Il mercato immobiliare in Lombardia

Mercato immobiliare italiano tra crescita dello sconto sul prezzo di vendita e un calo delle compravendite

Il mercato immobiliare sta attraversando una fase di transizione, passando da un periodo di forte euforia a uno di maggiore riflessione. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate e del Gruppo Tecnocasa, si registra una diminuzione delle compravendite residenziali e un aumento della scontistica media applicata sui prezzi di vendita.

Nel secondo semestre del 2023, la scontistica media in Italia è stata dell’8,3%, un incremento rispetto all’anno precedente. Questa forbice tra il prezzo richiesto dai venditori e quello effettivamente pagato dagli acquirenti si amplia, indicando una maggiore cautela nel mercato. La scontistica varia in base alla tipologia immobiliare. Gli immobili usati subiscono ribassi maggiori (8,5%) rispetto a quelli ristrutturati (7,5%) e nuovi (4,5%), poiché spesso necessitano di interventi di riqualificazione che comportano costi aggiuntivi. I ribassi più consistenti, quasi del 12%, si registrano per gli immobili acquistati a scopo di investimento, dove il potere d’acquisto dell’acquirente ha un peso maggiore. Le soluzioni economiche e le abitazioni vendute per necessità subiscono ribassi superiori alla media, rispettivamente del 10,2% e del 9,6%.

Anche la posizione dell’immobile influisce sulla scontistica: gli appartamenti a piano terra subiscono ribassi dell’8,5%, mentre per quelli agli ultimi piani i ribassi sono più contenuti (7,7%). Questi dati confermano il quadro di un mercato immobiliare in rallentamento. L’Agenzia delle Entrate ha infatti registrato un calo deciso delle compravendite residenziali nel primo trimestre del 2024, pari al 7,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 e al 7,2% rispetto all’ultimo trimestre del 2023, coinvolgendo tutte le aree del paese.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Tre gioielli immobiliari toscani da non lasciarsi sfuggire nell’estate 2024 (Esclusiva Columbus International)

L’estate 2024 si prospetta ricca di opportunità immobiliari imperdibili in Toscana. Tra ville storiche, dimore di lusso sul mare e uffici d’eccellenza nel cuore di Firenze, questa regione offre gemme rare per investitori e amanti del bello.

Scopriamo insieme tre proprietà che catturano l’essenza della Toscana in un momento di grande fermento per il mercato immobiliare regionale. Nel primo trimestre del 2024, il mercato immobiliare in Toscana ha evidenziato una notevole crescita nei prezzi di vendita e affitto. Le compravendite hanno registrato un aumento dell’1,4%, mentre l’affitto ha visto una crescita del 4,3%, secondo i dati forniti da Immobiliare.it Insights, la proptech company del gruppo di Immobiliare.it. Il prezzo medio per chi vende una casa si attesta sui 2.536 euro al metro quadrato, mentre per l’affitto la richiesta è di 15,3 euro al metro quadrato.

Nonostante l’incremento significativo dei canoni negli ultimi tempi, l’interesse per la locazione rimane stabile, mentre la domanda per l’acquisto cresce del 16,3%. Tuttavia, nonostante l’elevata richiesta, lo stock di case in vendita continua ad accumularsi, registrando un aumento del 5,1%. Focalizzandoci su Firenze, la città mostra un prezzo medio di quasi 4.200 euro al metro quadrato, confermandosi come la più costosa della regione con un aumento dello 0,8% nel primo trimestre del 2024. L’accessibilità rimane stabile rispetto al trimestre precedente, mentre il costo degli affitti continua a salire, raggiungendo una media di 22,6 euro al metro quadrato.

Villa Covoni a Fiesole

Incastonata nelle colline di Fiesole, a soli 7 km da Firenze, sorge Villa Covoni, un’elegante dimora del XVIII secolo che fonde storia e modernità. Parte del complesso di Villa Sant’Ignazio, questa proprietà vanta ambienti spaziosi arredati con gusto raffinato, affreschi d’epoca e viste mozzafiato sulla città del Rinascimento. L’esclusivo parco condominiale, con piscina e passegiate panoramiche, offre un’oasi di pace agli inquilini.

Villa di Lusso a Punta Ala

Lasciatevi sedurre dalle viste mozzafiato sul mare di questa straordinaria villa a Punta Ala, nel cuore della Maremma grossetana. Disposta su un unico livello con seminterrato, la proprietà vanta un layout impeccabile con cucina spaziosa, ampio soggiorno, 4 camere e 3 bagni. La piscina privata e il garage completano questa dimora da sogno, ideale per chi desidera una vita costiera di lusso immersa nella tranquillità mediterranea.

Ufficio Panoramico sul Ponte Vecchio

Ufficio in affitto Ponte Vecchio

Per gli investitori alla ricerca di un ufficio di pregio nel cuore pulsante di Firenze, questa proprietà sul Ponte Vecchio rappresenta un’opportunità imperdibile. Disponibile da febbraio 2024, l’ufficio di 140 mq è stato recentemente ristrutturato con pavimenti in marmo, parquet e dettagli di pregio. Le ampie finestre regalano viste mozzafiato sulla città rinascimentale, ideali per ricevere clienti e partner in un ambiente unico e carico di storia.

La Toscana continua a stupire con le sue gemme immobiliari, combinando bellezza architettonica, storia e panorami naturali mozzafiato. Che siate alla ricerca di una residenza di lusso o di uno spazio ufficio esclusivo, l’estate 2024 offre opzioni imperdibili per rendere concreto il vostro sogno toscano.

Immobiliare Firenze

Firenze, immobiliare non residenziale in fermento: tramvie e turismo ridisegnano i valori del real estate nel 2024

Il mercato immobiliare non residenziale a Firenze sta attraversando un periodo di cambiamenti significativi. L’espansione delle linee tramviarie, l’afflusso di turisti e le nuove restrizioni del Comune per le attività nell’area UNESCO del centro storico, unite all’apertura del Viola Park, stanno ridisegnando gli scenari di questo settore. Secondo i dati di Tecnocasa, ripresi dal Sole24Ore, a fine 2023/inizio 2024 si registra un aumento dei prezzi di compravendita e dei canoni di locazione, sebbene più contenuto rispetto alla metà dell’anno. Nelle vie di passaggio, l’incremento dei prezzi è più marcato (+0,7%), mentre nelle altre strade è del +0,2%. Per i canoni di locazione, l’aumento è dello 0,3% in entrambi i casi.

Nel centro storico, i brand di lusso e la ristorazione mantengono una forte presenza, nonostante il contingentamento per aprire nuove attività di ristorazione, che richiede l’acquisto di una licenza esistente. Nell’Oltrarno, le quotazioni restano alte in vie come Guicciardini, Borgo San Jacopo e Ponte Vecchio, con affitti che raggiungono i 1.200 euro al mq annuo nelle zone top. Gli artigiani stanno tornando in vie come Maggio e Sant’Agostino, dichiarate dal Comune a vocazione artigianale. Nelle vie a basso transito, c’è un maggior turnover e un aumento dei tempi di vendita e locazione. Queste posizioni attirano startup che non vogliono fare investimenti iniziali importanti, ma mirano ad accumulare capitale per spostarsi successivamente su vie ad alto passaggio.

Gli uffici in centro vengono acquistati solo se possono essere convertiti in residenziali, risultando così interessanti per gli investitori. Altrimenti, i tempi di vendita si dilatano e i prezzi si riducono significativamente. Il rione di San Lorenzo è attualmente l’area più vivace per l’immobiliare non residenziale, grazie ai lavori di ristrutturazione del complesso di Sant’Orsola e all’arrivo della tramvia in piazza San Marco, che dovrebbe rivalutare anche via Cavour. A Firenze Sud, dove è prevista la tramvia verso Bagno a Ripoli per il 2026, si registra una vacancy in viale Giannotti, mentre l’interesse (e i canoni) si mantengono su Viale Europa, che porta al Viola Park. C’è però una notevole domanda per gli uffici in questa zona. Nella zona Baracca-Novoli, la domanda è bassa e molti negozi restano vuoti, eccetto in piazza Dalmazia e via di Novoli, attraversate dalla tramvia.

I canoni di locazione variano notevolmente a seconda della posizione: fino a 600 euro/mq annui per Firenze Sud, oltre 200 euro/mq annui per Rifredi e Isolotto, tra 120 e 144 euro/mq annui per Firenze Nord, e valori a tre zeri per l’area UNESCO. Anche i rendimenti annui lordi richiesti dagli investitori sono differenziati: dal 10% e oltre per l’Isolotto e Novoli, all’8% per Firenze Sud e il centro, dove nel 2023 si è notato un assestamento al 6-7% per i negozi in ottime posizioni nell’area UNESCO con attività affidabili. Nella seconda parte del 2023, gli investitori hanno ripreso ad acquistare appartamenti nel centro storico di Firenze, dove le quotazioni sono aumentate del 3,1%, con l’obiettivo di metterli a reddito con locazioni brevi, nonostante lo stop del Comune per l’area UNESCO (oggetto di contenzioso al TAR).

Toscana al vertice in Italia per valore dei vigneti all’asta nel 2023. Seguono Umbria e Sicilia (Repubblica Firenze)

Se non primeggia per numero di lotti di vigneti battuti all’asta a livello nazionale, la Toscana si colloca al vertice per il valore complessivo, superando i 24 milioni di euro. Seguono per valore Umbria e Sicilia.

Si registra un calo negli ultimi cinque anni, quando i vigneti toscani finiti all’asta furono 142: “Una buona notizia per il mercato”. Terza a livello nazionale per numero di vigneti battuti all’asta, anche se fortunatamente i numeri sono in deciso calo, ma prima per valore a conferma di una produzione di alta qualità. Nel 2023 in Toscana sono stati 27 i lotti venduti, medaglia di bronzo di un podio che vede al vertice la Sicilia con 48 e la Puglia con 34. Se però si considera il valore assoluto, la nostra regione non ha rivali: 24.589.990 euro, staccatissima l’Umbria con nove milioni e 267mila euro.

Sono i dati che emergono dall’analisi realizzata dal Centro studi AstaSy Analytics di Npls Re_Solutions. Complessivamente lo scorso anno in Italia sono 244 i lotti di vigneti finiti all’asta, per un controvalore di 66.648.711 euro. Il conto è presto fatto: quelli toscani rappresentano l’11% del totale ma pesano per oltre il 36% del valore. La classifica che vede ai primi due posti Toscana e Umbria è confermata dalle procedure giudiziarie: i beni attualmente in vendita al valore più alto sono riconducibili ai Tribunali di Pisa e Spoleto. In particolare, nel comune di Crespina Lorenzana (Pisa) dove si trova un’azienda agricola da ben 484 ettari, di cui 24 a vigneto, per un valore di 11,4 milioni di euro, con una produzione varia, che comprende vitigni chardonnay, vermentino, sangiovese, cabernet sauvignon, syrah, trebbiano e merlot.

L’ultima rilevazione del Centro studi Astasy sul settore risaliva al 2019, periodo pre-pandemico. Allora i vigneti finiti all’asta furono quasi cinque volte il quantitativo attuale (1142). Circa il 40% era concentrato in Toscana (più di 450), dove il prezzo dei vigneti finiti in esecuzione ammontava ad oltre 100 milioni di euro. Secondo gli analisti, la diminuzione di beni all’asta rappresenta “una decrescita positiva, a testimonianza di un settore, quello vitivinicolo, che sta ritrovando forza e determinazione”. “Analizzandolo da un punto di vista immobiliare, quello che riguarda i vigneti è un settore tanto interessante quanto peculiare e sfidante”, spiega Massimiliano Morana, amministratore delegato Npls Re_Solutions, che però avverte: “Si tratta di una tipologia accattivante che può offrire opportunità di investimento redditizie, ma che richiede una conoscenza approfondita del comparto vitivinicolo comprese le pratiche agricole, la gestione della cantina e le tendenze di mercato. È importante prendere in considerazione le sfide e le caratteristiche specifiche del settore prima di impegnarsi in questo tipo di investimento: i costi associati alla gestione di un vigneto, tra cui manodopera, attrezzature, trattamenti fitosanitari e manutenzione, possono essere elevati”.

Manifattura Tabacchi Firenze: nuovo progetto per 34 appartamenti entro marzo 2026 (Fonte: Il Sole 24 Ore)

Un nuovo progetto residenziale denominato “Zenit” prende vita nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi a Firenze. Firmato dallo studio di architettura internazionale Quincoces Dragò & Partners, guidato da David Lopez e Fanny Bauer Grung, questo progetto trasformerà l’iconico edificio d’ingresso della Manifattura in 34 nuove unità abitative.

Esteso su una superficie di 4.800 mq, con ulteriori 1.530 mq di rooftop, giardini loggiati e terrazze, il progetto mira a preservare e valorizzare l’architettura originaria, reinterpretandola in chiave contemporanea e sostenibile. Gli architetti hanno scelto di conservare i tratti caratteristici dell’edificio, come i volumi imponenti, le strutture in cemento armato a vista e le finestre di grandi dimensioni, introducendo al contempo elementi attuali e confortevoli. Nella maggior parte degli appartamenti saranno presenti giardini loggiati e terrazze privati, con vista privilegiata sul complesso industriale restaurato, sul centro storico di Firenze e sulle colline circostanti.

La conclusione dei lavori per il progetto Zenit è prevista entro marzo 2026. Le nuove residenze sono già disponibili per l’acquisto nella marketing suite esperienziale situata al piano terra dell’Edificio 4 della Manifattura Tabacchi (informazioni disponibili anche sul sito www.liveinmanifattura.com), e per la commercializzazione delle unità abitative, si rinnova la partnership con Savills. Zenit prende forma nelle due ali dell’edificio d’ingresso della Manifattura Tabacchi, che un tempo ospitava la direzione, gli uffici e gli alloggi dell’antico opificio. Realizzato tra il 1936 e il 1940, l’edificio dalla distintiva forma curvilinea presenta un portale monumentale decorato da bassorilievi originali realizzati dallo scultore Francesco Coccia.

Questo patrimonio storico diventa parte integrante dell’identità del progetto, fin dal nome: Zenit era infatti una delle marche di sigarette prodotte in Manifattura Tabacchi. Gli appartamenti al piano terra si svilupperanno su due livelli, sfruttando l’eccezionale altezza degli spazi originali per realizzare un nuovo piano mezzanino. La zona living si estenderà all’esterno in accoglienti giardini coperti o terrazze a uso esclusivo.

Le abitazioni al primo piano, disposte su un unico livello, saranno dotate di ampie aree esterne panoramiche private ricavate in copertura, accessibili dalla zona giorno attraverso una scala a chiocciola. Zenit godrà di affacci privilegiati su luoghi simbolo del rinnovamento della Manifattura Tabacchi, come il cortile della Ciminiera e Piazza Emanuela Loi, destinati a ospitare ampie aree verdi e attività culturali, nonché sullo skyline di Firenze, sui campi coltivati dell’Istituto Agrario, il parco delle Cascine e le colline verdeggianti.

I futuri residenti di Zenit avranno a disposizione numerose amenities accessibili in esclusiva, tra cui una fitness room, un workshop attrezzato per la manutenzione delle biciclette, una pet room dedicata alla cura degli animali domestici e un rooftop condominiale arredato di circa 400 mq. Zenit è candidato a ottenere la certificazione ambientale Breeam Excellent. Tutti gli appartamenti, in Classe A1 o superiore, saranno dotati di impianti tecnologici all’avanguardia e sistemi di recupero e riciclo dell’acqua piovana. Zenit segue il lancio, nel 2022, di Anilla e Puro (45 unità in totale), attualmente in fase di ultimazione negli edifici 7 e 12 e firmati rispettivamente da Patricia Urquiola e dallo studio fiorentino q-bic. Questo progetto fa parte dell’ambizioso piano di riqualificazione promosso dalla società immobiliare del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e da Aermont Capital con il coordinamento di MTDM – Manifattura Tabacchi Development Management Srl, che prevede il recupero, entro il 2026, della storica area industriale cittadina, trasformandola in spazi commerciali e direzionali, culturali e formativi, residenziali, per l’hospitality e aree verdi pubbliche, per un totale di circa 110mila mq.

Secondo Michelangelo Giombini, ceo di MTDM, “Manifattura Tabacchi si trasforma progressivamente in un nuovo, vivace quartiere protagonista della vita sociale ed economica fiorentina. Zenit è una tappa importante di questo percorso, perché rappresenta perfettamente la sintesi di tradizione e avanguardia progettuale e promuove uno stile di vita di qualità, mettendo al primo posto la cura dell’ambiente e delle persone. Il nostro obiettivo è creare un modello di rigenerazione urbana sostenibile e scalabile, dimostrando che è possibile fare sviluppo rifunzionalizzando un’architettura storica, scegliendo di conservare anziché demolire, di valorizzare gli spazi verdi e offrire alla community un ambiente stimolante dal punto di vista architettonico, culturale e professionale”. David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung hanno dichiarato: “Il progetto di recupero e trasformazione degli ex spazi industriali di Manifattura Tabacchi è il risultato di un attento bilanciamento tra la preservazione degli elementi storici esistenti e l’introduzione di motivi contemporanei funzionali alla sua nuova destinazione d’uso. La scrupolosa attenzione data alla preservazione degli elementi originali, alla creazione di nuovi spazi e all’integrazione della tecnologia moderna riflette un approccio completo e ponderato al rinnovamento e al design.
Le tracce dei trascorsi industriali si integrano con la nuova residenza, come se cercassero una parentela, un legame con il luogo. I vecchi opifici diventano parte integrante delle nuove residenze, simbolo di continuità e appartenenza al territorio. Il risultato è un equilibrio delicato tra elementi contemporanei ed elementi fortemente storicizzati, una scelta prudente consapevole delle criticità del contesto”.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Foto via The Florentine e Manifattura Tabacchi

Real estate Toscana. L’alleato di Donald Trump, Tom Barrack, esce dal progetto immobiliare di lusso di Firenze

Il miliardario immobiliarista Tom Barrack, noto come consigliere e grande sostenitore dell’ex presidente Donald Trump, sta uscendo da un esclusivo sviluppo di 18.000 metri quadrati (193.750 piedi quadrati) nel cuore di Firenze, prima che il sito potesse essere trasformato in residenze di lusso. Attraverso la sua società di investimento Colony Capital, nel 2013 Barrack ha acquisito l’ex sede della Cassa di Risparmio di Firenze sulla prestigiosa Via Bufalini, vicino all’iconica Piazza Brunelleschi. I piani prevedevano la conversione dell’edificio storico in lussuosi condomini e appartamenti progettati dall’acclamata firm di architettura Genius Loci.

Il magnate arabo-americano, amico intimo di Trump da oltre 30 anni che ha presieduto il comitato per l’insediamento del 2017 dell’ex presidente, è stato arrestato nel 2021 con l’accusa di aver fatto illegalmente lobby per conto degli Emirati Arabi Uniti. Barrack, le cui altre importanti operazioni hanno incluso l’acquisto e la rivendita del lussuoso resort Costa Smeralda dall’Aga Khan e del Neverland Ranch di Michael Jackson, sta ora finalizzando la vendita del progetto di ristrutturazione incompiuto di Firenze.

L’acquirente è un fondo immobiliare italiano fondato da Eugenio Radice Fossati. Sebbene il prezzo di vendita non sia stato reso noto, l’indirizzo prestigioso della proprietà tra l’Arno e l’iconica Cattedrale del Duomo di Firenze garantisce che richiederà un ‘premio’ molto elevato. I nuovi proprietari mirano a completare la conversione residenziale di lusso in questo crocevia di arte, finanza e la dolce vita nella capitale rinascimentale della Toscana.

Fonte: Repubblica Firenze

La bellezza (immobiliare) senza tempo della Toscana. Firenze si prepara ad accogliere tre nuovi hotel di lusso

La bellezza senza tempo di Firenze – mercato di punta di Columbus International – continua a esercitare il suo incanto sui turisti di tutto il mondo. Ma non sono solo i visitatori ad essere attratti dalla città rinascimentale, anche le catene alberghiere internazionali stanno facendo la loro mossa, investendo in edifici sia nel centro storico che nei quartieri circostanti.

Secondo quanto riportato da Il Tirreno, tre nuovi hotel di lusso apriranno i battenti entro l’arco di un anno, portando un ulteriore tocco di raffinatezza alla città toscana. Uno di questi è l’Anglo American Hotel Florence, situato in via Solferino e appartenente al rinomato gruppo americano Hilton. Il prestigioso hotel ha inaugurato la sua attività ad inizio aprile, occupando un magnifico palazzo risalente al 1800. Con un totale di 118 camere e suite, oltre a un incantevole cortile interno, questa struttura storica ha già accolto personalità di spicco come Leo Tolstoj, Carla Fracci, Rudolf Nureev e Maria Callas. Tra i suoi servizi, spiccano una moderna palestra e due sale riunioni capaci di ospitare fino a 70 persone.

Tra gli altri hotel in programma di apertura entro i prossimi due anni, c’è l’ex collegio “Alla Querce”, situato in via della Piazzuola nella zona delle Cure. Con una superficie utile di oltre 13.000 metri quadrati, questo complesso, composto da edifici risalenti al XVI secolo, sarà trasformato in un hotel di lusso. Il gruppo alberghiero sudafricano “Leeu Collection” ha scelto questa struttura per ospitare la prima sede italiana de L’Auberge Resorts Collection. La struttura sarà gestita da Dan Friedkin, proprietario della Roma, e offrirà 61 camere, 20 suite e una suite esclusiva di 210 metri quadrati, per un totale di 82 stanze. Tra i servizi offerti ci saranno una piscina all’aperto, una sala degustazione vini, una spa, un centro fitness, una galleria d’arte e una boutique, nonché spazi esterni che includono un vasto giardino strutturato su cinque livelli con ristorante, bar e aree per eventi.

Un’altra struttura in fase di riqualificazione è l’ex villa di Camerata, situata in viale Righi, alle pendici di Fiesole. Questo complesso, di proprietà del Demanio, è stato venduto tra il 2019 e il 2020 e presto riaprirà i battenti come il primo Baccarat Hotel italiano nel 2025. Con 5.400 metri quadrati di edificio, la struttura ospiterà 75 camere, una spa, due piscine, una terrazza panoramica e diverse opzioni per bar e ristoranti. Infine, i lavori di ristrutturazione continuano anche all’Hotel Palazzo Ricasoli in via delle Mantellate, che presto tornerà a splendere come una delle gemme dell’ospitalità fiorentina.

Firenze: il cuore dell’investimento immobiliare batte ancora. Ecco quello che emerge da una ricerca Tecnocasa

Il mercato immobiliare a Firenze si conferma un polo di attrazione per gli investitori, secondo quanto rivelato da una recente ricerca condotta da Tecnocasa.

Investite in Toscana con Columbus International 

Nel corso del 2023, il 23% degli acquisti di proprietà immobiliari è stato effettuato con finalità di investimento, una percentuale superiore alla media nazionale, attestatasi al 19,5%. Pur tuttavia, Firenze si posiziona al di sotto di altre città italiane come Verona, che registra un notevole 43,1%, seguita da Napoli (41,2%), Palermo (35,3%) e Milano (35%). Le fasce d’età più attive sul fronte degli investimenti immobiliari sono quelle comprese tra i 45 e i 64 anni, rappresentanti il 59,2% del totale, con un’età media in crescita rispetto al 2022. Il bilocale si conferma come la tipologia abitativa preferita dagli investitori, scelta dal 38,5% di essi, seguita dal trilocale con il 26,9%. La maggioranza degli acquirenti, pari al 63%, è rappresentata da coppie e famiglie, mentre il 37% sono single. Quest’ultimi, rispetto all’anno precedente, hanno visto un aumento significativo della loro quota di mercato, passando dal 32,4% al 37%. L’81,5% degli investitori acquista le proprietà immobiliari pagando in contanti, mentre solo il 18,5% opta per il finanziamento bancario.

Tale percentuale evidenzia un ulteriore calo rispetto agli anni precedenti, in linea con il trend nazionale, spiegato da Tecnocasa con il progressivo aumento dei tassi di interesse, che spinge gli investitori ad evitare l’utilizzo del credito bancario. Secondo quanto dichiarato da Tecnocasa, nell’ultimo anno si è registrato un ulteriore decremento degli acquisti immobiliari tramite mutuo, poiché l’incremento dei tassi di interesse ha spinto gli investitori a preferire l’acquisto diretto senza l’ausilio degli istituti di credito.

Il fascino del vivere all’estero. Esplorate con Richard Tayar tutte le opportunità immobiliari per gli americani

Negli ultimi anni, il fascino di vivere all’estero si è trasformato da un sogno lontano in una realtà tangibile per molti americani. Sostenuti da vari fattori come un robusto dollaro statunitense, un aumento dell’accessibilità attraverso voli internazionali diretti e l’adozione di modelli di lavoro ibridi flessibili, i mercati di tutto il mondo hanno assistito a un’impennata dell’interesse da parte degli acquirenti americani. Tuttavia, prima di intraprendere il viaggio dell’acquisto di una casa all’estero, ci sono diverse considerazioni essenziali da ponderare.

Uno dei fattori cruciali che influenzano la decisione di acquistare una proprietà all’estero è il costo per piede quadrato, che rispecchia strettamente il familiare detto “posizione, posizione, posizione”. Le proprietà prime waterfront in regioni molto richieste come il Lago di Como trainano prezzi significativamente più alti, superando i 1.000 dollari a piede quadrato. È essenziale, dunque, il giusto equilibrio tra ricerca approfondita e una pianificazione finanziaria quando ci si avventura nel mercato immobiliare internazionale.

Mentre la prospettiva di acquistare una proprietà esistente può essere allettante, molti expat optano per la costruzione ex novo o per progetti di ristrutturazione per raggiungere il proprio livello desiderato di lusso. Nonostante le sfide iniziali e i ritardi nel rendimento dell’investimento, l’attrattiva di personalizzare il proprio spazio abitativo per soddisfare le preferenze individuali supera la convenienza delle proprietà chiavi in mano, specialmente nei mercati dove l’offerta è limitata.

Secondo lo Studio Immobiliare Residenziale degli Stati Uniti del 2023 condotto da WSJ Intelligence, Europa e Caraibi emergono come le prime due regioni dove gli acquirenti americani contemplano l’acquisto di case. Tra le destinazioni europee, l’Italia gode di un particolare appeal, con la Toscana che spicca come scelta preferita. Motivati da fattori che vanno dal pensionamento al desiderio di un cambiamento nello stile di vita o di una casa per le vacanze nel cuore dell’Europa, gli acquirenti americani sono attratti dai paesaggi pittoreschi, dalla ricca storia e dal patrimonio culturale della Toscana. Inoltre, per molti acquirenti americani, l’acquisizione di una proprietà all’estero rappresenta una via verso la residenza permanente, soprattutto tra i pensionati.

Il concetto di “visti dorati”, che concedono la residenza permanente ai proprietari immobiliari, ha guadagnato popolarità durante la pandemia. Poiché tali programmi evolvono e alcuni scadono, i potenziali acquirenti devono navigare tra le complessità dei requisiti di residenza per garantire una transizione senza intoppi verso la loro nuova casa globale. Negli ultimi anni, la Toscana è emersa come un hotspot per gli investimenti immobiliari internazionali, assistendo a un notevole aumento delle richieste da parte degli investitori americani.

Il fascino senza tempo della regione, caratterizzato da campagne ondulate, vigneti e città storiche come Firenze e Lucca, ha affascinato l’immaginazione degli acquirenti che cercano un pezzo di paradiso italiano. Dalle ville pittoresche con viste panoramiche agli appartamenti affascinanti situati nei vivaci centri urbani, la Toscana offre una vasta gamma di opzioni per soddisfare stili di vita e preferenze variegate. In conclusione, il sogno di vivere all’estero non è più confinato al regno della fantasia per molti americani. Con condizioni di mercato favorevoli, dinamiche lavorative in evoluzione e una rinnovata apprezzamento della qualità della vita, la prospettiva di possedere una proprietà in destinazioni internazionali come la Toscana non è mai stata così alla portata. Tuttavia, una ricerca approfondita, una pianificazione attenta e una comprensione delle normative locali sono prerequisiti essenziali per trasformare questo sogno in una realtà dall’investimento garantito.

Appartamenti quartiere Financial District

Sfide e speranze, da New York a Miami: tutte le altalene del mercato immobiliare americano (fonte: New York Post)

Nel 2023, il mercato immobiliare degli Stati Uniti ha affrontato venti contrari significativi, portando le vendite di case precedentemente occupate a un minimo quasi trentennale. L’aumento dei tassi ipotecari, l’impennata dei prezzi e la scarsa disponibilità di immobili hanno creato un paesaggio sfidante per i potenziali acquirenti di case. Secondo l’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), le vendite di case esistenti sono crollate a 4,09 milioni l’anno scorso, segnando un calo del 18,7% rispetto al 2022. Questo rappresenta l’anno più debole per le vendite di case dal 1995 e la più significativa diminuzione annuale dal declino del mercato immobiliare del 2007.

Il prezzo medio nazionale delle case ha raggiunto un nuovo record di $389.800, registrando un modesto aumento di poco meno dell’1% per l’intero anno, come riportato dalla NAR. L’aumento dei tassi ipotecari nel 2023, che ha raggiunto un picco di due decenni del 7,08% alla fine di ottobre, ha contribuito alle sfide. Gli sforzi della Federal Reserve per raffreddare l’economia e controllare l’inflazione hanno contribuito a questo aumento. I costi elevati dei prestiti, uniti ai già elevati prezzi delle case, hanno limitato il potere d’acquisto dei potenziali acquirenti. Tuttavia, c’è una speranza all’orizzonte. I tassi ipotecari sono in calo da novembre, in linea con una diminuzione del rendimento del Tesoro decennale. L’ottimismo nasce dalla convinzione che l’inflazione si sia attenuata a sufficienza affinché la Federal Reserve consideri la possibilità di tagliare i tassi di interesse quest’anno. Al momento, il tasso medio di un prestito ipotecario a 30 anni si attesta al 6,6%, secondo Freddie Mac.

Gli economisti prevedono ulteriori cali dei tassi, il che potrebbe stimolare la domanda in vista della stagione primaverile degli acquisti di case che tradizionalmente inizia a fine febbraio. Nonostante le prospettive positive, l’attuale tasso medio rimane significativamente più alto di due anni fa, quando era del 3,56%. Questa disparità sostanziale ha contribuito a una limitata offerta di case precedentemente occupate sul mercato, poiché i proprietari con tassi vantaggiosi esitano a vendere. A dicembre, le vendite di case esistenti sono diminuite dell’1% rispetto al mese precedente, raggiungendo un tasso annuo stagionalmente aggiustato di 3,78 milioni, il ritmo più lento dal agosto 2010, secondo la NAR. Le vendite di dicembre sono diminuite del 6,2% rispetto all’anno precedente, mancando le aspettative degli economisti. Lawrence Yun, l’economista capo della NAR, rimane cauto ma ottimista, dichiarando: “Le vendite dell’ultimo mese sembrano essere il punto più basso prima di invertire inevitabilmente in positivo nel nuovo anno. I tassi ipotecari sono significativamente più bassi rispetto a soli due mesi fa, e ci si aspetta che più inventario compaia sul mercato nei prossimi mesi.” Nonostante le sfide persistenti, c’è l’attesa di una svolta positiva nel mercato immobiliare mentre entriamo nel nuovo anno.

Fonte: New York Post