Al Whitney Museum la retrospettiva completa dedicata a Jasper Johns incanta New York

Al Whitney Museum la retrospettiva completa dedicata a Jasper Johns incanta New York

Il lavoro rivoluzionario di Jasper Johns ha suscitato scosse nel mondo dell’arte quando è stato mostrato per la prima volta alla fine degli anni ’50, e ha continuato a sfidare un nuovo pubblico – e se stesso – nel corso di una carriera che dura da più di sessantacinque anni. È nato nel 1930 ad Augusta, in Georgia; ha trascorso la maggior parte della sua vita adulta a New York; e oggi vive a Sharon, nel Connecticut, dove, all’età di novantuno anni, continua a lavorare nel suo studio.

L’uso da parte di Johns di oggetti e motivi comuni, linguaggio, materiali e formati inventivi ha capovolto le nozioni convenzionali di ciò che un’opera d’arte è e può essere. La sua pratica profondamente generativa ha contribuito a innescare movimenti tra cui Pop art, Minimalismo e Concettualismo, tra gli altri, e ha ispirato generazioni successive di artisti fino ad oggi.

Jasper Johns: Mind/Mirror è la retrospettiva più completa mai dedicata all’arte di Johns. Con le sue opere più iconiche insieme a molte altre mostrate per la prima volta, comprende una vasta gamma di dipinti, disegni, stampe e sculture dal 1954 ad oggi in due siti. Concepita nel suo insieme ma esposta in due parti distinte, la mostra appare contemporaneamente qui al Whitney e al Philadelphia Museum of Art, due istituzioni con le quali Johns ha rapporti di lunga data. Questa doppia struttura unica attinge al fascino permanente dell’artista per il rispecchiamento e il doppio, in modo che ciascuna metà della mostra echeggi e rifletta l’altra.

Organizzata in gran parte in ordine cronologico, la retrospettiva presenta coppie di gallerie correlate, una in ogni città, che offrono varie prospettive sulla sensibilità dell’artista. Individualmente, ogni galleria si concentra su un aspetto particolare del pensiero e del lavoro di Johns attraverso diversi temi, processi, immagini e stati emotivi.

New York, con la sua ripresa immobiliare, è tornata la calamita dell’arte che è sempre stata.