Richard Tayar

Case di lusso, Milano regina degli immobili di pregio. Al via la corsa degli stranieri in Italia

Milano al top.

Il Corriere della Sera ha elaborato una classifica delle quotazioni più alte delle case in Italia, partendo dagli ultimi dati delle Entrate. Subito dopo Portofino, segue l’area tra il Duomo e il Quadrilatero a Milano. Anche se, come si legge, sono indicazioni da prendere con prudenza e che riguardano solo gli appartamenti, in classifica c’è una forte presenza di Milano – mercato caldissimo per i broker di Columbus International – e una molto più ridotta di Roma.

Secondo Ingrid Hallberg Nardilli, titolare di Hallberg, agenzia specializzata nel lusso, “Milano è dinamica e più internazionale. A comprare sono prevalentemente gli italiani, mentre gli stranieri preferiscono la locazione”. E ancora: in cima alle preferenze a Milano c’è Brera, dove però sono rare le case con le caratteristiche più ambite dal target di acquirenti. Grandi dimensioni e spazi luminosi. Rimane alta la domanda per le zone più prestigiose del Centro e per corso Magenta, la strada storica della borghesia milanese.

“Chi cerca una dimora di prestigio di solito la compra da ristrutturare: tutte le persone potenzialmente interessate ad acquistare arrivano con il loro architetto — spiega Hallberg Nardilli —. La casa è la proiezione di chi la abita e chi compra le vuole dare la propria impronta”. Il legame tra casa e proprietario gioca un ruolo decisivo anche nella valutazione immobiliare, sottolinea il Corriere. “Chi vende spesso ha aspettative di guadagno esagerate, anche perché dà all’abitazione un valore affettivo che il mercato non riconosce, e questo vale soprattutto per le abitazioni di pregio — conclude Hallberg Nardilli —. La casa può trovarsi anche in una zona di prestigio, ma se non ha le caratteristiche richieste da questa fascia di mercato e viene offerta a prezzo inadeguato rischia di rimanere a lungo in attesa di un acquirente. La responsabilità è in buona parte delle agenzie che assecondano aspettative non realistiche: se dovessi vendere casa mia chiederei di valutarla a un collega e non ne farei io il prezzo”.

Milano

Milano, Ardian ufficializza l’acquisizione degli uffici di via Vespucci 2. Tutti i dettagli dell’operazione

Ardian Real Estate approda a Porta Nuova a Milano e acquisisce l’immobile di via Amerigo Vespucci numero 2. Lo rende noto Il Sole 24 Ore secondo cui l’acquisizione dell’immobile che si sviluppa in undici piani, di cui nove fuori terra, su una superficie lorda di 12.300 metri quadrati, è stata perfezionata “per il tramite di un veicolo co-investito dal fondo Ardian Real Estate European Fund II e Primonial REIM France”. L’immobile che Ardian ha acquisito da un fondo immobiliare gestito da InvestiRE Sgr Spa. (Gruppo Banca Finnat) è in prevalenza a uso uffici e con locali sfitti.

L’operazione segna di fatto nuova fase: il programma che la società Ardian – forte di un patrimonio di 140 miliardi di dollari gestito o in advisory per conto di oltre 1.400 clienti in tutto il mondo – vuole portare avanti, con tanto di piano di riqualificazione e valorizzazione dell’intero compendio che sarà oggetto di un processo di valorizzazione.

Prosegue Il Sole 24 Ore: tra gli obiettivi, quello di “creare un edificio Grade A Green+, che sia pioniere nel definire i massimi target di sostenibilità, minimizzando i consumi e le emissioni qualificandosi come Net Zero Energy Building”. Il tutto, “in linea con la vocazione della società per i temi Esg”.

“Ardian investirà in modo considerevole nel riposizionamento dell’immobile con una strategia “Build-to-Green+” – spiega Matteo Minardi, managing director Ardian –, con un progetto che avrà come obiettivo la contribuzione alla mitigazione del cambiamento climatico, in aderenza con quanto dettato dall’Accordo di Parigi, minimizzando le emissioni di CO2 sia in fase di costruzione che durante la vita dell’immobile”.

“L’azienda – sottolinea il manager – ha già lanciato un concorso di progettazione a cui sono stati invitati alcuni tra i più importanti studi internazionali con lo scopo di rigenerare una parte di città restituendo un edificio iconico, pioniere in termini di sostenibilità e gradevole da vivere per la comunità”. L’immobile si candida a pioniere nel raggiungere i massimi target di sostenibilità, minimizzando i consumi e le emissioni.

Real estate e Italia: con 150mila euro si acquistano case più grandi di sei anni fa. Ecco tutte le tendenze

I prezzi degli immobili italiani nel medio periodo sono in leggera discesa. Con la stessa cifra, si compra una superficie maggiore rispetto al 2016. Il trend emerge dal report “Quanti metri quadri puoi comprare con 150.000 euro in Italia?” realizzato da Reopla, la società di big data analysis del gruppo Sprengnetter che ha comparato i prezzi degli immobili delle province italiane e delle 16 città più popolate tra il primo semestre 2016 e quello del 2022, utilizzando i dati delle 600mila compravendite residenziali negli ultimi 24 mesi presenti nelle banche dati proprietarie e quelli di Omi, l’osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

Il risultato? Come riassume Repubblica, negli ultimi sei anni il mercato immobiliare ha registrato un calo del prezzo medio generalizzato. Se nel 2016 con la cifra di 150mila euro, un valore vicino al prezzo medio delle compravendite effettuate in Italia nell’anno 2021, si potevano acquistare 173,4 metri quadri, con la stessa cifra quest’anno ci permettiamo mediamente 186,7 mq con un aumento di superficie del 7,6 per cento.

Tra le provincie dove il potere d’acquisto dei 150mila euro è aumentato, emerge quella di Benevento, nella quale si acquista il 33,8 per cento in più di sei anni fa, seguita da Enna (+31,4 per cento) e Perugia (+27 per cento). Tra quelle in controtendenza, ovvero dove si acquista meno superficie di sei anni fa, al primo posto troviamo Bolzano (-4,3), Lodi (-3) e Milano (-2,8). Milano si conferma la città più cara e dove con la stessa cifra si acquistano solo 44 mq.

“I prezzi medi degli immobili sono in calo da diversi anni”, rende noto Patrick Albertengo, co-founder e managing director di Reopla, “con un conseguente significativo aumento dei metri quadrati acquistabili con 150mila euro, un valore che abbiamo preso come riferimento perché molto vicino al prezzo con cui mediamente si chiudono le compravendite”.

Le province più e meno care: tra i risultati del report emerge un’Italia spaccata in due. Mentre il centro-nord è più caro, il sud e le isole sono più convenienti.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Immobiliare a Milano: il settore residenziale continua il suo trend di crescita degli ultimi semestri

L’attività di compravendita di immobili residenziali a Milano continua a crescere, anche se con un leggero rallentamento rispetto agli ultimi mesi: è quanto emerge dal terzo Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma, secondo cui “nel secondo semestre 2022 il mercato residenziale milanese vede parzialmente attutito il trend di crescita degli ultimi tre semestri, pur restando campione nazionale per intensità di crescita di tutti gli indicatori immobiliari”.

Come si legge su Repubblica di Milano, dopo un 2021 che ha fatto registrare il miglior risultato da circa due decenni a questa parte, le 15.600 compravendite residenziali perfezionate nei primi sei mesi dell’anno in corso rappresentano ancora una volta un picco massimo semestrale, confermando il trend al rialzo: si è presentato un incremento del 17.5 per cento rispetto al primo semestre dell’anno precedente, e del 18.2 per cento rispetto al primo semestre 2019, anno pre-pandemia. Un risultato superiore alla media nazionale (pari al +10.1 per cento).

Stando a Nomisma, non si placa neppure l’aumento dei prezzi medi. Nel secondo semestre 2022 continuano a crescere a un tasso più che doppio rispetto al resto delle grandi città (+5.9 per cento annuo contro +2.7), sebbene l’intensità della crescita si sia un po’ spenta. La domanda di acquisto si concentra soprattutto sulle zone periferiche della città, dove si è registrato l’incremento annuale e semestrale più rilevante. A restare stabile è lo sconto medio sul prezzo richiesto, già contenuto.

Dal punto di vista della locazione, “la domanda di affitto si conferma crescente e robusta”, puntualizzano da Nomisma. “Nel secondo semestre 2022 ha rappresentato circa il 46 per cento dei contratti transitati per agenzia, contro il 41 del semestre precedente e il 27 del primo semestre 2021”. I canoni hanno conservato lo slancio del semestre precedente (+2.2 per cento semestrale), mettendo a segno un incremento annuale del 4.4 per cento e mantenendo aspettative di completa ripresa della performance pre-Covid. Il rendimento medio lordo da locazione è assestato su 4.8 punti percentuali”.

Stabili infine anche i tempi medi di vendita, compresi in una finestra di tempo che va dai 3 ai 4 mesi nelle diverse zone di Milano. Si accorciano di 2 settimane i tempi medi di locazione. E sul fronte non residenziale la crescita è evidente: secondo i dati raccolti dall’Osservatorio di Nomisma, l’attività transattiva di uffici e negozi a Milano è definitivamente tornata ai livelli precedenti alla pandemia. In particolare, per gli uffici si segnalano 652 transazioni (migliore risultato da oltre dieci anni) e per i negozi 1.011 operazioni, in aumento sia sul primo semestre 2021 (+11.1 per cento), sia sul primo semestre 2019 (+8.4 per cento).

Porta Nuova di Milano è il primo al mondo a ottenere le certificazioni Leed e Well for community

Il quartiere di Porta Nuova di Milano è il primo a livello mondiale a ottenere le certificazioni Leed e Well for community, che riconoscono la sostenibilità sociale, ambientale ed economica di un progetto immobiliare.

Lo annuncia Coima, che riporta come il suo impegno verso uno sviluppo immobiliare sostenibile trovi anche conferma nei punteggi tra i più alti al mondo assegnati da Gresb a tre fondi immobiliari, valutati fra i più sostenibili in Europa e primi in Italia a rientrare tra i “Global sector leader”.

L’annuncio delle certificazioni è stato fatto in occasione del Coima real estate forum – appuntamento annuale di confronto sullo sviluppo del territorio con istituzioni e investitori nazionali e internazionali. Richard Tayar, Fondatore e Amministratore Delegato di Columbus International ha partecipato all’inaugurazione di ED.G.E., un centro direzionale in piena Porta Nuova. ED.G.E. sarà “un polo terziario sostenibile in tutto il suo processo realizzativo e gestionale, che nasce per essere certificato LEED Platinum”.

Assegnate dall’Us green building council e dall’International Well building institute (Iwbi), scrive Requadro, le certificazioni riconoscono la sostenibilità sociale, ambientale ed economica di un progetto immobiliare o, come in questo caso, di un’intera area urbana.

Porta Nuova, la cui progettazione è stata avviata nel 2003, diventa così il primo progetto al mondo di riqualificazione urbana a ottenere questo prestigioso doppio riconoscimento, contribuendo al posizionamento del capoluogo lombardo e dell’Italia tra i territori più avanzati nel perseguire investimenti immobiliari sostenibili con un impatto misurabile e trasparente. Lo sviluppo di Porta Nuova ha permesso la riqualificazione di un ecosistema precedentemente compromesso dalla presenza dello scalo ferroviario dismesso di Garibaldi-Repubblica e la riconnessione urbana di quartieri storici divisi tra loro per più di un secolo.

Il passo successivo è stato l’attivazione degli spazi pubblici e la creazione di una comunità di quartiere, anche attraverso un’innovativa partnership pubblico-privato fra il Comune di Milano, Coima e la Fondazione Riccardo Catella per la gestione della sicurezza, della manutenzione e del programma culturale del parco BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, che ospita un programma diversificato di oltre 200 eventi e attività culturali ogni anno con l’obiettivo di costruire e promuovere l’impegno civico con un modello di business sostenibile che possa essere replicato in altri parchi e in altre città del mondo. Lo sviluppo del quartiere, conclude Requadro, è sostenuto dal 2012 da Qatar Investment Authority (Qia), il fondo sovrano dello Stato del Qatar.

Foto via Coima

A Milano il gruppo Ferragamo apre Portrait. Scoprite con noi il polo del lusso e dell’alta hôtellerie

I milanesi all’indirizzo di corso Venezia 11 si sono imbattuti solo in un grande portone chiuso per trent’anni. Ma il primo dicembre, quel portone aprirà i battenti scoprendo la riqualificazione dell’ex seminario arcivescovile convertito in hotel e polo del lusso. Lo rivela Il Sole 24 Ore, secondo cui il gruppo Ferragamo aprirà qui Portrait Milano, hotel con 73 camere, di cui 20 suite, spa, ristoranti, bar e boutique. Il cortile interno, che si incontra superato il portale barocco di Francesco Maria Richini, sarà aperto anche su via Sant’Andrea 10 a formare la piazza del Quadrilatero (questo il nome scelto come omaggio alla moda) e che con i suoi oltre 2.800 metri quadrati diventerà un luogo di ritrovo per cittadini e turisti.

Il palazzo, si legge nell’articolo di Paola Dezza, è stato il seminario più antico in Europa, secondo nel mondo, costruito nel 1564 con una posizione strategica e centrale nel Quadrilatero fashion del capoluogo lombardo. Nei secoli è stato convitto durante l’impero di Maria Teresa d’Austria, prigione ai tempi di Napoleone, ospedale per i soldati di Radetsky. Poi venne ristrutturato da Piero Portaluppi nel 1967 e divenne atelier dell’architetto Mario Bellini negli anni Ottanta.

Portrait è il giovane brand dell’ospitalità di lusso del gruppo Lungarno, che fa capo alla famiglia Ferragamo, con due strutture attive a Firenze e Roma.

Foto via Luxury Travel Advisor

A Milano un nuovo museo d’arte, tra preziosi reperti etruschi e opere di arte contemporanea

Milano ha ufficialmente un nuovo museo, situato in una delle più prestigiose zone del centro. È il Museo d’Arte della Fondazione Luigi Rovati, che ha sede in uno dei palazzi nobili di Corso Venezia, al civico 52, ex palazzo Bocconi, quindi Rizzoli. Come riporta Il Sole 24 Ore, definire semplicemente museo questa realtà culturale è riduttivo: la Fondazione Luigi Rovati, che nel palazzo ha sede, oltre all’attività museale con la collezione rara di cimeli etruschi e di opere contemporanee, organizza mostre, cicli di conferenze, seminari di studio e ricerca, iniziative sociali di promozione culturale e scientifica.

La Fondazione intitolata a Luigi Rovati, il medico monzese fondatore di Rottapharm scomparso nel 2019, è sostenuta di Fidim, holding di partecipazione della famiglia Rovati, ed è presieduta dal figlio Lucio e dalla moglie Giovanna Forlanelli, mentre Salvatore Settis è coordinatore del comitato scientifico. Il palazzo risale al 1871; dal 1888 fu proprietà della famiglia Bocconi, successivamente, nel 1958, passò ai Rizzoli, i cui eredi lo hanno venduto nel 2015 ai Rovati.

Ecco che l’anno seguente nasce la Fondazione, che incarica MCA-Mario Cucinella Architects del progetto di recupero del palazzo, oltre che dell’ampliamento finalizzato ad ospitare la raccolta di reperti etruschi della Fondazione, insieme alle opere della collezione contemporanea, che include lavori di Andy Warhol, Lucio Fontana, William Kentridge, Pablo Picasso, Arturo Martini, Luigi Ontani.

Foto via Fondazione Luigi Rovati

Richard Tayar

A Milano vanno di moda le case extra-lusso. È boom di vendite con le agevolazioni. Ecco perché

Tenetevi pronti: i dati dicono che nel primo semestre del 2022 è stato toccato il +10% di compravendite. grazie ai vantaggi fiscali. I “paperoni” che scelgono la residenza in Italia pagano una cedolare di 100 mila euro l’anno e cercano grandi case agli ultimi piani. Il prezzo medio nel Quadrilatero della Moda: 13.550 euro al metro quadrato. Lo rivela il Corriere della Sera di Milano secondo cui, fatte le debite proporzioni, “gli stranieri che comprano le residenze extra-lusso nel centro di Milano sono non solo decisamente benestanti, ma molto spesso si tratta di top manager che hanno già casa nelle principali piazze finanziarie o nei paradisi fiscali in Europa e sono abituati a fare i conti con prezzi tra i 30-40mila euro al metro in città come Londra, Parigi, Montecarlo, mentre qui, anche nelle aree dove le quotazioni sono ai massimi, trovano da spendere decisamente meno”.

Gli stranieri che scelgono la residenza in Italia possono optare per un regime agevolato che consente di pagare una cedolare secca di 100mila euro all’anno, una cosa da poco dal punto di vista dei “paperoni” che cercano casa nei dintorni del Quadrilatero. Si calcola che 700 stranieri, con un patrimonio di almeno 30 milioni di euro, abbiano optato per questo regime fiscale nella penisola e per la massima parte le operazioni di acquisto hanno riguardato la città di Milano.

Sono notizie che ricava il Corriere dalla società di servizi Vincenzo Monti Prestige. Dall’analisi emerge inoltre che “le vendite di immobili top a stranieri sono aumentate del 10 per cento nei primi sei mesi del 2022 e che — nonostante la vulgata che descrive come operatori compulsivi del mattone le star del calcio — per la gran parte i rogiti sono sottoscritti da imprenditori, che in oltre la metà dei casi puntano su una casa già riqualificata”. Solo uno su sette si accontenta di un immobile ancora da ristrutturare, mentre le residenze solo parzialmente ammodernate conquistano il favore di un acquirente su dieci.

“Gli stranieri – si legge nel report – che comprano casa a Milano sono soprattutto alla ricerca di grandi appartamenti agli ultimi piani, almeno di 200-250 metri quadrati, con ampi terrazzi e spazi aperti”. I quartieri più richiesti? Il Quadrilatero della Moda, la zona di Brera, l’area di via Venti Settembre e corso Magenta, ma anche Porta Nuova e Citylife. Le maggiori richieste, rileva lo studio, arrivano dagli Stati Uniti con una quota del 26 per cento sul totale della domanda, dal Regno Unito (16) e dalla Germania (13); seguono svizzeri, francesi, canadesi, belgi, israeliani e olandesi, tutti con percentuali comprese fra il 2 e il 6 per cento.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Il mercato immobiliare di Milano è in pieno boom. I retroscena in un reportage di Rolling Stone

Siamo davvero di fronte a “un cortocircuito insanabile per una città che pensa di essere New York senza offrirvi i servizi e le opportunità di New York“? Milano sta diventando sempre più la guida del boom immobiliare in Italia, lasciando in parte a bocca aperta chi pensava fosse semplice accedervi; basti pensare che se si vuole acquistare una casa nella città meneghina si devono spendere, in media, 5.102 euro per metro quadro. Stando ad un reportage pubblicato da Rolling Stone, il capoluogo lombardo si sta contraddistinguendo per i suoi prezzi salatissimi, con monolocali di 13 metri quadri in affitto a 1.100 euro al mese, Una manna per gli investitori che guardano a nord, un mercato incontrollabile per i giovani che invece scelgono Milano per realizzarsi.

Stando ai dati relativi ai prezzi medi al metro quadro delle principali città italiane, Milano appare un unicum. Se si vuole acquistare una casa nella città meneghina “si devono spendere in media 5.102 euro per metro quadro, contro i 4.012 di Firenze, i 3.315 di Roma, i 3.204 di Bologna, i 2.874 di Venezia, i 2.712 di Napoli, i 1.932 di Torino, i 1.868 di Bari, i 1.330 di Palermo e gli 829 di Reggio Calabria”.

Milano, con una popolazione di 1.242.123 abitanti, è il real estate market di punta d’Italia, con un numero di annunci pubblicati che investe in pieno Centro Storico, Centro Direzionale, Città Studi, Porta Romana, Lorenteggio, Isola, Porta Venezia, Corvetto. In assoluto la zona più presente negli annunci immobilari è Centro Storico con oltre 1.854 annunci immobiliari complessivi tra affitto e vendita attualmente presenti, riporta Mercato Immobiliare. Secondo i dati dell’ OMI, il prezzo degli appartamenti nelle diverse (41) zone a Milano è compreso in tutta la città tra 1.600 euro al metro quadro e 10.450 per la compravendita e tra 5,4 al mese mese e 34,1 al mese per quanto riguarda le locazioni.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Mercato immobiliare: Milano aumenterà del 12 per cento il prezzo dei suoi immobili entro il 2024

Nel 2023 un lieve calo e poi una nuova ripresa nel 2024. È quello che emerge dalle proiezioni del real estate in Italia. Con particolare enfasi su Milano, uno dei mercati più “hot” di Columbus International.

I nostri clienti e futuri investitori possono aspettarsi un ritorno sopra i livelli pre pandemia, con alcune città che performeranno meglio di altre. Per la città di Milano si stima una crescita del 12 per cento sul mercato immobiliare complessivo e la capitale finanziaria d’Italia sarà a tutti gli effetti un vero e proprio traino per tutto il settore.

Sui prezzi possiamo attenderci un notevole effetto da parte dell’inflazione che inciderà nel triennio 2021-2024. Dal 2021 al 2022 Milano è già incrementata di oltre il 6 per cento. Milano è inoltre una delle città d’Italia in cui vendere casa non ha eguali in fatto di tempistiche: occorrono infatti appena 3 mesi per arrivare al rogito.