Milano Fashion Week

Milano Fashion Week, Giorgio Armani ritorna alle origini: “È la mia rivoluzione nel segno della ripartenza”

Milano Fashion Week, Giorgio Armani ritorna alle origini: “È la mia rivoluzione nel segno della ripartenza”

Nella sede di via Borgonuovo a Milano, Giorgio Armani torna a far sfilare la collezione maschile dal vivo. Ma, come scrive Style Magazine del Corriere della Sera, non tutto è come prima. E il concetto di trasformazione è molto presente nella sua collezione Uomo primavera estate 2022 e non lo riferisce soltanto ai suoi abiti ma lo estende al mondo della moda.

In pole position, oltre al mercato immobiliare, a Milano c’è il menswear, protagonista della Milano Fashion Week che è tornata ad animare la capitale meneghina. Sono 48 gli show, per la maggior parte digitali, 12 presentazioni ed eventi che vedranno il coinvolgimento di 65 brand. Un appuntamento all’insegna della ripartenza, motto della nostra Newsroom.

Ottimismo, per Giorgio Armani, quest’anno significa guardare indietro, con una ambientazione del suo fashion show negli spazi di via Borgonuovo 21, gli stessi che hanno ospitato i suoi uffici “di esordio” e le sfilate del brand dal 1984 al 2000. “Torno alle origini immaginando, ancora una volta e a distanza di anni, un modo di vestire legato al momento, come specchio dei tempi che stiamo vivendo. La mia ‘rivoluzione’ è iniziata in questo modo e va coerentemente nella stessa direzione” fa sapere ‘Re Giorgio’.

Foto via Instagram

Baccarat Residences Brickell al debutto a Miami nel 2024: “Sarà il progetto residenziale più lussuoso”

Baccarat Residences Brickell al debutto a Miami nel 2024: “Sarà il progetto residenziale più lussuoso”

La famosa cristalleria francese Baccarat apre la sua seconda torre residenziale, questa volta nel quartiere Brickell di Miami. Baccarat Residences Brickell è la prima collaborazione in assoluto tra Related Group e SH Hotels and Resorts; studi di architettura e design di fama mondiale, tra cui Arquitectonica, Meyer Davis ed Enzo Enea, hanno firmato per il progetto.

Il completamento del grattacielo di 75 piani è previsto per il 2024 e vanterà 360 unità di lusso, tra cui condomini, attici e ville in diversi layout. La torre sul lungomare offre ai residenti l’accesso diretto alla baia di Biscayne, oltre a splendide viste sull’acqua e sullo skyline di Miami. Non solo la posizione è una delle più ambite di tutta Miami, ma Brickell è l’ultimo quartiere di Miami ad accogliere uno sviluppo di fascia alta, incluso un nuovissimo centro città e altro ancora.

“Man mano che i proprietari di case diventano sempre più esigenti, continuiamo a trovare nuovi modi per alzare la posta”, dice a Forbes Jorge Perez, CEO e presidente di Related. “Mentre ci sforziamo sempre di superare noi stessi quando si tratta di servizi, sono i servizi di alto livello offerti da Baccarat Brickell che lo distingueranno davvero. Allineandosi con SH Hotels & Resorts su Baccarat Residences Brickell, i nostri residenti sanno che il loro stile di vita sarà incentrato sulla semplicità, con un elenco infinito di servizi curati per rendere la vita facile e piacevole. Abbiamo affinato questo approccio per le ultime generazioni di condomini e siamo pronti a renderlo il nostro prodotto più lussuoso fino ad oggi”.

Foto via Baccarat

Estate a Firenze

Estate a Firenze: festival, rassegne e nuovi luoghi da scoprire. Così va avanti la ripresa in Toscana

Estate a Firenze: festival, rassegne e nuovi luoghi da scoprire. Così va avanti la ripresa in Toscana

Firenze + Estate = Ripresa. Da giugno a settembre, gli eventi fiorentini, sostenuti da Toscana Energia e Gucci, riprendono in formato più “ristretto” ma con grande energia. Come riporta Firenze Today, ci attendono tre mesi e 146 eventi che avranno due protagonisti Dante e le periferie. “Ci lavoro da quattro anni e quest’anno posso dire che avremo un’Estate davvero diffusa, gli spazi estivi sono ben organizzati. Non sarà l’estate dei grandi numeri, agiremo con prudenza e nel rispetto delle regole, ma non mancheranno gli appuntamenti” ha dichiarato l’assessore Tommaso Sacchi durante la conferenza stampa di presentazione al teatro della Pergola. “Tutti noi ci aspettiamo che grazie al piano vaccinale non ripiomberemo nell’emergenza, ricordo che tutti gli eventi saranno con prenotazione obbligatoria, quindi no a qualsiasi tipo di assembramento”.

Confermati i 15 festival già selezionati: tra questi, il festival letterario La città dei lettori (dal 26 al 29 agosto a Villa Bardini); la rassegna dei Sagrati in musica sotto le stelle; il festival Musart in piazza Santissima Annunziata (17-27 luglio); la rassegna di danza Future Perfect (26 giugno-29 luglio a Santa Maria Novella); il festival degli ottoni Italian Brass Week (agosto, vari luoghi); Secret Florence alla scoperta dei luoghi insoliti (10-23 giugno); la musica popolare urbana del Florence Folks Festival (a luglio al Varlungo); gli eventi sulle terrazze di Firenze dall’alto (varie date in luoghi come il Forte di Belvedere, Giardino delle rose, Arcetri e altri); le atmosfere internazionali del Festival au desert (30 giugno-2 luglio alle Cascine e chiostro di Santa Maria Novella); la rassegna multidisciplinare Copula mundi (2-5 settembre al Parco del Mensola); il Florence Jazz Festival (9-12 settembre, vari luoghi dell’Oltrarno).

Aria di novità: uno dei nuovi luoghi dell’estate è sicuramente piazza del Carmine: pedonalizzata, per la prima volta ospiterà Oltrarno libro aperto, dal 22 giugno all’8 agosto, un salotto letterario in un luogo inedito con Fabio Genovesi, Ernesto Ferrero, Walter Veltroni, Marco Vichi, Gennaro Della Volpe. Tra le novità anche sei location per le quali è ancora in fase di assegnazione il bando: Parco dell’Anconella, Giardino dell’Orticoltura, Giardino delle Rose, Parco dell’Argingrosso, l’Anfiteatro delle Cascine e il Prato delle Cornacchie.

Avere un mobile di pregio a Milano non sempre è un vantaggio. Immobiliare.it spiega il perché

Avere un mobile di pregio a Milano non sempre è un vantaggio. Ecco perché

Basta leggere il resoconto di Monitor Immobiliare per farsi un’idea del valore del mattone a Milano: una città, da una parte, che continua a dominare come una delle piazze più attrattive per chi è alla ricerca di un investimento e, dall’altra, un’unità di misura per chi vuole acquistare una casa e metterla a reddito. La novità? Se si guarda alle abitazioni non di pregio, l’Ufficio Studi di Immobiliare.it ci dice che potremmo avere sorprese inattese.

Da una analisi sulla redditività per il 2021, al netto dell’imposizione fiscale, degli immobili, di pregio e no, collocati nel capoluogo lombardo, dal centro alle zone periferiche, emerge che è più conveniente investire sulle case non di pregio, la cui redditività media supera di circa 1,6 punti percentuali quella delle abitazioni considerate di pregio.

La zona periferica di Milano vanta opportunità che prima della pandemia non erano prese in considerazione, con una redditività media che supera il 4%. Si ferma al 3,4% la zona semi-centrale della città. Per gli immobili considerati di pregio la redditività media si mantiene al 2,2% dal pieno centro alla periferia di Milano. Rispetto allo stesso periodo del 2020, le case di pregio hanno resistito alla crisi, facendo registrare un decremento nella redditività pari a circa l’1,5%, a fronte del -6,5% totalizzato dalle abitazioni non di pregio.

Dal rapporto si evince quindi che il lusso resta comunque un asset sicuro ma non va preso per scontato. Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it commenta: “Investire nel mercato immobiliare di una città significa contribuire alla sua crescita e alla sua espansione, economica e sociale a Milano si conferma una città sempre viva da questo punto di vista, che offre opportunità interessanti dal centro alla periferia, soprattutto in quartieri di nuova costruzione, come ad esempio City Life, e in quelli che fanno parte della cerchia cittadina più esterna, spesso oggetto di importanti interventi di riqualificazione urbana. La campagna vaccinale in atto e le graduali riaperture preludono ad un prossimo ritorno del mercato degli affitti ai livelli pre-pandemia, invogliando i risparmiatori, il cui capitale è cresciuto in quest’ultimo anno, a tornare ad investire sul mattone”.

La Florida è il posto in cui tutti ora vogliono abitare. Vi spieghiamo le ragioni del boom

La Florida è il posto in cui tutti ora vogliono abitare. Vi spieghiamo le ragioni del boom

Dopo anni di consulenza a clienti provenienti da tutto il mondo, il team di Columbus International ha visto crescere rapidamente la tendenza a trasferirsi in Florida, in particolare nell’ultimo anno. Partiamo dagli Stati Uniti: i newyorkesi hanno gradualmente aggiunto al loro portfolio immobiliare proprietà di diverso tipo in Florida – dai monolocali ad appartamenti con due camere da letto, da abitazioni per famiglie ad attici nelle nuove costruzioni sulla spiaggia – sfruttando alleanze strategiche all’interno del mercato e tentando di soddisfare al meglio le loro esigenze.

Il sud della Florida è sempre stato un interessante mercato di seconda o terza casa per chi vive nel nord-est. L’esodo di massa ha cambiato tutto ed è stato piuttosto massiccio durante la pandemia. Con il lancio del vaccino, molti acquirenti hanno riacquistato fiducia nel mercato e stanno ancora trattando il sud della Florida come una seconda destinazione di casa. Ma secondo i nostri dati, la seconda più grande contingenza di acquirenti nel mercato della Florida meridionale raccoglie quelli che hanno beneficiato del fatto che le loro aziende sono rimaste in un “cloud”, virtuali, o si sono adattate a strutture di lavoro flessibili a lungo termine, ovvero giovani professionisti di New York. Questi acquirenti hanno trovato il mercato di Miami una base molto più attraente per i propri vantaggi.

E per chi arriva dall’Europa, Miami ha molti quartieri distinti e affascinanti, impostati per stili di vita e personalità differenti. Questo è un altro fattore che ha determinato il boom di Miami: i vari quartieri si rivolgono a un ampio bacino di acquirenti. Brickell, ad esempio, è l’area con i più alti edifici residenziali, uffici, ristoranti e locali notturni. Dato l’assetto generale del quartiere, è diventato il punto di riferimento per chi cerca un pied-à-terre.

Sag Harbor

La New York della porta accanto: a Sag Harbor una ex chiesa diventa il centro per le arti del futuro

Sag Harbor, la New York della porta accanto: una ex chiesa diventa il centro per le arti del futuro

The Church/La Chiesa, un centro artistico senza scopo di lucro a Sag Harbor, New York, fondato dagli artisti Eric Fischl e April Gornik, ha già iniziato ad accogliere i suoi visitatori. Ora che le misure di sicurezza sono state decisamente allentate nello stato di New York, ogni giorno verranno offerti due tour all’interno di questa ex chiesa metodista costruita nel 1832.

“Questa apertura è il culmine della visione di una vita”, ha detto Fischl, un residente di lunga data della zona. “Vogliamo che la Chiesa sia un faro di speranza e rinnovamento attraverso una continua esplorazione e reinterpretazione, che è il dominio delle arti”. Tra i primi artisti accolti, Kerry James Marshall e Awol Erizku. I due pezzi, “Untitled” (2008) di Marshall e “Teen Venus” (2012) di Erizku, sono stati allestiti da Fischl e Sara Cochran, direttore esecutivo e curatore capo della Chiesa, come un’installazione destinata a stimolare il “dialogo sulla natura , bellezza, storia e razza.” Sulle finestre dell’edificio è esposta una collezione di ritratti di Fischl, di 20 luminari culturali che avevano forti legami con Sag Harbor, cittadina situata nell’East End di Long Island. I soggetti includono Betty Friedan, Langston Hughes e Herman Melville. “Questo è un modo per celebrare una tradizione in corso e l’eredità di Sag Harbor”, ha detto Cochran al NYTimes. “Eric li chiama i nostri santi, mi piace pensarli come la nostra galleria di canaglie”.

“I sogni si avverano”. Chiara Ferragni apre il suo primo Cafè a Milano firmato con Nespresso

“I sogni si avverano”. Chiara Ferragni apre il suo primo Cafè a Milano firmato con Nespresso

Non le occorre certo un ufficio stampa. Qualunque cosa faccia, nel giro di pochi secondi rimbalza dall’Italia agli Stati Uniti. E ha proprio ragione quando, tra il cartoon e il divismo anni Sessanta, esclama: “I sogni si avverano”. Potrebbe essere il motto di Columbus International che vanta quattro mercati di riferimento nell’immobiliare, tra cui Milano, e invece è frutto di Chiara Ferragni, l’icona dell’imprenditoria che annuncia la nascita del suo primo Cafè in centro a Milano, uno spazio dove aperitivo, pranzo, cena e “caffè al volo” hanno la stessa sostanza dei sogni della popolare influencer. Occhi aperti su modo e business, sempre. E ad unirsi al sogno è Nespresso con un apertura temporanea dal 10 giugno al 18 luglio in piazza del Carmine 1, proprio a due passi dal Duomo.

Il caffè non è quello che trovate nei soliti bar ma vanta una ricetta segreta firmata Chiara Ferragni. E lo spazio, con quei colori pastello, iperestivi e sbarazzini, abbraccia in pieno lo spirito della Limited Edition Nespresso X Chiara Ferragni. Un altro brand assicurato. “La sostenibilità è un valore fondante della nostra azienda” ha sottolineato Stefano Goglio, Direttore Generale di Nespresso Italiana. “Da sempre siamo attivi in questo campo e abbiamo l’ambizione di diventare carbon neutral entro la fine del 2022”.

Foto via Instagram

Venduto attico di Miami da 22.5 milioni. È il più grande acquisto immobiliare di criptovalute

Venduto attico di Miami da 22.5 milioni. È il più grande acquisto immobiliare di criptovalute

Criptomonete e mercato immobiliare si comportano sempre più come due magneti. Come vi avevamo già raccontato qui, gli agenti immobiliari del Sud della Florida sostengono che ci sia un vero e proprio “risveglio” del cosiddetto cryptocurrency real estate. Il real estate è così competitivo, soprattutto a Miami, che gli acquirenti del nord-est stanno facendo offerte utilizzando criptovalute.

Qualche giorno fa, un attico di lusso a Miami è stato acquistato per 22,5 milioni di dollari in criptovaluta, in quello che è stato considerato il più grande acquisto immobiliare di criptovaluta conosciuto fino ad oggi. L’unità di 5.067 piedi quadrati copre l’intero nono piano e offre una vista a 360 gradi sull’oceano, sulla costa e sul paesaggio urbano di Miami. La transazione si è conclusa poche settimane dopo che il developer ha annunciato di accettare risorse digitali come pagamento per i suoi condomini. Miami di recente si è autodefinita un hub in crescita per il mercato delle criptovalute. Arte di Antonio Citterio, situato nel quartiere di Surfside in Florida, ha avviato, non a caso, una proficua collaborazione con la piattaforma blockchain e di scambio di titoli SolidBlock. SolidBlock assisterà nella transazione e fornirà consulenza legale e fiscale.

Sebbene questa non sia la prima proprietà pagata in criptovaluta, è certamente la più grande. L’acquirente rimane anonimo e la società ha affermato di non poter rivelare il tipo di criptovaluta utilizzata per l’acquisto. “Siamo stati sopraffatti dalla quantità di chiamate che abbiamo ricevuto da acquirenti qualificati”, ha dichiarato in una nota Alex Sapir, presidente di Sapir Corp LTD, la cui sussidiaria ha sviluppato Arte. “Le transazioni crittografiche del mondo reale non si sono ancora fatte completamente strada nel mainstream, quindi è chiaro che i migliori detentori di tutto il mondo prestano attenzione quando si aprono nuove opportunità di transazione”.

La vendita arriva anche pochi giorni dopo una conferenza sui bitcoin a Miami, tenuta dal CEO di Twitter Jack Dorsey e dal CEO di MicroStrategy Michael Saylor. L’evento (sold out) ha visto la partecipazione di oltre 12mila persone, con altre migliaia di spettatori online. Il sindaco di Miami ha già cercato di trasformare la città nella prossima Silicon Valley abbracciando bitcoin e altri innovatori tecnologici. “Se a dicembre mi avessero detto che avrei avuto una conversazione con Elon Musk o pranzato con Peter Thiel, non ci avrei mai creduto. E invece devo ricredermi”, ha detto Francis Xavier Suarez a Business Insider.

Fotogramma tratto da Arte Surfside

Finisce all’asta la casa del Mulino Bianco nel Senese. Addio al set dello spot che ci ha fatto sognare

Finisce all’asta la casa del Mulino Bianco nel Senese. Addio al set dello spot che ci ha fatto sognare

Anche gli spot vanno in Paradiso. L’antico mulino di Chiusdino, in provincia di Siena, set della mitica pubblicità del marchio “Mulino Bianco”, finisce all’asta. Abolito il sogno del casolare da fiaba, la campagna che salva dalla frenesia della città. Cancellato il sogno che, dal 1989, nella pubblicità per i biscotti della Barilla realizzata da Armando Testa con la regia di Giuseppe Tornatore e le musiche di Ennio Morricone, ci ha fatto credere nella famiglia perfetta, nella casa perfetta, nel paese perfetto… L’immobile, che ospita un agriturismo, sarà venduto dall’Istituto Vendite Giudiziarie di Siena nel prossimo mese di ottobre. Il prezzo è fissato in poco più di un milione di euro, l’offerta minima è 831.204 euro e 89 centesimi. La notizia è pubblicata da La Nazione.

Come si legge nell’articolo, per diversi anni, dopo il successo degli spot firmati Tornatore-Morricone, le famiglie italiane sognavano tutte un casolare in campagna e fecero salire alle stelle i fatturati dei prodotti del Mulino Bianco, creando una fenomenologia del real estate sotto forma di “biscotto”. Nei week end quel mulino delle Pile dipinto di bianco è diventato meta di un pellegrinaggio. Code infinite per arrivare in quel posto sperduto. Si legge: “La Barilla dovette arruolare dei vigilantes per regolare l’assalto dei visitatori, qualcuno aprì uno spaccio di dolcetti lì vicino, il sindaco di Chiusdino dovette piazzare dei segnali per evitare che le macchine entrassero nella piazza del paese, chiedendo ’dov’è il mulino bianco?’. Come contropartita, tra le altre opere di compensazione per le scuole e gli asili, la Barilla sponsorizzò la Cignala, la mitica squadra di Terza Categoria di Chiusdino”.

Foto via In vacanza all’argentario

La rivincita di Brooklyn: Richard Tayar racconta ad Economy come si espande la nuova New York

La rivincita di Brooklyn: Richard Tayar racconta ad Economy come si espande la nuova New York

“Il Covid ha causato una spinta centrifuga della popolazione che ha scelto di abbandonare Manhattan. Per quanto possa essere bello vivere al quarantesimo piano di un grattacielo, passare il lockdown in 30 mq ha fatto fuggire le persone verso la Florida, il Connecticut o verso altre zone di New York, come Brooklyn”. Richard Tayar, amministratore unico e fondatore di Columbus International, ha una visione completa di quello che sta succedendo nella Grande Mela. E ha deciso di condividere il suo punto di vista con Economymagazine.it

Tayar, che cosa sta succedendo a New York?
Succede che già negli ultimi anni Brooklyn si era imposto come un mercato in forte crescita rispetto a una Manhattan un po’ più “ingessata”. Il primo slancio è arrivato dal riposizionamento di Williamsburg, delle zone limitrofe e perfino dell’entroterra del quartiere. Con il Covid, poi, è cresciuto ulteriormente l’interesse per Brooklyn, sia perché offre dei prezzi ridotti rispetto a Manhattan, sia perché ha maggiori spazi verdi che invece dall’altra parte dell’East River si concentrano solo a Central Park.

L’ampliamento dell’interesse riguarda anche altri quartieri o solo Brooklyn?
Per quanto riguarda il Queens c’è un certo fermento nella zona di Astoria: si tratta di un’area prevalentemente greca e italiana. Il Bronx stava iniziando a svilupparsi sull’onda della crescente gentrification. Si è passati infatti da Harlem al South Bronx. E tutto questo mentre si sviluppa una buona rete di commute.

Il calo di Manhattan è strutturale e destinato a durare nel tempo?
Ogni 8-10 anni il mercato si corregge, è una dinamica fisiologica. Però il Covid ha causato una spinta della popolazione fuori dalla città partendo dalla considerazione che vivere in 30 mq durante il lockdown, anche se con una bella vista, è stata un’esperienza particolarmente gravosa. Abbiamo assistito a un esodo verso la Florida, per motivi fiscali e perché le norme anti-Coronavirus sono state più “morbide”. E poi veso il Connecticut. Questo ha portato a un progressivo calo dei prezzi che già erano in discesa. Gli spazi a Manhattan, d’altronde, sono quelli che sono: o ci si può permettere abitazioni di un certo tipo, oppure gli appartamenti medi non sono certo spaziosi come le case italiane.

Questa flessione ha avuto effetti anche nel segmento lusso?
Sicuramente sì. La famosa townhouse appartenuta a Jeffrey Epstein era stata messa in vendita a 89 milioni e aggiudicata per circa 50 milioni. E questo non ha nulla a che fare con la storia del finanziere. Si tratta di una delle case più belle di Manhattan, posizionata sulla 71esima strada, un vero gioiello. Anche le nuove costruzioni stanno patendo: chi ha firmato i preliminari 34 anni fa può chiedere uno sconto (e spesso ottenerlo). In generale c’è una forte flessione dei prezzi a Tribeca e a Soho intorno al 10%, Midtown -14%. Upper West Side -21%. Questo non perché mancano i soldi, soprattutto nelle fasce di prezzo più elevate, ma perché è proprio cambiato il mercato.

Quanto vale oggi Manhattan e quanto Brooklyn?
La differenza si sta progressivamente assottigliando: a Manhattan (dati di aprile) il prezzo medio era di 1.254 dollari al piede quadrato, a Brooklyn siamo a 921. Abbiamo assistito a delle storture come la vendita per 238 milioni di un triplex all’interno di una torre. Ma era anche un immobile unico nel suo genere, difficilmente replicabile. E altrettanto difficilmente vedremo a breve prezzi del genere. A Brooklyn non arriveremo mai a quei livelli, anche se qualche celbrity si vede, come Sarah Jessica Parker e il marito Matthew Broderick.

Come stanno affrontando i costruttori questo calo di prezzi?
Per smaltire rapidamente gli appartamenti già realizzati offrono incentivi estremamente interessanti, come nel caso della copertura integrale delle spese condominiali per cinque anni.

Che supporto offre Columbus International?
Abbiamo iniziato nel 2006 come investitore real estate, poi ci siamo spostati verso l’intermediazione. Il nostro punto di forza è fare da ponte tra Italia e Usa. Inizialmente rivolgendoci a investitori italiani che volevano venire a New York e poi anche a Miami. Oggi invece abbiamo aperto anche alla possibilità di americani che vogliono venire in Toscana.

Gli italiani amano la Grande Mela?
Moltissimo. E il momento è propizio per fare ottimi affari: un appartamento tra la Quintae la 36esima viene venduto al 20% in meno del prezzo di acquisto originale. C’è però l’ostacolo della difficoltà di venire negli Stati Uniti. Per questo avere degli intermediari di fiducia come noi permette di arrivare a chiudere autentici affari d’oro. Siamo in un momento che probabilmente non si ripeterà chissà per quanto. Meglio approfittarne…

Columbus è in un momento particolare perché aggiunge una nuova “gamba” al suo business…
Sì, e questo perché diversamente da russi e cinesi, la clientela americana è rimasta una presenza costante in Italia e in Toscana in particolare. In questo momento stiamo lavorando sia a Firenze, sia nell’entroterra, dove sono richieste case coloniche di ampia metratura.

Intervista di Marco Scotti per Economy