Richard Tayar

Ecco il quadro del mercato immobiliare italiano del 2024: aumenti e sfide tra Milano e Firenze (Immobiliare.it)

Quale sarà il destino del mercato immobiliare italiano nel corso del 2024? Si prospetta un potenziale aumento nei valori degli immobili, segnando una svolta rispetto al 2023 caratterizzato da una relativa stabilità. Questa previsione emerge da un’analisi condotta da Immobiliare.it Insights, che identifica Milano come la città con le transazioni di compravendita più costose, mentre Firenze si distinguerà per i prezzi più alti degli affitti. Per quanto riguarda le vendite, il rapporto prevede un incremento del 6% a Catania, del 4,1% a Verona, del 2% a Milano e dell’1,1% a Roma. Per quanto riguarda gli affitti, invece, si prevede un notevole aumento a Napoli (+16,8%) e a Firenze, dove si prevede un incremento del +18%.

Nonostante non registri la crescita percentuale più elevata, Milano manterrà la sua posizione di città con i prezzi di vendita più elevati. Nel capoluogo lombardo, l’acquisto di un immobile richiederà mediamente quasi 5.500 euro al metro quadro, rappresentando un incremento di circa 100 euro al metro quadro rispetto ai valori attuali. Si prevedono oscillazioni positive, intorno al +3%, anche per Napoli, Genova, Bari, Venezia e Torino. I prezzi al metro quadro previsti si collocano su fasce di prezzo molto diverse, variando dai 3.415 euro al metro quadro di Venezia ai 1.707 euro al metro quadro di Genova. Bari e Torino, inoltre, supereranno i 2.000 euro al metro quadro entro la fine del prossimo anno, rappresentando una novità per entrambe le città.

La situazione è diversa per quanto riguarda gli affitti. Nel 2024, Milano potrebbe perdere la sua posizione di città con gli affitti più costosi. Secondo l’analisi di Immobiliare.it, Firenze si avvicinerà ai 29 euro al metro quadro entro la fine dell’anno successivo, in aumento rispetto agli attuali 24,5 euro al metro quadro. Milano, nonostante un aumento a 25 euro al metro quadro, si posizionerà dietro il capoluogo toscano, ma comunque in salita rispetto agli attuali 24,7 euro al metro quadro. Secondo il rapporto, in termini di volumi di compravendite, sia il 2023 che il 2024 si discosteranno dalle prestazioni eccezionali registrate nel 2022, e l’andamento tornerà a seguire un ritmo più regolare, simile a quello che si sarebbe avuto in assenza della crisi legata alla pandemia.

Milano superlusso

Milano tra arte e vita: La rinascita di Isola, il quartiere più trendy secondo Time Out. Tutti i segreti della Milano giovanile

Milano si conferma come una delle città più trendy del mondo, e questa volta è il quartiere Isola a brillare sotto i riflettori. La classifica annuale di Time Out, ripresa da La Repubblica, elenca le zone urbane più alla moda al mondo, e la città italiana fa la sua comparsa tra le prime dieci. La sorpresa è notevole, considerando che la top ten di questa lista è generalmente dominata da mete turistiche ben note come Parigi, Barcellona, Lisbona e Zurigo.

Isola, situato nel cuore di Milano, è stato a lungo considerato un quartiere letteralmente tagliato fuori dal resto della città dalla linea ferroviaria che lo costeggia. Tuttavia, negli ultimi anni, il quartiere ha subito una trasformazione straordinaria grazie a progetti di riqualificazione, iniziati dopo l’Expo 2015. Oggi, Isola è stato riconosciuto da Time Out come uno dei quartieri più cool di Milano. Il quartiere è caratterizzato da case colorate, studi di artisti e locali autentici. Mantenendo il suo spirito originario, Isola ha saputo bilanciarlo con un’atmosfera vivace, che vede la presenza di arte di strada, negozi gestiti da giovani imprenditori, gallerie indipendenti e numerosi bar alla moda.

Time Out osserva che prima dell’Expo 2015, molte persone non avrebbero mai pensato di visitare questo quartiere, ma ora Isola è orgogliosa di rivendicare il titolo di quartiere più trendy di Milano. Questo riconoscimento dimostra che non è sempre necessario recarsi nei quartieri più famosi per scoprire l’anima autentica di una città.

Le zone come Isola, che si sono trasformate da aree industriali trascurate in vivaci centri culturali e artistici, attraggono giovani, studenti e famiglie alla ricerca di una comunità autentica, di iniziative sociali e di una qualità di vita di strada superiore. La classifica di Time Out tiene conto di questi fattori, mettendo in evidenza i luoghi amati dalla gente locale. Isola a Milano è solo uno degli esempi di come i quartieri meno conosciuti possano emergere come destinazioni di tendenza. Questa affermazione dimostra che la bellezza e lo stile possono essere scoperti ovunque, rendendo il mondo urbano un luogo sempre più affascinante e ricco di sorprese.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Proprietà di lusso: la scelta preferita dai proprietari di case di prestigio a Milano. Da un report di Nativo, via Idealista

Possedere una proprietà di lusso a Milano rappresenta un’autentica occasione d’oro: in questi casi, ci si trova in possesso di un vero e proprio gioiello, da far fruttare con saggezza, sia che si decida di cederlo che di trarne profitto. Secondo Nativo, un’azienda specializzata nell’affitto breve di residenze di prestigio, sempre più proprietari di abitazioni di lusso a Milano optano per questa seconda scelta. Su Idealista, i fondatori Sara Lini e Adriano Frigoli spiegano le ragioni per cui l’affitto sta divenendo l’opzione preferita per chi possiede una proprietà di pregio a Milano. Secondo le statistiche fornite da Nativo (Nativostay.com), oltre il 30 per cento dei proprietari di abitazioni di lusso che si rivolgono all’azienda sta ponderando sia la vendita che l’affitto, ma, dopo un’analisi accurata del mercato e delle variabili economiche, la stragrande maggioranza opta per l’affitto. In sintesi, i fattori cruciali che spesso guidano la decisione tra vendita e affitto di una casa di lusso a Milano comprendono: l’incremento dell’inflazione, le sfide nell’individuare opportunità d’investimento alternative vantaggiose – sia nel settore immobiliare che in quello azionario e obbligazionario – l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e la crescente richiesta di abitazioni di lusso in affitto, influenzata da eventi quali la Brexit o l’introduzione della flat tax, oltre che da stili di vita più flessibili, che richiedono una maggiore mobilità.

Le ragioni a favore dell’affitto di una dimora di lusso a Milano sono diverse:

Protezione dall’inflazione: Il settore degli affitti di lusso costituisce un segmento protetto all’interno del mercato immobiliare. L’immobile di pregio rappresenta un asset solido per affrontare l’inflazione e costituisce un’opzione per preservare il rendimento dell’investimento nel lungo termine.

Complessità nell’investire i proventi della vendita: Al momento, mancano soluzioni convenienti e alternative in cui destinare i fondi derivanti dalla vendita di una dimora di lusso. L’incertezza che caratterizza il mercato azionario, accentuata dalla situazione geopolitica e dall’aumento dei costi delle materie prime, rende gli investimenti immobiliari residenziali a Milano più vantaggiosi rispetto ad altre possibilità, come i titoli di Stato. Ad esempio, l’affitto di un bilocale a Milano con un contratto libero della durata di otto anni genera un rendimento medio lordo del 5,5 per cento all’anno per il proprietario, una redditività superiore rispetto ai titoli di Stato, i quali offrono un rendimento del 3,75 per cento.

Scarsità di offerta di abitazioni di prestigio: Per coloro che si trovano temporaneamente lontani da Milano ma intendono fare ritorno, risulta impegnativo reperire un’abitazione di pregio nella città meneghina, poiché la domanda supera costantemente l’offerta. Molte proprietà appartengono a famiglie che non necessitano di liquidità e, pertanto, chi possiede un bell’appartamento tende a conservarlo.

Effetto Olimpiadi: Un fattore non da sottovalutare è l’effetto legato alle Olimpiadi. Molti prevedono che i prezzi continueranno a salire almeno fino al 2026, motivo per cui preferiscono mettere a reddito le proprie proprietà fino a quando il mercato non raggiungerà i livelli massimi.

Aumento dei tassi d’interesse da parte della BCE: Da un punto di vista economico, la politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea ha portato a un significativo incremento dei tassi d’interesse sui mutui. Ciò significa che chi ha acquistato un immobile in passato a tassi più bassi si troverebbe a dover pagare una somma considerevolmente maggiore in caso di un nuovo acquisto, perdendo così il beneficio del tasso inferiore.

Crescente richiesta di affitto: Ulteriori elementi che influenzano la decisione di affittare invece che vendere riguardano la crescente richiesta di alloggi da parte di stranieri con un alto potere d’acquisto, rendendo questo settore particolarmente vantaggioso. Molti dei locatari delle proprietà di Nativo arrivano in Italia per beneficiare della flat tax, mentre altri giungono dopo aver vissuto a lungo a Londra a causa della Brexit. In generale, diventa sempre più evidente che Milano sta attirando numerosi professionisti di successo, dirigenti e imprenditori, generando un’ottima domanda di affitti di lusso.

Maggiore flessibilità: Infine, i mutati stili di vita e di lavoro rendono complesso per i proprietari di abitazioni prevedere dove risiederanno in futuro. La flessibilità diviene dunque un elemento cruciale, e l’affitto consente di mantenere aperte le possibilità per un eventuale utilizzo futuro della proprietà.

Milano

Al via la mega-riqualificazione di Corso di Porta Nuova 19 a Milano. Tutte le ultime informazioni sul cambio d’uso

Sono partiti i lavori di riqualificazione per un edificio situato al Corso di Porta Nuova, 19/Via Fatebenesorelle, 1-3, a Milano. Il complesso sarà completamente ristrutturato per diventare “un edificio efficiente, sostenibile e performante”. Lo comunica Monitor Immobiliare secondo cui l’immobile, di proprietà del fondo Atlas, gestito da Kryalos SGR e con investitori appartenenti al Gruppo Allianz, comprende due blocchi di otto piani fuori terra e due piani interrati, affacciati su Corso di Porta Nuova e su Via Fatebenesorelle, per una superficie totale di circa 35.000 mq.

Il progetto di riqualificazione è stato affidato a Lombardini22 e dovrebbe essere completato entro il 2025. L’obiettivo del progetto è di creare spazi sostenibili con una ridotta impronta ambientale e consumi energetici. L’edificio ospiterà uffici e sarà certificato secondo standard di sostenibilità come Core&Shell LEED Platinum, WELL Platinum, BREEAM Excellent e Wiredscore Platinum. Inoltre, sarà un Nearly Zero Energy Building realizzato con i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Milano, i dieci Comuni più economici nell’hinterland (da uno studio effettuato da Insights)

Milano fa sempre più rima con cocktail immobiliare. Prendete i prezzi molto alti delle case, combinateli ai canoni di affitto al massimo storico, aggiungete una forte crescita dei mutui, ed ecco che i prezzi nel capoluogo lombardo volano. Ma a volar via potrebbero essere anche i suoi futuri abitanti, costretti a cercare la loro prima casa fuori Milano. L’opportunità della scelta dipende da diversi fattori: la distanza dal capoluogo è un elemento fondamentale se si lavora in città e se per raggiungerla bisogna utilizzare mezzi propri (a quel punto il costo del carburante e dell’usura dell’auto rischia di mangiare tutto il risparmio sulla rata del mutuo), mentre un altro fattore da considerare è se si può lavorare da casa online. Un ulteriore esempio è quello di chi ha figli che devono frequentare le scuole superiori e che valutano di trasferirsi in un comune dove non ce ne sono, e così via.

Concentrandosi solo sul fattore economico, uno studio effettuato da Insights – business unit specializzata in analisi di mercato di immobiliare.it – identifica i dieci Comuni della provincia a 30-40 minuti dal centro del capoluogo, dove è possibile comprare un trilocale con un sostanziale risparmio di prezzo e di rata di mutuo rispetto a Milano centro. Il Comune più economico, sottolinea Corriere Milano, risulta essere Abbiategrasso, dove un trilocale costa in media 150.000 euro. Con 160.000 euro si trova a Lodi e con 180.000 a Pioltello, la prima ha tutti i servizi tipici di un capoluogo di provincia, e, come Pioltello, è servita molto bene dal treno. Sotto i 190.000 euro si trovano Saronno (servitissima con la Nord Cadorna, Garibaldi, Centrale e Passante) e Cinisello Balsamo. In realtà, in entrambi questi Comuni il nuovo costa più o meno come il nuovo nella periferia meno servita di Milano.

Sotto i 200.000 euro si pongono Rho, Lissone e Seregno, mentre appena sopra, a 203.000 euro, Cologno Monzese e Cesano Maderno. Che cosa significano questi prezzi in termini di rata del mutuo? Ipotizzando un finanziamento a 30 anni pari all’80 per cento del prezzo, si parte da Abbiategrasso per arrivare a 969 euro a Cesano Maderno. La rata per la casa tipo da 450.000 euro a Milano sarebbe di 1.933 euro.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Boom del mercato immobiliare. Milano attrae sempre più investitori ed apre nuovi orizzonti

Il mercato immobiliare commerciale europeo resta attrattivo per gli investitori. Nel corso della prima metà del 2022 gli investimenti immobiliari sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2021 (circa 20 miliardi di euro e un incremento del 70 per cento circa) per poi subire un rallentamento a causa degli elevati livelli di inflazione, dell’incremento dei tassi di finanziamento, e dell’aumento dei livelli di incertezza economica, dell’incremento dei costi dell’energia e del perdurare del conflitto russo-ucraino, compensato, però, da importanti transazioni concluse a fine anno che hanno portato i volumi totali a superare i livelli del 2021: 40 miliardi di euro di investimenti complessivi, per un incremento di circa il 20 per cento.

Le previsioni per il 2023 risultano fortemente legate alla sostenibilità economica dei canoni di locazione e alla loro capacità di incidere sui rendimenti. È quanto emerge dal Rapporto 2023 sul mercato immobiliare commerciale, presentato a Milano da Scenari Immobiliari nel corso del convegno “LIVING IN A TWO-SPEED WORLD – Negozi di città e centri commerciali del nuovo decennio” e ripreso da AffariItaliani.it.

“I consumatori, in Italia, in Europa, nel mondo – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – sono tornati nei negozi e, nello stesso tempo, le loro abitudini di acquisto online sono diventate continuative e definite. I luoghi del commercio, i negozi, le grandi superfici, stanno cambiando forma e rapporto con lo spazio pubblico. Gli investimenti immobiliari nel settore sono in crescita e, nello stesso tempo, gli investitori istituzionali sono diventati maggiormente speculativi”.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Milano, crescono prezzi per le abitazioni di lusso. Ma tra le metropoli resta low cost (dal Sole 24 Ore)

Nel 2022 i prezzi per le abitazioni di lusso, a Milano, sono aumentate del 7,2 per cento (11.750 euro al mq) rispetto al 2021. Un fatturato, quello del segmento prime del centro storico, che è cresciuto dell’8,7 per cento in un anno ma che resta sotto il miliardo (circa 855 milioni di euro). Un’offerta di case di pregio che rappresenta l’8 per cento dell’offerta totale di abitazioni a Milano (era il 10 per cento nel 2021). Solo il 19 per cento degli immobili sul mercato possiede un’alta efficienza energetica e se metà della domanda cerca appartamenti fra i 200 e i 250 metri quadrati di superficie, meno del 20 per cento di quanto è sul mercato soddisfa questa richiesta. A riportarlo è il Sole 24 Ore che, riprendendo il report sul comparto residenziale milanese di fascia lusso, secondo le stime di Vincenzo Monti Prestige Prime Residential 2022, ci dice che il mercato immobiliare residenziale milanese è previsto chiudere il 2022 con una crescita stimata di oltre 27mila compravendite totali fra abitazioni usate e nuove.

Il comparto degli immobili di lusso, all’interno del centro storico, ha segnato un aumento degli scambi del 2,1 per cento rispetto all’anno precedente, con un totale di 485 transazioni. Il prezzo medio per le abitazioni di lusso (sulle transazioni effettuate) si attesta a 11.750 euro al metro quadro. Rispetto al 2021 c’è stato quindi un aumento dei valori medi di 7,2 punti percentuali. Rispetto all’anno passato, l’offerta di abitazioni in vendita è però scesa in maniera significativa, pari a -13,3 per cento, e rappresenta, rispetto al totale di tutta la città, circa l’8 per cento. I tempi di vendita sono leggermente aumentati ed oggi i giorni necessari sono circa 120 rispetto ai quasi 100 del 2021.

Voglia di casa: Milano guida tutti i mercati immobiliari in Italia nelle compravendite. Ecco perché

Buon anno nuovo da Columbus International e dal suo fondatore e amministratore delegato, Richard Tayar! E se le emozioni del 2023 sono ancora tutte da scrivere, sono le rilevazioni dell’Ufficio Studi Gabetti, presso le agenzie Gabetti, Professionecasa e Grimaldi, a darci un grande segnale di ottimismo immobiliare. Milano ha mostrato segnali positivi e sempre in crescita lungo tutto il 2022 per il mercato residenziale. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nei primi nove mesi del 2022 a Milano si sono registrate 21.415 transazioni residenziali, +10 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2021.

La variazione dei prezzi nel 2022 è stata del +2,2 per cento. Le tempistiche medie di vendita si confermano intorno ai 2 mesi. Gli sconti in sede di chiusura delle trattative sono stati nell’ordine dell’8 per cento, con variabilità a seconda del rapporto qualità-prezzo delle soluzioni immobiliari. Oltre ai processi di riqualificazione urbana di cui Milano è stata protagonista negli ultimi decenni (da Porta Nuova a City Life), il capoluogo lombardo è stato investito anche dai grandi eventi di respiro internazionale, come l’Expo. Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 porterà ad un livello successivo il numero di compravendite nei prossimi 9 mesi.

Brera, il Centro StoricoMagenta si confermano tra le aree più attive e vivaci, con domanda, compravendite e prezzi in crescita. In aumento, rispetto allo scorso semestre, il quartiere del Quadrilatero, complice il rilancio delle attività di retail nel quartiere.

Immobiliare Milano: nel capoluogo meneghino le case nuove sfiorano i 6mila euro al metro quadro

A Milano le case nuove sfiorano, in media, i 6mila euro al metro quadro Aumenti del +13,2% in due anni, più “contenuti” nell’ultimo semestre (+1,1% in sei mesi).
Da un articolo del Sole 24 Ore, si apprende, con questi dati, gli operatori si dicono preoccupati. Rallentamento delle trattative, cresce l’incertezza per la finanziabilità delle operazioni, influsso della situazione internazionale, lievitazione dei costi di materie prime ed energia.

“Da inizio anno, rispetto al quadro di fine 2021 delineato dalle precedenti rilevazioni – ha sottolineato al Sole 24 Ore Beatrice Zanolini, consigliere Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi – stiamo verificando un rallentamento del numero delle trattative insieme ad una emergente incertezza, conseguenza della difficile situazione internazionale e alla lievitazione di costi. Inoltre, la guerra in atto ha già impattato con la perdita di clienti, russi ed ucraini, che hanno un peso significativo per il nostro territorio. Tra le conseguenze future, in uno scenario di smart living, l’impatto che lo smart working continua ad avere sul territorio si traduce non solo in nuovi modi di vivere la propria abitazione ma anche in un modo diverso di fruire di spazi esterni, servizi, trasporti, attività commerciali. Determina nuove abitudini e nuove esigenze, condiziona tutti i settori in modo trasversale. Con la fine auspicata dell’emergenza sanitaria ci saranno aziende che riporteranno i lavoratori in presenza ma anche altre che opteranno per l’attività mista, o totalmente in smart working. Mancano spazi di coworking, la cui costruzione va incentivata e velocizzata, Il Comune si sta anche adoperando per valutare come poter incentivare il miglior uso degli spazi aziendali che restano vuoti, per evitare la desertificazione di alcune zone dove le attività vivono soprattutto grazie all’indotto che queste aziende portano”.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

La caccia all’oro è partita. Lo annuncia Repubblica in un reportage sulla rincorsa del mercato immobiliare di Milano. Appuntamenti cancellati nel giro di qualche ora: “Ci dispiace, l’immobile in San Luigi è stato già venduto”. Come quei 90 metri quadrati con terrazzo tra Porta Venezia e Stazione Centrale che hanno trovato un nuovo proprietario in un giorno. E senza neanche bisogno di attaccare un cartello sul portone. Perché tanto ormai molti appartamenti viaggiano invisibili ai radar degli annunci e, in alcuni quartieri, ci sono agenzie che hanno la coda di richieste, basta attingere lì per chiudere l’affare. Lo rivela un servizio di Alessia Gallione in un perfetto punto di incontro con la realtà immobiliare che i nostri broker conoscono a menadito sul territorio italiano.

Non solo. Se da un lato c’è la conferma che le zone centrali comprese tra Brera, il Quadrilatero e corso Magenta hanno prezzi che superano i 16mila euro al metro quadro, con un aumento medio di oltre il 26 per cento negli ultimi 5 anni, dall’altro c’è quella che Immobiliare.it definisce “la riscossa della periferia”, che nello stesso periodo di tempo ha visto rincari fino al 50 per cento come nel caso del Vigentino. È il report ufficiale tratto dal bollettino Fimaa, analizzato dal Corriere.it, che ha messo a confronto il costo del mattone a Milano nel 2016 e quello nel 2021.

I dettagli:

Il Vigentino, nella porzione tra viale Ortles e via Cermenate, è l’area che ha conseguito la maggiore rivalutazione immobiliare negli ultimi cinque anni: le abitazioni nuove hanno registrato un balzo del 50 per cento, quelle usate ma in buono stato oggi costano il 37,5 per cento in più del 2016. Al secondo posto, sempre per quanto riguarda le case nuove (gli edifici ristrutturati a nuovo) la zona Parco-Castello, con 47,3 per cento, dato che per l’usato sale al 50,7 per cento. Terza piazza per Gratosoglio –Missaglia, con +45 per cento per il nuovo e +36,7 per cento per l’usato. Quarto posto per Fiera Sempione (rispettivamente +42,2 per cento e +50,7 per cento), che precede Washington-Po-Vesuvio (+41,4 e +41,5 per cento).

La graduatoria dei prezzi trova in testa il Quadrilatero, con punte di 16.400 euro al metro, ma – sostiene Gino Pagliuca del Corriere – si tratta anche dell’area che registra la rivalutazione minima, almeno secondo i dati su cui qui ragioniamo: solo +3,3 per cento per il ristrutturato a nuovo. Va detto che nelle zone più in voga (Quadrilatero, Brera, Magenta, corso Venezia) le transazioni per gli immobili passano spesso per una sorta di mercato parallelo del passaparola a quotazioni stellari mentre quello che va sul mercato per così dire pubblico spesso non ha caratteristiche di esclusività coerenti con le richieste di prezzo. Il nuovo ha registrato nel quinquennio un aumento medio del 26,9 per cento, l’usato in buono stato del 25,2 per cento.

Commentando i dati Enzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza Brianza, spiega: “La novità più interessante sul mercato milanese è che negli ultimi anni è venuta meno quella sorta di barriera rappresentata dalla Circonvallazione della 90-91, portando a un aumento della richiesta di case nuove nelle aree che un tempo si definivano di periferia, anche se ovviamente la presenza di servizi è ancora una forte discriminante tra quartiere e quartiere. Nelle aree più centrali c’è solo la possibilità di riqualificare edifici e di fare piccole costruzioni, certo non si potranno replicare Porta Nuova o Citylife e non c’è nemmeno una domanda così ampia di case costose. Nelle aree più decentrate invece sono ancora possibili interventi di vera e propria rigenerazione urbana, con complessi di grandi dimensioni che apportano valore a tutto il quartiere, e a costi inferiori a 5mila euro al metro”.