I Componibili Bio di Kartell sono la scommessa del futuro. E del MoMA Design Store a Soho, New York

Era il 1972 quando Anna Castelli Ferrieri posò per la prima volta davanti alla vetrina del Moma – il Museo d’Arte Moderna di New York – dove i suoi Componibili erano appena entrati a far parte della collezione permanente del museo. Da allora, come molti altri prodotti iconici di Kartell, i Componibili sono stati esposti in alcuni dei più prestigiosi musei d’arte e di design del mondo. In quasi cinquant’anni di presenza nel catalogo Kartell, questi magnifici pezzi hanno cambiato look più volte grazie a finiture, colori e materiali diversi. Ma il Moma Design Store continua a collezionare la loro ultima versione, realizzata con materiali a base biologica.

I Componibili Bio sono realizzati con un materiale sostenibile a base biologica certificato TUV a 4 stelle, derivato da scarti agricoli, che non entra in competizione con i mangimi per animali o con gli alimenti per l’uomo. Nati come “mobili 4970/84”, i Componibili di Anna Castelli Ferrieri hanno rivoluzionato il concetto di mobile per un approccio creativo unico che combinava un alto contenuto di design con il materiale plastico. Ancora oggi si evolvono, seguendo l’approccio Kartell che fonde la creatività con materiali e processi produttivi innovativi.

Fonte: Kartell

Cucina asiatica e tocco contemporaneo. Vi portiamo in uno dei ristoranti più chic di New York: il 53

Un’espressione artistica delle tradizioni culinarie con un tocco di concretezza. Il panorama immobiliare di New York, uno dei mercati di riferimento per Columbus International, si tinge di un viaggio audace nei sapori asiatici, in un nuovo spazio a tre piani, super-moderno, nel cuore di New York: 53.

53 è uno sfarzoso ristorante pan-asiatico in un edificio progettato da Jean Nouvel accanto al MoMA (Museo d’Arte Moderna). In omaggio alla sua posizione, il 53 ha stretto una partnership con la Friedrich Petzel Gallery, per esporre una serie di opere d’arte a rotazione.

Come si legge dal sito ufficiale, 53 presenta una miscela elevata di cucina asiatica con un tocco contemporaneo in un ambiente chic. Caratterizzato da uno squisito connubio di sapori asiatici e piatti unici, il 53 è un ristorante newyorkese ideato dal fondatore Ahmass Fakahany e dal team che si occupa dei vincitori di stelle Michelin e del Wine Spectator Award, Marea e Ai Fiori.

Il menu è guidato dall’acclamato chef Akmal Anuar, nato a Singapore, che ha iniziato il suo percorso culinario nel chiosco di ambulanti dei suoi genitori a Singapore, ha guidato uno dei Pellegrino World’s 50 Best Restaurants (il numero 1 in Asia) e ha creato alcuni dei migliori ristoranti asiatici contemporanei a Dubai.

Progettato da ICRAVE nel cuore di Midtown, al 53 W della 53a Strada, lo spazio a tre piani offre una splendida sala da pranzo moderna, vivace di giorno e luminosa di notte, nonché un’intima esperienza di ristorazione privata, il tutto sotto la nuova ala ampliata del MoMA. Nello spirito di questo luogo iconico, la Friedrich Petzel Gallery, famosa in tutto il mondo, collabora con una partnership curatoriale per presentare un emozionante programma di installazioni artistiche a rotazione in tutto il ristorante.

Foto via 53

architettura

Reconstructions: il legame tra architettura e blackness in America in mostra al MoMA

Reconstructions: il legame tra architettura e blackness in America in mostra al MoMA

In che modo la razza e il senso dello spazio plasmano l’architettura delle città americane? Ce lo spiega la prima mostra del MoMA – Museum of Modern Art dedicata al legame tra l’architettura e gli spazi delle comunità della diaspora afroamericana e africana. Titolo: Reconstructions – Architecture and Blackness in America. Sono 11 le opere recentemente commissionate da architetti, designer e artisti che esplorano il modo in cui le storie possono trovare visibilità e giustizia, toccando anche il ramo in cui gli agenti immobiliari di Columbus International sono esperti: il real estate.

Secoli di privazione dei diritti civili e violenza razziale hanno portato ad un ambiente di costruzione e svilippo che non solo è compromesso ma, come sostiene lo scrittore e critico Ta-Nehisi Coates, “mette in discussione anche la verità su chi sei”. Il MoMA raccoglie così un’eredità di quartieri separati, infrastrutture compromesse, tossine ambientali e accesso ineguale alle istituzioni finanziarie ed educative. Ogni progetto in mostra propone un intervento in una delle 10 città: dai portici di Miami e il bayous di New Orleans alle autostrade di Oakland e Syracuse.

Reconstructions esamina le intersezioni tra razzismo e Blackness all’interno degli spazi urbani intesi come siti di resistenza e rifiuto, tentando di riparare ciò che significa essere americani. Reconstructions include opere di Emanuel Admassu, Germane Barnes, Sekou Cooke, J. Yolande Daniels, Felecia Davis, Mario Gooden, Walter Hood, Olalekan Jeyifous, V. Mitch McEwen e Amanda Williams, oltre a nuove fotografie e un film dell’artista David Hartt.

Foto: MoMA