La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

La caccia all’oro è partita. Lo annuncia Repubblica in un reportage sulla rincorsa del mercato immobiliare di Milano. Appuntamenti cancellati nel giro di qualche ora: “Ci dispiace, l’immobile in San Luigi è stato già venduto”. Come quei 90 metri quadrati con terrazzo tra Porta Venezia e Stazione Centrale che hanno trovato un nuovo proprietario in un giorno. E senza neanche bisogno di attaccare un cartello sul portone. Perché tanto ormai molti appartamenti viaggiano invisibili ai radar degli annunci e, in alcuni quartieri, ci sono agenzie che hanno la coda di richieste, basta attingere lì per chiudere l’affare. Lo rivela un servizio di Alessia Gallione in un perfetto punto di incontro con la realtà immobiliare che i nostri broker conoscono a menadito sul territorio italiano.

Non solo. Se da un lato c’è la conferma che le zone centrali comprese tra Brera, il Quadrilatero e corso Magenta hanno prezzi che superano i 16mila euro al metro quadro, con un aumento medio di oltre il 26 per cento negli ultimi 5 anni, dall’altro c’è quella che Immobiliare.it definisce “la riscossa della periferia”, che nello stesso periodo di tempo ha visto rincari fino al 50 per cento come nel caso del Vigentino. È il report ufficiale tratto dal bollettino Fimaa, analizzato dal Corriere.it, che ha messo a confronto il costo del mattone a Milano nel 2016 e quello nel 2021.

I dettagli:

Il Vigentino, nella porzione tra viale Ortles e via Cermenate, è l’area che ha conseguito la maggiore rivalutazione immobiliare negli ultimi cinque anni: le abitazioni nuove hanno registrato un balzo del 50 per cento, quelle usate ma in buono stato oggi costano il 37,5 per cento in più del 2016. Al secondo posto, sempre per quanto riguarda le case nuove (gli edifici ristrutturati a nuovo) la zona Parco-Castello, con 47,3 per cento, dato che per l’usato sale al 50,7 per cento. Terza piazza per Gratosoglio –Missaglia, con +45 per cento per il nuovo e +36,7 per cento per l’usato. Quarto posto per Fiera Sempione (rispettivamente +42,2 per cento e +50,7 per cento), che precede Washington-Po-Vesuvio (+41,4 e +41,5 per cento).

La graduatoria dei prezzi trova in testa il Quadrilatero, con punte di 16.400 euro al metro, ma – sostiene Gino Pagliuca del Corriere – si tratta anche dell’area che registra la rivalutazione minima, almeno secondo i dati su cui qui ragioniamo: solo +3,3 per cento per il ristrutturato a nuovo. Va detto che nelle zone più in voga (Quadrilatero, Brera, Magenta, corso Venezia) le transazioni per gli immobili passano spesso per una sorta di mercato parallelo del passaparola a quotazioni stellari mentre quello che va sul mercato per così dire pubblico spesso non ha caratteristiche di esclusività coerenti con le richieste di prezzo. Il nuovo ha registrato nel quinquennio un aumento medio del 26,9 per cento, l’usato in buono stato del 25,2 per cento.

Commentando i dati Enzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza Brianza, spiega: “La novità più interessante sul mercato milanese è che negli ultimi anni è venuta meno quella sorta di barriera rappresentata dalla Circonvallazione della 90-91, portando a un aumento della richiesta di case nuove nelle aree che un tempo si definivano di periferia, anche se ovviamente la presenza di servizi è ancora una forte discriminante tra quartiere e quartiere. Nelle aree più centrali c’è solo la possibilità di riqualificare edifici e di fare piccole costruzioni, certo non si potranno replicare Porta Nuova o Citylife e non c’è nemmeno una domanda così ampia di case costose. Nelle aree più decentrate invece sono ancora possibili interventi di vera e propria rigenerazione urbana, con complessi di grandi dimensioni che apportano valore a tutto il quartiere, e a costi inferiori a 5mila euro al metro”.

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La Milano dal real estate record a dicembre ospita MIND, giornata dedicata alle startup

La Milano dal real estate record a dicembre ospita MIND, giornata dedicata alle startup

Segnatevi questa data: 3 dicembre. Venerdì si terrà la presentazione dei programmi di accelerazione dedicati alle startup in Italia e in Europa. Organizzato da Regione Lombardia con il supporto di Fondazione Cariplo, Lendlease, SkyDeck e Cariplo Factory, l’evento si svolgerà “in un ambiente multidisciplinare e improntato sull’innovazione”, all’interno dell’Auditorium Triulza del Milano Innovation District (MIND): una occasione per ripensare e dare risalto a questa particolare area della metropoli lombarda.

Milano Innovation Distric (MIND) rappresenta un modello ideale “per stabilire relazioni internazionali a favore del territorio, del tessuto imprenditoriale, del mondo della ricerca e dell’alta formazione”. Sono le parole del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo sull’area che aveva ospitato Expo 2015 (dove oggi ha sede MIND) all’evento riguardante la presentazione riguardante il trasferimento della sede di AstraZeneca in questo perimetro. “Regione Lombardia – ha aggiunto Fontana – supporta il Distretto favorendone la connettività, attraverso infrastrutture, rigenerazione di aree urbane, rete di trasporti e servizi, in un contesto di carattere lombardo e nazionale”.

Assieme al real estate, ricerca e sostenibilità rendono Milano un territorio sempre in crescita.

Foto via MIND/Facebook

Milano: il mercato immobiliare è tra i più promettenti per investire nel panorama europeo

Milano: il mercato immobiliare è tra i più promettenti per investire nel panorama europeo

“In un contesto globale, ed in particolar modo se confrontato con il resto d’Europa, il mercato immobiliare residenziale di Milano continua a offrire agli investitori valutazioni interessanti”. È quello che pensa Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer di UBS WM Italy, una constatazione emersa anche nelle vecchie edizioni del report UBS Global Real Estate Bubble Index. L’edizione 2021 confermi la centralità di Milano e le valutazioni che il capoluogo lombardo è in grado ancora di garantire.

“Le basi del mercato rimangono solide in considerazione della discesa dei rendimenti del debito pubblico che ha spinto al ribasso anche i tassi sui mutui e dell’aumento dei risparmi delle famiglie nel corso della pandemia – dice -. La riqualificazione degli immobili, anche grazie ai notevoli incentivi fiscali, contribuisce a mantenere il mercato dinamico nel medio termine. A lungo termine, una ulteriore crescita del settore sarà in funzione dell’andamento economico e demografico della città”.

Per i progetti di riqualificazione, Milano si conferma così tra le piazze più in crescita a livello globale. Un driver per attirare investimenti nel Paese, riporta Il Sole 24 Ore. Grandi opere di riqualificazione urbana, dall’ex Scalo Romana a Milanosesto, dall’ex Scalo Farini all’area di Mind, cambieranno il volto di una città che si prepara con fermento alle Olimpiadi invernali 2026. E in città si registra già una corsa all’acquisto, anche per investimento, nelle aree citate, in vista dei miglioramenti in arrivo.

 

Il mercato immobiliare in Lombardia

Milano è il mercato immobiliare più interessante dell’anno in Europa e nel mondo

Milano è il mercato immobiliare più interessante dell’anno in Europa e nel mondo

Secondo il report Ubs Global Real Estate Bubble Index, Milano è una delle città più interessanti per il mercato immobiliare globale. Nel confronto con importanti città d’Europa e del mondo, lo scenario della città meneghina è un invito all’investimento per diverse fasce di clienti.

Il report di Ubs, che analizza i prezzi degli immobili residenziali in 25 grandi città del mondo, conferma la centralità del mercato immobiliare a Milano: le sue fondamenta sono ben radicate, anche tenendo conto della discesa dei rendimenti del debito pubblico che ha spinto al ribasso i tassi sui mutui e l’aumento dei risparmi delle famiglie nel corso della pandemia, aggiunge Immobiliare.it.

L’operazione di riqualificazione degli immobili che interessa numerosi quartieri della città mantiene il mercato immobiliare a Milano dinamico. Nei prossimi anni, anche in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, daranno la loro sterzata al capoluogo lombardo interventi in alcuni primari scali urbani, l’ex Scalo Romana e l’ex Scalo Farini, senza contare gli investimenti nel residenziale in centro città e in periferia, in particolare modo a nord (Bruzzano) e a sud (Gratosoglio).

Milano

Numa arriva in Italia: nuovi hotel a Milano e Firenze. “Italia al centro dell’espansione immobiliare”

Numa arriva in Italia: nuovi hotel a Milano e Firenze. “Italia al centro dell’espansione immobiliare”

Bring Some Soul to Travel. È il motto di Numa, il gruppo tedesco fornitore di tecnologia nel settore degli hotel e degli affitti a breve termine, che ora punta a espandersi in Italia: previste nuove strutture a Milano e Firenze, e l’inaugurazione della sede italiana nel centro di Roma. Lo riporta Immobiliare.it secondo cui l’azienda, già proprietaria di immobili alberghieri e commerciali in alcune zone centrali nelle principali città italiane, ha nuovi progetti in arrivo. A Firenze è previsto Numa Rodo, hotel che sorgerà di fronte al Duomo di Santa Maria del Fiore, e Numa Vita all’interno di una villa ristrutturata. A Milano, Numa lancerà il nuovo hotel di Piazzale Loreto.

Stando all’articolo di Immobiliare.it, “le proposte di Numa per l’hotellerie, rivolte soprattutto a soggiorni di breve e media durata, hanno già suscitato interesse da parte dei proprietari immobiliari, sviluppatori nel settore real estate e investitori”. L’ottimizzazione e la digitalizzazione dei processi operativi interni all’hotel è sempre più richiesta. Le soluzioni tecnologiche innovative di Numa ridurrebbero i costi fino al 60%. Il riferimento dell’azienda in Italia è Gabriele Coen, Director of Real Estate Expansion di Numa. Christian Gaiser, Ceo e co-fondatore del gruppo Numa, ha condiviso queste parole: “L’Italia ospita la maggior parte dei siti patrimonio Unesco a livello globale. Sulla base della nostra forte attenzione alle destinazioni iconiche per il tempo libero, è al centro della nostra strategia di espansione”.

La Milano di oggi nasce dalla rivoluzione immobiliare degli anni Dieci (da Linkiesta)

La Milano di oggi nasce dalla rivoluzione immobiliare degli anni Dieci (da Linkiesta)

Dopo il dissesto che aveva colpito il sistema finanziario nei periodi precedenti, generando squilibrio, si diffonde la necessità di una reinvenzione e un riavvio della macchina. Come spiega Antonio Talia nel suo ultimo libro (pubblicato da Minimum Fax), l’occasione sarà Expo e l’arrivo degli investimenti stranieri.

Viale della Liberazione è una delle vie a scorrimento più intenso di Milano e allo stesso tempo rimane avvolta nell’anonimato; per tutti è solo la strada di passaggio tra piazza della Repubblica e la zona della Stazione Centrale da un lato e la collina fiorita su cui incombono il Bosco Verticale e le smaglianti vetrate di piazza Gae Aulenti dall’altro. Automobilisti in coda, pedoni ai semafori e ragazzi in skateboard esitano davanti alla maestosa Torre Diamante di Bnp Paribas e alla sopraelevata che punta dritta come una freccia verso la Torre Unicredit, ma nessun milanese chiama mai il viale con il suo vero nome, a testimoniare che i punti di riferimento per le indicazioni stradali sono cambiati nel giro di una decina d’anni. Eppure, i passanti che si ritrovano su viale della Liberazione nel tardo pomeriggio del 31 marzo 2017 assistono a uno spettacolo singolare. Il grande schermo sulla sommità del palazzo Samsung – stretto tra la Torre Diamante e Hsbc Bank – va in cortocircuito, trasmettendo per ore sempre la stessa schermata a lettere bianche su sfondo azzurrino: A problem has been detected and Windows has been shut down to your computer. The system encountered an uncorrectable software error.

Viale della Liberazione è il luogo perfetto per comprendere la portata e la profondità del riavvio: la collina su cui oggi svetta la Torre Diamante ospitava le Varesine, un lunapark passato dalle luci festose degli anni Sessanta ai moncherini delle montagne russe che si sono stagliati su uno sfondo di pratoni incolti fino alla fine degli anni Novanta. È un terreno sul quale si è sedimentata una parte della storia della città: analizzandolo si possono ricostruire cambiamenti nei rapporti di potere e nella geografia dei flussi di denaro che da Milano influiscono su tutta l’Italia, un po’ come succede agli archeologi, che riescono a ricostruire le origini di un reperto attraverso la tecnica del carbonio 14. Agli inizi degli anni Dieci la Milano che vuole reinventarsi è in debito di ossigeno a causa di eventi iniziati nel decennio precedente.

da Milano sotto Milano. Viaggio nell’economia sommersa di una metropoli, di Antonio Talia, Minimum Fax, 2021, pagine 256, euro 18

Testo completo su Linkiesta

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A Milano, tra residenziale e uffici, cresce il numero delle transazioni immobiliari: ecco i dati

A Milano, tra residenziale e uffici, cresce il numero delle transazioni immobiliari: ecco i dati

Ne dà notizia Il Sole 24 Ore, analizzando i movimenti immobiliari degli ultimi 6 anni: i prezzi medi degli appartamenti, a Milano, sono cresciuti del 7,3 per cento (se nuovi), del 5,8 per cento (quelli recenti) e del 7,8 per cento (i vecchi). Dal 2015 al 2021, nel capoluogo lombardo, le transazioni residenziali sono cresciute del +48,2 per cento , quelle di negozi e laboratori del 60,5 per cento e, infine, quelle per gli uffici del 179,7 per cento.

Nel residenziale, a Milano il numero delle transazioni nelle compravendite immobiliari è aumentato (da 3.809 a 5.647). Numero di transazioni nelle compravendite più forte nel secondo semestre dell’anno (acquisto della casa dopo le vacanze). In 6 anni, prosegue il report pubblicato dal Sole 24 Ore, i prezzi medi degli immobili sono cresciuti del 7,3 per cento per gli appartamenti nuovi, del 5,8 per cento per quelli recenti e del 7,8 per cento per gli appartamenti vecchi.

Per gli uffici l’incremento a Milano delle transazioni è stato del 179,7 per cento mentre la quotazione immobiliare media è aumentata del 4,8 per cento. Per negozi/laboratori si registra un + 59,1 (crescita delle transazioni nel periodo 2015-2021 con una caduta della domanda nei primi tre trimestri del 2020 per effetto dell’emergenza Covid).

“Abitare a Milano – commenta Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Lodi Monza Brianza – manterrà sempre il suo appeal. Nonostante durante la pandemia siano stati proposti modelli alternativi, la città avrà un ruolo centrale nella nostra società, economia e cultura. Certo, gli stili di vita stanno mutando e assisteremo nei prossimi anni alla convivenza di modalità ibride di fruizione della città in base alle diverse fasce anagrafiche, ad esempio”. I quartieri, prosegue ancora Albanese, si confermeranno come strategici per la qualità della vita degli abitanti, pertanto la comunità di prossimità e i servizi a quindici minuti avranno un peso determinante nella scelta dell’abitazione. L’affermarsi di un nuovo modo di concepire l’immobiliare metterà al centro il benessere e la sostenibilità: i più grandi interventi di rigenerazione milanesi stanno già sperimentando nuove soluzioni che diventeranno benchmark immobiliari non solo per la città, ma per l’intero Paese”.

Milano superlusso

Milano, Claude Monet arriva a Palazzo Reale. La mostra è un inno al padre dell’Impressionismo

Milano, Claude Monet arriva a Palazzo Reale. La mostra è un inno al padre dell’Impressionismo

Dal 18 settembre, a inaugurare la stagione autunnale di Palazzo Reale a Milano, arriva l’esposizione dedicata al più importante rappresentate dell’Impressionismo: Claude Monet. Un percorso espositivo dove ad accogliere il pubblico ci saranno 53 opere di Monet tra cui le sue Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1925-1926), la sua ultima e magica opera: un prestito straordinario non solo perché riunisce alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet, ma anche per l’enorme difficoltà di questo periodo nel far viaggiare le opere da un paese all’altro.

Il percorso cronologico ripercorre l’intera parabola artistica del Maestro impressionista, letta attraverso le opere che l’artista stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny; opere che lui stesso non volle mai vendere e che ci raccontano le più grandi emozioni legate al suo genio artistico.

Il Musée Marmottan Monet – la cui storia è raccontata nel percorso della mostra – possiede il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966 verso il museo parigino – che prenderà proprio il nome di “Marmottan Monet”. Suddivisa in 7 sezioni e curata da Marianne Mathieu – storica dell’arte e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi – l’esposizione introduce quindi alla scoperta di opere chiave dell’Impressionismo e della produzione artistica di Monet sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti nell’opera stessa dell’artista, l’alfa e l’omega del suo approccio artistico.

Dando conto dell’intero excursus artistico del Maestro impressionista, a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air e da opere di piccolo formato, si passa ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle sue tante dimore. È il mondo di Monet, con le sue corpose ma delicatissime pennellate e con quella luce talvolta fioca e talvolta accecante che ha reso celebri capolavori come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899‐1901), per citarne alcuni. Ma non solo. Verdeggianti salici piangenti, onirici viali di rose e solitari ponticelli giapponesi; monumentali ninfee, glicini dai colori evanescenti e una natura ritratta in ogni suo più sfuggente attimo.

Promossa dal Comune di Milano-Cultura, la mostra rientra nel progetto museologico ed espositivo “Musei del mondo a Palazzo Reale” nato con l’intento di far conoscere le collezioni e la storia dei più importanti musei internazionali. A Milano, dove il centro storico traina il mercato immobiliare, Palazzo Reale ci regala un incrocio perfetto tra pittura e rapporto con la città, sempre in trasformazione.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Inaugura il nuovo Mercato Centrale di Milano: 29 botteghe fra commercio e comunità

Inaugura il nuovo Mercato Centrale di Milano: 29 botteghe fra commercio e comunità

Anche Milano ha il suo Mercato Centrale. Dopo Firenze, Roma e Torino, nello storico edificio della Stazione Centrale ha aperto i battenti il 2 settembre un luogo di scambio e incontro molto articolato fra commercio e comunità, in cui fare acquisti e socializzare come nei mercati di una volta, con in più la garanzia di trovare solo prodotti e produttori selezionati di altissimo livello.

Come riporta Viaggi Corriere, i 29 artigiani che “abitano” il grande spazio su due piani di oltre 4500 mq sono tutte eccellenze note ai milanesi con un unico comune denominatore: la qualità, certificato di garanzia indispensabile per entrare a far parte del progetto Mercato Centrale. Su Viaggi, scopriamo le loro storie, e i loro volti, in un viaggio del gusto che è già una tappa imperdibile per i gastronauti a Milano.

“Al Mercato di fatto si potrà fare di tutto, proprio perché è il mercato. Un luogo dove sedersi e leggere, mangiare, connettersi, fare la spesa e portarsi a casa le eccellenze degli artigiani del gusto”, hanno fatto sapere i responsabili del progetto.

 

Milano

Milano: assegnati a Gucci e Chanel gli spazi commerciali in Galleria Vittorio Emanuele II

Milano: assegnati a Gucci e Chanel gli spazi commerciali in Galleria Vittorio Emanuele II

Nuove assegnazioni per gli spazi in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano. Secondo quanto riportato da Monitor ImmobiliareGucci ha vinto la gara per gli spazi commerciali in precedenza occupati da Dutti, la base d’asta era pari a quasi 3,1 milioni, la proposta è stata di 4,5 milioni di euro di canone annuo.

Church resterà nei locali che già occupa, avendo fatto un’offerta migliorativa sul canone annuo: la base d’asta era oltre 211.000 euro, l’offerta di 610.000 euro. Chanel si occuperà di riqualificare l’ex albergo Cobianchi, dopo aver formalizzato l’esercizio del diritto di prelazione per l’assegnazione. La gara era stata pubblicata lo scorso aprile e, a esito del bando, lo spazio era stato assegnato provvisoriamente alla migliore offerta economica pervenuta: 1,3 milioni di euro all’anno da parte di Damiani. Tuttavia, Chanel, titolare della proposta iniziale, ha avuto modo di esercitare il diritto di prelazione.