Estate a Firenze

Nonostante Covid e flessione degli affitti, Firenze resta la città col costo medio più alto

Nonostante Covid e flessione degli affitti, Firenze resta la città col costo medio più alto

Firenze rimane la città col costo medio più alto per gli affitti, stando ai numeri dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa del primo semestre 2021 ripresi da Repubblica Firenze. I prezzi medi mensili fiorentini (500 euro monolocale, 620 bilocale, 715 trilocale) superano quelli di altre città, a vocazione turistica e universitaria. A Pisa, si legge, solo nel quartiere di San Giusto ci si avvicina a esborsi simili, ma comunque non si va sopra i 400 euro al mese per un monolocale. La media cittadina è di 350 euro per il monolocale, 450 il bilocale, 500/550 il trilocale. “Chi si avvicina a Firenze è Prato in cui la spesa media è inferiore. Anche in provincia di Firenze i prezzi diminuiscono e coprono uno spettro piuttosto ampio: per un monolocale si va dai 550 di Calenzano ai 300 di Montespertoli o della periferia di Empoli” si legge. Tra i capoluoghi uno dei più economici è Arezzo, in cui per un monolocale vanno via 350 euro al mese. In tutte le città, tuttavia, il costo degli affitti è rimasto stabile o comunque leggermente inferiore ai mesi passati.

Per tornare ai livelli pre-Covid dobbiamo ancora attendere, e le cifre parlano chiaro: “A Firenze i dati mostrano una flessione per gli affitti nella prima parte del 2021”, stando a Tecnocasa. “La contrazione rispetto al secondo semestre del 2020 si è sentita più per i monolocali che per i bilocali o trilocali, ma si è comunque avvertita in tutto il mercato immobiliare. Sempre nei primi sei mesi dell’anno scorso i prezzi medi di affitto sono stati di 500 euro al mese per i monolocali, di 620 euro per i bilocali e di 715 euro per i trilocali. La contrazione dei canoni di affitto si è avvertita per l’1.7 per cento riguardo i monolocali in tutta Firenze”. A livello generale si evidenzia un -0,2 per cento per i bilocali e una caduta dello 0,3 per cento per i trilocali.

 

La catena Hard Rock Cafe conquista Milano: lo svelano le foto del cantiere in via Dante

La catena Hard Rock Cafe conquista Milano: lo svelano le foto del cantiere in via Dante

Dopo Roma, Venezia, Firenze e Verona anche Milano si prepara ad ospitare il ristorante della celebre catena Hard Rock Cafe. Non ci sono ancora comunicati ufficiali ma pochi giorni fa è stata pubblicata sui social la foto di un cantiere in via Dante, in pieno centro città, che lascia pochi dubbi in merito. Come nota Immobiliare.it, non solo si vede l’inconfondibile logo, ma si legge anche l’annuncio per la ricerca di personale.

“La catena Hard Rock Cafe venne fondata a Londra nel 1971 da due americani e in poco tempo raggiunse un enorme successo, tanto che a oggi si contano ben 167 locali in ogni angolo del mondo, da Hong Kong a Kathmandu, da New York a Sydney” si legge. Qual è il valore (pop) aggiunto che rende così speciali questi locali? Prima ancora che i menu (dove dominano hamburger e patatine) sono le memorabilia esposte al loro interno, come gli strumenti appartenuti ai più famosi artisti internazionali, e il merchandising: la maglietta con il logo dell’Hard Rock Cafe e il nome della città è l’oggetto più iconico e il più venduto.

Come riporta qui Laura Fabbro, Milano conferma l’appeal che esercita agli occhi degli investitori. Di recente, infatti, si sono visti brand importanti inaugurare la loro sede nel capoluogo lombardo: fra questi citiamo per esempio Lego, Victoria’s Secret e FAO Schwarz, in linea con l’immagine della città come mecca dello shopping, e anche locali che si rivolgono a un target di giovani e di turisti low-budget come Starbucks e Kfc.

Appartamenti quartiere Hell's Kitchen

Più trasparenza nel real estate di New York: arriva il nuovo portale di quotazione per consumatori

Più trasparenza nel real estate di New York: arriva il nuovo portale di quotazione per consumatori

Durante la prima metà del 2022, New York City accoglierà un nuovo portale di annunci immobiliari rivolto ai consumatori, chiamato CitySnap. Pilotato dal Real Estate Board di New York (REBNY), CitySnap alza l’asticella delle sfide al dominio in corso di StreetEasy. Resta da vedere come andrà, ma parte già ben finanziato e parecchie delle migliori menti nel settore dell’intermediazione residenziale sono state coinvolte nella consulenza sulla sua struttura e contenuto. Dal punto di vista dell’agente immobiliare, “la concorrenza sarà benvenuta” fa sapere Forbes.

Creato dalla comunità di agenti per consumatori e agenti, CitySnap indirizzerà gli acquirenti all’agente di quotazione per ogni proprietà che compare durante la ricerca. Ciò consentirà agli acquirenti di parlare direttamente con la persona più informata sulla proprietà, lasciando gli “utenti” liberi di trattenere l’agente di propria scelta per rappresentarli in qualsiasi trattativa.

CitySnap sarà finanziato, come lo è ora il Residential Listing Service (la versione della MLS di New York City), attraverso quote di intermediazione residenziale pagabili a REBNY.

StreetEasy è diventato il “Re” del mercato di New York a causa, almeno in parte, di litigi interni tra le società di intermediazione. 20 anni fa, la comunità di brokeraggio residenziale non è riuscita a creare un vero e proprio portale rivolto ai consumatori nel momento in cui StreetEasy è apparso per la prima volta sulla scena. All’inizio, gli agenti amavano il servizio; la prima iteration del sito era gratuita e mirava davvero ad aiutare acquirenti, venditori e agenti a condividere le informazioni sui listings in modo più fluido. Quando un diverso tipo di “potenziale di monetizzazione” ha iniziato a farsi largo nel servizio, Zillow ha acquistato StreetEasy per 50 milioni di dollari nel 2013. È stato solo allora che i broker hanno capito il valore di ciò a cui avevano rinunciato.

 

La top model Adriana Lima, ex icona di Victoria’s Secret, vende la sua villa di Miami per 40 milioni

La top model Adriana Lima, ex icona di Victoria’s Secret, vende la sua villa di Miami per 40 milioni

La top model ed ex ‘Angel’ di Victoria’s Secret Adriana Lima ha venduto la sua villa in Florida per 40 milioni di dollari in un accordo off market (fuori mercato). La vendita segna un profitto da capogiro per la modella che ha acquistato la casa, con il suo ex marito Marko Jarić, per 9 milioni nel 2009. Situata su Indian Creek, un’isola di 300 acri situata nella Biscayne Bay di Miami, la proprietà si estende su due acri.

L’isola viene spesso chiamata “Billionaire Bunker”, un nome che si è guadagnato per la sua lunga lista di ricchi residenti che include Tom Brady e Gisele Bündchen, Ivanka Trump e Jared Kushner e, in precedenza, anche Beyoncé e Jay Z. Dal momento che la proprietà della star di origine brasiliana è stata venduta con un affare fuori mercato, si sa poco dell’immobile e delle sue condizioni, anche se Lima avrebbe finito di ristrutturare gli interni, datati 1958, nel 2020.

La residenza sull’isola privata include l’accesso al suo country club privato e un campo da golf a 18 buche e il lotto stesso ha quasi 200 piedi di affaccio sull’acqua.

Foto via Facebook

Benvenuti a Star Island, dove una villa segna il record di Miami con una vendita da 75 milioni

Benvenuti a Star Island, dove una villa segna il record di Miami con una vendita da 75 milioni

Un misterioso acquirente ha portato un po’ di nuova magia nella Magic City. A Miami Beach, una villa – sul lungomare della ricca Star Island – è stata venduta per 75 milioni di dollari. Jill Eber e Jill Hertzberg del Jills Zeder Group, affiliato a Coldwell Banker Realty, confermano al New York Post che la somma segna ufficialmente un record per “la casa più costosa mai venduta a Miami“.

Il Wall Street Journal e Mansion Global hanno dato per primi la notizia dell’affare ad alto tasso di lusso e lifestyle. La quotazione inizialmente era pari a 80 milioni, quando la proprietà è arrivata sul mercato ad agosto.

Situato al numero 8 di Star Island Drive, l’immobile dei sogni dispone di nove camere da letto e 11 bagni su un perimetro di 15mila piedi quadrati ed un terreno di 1,85 acri. Il venditore, secondo Mansion Global, era indicato come Lourdes Sanjenis, in possesso della casa dal 2013. L’identità del nuovo proprietario non è ancora nota. Tuttavia, Eber ha fatto sapere a a Mansion Global che la cifra della vendita dimostra la “popolarità sempre crescente” del mercato immobiliare di Miami. I brokers di Columbus International possono confermare!

Il mercato immobiliare in Lombardia

Il trend del 2022 in Italia: la seconda casa come rifugio anti-inflazione. Cosa dicono gli analisti

Il trend del 2022 in Italia: la seconda casa come rifugio anti-inflazione. Cosa dicono gli analisti

Con il 2021 in archivio, il mercato immobiliare italiano può dirsi in buono stato: l’anno si è chiuso con circa 710mila compravendite in ambito residenziale, mettendo a segno un +27 per cento rispetto al 2020 e +18 per cento rispetto al 2019 con una tenuta dei valori di mercato. A darci il quadro completo è la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip), la quale sottolinea che, per alcune tipologie di immobili, come quelli con ampi spazi interni ed esterni, indipendenti o con poche unità in condominio, lo stato rialzo dei prezzi è evidente, soprattutto nel seconde semestre, e in particolare modo in città come Milano e Firenze. Inoltre, nel 2021, ad uscire vittoriose sono le compravendite di seconde case, arrivate a circa 180mila nel 2021 (stiamo parlando quindi di un + 44 per cento rispetto al 2020, dove se ne erano registrate circa 125mila).

Come rilevano Paola Dezza e Laura Cavestri nello speciale RealEstate+ del Sole24Ore, il trend include “acquisti di seconde case finalizzate sia ad un utilizzo personale, per trascorrere i fine settimana, oppure per vivere le vacanze più libere, evitando restrizioni pandemiche, coniugando esigenze di lavoro o di studio per i figli, e sia seconde case finalizzate all’investimento da destinare prevalentemente a locazioni brevi, richieste dall’avvio della pandemia, a seguito del crescente diffondersi di timori di tipo sanitario derivanti dalle ampie e ripetute restrizioni che hanno interessato e che continuano ad interessare le strutture ricettive tradizionali”.

Stando agli analisti, l’inflazione in crescita potrebbe addirittura “accrescere”, se sempre più famiglie italiane decideranno di canalizzare i propri risparmi lungo un binario sicuro. “Perché una proprietà può compensare l’aumento del tasso d’inflazione aumentando parallelamente il reddito da locazione” si legge. “Il segreto per centrare l’affare è capire dove comprare. Dove la domanda supera l’offerta”.

Dopo Milano, Bulgari lancia l’Hotel Roma, dove lusso, storia e immobiliare si fondono

Dopo Milano, Bulgari lancia l’Hotel Roma, dove lusso, storia e immobiliare si fondono

Il 2022 è l’anno del ritorno a casa per Bulgari. Inaugurato questo autunno, il Bvlgari Hotel Roma trova il suo nuovo sviluppo nella città natale, nel cuore del quartiere di Campo Marzio a Roma, di fronte a due dei monumenti più iconici della città, l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto. Il progetto di ACPV reinterpreta l’edificio razionalista in uno stile contemporaneo e senza tempo, bilanciando il rigore delle pietre utilizzate nella Roma imperiale, dettagli concisi ma potenti, nonché ricche trame in contrasto con l’essenzialità architettonica dell’edificio.

VIDEO

Con la sua inaugurazione nel 2022, “il Bvlgari Hotel Roma sarà uno sfavillante tributo alla culla dell’universo Bulgari e alla sua più gloriosa fonte di ispirazione” si legge nel comunicato ufficiale. L’Hotel sorgerà dunque a pochi minuti dalla scalinata di Trinità dei Monti, da Via del Corso e dalla celebre boutique capitolina di Via dei Condotti.

Il nuovo Bvlgari Hotel Roma “occuperà uno splendido palazzo modernista degli anni ’30”. Come per tutti gli altri Bulgari Hotel, sarà il celebre studio di architettura italiano Antonio Citterio – Patricia Viel a firmare il restauro della dimora e a curare il design dei suoi interni, che ospiteranno oltre 100 camere, in maggioranza suite, insieme al prestigioso Il Ristorante – Niko Romito e Il Bvlgari Bar.

Il sapiente connubio di materiali quali il travertino color ocra e i mattoncini in terracotta celebrerà l’estetica dell’Antica Roma augustea, mentre magnifiche collezioni d’arte antica e contemporanea a rotazione impreziosiranno la struttura, evocando il ricco e sfaccettato patrimonio della città eterna, una delle città più belle al mondo, da sempre simbolo di arte e cultura. Con apertura prevista nel 2022, l’hotel è destinato a divenire il tempio dell’eredità Bulgari, andando ad arricchire la città che ha dato così tanto alla Maison di gioielli.

Intanto, a pochi passi da via Montenapoleone e via della Spiga, tra l’Accademia di Brera e la Scala, in pieno centro città, un palazzo milanese, risalente al XVIII secolo e rinnovato con gusto, accoglie il Bvlgari Hotel di Milano. L’albergo a cinque stelle è ubicato in una strada privata nel centro finanziario e culturale della città che, dietro le sue facciate austere, nasconde incantevoli cortili e inaspettati spazi verdi. Ne è un esempio il lussuoso giardino privato di 4.000 metri quadrati, estensione naturale del vicino Giardino Botanico e oasi di serenità e relax dove rigenerarsi e fuggire dal ritmo frenetico della città.

 

Foto via Bvlgari

Quartieri Milano

Camere con vista sul Duomo: Milano cerca investitori per nuovo hotel con servizi e negozi

Camere con vista sul Duomo: Milano cerca investitori per nuovo hotel con servizi e negozi

Camere con vista sul Duomo di Milano, accanto al Museo del Novecento. Secondo Il Sole 24 Ore è la destinazione prevista dall’Amministrazione comunale per la porzione centrale del palazzo di proprietà in via Dogana, sul lato sud di Piazza Duomo, fra via Marconi e via Mazzini.

L’immobile, in parte occupato dalla libreria Mondadori, è oggetto di un avviso di manifestazione d’interesse aperto fino al prossimo 25 febbraio: con questo, Palazzo Marino cerca soggetti interessati a riqualificare gli oltre 7.260 metri quadri fronte Duomo, disposti dal piano terra al quinto (più interrato e sottotetto), per farne un albergo con servizi e negozi connessi. L’atto fa seguito alla delibera di Giunta con cui lo scorso 30 luglio si è dato avvio al trasloco della libreria in altri spazi dello stesso palazzo sull’angolo con via Mazzini. Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, si tratta degli storici locali marchiati Galtrucco dal 1923 al 2001 e poi Benetton dal 2003 allo scorso marzo. Il trasferimento di Mondadori si realizzerà nel corso del 2022.

Al tempo stesso l’Amministrazione procederà alla “valorizzazione del corpo centrale dell’edificio (che comprende anche spazi già liberi e altri che saranno liberati da uffici comunali) in coerenza con il progetto di ampliamento del Museo del Novecento nel secondo Arengario”. Per il complesso, tutelato dalla Soprintendenza, Palazzo Marino si riserva di valutare anche proposte per “eventuali destinazioni alternative ma sempre rispettose dell’ambito storico monumentale”, si evince dall’avviso pubblico. In considerazione del piano di investimenti, “la concessione è di 18 anni ad un canone annuale non inferiore a 500 euro al metro quadro per gli spazi a destinazione alberghiera, a 1.850 euro per quelli destinati a ristorazione e a 2.899,81 euro per servizi e negozi”.

“Obiettivo dell’Amministrazione – fa notare l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte – è di valorizzare il palazzo dal punto di vista della redditività e insieme garantire un mix di funzioni adatte per il contesto di Piazza Duomo. La destinazione ricettiva con servizi di alto livello permette un giusto bilanciamento fra le esigenze di chi investe, il rispetto del contesto monumentale e l’utilità pubblica”.

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

Firenze e riqualificazione: il nuovo studentato sorgerà nella storica Manifattura Tabacchi

Firenze e riqualificazione: il nuovo studentato sorgerà nella storica Manifattura Tabacchi

Lo storico stabilimento industriale fiorentino, Manifattura Tabacchi, continua la sua corsa alla riqualificazione. Ad annunciarlo è Immobiliare.it secondo cui, a vent’anni dalla chiusura, tra gli uffici dell’Istituto dei Mestieri d’Eccellenza LVMH e le aule didattiche del Polimoda e dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, si fa sempre più spazio un nuovo progetto multimilionario del colosso USA Hines. Guidata in Italia dal Senior Managing Director & country Head Mario Abbadessa, Hines ha finalizzato un investimento da 80 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo studentato, nell’area Ovest del perimetro della famosa struttura.

Il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana di Manifattura Tabacchi, prevede “la realizzazione di un quinto piano ex novo, con l’obiettivo di ampliare gli spazi a disposizione degli studenti e creare, tra stanze e luoghi comuni in condivisione, più di 500 posti letto“. Aule studio, sala yoga, coworking, cinema lavanderia e palestra sono solo alcuni dei servizi previsti all’interno dei 16mila metri quadri della residenza che, si legge nel comunicato stampa, “sarà progettata e realizzata in linea con i più elevati standard internazionali di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica oggi presenti su scala mondiale”.

“Crediamo fortemente che la realizzazione di spazi esperienziali e di qualità per gli studenti contribuisca a creare un terreno fecondo dove giovani talenti possono confrontarsi favorendo la nascita di nuove idee e progetti, che siano da acceleratore per l’evoluzione di una città come Firenze” dichiara Mario Abbadessa.

Gli investimenti immobiliari a Firenze sono il pane della capacità attrattiva che la città esercita su una platea internazionale. Gli americani, infatti, possiedono in città già Palazzo Minerbetti, teatro dell’Hotel Tornabuoni, e numerosi negozi di lusso situati in Corso Italia. Ma, come ricorda Immobiliare.it, Manifattura Tabacchi non è che l’inizio di un progetto ancora più ampio nato nel 2016 dall’omonima joint venture – Manifattura Tabacchi S.p.A. – formata dalla londinese Aermont Capital e l’italiana CDP Immobiliare (società del Gruppo Cassa Depositi e Presiti), e che si propone, entro il 2026, di consegnare alla città un nuovo quartiere, complementare al centro storico, che si ponga come centro internazionale per la cultura contemporanea, l’arte e la moda.

Foto via Manifattura Tabacchi

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

Caccia all’investimento: vi sveliamo quali sono i quartieri d’oro nella città di Milano

La caccia all’oro è partita. Lo annuncia Repubblica in un reportage sulla rincorsa del mercato immobiliare di Milano. Appuntamenti cancellati nel giro di qualche ora: “Ci dispiace, l’immobile in San Luigi è stato già venduto”. Come quei 90 metri quadrati con terrazzo tra Porta Venezia e Stazione Centrale che hanno trovato un nuovo proprietario in un giorno. E senza neanche bisogno di attaccare un cartello sul portone. Perché tanto ormai molti appartamenti viaggiano invisibili ai radar degli annunci e, in alcuni quartieri, ci sono agenzie che hanno la coda di richieste, basta attingere lì per chiudere l’affare. Lo rivela un servizio di Alessia Gallione in un perfetto punto di incontro con la realtà immobiliare che i nostri broker conoscono a menadito sul territorio italiano.

Non solo. Se da un lato c’è la conferma che le zone centrali comprese tra Brera, il Quadrilatero e corso Magenta hanno prezzi che superano i 16mila euro al metro quadro, con un aumento medio di oltre il 26 per cento negli ultimi 5 anni, dall’altro c’è quella che Immobiliare.it definisce “la riscossa della periferia”, che nello stesso periodo di tempo ha visto rincari fino al 50 per cento come nel caso del Vigentino. È il report ufficiale tratto dal bollettino Fimaa, analizzato dal Corriere.it, che ha messo a confronto il costo del mattone a Milano nel 2016 e quello nel 2021.

I dettagli:

Il Vigentino, nella porzione tra viale Ortles e via Cermenate, è l’area che ha conseguito la maggiore rivalutazione immobiliare negli ultimi cinque anni: le abitazioni nuove hanno registrato un balzo del 50 per cento, quelle usate ma in buono stato oggi costano il 37,5 per cento in più del 2016. Al secondo posto, sempre per quanto riguarda le case nuove (gli edifici ristrutturati a nuovo) la zona Parco-Castello, con 47,3 per cento, dato che per l’usato sale al 50,7 per cento. Terza piazza per Gratosoglio –Missaglia, con +45 per cento per il nuovo e +36,7 per cento per l’usato. Quarto posto per Fiera Sempione (rispettivamente +42,2 per cento e +50,7 per cento), che precede Washington-Po-Vesuvio (+41,4 e +41,5 per cento).

La graduatoria dei prezzi trova in testa il Quadrilatero, con punte di 16.400 euro al metro, ma – sostiene Gino Pagliuca del Corriere – si tratta anche dell’area che registra la rivalutazione minima, almeno secondo i dati su cui qui ragioniamo: solo +3,3 per cento per il ristrutturato a nuovo. Va detto che nelle zone più in voga (Quadrilatero, Brera, Magenta, corso Venezia) le transazioni per gli immobili passano spesso per una sorta di mercato parallelo del passaparola a quotazioni stellari mentre quello che va sul mercato per così dire pubblico spesso non ha caratteristiche di esclusività coerenti con le richieste di prezzo. Il nuovo ha registrato nel quinquennio un aumento medio del 26,9 per cento, l’usato in buono stato del 25,2 per cento.

Commentando i dati Enzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Monza Brianza, spiega: “La novità più interessante sul mercato milanese è che negli ultimi anni è venuta meno quella sorta di barriera rappresentata dalla Circonvallazione della 90-91, portando a un aumento della richiesta di case nuove nelle aree che un tempo si definivano di periferia, anche se ovviamente la presenza di servizi è ancora una forte discriminante tra quartiere e quartiere. Nelle aree più centrali c’è solo la possibilità di riqualificare edifici e di fare piccole costruzioni, certo non si potranno replicare Porta Nuova o Citylife e non c’è nemmeno una domanda così ampia di case costose. Nelle aree più decentrate invece sono ancora possibili interventi di vera e propria rigenerazione urbana, con complessi di grandi dimensioni che apportano valore a tutto il quartiere, e a costi inferiori a 5mila euro al metro”.