Il mercato immobiliare in Lombardia

Case di lusso, Milano è la città più cara. Il mercato senza crisi porta le compravendite in aumento del 9%

Le transazioni immobiliari nel settore delle case di lusso stanno vivendo un incremento del 9%, con una domanda che supera l’offerta, secondo il report dell’Ufficio Studi Gabetti basato sui dati forniti da Santandrea Luxury Houses & Top Properties, specializzato nell’analisi del mercato immobiliare di prestigio. Gli acquirenti stranieri rappresentano il 70%, mentre il restante 30% è di nazionalità italiana.

Nella maggior parte dei casi, l’acquisto è motivato dall’utilizzo esclusivo, che può riguardare sia la residenza principale che una seconda casa. La fascia d’età media degli acquirenti varia dai 45 ai 70 anni per immobili dal costo minimo di un milione di euro, il cui mantenimento può risultare oneroso. Le caratteristiche più richieste includono piani alti e terrazze, seguiti dai box auto. Milano emerge come la città più costosa, con un aumento medio dei prezzi del 1,4% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Nel quartiere di Brera, il prezzo medio al metro quadro supera gli 11.000 euro, mentre nel quadrilatero si attesta sui 12.300 euro.

A Roma, la domanda si concentra nei quartieri Prati e Salario-Trieste, con prezzi medi di circa 6.000 euro al metro quadro per immobili nuovi o ristrutturati. Nel centro storico della capitale, la media supera i 10.000 euro al metro quadro. A Firenze, le zone più costose sono centrali, come i Lungarni, dove il costo medio di una nuova costruzione o ristrutturazione si attesta sui 6.200 euro al metro quadro. Genova registra un aumento dei prezzi in tutte le zone, eccetto che nella zona di Quarto/Quinto. A Napoli, i prezzi rimangono sostanzialmente stabili, mentre il numero di compravendite mostra una lieve diminuzione. Anche a Torino, i prezzi si mantengono stabili, sebbene la domanda di acquisto vari in base ai quartieri.

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Mercato Immobiliare di Milano. Rallentamento delle transazioni residenziali nel secondo semestre 2023 (dettagli)

L’indicatore di prestazione delle transazioni immobiliari mette in luce un brusco rallentamento nel mercato immobiliare di Milano nel secondo semestre del 2023. Le principali cause di ciò possono essere individuate nella diminuita domanda rispetto ai semestri precedenti, attribuibile alla maggiore difficoltà degli acquirenti nell’ottenere finanziamenti. Questo è quanto emerge dal terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2023 di Nomisma, focalizzato sul mercato immobiliare della città lombarda.

Nel primo semestre del 2023, secondo Nomisma, il mercato residenziale milanese ha registrato una significativa battuta d’arresto, con soli 12.490 scambi rispetto ai 15.600 del primo semestre del 2022 (-20%). Questo calo nelle transazioni ha influenzato parzialmente le dinamiche dei prezzi delle proprietà, con una crescita ancora presente, ma di intensità notevolmente inferiore rispetto al semestre precedente. Nel secondo semestre del 2023, i prezzi delle abitazioni nuove e ristrutturate hanno subito una frenata (-0,6% su base semestrale), nonostante un aumento annuale del +1,7%. La percentuale di sconto medio rispetto al prezzo iniziale richiesto (circa 3-4%) rimane stabile, confermando una diminuzione significativa rispetto agli immobili usati. Il settore degli immobili usati mostra una performance positiva, con un aumento dei prezzi medi del +1,3% su base semestrale e del +3,3% su base annuale. I tempi medi di vendita per le case usate variano da 3 a 4 mesi, mantenendo uno sconto medio dell’8-9%. Questi dati si verificano in un contesto di mercato contraddistinto da una limitata elasticità dell’offerta. Per quanto riguarda la locazione, la domanda di case in affitto a Milano continua a crescere nel secondo semestre del 2023. I canoni di locazione mostrano una variazione positiva (+2,9% su base semestrale), con un incremento annuale del 4,7%. Il rendimento medio lordo da locazione rimane stabile al 4,8%. In media, sono necessari circa 2 mesi per concludere una trattativa di locazione, anche se le proprietà con caratteristiche desiderabili possono restare sul mercato solo per pochi giorni.

L’indagine condotta da Nomisma suggerisce che circa il 50% della domanda gestita attraverso agenzie è orientata verso operazioni di acquisto, con il 73% dei casi supportato da un mutuo. Aumenta la pressione della domanda nel mercato della locazione, a causa dell’incremento graduale dei tassi sui mutui immobiliari e dell’aumento delle residenze offerte per l’affitto a breve termine. Nel primo semestre del 2023, l’attività transattiva degli uffici al dettaglio a Milano ha subito una significativa diminuzione del 33%, con soli 430 immobili scambiati rispetto ai 652 del 2022 e ai 671 del 2021. Nel secondo semestre del 2023, i prezzi medi continuano a salire per il quarto semestre consecutivo, con variazioni positive sia su base semestrale (+1,2%) sia annuale (+2,9%), nonostante un risultato negativo per gli immobili situati nei business district. Gli sconti medi rimangono stabili nelle zone più attrattive (9-11%) su base semestrale, ma aumentano in periferia (14%). I canoni medi di locazione continuano ad aumentare dal primo semestre del 2022, con un tasso medio di crescita del +1,2% annuale. I tempi di vendita (6 mesi) e di locazione (4-5 mesi) rimangono stabili, mentre il rendimento medio lordo annuo da locazione è pressoché costante al 5,1%. Nel primo semestre del 2023, il volume di compravendite di negozi al dettaglio a Milano ha subito una leggera flessione su base tendenziale (-2,6%). Nel settore dei negozi, le quotazioni medie continuano a salire su base annuale (+1,8% su base semestrale). La velocità di assorbimento diminuisce progressivamente nelle localizzazioni centrali, con tempi medi di vendita di 4-5 mesi nel centro e 6-7 mesi in periferia. Lo sconto medio sul prezzo richiesto cresce leggermente (9,5%), rimanendo il più basso tra le grandi città e l’unico a una cifra. Nel comparto locativo, i canoni medi di locazione crescono leggermente su base semestrale (+1,3%). Il mercato mostra tempi di assorbimento veloci (3-4 mesi), leggermente più lunghi in periferia. I rendimenti medi annui lordi rimangono pressoché stabili al 6,7%.

Milano superlusso

Milano tra arte e vita: La rinascita di Isola, il quartiere più trendy secondo Time Out. Tutti i segreti della Milano giovanile

Milano si conferma come una delle città più trendy del mondo, e questa volta è il quartiere Isola a brillare sotto i riflettori. La classifica annuale di Time Out, ripresa da La Repubblica, elenca le zone urbane più alla moda al mondo, e la città italiana fa la sua comparsa tra le prime dieci. La sorpresa è notevole, considerando che la top ten di questa lista è generalmente dominata da mete turistiche ben note come Parigi, Barcellona, Lisbona e Zurigo.

Isola, situato nel cuore di Milano, è stato a lungo considerato un quartiere letteralmente tagliato fuori dal resto della città dalla linea ferroviaria che lo costeggia. Tuttavia, negli ultimi anni, il quartiere ha subito una trasformazione straordinaria grazie a progetti di riqualificazione, iniziati dopo l’Expo 2015. Oggi, Isola è stato riconosciuto da Time Out come uno dei quartieri più cool di Milano. Il quartiere è caratterizzato da case colorate, studi di artisti e locali autentici. Mantenendo il suo spirito originario, Isola ha saputo bilanciarlo con un’atmosfera vivace, che vede la presenza di arte di strada, negozi gestiti da giovani imprenditori, gallerie indipendenti e numerosi bar alla moda.

Time Out osserva che prima dell’Expo 2015, molte persone non avrebbero mai pensato di visitare questo quartiere, ma ora Isola è orgogliosa di rivendicare il titolo di quartiere più trendy di Milano. Questo riconoscimento dimostra che non è sempre necessario recarsi nei quartieri più famosi per scoprire l’anima autentica di una città.

Le zone come Isola, che si sono trasformate da aree industriali trascurate in vivaci centri culturali e artistici, attraggono giovani, studenti e famiglie alla ricerca di una comunità autentica, di iniziative sociali e di una qualità di vita di strada superiore. La classifica di Time Out tiene conto di questi fattori, mettendo in evidenza i luoghi amati dalla gente locale. Isola a Milano è solo uno degli esempi di come i quartieri meno conosciuti possano emergere come destinazioni di tendenza. Questa affermazione dimostra che la bellezza e lo stile possono essere scoperti ovunque, rendendo il mondo urbano un luogo sempre più affascinante e ricco di sorprese.

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Immobiliare, l’effetto metro a Milano porta i prezzi in aumento del 36%. Da un articolo di Wall Street Italia

Il mercato immobiliare a Milano è in costante evoluzione, grazie in parte agli sviluppi delle infrastrutture locali, in particolare la rete metropolitana, che è diventata un mezzo di trasporto essenziale per molti residenti. La vicinanza a una stazione della metropolitana ha un notevole impatto sui prezzi delle abitazioni, ma ciò dipende anche dalla tipologia dell’immobile, se è nuovo o usato, ristrutturato o da ristrutturare.

In un’analisi di mercato recente condotta da Abitare Co., è emersa una differenza significativa negli aumenti dei prezzi registrati negli ultimi 5 anni tra le case usate e da ristrutturare, e quelle nuove o completamente ristrutturate. Questa differenza è particolarmente evidente quando le abitazioni si trovano nelle vicinanze di una delle 5 linee metropolitane di Milano: la Rossa, la Gialla, la Verde, la Lilla e persino la Blu, che è ancora in fase di completamento.

Esaminando le diverse fermate della metropolitana, emergono notevoli differenze nei prezzi in alcune linee. Ad esempio, sulla linea Rossa, i prezzi al metro quadro più elevati si trovano nelle zone di Molino Dorino e San Leonardo, con cifre intorno ai 2.500 euro, mentre nelle zone Duomo, Conciliazione e San Babila, i prezzi superano i 10.000 euro al metro quadro, arrivando a 15.500 euro in zona Duomo. I prezzi sulla linea Rossa non sono generalmente economici, con ben otto fermate che superano ampiamente i 10.000 euro al metro quadro. Inoltre, i prezzi aumentano significativamente nelle zone a nord di Loreto e Sesto San Giovanni, con incrementi superiori al 40% a Porta Venezia. I prezzi nella zona Duomo non sono comparabili con quelli sulla linea Gialla, dove, ad esempio, Montenapoleone raggiunge i 19.000 euro al metro quadro, con un aumento del 43,2%. Le abitazioni economiche si trovano in zone come Porto di Mare (2.900 euro), Comasina (2.950 euro) e Affori FN (3.100 euro). La stessa tendenza si verifica sulla linea Verde, con zone come Cascina Gobba e Crescenzago, dove i prezzi si aggirano intorno ai 3.300 euro al metro quadro, e zone come Moscova e Garibaldi, che hanno subito aumenti del 44,6% e del 36,9% a causa della riqualificazione di Porta Nuova. Le fermate tra Porta Genova e Piazza Abbiategrasso presentano una media dei prezzi leggermente inferiore a 5.000 euro. Sulla linea Blu, i prezzi nella zona di San Cristoforo hanno recentemente raggiunto i 5.200 euro al metro quadro, con un aumento di oltre il 40% dovuto a nuovi progetti residenziali di alta qualità come Bosco Navigli. Per prezzi più convenienti, è possibile considerare le zone di Gelsomini e Segneri, che offrono immobili a meno di 4.000 euro al metro quadro. Al contrario, le zone di alto profilo legate alla linea Blu, come Sforza Policlinico (10.600 euro) e Santa Sofia (10.500 euro), richiedono un investimento quasi triplo. Per prezzi più contenuti, è possibile cercare abitazioni vicino alla linea Lilla, nella zona di Bicocca, dove il prezzo medio si attesta intorno a 3.900 euro al metro quadro, con un aumento del 35,4%, che è comunque una frazione dei prezzi nella zona di City Life – Tre Torri (12.300 euro).

La rete metropolitana milanese è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni, con lavori di rigenerazione urbana previsti in fermate come Isola e San Siro. Quest’ultima potrebbe diventare particolarmente strategica in vista della potenziale costruzione di due nuovi stadi nell’hinterland milanese, come Rozzano e San Donato, sebbene siano ancora in fase di progettazione e approvazione. Questi sviluppi potrebbero inevitabilmente aumentare il valore delle abitazioni circostanti, un fenomeno comune anche nelle città con stadi nazionali. Inoltre, l’espansione della rete metropolitana con la possibile aggiunta della M6 a Milano, che coprirebbe il Municipio 5, attualmente scarsamente servito dalla metropolitana, potrebbe portare benefici significativi alle abitazioni della zona. La presenza di importanti università nella vicinanza potrebbe garantire un flusso costante di studenti, rendendo gli investimenti immobiliari come il buy-to-rent e il build-to-rent molto promettenti. Naturalmente, questi benefici saranno pienamente realizzati solo una volta completati i lavori in corso.

L’incognita del mercato immobiliare in Italia. Le sfide finanziarie 2023 (fonte: Monitor Immobiliare)

Lo scenario immobiliare 2023, ammettiamolo, non è dei più rosei: tassi in crescita sui mutui, imposte sugli affitti brevi “aggiustate” verso l’alto, inflazione che non risparmia famiglie intere e un piccolo, grande spettro di nome “recessione”.

Il settore che aveva affrontato la crisi pandemica con resilienza, ora si trova a dover guardare in faccia un carovita fuori portata. Il settore immobiliare italiano sta affrontando, infatti, una serie di sfide significative nei primi nove mesi del 2023, e i fattori chiave che guidano questa situazione sono anche l’accesso difficile al credito, l’incremento dei costi di finanziamento e la concorrenza con i titoli di Stato.

Questi fattori hanno avuto un impatto notevole sulla contrazione del mercato degli investimenti immobiliari, come evidenziato dall’Indice dei prezzi degli immobili (Ipi). Nonostante un miglioramento nel contesto macroeconomico, i dati presentati nel recente rapporto dell’Ipi rivelano una drastica diminuzione del mercato immobiliare, con una contrazione del 65% rispetto allo stesso periodo nel 2022 e del 67% rispetto alla media quinquennale.

Questo si traduce in un totale di soli 3,16 miliardi di euro di investimenti. Nel terzo trimestre, le operazioni immobiliari hanno raggiunto solamente 1,072 miliardi di euro, in linea con quanto osservato nei primi due trimestri dell’anno. Analizzando i settori specifici, il comparto della Logistica si conferma come il più resiliente, con un totale di investimenti di quasi 500 milioni di euro, rappresentanti oltre il 46% degli investimenti totali.

Gli investimenti sono prevalentemente concentrati nel Nord Italia. Inoltre, si osserva un aumento generale dei canoni prime e dei rendimenti netti, che rimangono sopra il 5,25%, registrando un incremento di 25 punti base rispetto al primo semestre.

Nel settore del Living, si registrano risultati promettenti, con volumi di investimento nel trimestre che ammontano a 165 milioni di euro, pari al 15% del totale del periodo, per un totale di 455 milioni dall’inizio dell’anno. Durante questo trimestre, l’84% degli investimenti è stato concentrato a Milano, principalmente in progetti di sviluppo residenziale e riqualificazione urbana, soprattutto legati al concetto di “Build to Rent”.

Il mercato del Leisure è stato spinto dalla notevole ripresa dei flussi turistici e ha registrato volumi di investimento di circa 107 milioni di euro nel trimestre, portando il totale dell’anno a 387 milioni. Le operazioni più rilevanti sono state concentrate sulle principali località turistiche del Centro Italia.

L’asset class degli uffici, nonostante abbia registrato transazioni per un totale di 105 milioni di euro nel trimestre e 552 milioni dall’inizio del 2023, riflette l’atteggiamento attendista degli investitori verso questo comparto. Milano e Roma hanno rappresentato rispettivamente 79 e 21 milioni di euro di queste transazioni nel periodo, mentre altre città regionali, come Napoli, continuano a mostrare una buona performance.

Nel settore Retail, gli investimenti ammontano a circa 94 milioni di euro nel trimestre, portando il totale per i primi tre trimestri a 345 milioni. Questo rappresenta una crescita rispetto allo stesso periodo del 2022, grazie a diverse operazioni legate ai centri commerciali situati in città regionali.

Gli investimenti rimanenti, pari a circa 100 milioni di euro, sono stati distribuiti tra immobili di uso misto, il comparto Healthcare e alcune operazioni più contenute nel settore delle Alternative, con un’attenzione particolare alle centraline telefoniche. In sintesi, il settore immobiliare italiano sta navigando attraverso un contesto finanziario complesso, ma presenta ancora opportunità interessanti in alcuni specifici comparti, come la logistica, il residenziale e il turismo. Gli investitori rimangono cauti, ma il mercato mostra segni di resilienza e adattamento alle sfide attuali.

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Patrizia Reggiani, venduta l’iconica villa “gotica” a Milano. Tutti i retroscena dietro l’affare da 9,5 milioni

All’incrocio tra via Andreani e via della Guastalla, di fronte ai giardini omonimi, si trova la celebre villa “Gotica”, nota per essere stata di proprietà di Patrizia Reggiani, ex moglie e mandante dell’omicidio dello stilista Maurizio Gucci. Secondo quanto riportato da Il Giorno, l’immobile al civico 5 di via Andreani è stato ceduto per 9 milioni e mezzo di euro a una coppia (un cittadino britannico e una cittadina austriaca) residente nel Comasco.

I lavori di ristrutturazione della casa, che comprende un seminterrato, un piano terra e due piani superiori, sono stati affidati a un’azienda edile di Parre, in provincia di Bergamo. La villa ha visto il ritorno di Reggiani, ora settantaquattrenne, il 16 settembre 2013, dopo che il tribunale di sorveglianza aveva deciso di sospendere la sua pena di 26 anni di reclusione. La donna era stata condannata come mandante dell’omicidio del suo ex marito, avvenuto il 27 marzo 1995, quando Gucci fu ucciso con tre colpi di pistola da un sicario in via Palestro. Dopo essere uscita dal carcere di San Vittore, Reggiani si era dedicata all’assistenza della madre Silvana Barbieri, insieme alla governante e al domestico cingalese ospiti della villa.

Proprio la madre di Reggiani aveva acquisito nel 2004 le quote della società proprietaria dell’immobile a Guastalla. Secondo Il Giorno, al momento Reggiani risiede in un appartamento vicino a San Babila, non lontano dall’attico in cui aveva vissuto con Gucci per un certo periodo. La casa a due passi dal Duomo, che aveva ospitato la coppia, è stata venduta nel 2022 per 20 milioni di euro all’imprenditore Risha Suah, indiano proprietario della società Jekson Vision, specializzata nel confezionamento di farmaci in diverse sedi in tutto il mondo, tra cui India, Stati Uniti, Russia, Malta, Germania e Gran Bretagna.

Milano, in autunno tornano a crescere domanda e offerta delle case in vendita. Tutti i dettagli da Immobiliare.it

A settembre, per acquistare una casa in Italia, il costo medio si attesta a 2.122 euro al metro quadro. Tuttavia, se si considera Milano, uno dei mercati di punta di Columbus International e del suo fondatore Richard Tayar, il prezzo supera i 5.300 euro al metro quadro.

Questi dati emergono dall’Osservatorio mensile del mercato immobiliare italiano di Immobiliare.it Insights, relativo alle transazioni immobiliari del mese di settembre 2023. Non si osservano sostanziali differenze nei prezzi di vendita delle case su tutto il territorio nazionale.

Il divario nazionale è dell’0,2% rispetto al mese precedente (e del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), con una leggera variazione tra le regioni del Nord (0,6%) e l’area Centro-Isole (-0,2% e -0,1%). Il prezzo medio al metro quadro a livello nazionale riflette realtà molto diverse: mentre al Centro-Nord si superano facilmente i 2.000 euro al metro quadro, al Sud e nelle Isole si stabilizzano tra i 1.300 e i 1.500 euro.

Ad agosto, l’offerta immobiliare aveva registrato un calo di quasi il 9% in tutte le regioni, soprattutto nel Nord-Ovest e nel Centro con un -10%. A settembre, la situazione si ribalta radicalmente, con una crescita media nazionale di oltre il 9,1%.

Le zone che avevano subito un forte calo il mese precedente sono quelle che si riprendono maggiormente: il Nord-Ovest (+10,5%) e il Centro (+10,1%), seguiti da Sud (+8,1%), Nord-Est (+6,9%) e Isole (+6,5%). Un andamento simile si riscontra nella domanda: ad agosto, a causa della stagionalità, c’era stato un forte calo, mentre a settembre si osserva una ripresa, con picchi del 25,2% nel Nord-Ovest. La media nazionale supera il 20%, precisamente il 21,3%. La domanda cresce ovunque, anche se in modo meno marcato nelle Isole, dove si attesta all’8,2%. I canoni di locazione registrano una tendenza alla stabilità, con lievi incrementi sia nelle grandi città (+0,4%, a 3.250 euro al metro quadro) che nei centri più piccoli (+0,2%, a 1.797 euro al metro quadro) – questi ultimi con meno di 250.000 abitanti.

L’aspetto più evidente emerge quando si analizzano la domanda e l’offerta: c’è una netta differenza tra le grandi città e i centri minori. Nelle città si è verificata una corsa ai contratti di vendita, con una crescita della domanda del 33,4% rispetto ad agosto, anche se si registra una flessione del -4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei centri minori si osserva un incremento del 11,6% (-0,3% rispetto a settembre 2022). Contestualmente, anche l’offerta si è ampliata: +20,8% nei centri con più di 250.000 abitanti e +6,4% in quelli al di sotto di questa soglia. Milano si conferma come la città più costosa d’Italia. Per acquistare una proprietà, servono 5.301 euro al metro quadro.

È la prima volta che si supera la soglia dei 5.300 euro, dato che ad agosto il prezzo era di 5.271 euro al metro quadro. Bolzano si classifica al secondo posto con 4.657 euro al metro quadro, in lieve calo rispetto ai 4.684 euro al metro quadro di agosto, seguita da Firenze con 4.125 euro al metro quadro (rispetto ai 4.130 euro di agosto). Tra i capoluoghi di provincia, Catanzaro è il meno costoso, con 988 euro al metro quadro.

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Immobiliare a Milano: ecco i quartieri dove conviene investire comprando casa (fonte: Immobiliare.it per Repubblica)

Investire in immobili? Forse è meglio puntare su quelli situati in periferia piuttosto che nel cuore della città. Questa è la principale conclusione di uno studio condotto da Immobiliare.it in esclusiva per Repubblica Milano, che ha esaminato la redditività lorda di diverse aree della città. Gli esperti hanno confrontato i prezzi medi di vendita delle proprietà in ciascun quartiere con i canoni di mercato per affitti, fornendo così una panoramica sul rendimento potenziale degli investimenti immobiliari.

Il risultato dello studio indica che la zona più conveniente per gli investimenti immobiliari include Bisceglie, Baggio e Olmi. In queste aree, il costo medio di un’abitazione (principalmente monolocali o piccoli bilocali) è di circa 165.400 euro, e gli affitti medi ammontano a 950 euro al mese. Questo si traduce in un rendimento medio annuo del 7,38%, superiore al 5,01% della media cittadina.

Al secondo posto troviamo la macroarea di Ponte Lambro-Santa Giulia, che offre un rendimento medio del 6,7%. Il terzo posto va alla zona di Affori-Bovisa con il 6,62%. Al contrario, l’area di Arco della Pace-Arena-Pagano ha un rendimento medio del 3,45%, risultando addirittura inferiore alla zona Garibaldi-Moscova-Porta Nuova (3,49%).

“Acquistando un bilocale nelle zone esterne rispetto alla circolare 90/91, il prezzo risulta inferiore di quasi il 50% rispetto a un’abitazione situata in una zona centrale della città (230.000 euro contro 430.000 euro)”, spiega Antonio Intini, Chief Business Officer di Immobiliare.it. “Inoltre, il differenziale dell’affitto si riduce al 25% (1.100 euro contro 1.480 euro). Questo è principalmente dovuto a due fattori: da un lato, il mercato degli affitti è più reattivo ai cambiamenti socioeconomici rispetto a quello delle compravendite, e, in una città come Milano, con diverse aree di attrazione, la crescita coinvolge l’intero territorio. Dall’altro lato, il fatto di non possedere la proprietà spinge gli affittuari a cercare soluzioni alternative se i canoni nelle zone centrali e ambite superano il loro budget, mentre, quando si acquista, la scelta della zona continua a essere un fattore significativo”, aggiunge l’esperto.

Investimenti immobiliari a Milano

Immobiliare, Milano si prepara a dare vita a una nuova avventura verticale: in arrivo un moderno grattacielo

Inizia a prendere forma un ambizioso progetto architettonico nel cuore di Milano: la creazione della nuova Torre di A2A. Nei prossimi mesi, o forse già entro la prossima stagione autunnale, si legge, avrà inizio la fase di costruzione di questa maestosa struttura, destinata a ridefinire l’aspetto di Porta Romana, ergendosi con imponenza su 28 piani e raggiungendo l’altezza di 145 metri.

L’incarico di plasmare la torre è stato affidato allo studio di architettura guidato da Antonio Citterio e Patricia Viel. Il design sarà una sinfonia di modernità e eleganza: una base dalla forma ovoidale, avvolta da pareti in vetro, abbraccerà una superficie totale di 37.000 metri quadrati, includendo anche gli spazi della base. L’edificio sarà senza dubbio uno dei più alti della città, e la sua struttura ospiterà una serie di destinazioni. I primi dodici piani, per esempio, si trasformeranno in spazi adibiti ad uffici, creando un ambiente lavorativo stimolante e innovativo. Tuttavia, a un’altezza di circa 60 metri, intorno al ventesimo piano, sorgerà un autentico giardino sospeso, offrendo un’atmosfera di tranquillità e natura che si mescolerà con l’energia urbana circostante. Questo paradiso verde sarà accessibile da uno dei suoi lati, aprendo le porte alla contemplazione e alla ricreazione. Mentre ci si eleva verso il cielo, ulteriori otto piani di spazi per uffici si staglieranno, coronati da un suggestivo “belvedere” che offrirà una vista mozzafiato sulla città ai cittadini milanesi e ai visitatori. In termini numerici, si stima che la torre possa accogliere una comunità lavorativa di circa 1.500 individui, tutti parte integrante dell’azienda. Ma l’impatto della Torre di A2a va ben oltre la sua funzione lavorativa.

Questo gioiello architettonico trasformerà il panorama urbano circostante, una rivoluzione verticale che getterà nuove luci sull’intero quartiere. Circondata da un’atmosfera di acqua e incorniciata da spazi verdi, la struttura in vetro incanterà gli spettatori e darà vita a una nuova identità paesaggistica. L’inaugurazione di questa magnifica creazione sembra essere progettata in coincidenza con l’atteso evento dei Giochi Olimpici Invernali del 2026. Nonostante i dettagli finanziari non siano stati ancora diffusi, il precedente CEO di A2A, Luca Valerio Camerano, aveva suggerito nel giugno del 2019 che il progetto avrebbe trovato il suo sostegno finanziario, offrendo anche opportunità di valore aggiunto per gli azionisti. Un aspetto importante del processo di costruzione della nuova torre coinvolge la razionalizzazione delle proprietà immobiliari dell’azienda energetica. Sette edifici a Milano, tra cui la sede attuale a Porta Vittoria, saranno ceduti, permettendo di concentrare i 1.500 dipendenti all’interno della spettacolare nuova sede. Le sedi esistenti rimarranno intatte per coloro che sono direttamente coinvolti nelle operazioni fondamentali, come Amsa e l’intervento immediato di Unareti.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Proprietà di lusso: la scelta preferita dai proprietari di case di prestigio a Milano. Da un report di Nativo, via Idealista

Possedere una proprietà di lusso a Milano rappresenta un’autentica occasione d’oro: in questi casi, ci si trova in possesso di un vero e proprio gioiello, da far fruttare con saggezza, sia che si decida di cederlo che di trarne profitto. Secondo Nativo, un’azienda specializzata nell’affitto breve di residenze di prestigio, sempre più proprietari di abitazioni di lusso a Milano optano per questa seconda scelta. Su Idealista, i fondatori Sara Lini e Adriano Frigoli spiegano le ragioni per cui l’affitto sta divenendo l’opzione preferita per chi possiede una proprietà di pregio a Milano. Secondo le statistiche fornite da Nativo (Nativostay.com), oltre il 30 per cento dei proprietari di abitazioni di lusso che si rivolgono all’azienda sta ponderando sia la vendita che l’affitto, ma, dopo un’analisi accurata del mercato e delle variabili economiche, la stragrande maggioranza opta per l’affitto. In sintesi, i fattori cruciali che spesso guidano la decisione tra vendita e affitto di una casa di lusso a Milano comprendono: l’incremento dell’inflazione, le sfide nell’individuare opportunità d’investimento alternative vantaggiose – sia nel settore immobiliare che in quello azionario e obbligazionario – l’aumento dei tassi di interesse sui mutui e la crescente richiesta di abitazioni di lusso in affitto, influenzata da eventi quali la Brexit o l’introduzione della flat tax, oltre che da stili di vita più flessibili, che richiedono una maggiore mobilità.

Le ragioni a favore dell’affitto di una dimora di lusso a Milano sono diverse:

Protezione dall’inflazione: Il settore degli affitti di lusso costituisce un segmento protetto all’interno del mercato immobiliare. L’immobile di pregio rappresenta un asset solido per affrontare l’inflazione e costituisce un’opzione per preservare il rendimento dell’investimento nel lungo termine.

Complessità nell’investire i proventi della vendita: Al momento, mancano soluzioni convenienti e alternative in cui destinare i fondi derivanti dalla vendita di una dimora di lusso. L’incertezza che caratterizza il mercato azionario, accentuata dalla situazione geopolitica e dall’aumento dei costi delle materie prime, rende gli investimenti immobiliari residenziali a Milano più vantaggiosi rispetto ad altre possibilità, come i titoli di Stato. Ad esempio, l’affitto di un bilocale a Milano con un contratto libero della durata di otto anni genera un rendimento medio lordo del 5,5 per cento all’anno per il proprietario, una redditività superiore rispetto ai titoli di Stato, i quali offrono un rendimento del 3,75 per cento.

Scarsità di offerta di abitazioni di prestigio: Per coloro che si trovano temporaneamente lontani da Milano ma intendono fare ritorno, risulta impegnativo reperire un’abitazione di pregio nella città meneghina, poiché la domanda supera costantemente l’offerta. Molte proprietà appartengono a famiglie che non necessitano di liquidità e, pertanto, chi possiede un bell’appartamento tende a conservarlo.

Effetto Olimpiadi: Un fattore non da sottovalutare è l’effetto legato alle Olimpiadi. Molti prevedono che i prezzi continueranno a salire almeno fino al 2026, motivo per cui preferiscono mettere a reddito le proprie proprietà fino a quando il mercato non raggiungerà i livelli massimi.

Aumento dei tassi d’interesse da parte della BCE: Da un punto di vista economico, la politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea ha portato a un significativo incremento dei tassi d’interesse sui mutui. Ciò significa che chi ha acquistato un immobile in passato a tassi più bassi si troverebbe a dover pagare una somma considerevolmente maggiore in caso di un nuovo acquisto, perdendo così il beneficio del tasso inferiore.

Crescente richiesta di affitto: Ulteriori elementi che influenzano la decisione di affittare invece che vendere riguardano la crescente richiesta di alloggi da parte di stranieri con un alto potere d’acquisto, rendendo questo settore particolarmente vantaggioso. Molti dei locatari delle proprietà di Nativo arrivano in Italia per beneficiare della flat tax, mentre altri giungono dopo aver vissuto a lungo a Londra a causa della Brexit. In generale, diventa sempre più evidente che Milano sta attirando numerosi professionisti di successo, dirigenti e imprenditori, generando un’ottima domanda di affitti di lusso.

Maggiore flessibilità: Infine, i mutati stili di vita e di lavoro rendono complesso per i proprietari di abitazioni prevedere dove risiederanno in futuro. La flessibilità diviene dunque un elemento cruciale, e l’affitto consente di mantenere aperte le possibilità per un eventuale utilizzo futuro della proprietà.