Siamo tra i primi ad entrare a Little Island, una nuova oasi verde di New York sul fiume Hudson

Un nuovo parco da 260 milioni di dollari che galleggia sull’Hudson. Eccolo qui! Columbus International è tra i primi ad entrare a Little Island, un progetto sviluppato da Barry Diller, un’isoletta urbana che vanta un anfiteatro e viste spettacolari con un’apertura sull’Hudson River Park a 360 gradi.

Little Island sorge proprio sul fiume Hudson e sembra aprirsi come una scia di mongolfiere rovesciate sull’acqua in un mazzo di colonne a forma di tulipano. Fuori è un piacere per gli occhi. Dentro è incanto puro.

Ci troviamo in linea d’aria sula 13ma Strada e anche se ora sembra tutto calmo e pacifico, come accade sempre nella città di New York, nulla qui è costruito senza lottare. Per anni, infatti, in tribunale si è tentato di bloccare il progetto. L’idea di un ‘parco nel parco’ è stata concepita quasi 10 anni fa per sostituire il molo numero 54 nel West Side di Manhattan.

Nel 1912 il transatlantico Carpathia trasportò i sopravvissuti del Titanic proprio sul Pier 54. Negli ultimi anni il molo era diventato un luogo per concerti all’aperto prima di mettere in allarme i funzionari del parco che si sono avvicinati a Diller (il suo quartier generale si trova tra Chelsea e West Village) e a sua volta Diller ha arruolato Thomas Heatherwick, il designer inglese che lavora con un team di 200 architetti in tutto il mondo (suo anche il Vessel a Hudson Yards).

Dopo una serie di sfide legali e un accordo mediato dal governatore di New York, Andrew Cuomo, alla fine il progetto è stato approvato: una piattaforma ondulata, con dei bellissimi alberi piantati assieme a fiori ed erba, e un anfiteatro per spettacoli e concerti. 687 posti affacciati sull’acqua, tutto su misura per guardare il tramonto sorseggiando Bellini.

Sul punto più alto dell’isola, troviamo, infine, un nido d’erba verde con alberi di cornioli fioriti e un sentiero profumato dalle azalee dei boschi. Le colonne di Heatherwick fanno capolino da una collina qua e là ma, a parte il grande arco di bulbi di tulipani giganti all’ingresso, non invadono mai la vista.

Come scrive il New York Times, Little Island ricorda più una tenuta privata del 18mo Secolo che un parco cittadino. Una tenuta che costerà, in termini di manutenzione, una fortuna alla città. Ma la fondazione della famiglia Diller ha promesso che assorbirà i costi per i prossimi 20 anni.

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