Venduto! L’appartamento più costoso di Milano è fuori mercato. Scoprire chi l’ha comprato

Quindici anni di attesa ma alla fine l’appartamento più costoso di Milano, all’angolo tra San Babila, corso Vittorio Emanuele e corso Europa, non è più sul mercato. E per una buona ragione: è stato venduto! Lo rivelano Corriere MilanoMilano Città Stato secondo cui il super attico, per anni lussuosa dimora di Maurizio Gucci e di sua moglie Patrizia Reggiani prima di trasferirsi nella casa di via Palestro, dove è avvenuto il suo omicidio, è stato finalmente acquistato.

Le informazioni sulla proprietà sono note: 1.770 mq, tre piani, attico con vista sulla città, terrazzo e piscina. L’appartamento più caro di Milano – il costo, stando alle valutazioni di settore, supererebbe i 20 milioni di euro – è ora nelle mani di un ricco proprietario che può goderne tutti e tre i piani: uno reso unico da un totale di 37 finestre con vista spettacolare su tutta la città, l’altro provvisto di un ampio terrazzo e infine l’ultimo, con un tetto di 800 mq che ospita un giardino, una piscina, una cucina e un bar.

FOTO dell’ATTICO

A poche settimane dalla decisione di un giudice di mettere all’asta l’immobile (si temeva il peggio, dopo un pignoramento dovuto a mancato pagamento del mutuo e spese condominiali), un compratore ha reso nota la sua intenzione di procedere con l’acquisto.

Il magnante? Rishal Shah, fondatore e proprietario della società Jekson Vision, multinazionale specializzata nel controllo e nella tracciabilità dei farmaci. L’avvocato Giuseppe La Scala che, insieme alle colleghe Nadia Rolandi e Valeria Bano, ha seguito la vicenda giudiziaria dell’immobile, ha fatto sapere che l’imprenditore è venuto a conoscenza della proprietà grazie ad un network di ricchi imprenditori e investitori ed ha così fatto un’offerta. Potrebbe Shah avere in mente di aprire una sede della sua azienda in Lombardia? Staremo a vedere.

In quei locali, un tempo, sono passati “fior di personaggi e di nababbi”, oligarchi russi, milionari svizzeri, uno dei figli di Gheddafi, la famiglia Berlusconi. Tutti hanno ruotato a lungo attorno all’ipotetico acquisto in San Babila.

Mercato immobiliare New York

Vi mostriamo dove gli oligarchi russi e le loro famiglie possiedono proprietà a New York

I responsabili politici americani, inclusi alcuni senatori – come il repubblicano Roger Wicker del Mississippi – chiedono che l’elenco completo “Navalny 35” dei “cronies” di Vladimir Putin sia ufficialmente sanzionato dagli Stati Uniti. Non è un elenco qualsiasi ma un documento con i principali e presunti “abilitatori chiave” della cleptocrazia di Putin, compilato dal leader dell’opposizione russa, il dissidente/spia Alexi Navalny, sopravvissuto a un avvelenamento per mano degli agenti di Putin dopo aver esposto l’entità della corruzione del dittatore e del riciclaggio di denaro, tra cui la costruzione di un palazzo presidenziale da un miliardo di dollari.

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, gli Stati Uniti hanno ora sanzionato Putin e alcuni dei suoi “cronies”, ma non solo. Regno Unito, Canada e più di 15 altri paesi hanno già deciso di vietare agli aerei privati ​​russi di sorvolare i “cieli democratici”. Tuttavia, molti importanti oligarchi non sono stati toccati e si stanno ancora godendo i loro aerei e megayacht privati, anche se ciò potrebbe cambiare.

MAPPA

“Gli oligarchi sono profondamente preoccupati per i divieti di viaggio perché minano la loro reputazione e la filantropia, che usano per rafforzare la loro immagine pubblica”, ha affermato Louise Shelley, direttrice del Terrorism, Transnational Crime and Corruption Center presso la George Mason University. In cima alla lista di Navalny 35 c’è Roman Abramovich, l’oligarca miliardario e proprietario di una squadra di calcio britannica noto come “il banchiere di Putin”.

Abramovich, del “valore” di oltre 13,8 miliardi di dollari, ha recentemente ottenuto la cittadinanza in Portogallo. Alla fine del 2017, Abramovich ha trasferito una proprietà di New York per un valore di 92 milioni di dollari alla sua ex moglie, Dasha Zhukova, poco prima dell’annuncio di una serie di sanzioni per il 2018. Quelle sanzioni hanno penalizzato le persone vicine a Putin e avevano lo scopo di “contrastare e scoraggiare le attività maligne della Russia” che danneggiano la democrazia in tutto il mondo. La capacità degli oligarchi di trasferire ricchezza ad altri è un’altra scappatoia che non può essere ignorata, ha fatto sapere Shelley. “Questa capacità delle persone politicamente esposte di trasferire proprietà ad amici e familiari è un modo per aggirare la legge e abbiamo bisogno di una legislazione per affrontarla”, ha affermato. Da poco, i membri del parlamento del Regno Unito hanno fatto il nome di Abramovich come uno dei “fattori chiave” del regime di Putin, cosa che Abramovich ha negato in passato. Gli è stato anche impedito di entrare nel Regno Unito, dove possiede una villa da 170 milioni di dollari vicino a Kensington Palace e la squadra di calcio del Chelsea. Possiede, inoltre, anche un megayacht da 600 milioni di dollari, Solaris, che vanta un proprio sistema di rilevamento missilistico, Il suo altro megayacht, Eclipse, è stato avvistato all’inizio di questa settimana nella minuscola isola di Saint Martin, secondo quanto riferito al New York Post. Nel frattempo, il primo ministro britannico Boris Johnson ha erroneamente affermato la scorsa settimana che Abramovich era già nell’elenco delle sanzioni del Regno Unito.

Paul Massaro, un consigliere per la lotta alla corruzione e la politica estera del Congresso degli Stati Uniti, afferma che Abramovich e altri nell’orbita di Putin siano nel portafoglio del dittatore russo – “agendo per conto dello stato russo per infiltrarsi nella società occidentale e promuovere l’agenda di Putin”. “Fanno parte dell’apparato di governo russo e non lo vediamo nemmeno, ma si stanno infiltrando per sovvertire la democrazia”, ​​sostiene. “Sono le sue armi all’estero – e sono nel nostro sistema. Siamo arrivati ​​a fare affidamento su di loro per le materie prime e come persone che gestiscono aziende russe di proprietà dello stato o influenzate. Ma sono appendici dello Stato russo”.

Un attivista politico russo, Ilya Zaslavskiy, li chiama “cremligarchi” perché “gli oligarchi implicano una certa indipendenza, che non hanno”. Molti di questi cosiddetti oligarchi possiedono proprietà a New York. Ma è difficile collegarli alle loro partecipazioni perché sono riusciti a nascondere le loro identità dietro molteplici strati di società di comodo anonime e trust, grazie al fatto che il settore immobiliare è riuscito a ottenere “esenzioni temporanee” — per due decenni — dalle leggi americane contro il riciclaggio di denaro dal Patriot Act del 2002.

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“Le persone sanzionate questa settimana – otto anni dopo le prime sanzioni – non hanno proprietà rintracciabili a loro nome negli Stati Uniti, il che rende difficile il sequestro”, ha affermato Tom Firestone, partner di Stroock & Stroock & Levin, specializzato in indagini transnazionali e co-presidente della pratica dei colletti bianchi e delle indagini interne dell’azienda. Global Witness, un’organizzazione no profit che indaga sul mondo segreto offshore, afferma che ci sono almeno 12 trilioni di dollari nascosti in conti offshore. Ciò include trilioni di dollari presumibilmente rubati al popolo russo e utilizzati, in parte, per rafforzare l’autocrazia di Putin in patria destabilizzando – e persino invadendo – le democrazie all’estero.

Benvenuti a Residenze Isole di Toscana, la”Toscana sul mare” da abitare nel cuore di Marina di Scarlino

Residenze Isole di Toscana rappresenta un progetto unico nel panorama italiano e per Columbus International è un orgoglio poterlo accompagnare verso la sua realizzazione attraverso un incarico in esclusiva. Il complesso residenziale situato presso Marina di Scarlino, rinomato porto turistico e destinazione di lusso nella Maremma Toscana, sviluppatasi come Marina Resort & Boatyard, prevede 36 appartamenti dal design raffinato con la possibilità di posto auto di proprietà, dotati di finestre panoramiche, terrazze e giardini privati. Se a questo aggiungete una vista mozzafiato sul Mar Tirreno verso l’Isola d’Elba e l’Arcipelago Toscano, le residenze affacciate sul golfo da 104 a 160 metri quadrati segnano un punto di svolta nelle ‘nuove costruzioni’ in Toscana.

Contatti: info@columbusintl.com

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Il complesso sarà formato da nove blocchi indipendenti composti da quattro unità immobiliari, due al piano terra e due al primo piano. I 36 nuovi appartamenti seguono un unico stile architettonico ma differiscono per dimensioni, aperture, corpi scala e distribuzione interna. Le residenze, pensate e progettate per essere vissute 12 mesi all’anno, sono realizzate con materiali e finiture di pregio che spaziano dal parquet in rovere al marmo e al travertino, dotate di connessione wi-fi, impianti domotici, riscaldamento e raffrescamento. Sono inoltre green grazie alla presenza di un impianto fotovoltaico e certificate in classe A.

Ad arricchire la nuova offerta abitativa l’accesso diretto al Marina con la possibilità di acquistare o affittare un posto barca, proprio di fronte ai nuovi appartamenti e adiacente al cantiere nautico e centro autorizzato Nautor’s Swan Global Service. I futuri proprietari potranno aderire al Rental Program, soluzione che prevede la possibilità di far gestire ed affittare direttamente dal Resort Marina di Scarlino la propria residenza nei periodi di non utilizzo, ottenendo ottimi ritorni di investimento grazie all’aumento di afflusso turistico di qualità del Marina.

BROCHURE

Milano tra le nuvole e New York sempre più in cima allo skyline. Ecco i grattacieli del momento

Milano tra le nuvole e New York sempre più in cima allo skyline. Ecco i grattacieli del momento

Se in Italia svetta Milano dove il Bosco Verticale parte da 14.500 euro al metro quadro, il top a New York lo raggiunge la Central Park Tower dove è in vendita un attico a 133 milioni. Stando al Sole 24 Ore, i grattacieli stanno disegnando la nuova mappa dei due principali mercati immobiliari di riferimento targati Columbus International. Per vivere nel grattacielo residenziale più alto del mondo, il Central Park Tower a Manhattan sulla 50a strada, bisogna considerare prezzi a partire da 22.800 euro al mq. Ed è proprio questo grattacielo a detenere il record assoluto, scrive il Sole 24 Ore, con un attico a oltre 390 metri di altezza in vendita a 133 milioni di euro, pari a 133mila euro al mq. È un duplex di 1.000 metri quadri di superficie, con spese condominiali di 15mila euro al mese. Ma per chi avesse un budget più “terrestre” si può pensare di acquistare, al 32° piano, un appartamento di circa 320 mq a 7,4 milioni di euro.

Il motto ormai è “Sempre più in alto, anche per viverci”. La voglia di essere in cima allo skyline delle città aumenta sempre più e di conseguenza si sviluppano nuovi grattacieli: “Naturalmente, chi può permetterselo è disposto a pagare cara la casa ai piani alti” mette in chiaro la giornalista Evelina Marchesini. “Anche in Italia si assiste allo stesso trend, ma quasi esclusivamente a Milano, la città che più di ogni altra ha cambiato il proprio skyline e il panorama urbano”. A darci un quadro di come stia cambiando il “vivere nei grattacieli” è un report di Abitare Co., che passa in rassegna il nuovo trend.

Nella classifica di grattacieli residenziali più alti al mondo si trovano ai primi tre posti buildings newyorkesi: Central Park Tower (472 m e 98 piani), 111 West 57th Street (435 m e 84 piani) e 432 Park Avenue (425 m e 85 piani).

Da New York City a Brooklyn: vi raccontiamo come cambia il mercato immobiliare nel post-pandemia

Da New York City a Brooklyn: vi raccontiamo come cambia il mercato immobiliare nel post-pandemia

Dopo una flessione all’inizio della pandemia, il mercato immobiliare a New York è stato protagonista di notevoli aumenti di prezzo a doppia cifra su co-op, condomini e case. Le ragioni della rincorsa sono molteplici. In primis, il Covid ha interrotto in modo significativo i consueti modelli di acquisto e di vendita di case, tanto da comprimere visibilmente l’offerta. C’è stata anche una ‘pent-up demand’ di case fuori città e alcuni acquirenti sono stati in grado di utilizzare i propri risparmi per investire dove prima non avevano pensato. Ci è voluto più tempo del previsto ma i mercati di vendita e affitto a New York City sono tornati a ruggire, fino ad eguagliare (o superare) i livelli pre-pandemici. Per guardare al mercato immobiliare di New York City sotto una luce più chiara, la società di valutazione Miller Samuel ha monitorato i prezzi medi degli ultimi due anni, mostrando dove si è stabilizzata la ‘median’ nel quarto trimestre del 2021 rispetto al valore del 2020 e del 2019.

Dall’inizio del coronavirus nell’inverno 2020, i cittadini di Manhattan sono più propensi degli altri residenti della città a spostarsi. Più persone si sono trasferite da Manhattan in luoghi come Hudson Valley e gli Hamptons; i residenti di altri distretti sono rimasti invece. Dopo una pausa di mesi nella compravendita di case, i prezzi hanno iniziato a rimbalzare. La barra ‘median’ è balzata da 999.000 a 1.050.000 dollari tra il 2019 e il 2020, fino a 1.165.000 dollari alla fine del 2021, un aumento in due anni del 16,6 per cento. Di tutte le co-op, condomini e case a schiera in vendita, il mese scorso a Manhattan circa 290 sono finite nei listings intorno al prezzo mediano di 1,17 milioni.

Come già raccontato dal fondatore e amministratore delegato di Columbus International, Richard TayarBrooklyn è la superstar degli immobili nel 2021, diventando di fatto la prima scelta per i potenziali acquirenti in cerca di un appartamento a New York, ma la sua ‘median’ negli ultimi anni è rimasta al di sotto di quella di Manhattan. Il prezzo medio è passato da 800.000 a 875.000 dollari tra il 2019 e il 2020, e poi fino a 941.000 dollari alla fine del 2021, un salto in avanti in due anni del 17,6 per cento. Secondo una ricerca online, solo pochi mesi fa erano disponibili circa 170 case intorno all’attuale costo medio (tra 900.000 e 1 milione). I quartieri caratterizzati da brownstone offrono numerose opzioni e la nuova Downtown Brooklyn è ormai il centro delle nuove costruzioni e di uffici che neppure la città di New York può oscurare o rimpiazzare.

Estate a Firenze

Nonostante Covid e flessione degli affitti, Firenze resta la città col costo medio più alto

Nonostante Covid e flessione degli affitti, Firenze resta la città col costo medio più alto

Firenze rimane la città col costo medio più alto per gli affitti, stando ai numeri dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa del primo semestre 2021 ripresi da Repubblica Firenze. I prezzi medi mensili fiorentini (500 euro monolocale, 620 bilocale, 715 trilocale) superano quelli di altre città, a vocazione turistica e universitaria. A Pisa, si legge, solo nel quartiere di San Giusto ci si avvicina a esborsi simili, ma comunque non si va sopra i 400 euro al mese per un monolocale. La media cittadina è di 350 euro per il monolocale, 450 il bilocale, 500/550 il trilocale. “Chi si avvicina a Firenze è Prato in cui la spesa media è inferiore. Anche in provincia di Firenze i prezzi diminuiscono e coprono uno spettro piuttosto ampio: per un monolocale si va dai 550 di Calenzano ai 300 di Montespertoli o della periferia di Empoli” si legge. Tra i capoluoghi uno dei più economici è Arezzo, in cui per un monolocale vanno via 350 euro al mese. In tutte le città, tuttavia, il costo degli affitti è rimasto stabile o comunque leggermente inferiore ai mesi passati.

Per tornare ai livelli pre-Covid dobbiamo ancora attendere, e le cifre parlano chiaro: “A Firenze i dati mostrano una flessione per gli affitti nella prima parte del 2021”, stando a Tecnocasa. “La contrazione rispetto al secondo semestre del 2020 si è sentita più per i monolocali che per i bilocali o trilocali, ma si è comunque avvertita in tutto il mercato immobiliare. Sempre nei primi sei mesi dell’anno scorso i prezzi medi di affitto sono stati di 500 euro al mese per i monolocali, di 620 euro per i bilocali e di 715 euro per i trilocali. La contrazione dei canoni di affitto si è avvertita per l’1.7 per cento riguardo i monolocali in tutta Firenze”. A livello generale si evidenzia un -0,2 per cento per i bilocali e una caduta dello 0,3 per cento per i trilocali.

 

La catena Hard Rock Cafe conquista Milano: lo svelano le foto del cantiere in via Dante

La catena Hard Rock Cafe conquista Milano: lo svelano le foto del cantiere in via Dante

Dopo Roma, Venezia, Firenze e Verona anche Milano si prepara ad ospitare il ristorante della celebre catena Hard Rock Cafe. Non ci sono ancora comunicati ufficiali ma pochi giorni fa è stata pubblicata sui social la foto di un cantiere in via Dante, in pieno centro città, che lascia pochi dubbi in merito. Come nota Immobiliare.it, non solo si vede l’inconfondibile logo, ma si legge anche l’annuncio per la ricerca di personale.

“La catena Hard Rock Cafe venne fondata a Londra nel 1971 da due americani e in poco tempo raggiunse un enorme successo, tanto che a oggi si contano ben 167 locali in ogni angolo del mondo, da Hong Kong a Kathmandu, da New York a Sydney” si legge. Qual è il valore (pop) aggiunto che rende così speciali questi locali? Prima ancora che i menu (dove dominano hamburger e patatine) sono le memorabilia esposte al loro interno, come gli strumenti appartenuti ai più famosi artisti internazionali, e il merchandising: la maglietta con il logo dell’Hard Rock Cafe e il nome della città è l’oggetto più iconico e il più venduto.

Come riporta qui Laura Fabbro, Milano conferma l’appeal che esercita agli occhi degli investitori. Di recente, infatti, si sono visti brand importanti inaugurare la loro sede nel capoluogo lombardo: fra questi citiamo per esempio Lego, Victoria’s Secret e FAO Schwarz, in linea con l’immagine della città come mecca dello shopping, e anche locali che si rivolgono a un target di giovani e di turisti low-budget come Starbucks e Kfc.

Appartamenti quartiere Hell's Kitchen

Più trasparenza nel real estate di New York: arriva il nuovo portale di quotazione per consumatori

Più trasparenza nel real estate di New York: arriva il nuovo portale di quotazione per consumatori

Durante la prima metà del 2022, New York City accoglierà un nuovo portale di annunci immobiliari rivolto ai consumatori, chiamato CitySnap. Pilotato dal Real Estate Board di New York (REBNY), CitySnap alza l’asticella delle sfide al dominio in corso di StreetEasy. Resta da vedere come andrà, ma parte già ben finanziato e parecchie delle migliori menti nel settore dell’intermediazione residenziale sono state coinvolte nella consulenza sulla sua struttura e contenuto. Dal punto di vista dell’agente immobiliare, “la concorrenza sarà benvenuta” fa sapere Forbes.

Creato dalla comunità di agenti per consumatori e agenti, CitySnap indirizzerà gli acquirenti all’agente di quotazione per ogni proprietà che compare durante la ricerca. Ciò consentirà agli acquirenti di parlare direttamente con la persona più informata sulla proprietà, lasciando gli “utenti” liberi di trattenere l’agente di propria scelta per rappresentarli in qualsiasi trattativa.

CitySnap sarà finanziato, come lo è ora il Residential Listing Service (la versione della MLS di New York City), attraverso quote di intermediazione residenziale pagabili a REBNY.

StreetEasy è diventato il “Re” del mercato di New York a causa, almeno in parte, di litigi interni tra le società di intermediazione. 20 anni fa, la comunità di brokeraggio residenziale non è riuscita a creare un vero e proprio portale rivolto ai consumatori nel momento in cui StreetEasy è apparso per la prima volta sulla scena. All’inizio, gli agenti amavano il servizio; la prima iteration del sito era gratuita e mirava davvero ad aiutare acquirenti, venditori e agenti a condividere le informazioni sui listings in modo più fluido. Quando un diverso tipo di “potenziale di monetizzazione” ha iniziato a farsi largo nel servizio, Zillow ha acquistato StreetEasy per 50 milioni di dollari nel 2013. È stato solo allora che i broker hanno capito il valore di ciò a cui avevano rinunciato.

 

La top model Adriana Lima, ex icona di Victoria’s Secret, vende la sua villa di Miami per 40 milioni

La top model Adriana Lima, ex icona di Victoria’s Secret, vende la sua villa di Miami per 40 milioni

La top model ed ex ‘Angel’ di Victoria’s Secret Adriana Lima ha venduto la sua villa in Florida per 40 milioni di dollari in un accordo off market (fuori mercato). La vendita segna un profitto da capogiro per la modella che ha acquistato la casa, con il suo ex marito Marko Jarić, per 9 milioni nel 2009. Situata su Indian Creek, un’isola di 300 acri situata nella Biscayne Bay di Miami, la proprietà si estende su due acri.

L’isola viene spesso chiamata “Billionaire Bunker”, un nome che si è guadagnato per la sua lunga lista di ricchi residenti che include Tom Brady e Gisele Bündchen, Ivanka Trump e Jared Kushner e, in precedenza, anche Beyoncé e Jay Z. Dal momento che la proprietà della star di origine brasiliana è stata venduta con un affare fuori mercato, si sa poco dell’immobile e delle sue condizioni, anche se Lima avrebbe finito di ristrutturare gli interni, datati 1958, nel 2020.

La residenza sull’isola privata include l’accesso al suo country club privato e un campo da golf a 18 buche e il lotto stesso ha quasi 200 piedi di affaccio sull’acqua.

Foto via Facebook

Benvenuti a Star Island, dove una villa segna il record di Miami con una vendita da 75 milioni

Benvenuti a Star Island, dove una villa segna il record di Miami con una vendita da 75 milioni

Un misterioso acquirente ha portato un po’ di nuova magia nella Magic City. A Miami Beach, una villa – sul lungomare della ricca Star Island – è stata venduta per 75 milioni di dollari. Jill Eber e Jill Hertzberg del Jills Zeder Group, affiliato a Coldwell Banker Realty, confermano al New York Post che la somma segna ufficialmente un record per “la casa più costosa mai venduta a Miami“.

Il Wall Street Journal e Mansion Global hanno dato per primi la notizia dell’affare ad alto tasso di lusso e lifestyle. La quotazione inizialmente era pari a 80 milioni, quando la proprietà è arrivata sul mercato ad agosto.

Situato al numero 8 di Star Island Drive, l’immobile dei sogni dispone di nove camere da letto e 11 bagni su un perimetro di 15mila piedi quadrati ed un terreno di 1,85 acri. Il venditore, secondo Mansion Global, era indicato come Lourdes Sanjenis, in possesso della casa dal 2013. L’identità del nuovo proprietario non è ancora nota. Tuttavia, Eber ha fatto sapere a a Mansion Global che la cifra della vendita dimostra la “popolarità sempre crescente” del mercato immobiliare di Miami. I brokers di Columbus International possono confermare!