kryalos SGR e con investitori appartenenti al Gruppo Allianz, comprende due blocchi di otto piani fuori terra e due piani interrati, affacciati su Corso di Porta Nuova e su Via Fatebenesorelle, per una superficie totale di circa 35.000 mq.

Il progetto di riqualificazione è stato affidato a Lombardini22 e dovrebbe essere completato entro il 2025. L’obiettivo del progetto è di creare spazi sostenibili con una ridotta impronta ambientale e consumi energetici. L’edificio ospiterà uffici e sarà certificato secondo standard di sostenibilità come Core&Shell LEED Platinum, WELL Platinum, BREEAM Excellent e Wiredscore Platinum. Inoltre, sarà un Nearly Zero Energy Building realizzato con i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica.