Estate frenetica per il real estate. Ecco perché la pandemia non ha messo al tappeto gli Stati Uniti
La pandemia ha creato un mercato immobiliare super-energetico in gran parte degli Stati Uniti. La grande onda deve ancora placarsi, con la domanda di case e appartamenti che supera ancora il numero di offerta sul mercato, dando ai venditori un certo vantaggio in buona parte del paese. Gli economisti dicono che il mercato sia ai suoi massimi picchi, dopo essersi leggermente raffreddato a luglio, forse un segno che gli aumenti selvaggi dei prezzi dell’anno scorso potrebbero aver spaventato alcuni acquirenti che preferiscono aspettare che le cose si calmino, restare fermi o continuare ad affittare.
A livello nazionale, i prezzi medi delle case statunitensi sono rimasti stabili da giugno a luglio a 385.000 dollari, il 10,3 percento in più rispetto allo scorso anno in questo momento, secondo gli ultimi dati di Realtor. È una crescita più lenta rispetto all’aumento del 12,7 percento nel giugno 2021 e segna il terzo mese consecutivo in cui i guadagni anno su anno sono rallentati.
Gli economisti affermano che l’aumento della variante Delta più contagiosa del virus probabilmente accelererà la tendenza ibrida del lavoro da casa che sta spingendo gli acquirenti con i mezzi per farlo a passare a case più grandi, una spinta che spesso allontana le persone dal nucleo urbano o verso città meno costose e affollate. E i tassi di interesse rimangono bassi, altro fattore decisivo nell’aumento della domanda di abitazioni.