Ponte Vecchio Firenze

Case di lusso, le richieste raddoppiano: “Il Covid ha portato a rivalutare gli immobili in Italia”

La pandemia e il mercato immobiliare del lusso vanno d’accordo. È quello che emerge leggendo l’analisi pubblicata su La Nazione in cui si evidenzia un dato che ribalta le carte nel settore: la domanda di case e ville di pregio è infatti aumentata di quasi il 50 per cento, più che nel settore tradizionale. Il primo Osservatorio del mercato residenziale di lusso in Italia realizzato da Immobiliare.it, con Realitycs, società Proptech di riferimento per i big data e la market intelligence per il settore immobiliare, ci offre una valutazione inattesa: negli ultimi due anni e mezzo, una finestra di tempo segnata dalla diffusione del coronavirus, la domanda di immobili di lusso ha conosciuto una crescita maggiore rispetto a quella di tutto il mercato residenziale.

“L’impatto del Covid sulla mobilità delle persone ha portato tutti a rivalutare ciò che li circonda, in questo caso l’immenso patrimonio del nostro Paese. Per questo, chi prima avrebbe guardato all’estero per una dimora di prestigio oggi ha deciso di restare in Italia, portando la domanda di case di lusso a crescere – fa sapere Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it -. Il mercato del lusso si configura quindi come un comparto di sicuro rilievo all’interno del tessuto economico del nostro Paese”.

L’analisi punta i riflettori sui principali driver del comparto delle residenze di lusso in Italia, tra cui il fatto che gli immobili di lusso abbiano generalmente tempi di permanenza sul mercato più lunghi. Il tempo medio di permanenza sul portale degli immobili di lusso si discosta di quasi 4 mesi da quello del mercato residenziale, mentre per il il tempo medio di permanenza sul portale degli annunci di lusso il divario è maggiore, 8 mesi. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la quasi totalità del marcato immobiliare del lusso si concentra nel nord e nel centro Italia.

Milano vanta lo stock dal valore più alto, pari a 4,66 miliardi di euro, composto per il 98 per cento da appartamenti. Nel capoluogo lombardo, da giugno 2019 la domanda di immobili risulta in crescita, del 30 per cento a fine 2021. A Roma, con 4,54 miliardi, la domanda di immobili di lusso è cresciuta sempre fino a giugno 2021 per poi invertire la tendenza, che tuttavia è rimasta di quasi il 50 per cento sopra ai valori iniziali. Appena sotto al podio si piazzano Firenze e dintorni, con un valore di 2,02 miliardi, e una domanda cresciuta di poco più del 10 per cento nel periodo di riferimento.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Immobiliare a Milano, vola il mercato delle case di pregio. Ecco le situazioni più richieste

Sono gli immobili che hanno subìto meno il contraccolpo della crisi legata alla pandemia: gli immobili di pregio. E A Milano sono quelli nelle zone centrali che segnano una sostanziale stabilità, con un mercato in movimento sia per l’acquisto di prime case che per investimento. A dirlo è l’ultima ricerca dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che registra quotazioni e richieste a Milano e nelle altre grandi città. Richieste che, soprattutto dopo i lockdown, vanno nella direzione di ampie metrature (almeno 180-200 mq) e con sfoghi esterni, ovviamente per chi può permettersi di staccare assegni con queste cifre.

Come riporta La Repubblica, tra le zone più ricercate ci sono Garibaldi-Moscova-Porta Nuova e Brera. Capitolo prezzi: l’offerta di soluzioni che rispondono a tutte queste richieste è bassa, da qui prezzi che sul nuovo toccano punte di 14mila euro al metro quadro, contro una media della zona intorno a 7mila/mq per soluzioni da ristrutturare. Quotazioni da 9mila a 13mila euro al metro quadro si segnalano per City Life, si scende a 7mila-9mila euro al metro quadro in zona Pagano. In via De Amicis, Ariberto le soluzioni signorili d’epoca ristrutturate toccano valori di 7-8mila euro al metro quadro. Punte di 10mila euro al metro quadro per le soluzioni nuove su via Vico. In cima alla classifica con 8.500 euro al metro quadro in piazza della Guastalla, in piazza Mondadori, via Quadronno nella zona di Porta Romana.

Sugli immobili di pregio Engel & Völkers ha reso noto il suo Market Report Milano/Roma sul secondo semestre 2021. Secondo l’analisi, nella seconda parte dello scorso anno il mercato immobiliare ha consolidato la ripresa già avviata dall’estate del 2020, alla prima tregua concessa dalla pandemia, e a favorire la riattivazione del mercato c’è anche l’aspettativa delle ingenti risorse associate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per il mercato nel complesso, secondo lo studio, tra le maggiori città italiane Milano continua a ricoprire il ruolo di capofila nel contesto nazionale (+3,6% atteso per il 2022), a cui segue Roma (+2,3%).

Repubblica Milano rende noti infine i prezzi medi degli immobili del centro storico  che vanno da 8-15 mila euro/mq per quelli ristrutturati al nuovo e da 6-10 mila euro/mq per quelli da ristrutturare. Le quotazioni più alte toccano i 20-21 mila euro/mq nel Quadrilatero, a Brera e in zona Castello-Foro Buonaparte, e i 17-18 mila euro/mq in San Babila, Duomo e Cordusio. Nella zona Ovest, le quotazioni medie vanno invece da 5.500 a 8.200 euro/mq per gli immobili ristrutturati al nuovo e da 4.400 a 6.300 euro/mq per quelli da ristrutturare. Fuori range le quotazioni di City Life, tra 7.700-14.500 euro/mq e, nella fascia inferiore, quelle di Gambara-Bande Nere, comprese tra 4.000-5.600 eur/mq circa. Per quanto riguarda la zona Est, i valori di compravendita sono compresi nel range 4.000-9.000 euro/mq per gli alloggi ristrutturati al nuovo mentre nell’area Nord i prezzi per le proprietà nuove e ristrutturate al nuovo variano tra 4.500 e 7.000 euro/mq nelle zone Centrale-Loreto e Isola-Gioia-Maggiolina. Infine, nella zona Sud, i prezzi oscillano tra 5.800 euro/mq di Medaglie d’Oro-Lodi e 10.000 euro/mq di Porta Romana-Crocetta-Quadronno.

Ecco l’aria che tira a Saint Moritz: tutte le sanzioni bloccano gli oligarchi in vacanza

“Bloccati in vacanza senza carte di credito, coi conti congelati”. Le sanzioni spiazzano i ricchi turisti russi. A chi arriva a Milano per seguire la moda o per un week-end di shopping in via Montenapoleone, passando per le colline toscane, arrivando fino a Saint Moritz per una settimana bianca extra-lusso ormai si chiede solo cash. La risposta da ristoranti, hotel e locali è sempre la stessa: “La carta è bloccata. Non risponde. Paga contante?”. A parlare del caso Saint Moritz sono Repubblica e un articolo poi ripreso dalla testata Huffington Post.

“Ci sono stati litigi e persino urla, ad esempio mercoledì in un ristorante dalle parti di Corviglia, proprio affacciato sulle piste. Il capofamiglia incredulo e furibondo, la moglie in lacrime, con una inutile borsetta Chanel appesa al braccio, i bambini spaventati, racconta chi era seduto al tavolo accanto. Le sanzioni contro i cittadini russi si sono materializzate così, davanti a un Pos che non risponde, le carte di credito morte, con il saldo da pagare e il Suv affittato in aeroporto a Samedan, gli extra, lo skipass, l’eliski e tutte le spesucce già messe sul conto”. I protagonisti delle disavventure sono ricchi, ma non miliardari. Ricchi “di serie B”, li definisce Repubblica spiegando che si tratta di una “categoria possidente in patria ma non abbastanza all’estero, habitué ma non stanziali. La serie A, ad esempio i veri oligarchi che abitano a Ginevra e dintorni, risulta essere oltre che sconcertata, irritata e addirittura dissociata verso l’imprevedibile Putin, assai preoccupata per il suo grande business che si estende nel mondo, e mica solo sul lago Lemàno”.

I veri oligarchi, infatti, sono intoccabili: possono permettersi di acquistare chalet di un certo calibro e di diventare residenti in Svizzera. Mille metri quadri a Suvretta, la zona più cara del mondo, costano 100 milioni di euro: “Un mercato a parte, inarrivabile se non per pochissimi”, fa sapere un imprenditore del posto a Repubblica. Chi diventa proprietario di queste case da sogno può ottenere il “permesso di residenza”, pagando le tasse in Svizzere, iscrivendosi alla cassa mutua svizzera, ottenendo doppio passaporto e la possibilità di aprire conti svizzeri che non possono essere bloccati mai.

Foto via Kempinski

Venduto! L’appartamento più costoso di Milano è fuori mercato. Scoprire chi l’ha comprato

Quindici anni di attesa ma alla fine l’appartamento più costoso di Milano, all’angolo tra San Babila, corso Vittorio Emanuele e corso Europa, non è più sul mercato. E per una buona ragione: è stato venduto! Lo rivelano Corriere MilanoMilano Città Stato secondo cui il super attico, per anni lussuosa dimora di Maurizio Gucci e di sua moglie Patrizia Reggiani prima di trasferirsi nella casa di via Palestro, dove è avvenuto il suo omicidio, è stato finalmente acquistato.

Le informazioni sulla proprietà sono note: 1.770 mq, tre piani, attico con vista sulla città, terrazzo e piscina. L’appartamento più caro di Milano – il costo, stando alle valutazioni di settore, supererebbe i 20 milioni di euro – è ora nelle mani di un ricco proprietario che può goderne tutti e tre i piani: uno reso unico da un totale di 37 finestre con vista spettacolare su tutta la città, l’altro provvisto di un ampio terrazzo e infine l’ultimo, con un tetto di 800 mq che ospita un giardino, una piscina, una cucina e un bar.

FOTO dell’ATTICO

A poche settimane dalla decisione di un giudice di mettere all’asta l’immobile (si temeva il peggio, dopo un pignoramento dovuto a mancato pagamento del mutuo e spese condominiali), un compratore ha reso nota la sua intenzione di procedere con l’acquisto.

Il magnante? Rishal Shah, fondatore e proprietario della società Jekson Vision, multinazionale specializzata nel controllo e nella tracciabilità dei farmaci. L’avvocato Giuseppe La Scala che, insieme alle colleghe Nadia Rolandi e Valeria Bano, ha seguito la vicenda giudiziaria dell’immobile, ha fatto sapere che l’imprenditore è venuto a conoscenza della proprietà grazie ad un network di ricchi imprenditori e investitori ed ha così fatto un’offerta. Potrebbe Shah avere in mente di aprire una sede della sua azienda in Lombardia? Staremo a vedere.

In quei locali, un tempo, sono passati “fior di personaggi e di nababbi”, oligarchi russi, milionari svizzeri, uno dei figli di Gheddafi, la famiglia Berlusconi. Tutti hanno ruotato a lungo attorno all’ipotetico acquisto in San Babila.

Milano tra le nuvole e New York sempre più in cima allo skyline. Ecco i grattacieli del momento

Milano tra le nuvole e New York sempre più in cima allo skyline. Ecco i grattacieli del momento

Se in Italia svetta Milano dove il Bosco Verticale parte da 14.500 euro al metro quadro, il top a New York lo raggiunge la Central Park Tower dove è in vendita un attico a 133 milioni. Stando al Sole 24 Ore, i grattacieli stanno disegnando la nuova mappa dei due principali mercati immobiliari di riferimento targati Columbus International. Per vivere nel grattacielo residenziale più alto del mondo, il Central Park Tower a Manhattan sulla 50a strada, bisogna considerare prezzi a partire da 22.800 euro al mq. Ed è proprio questo grattacielo a detenere il record assoluto, scrive il Sole 24 Ore, con un attico a oltre 390 metri di altezza in vendita a 133 milioni di euro, pari a 133mila euro al mq. È un duplex di 1.000 metri quadri di superficie, con spese condominiali di 15mila euro al mese. Ma per chi avesse un budget più “terrestre” si può pensare di acquistare, al 32° piano, un appartamento di circa 320 mq a 7,4 milioni di euro.

Il motto ormai è “Sempre più in alto, anche per viverci”. La voglia di essere in cima allo skyline delle città aumenta sempre più e di conseguenza si sviluppano nuovi grattacieli: “Naturalmente, chi può permetterselo è disposto a pagare cara la casa ai piani alti” mette in chiaro la giornalista Evelina Marchesini. “Anche in Italia si assiste allo stesso trend, ma quasi esclusivamente a Milano, la città che più di ogni altra ha cambiato il proprio skyline e il panorama urbano”. A darci un quadro di come stia cambiando il “vivere nei grattacieli” è un report di Abitare Co., che passa in rassegna il nuovo trend.

Nella classifica di grattacieli residenziali più alti al mondo si trovano ai primi tre posti buildings newyorkesi: Central Park Tower (472 m e 98 piani), 111 West 57th Street (435 m e 84 piani) e 432 Park Avenue (425 m e 85 piani).

La catena Hard Rock Cafe conquista Milano: lo svelano le foto del cantiere in via Dante

La catena Hard Rock Cafe conquista Milano: lo svelano le foto del cantiere in via Dante

Dopo Roma, Venezia, Firenze e Verona anche Milano si prepara ad ospitare il ristorante della celebre catena Hard Rock Cafe. Non ci sono ancora comunicati ufficiali ma pochi giorni fa è stata pubblicata sui social la foto di un cantiere in via Dante, in pieno centro città, che lascia pochi dubbi in merito. Come nota Immobiliare.it, non solo si vede l’inconfondibile logo, ma si legge anche l’annuncio per la ricerca di personale.

“La catena Hard Rock Cafe venne fondata a Londra nel 1971 da due americani e in poco tempo raggiunse un enorme successo, tanto che a oggi si contano ben 167 locali in ogni angolo del mondo, da Hong Kong a Kathmandu, da New York a Sydney” si legge. Qual è il valore (pop) aggiunto che rende così speciali questi locali? Prima ancora che i menu (dove dominano hamburger e patatine) sono le memorabilia esposte al loro interno, come gli strumenti appartenuti ai più famosi artisti internazionali, e il merchandising: la maglietta con il logo dell’Hard Rock Cafe e il nome della città è l’oggetto più iconico e il più venduto.

Come riporta qui Laura Fabbro, Milano conferma l’appeal che esercita agli occhi degli investitori. Di recente, infatti, si sono visti brand importanti inaugurare la loro sede nel capoluogo lombardo: fra questi citiamo per esempio Lego, Victoria’s Secret e FAO Schwarz, in linea con l’immagine della città come mecca dello shopping, e anche locali che si rivolgono a un target di giovani e di turisti low-budget come Starbucks e Kfc.

Benvenuti a Star Island, dove una villa segna il record di Miami con una vendita da 75 milioni

Benvenuti a Star Island, dove una villa segna il record di Miami con una vendita da 75 milioni

Un misterioso acquirente ha portato un po’ di nuova magia nella Magic City. A Miami Beach, una villa – sul lungomare della ricca Star Island – è stata venduta per 75 milioni di dollari. Jill Eber e Jill Hertzberg del Jills Zeder Group, affiliato a Coldwell Banker Realty, confermano al New York Post che la somma segna ufficialmente un record per “la casa più costosa mai venduta a Miami“.

Il Wall Street Journal e Mansion Global hanno dato per primi la notizia dell’affare ad alto tasso di lusso e lifestyle. La quotazione inizialmente era pari a 80 milioni, quando la proprietà è arrivata sul mercato ad agosto.

Situato al numero 8 di Star Island Drive, l’immobile dei sogni dispone di nove camere da letto e 11 bagni su un perimetro di 15mila piedi quadrati ed un terreno di 1,85 acri. Il venditore, secondo Mansion Global, era indicato come Lourdes Sanjenis, in possesso della casa dal 2013. L’identità del nuovo proprietario non è ancora nota. Tuttavia, Eber ha fatto sapere a a Mansion Global che la cifra della vendita dimostra la “popolarità sempre crescente” del mercato immobiliare di Miami. I brokers di Columbus International possono confermare!

Il mercato immobiliare in Lombardia

Il trend del 2022 in Italia: la seconda casa come rifugio anti-inflazione. Cosa dicono gli analisti

Il trend del 2022 in Italia: la seconda casa come rifugio anti-inflazione. Cosa dicono gli analisti

Con il 2021 in archivio, il mercato immobiliare italiano può dirsi in buono stato: l’anno si è chiuso con circa 710mila compravendite in ambito residenziale, mettendo a segno un +27 per cento rispetto al 2020 e +18 per cento rispetto al 2019 con una tenuta dei valori di mercato. A darci il quadro completo è la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip), la quale sottolinea che, per alcune tipologie di immobili, come quelli con ampi spazi interni ed esterni, indipendenti o con poche unità in condominio, lo stato rialzo dei prezzi è evidente, soprattutto nel seconde semestre, e in particolare modo in città come Milano e Firenze. Inoltre, nel 2021, ad uscire vittoriose sono le compravendite di seconde case, arrivate a circa 180mila nel 2021 (stiamo parlando quindi di un + 44 per cento rispetto al 2020, dove se ne erano registrate circa 125mila).

Come rilevano Paola Dezza e Laura Cavestri nello speciale RealEstate+ del Sole24Ore, il trend include “acquisti di seconde case finalizzate sia ad un utilizzo personale, per trascorrere i fine settimana, oppure per vivere le vacanze più libere, evitando restrizioni pandemiche, coniugando esigenze di lavoro o di studio per i figli, e sia seconde case finalizzate all’investimento da destinare prevalentemente a locazioni brevi, richieste dall’avvio della pandemia, a seguito del crescente diffondersi di timori di tipo sanitario derivanti dalle ampie e ripetute restrizioni che hanno interessato e che continuano ad interessare le strutture ricettive tradizionali”.

Stando agli analisti, l’inflazione in crescita potrebbe addirittura “accrescere”, se sempre più famiglie italiane decideranno di canalizzare i propri risparmi lungo un binario sicuro. “Perché una proprietà può compensare l’aumento del tasso d’inflazione aumentando parallelamente il reddito da locazione” si legge. “Il segreto per centrare l’affare è capire dove comprare. Dove la domanda supera l’offerta”.

Dopo Milano, Bulgari lancia l’Hotel Roma, dove lusso, storia e immobiliare si fondono

Dopo Milano, Bulgari lancia l’Hotel Roma, dove lusso, storia e immobiliare si fondono

Il 2022 è l’anno del ritorno a casa per Bulgari. Inaugurato questo autunno, il Bvlgari Hotel Roma trova il suo nuovo sviluppo nella città natale, nel cuore del quartiere di Campo Marzio a Roma, di fronte a due dei monumenti più iconici della città, l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto. Il progetto di ACPV reinterpreta l’edificio razionalista in uno stile contemporaneo e senza tempo, bilanciando il rigore delle pietre utilizzate nella Roma imperiale, dettagli concisi ma potenti, nonché ricche trame in contrasto con l’essenzialità architettonica dell’edificio.

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Con la sua inaugurazione nel 2022, “il Bvlgari Hotel Roma sarà uno sfavillante tributo alla culla dell’universo Bulgari e alla sua più gloriosa fonte di ispirazione” si legge nel comunicato ufficiale. L’Hotel sorgerà dunque a pochi minuti dalla scalinata di Trinità dei Monti, da Via del Corso e dalla celebre boutique capitolina di Via dei Condotti.

Il nuovo Bvlgari Hotel Roma “occuperà uno splendido palazzo modernista degli anni ’30”. Come per tutti gli altri Bulgari Hotel, sarà il celebre studio di architettura italiano Antonio Citterio – Patricia Viel a firmare il restauro della dimora e a curare il design dei suoi interni, che ospiteranno oltre 100 camere, in maggioranza suite, insieme al prestigioso Il Ristorante – Niko Romito e Il Bvlgari Bar.

Il sapiente connubio di materiali quali il travertino color ocra e i mattoncini in terracotta celebrerà l’estetica dell’Antica Roma augustea, mentre magnifiche collezioni d’arte antica e contemporanea a rotazione impreziosiranno la struttura, evocando il ricco e sfaccettato patrimonio della città eterna, una delle città più belle al mondo, da sempre simbolo di arte e cultura. Con apertura prevista nel 2022, l’hotel è destinato a divenire il tempio dell’eredità Bulgari, andando ad arricchire la città che ha dato così tanto alla Maison di gioielli.

Intanto, a pochi passi da via Montenapoleone e via della Spiga, tra l’Accademia di Brera e la Scala, in pieno centro città, un palazzo milanese, risalente al XVIII secolo e rinnovato con gusto, accoglie il Bvlgari Hotel di Milano. L’albergo a cinque stelle è ubicato in una strada privata nel centro finanziario e culturale della città che, dietro le sue facciate austere, nasconde incantevoli cortili e inaspettati spazi verdi. Ne è un esempio il lussuoso giardino privato di 4.000 metri quadrati, estensione naturale del vicino Giardino Botanico e oasi di serenità e relax dove rigenerarsi e fuggire dal ritmo frenetico della città.

 

Foto via Bvlgari

Quartieri Milano

Camere con vista sul Duomo: Milano cerca investitori per nuovo hotel con servizi e negozi

Camere con vista sul Duomo: Milano cerca investitori per nuovo hotel con servizi e negozi

Camere con vista sul Duomo di Milano, accanto al Museo del Novecento. Secondo Il Sole 24 Ore è la destinazione prevista dall’Amministrazione comunale per la porzione centrale del palazzo di proprietà in via Dogana, sul lato sud di Piazza Duomo, fra via Marconi e via Mazzini.

L’immobile, in parte occupato dalla libreria Mondadori, è oggetto di un avviso di manifestazione d’interesse aperto fino al prossimo 25 febbraio: con questo, Palazzo Marino cerca soggetti interessati a riqualificare gli oltre 7.260 metri quadri fronte Duomo, disposti dal piano terra al quinto (più interrato e sottotetto), per farne un albergo con servizi e negozi connessi. L’atto fa seguito alla delibera di Giunta con cui lo scorso 30 luglio si è dato avvio al trasloco della libreria in altri spazi dello stesso palazzo sull’angolo con via Mazzini. Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, si tratta degli storici locali marchiati Galtrucco dal 1923 al 2001 e poi Benetton dal 2003 allo scorso marzo. Il trasferimento di Mondadori si realizzerà nel corso del 2022.

Al tempo stesso l’Amministrazione procederà alla “valorizzazione del corpo centrale dell’edificio (che comprende anche spazi già liberi e altri che saranno liberati da uffici comunali) in coerenza con il progetto di ampliamento del Museo del Novecento nel secondo Arengario”. Per il complesso, tutelato dalla Soprintendenza, Palazzo Marino si riserva di valutare anche proposte per “eventuali destinazioni alternative ma sempre rispettose dell’ambito storico monumentale”, si evince dall’avviso pubblico. In considerazione del piano di investimenti, “la concessione è di 18 anni ad un canone annuale non inferiore a 500 euro al metro quadro per gli spazi a destinazione alberghiera, a 1.850 euro per quelli destinati a ristorazione e a 2.899,81 euro per servizi e negozi”.

“Obiettivo dell’Amministrazione – fa notare l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte – è di valorizzare il palazzo dal punto di vista della redditività e insieme garantire un mix di funzioni adatte per il contesto di Piazza Duomo. La destinazione ricettiva con servizi di alto livello permette un giusto bilanciamento fra le esigenze di chi investe, il rispetto del contesto monumentale e l’utilità pubblica”.

Fonte: Il Sole 24 Ore