La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Immobiliare a Milano: ecco i quartieri dove conviene investire comprando casa (fonte: Immobiliare.it per Repubblica)

Investire in immobili? Forse è meglio puntare su quelli situati in periferia piuttosto che nel cuore della città. Questa è la principale conclusione di uno studio condotto da Immobiliare.it in esclusiva per Repubblica Milano, che ha esaminato la redditività lorda di diverse aree della città. Gli esperti hanno confrontato i prezzi medi di vendita delle proprietà in ciascun quartiere con i canoni di mercato per affitti, fornendo così una panoramica sul rendimento potenziale degli investimenti immobiliari.

Il risultato dello studio indica che la zona più conveniente per gli investimenti immobiliari include Bisceglie, Baggio e Olmi. In queste aree, il costo medio di un’abitazione (principalmente monolocali o piccoli bilocali) è di circa 165.400 euro, e gli affitti medi ammontano a 950 euro al mese. Questo si traduce in un rendimento medio annuo del 7,38%, superiore al 5,01% della media cittadina.

Al secondo posto troviamo la macroarea di Ponte Lambro-Santa Giulia, che offre un rendimento medio del 6,7%. Il terzo posto va alla zona di Affori-Bovisa con il 6,62%. Al contrario, l’area di Arco della Pace-Arena-Pagano ha un rendimento medio del 3,45%, risultando addirittura inferiore alla zona Garibaldi-Moscova-Porta Nuova (3,49%).

“Acquistando un bilocale nelle zone esterne rispetto alla circolare 90/91, il prezzo risulta inferiore di quasi il 50% rispetto a un’abitazione situata in una zona centrale della città (230.000 euro contro 430.000 euro)”, spiega Antonio Intini, Chief Business Officer di Immobiliare.it. “Inoltre, il differenziale dell’affitto si riduce al 25% (1.100 euro contro 1.480 euro). Questo è principalmente dovuto a due fattori: da un lato, il mercato degli affitti è più reattivo ai cambiamenti socioeconomici rispetto a quello delle compravendite, e, in una città come Milano, con diverse aree di attrazione, la crescita coinvolge l’intero territorio. Dall’altro lato, il fatto di non possedere la proprietà spinge gli affittuari a cercare soluzioni alternative se i canoni nelle zone centrali e ambite superano il loro budget, mentre, quando si acquista, la scelta della zona continua a essere un fattore significativo”, aggiunge l’esperto.

Investimenti immobiliari a Milano

Immobiliare, Milano si prepara a dare vita a una nuova avventura verticale: in arrivo un moderno grattacielo

Inizia a prendere forma un ambizioso progetto architettonico nel cuore di Milano: la creazione della nuova Torre di A2A. Nei prossimi mesi, o forse già entro la prossima stagione autunnale, si legge, avrà inizio la fase di costruzione di questa maestosa struttura, destinata a ridefinire l’aspetto di Porta Romana, ergendosi con imponenza su 28 piani e raggiungendo l’altezza di 145 metri.

L’incarico di plasmare la torre è stato affidato allo studio di architettura guidato da Antonio Citterio e Patricia Viel. Il design sarà una sinfonia di modernità e eleganza: una base dalla forma ovoidale, avvolta da pareti in vetro, abbraccerà una superficie totale di 37.000 metri quadrati, includendo anche gli spazi della base. L’edificio sarà senza dubbio uno dei più alti della città, e la sua struttura ospiterà una serie di destinazioni. I primi dodici piani, per esempio, si trasformeranno in spazi adibiti ad uffici, creando un ambiente lavorativo stimolante e innovativo. Tuttavia, a un’altezza di circa 60 metri, intorno al ventesimo piano, sorgerà un autentico giardino sospeso, offrendo un’atmosfera di tranquillità e natura che si mescolerà con l’energia urbana circostante. Questo paradiso verde sarà accessibile da uno dei suoi lati, aprendo le porte alla contemplazione e alla ricreazione. Mentre ci si eleva verso il cielo, ulteriori otto piani di spazi per uffici si staglieranno, coronati da un suggestivo “belvedere” che offrirà una vista mozzafiato sulla città ai cittadini milanesi e ai visitatori. In termini numerici, si stima che la torre possa accogliere una comunità lavorativa di circa 1.500 individui, tutti parte integrante dell’azienda. Ma l’impatto della Torre di A2a va ben oltre la sua funzione lavorativa.

Questo gioiello architettonico trasformerà il panorama urbano circostante, una rivoluzione verticale che getterà nuove luci sull’intero quartiere. Circondata da un’atmosfera di acqua e incorniciata da spazi verdi, la struttura in vetro incanterà gli spettatori e darà vita a una nuova identità paesaggistica. L’inaugurazione di questa magnifica creazione sembra essere progettata in coincidenza con l’atteso evento dei Giochi Olimpici Invernali del 2026. Nonostante i dettagli finanziari non siano stati ancora diffusi, il precedente CEO di A2A, Luca Valerio Camerano, aveva suggerito nel giugno del 2019 che il progetto avrebbe trovato il suo sostegno finanziario, offrendo anche opportunità di valore aggiunto per gli azionisti. Un aspetto importante del processo di costruzione della nuova torre coinvolge la razionalizzazione delle proprietà immobiliari dell’azienda energetica. Sette edifici a Milano, tra cui la sede attuale a Porta Vittoria, saranno ceduti, permettendo di concentrare i 1.500 dipendenti all’interno della spettacolare nuova sede. Le sedi esistenti rimarranno intatte per coloro che sono direttamente coinvolti nelle operazioni fondamentali, come Amsa e l’intervento immediato di Unareti.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Proprietà di lusso: la scelta preferita dai proprietari di case di prestigio a Milano. Da un report di Nativo, via Idealista

Possedere una proprietà di lusso a Milano rappresenta un’autentica occasione d’oro: in questi casi, ci si trova in possesso di un vero e proprio gioiello, da far fruttare con saggezza, sia che si decida di cederlo che di trarne profitto. Secondo Nativo, un’azienda specializzata nell’affitto breve di residenze di prestigio, sempre più proprietari di abitazioni di lusso a Milano optano per questa seconda scelta. Su Idealista, i fondatori Sara Lini e Adriano Frigoli spiegano le ragioni per cui l’affitto sta divenendo l’opzione preferita per chi possiede una proprietà di pregio a Milano. Secondo le statistiche fornite da Nativo (Nativostay.com), oltre il 30 per cento dei proprietari di abitazioni di lusso che si rivolgono all’azienda sta ponderando sia la vendita che l’affitto, ma, dopo un’analisi accurata del mercato e delle variabili economiche, la stragrande maggioranza opta per l’affitto. In sintesi, i fattori cruciali che spesso guidano la decisione tra vendita e affitto di una casa di lusso a Milano comprendono: l’incremento dell’inflazione, le sfide nell’individuare opportunità d’investimento alternative vantaggiose – sia nel settore immobiliare che in quello azionario e obbligazionario – l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e la crescente richiesta di abitazioni di lusso in affitto, influenzata da eventi quali la Brexit o l’introduzione della flat tax, oltre che da stili di vita più flessibili, che richiedono una maggiore mobilità.

Le ragioni a favore dell’affitto di una dimora di lusso a Milano sono diverse:

Protezione dall’inflazione: Il settore degli affitti di lusso costituisce un segmento protetto all’interno del mercato immobiliare. L’immobile di pregio rappresenta un asset solido per affrontare l’inflazione e costituisce un’opzione per preservare il rendimento dell’investimento nel lungo termine.

Complessità nell’investire i proventi della vendita: Al momento, mancano soluzioni convenienti e alternative in cui destinare i fondi derivanti dalla vendita di una dimora di lusso. L’incertezza che caratterizza il mercato azionario, accentuata dalla situazione geopolitica e dall’aumento dei costi delle materie prime, rende gli investimenti immobiliari residenziali a Milano più vantaggiosi rispetto ad altre possibilità, come i titoli di Stato. Ad esempio, l’affitto di un bilocale a Milano con un contratto libero della durata di otto anni genera un rendimento medio lordo del 5,5 per cento all’anno per il proprietario, una redditività superiore rispetto ai titoli di Stato, i quali offrono un rendimento del 3,75 per cento.

Scarsità di offerta di abitazioni di prestigio: Per coloro che si trovano temporaneamente lontani da Milano ma intendono fare ritorno, risulta impegnativo reperire un’abitazione di pregio nella città meneghina, poiché la domanda supera costantemente l’offerta. Molte proprietà appartengono a famiglie che non necessitano di liquidità e, pertanto, chi possiede un bell’appartamento tende a conservarlo.

Effetto Olimpiadi: Un fattore non da sottovalutare è l’effetto legato alle Olimpiadi. Molti prevedono che i prezzi continueranno a salire almeno fino al 2026, motivo per cui preferiscono mettere a reddito le proprie proprietà fino a quando il mercato non raggiungerà i livelli massimi.

Aumento dei tassi d’interesse da parte della BCE: Da un punto di vista economico, la politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea ha portato a un significativo incremento dei tassi d’interesse sui mutui. Ciò significa che chi ha acquistato un immobile in passato a tassi più bassi si troverebbe a dover pagare una somma considerevolmente maggiore in caso di un nuovo acquisto, perdendo così il beneficio del tasso inferiore.

Crescente richiesta di affitto: Ulteriori elementi che influenzano la decisione di affittare invece che vendere riguardano la crescente richiesta di alloggi da parte di stranieri con un alto potere d’acquisto, rendendo questo settore particolarmente vantaggioso. Molti dei locatari delle proprietà di Nativo arrivano in Italia per beneficiare della flat tax, mentre altri giungono dopo aver vissuto a lungo a Londra a causa della Brexit. In generale, diventa sempre più evidente che Milano sta attirando numerosi professionisti di successo, dirigenti e imprenditori, generando un’ottima domanda di affitti di lusso.

Maggiore flessibilità: Infine, i mutati stili di vita e di lavoro rendono complesso per i proprietari di abitazioni prevedere dove risiederanno in futuro. La flessibilità diviene dunque un elemento cruciale, e l’affitto consente di mantenere aperte le possibilità per un eventuale utilizzo futuro della proprietà.

Milano superlusso

Mercato immobiliare ancora in rialzo, +2,5 per cento rispetto a inizio 2023. La città più cara è Milano

Secondo un rapporto pubblicato dall’Osservatorio semestrale del mercato residenziale di Immobiliare.it Insights, il costo medio per l’acquisto di una casa in Italia è attualmente di 2.125 euro al metro quadro, registrando un aumento del 2,5 per cento rispetto all’inizio del 2023. Nel medesimo periodo, i canoni di locazione sono aumentati del 5,4.

È interessante notare che la città di Milano, uno dei mercati di riferimento di Columbus International, risulta essere la località più costosa sia per l’acquisto che per l’affitto di immobili. Nonostante una diminuzione della domanda e un aumento dell’offerta sul mercato immobiliare italiano, i prezzi delle case continuano ad aumentare nel corso del primo semestre del 2023.

L’Osservatorio semestrale del mercato residenziale di Immobiliare.it Insights evidenzia anche una diminuzione dell’accessibilità economica per single e coppie nel paese. Per le grandi città, il costo medio per l’acquisto di una casa è di 3.236 euro al metro quadro, tuttavia la domanda si è ridotta del 2,9 per cento nell’ultimo semestre, mentre l’offerta di immobili disponibili sul mercato è aumentata dell’8,3. Per quanto riguarda gli affitti, i canoni rimangono più elevati nelle grandi città, con una media di oltre 16 euro al metro quadro, rispetto ai 10 euro delle città più piccole. Tuttavia, queste ultime registrano un tasso di crescita più elevato (+8,1 per cento nel semestre) rispetto alle città più grandi (+5,5).

Milano si conferma la città più costosa per l’acquisto di una casa, con un prezzo medio superiore a 5.250 euro al metro quadro, seguita da Bolzano, Firenze, Bologna e Roma. Inoltre, Milano è anche la città più costosa per gli affitti, con una media di 22 euro al metro quadro, seguita da Firenze e Bologna.

Moda e immobiliare. Inizia a Firenze Pitti Uomo, seguito da sfilate ed eventi a Milano. Tutti i dettagli

Un’estate all’insegna della moda maschile si prospetta con i prestigiosi eventi di Firenze e Milano, i due mercati di riferimento di Columbus International. Dal 13 al 16 giugno 2023, si terrà la 104ª edizione di Pitti Uomo lungo l’Arno, seguita immediatamente da Milano Moda Uomo, che avrà luogo dal 16 al 20 giugno. Le sfilate presenteranno le collezioni estive per il 2024. Il sipario si alza a Firenze, presso la suggestiva Fortezza da Basso, per accogliere 825 marchi partecipanti a Pitti Uomo.

Il numero di ospiti è in crescita rispetto agli anni precedenti, con il 41 per cento proveniente dall’estero. Questi marchi presenteranno le loro collezioni, offrendo un continuo dialogo tra tradizione e innovazione. Il tema dell’evento sarà “Pitti Games”, un chiaro riferimento a un’atmosfera divertente e giocosa, che rispecchia l’ottimismo che anima il settore dell’abbigliamento maschile in questa fase di espansione dopo la pandemia.

Una grande attesa circonda il 14 giugno, quando LuisaViaRoma, il rinomato negozio di moda online, in collaborazione con British Vogue, organizzerà una sfilata evento a Piazzale Michelangelo. Le top model internazionali più famose al mondo sfileranno presentando una serie di capi appositamente rivisitati. Il 15 giugno, la maison Fendi offrirà un momento senza precedenti a Pitti Immagine Uomo. Come ospite speciale di questa edizione, la casa di moda romana aprirà le porte della sua Fendi Factory, un nuovo centro produttivo situato a Capannuccia, nel cuore della campagna toscana, dove si terrà la sfilata della collezione uomo primavera/estate 2023/24 firmata da Kim Jones. Sempre il 13 giugno, Luisa Beccaria organizza una sfilata di beneficenza a sostegno dell’Associazione “Corri la vita Onlus”.

Gli eventi a Firenze saranno seguiti da quelli a Milano. Pertanto, durante Milano Moda Uomo, Valentino darà il via alla manifestazione con una sfilata evento presso l’Università Statale. È un grande ritorno del brand nella città meneghina, che preannuncia un’edizione ricca di stile ed entusiasmo. Il calendario degli eventi comprende ben 72 appuntamenti, di cui 22 sfilate in presenza, cinque sfilate digitali che si terranno nell’ultima giornata e 30 presentazioni.

Tra i partecipanti confermati troviamo nomi di spicco come Gucci, Prada, Dolce & Gabbana, Giorgio Armani, Etro e Zegna. A completare gli show, una serie di eventi collaterali. Tra questi, spicca la nona edizione del “Fashion Film Festival Milano”, che quest’anno farà il suo ingresso anche nel Metaverso.

Foto: Eli Russell Linnetz presenta il suo show a Pitti Uomo 104 il 15 giugno (via Pitti Uomo/Facebook)

Il mercato immobiliare in Lombardia

L’impero di Berlusconi: il patrimonio immobiliare sarà oggetto di spartizioni. E le azioni schizzano in Borsa

Il mercato immobiliare registra un’impennata delle quotazioni delle società della famiglia Berlusconi in seguito alla notizia della morte del cavaliere. Mfe (Media for Europe), gruppo nato nel 2021 che controlla importanti aziende come Madiaset Italia e Spagna, Medusa, Taodue e la concessionaria di pubblicità Pubblitalia, ha sperimentato un notevole aumento sia nella categoria A (+10,41 per cento) che nella categoria B (+9,88 per cento) alla chiusura delle contrattazioni di oggi su Piazza Affari. Successivamente, nel corso della mattinata, i valori si sono stabilizzati, segnalando l’ancoraggio saldo della galassia industriale nelle mani della famiglia Berlusconi, come affermano gli analisti.

Anche per Mondadori, azienda nel settore editoriale, si è registrato un aumento dell’1,3 per cento a 1,97 euro al momento della notizia, mentre Banca Mediolanum ha subito una leggera flessione (-0,3 per cento), di cui Fininvest possiede una quota del 30.

Le partecipazioni quotate della famiglia Berlusconi ammontano complessivamente a 2,9 miliardi di euro, rappresentando una parte significativa del loro patrimonio.

Nel 2022, il patrimonio totale di Silvio Berlusconi era stimato a 6,3 miliardi di euro, rendendolo il terzo uomo più ricco in Italia, dopo Giovanni Ferrero e Giorgio Armani. Oltre alle quote societarie, il patrimonio comprende anche beni mobili e immobili, principalmente concentrati nell’immobiliare Idra, che include terreni, edifici e altri beni funzionali con un valore di 425 milioni di euro.

La partecipazione di Fininvest in Mfe rappresenta il 49,7 per cento dei diritti di voto, e l’imprenditore controlla questa partecipazione attraverso quattro holding personali. Il resto del capitale è detenuto dai figli Barbara, Eleonora, Luigi, Marina e Pier Silvio. I primi tre figli sono riuniti nella Holding Italiana Quattordicesima, che detiene il 21,4 di Fininvest, Marina è affiliata alla Holding Italiana Quarta, mentre Pier Silvio è legato alla Holding Italiana Quinta, e ciascuno di loro possiede il 7,65 del patrimonio di famiglia. La guida di Fininvest è affidata a Marina, che controlla anche il 53,5 del Gruppo Mondadori (valutato a 515 milioni di euro) e il 30 di Banca Mediolanum (con un valore di mercato di 6,3 miliardi di euro), oltre alla squadra di calcio AC Monza al 100 per cento.

Marina e Pier Silvio, primogeniti di Silvio Berlusconi e Carla Elvira Lucia dall’Oglio, sono i principali responsabili degli affari di famiglia. Questa presunta disparità di coinvolgimento aveva sollevato alcune critiche da parte della seconda moglie di Berlusconi, Veronica Lario.

Il patrimonio immobiliare della famiglia Berlusconi, scrive RaiNews, è composto principalmente da numerose grandi “ville”, alcune delle quali sono diventate simboli dell’immagine di Silvio Berlusconi. Tra queste, la villa San Martino ad Arcore è la residenza principale di Berlusconi nella provincia di Monza, in Brianza, dove ha cresciuto i suoi figli con Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi, nonché il luogo in cui ha sviluppato il movimento politico di Forza Italia. All’interno della villa sono presenti una pregiata pinacoteca e una biblioteca con diecimila volumi. Nel parco si trova anche un mausoleo chiamato “La volta celeste”, realizzato dall’artista Pietro Cascella. Sempre nella zona di Monza e Brianza, a Gerno, si trova Villa Gernetto, costruita nella seconda metà del Settecento, che è stata acquistata dalla Fininvest Sviluppi Immobiliari Spa nel 2007. Berlusconi ha annunciato la volontà di mettere a disposizione questa proprietà, tra gli altri scopi, “per i profughi dell’Ucraina” lo scorso marzo 2022. Altre proprietà includono Villa Belvedere a Macherio e Villa Campari sul Lago Maggiore.

Un’altra villa di grande rilievo è Villa Certosa, situata a Porto Rotondo, in Sardegna. Questa residenza ha ospitato personalità come il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro britannico Tony Blair con sua moglie Cherie. Villa Certosa si estende su 4.500 metri quadrati, con 126 stanze, 174 posti auto, 4 bungalow, un teatro, una torre, una serra, una palestra, una zona per la talassoterapia con un finto vulcano, un orto medicinale e un parco di 120 ettari.

L’ultima dimora romana di Silvio Berlusconi, dal 2021, dopo aver lasciato i 1000 metri quadrati del piano nobile del Palazzo Grazioli, è stata Villa Grande sull’Appia Antica e Pignatelli.

Berlusconi possedeva anche Villa Due Palme a Lampedusa, situata nei pressi di cala Francese. Inoltre, aveva proprietà a Cannes e ad Antigua, nei Caraibi, mentre alle Bermuda si trova la nota residenza Blue Horizon, dove il cavaliere fu fotografato mentre faceva jogging con Gianni Letta, Confalonieri, Dell’Utri, Galliani e Bernasconi.