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Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas: Arrivederci alla tenuta di lusso da 12 milioni di dollari a New York

Le icone di Hollywood Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas stanno per dire addio alla loro prestigiosa tenuta sul fiume Hudson, mettendo sul mercato la loro residenza nella contea di Westchester per l’impressionante cifra di 12 milioni di dollari.

Situata nell’esclusivo villaggio di Irvington, a soli 32 chilometri dal cuore pulsante di Manhattan, questa oasi privata si estende su 4,8 ettari di terreno lussureggiante. La proprietà, acquisita da Zeta-Jones per 4,5 milioni di dollari nel 2019, ha ospitato numerosi eventi di alto profilo, tra cui una recente raccolta fondi per la campagna del Presidente Biden, come riportato dal Wall Street Journal, che per primo ha dato notizia della vendita.

La star di “Mercoledì”, 54 anni, ha condiviso con il Journal riflessioni nostalgiche sul tempo trascorso nella dimora: “Quando ho acquistato la nostra casa a Irvington, sapevo che la nostra famiglia avrebbe vissuto qui molti momenti felici, e così è stato!” Ha aggiunto che, con entrambi i figli ormai fuori casa, il momento sembra “giusto” per una vendita. “Michael ed io abbiamo in programma di trascorrere più tempo alle Bermuda e in Europa,” ha rivelato, citando impegni di lavoro che li portano oltremare.

La coppia possiede una residenza alle Bermuda, anch’essa messa in vendita in passato. La tenuta, che vanta otto camere da letto e dodici bagni, è ricca di storia. Con 40 metri di fronte sul fiume, il terreno apparteneva un tempo a Charles Lewis Tiffany, fondatore di Tiffany & Co., e alla dinastia dello zucchero Matthiessen. L’attuale magione in stile georgiano, risalente agli anni ’20, si estende su oltre 1.100 metri quadrati, con imponenti colonne e un’elegante facciata in mattoni e pietra. Una terrazza di 30 metri offre viste mozzafiato sul fiume. All’interno, lo splendore continua con una biblioteca a due piani rivestita in quercia, una piscina coperta e una cucina secondaria al piano inferiore che si apre su una pittoresca terrazza. La coppia ha sapientemente aggiornato la dimora mantenendo il suo fascino originale, creando un perfetto equilibrio tra spazi formali e informali.

“Longmeadow è una proprietà spettacolare – una vera tenuta sul fiume Hudson. I proprietari hanno fatto un lavoro magistrale nel rinnovare la casa con un’estetica moderna e confortevole che ne preserva la grandezza e l’integrità originali,” ha dichiarato a The Post David Turner di Compass, agente incaricato della vendita. La coppia premio Oscar, che in precedenza risiedeva nella vicina Bedford, ha dimostrato una notevole abilità negli investimenti immobiliari. Zeta-Jones ha venduto la loro casa di Bedford per 20,5 milioni di dollari dopo averla acquistata per 11,25 milioni. Douglas, dal canto suo, ha messo in vendita il loro appartamento a Central Park West per 21,5 milioni di dollari.

“S” come Salone, “M” come Milano. Il Salone del Mobile si riprende Milano

Il nuovo abbecedario del design, reinventato dallo studio Leftloft e reinterpretato da Gio Pastori, vede ventisei coloratissimi manifesti, uno per ogni lettera dell’alfabeto, accompagnata da un arredo dalle forme archetipe, per raccontare il Salone del Mobile e gli oggetti attorno ai quali si è sviluppato il sistema del design internazionale. Un alfabetiere alla Munari, composto da forme assolute e animato dall’uso di luce e nuance pure e intense, che, alla domanda “Do you speak design?”, risponde con A is for armchair, B is for bookcase, C is for chair, D is for Desk, G is for Gazebo, L is for Lamp, O is for Outdoor, T is for Table…

In questo alfabeto, le lettere “M” e “S” si accompagnano naturalmente alle icone Mirror e Sofa. Fino a oggi. Ecco, infatti, spuntare due nuovi, vivaci Manifesti che raddoppiano il senso di questi monogrammi. Ad aprile, infatti, “M” non può che indicare la città del design per eccellenza Milano e “S” sta, ovviamente, per Salone, il lemma italiano che, in tutto il mondo, è sinonimo di Design. I visual che le accompagnano raccontano di una città iper- colorata, allegra, in cui traspare una gioia di vivere che sa di viaggio, esperienza, stimolo e ispirazione, in cui gli oggetti icona del design si fanno urbe e giocano a inventare un nuovo skyline che sembra esplodere di energia, forme, geometrie, brusii.

“Manifesto di Euroluce”, invece, mostra, con una suggestione visiva semplice ma potente, la nuova esperienza che il visitatore e l’espositore faranno di questa manifestazione. Lo spazio della biennale, quindi, come involucro magico e luminescente che, dopo aver raccolto in sé tutta la luce del mondo, si apre poco per volta come per invitare a entrare e scoprire non solo il lato tecnico, progettuale, commerciale della biennale ma soprattutto la carica emozionale di questo elemento così imprescindibile per il design e l’architettura. “Reimagine your light experience” suggerisce come Euroluce rappresenterà una nuova esperienza totalizzante, con momenti ispirazionali e generativi, che daranno a chi visiterà i suoi padiglioni la sensazione di vivere un viaggio multisensoriale e coinvolgente alla scoperta di inediti e suggestivi significati luminosi e spaziali.

Fonte: Salone del Mobile

A tu per tu con Vittorio Renzi (CEO, Scavolini USA) “Rivoluzioniamo il concetto di casa”

Scavolini è un’azienda familiare. Questo, con sorpresa, ho scoperto essere un aspetto che rassicura molto i nostri interlocutori americani. Poter raccontare che nel nostro business l’imprenditore o il manger di seconda o terza generazione è ancora presente all’interno dell’azienda è decisamente un punto di forza. Scavolini è un cognome, non rappresenta soltanto un marchio. L’amore della famiglia nei confronti di ciò che ha costruito rimarrà sempre un elemento di prestigio per il mercato globale”.

VIDEO-INTERVISTA

A partire da queste intuizioni, Vittorio Renzi, CEO di Scavolini USA dall’ottobre 2022, racconta a Columbus International il suo approccio “umano e non soltanto all’insegna dell’efficienza” alle nuove sfide del 2023. “La mia carriera si è sviluppata all’interno del gruppo Scavolini, trent’anni fa. Ho accompagnato la creazione della società negli Stati Uniti nel 2008, guidando l’internazionalizzazione dell’azienda, prima con l’apertura della società negli Stati Uniti poi con l’ufficio in Cina e una branch nel Regno Unito e in Francia. Ora puntiamo a New York: un’avventura stimolante, in particolar modo dal lato della distribuzione statunitense. Scavolini USA gestisce quattro negozi diretti, due a New York, uno a Miami, il quarto a Vegas, e coordina tutti i dealers su continente americano”.

Sviluppo, dimensioni, orizzonti: Scavolini ha conquistato, e tuttora detiene, il primato tra le industrie del settore in termini di fatturato255 milioni di euro nel 2021 – ed uno dei primi posti nella classifica dei 20 produttori di mobili Made in Italy. Tenere conto del perseguimento della qualità ad ogni livello – dalla cucina componibile alla collezione di bagni e armadi (una scommessa vinta anche su suolo americano) – significa evolversi sia da un punto di vista estetico che funzionale: “Noi arrediamo tanto le grandi cucine della California che spesso hanno la “wet and dry kitchen”, così come in Cina e in India, quanto i piccoli appartamenti di New York e Londra, con appliances avanzati ed iper-performanti”. Scavolini continua a “cucire abiti su misura per tutta la casa”, dalla cucina al living, portando la sua eccellenza fin dentro le stanza più personali.

Se con la Russia la distribuzione “allargata” è stata frenata dalla guerra, l’attenzione al design e la capacità di spesa – Cina e Stati Uniti in testa – restano gli obiettivi primari. Scavolini nasce nell’entroterra pesarese, in uno stabilimento a Montelabbate. È Valter Scavolini, a 19 anni, agli albori del boom economico, che con il mestiere di falegname in mano e un prestito di 400mila lire del padre, avvia l’attività e vede davanti a sé l’evolvere di un’Italia contadina in un paese industriale. Il nostro immaginario collettivo è profondamente legato al motto “La più amata dagli italiani” che ha dato il via ad un’ondata di ottimismo nel futuro dei consumi, dagli anni Settanta in poi. Testimonial come Raffaella Carrà, Lorella Cuccarini e Carlo Cracco (artefice della re-interpretazione di MIA) rispecchiano le abitudini e gli stili familiari che ci accompagnano nel tempo. “Il concetto di casa e il rapporto con i designers nel mondo sono, di fatto, un orizzonte verso cui Scavolini guarda da sempre” conclude Renzi. “Dal Salone del Mobile a Milano all’aria di rilancio che si respira di New York, l’interesse degli americani verso il design italiano continua a crescere ed è, ancora una volta, sinonimo di aria – e cucina – nuova”.

Case quartiere Palm Beach

Design Miami rivela i punti salienti della programmazione dell’edizione 2022. Ecco tutti i partner

Design Miami presenta un’entusiasmante serie di novità programmatiche di espositori, partner e collaboratori per la 18a edizione della fiera di riferimento. La fiera si svolge a Pride Park, di fronte al Miami Beach Convention Center, dal 30 novembre al 4 dicembre, con il Preview Day il 29 novembre. Il tema dell’edizione, scelto dal direttore curatoriale Maria Cristina Didero, è The Golden Age: Looking to the Future. La programmazione offre risposte vibranti, diverse e stimolanti, che ipotizza come il design e l’innovazione possano condurci a un futuro collettivo migliore e più sostenibile.

Al Design Miami di quest’anno, Audi presenterà una nuova installazione digitale immersiva ed esperienziale in collaborazione con l’artista digitale e designer Andrés Reisinger. La nuova opera si ispira al concetto di Audi grandsphere, una prospettiva sul futuro della mobilità premium di Audi. Per creare esperienze significative che daranno forma alla mobilità premium e al design, Audi crede nella co-creazione. Insieme ad Andrés Reisinger, il marchio esplora una sfera che va oltre l’installazione fisica, reinterpretando digitalmente gli spazi interni. Audi ha la visione di creare un futuro migliore per le generazioni a venire e questo atteggiamento è profondamente radicato nel marchio, che punta al progresso. Per Audi, il futuro è uno spazio – per idee, innovazioni e progetti. Ripensando il design e affrontandolo dall’interno verso l’esterno, il concept Audi grandsphere dimostra un’esperienza incentrata sull’uomo, una sfera personale.

Quest’anno FENDI ha invitato l’artista viennese Lukas Gschwandtner a realizzare un nuovo corpo di opere. La serie, chiamata Triclinium, che consiste in sculture indossabili su tela che fanno riferimento a ritratti storici di donne sdraiate su mobili, è ora infusa dall’interesse e dall’attaccamento di Gschwandtner alla storia dell’antica Roma, “la città eterna” dove Fendi è stata fondata, alla sua arte e alla sua architettura tradotte attraverso immagini mediate.

Per la fiera di quest’anno, Kohler presenta una collaborazione con l’artista/designer globale Nada Debs. Insieme, presentano Trancendence, un hammam personalizzato che offrirà un’esperienza immersiva in tre stanze ai visitatori di Design Miami/2022. L’installazione, insieme a varie attivazioni in loco e digitali, rende omaggio all’inclusività culturale, alla sostenibilità ambientale e al patrimonio attraverso il design e l’innovazione. L’hammam è costruito con piastrelle personalizzate realizzate a mano da Nada Debs e dal team del Kohler WasteLAB, noto per trovare valore nei materiali destinati alla discarica. Le piastrelle personalizzate utilizzate nell’hammam utilizzano materiali di scarto sia nel corpo della piastrella che nello smalto. È stata progettata in modo da imitare l’estetica ad arco degli hammam tradizionali, offrendo un parallelo visivo tra la rinascita dei materiali di scarto e il ringiovanimento spirituale ed emotivo che gli ospiti dell’hammam sperimentano.

Dolce&Gabbana collabora per la prima volta con Design Miami per presentare l’esclusiva collezione Alta Gioielleria del marchio. Dolce&Gabbana Alta Gioielleria rappresenta un universo di creatività in cui l’invenzione di nuove forme si combina con la conservazione della rinomata tradizione italiana di alta gioielleria. Ogni gioiello è una celebrazione della bellezza, dell’arte e dell’artigianato che celebra le straordinarie abilità di orafi, incisori, scultori, incastonatori e cesellatori che contribuiscono alla collezione. L’unicità è il filo conduttore dei capolavori di Dolce&Gabbana Alta Gioielleria, che perpetuano la suprema raffinatezza di un’opera d’arte unica.

140 anni fa, Georges Nagelmackers trasformò il suo sogno in realtà lanciando i primi treni Orient Express. Oggi la leggenda continua: le storiche carrozze, scomparse, dimenticate e poi ritrovate, vengono completamente reimmaginate.
In occasione del Design Miami, Orient Express, parte del Gruppo Accor, presenterà una mostra immersiva con i progetti appena svelati del suo futuro treno, destinato ad accogliere i passeggeri a bordo nel 2025. Dopo un debutto molto partecipato a Parigi, l’installazione di Miami offrirà un primo sguardo alla Suite Presidenziale del treno, ancora da svelare, progettata dall’architetto francese Maxime d’Angeac. Oltre ai suoi treni di lusso, alle esperienze uniche e alle collezioni di oggetti rari, Orient Express, Artisan of Travel, aprirà i suoi primi hotel nel 2024: Orient Express La Minerva a Roma e Orient Express Palazzo Donà Giovannelli a Venezia.

Milano casa per 30 Paesi: arriva a giugno il Salone del Mobile tra fiducia, sostenibilità e bellezza

“Home Is Where We Are” è il motto del fondatore e amministratore delegato di Columbus International, Richard Tayar. E Milano, uno dei nostri mercarti immobiliari più in espansione, sembra dargli ragione. Dal 7 al 12 giugno, presso Fiera Milano Rho, si svolgerà la 60a edizione del Salone del Mobile.

Un traguardo importante da celebrare attraverso i valori chiave della manifestazione: qualità, innovazione, bellezza e, oggi più che mai, sostenibilità. Dopo due anni segnati dalla pandemia, ora il Salone guarda avanti consapevole della sua lunga storia, come il real estate. L’obiettivo è ambizioso: dimostrare che è possibile e necessario tornare a realizzare grandi eventi internazionali in presenza, fondendo criteri di sostenibilità e attenzione ambientale con la produzione d’arredo.

“Da sempre, il Salone del Mobile è catalizzatore di creatività ed energie. È generatore di bellezza, inclusione, nuove opportunità. Siamo sempre stati un luogo di dialogo e costruzione, a Milano come nelle edizioni di Shanghai e di Mosca. Oggi, sconvolti come tutti per la guerra in Ucraina, crediamo ancor di più nel valore del nostro essere crocevia di culture e stili aperto al mondo” afferma Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.

Un punto di riferimento per l’intera design community: al Salone, vedremo tante aziende impegnate nel realizzare arredi ponendosi come obiettivo il benessere dell’ambiente e delle persone. “Il Salone – prosegue Porro – sostiene la necessità di una transizione ecologica reale e immediata: proprio per questo ha deciso di essere acceleratore di percorsi etici e virtuosi investendo in un grande progetto curato dall’architetto Mario Cucinella. Aziende e creativi, infatti, potranno toccare con mano materiali alternativi già industrializzati, lasciarsi ispirare dalla visione di aree urbane quali possibili “miniere” di materie prime, riflettere sulla funzione della casa come cellula di un organismo più complesso: la città” conclude la Presidente, aggiungendo: “La sostenibilità della manifestazione è la leva competitiva, su cui vogliamo puntare con onestà, impegno e trasparenza”.

Accanto all’offerta commerciale, il Salone del Mobile offre anche quest’anno un ricco programma di incontri per riflettere su come attività sociali, imprenditoriali, educative e design sostenibile possano influenzare e cambiare in positivo il futuro del pianeta. Tra i protagonisti: Mario Cucinella, Paola Antonelli, Alice Rawsthorn, Yves Béhar, Daan Roosegaarde, Victoria Siddall, Eva Feldkamp, Liam Young, Anab Jain, Marjan van Aubel e Makkox.

Foto via Salone del Mobile/Flickr

Design Miami/Basel celebra il ritorno agli eventi di persona con una forte partecipazione e vendite

Design Miami/Basel celebra il ritorno agli eventi di persona con una forte partecipazione e vendite

Design Miami/Basel ha chiuso la scorsa settimana la sua quindicesima edizione con 26 gallerie, 14 Curios e 5 mostre Design at Large. La partecipazione alla giornata di anteprima di lunedì 20 settembre ha quasi eguagliato i numeri record pre-pandemia, mostrando un rinnovato sostegno per il ritorno agli eventi di persona dopo una breve pausa nel 2020.

Commenta Jennifer Roberts, CEO di Design Miami: “La scorsa settimana abbiamo ospitato una vera reunion delle principali gallerie, collezionisti, designer e architetti del mondo dopo troppo tempo lontani. La fiera è stata più attiva e impegnata che mai, con vendite al top del mercato, acquisizioni istituzionali e molta attesa per le fiere di Miami, Shanghai e Doha. Non potremmo essere più felici della risposta e sentirci stimolati dalla forza del mercato del design da collezione”.

Curato dal direttore curatoriale, Aric Chen, Design Miami/Basel di quest’anno ha esplorato la tematica della natura umana, esplorando il rapporto (in evoluzione) tra uomo e natura. Molte delle gallerie e dei partner hanno risposto al tema, esplorando le relazioni con i nuovi materiali, la tecnologia e le nostre connessioni con le persone che ci circondano. Uno degli elementi di spicco per i visitatori è stato Shy Synchrony di DRIFT, presentato da Design Miami e Superblue nel padiglione 1.0 al piano inferiore, l’ingresso a Design Miami/Basel. Questo lavoro immersivo e multisensoriale è ispirato dal movimento delle piante mentre rispondono al sole e alla luna – un processo noto come “nyctinasty” – ed è diventato un luogo di calma e riflessione (elementi che il real estate, con i suoi movimenti involuti sul mercato, conosce appena).

Presentati per la prima volta in formato ibrido, gli oggetti dello showfloor erano disponibili per la visualizzazione e l’acquisto online. I visitatori possono anche sperimentare un tour virtuale in 3D della fiera, alimentato da Matterport, oltre a tour curati che mettono in evidenza le opere straordinarie delle gallerie. Design Miami/Basel 2021 ha anche incorporato DM/BX, la nuova destinazione di design online lanciata da Design Miami con pezzi unici, design in edizione limitata e opere appena rilasciate di designer celebri ed emergenti. Design Miami/Basel ha poi ospitato uno stand con il lavoro dei designer Laura Sattin e Diego Faivre che è stato possibile vedere e acquistare sia online che di persona durante la fiera.

Presentato dal Doha Design District, il programma di talk Design Miami/Basel ha abbracciato anche il nuovo formato ibrido della fiera, offrendo talk sia di persona che digitali a disposizione dei visitatori di tutto il mondo. Si è partiti con la proiezione del nuovo film documentario, Breuer’s Bohemia di James Crump, che esamina una collezione di case private progettate dall’iconico architetto-designer Marcel Breuer per i suoi clienti più politicamente progressisti tra gli anni ’50 e ’70. I talk sono ancora disponibili per la visione ora su designmiami.com, i punti salienti includono:

The Hot List: designer emergenti negli Stati Uniti e in Europa

Chi sono i giovani emergenti da tenere d’occhio? Dung Ngo, fondatore e caporedattore di AUGUST Journal, parla in negozio con la curatrice-editor Monica Khemsurov di Sight Unseen e la curatrice Alice Stori Liechtenstein di Schloss Hollenegg. Insieme sondano il panorama del design contemporaneo e condividono il lavoro che più li appassiona in questo momento.

It’s Personal/È personale: design ispirato al tempo, al luogo e all’identità, presentato da DM/BX

In che modo l’handmade si adatta in modo univoco allo storytelling personale e in che modo lo storytelling aumenta il fascino del fatto a mano? Moderata da Wava Carpenter, Direttore curatoriale di Design Miami in arrivo, questa conversazione esplora i ruoli che la biografia personale e l’esperienza soggettiva giocano nel lavoro di tre designer-maker emergenti: Darren Appiagyei, Diego Faivre e Laura Sattin.

 

Brera Design Week

Brera Design Week: al Fuorisalone la “Milano da abitare” che sfida il futuro dell’immobiliare

Brera Design Week: al Fuorisalone la “Milano da abitare” che sfida il futuro dell’immobiliare

Una Design Week personale e di svolta quella che si terrà a Brera dal 4 al 10 settembre, sotto il segno del tema “Forme dell’Abitare” proposto da Fuorisalone, un’occasione di confronto sulle rinnovate esigenze abitative, al tempo di una pandemia che sta ancora cambiando i concetti di spazio e di mercato immobiliare.

È in questo contesto che prende il via un’edizione-simbolo della ripartenza e del rilancio degli eventi diffusi in città, con protagonisti design e creatività. Le vie e piazze del distretto di Brera (Milano), ricche di storia e grande bellezza, tornano dopo il break estivo ad animarsi di appuntamenti, mostre e installazioni. Online e offline non rappresentano più dimensioni opposte, ma trovano una convergenza grazie all’esperienza maturata durante le precedenti edizioni in formato digitale. Quella di settembre, si legge nel comunicato ufficiale, sarà un’edizione proiettata verso le sfide del futuro, nella direzione dell’inclusione e della condivisione, e che punta a confermare la città di Milano come riferimento internazionale per il comparto arredo e design.

“L’edizione di settembre del Fuorisalone rappresenta un traguardo ancora più sfidante per tutti gli operatori, le imprese, le Associazioni e le Istituzioni che insieme, dopo questa lunga pausa dovuta all’emergenza COVID, sono impegnate a riaffermare il ruolo di Milano quale primario luogo di riferimento internazionale per il design e la cultura del progetto”. Così l’Assessora alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Moda e Design Cristina Tajani, che prosegue: “Confidiamo che l’impegno profuso dalle imprese che con coraggio partecipano a questa inusuale edizione, sia apprezzato dal pubblico e dagli addetti ai lavori. In quest’ottica abbiamo scelto, come Amministrazione, di concedere gratuitamente gli spazi pubblici per gli eventi a valenza culturale, al fine di incentivare il più possibile la partecipazione a questa edizione che può rappresentare il primo passo per far ritrovare alla città la sua attrattiva internazionale”.

Triennale Milano

Triennale, Museo del Design Italiano: a Milano la mostra di Vico Magistretti, tra architettura e allestimento

Triennale Milano, Museo del Design Italiano: la mostra di Vico Magistretti, tra architettura e allestimento

Alla Triennale di Milano, la retrospettiva Vico Magistretti – Architetto milanese, realizzata in collaborazione con Fondazione Vico Magistretti e curata da Gabriele Neri, riunisce il patrimonio di disegni, schizzi, modelli, fotografie, prototipi e pezzi originali conservati nell’archivio dell’architetto e designer milanese, fino a ripercorre l’intero percorso progettuale di Magistretti, iniziato proprio al Palazzo dell’Arte negli anni del secondo dopoguerra.

Come riportato dal Museo del Design Italiano dove si tiene la mostra, suddivisa in sezioni tematiche, l’esposizione presenta per la prima volta l’opera di Vico Magistretti in maniera unitaria, dall’architettura agli allestimenti, dal design al disegno urbano, insieme ai numerosi contatti internazionali. Il rosso, colore distintivo di molti suoi progetti, costituisce un fil rouge, evocando quel connubio tra modernità (il rosso delle avanguardie) e tradizione (il rosso mattone della vecchia Milano) caratteristico del suo lavoro.

Sono esposti anche gli omaggi dei designer Konstantin Grcic e Jasper Morrison, allievi di Magistretti al Royal College of Art di Londra.

© Triennale Milano – foto Gianluca Di Ioia

 

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

A Milano arriva il Super Salone del Mobile, un grande evento pubblico “in presenza” e un nuovo inizio

Già sul podio del mercato immobiliare come città più dinamica per le compravendite e con prezzi sempre in salita, Milano non scherza anche quando il suo fermento e la sua creatività investono il campo del design e del lusso. È attesissima infatti l’edizione 2021 del Salone del Mobile (5-10 settembre, Rho Fiera) dopo il rischio di una nuova soppressione dai calendari degli eventi italiani. Il Salone rilancia e si presenta in versione Super con un nuovo nome e un nuovo logo.

È stato il giardino della Triennale a fare da sfondo alla presentazione dell’evento speciale, nella lunga scalinata che collega l’ala meridionale del Palazzo dell’Arte al parco. Cosa succederà a settembre? Come si fa a far ripartire Milano e l’Italia, riaffermando il primato nel design del Salone del Mobile? Milano è l’auspicio di tutti. Come ricorda Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, il coraggio delle imprese nell’organizzare una manifestazione in un anno così difficile e complicato è già un segnale di ottimismo. Un evento che si configura come edizione di transizione, un ponte – proprio come noi di Columbus International – verso il futuro per accogliere, tra sette mesi, l’esposizione numero sessanta.

Sarà, come si legge nel comunicato stampa ufficiale, un unicum fatto di professionalità, capacità sartoriale di pensare e immaginare nuovi spazi, esposizioni, esperienze. Maria Porro, presidente di Assarredo, ha commentato come, in un momento di grande cambiamento, la capacità di reinventarsi e il desiderio di fare squadra siano stati il motore principale di questa iniziativa che, ancora una volta, saprà esprimere al meglio la qualità del settore arredo e dell’intera filiera. Un evento finalmente in presenza, che sarà supportato dalla piattaforma digitale del Salone (al suo debutto il 30 giugno), pensata non solo per presentare prodotti ma per offrire servizi unici a tutti gli addetti al settore.

Per l’architetto Stefano Boeri, curatore designato, il nome dell’evento è uno sguardo verso l’innovazione. Sarà un “supersalone”, un momento unico, una piattaforma di lavoro corale che rileggerà la grammatica del Salone stesso; un appuntamento che uscirà dai confini di un incontro puramente commerciale per guardare a inedite contaminazioni, aperture, fusioni ed estroversioni nel rispetto delle regole e dei protocolli sanitari contro la diffusione del coronavirus. Infine il format: una grande biblioteca del design che celebrerà la rinnovata attenzione per gli spazi dell’abitare contemporaneo e la cui scenografia valorizzerà le novità e le creazioni messe a catalogo negli ultimi mesi dalle aziende con i loro prodotti storici.

Foto: Salone del Mobile

Milano Design City

La primavera milanese all’insegna del design e dell’arredamento con Milano Design City

La primavera milanese all’insegna del design e dell’arredamento con Milano Design City

Immobiliare e design non sono mai andati così d’accordo. Da lunedì 12 aprile è tornato il Fuorisalone, per il secondo anno consecutivo in formato digitale in occasione di Milano Design City, segnando di fatto un nuovo punto a favore per il settore del real estate. L’evento, come si legge dal sito ufficiale, anticipa l’appuntamento in programma dal 4 al 10 settembre, per confermare Milano quale capitale del design internazionale.

Il tema dell’edizione 2021, supportato dai partner Hyundai e Rado, è “Forme dell’Abitare”, un momento di confronto sulle esigenze abitative e sugli spazi domestici, sempre più centrali nelle nostre vite “da remoto”, dall’inizio della pandemia.

Fino al 18 aprile si parlerà anche di ambiente e di trasformazioni urbane in una serie di tavole rotonde e talks per capire quanto il design contemporaneo sia sempre più al servizio dell’immobiliare, dell’ambiente e della salute. Noi siamo già collegati!

Tutti gli appuntamenti QUI