Firenze: nascono 160 appartamenti dalle ceneri del teatro Comunale. Le foto sono virali

Cento anni di musica pronti a diventare investimento immobiliare. Come dimostrano le foto di Enrico Ramerini/CGE pubblicate sull’account Instagram di Repubblica Firenze, la demolizione dell’ex teatro storico fiorentino, il Comunale, è ormai un dato di fatto e tutti, ora, la possono vedere e fotografare. Come riportato dal quotidiano di Firenze, foto e video impazzano sui social, i resti (o le ceneri) del Comunale sono diventati virali. Anche il tetto ormai è stato tirato giù. “Se ne vanno così i ricordi del primo Festival del Maggio musicale nel 1933, la sala con il cielo di stelle inaugurata nel 1862 che ha visto da Richard Strauss a Maria Callas a Igor Stravinskij e vibrato sotto le bacchette di von Karajan,Muti, Giulini, Abbado, Mehta, Ozawa, per dirne solo alcuni, il foyer con i famosi lampadari splendenti” si legge.

E di 15mila metri quadrati ne restano in piedi soltanto 3.500 da restaurare perché vincolati dalla soprintendenza, a partire dalla facciata. È l’unico edificio del centro demolito, dalla testa ai piedi, per essere completamente ricostruito. In seguito alla messa in vendita nel 2000, riporta Repubblica, una serie di fallimenti poi interrotti dall’entrata in campo, per 25 milioni, di Cassa Depositi e Prestiti, fino al passaggio alle società di investimenti Blue Nobke e Hines: “Il piano di recupero da 75 milioni con la nascita di tre nuovi edifici prevede che il vecchio teatro si trasformi in un vero e proprio isolato con 160 appartamenti da mettere in vendita, negozi, palestra, parcheggio interrato. Ci vorrà più o meno un anno e mezzo” scrive Ilaria Ciuti. Oltre a confermare la destinazione a prevalenza residenziale dell’intero complesso, il piano di recupero prevede uno spazio aperto interno all’isolato e la realizzazione delle opere di riqualificazione del contesto, come il rifacimento del parterre centrale di via Solferino. Il progetto prevede infine la demolizione della sala teatrale, incluso il ridotto e le varie aggiunte realizzate nel corso degli anni, le stesse che avevano intasato l’intero isolato.

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