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Sfide e speranze, da New York a Miami: tutte le altalene del mercato immobiliare americano (fonte: New York Post)

Nel 2023, il mercato immobiliare degli Stati Uniti ha affrontato venti contrari significativi, portando le vendite di case precedentemente occupate a un minimo quasi trentennale. L’aumento dei tassi ipotecari, l’impennata dei prezzi e la scarsa disponibilità di immobili hanno creato un paesaggio sfidante per i potenziali acquirenti di case. Secondo l’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), le vendite di case esistenti sono crollate a 4,09 milioni l’anno scorso, segnando un calo del 18,7% rispetto al 2022. Questo rappresenta l’anno più debole per le vendite di case dal 1995 e la più significativa diminuzione annuale dal declino del mercato immobiliare del 2007.

Il prezzo medio nazionale delle case ha raggiunto un nuovo record di $389.800, registrando un modesto aumento di poco meno dell’1% per l’intero anno, come riportato dalla NAR. L’aumento dei tassi ipotecari nel 2023, che ha raggiunto un picco di due decenni del 7,08% alla fine di ottobre, ha contribuito alle sfide. Gli sforzi della Federal Reserve per raffreddare l’economia e controllare l’inflazione hanno contribuito a questo aumento. I costi elevati dei prestiti, uniti ai già elevati prezzi delle case, hanno limitato il potere d’acquisto dei potenziali acquirenti. Tuttavia, c’è una speranza all’orizzonte. I tassi ipotecari sono in calo da novembre, in linea con una diminuzione del rendimento del Tesoro decennale. L’ottimismo nasce dalla convinzione che l’inflazione si sia attenuata a sufficienza affinché la Federal Reserve consideri la possibilità di tagliare i tassi di interesse quest’anno. Al momento, il tasso medio di un prestito ipotecario a 30 anni si attesta al 6,6%, secondo Freddie Mac.

Gli economisti prevedono ulteriori cali dei tassi, il che potrebbe stimolare la domanda in vista della stagione primaverile degli acquisti di case che tradizionalmente inizia a fine febbraio. Nonostante le prospettive positive, l’attuale tasso medio rimane significativamente più alto di due anni fa, quando era del 3,56%. Questa disparità sostanziale ha contribuito a una limitata offerta di case precedentemente occupate sul mercato, poiché i proprietari con tassi vantaggiosi esitano a vendere. A dicembre, le vendite di case esistenti sono diminuite dell’1% rispetto al mese precedente, raggiungendo un tasso annuo stagionalmente aggiustato di 3,78 milioni, il ritmo più lento dal agosto 2010, secondo la NAR. Le vendite di dicembre sono diminuite del 6,2% rispetto all’anno precedente, mancando le aspettative degli economisti. Lawrence Yun, l’economista capo della NAR, rimane cauto ma ottimista, dichiarando: “Le vendite dell’ultimo mese sembrano essere il punto più basso prima di invertire inevitabilmente in positivo nel nuovo anno. I tassi ipotecari sono significativamente più bassi rispetto a soli due mesi fa, e ci si aspetta che più inventario compaia sul mercato nei prossimi mesi.” Nonostante le sfide persistenti, c’è l’attesa di una svolta positiva nel mercato immobiliare mentre entriamo nel nuovo anno.

Fonte: New York Post

Il destino incerto dei castelli di Gaiole in Chianti e San Donato in Perano: Battaglie, Vino e Aste in Toscana

Gaiole in Chianti, nel cuore della provincia di Siena, continua a essere il palcoscenico di un’epica narrativa che coinvolge due castelli intrisi di storia, nobili casate e tradizioni vinicole. Mentre il Castello di Gaiole cerca ancora il suo custode, un’altra fortezza, il Castello di San Donato in Perano, attende un nuovo capitolo nella sua millenaria storia. San Donato in Perano è una fortezza che parla di battaglie secolari e nobiltà, di colline che custodiscono segreti tra cielo e terra e di vino che scorre come sangue vitale attraverso la storia del Chianti. Nonostante il suo fascino medievale, la fortezza non è riuscita a trovare acquirenti nelle passate aste, compresa quella del 2017.

Scoprite le nostre proprietà in Toscana

Ora, si prepara a un nuovo tentativo di vendita il prossimo 8 aprile, con una base d’asta di 3,2 milioni di euro. San Donato in Perano non è solo una testimonianza di pietra e storia; è stato il cuore pulsante della produzione del Chianti Classico. Tuttavia, la crisi ha colpito duramente l’operosa azienda agricola della famiglia Strozzi, costringendo alla vendita della sua parte vitivinicola, ora di proprietà di Frescobaldi. Nonostante il castello conservi la sua maestosità tra i dolci rilievi senesi, la mancanza delle sue vigne sembra aver compromesso il suo appeal agli occhi degli investitori.

Il castello, con una vastità che abbraccia ville, abitazioni e cappelle dalle anime antiche, cerca di sedurre illustri acquirenti con un corredo di arredi preziosi e macchinari storici. Tuttavia, senza la presenza delle sue vigne, il castello rischia di perdere parte del suo richiamo, non riuscendo a coinvolgere coloro che cercano non solo storia, ma anche redditività.

Il futuro di San Donato in Perano pende nel limbo, e le ipotesi sulla sua trasformazione sono molteplici. Alcuni sognano di vederlo trasformato in un resort esclusivo, mentre altri sperano in un mecenate che possa valorizzarne la storia.

Gli appassionati di cultura e patrimonio storico trattengono il fiato, auspicando che questo castello non diventi un’ennesima bellezza dimenticata. Nell’attesa di quell’asta primaverile, il Chianti guarda ai suoi castelli con una mistura di nostalgia e speranza. Ci si augura che qualcuno possa riconoscere in essi non solo beni immobiliari, ma veri e propri pezzi di storia italiana da preservare e valorizzare per le generazioni future.

Corsa dei prezzi nel residenziale: Arcano Partners prevede un aumento graduale dell’1-5% annuo (Il Sole 24 Ore)

Arcano Research prevede un costante aumento dei prezzi delle abitazioni in Italia. La società di ricerca, recentemente su mercato, si aspetta un incremento annuale compreso tra l’1% e il 5%, trainato dalla ripresa della domanda, dalla migliorata capacità di acquisto delle famiglie e da un’offerta immobiliare persistentemente bassa nonostante il rimbalzo dell’attività edilizia. Rispetto ad altri importanti Paesi europei, il numero di nuove abitazioni costruite in Italia rimane relativamente basso, anche con l’aumento delle concessioni edilizie. Ciò contribuisce a mitigare l’aumento dei costi delle materie prime che normalmente incide sull’attività edilizia.

Ignacio de la Torre, Economista Capo di Arcano Partners, ha evidenziato segnali positivi di ripresa sia nel sentiment del settore edilizio sia nell’attività, i quali, uniti alla diminuzione dei costi di costruzione, dovrebbero portare a un’accelerazione dell’avvio di nuovi progetti edilizi nei prossimi dodici mesi. Tuttavia, questa velocità potrebbe non essere sufficiente per colmare il divario con gli altri principali Paesi europei. Nel lungo termine, l’analisi di Arcano suggerisce che i prezzi delle abitazioni tendono a seguire le tendenze salariali e la crescita nominale del PIL, con l’Italia ben posizionata per ridurre il divario negativo con il resto dell’Europa. Secondo l’analisi, le stime per l’anno prossimo indicano una crescita reale del PIL italiano dello 0,5% rispetto allo 0,7% del 2023, prima di accelerare all’1,2% nel 2025, una traiettoria inferiore alla prevista crescita media europea per il 2025.

Le sfide a medio termine includono la gestione delle finanze pubbliche e del mercato del lavoro, ambiti in cui saranno necessarie ulteriori riforme strutturali per allineare l’Italia ai Paesi con reddito pro capite elevato. Nel breve termine, tuttavia, Arcano Research suggerisce che la crescita economica rallenterà, ma non in modo significativo. Inoltre, in questo ciclo economico attuale, l’Italia sembra posizionata in modo migliore rispetto ad altri Paesi come la Germania, grazie a una minore esposizione alla debolezza della Cina e a una maggiore presenza in settori dei servizi robusti come il turismo. I consumi privati rimarranno il principale motore della crescita nel medio termine.

Le famiglie avranno maggiore capacità di spesa, attingendo ai risparmi accumulati in eccesso durante la pandemia e beneficiando di un parziale recupero del loro potere d’acquisto, con salari che dovrebbero aumentare più dell’inflazione nel 2024. Strutturalmente, si legge nella ricerca, il costo del lavoro aggiustato per la produttività in Italia resta competitivo, e ci sono ampie opportunità di crescita in termini di potenziale offerta di lavoro con l’implementazione delle necessarie riforme strutturali.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Mercati immobiliari globali in evoluzione: New York e Milano sfidano il trend (UBS Global Real Estate Index)

L’ultimo report dell’UBS Global Real Estate Bubble Index rivela un significativo cambiamento negli squilibri del mercato immobiliare nelle principali città di tutto il mondo. Secondo il rapporto, solo Zurigo e Tokyo mantengono lo status di “essere a rischio di una bolla immobiliare”, segnando un miglioramento sostanziale rispetto ad altre aree nell’anno precedente. In particolare, New York e Milano spiccano come città che hanno registrato segnali positivi, avvicinandosi a una valutazione equa.

Panoramica Globale
La tendenza complessiva indica una diminuzione degli squilibri del mercato immobiliare, attribuita all’impatto dell’inflazione globale e all’aumento dei tassi di interesse negli ultimi due anni. In media, i prezzi reali delle case in 25 grandi città sono scesi del 5% da metà 2022 a metà 2023. Nonostante questa correzione, il rapporto suggerisce la possibilità di ulteriori ribassi nei prezzi.

New York e Milano: Un Cambiamento Positivo
New York, insieme a Boston, San Francisco e Madrid, ha registrato una diminuzione degli squilibri, portando a una classificazione di valore equo. Allo stesso modo, Milano, São Paulo e Varsavia hanno raggiunto una posizione di equilibrio sul mercato. Una trasformazione degna di nota poiché indica una netta deviazione dalla categoria di rischio bolla ad una fase in cui il mercato immobiliare si dimostra in via di assestamento.

Correzione dei Prezzi su Tutta la Linea
La diminuzione della crescita dei prezzi delle case è attribuita all’importante aumento dei costi di finanziamento, con i tassi di mutuo medi che sono quasi triplicati dal 2021 nella maggior parte dei mercati. La crescita annua nominale dei prezzi nelle città analizzate si è fermata dopo un aumento del 10% nell’anno precedente. In termini reali, i prezzi sono ora del 5% più bassi rispetto a metà 2022, cancellando la maggior parte dei guadagni realizzati durante la pandemia.

Il Ruolo dell’Inflazione nella Riduzione del Rischio Bolla
La brusca diminuzione degli squilibri del mercato immobiliare non è dovuta solo alla diminuzione dei prezzi, ma è influenzata anche dalla crescita del reddito e degli affitti guidata dall’inflazione. La crescita del credito ipotecario è diminuita del 50% da metà 2022, portando a una diminuzione del debito delle famiglie rispetto al reddito, specialmente in Europa. Alcune città stanno già assistendo ai germogli della prossima esplosione dei prezzi immobiliari. Il lavoro ibrido non ha indebolito significativamente la domanda per la vita in città, e si prevede una carenza di abitazioni poiché sono stati rilasciati meno permessi di costruzione, specialmente nei centri urbani europei.

Ecco chi Spicca il Volo
Mentre Miami e New York mostrano tendenze variabili, il mercato immobiliare di New York sta vivendo un forte ritorno, con un aumento del 3% nei prezzi reali tra metà 2022 e metà 2023. In Europa, Milano si distingue con una diminuzione del 2% nei prezzi reali, attribuita alla crescita locale degli affitti e dei redditi, ma con solide prospettive economiche.

Gli aggiustamenti positivi a New York e Milano sono indicativi delle tendenze più ampie nelle correzioni del mercato immobiliare e della possibilità di una domanda rinnovata. Con l’evolversi delle condizioni economiche globali, è probabile che il mercato immobiliare continui a subire fluttuazioni, con la possibilità di ulteriori correzioni e nuove opportunità emergenti.

I nuovi gioielli dell’ospitalità italiana del 2024. Da Firenze a Milano e Capri, ecco gli hotel imperdibili (Elle Decor)

Tra i propositi per il nuovo anno, non può mancare l’entusiasmo di esplorare nuovi hotel e godersi qualche lusso in più durante i viaggi. Le mete turistiche in Italia stanno migliorando le loro offerte, con grandi gruppi alberghieri storici e boutique pronti ad accogliere i turisti con servizi di alta qualità, comfort e design avvincenti.

Ecco una panoramica sugli hotel più attesi nel 2024 in Italia secondo Elle Decor.

Firenze: Collegio alla Querce, un hotel-giardino con vista sul Duomo
Auberge Resorts Collection si espande a Firenze con un complesso che abbraccia tre edifici del XVI secolo, completi di cappella e teatro originali. Nell’ex scuola preparatoria è stato creato un nuovo hotel con 61 camere, 20 suite e una master suite di 210 metri quadrati. Gli ospiti potranno godere di giardini barocchi con vista sul Duomo da un lato e vigneti del Chianti dall’altro. Il cuore dell’hotel è un giardino interno illuminato da un lucernario, con alberi di limoni e un imponente camino. Il Collegio alla Querce offre un’esperienza completa con ristorante, sala da giardino con vetri, bar, cigar lounge e bar a bordo piscina con cocktail innovativi.

Firenze: Anglo American Hotel Florence, fascino e sostenibilità
Curio Collection di Hilton presenta il nuovo Anglo American Hotel Florence nel centro storico di Firenze. La struttura riflette il fascino della città e pone un’enfasi particolare sulla sostenibilità, con il restauro delle caratteristiche architettoniche originali. Il cortile esterno ospita un menu toscano ispirato ai sapori locali e alle tradizioni. Nuovi Hotel a Milano: Max Brown Missori, stile milanese e vibes anni ’70 Il gruppo olandese di boutique hotel Max Brown fa il suo ingresso in Italia con un hotel a Milano, il Max Brown Missori. L’hotel offre 64 camere e presenta uno stile ispirato agli anni ’70, con mobili restaurati e dettagli italiani e internazionali, come i bollitori colorati SMEG e giradischi Crosley in ogni camera. L’hotel promette di essere un luogo accogliente per i viaggiatori desiderosi di immergersi nella vita milanese, con spazi comuni progettati per favorire momenti conviviali.

Milano: Calimala, una sorpresa all’ombra della Madonnina
Calimala, già presente a Firenze, apre un secondo hotel a Milano con 90 stanze, palestra, 2 rooftop, bar, ristorante e piscina. Ancora poco si sa sullo stile, ma se seguirà quello di Firenze, ci aspettiamo un dialogo tra la struttura storica e arredi moderni.

Roma: Casa Monti, una residenza artistica che celebra la dolce vita
Il gruppo Leitmotiv debutta a Roma con Casa Monti, un hotel tributo al Rione Monti. L’hotel a cinque stelle dispone di 36 camere, un ristorante, un bar per l’aperitivo, una terrazza e una Spa con vista panoramica sulla città. Il design di Laura Gonzalez celebra l’arte e la dolce vita, attingendo dall’atmosfera vibrante del quartiere.

Roma: Romeo, tra Zaha Hadid e il Cinquecento
La collezione Romeo, con il suo nuovo hotel firmato Zaha Hadid Architects, occupa un palazzo cinquecentesco vicino a Piazza del Popolo. L’hotel offre 74 stanze e suite con viste magnifiche, affreschi originali e Il Ristorante diretto da Alain Ducasse. Completa l’offerta un cortile con piscina, installazioni d’arte contemporanea, lounge bar sul tetto e La SPA Sisley Paris.

Roma: Corinthia, cucina stellata sotto gli affreschi
Corinthia si prepara ad aprire un nuovo hotel in Piazza del Parlamento, ospitato in una storica sede della Banca d’Italia. Carlo Cracco garantirà l’eccellenza culinaria, mentre G.A Design si occupa degli interni, mantenendo elementi originali con un tocco moderno. L’hotel dispone di 60 camere, 21 suite, rooftop, spa di lusso e Suite Storica con vista sulla piazza.

Roma: J.K. Place Residence Club, un nuovo modo di soggiornare in città
J.K. Place Residence Club aprirà in un nobile palazzo del XVII secolo vicino a Piazza di Spagna, con 15 nuovi appartamenti progettati da Michele Bonan. Ogni residenza avrà un butler e un servizio di concierge privato, con aree comuni come ristorante, lounge privata e palestra aperte sia ai soci del club che agli ospiti dell’hotel.

Capri: Grand Hotel Quisisana, una novità ricca di storia
Il Grand Hotel Quisisana, sin dal 1860 simbolo dello sfarzo di Capri, si rinnova per la stagione 2024. Il ristorante Colombaia offre cucina di ispirazione italiana e una ricca carta dei vini. Verranno inaugurati una piscina all’aperto, campi da tennis e nuove camere. Il passaggio al riscaldamento solare e alla produzione di 100kw contribuirà a rendere l’hotel più sostenibile.

Fonte: Elle Decor | Viaggi
Foto: Collegio alle Querce

Immobili a Firenze

Lusso Toscano: Yves Saint Laurent inaugura un atelier di pelletteria a Scandicci. Qui gli aggiornamenti

Un imponente edificio dismesso dell’Agenzia delle Entrate, ora di proprietà di Cdp Real Asset, si trasforma nella nuova sede della pelletteria Yves Saint Laurent a Scandicci, nel cuore del rinomato distretto fiorentino delle borse di lusso. In prossimità delle manifatture di prestigiosi marchi come Gucci, Prada, Montblanc e Dior, ha ufficialmente aperto le porte l’Atelier Maroquinerie di Saint Laurent, una struttura di 28.000 metri quadrati dedicata allo sviluppo produttivo, alla modellistica, alla prototipia, alla ricerca di materiali e tecnica, al taglio, alla produzione e al magazzino per borse, valigie e piccola pelletteria.

L’investimento di 30 milioni di euro, effettuato da Cdp per trasformare l’edificio in uno stabilimento luminoso e funzionale con vista sulle colline, ha reso possibile l’affitto da parte di YSL per 15 anni, estendibili fino a 27, con un’opzione d’acquisto. Attualmente, 500 persone (con un’età media di 37 anni e il 53% di donne) lavorano nell’atelier, di cui 200 sono state assunte negli ultimi due anni. Altri 200 dipendenti sono previsti essere reclutati entro il 2025, come ha spiegato Francesca Bellettini, presidente e CEO di YSL e responsabile dello sviluppo del marchio per l’intero Gruppo Kering. La maison francese definisce la struttura come un “centro di eccellenza” per l’alto livello di abilità concentrato qui, ma anche un “centro di competenza” perché ospita una scuola aziendale per formare artigiani e tecnici, diventando un canale strategico per le future esigenze occupazionali.

Saint Laurent è stato il marchio di punta del Gruppo Kering nel 2022, con un fatturato di 3,3 miliardi di euro (+31%), ma sta registrando un rallentamento nel 2023 (-12% a tassi comparabili nel terzo trimestre). “Questo centro avrà un ruolo vitale nello sviluppo di Saint Laurent, che genera il 70% dei ricavi dalla pelletteria”, ha dichiarato Bellettini mentre tagliava il nastro insieme al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, al sindaco della Città metropolitana di Firenze, Dario Nardella, al sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, e all’amministratore delegato di Cdp Real Asset, Giancarlo Scotti. “Qui la creatività potrà esprimersi al massimo – ha aggiunto la manager – anche perché siamo in un territorio con una lunghissima tradizione nella pelletteria, che ci ha permesso di raggiungere questi risultati”.

Cdp si è mostrata molto soddisfatta del progetto, sottolineando che esso rappresenta la missione di recuperare edifici e aree dismesse. Il presidente Giani e il sindaco Nardella hanno ricordato i rapporti storici, politici e industriali tra Italia e Francia, mentre il sindaco Fallani ha evidenziato un obiettivo di riqualificazione in cui pochi credevano qualche anno fa: restituire vita a un edificio pubblico, noto come “Il Palazzaccio”, costruito 30 anni fa e mai utilizzato.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Comprare casa in Toscana

Il sogno del vigneto come casa. L’Europa trasforma la produzione di vino per acquirenti di seconde case

In un mutamento del mercato immobiliare straordinario, secondo il Wall Street Journal, i promotori europei stanno ridefinendo il concetto di lusso per gli acquirenti di seconde case, offrendo vigneti “chiavi in mano” che eliminano le sfide della produzione di vino. Due sviluppi notevoli, Tenuta di Forci in Toscana e L’and Vineyards in Portogallo, incarnano questa tendenza emergente.

Introduzione:

Philippe e Luisa Le Bourgeois, coppia con base a Parigi, sono pronti a rinnovare una struttura secolare a Tenuta di Forci, una tenuta vinicola e un progetto residenziale situata appena fuori dall’incantevole città toscana di Lucca. Nel frattempo, Clifton Lewis Lyles e Serene Lewis Lyles, una coppia del settore tecnologico della California settentrionale, si stanno avventurando nel mondo della produzione vinicola con il proprio vigneto privato nella regione dell’Alentejo, in Portogallo. Il loro investimento include una villa con due camere da letto e 2.500 piedi quadrati in costruzione nel lussuoso sviluppo L’and Vineyards, dove si estendono 163 acri, di cui 15 sono coltivati a vigneto. Questo ambiente unico consente ai proprietari di diventare vinificatori virtuali. Il duo Lewis Lyles, investendo circa 1 milione di dollari nella loro nuova casa, gode di una conveniente disposizione in cui non devono preoccuparsi della manutenzione del vigneto. La loro attenzione è focalizzata esclusivamente sulla denominazione del loro vino privato e sulla progettazione di un’etichetta personalizzata.

Vivere in un Vigneto in Europa – Una Tendenza in Aumento:

Questa tendenza non è confinata a casi singoli. L’attrattiva delle ville europee, che forniscono tutto, dagli arredi ai vigneti, ha affascinato gli acquirenti di seconde case. Sviluppi come L’and e Tenuta di Forci sono all’avanguardia, offrendo una miscela di fascino e piacere vinicolo senza i tradizionali oneri di vendemmia e imbottigliamento. José de Sousa Cunhal Sendim, fondatore e CEO di L’and, descrive il loro sviluppo simile a un resort come un rifugio a tema vinicolo con un hotel, affitti vacanze e proprietà immobiliari immerse tra colline ondulate e un pittoresco lago. Lo sviluppo, che offre case che variano dai 2.800 ai 3.700 piedi quadrati, presenta un’esperienza olistica con servizi come un ristorante, un caffè sul lago, una spa e la vicinanza alla storica città di Evora.

Dalla Toscana a Bolgheri – L’Espansione della Vita in un Vigneto:

Tenuta di Forci, parte della rinomata regione vinicola Colline Lucchesi in Toscana, si sta trasformando in una tenuta vinicola biodinamica, una fattoria e una proprietà residenziale. La coppia Le Bourgeois, come i Lewis Lyles, vede la loro nuova casa come un rifugio per le vacanze e una futura residenza in pensione. Con un focus sulla viticoltura ecologicamente orientata, la tenuta Forci offre non solo il fascino della Toscana, ma anche l’opzione di vini con etichetta privata per i proprietari. Le Ville Serristori, uno sviluppo di vigneti chiavi in mano, sta emergendo nella celebre regione di Bolgheri nel sud-ovest della Toscana, a circa 20 miglia lungo la costa da Livorno. Associato alla cosiddetta rivoluzione Super Tuscan degli anni ’70, che ha portato varietà di uve bordolesi come il Cabernet Franc in un angolo una volta remoto della costa toscana, Bolgheri ha attirato le dinastie vinicole più importanti dell’Italia, tra cui i Gaja del Piemonte e gli Antinori di Firenze. Le Ville Serristori, proprio lungo la strada dalle proprietà degli Antinori, è l’idea della famiglia Fratini di Firenze, la cui proprietà costiera di 3.000 acri è stata acquistata inizialmente come un composto di vacanze private alla fine degli anni ’90. Ora include uno sviluppo residenziale di 90 acri, dove i potenziali acquirenti possono aspettarsi un colloquio con un membro della famiglia Fratini prima di accettare un’offerta. La famiglia sta commercializzando un gruppo di sei nuove case con lotti in libero possesso sull’immobile, con prezzi tra gli 11 e i 16 milioni di dollari. Il prezzo copre costruzione e paesaggistica. La prima delle nuove case, caratterizzata da finiture in marmo lussuose e una grande piscina all’aperto, sarà completata all’inizio del prossimo anno. Ogni nuova casa avrà oltre un acro di un vigneto privato chiavi in mano. Cinque delle sei sono già state vendute. Le Ville Serristori è collegato al lancio dell’etichetta di vino Super Tuscan della famiglia, che inizia quest’anno, e i proprietari delle proprietà possono usufruire della nuovissima struttura di vinificazione dei Fratini, ricavata da un vecchio casolare. Attraversato da una grande via di alberi di pino maestosi, un ricordo della proprietà aristocratica dell’immobile nel XIX secolo, lo sviluppo rustico è caratterizzato da vigneti ondulati, vaste terre coltivate e luce marina, oltre alla vicinanza al villaggio di Bolgheri, un punto di pellegrinaggio per gli amanti del vino di tutto il mondo. I proprietari di case possono usufruire dell’accesso privato alla spiaggia della famiglia Fratini, una rarità in Italia. Possono anche approfittare dei ristoranti locali gestiti dalle esclusive cantine di Bolgheri. Ai nuovi proprietari di case viene regalata una Land Rover verde per attraversare l’ambiente rurale, afferma Jacopo Fratini, CEO del Fingen Group, l’azienda immobiliare della famiglia. Possono anche aspettarsi un club sulla spiaggia. Il costo della partecipazione al lato vinicolo di questi sviluppi varia. A L’and, i nuovi proprietari hanno diritto a 100 bottiglie personalizzate all’anno senza costi aggiuntivi, afferma Cunhal Sendim. Successivamente, possono pagare da $8 a $24 a bottiglia.

In Italia, i costi di servizio annuali per i proprietari, inclusi i costi legati al vino, possono variare dai $26.000 a Forci fino a $108.000 a Bolgheri. La Melonera, uno sviluppo nel sud della Spagna, offre lotti più grandi e varietà di uve più oscure. Situato nei pressi di Ronda, ai piedi della catena montuosa della Sierra de las Nieves, a 90 minuti di auto da Malaga e dal suo aeroporto internazionale, il progetto prende il nome da un’uva rossa quasi dimenticata chiamata Rayada Melonera. Il suo vigneto chiavi in mano sta anche producendo vini da una serie di uve locali meno conosciute, che gli sviluppatori hanno scoperto in un’opera di un botanico andaluso del XIX secolo. Distribuito su 460 acri, l’immobile ha 29 annunci tra $3 milioni e $7,6 milioni. Tre sono stati venduti. Nel gennaio 2022, Soren Skou, 59 anni, ex CEO di Maersk, l’azienda danese di spedizioni, e sua moglie Lene Skou, 59 anni, dirigente finanziario, hanno comprato una casa La Melonera di 10.225 piedi quadrati con quattro camere da letto e quattro bagni, completata nel 2017. Si trova su un lotto di 13,8 acri e ha la sua porzione di vigneto dell’immobile. Soren Skou non ha commentato sul costo, ma ha citato un annuncio attuale sull’immobile, leggermente più piccolo del suo, con un prezzo di richiesta di $4,1 milioni. Intende apportare modifiche all’interno spendendo circa $100.000 per creare un nuovo ufficio a casa. Prendendo un ruolo più attivo rispetto a molti altri acquirenti di vigneti chiavi in mano, la coppia e i loro tre figli adulti partecipano a una sessione di mescolatura post-raccolta, quando possono perfezionare il loro couvée personale. I costi del servizio legato al vino iniziano a circa $17.300, afferma il fondatore di Le Melonera, Jorge Viladomiu. La tariffa include 450 bottiglie di vino con etichetta privata. La coppia, che vive a Copenaghen, ha deciso di trascorrere diversi mesi all’anno a La Melonera. Inizialmente sono stati attratti dallo sviluppo per l’architettura minimalista e per la possibilità di “rimanere a casa, fare barbecue e godersi la vita” nel grande lotto, dice Soren Skou. Ma l’opzione del vigneto chiavi in mano ha contribuito a chiudere l’affare. “Pensavamo che avere il nostro vigneto e il nostro vino sarebbe stato divertente”, dice. “E La Melonera ci ha reso tutto molto facile.”

Comprare casa in Toscana

Mercato immobiliare e case di lusso. Nuovo proprietario per la storica Villa Michelangelo sulle colline fiorentine

Nuovo acquirente per la storica Villa Michelangelo sulle colline fiorentine.

Villa Michelangelo, l’unico edificio rimasto intatto sulle colline di Firenze, noto per essere stato la dimora e il luogo di lavoro di Michelangelo Buonarroti, ha un nuovo proprietario, si apprende da La Repubblica.

Costruita tra il XIV e il XV secolo, la storica dimora è stata recentemente acquisita per 8 milioni di euro da un fondo di investimenti straniero. Posizionata nella parte alta di Settignano, a breve distanza dal cuore di Firenze, la villa era originariamente di proprietà della famiglia Buonarroti. Secondo le biografie di Michelangelo, dopo la sua nascita a Caprese, si trasferì sulla collina fiorentina, dove fu allattato con “latte impastato con la polvere di marmo”, alimentando così la sua precoce passione per la scultura. La dimora, che si estende su quattro livelli per circa 900 metri quadrati, conserva ancora la struttura originale, compresa una torre interna quadrata utilizzata come corpo di guardia. Il terreno circostante, che comprende un piccolo frutteto e una piantagione di 200 ulivi su quasi un ettaro, aggiunge ulteriore valore alla proprietà. La villa presenta una facciata principale con due terrazze esterne ad arco aperte, mentre al piano terra si trova un terrazzo scoperto con tre volte a crociera con archi semicircolari.

La particolarità di questa vendita segue di poco la cessione di un prestigioso Boutique Hotel a Firenze, che è stato venduto per 28 milioni di euro.

Gli effetti della pandemia su Firenze

La Toscana è sempre più il sogno immobiliare degli acquirenti stranieri. Qui tutte le nuove tendenze e informazioni

Gli acquirenti stranieri stanno facendo incursione nella scena immobiliare toscana, pronti a spendere in media oltre 500mila euro. Provengono principalmente dagli Stati Uniti e dalla Germania e sognano case con un giardino. La provincia di Lucca sembra essere la scelta principale, con Pisa, Massa-Carrara e Siena che seguono la stessa tendenza.

Questo nuovo corso immobiliare è stato fotografato recentemente da Gate-away. Gli americani guidano la carica, accaparrandosi il 29% del mercato immobiliare, seguiti dalla Germania al 14% e dal Regno Unito al 7,6%. Anche il Canada si unisce alla festa, mostrando un aumento dell’interesse del 5,2%. Mentre gli appartamenti mantengono la leadership con il 23,7% della domanda, le ville stanno guadagnando terreno con il 12,7%. Una piscina, un giardino o un pezzo di terra da chiamare proprio non sono un ostacolo, ma i giardini si aggiudicano il primo posto con un impressionante tasso di preferenza del 69%.

Nei primi quattro mesi del 2023, gli investimenti sono stati caldi nella fascia sub-100.000 euro, rappresentando il 33,9% delle richieste totali. Il bracket da 100.000 a 250.000 euro è il prossimo in fila al 23,5%, seguito da 250.000-500.000 euro (18,3%), 500.000-1 milione di euro (14,6%) e oltre 1 milione di euro (9,5%).

Ecco come il sistema di tramvia sta trainando il mercato immobiliare di Firenze (fonte Immobiliare.it/Repubblica)

Tra gli effetti provocati dalla costruzione della rete tranviaria, uno degli impatti più significativi è l’incremento dei valori immobiliari a Firenze. Le agenzie immobiliari della città stanno attivamente valutando quali aree sono più propense a registrare un aumento delle valutazioni dei beni immobili. Con l’avvio dei lavori per la Linea 3, Bagno a Ripoli e Gavinana emergono come i primi contendenti a questa tendenza. Inoltre, edifici situati lungo la futura Linea 4, che si estende fino a Campi Bisenzio, hanno suscitato un notevole interesse. “Gli individui che in passato non consideravano zone come Statuto e Careggi,” osserva Gianluca Testa di Immobiliare Punto e a Casa, “hanno ora assistito a un notevole aumento del valore immobiliare del 10% grazie al progetto tram. Si prevede che questo effetto si estenderà anche ad aree come Viale Spartaco Lavagnini e l’intera zona a sud di Firenze interessata dalla tranvia.”

In una città in cui i valori immobiliari hanno mantenuto una notevole stabilità nell’ultimo decennio, l’influenza delle nuove linee tranviarie si fa sempre più evidente nel mercato immobiliare. L’agenzia Granducato Immobiliare afferma: “Nel prossimo futuro, la presenza del tram in aree popolari come Piagge, Via Pistoiese e Campi Bisenzio è prevista portare a una crescita dei valori immobiliari fino al 15%.” Immobiliare Maraldi, un’agenzia che opera a Bagno a Ripoli, aggiunge ulteriori dettagli: “Dalla fermata Pino fino a Viola Park, prevediamo un raddoppio della domanda. Tuttavia, rimane una preoccupazione legata alla scarsità di proprietà disponibili. Di conseguenza, molti acquirenti stanno esplorando aree come San Donato in Collina, Antella, Cellai e Troghi, dove al momento si possono acquistare immobili a 1500 euro al metro quadrato.” Alcuni investitori stanno scommettendo su Piazza Gualfredotto, mentre altri stanno guardando con interesse Varlungo e Piazza Ravenna. Tuttavia, queste zone dovranno fare i conti con il rumore dei cantieri e possibili congestioni del traffico, fattori di preoccupazione per alcuni residenti del Distretto 3.

Ripreso da Repubblica, il Gruppo Tecnocasa spiega: “I più di mille giorni di lavori potrebbero causare congestioni nel quartiere. Con meno spazio e meno parcheggi, è previsto un aumento dei prezzi dei posti auto e dei garage.” Immobiliare Maraldi sottolinea: “Alcuni proprietari stanno già vendendo le loro case tra Via Kyoto e Via Kiev, in parte per paura del rumore dei cantieri e in parte perché non hanno compreso le deviazioni nella mobilità.” Questa zona ha già assistito a un aumento dei prezzi di quasi l’1% nel secondo trimestre del 2022 per interi edifici. Anche solo quattro mura usate ora partono da un minimo di 3000 euro al metro quadrato. Altre aree interessate dalle nuove linee tramviarie testimoniano altresì l’incremento dei prezzi immobiliari.

Ad esempio, Novoli e Statuto hanno assistito negli ultimi anni a una rinascita dei valori immobiliari, con diversi operatori del settore che riportano aumenti “dal 5 al 10% per le case in vendita e in affitto”, nonostante alcune zone abbiano subito una svalutazione precedente. Prendiamo ad esempio i piani superiori di Via Vittorio Emanuele. “Strade strette e il flusso continuo di veicoli di fronte alle abitazioni non aiutano”, afferma Testa. Ampliando la nostra prospettiva, però, emerge che appartamenti signorili di quattro vani ora raggiungono prezzi minimi di 4000 euro al metro quadrato.

L’incremento dei tassi di interesse sui prestiti sta mettendo sotto pressione l’intero settore, con crescenti difficoltà nell’ottenere mutui bancari per potenziali acquirenti di case. I prezzi oscillanti nei quartieri popolari di Firenze stanno attirando anch’essi notevole interesse. Italiana Immobiliare Novoli segnala: “Nell’ultimo anno, si è verificato un aumento dei prezzi di almeno il 20%.” Ora, di fronte a una fermata di tram in Via di Novoli, un appartamento di 80 metri quadrati di quattro vani da ristrutturare parte da 260.000-290.000 euro. Il Quartiere 5, insieme a Isolotto, secondo Attilio Annunziata di Dentrocasa, “ha assistito a una rivalutazione del 5-10% con l’avvento del tram”. Queste stime sono condivise anche da Italiana Immobiliare Isolotto, che afferma che “Negli ultimi tre anni, le tariffe per case e stanze su Viale Talenti e Piazza dell’Isolotto, a pochi passi dal tram, sono aumentate di circa il 10%”.