I nuovi gioielli dell’ospitalità italiana del 2024. Da Firenze a Milano e Capri, ecco gli hotel imperdibili (Elle Decor)

Tra i propositi per il nuovo anno, non può mancare l’entusiasmo di esplorare nuovi hotel e godersi qualche lusso in più durante i viaggi. Le mete turistiche in Italia stanno migliorando le loro offerte, con grandi gruppi alberghieri storici e boutique pronti ad accogliere i turisti con servizi di alta qualità, comfort e design avvincenti.

Ecco una panoramica sugli hotel più attesi nel 2024 in Italia secondo Elle Decor.

Firenze: Collegio alla Querce, un hotel-giardino con vista sul Duomo
Auberge Resorts Collection si espande a Firenze con un complesso che abbraccia tre edifici del XVI secolo, completi di cappella e teatro originali. Nell’ex scuola preparatoria è stato creato un nuovo hotel con 61 camere, 20 suite e una master suite di 210 metri quadrati. Gli ospiti potranno godere di giardini barocchi con vista sul Duomo da un lato e vigneti del Chianti dall’altro. Il cuore dell’hotel è un giardino interno illuminato da un lucernario, con alberi di limoni e un imponente camino. Il Collegio alla Querce offre un’esperienza completa con ristorante, sala da giardino con vetri, bar, cigar lounge e bar a bordo piscina con cocktail innovativi.

Firenze: Anglo American Hotel Florence, fascino e sostenibilità
Curio Collection di Hilton presenta il nuovo Anglo American Hotel Florence nel centro storico di Firenze. La struttura riflette il fascino della città e pone un’enfasi particolare sulla sostenibilità, con il restauro delle caratteristiche architettoniche originali. Il cortile esterno ospita un menu toscano ispirato ai sapori locali e alle tradizioni. Nuovi Hotel a Milano: Max Brown Missori, stile milanese e vibes anni ’70 Il gruppo olandese di boutique hotel Max Brown fa il suo ingresso in Italia con un hotel a Milano, il Max Brown Missori. L’hotel offre 64 camere e presenta uno stile ispirato agli anni ’70, con mobili restaurati e dettagli italiani e internazionali, come i bollitori colorati SMEG e giradischi Crosley in ogni camera. L’hotel promette di essere un luogo accogliente per i viaggiatori desiderosi di immergersi nella vita milanese, con spazi comuni progettati per favorire momenti conviviali.

Milano: Calimala, una sorpresa all’ombra della Madonnina
Calimala, già presente a Firenze, apre un secondo hotel a Milano con 90 stanze, palestra, 2 rooftop, bar, ristorante e piscina. Ancora poco si sa sullo stile, ma se seguirà quello di Firenze, ci aspettiamo un dialogo tra la struttura storica e arredi moderni.

Roma: Casa Monti, una residenza artistica che celebra la dolce vita
Il gruppo Leitmotiv debutta a Roma con Casa Monti, un hotel tributo al Rione Monti. L’hotel a cinque stelle dispone di 36 camere, un ristorante, un bar per l’aperitivo, una terrazza e una Spa con vista panoramica sulla città. Il design di Laura Gonzalez celebra l’arte e la dolce vita, attingendo dall’atmosfera vibrante del quartiere.

Roma: Romeo, tra Zaha Hadid e il Cinquecento
La collezione Romeo, con il suo nuovo hotel firmato Zaha Hadid Architects, occupa un palazzo cinquecentesco vicino a Piazza del Popolo. L’hotel offre 74 stanze e suite con viste magnifiche, affreschi originali e Il Ristorante diretto da Alain Ducasse. Completa l’offerta un cortile con piscina, installazioni d’arte contemporanea, lounge bar sul tetto e La SPA Sisley Paris.

Roma: Corinthia, cucina stellata sotto gli affreschi
Corinthia si prepara ad aprire un nuovo hotel in Piazza del Parlamento, ospitato in una storica sede della Banca d’Italia. Carlo Cracco garantirà l’eccellenza culinaria, mentre G.A Design si occupa degli interni, mantenendo elementi originali con un tocco moderno. L’hotel dispone di 60 camere, 21 suite, rooftop, spa di lusso e Suite Storica con vista sulla piazza.

Roma: J.K. Place Residence Club, un nuovo modo di soggiornare in città
J.K. Place Residence Club aprirà in un nobile palazzo del XVII secolo vicino a Piazza di Spagna, con 15 nuovi appartamenti progettati da Michele Bonan. Ogni residenza avrà un butler e un servizio di concierge privato, con aree comuni come ristorante, lounge privata e palestra aperte sia ai soci del club che agli ospiti dell’hotel.

Capri: Grand Hotel Quisisana, una novità ricca di storia
Il Grand Hotel Quisisana, sin dal 1860 simbolo dello sfarzo di Capri, si rinnova per la stagione 2024. Il ristorante Colombaia offre cucina di ispirazione italiana e una ricca carta dei vini. Verranno inaugurati una piscina all’aperto, campi da tennis e nuove camere. Il passaggio al riscaldamento solare e alla produzione di 100kw contribuirà a rendere l’hotel più sostenibile.

Fonte: Elle Decor | Viaggi
Foto: Collegio alle Querce

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Ristorazione e immobiliare. Leonardo Maria Del Vecchio: l’ascesa gastronomica del quartogenito di Luxottica

Il peso specifico, o, se preferite, la potenza di fuoco, determina il successo nel mondo della ristorazione. Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del precedente patron di Luxottica, sta emergendo come un protagonista nel settore, con tre locali già aperti a Brera, nel cuore di Milano. Con piani ambiziosi di crescita, l’obiettivo dichiarato è raggiungere un fatturato annuo di sedici milioni di euro. Del Vecchio Jr, attualmente Chief Strategy Officer per l’azienda di famiglia, amministratore delegato di Salmoiraghi e Viganò, e possessore del 78% della Triple Sea Food tramite la sua holding Lmdv Capital, sta plasmando un potenziale impero gastronomico. La cronologia degli eventi inizia nel settembre 2022 con l’apertura di Vesta, un ristorante specializzato in pesce. Pochi mesi dopo, ad aprile 2023, debutta Casa Fiori Chiari, a pochi passi dalla prima apertura. Il terzo capitolo è la Trattoria del Ciumbia, inaugurata giusto in tempo per le vacanze natalizie.

L’obiettivo di Del Vecchio è chiaro: trasformare il quartiere Brera in un polo di alta ristorazione, con un distretto capace di attirare il target desiderato, creando un’immagine distinta, analogamente a quanto fatto da altri settori, come la moda, nella città. Il ceo di Triple Sea Food, Davide Ciancio, spiega che la sfida è far comprendere che tre ristoranti di alto livello non si fanno concorrenza, ma espandono il mercato, creando un distretto attraente. Tuttavia, questo progetto ambizioso potrebbe essere solo un preludio alle future avventure di Del Vecchio nel mondo della ristorazione.

La società ha già suggerito l’apertura di due nuovi locali in altre città italiane, mantenendo segreti i loro nomi. Una volta completato questo passo, si prevede di espandersi nei poli turistici italiani e all’estero. Nonostante la scomparsa del padre poco prima dell’apertura milanese, Leonardo Maria Del Vecchio continua a progettare nel segno del genitore, manifestando il desiderio di sorprenderlo con il suo piatto preferito sulla tavola: la pasta con le vongole.

(Fonte: Dissapore)

Richard Tayar

Ecco il quadro del mercato immobiliare italiano del 2024: aumenti e sfide tra Milano e Firenze (Immobiliare.it)

Quale sarà il destino del mercato immobiliare italiano nel corso del 2024? Si prospetta un potenziale aumento nei valori degli immobili, segnando una svolta rispetto al 2023 caratterizzato da una relativa stabilità. Questa previsione emerge da un’analisi condotta da Immobiliare.it Insights, che identifica Milano come la città con le transazioni di compravendita più costose, mentre Firenze si distinguerà per i prezzi più alti degli affitti. Per quanto riguarda le vendite, il rapporto prevede un incremento del 6% a Catania, del 4,1% a Verona, del 2% a Milano e dell’1,1% a Roma. Per quanto riguarda gli affitti, invece, si prevede un notevole aumento a Napoli (+16,8%) e a Firenze, dove si prevede un incremento del +18%.

Nonostante non registri la crescita percentuale più elevata, Milano manterrà la sua posizione di città con i prezzi di vendita più elevati. Nel capoluogo lombardo, l’acquisto di un immobile richiederà mediamente quasi 5.500 euro al metro quadro, rappresentando un incremento di circa 100 euro al metro quadro rispetto ai valori attuali. Si prevedono oscillazioni positive, intorno al +3%, anche per Napoli, Genova, Bari, Venezia e Torino. I prezzi al metro quadro previsti si collocano su fasce di prezzo molto diverse, variando dai 3.415 euro al metro quadro di Venezia ai 1.707 euro al metro quadro di Genova. Bari e Torino, inoltre, supereranno i 2.000 euro al metro quadro entro la fine del prossimo anno, rappresentando una novità per entrambe le città.

La situazione è diversa per quanto riguarda gli affitti. Nel 2024, Milano potrebbe perdere la sua posizione di città con gli affitti più costosi. Secondo l’analisi di Immobiliare.it, Firenze si avvicinerà ai 29 euro al metro quadro entro la fine dell’anno successivo, in aumento rispetto agli attuali 24,5 euro al metro quadro. Milano, nonostante un aumento a 25 euro al metro quadro, si posizionerà dietro il capoluogo toscano, ma comunque in salita rispetto agli attuali 24,7 euro al metro quadro. Secondo il rapporto, in termini di volumi di compravendite, sia il 2023 che il 2024 si discosteranno dalle prestazioni eccezionali registrate nel 2022, e l’andamento tornerà a seguire un ritmo più regolare, simile a quello che si sarebbe avuto in assenza della crisi legata alla pandemia.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Immobiliare, l’effetto metro a Milano porta i prezzi in aumento del 36%. Da un articolo di Wall Street Italia

Il mercato immobiliare a Milano è in costante evoluzione, grazie in parte agli sviluppi delle infrastrutture locali, in particolare la rete metropolitana, che è diventata un mezzo di trasporto essenziale per molti residenti. La vicinanza a una stazione della metropolitana ha un notevole impatto sui prezzi delle abitazioni, ma ciò dipende anche dalla tipologia dell’immobile, se è nuovo o usato, ristrutturato o da ristrutturare.

In un’analisi di mercato recente condotta da Abitare Co., è emersa una differenza significativa negli aumenti dei prezzi registrati negli ultimi 5 anni tra le case usate e da ristrutturare, e quelle nuove o completamente ristrutturate. Questa differenza è particolarmente evidente quando le abitazioni si trovano nelle vicinanze di una delle 5 linee metropolitane di Milano: la Rossa, la Gialla, la Verde, la Lilla e persino la Blu, che è ancora in fase di completamento.

Esaminando le diverse fermate della metropolitana, emergono notevoli differenze nei prezzi in alcune linee. Ad esempio, sulla linea Rossa, i prezzi al metro quadro più elevati si trovano nelle zone di Molino Dorino e San Leonardo, con cifre intorno ai 2.500 euro, mentre nelle zone Duomo, Conciliazione e San Babila, i prezzi superano i 10.000 euro al metro quadro, arrivando a 15.500 euro in zona Duomo. I prezzi sulla linea Rossa non sono generalmente economici, con ben otto fermate che superano ampiamente i 10.000 euro al metro quadro. Inoltre, i prezzi aumentano significativamente nelle zone a nord di Loreto e Sesto San Giovanni, con incrementi superiori al 40% a Porta Venezia. I prezzi nella zona Duomo non sono comparabili con quelli sulla linea Gialla, dove, ad esempio, Montenapoleone raggiunge i 19.000 euro al metro quadro, con un aumento del 43,2%. Le abitazioni economiche si trovano in zone come Porto di Mare (2.900 euro), Comasina (2.950 euro) e Affori FN (3.100 euro). La stessa tendenza si verifica sulla linea Verde, con zone come Cascina Gobba e Crescenzago, dove i prezzi si aggirano intorno ai 3.300 euro al metro quadro, e zone come Moscova e Garibaldi, che hanno subito aumenti del 44,6% e del 36,9% a causa della riqualificazione di Porta Nuova. Le fermate tra Porta Genova e Piazza Abbiategrasso presentano una media dei prezzi leggermente inferiore a 5.000 euro. Sulla linea Blu, i prezzi nella zona di San Cristoforo hanno recentemente raggiunto i 5.200 euro al metro quadro, con un aumento di oltre il 40% dovuto a nuovi progetti residenziali di alta qualità come Bosco Navigli. Per prezzi più convenienti, è possibile considerare le zone di Gelsomini e Segneri, che offrono immobili a meno di 4.000 euro al metro quadro. Al contrario, le zone di alto profilo legate alla linea Blu, come Sforza Policlinico (10.600 euro) e Santa Sofia (10.500 euro), richiedono un investimento quasi triplo. Per prezzi più contenuti, è possibile cercare abitazioni vicino alla linea Lilla, nella zona di Bicocca, dove il prezzo medio si attesta intorno a 3.900 euro al metro quadro, con un aumento del 35,4%, che è comunque una frazione dei prezzi nella zona di City Life – Tre Torri (12.300 euro).

La rete metropolitana milanese è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni, con lavori di rigenerazione urbana previsti in fermate come Isola e San Siro. Quest’ultima potrebbe diventare particolarmente strategica in vista della potenziale costruzione di due nuovi stadi nell’hinterland milanese, come Rozzano e San Donato, sebbene siano ancora in fase di progettazione e approvazione. Questi sviluppi potrebbero inevitabilmente aumentare il valore delle abitazioni circostanti, un fenomeno comune anche nelle città con stadi nazionali. Inoltre, l’espansione della rete metropolitana con la possibile aggiunta della M6 a Milano, che coprirebbe il Municipio 5, attualmente scarsamente servito dalla metropolitana, potrebbe portare benefici significativi alle abitazioni della zona. La presenza di importanti università nella vicinanza potrebbe garantire un flusso costante di studenti, rendendo gli investimenti immobiliari come il buy-to-rent e il build-to-rent molto promettenti. Naturalmente, questi benefici saranno pienamente realizzati solo una volta completati i lavori in corso.

Milano, in autunno tornano a crescere domanda e offerta delle case in vendita. Tutti i dettagli da Immobiliare.it

A settembre, per acquistare una casa in Italia, il costo medio si attesta a 2.122 euro al metro quadro. Tuttavia, se si considera Milano, uno dei mercati di punta di Columbus International e del suo fondatore Richard Tayar, il prezzo supera i 5.300 euro al metro quadro.

Questi dati emergono dall’Osservatorio mensile del mercato immobiliare italiano di Immobiliare.it Insights, relativo alle transazioni immobiliari del mese di settembre 2023. Non si osservano sostanziali differenze nei prezzi di vendita delle case su tutto il territorio nazionale.

Il divario nazionale è dell’0,2% rispetto al mese precedente (e del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), con una leggera variazione tra le regioni del Nord (0,6%) e l’area Centro-Isole (-0,2% e -0,1%). Il prezzo medio al metro quadro a livello nazionale riflette realtà molto diverse: mentre al Centro-Nord si superano facilmente i 2.000 euro al metro quadro, al Sud e nelle Isole si stabilizzano tra i 1.300 e i 1.500 euro.

Ad agosto, l’offerta immobiliare aveva registrato un calo di quasi il 9% in tutte le regioni, soprattutto nel Nord-Ovest e nel Centro con un -10%. A settembre, la situazione si ribalta radicalmente, con una crescita media nazionale di oltre il 9,1%.

Le zone che avevano subito un forte calo il mese precedente sono quelle che si riprendono maggiormente: il Nord-Ovest (+10,5%) e il Centro (+10,1%), seguiti da Sud (+8,1%), Nord-Est (+6,9%) e Isole (+6,5%). Un andamento simile si riscontra nella domanda: ad agosto, a causa della stagionalità, c’era stato un forte calo, mentre a settembre si osserva una ripresa, con picchi del 25,2% nel Nord-Ovest. La media nazionale supera il 20%, precisamente il 21,3%. La domanda cresce ovunque, anche se in modo meno marcato nelle Isole, dove si attesta all’8,2%. I canoni di locazione registrano una tendenza alla stabilità, con lievi incrementi sia nelle grandi città (+0,4%, a 3.250 euro al metro quadro) che nei centri più piccoli (+0,2%, a 1.797 euro al metro quadro) – questi ultimi con meno di 250.000 abitanti.

L’aspetto più evidente emerge quando si analizzano la domanda e l’offerta: c’è una netta differenza tra le grandi città e i centri minori. Nelle città si è verificata una corsa ai contratti di vendita, con una crescita della domanda del 33,4% rispetto ad agosto, anche se si registra una flessione del -4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei centri minori si osserva un incremento del 11,6% (-0,3% rispetto a settembre 2022). Contestualmente, anche l’offerta si è ampliata: +20,8% nei centri con più di 250.000 abitanti e +6,4% in quelli al di sotto di questa soglia. Milano si conferma come la città più costosa d’Italia. Per acquistare una proprietà, servono 5.301 euro al metro quadro.

È la prima volta che si supera la soglia dei 5.300 euro, dato che ad agosto il prezzo era di 5.271 euro al metro quadro. Bolzano si classifica al secondo posto con 4.657 euro al metro quadro, in lieve calo rispetto ai 4.684 euro al metro quadro di agosto, seguita da Firenze con 4.125 euro al metro quadro (rispetto ai 4.130 euro di agosto). Tra i capoluoghi di provincia, Catanzaro è il meno costoso, con 988 euro al metro quadro.

Mercato immobiliare, i prezzi delle case a Milano sono i più alti d’Italia. “Il Post” ci spiega il perché

Il mercato immobiliare di Milano gioca tutta un’altra partita.

A Milano continua la corsa dei prezzi, la cui media si attesta ad oltre 6.600 euro al metro quadrato, in aumento dell’11,9 per cento sul 2021 e del 46,6 rispetto a cinque anni fa. Considerando le macroaree urbane, il prezzo medio varia sensibilmente da zona a zona: in quelle centrali si va da 10.400 ai circa 13.200 euro al metro quadrato, con punte che raggiungono i 19.200, mentre nelle aree semicentrali da 5.000 a 6.550, con punte di 8.100 nel semicentro Sud, influenzato dalle opere di riqualificazione legate a Milano Cortina 2026; e in quelle periferiche da 3.800 a 4.900, con una media di prezzo top vicina ai 5.800 euro al metro quadrato.

Stando a Il Post, oggi comprare una casa a Milano costa mediamente il 40 per cento in più rispetto al 2015, anno in cui la città ha ospitato Expo. Lo stesso vale per gli affitti. Nello stesso arco di tempo il reddito medio degli abitanti è cresciuto solo del 5 per cento. La crescita dei prezzi delle case a Milano è stata eccezionale e più sostenuta di quella che comunque ha interessato anche alcune delle altre grandi città italiane.

Ci sono varie ragioni che spiegano questa eccezionalità:

1 – Milano vanta un mercato immobiliare più paragonabile a quello delle grandi città europee, più attrattive in termini di investimenti immobiliari sia da parte dei grandi fondi che da parte dei piccoli risparmiatori.

2 – Milano è una città con un’economia in forte crescita da anni e che si è resa sempre più attrattiva per lavoratori e aziende, ma anche per la ricerca e le università.

3 – Le dimensioni di Milano sono contenute, cosa che fa crescere i prezzi, sia di vendita che di affitto. Ci sarebbero troppi pochi immobili per soddisfare la richiesta che arriva da chi vuole trasferirsi per lavoro o studio, oppure da chi vuole semplicemente investire.

4 – Edifici nuovi e moderni costruiti negli ultimi anni hanno contribuito ad aumentare le quotazioni.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Boom del mercato immobiliare. Milano attrae sempre più investitori ed apre nuovi orizzonti

Il mercato immobiliare commerciale europeo resta attrattivo per gli investitori. Nel corso della prima metà del 2022 gli investimenti immobiliari sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2021 (circa 20 miliardi di euro e un incremento del 70 per cento circa) per poi subire un rallentamento a causa degli elevati livelli di inflazione, dell’incremento dei tassi di finanziamento, e dell’aumento dei livelli di incertezza economica, dell’incremento dei costi dell’energia e del perdurare del conflitto russo-ucraino, compensato, però, da importanti transazioni concluse a fine anno che hanno portato i volumi totali a superare i livelli del 2021: 40 miliardi di euro di investimenti complessivi, per un incremento di circa il 20 per cento.

Le previsioni per il 2023 risultano fortemente legate alla sostenibilità economica dei canoni di locazione e alla loro capacità di incidere sui rendimenti. È quanto emerge dal Rapporto 2023 sul mercato immobiliare commerciale, presentato a Milano da Scenari Immobiliari nel corso del convegno “LIVING IN A TWO-SPEED WORLD – Negozi di città e centri commerciali del nuovo decennio” e ripreso da AffariItaliani.it.

“I consumatori, in Italia, in Europa, nel mondo – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – sono tornati nei negozi e, nello stesso tempo, le loro abitudini di acquisto online sono diventate continuative e definite. I luoghi del commercio, i negozi, le grandi superfici, stanno cambiando forma e rapporto con lo spazio pubblico. Gli investimenti immobiliari nel settore sono in crescita e, nello stesso tempo, gli investitori istituzionali sono diventati maggiormente speculativi”.

Da New York a Milano, il mercato immobiliare mostra segni di disgelo. Ecco cosa ci aspetta

Il mercato immobiliare torna a ruggire. Il tasso medio dei mutui trentennali è sceso di circa un punto percentuale rispetto al massimo ventennale di novembre (oltre il 7 per cento), soprattutto in risposta ai segnali che la Federal Reserve ha quasi finito di alzare i tassi. Questo ha portato alcuni nuovi acquirenti sul mercato. Le richieste di mutui sono aumentate di circa un quarto rispetto alla fine dello scorso anno. I contratti immobiliari firmati sono aumentati a dicembre dopo sei mesi di calo. E il numero di persone che contattano gli agenti immobiliari per iniziare il processo di acquisto è risalito dal minimo di novembre, secondo i dati interni del brokeraggio Redfin Corp. I tassi sono ancora ben al di sopra del 3 per cento di un anno fa, ma “il fatto che siano più bassi di un punto percentuale, nessuno se ne lamenta”, ha dichiarato Michael Menatian, presidente della Sanborn Mortgage Corp. di West Hartford, Conn. “Semmai sono piacevolmente soddisfatti”.

Il mercato immobiliare è un barometro della risposta dell’economia all’allentamento delle condizioni finanziarie delle ultime settimane. Stando al Wall Street Journal, sia le azioni che le obbligazioni hanno registrato un forte rimbalzo all’inizio dell’anno sulla base della premessa che l’inflazione sta scendendo senza portare gli Stati Uniti in una profonda recessione. Tuttavia, la Fed ha dichiarato di voler mantenere i tassi alti fino a quando l’inflazione non sarà diminuita, e di essere disposta a rischiare una recessione per farlo. Tassi elevati e una recessione potrebbero essere un doppio colpo per qualsiasi rimbalzo. Indipendentemente da ciò che accadrà, è probabile che questo sia un anno lento per il mercato immobiliare. L’attività immobiliare rimane in forte calo rispetto a un anno fa, quando la Fed ha iniziato ad alzare i tassi di riferimento per frenare l’inflazione. Questo ha fatto salire i tassi ipotecari a velocità record, costringendo acquirenti e venditori a uscire dal mercato. Le vendite di case sono diminuite per la maggior parte dell’anno scorso, spegnendo rapidamente il boom registrato all’apice della pandemia. Il rallentamento ha fatto scendere i prezzi nazionali rispetto ai picchi dello scorso anno, anche se l’indice nazionale dei prezzi delle case S&P CoreLogic Case-Shiller è aumentato del 40 per cento rispetto a tre anni fa. Si prevede che il calo, che a novembre ha raggiunto il quinto mese, continuerà, colpendo in modo particolare mercati un tempo caldi come quello di Boise, nell’Idaho.

I dirigenti di D.R. Horton Inc., il più grande costruttore di case degli Stati Uniti per volume, hanno dichiarato agli analisti a gennaio di aver registrato un’intensa attività di vendita nelle prime settimane dell’anno. Si prevede che le vendite nette aumenteranno in modo significativo dal primo trimestre al secondo, quando si verificherà la tradizionale stagione di vendita primaverile. La primavera tende a far emergere un maggior numero di acquirenti e venditori, in particolare le famiglie che cercano di trasferirsi prima del nuovo anno scolastico. Gli agenti immobiliari affermano che gli acquirenti si sono adattati alla realtà che l’aumento dei tassi ipotecari assorbirà una parte maggiore dei costi mensili dell’abitazione. “Sono meno concentrati sul tasso specifico che sull’identificazione di una finestra in cui sono a loro agio con la spesa mensile”, ha dichiarato Steven Centrella, agente immobiliare di Redfin nell’area di Washington. Heather Cruz, assistente sovrintendente in un distretto scolastico, ha iniziato a cercare casa con il suo fidanzato a Phoenix nelle scorse settimane. Dopo aver visitato una mezza dozzina di case, hanno fatto un’offerta che è stata accettata la scorsa settimana. Hanno deciso di acquistare sapendo che i tassi sarebbero potuti scendere e che avrebbero potuto rifinanziare il loro attuale mutuo in un secondo momento. “Sto pensando che non è una cosa per sempre”, ha detto la signora Cruz. I costruttori di case hanno offerto incentivi per vendere le loro case finite. Alcuni acquirenti stanno sottoscrivendo mutui con tassi temporaneamente ridotti per i primi anni. Jack e Cassie Halpin hanno chiuso la loro casa a Glastonbury, nel Connecticut, la scorsa settimana e hanno iniziato a togliere la moquette e a prepararsi a dipingere. Hanno utilizzato due mutui, uno dei quali a tasso variabile al 5,375% per i primi 10 anni e a tasso variabile per i successivi. “Ci aspettavamo di arrivare al 7%”, ha detto il signor Halpin.

Prosegue il Wall Street Journal: le richieste di mutui per l’acquisto sono aumentate del 15% rispetto alla fine dell’anno scorso, mentre i rifinanziamenti sono aumentati del 50%, anche se entrambi sono diminuiti nella settimana conclusasi il 27 gennaio, secondo un indice monitorato dalla Mortgage Bankers Association, un gruppo di categoria. L’anno scorso i rifinanziamenti erano caduti a picco e rimangono a livelli molto bassi. Milioni di proprietari di casa hanno rifinanziato quando i tassi erano intorno al 3% o inferiori. Sono molto meno quelli che possono risparmiare con tassi superiori al 6%. “I miei clienti non sono necessariamente entusiasti dell’attuale prezzo dei mutui, quindi il rifinanziamento ha senso solo se stanno prelevando del denaro per consolidare il debito o per rifinanziare un prestito privato con interessi più alti”, ha dichiarato Tom Jessop, consulente per i prestiti presso la New American Funding di San Clemente, in California.

Secondo la National Association of Realtors, un’associazione di categoria, le vendite di case in attesa, un indicatore di riferimento per il mercato immobiliare, sono aumentate del 2,5% a dicembre, con un incremento nel Sud e nell’Ovest. I contratti firmati a gennaio in alcune contee della California meridionale sono aumentati per il primo mese da agosto, secondo un rapporto di Douglas Elliman e Miller Samuel. Secondo il fornitore di dati e tecnologie ipotecarie Black Knight Inc. le chiusure di mutui ipotecari sono aumentate del 64% tra la prima e la quarta settimana di gennaio, registrando il più forte aumento in almeno cinque anni. I tassi più alti e i prezzi ancora elevati si sono combinati per erodere l’accessibilità economica. Inoltre, un numero minore di venditori mette sul mercato le case, provocando una corsa all’acquisto di quelle più convenienti. Becky Skrypek, insegnante, ha deciso di acquistare seriamente nella zona di St. Paul, nel Minnesota, lo scorso autunno, quando ha iniziato a vedere più annunci sul mercato. Finora ha scoperto che le case che rientrano nel suo budget di circa 300.000 dollari hanno spesso una domanda elevata che porta a guerre di offerte. “È scoraggiante che vadano via così in fretta”, ha detto.

Voglia di casa: Milano guida tutti i mercati immobiliari in Italia nelle compravendite. Ecco perché

Buon anno nuovo da Columbus International e dal suo fondatore e amministratore delegato, Richard Tayar! E se le emozioni del 2023 sono ancora tutte da scrivere, sono le rilevazioni dell’Ufficio Studi Gabetti, presso le agenzie Gabetti, Professionecasa e Grimaldi, a darci un grande segnale di ottimismo immobiliare. Milano ha mostrato segnali positivi e sempre in crescita lungo tutto il 2022 per il mercato residenziale. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, nei primi nove mesi del 2022 a Milano si sono registrate 21.415 transazioni residenziali, +10 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2021.

La variazione dei prezzi nel 2022 è stata del +2,2 per cento. Le tempistiche medie di vendita si confermano intorno ai 2 mesi. Gli sconti in sede di chiusura delle trattative sono stati nell’ordine dell’8 per cento, con variabilità a seconda del rapporto qualità-prezzo delle soluzioni immobiliari. Oltre ai processi di riqualificazione urbana di cui Milano è stata protagonista negli ultimi decenni (da Porta Nuova a City Life), il capoluogo lombardo è stato investito anche dai grandi eventi di respiro internazionale, come l’Expo. Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 porterà ad un livello successivo il numero di compravendite nei prossimi 9 mesi.

Brera, il Centro StoricoMagenta si confermano tra le aree più attive e vivaci, con domanda, compravendite e prezzi in crescita. In aumento, rispetto allo scorso semestre, il quartiere del Quadrilatero, complice il rilancio delle attività di retail nel quartiere.

Richard Tayar

Case di lusso, Milano regina degli immobili di pregio. Al via la corsa degli stranieri in Italia

Milano al top.

Il Corriere della Sera ha elaborato una classifica delle quotazioni più alte delle case in Italia, partendo dagli ultimi dati delle Entrate. Subito dopo Portofino, segue l’area tra il Duomo e il Quadrilatero a Milano. Anche se, come si legge, sono indicazioni da prendere con prudenza e che riguardano solo gli appartamenti, in classifica c’è una forte presenza di Milano – mercato caldissimo per i broker di Columbus International – e una molto più ridotta di Roma.

Secondo Ingrid Hallberg Nardilli, titolare di Hallberg, agenzia specializzata nel lusso, “Milano è dinamica e più internazionale. A comprare sono prevalentemente gli italiani, mentre gli stranieri preferiscono la locazione”. E ancora: in cima alle preferenze a Milano c’è Brera, dove però sono rare le case con le caratteristiche più ambite dal target di acquirenti. Grandi dimensioni e spazi luminosi. Rimane alta la domanda per le zone più prestigiose del Centro e per corso Magenta, la strada storica della borghesia milanese.

“Chi cerca una dimora di prestigio di solito la compra da ristrutturare: tutte le persone potenzialmente interessate ad acquistare arrivano con il loro architetto — spiega Hallberg Nardilli —. La casa è la proiezione di chi la abita e chi compra le vuole dare la propria impronta”. Il legame tra casa e proprietario gioca un ruolo decisivo anche nella valutazione immobiliare, sottolinea il Corriere. “Chi vende spesso ha aspettative di guadagno esagerate, anche perché dà all’abitazione un valore affettivo che il mercato non riconosce, e questo vale soprattutto per le abitazioni di pregio — conclude Hallberg Nardilli —. La casa può trovarsi anche in una zona di prestigio, ma se non ha le caratteristiche richieste da questa fascia di mercato e viene offerta a prezzo inadeguato rischia di rimanere a lungo in attesa di un acquirente. La responsabilità è in buona parte delle agenzie che assecondano aspettative non realistiche: se dovessi vendere casa mia chiederei di valutarla a un collega e non ne farei io il prezzo”.