Case di lusso, Milano regina degli immobili di pregio. Al via la corsa degli stranieri in Italia
Milano al top.
Il Corriere della Sera ha elaborato una classifica delle quotazioni più alte delle case in Italia, partendo dagli ultimi dati delle Entrate. Subito dopo Portofino, segue l’area tra il Duomo e il Quadrilatero a Milano. Anche se, come si legge, sono indicazioni da prendere con prudenza e che riguardano solo gli appartamenti, in classifica c’è una forte presenza di Milano – mercato caldissimo per i broker di Columbus International – e una molto più ridotta di Roma.
Secondo Ingrid Hallberg Nardilli, titolare di Hallberg, agenzia specializzata nel lusso, “Milano è dinamica e più internazionale. A comprare sono prevalentemente gli italiani, mentre gli stranieri preferiscono la locazione”. E ancora: in cima alle preferenze a Milano c’è Brera, dove però sono rare le case con le caratteristiche più ambite dal target di acquirenti. Grandi dimensioni e spazi luminosi. Rimane alta la domanda per le zone più prestigiose del Centro e per corso Magenta, la strada storica della borghesia milanese.
“Chi cerca una dimora di prestigio di solito la compra da ristrutturare: tutte le persone potenzialmente interessate ad acquistare arrivano con il loro architetto — spiega Hallberg Nardilli —. La casa è la proiezione di chi la abita e chi compra le vuole dare la propria impronta”. Il legame tra casa e proprietario gioca un ruolo decisivo anche nella valutazione immobiliare, sottolinea il Corriere. “Chi vende spesso ha aspettative di guadagno esagerate, anche perché dà all’abitazione un valore affettivo che il mercato non riconosce, e questo vale soprattutto per le abitazioni di pregio — conclude Hallberg Nardilli —. La casa può trovarsi anche in una zona di prestigio, ma se non ha le caratteristiche richieste da questa fascia di mercato e viene offerta a prezzo inadeguato rischia di rimanere a lungo in attesa di un acquirente. La responsabilità è in buona parte delle agenzie che assecondano aspettative non realistiche: se dovessi vendere casa mia chiederei di valutarla a un collega e non ne farei io il prezzo”.