Notizie immobiliari, CBRE realizza l’interior design del nuovo Design Center a Milano. Scoprite i dettagli

CBRE, la più grande società al mondo di consulenza immobiliare, ha svolto un ruolo fondamentale nell’assistere un’azienda produttrice di semiconduttori nella progettazione, coordinamento e gestione del loro nuovo Design Center a Milano. Il team di Project Management di CBRE ha fornito servizi completi, tra cui progettazione degli spazi di lavoro, direzione lavori, gestione del progetto e dei costi. Inoltre, il team di Advisory & Transaction Services Office di CBRE è stato coinvolto nella negoziazione del contratto di locazione.

Stando a Monitor Immobiliare, il nuovo Design Center occupa l’intero quarto piano e parte del piano terra, coprendo circa 1.500 metri quadrati all’interno di un complesso immobiliare situato nella zona di Lorenteggio. Il design degli spazi riflette la visione del cliente di creare un ambiente di lavoro contemporaneo che favorisca la collaborazione e l’interazione sociale tra il personale, aumentando così l’engagement dei dipendenti.

Il layout del quarto piano è principalmente composto da spazi aperti con aree per il brainstorming e sale riunioni all’avanguardia, mentre il nucleo centrale è dedicato a facilitare la socializzazione e il networking. Al piano terra si trovano i laboratori di ricerca e sviluppo, insieme a una town-hall dedicata a seminari e presentazioni.

Il team di Project Management di CBRE ha adottato un approccio integrato, sfruttando la propria esperienza nella progettazione degli spazi di lavoro e nella gestione dei progetti. In modo cruciale, il team ha coordinato in modo efficace tutti gli stakeholder e i fornitori italiani e internazionali, gestendo le diverse richieste e raggiungendo con successo gli obiettivi del progetto entro i tempi e i budget prestabiliti.

Lorenzo Galbiati, Direttore del Dipartimento di Project Management di CBRE Italy, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere tutti gli stakeholder sin dall’inizio del progetto per garantire soluzioni collaborative che rispondano alle esigenze dei clienti. Ha sottolineato che i nuovi spazi combinano in modo armonioso un aspetto contemporaneo e accogliente con la necessità di ambienti di lavoro differenziati per i diversi dipartimenti. Inoltre, le strutture vantano caratteristiche tecnologiche avanzate sia nelle sale riunioni che nei laboratori.

Milano superlusso

Il rapporto di Scenari Immobiliari: a Milano il costo medio di una stanza raggiunge gli 810 euro. Ecco come muoversi

Il mercato immobiliare delle principali città italiane continua a registrare prezzi elevati per l’affitto di una stanza, con Milano e Roma a svolgere un ruolo di primo piano. Secondo gli ultimi dati, il costo medio di una stanza a Milano ha raggiunto la cifra notevole di 810 euro al mese, mentre a Roma sono sufficienti 630 euro per trovare alloggio.

Milano, una delle città più importanti e costose d’Italia, continua a sperimentare una domanda crescente per le stanze in affitto. La vivace vita notturna, l’offerta culturale e le numerose opportunità di lavoro attirano molti giovani e professionisti, aumentando così la richiesta di alloggi. Di conseguenza, i prezzi delle stanze sono saliti in modo significativo. Il costo medio di 810 euro al mese è una cifra considerevole che richiede un impegno finanziario considerevole da parte degli inquilini.

Dall’altra parte, Roma, la capitale italiana, offre un’alternativa più conveniente. Nonostante sia anch’essa una città costosa, il costo medio di una stanza a Roma si attesta a 630 euro al mese. Questo potrebbe essere attribuito a vari fattori, come la maggiore disponibilità di alloggi e una concorrenza leggermente inferiore rispetto a Milano.

Milano offre un’ampia gamma di opportunità di lavoro e un vibrante stile di vita urbano, nonostante il costo elevato rappresenti una sfida finanziaria per molti. Cresce, però, il dato degli appartamenti sfitti sul territorio cittadino. Sì, perché se secondo l’osservatorio di Immobiliare.it ben il 46 per cento degli annunci immobiliari sono “difficili da collocare sul mercato”, e restano online per mesi. A Milano, secondo quanto registrato dall’Agenzia delle entrate, le unità immobiliari residenziali sono circa 820mila, di cui 700mila occupate dalle famiglie residenti. Restano quindi 120mila case. Gli studenti fuori sede sono più di 70mila, e il loro fabbisogno si aggira tra le 25mila e le 30mila unità, arrivando a 90mila appartamenti occupati, rileva Fanpage.it. Airbnb e altre piattaforme di affitti brevi, inoltre, hanno sottomano tra i 15mila e i 20mila appartamenti. Altri 50mila vanno a chi vive e lavora a Milano, senza prendere la residenza: secondo questo calcolo, a restare fuori sarebbero circa 20mila appartamenti.

Il Salone del Mobile chiude un’edizione di grande successo. La nuova Milano tra design e immobiliare

Il Salone del Mobile di Milano, la più grande fiera del design e dell’arredamento a livello mondiale, si è rivelato un grande successo con oltre 300.000 visitatori provenienti da tutto il mondo. Siamo ufficialmente di fronte ad un’importante occasione per l’industria del design milanese e per l’economia della città.

Milano si conferma dunque città leader nel campo del design e dell’architettura, e la fiera del Salone del Mobile è un’occasione per gli esperti di settore di presentare le loro nuove creazioni e di mostrare le tendenze del mercato. Inoltre, l’evento attira anche una vasta gamma di acquirenti e appassionati del design, che sono sempre alla ricerca di nuovi prodotti innovativi e di alta qualità.

Il mercato immobiliare di Milano riflette l’importanza del design e dell’architettura nella città. Gli acquirenti di proprietà immobiliari a Milano sono spesso alla ricerca di case e appartamenti con un design moderno e all’avanguardia, dotati di interni eleganti e funzionali. L’importanza del design è evidente non solo nelle case private, ma anche negli edifici commerciali, negli hotel di lusso e negli spazi pubblici come i parchi e le piazze della città.

“La 61ª edizione del Salone del Mobile di Milano è stata un successo internazionale ed è grande la soddisfazione per aver superato le attese” ha commentato Maria Porro. “Le presenze rappresentano un risultato eccezionale per il quale abbiamo lavorato con l’obiettivo di dare nuovi sensi e valori alla visita in fiera e nuove esperienze ai visitatori che ci hanno raggiunto. Da questa edizione abbiamo tratto diverse lezioni importanti: abbiamo imparato che si può riprogettare un evento grandissimo come il Salone per traghettarlo nel futuro, che si può vincere la partita della sostenibilità quando tutto il sistema rimane coeso, che si possono immaginare e utilizzare nuovi contenuti per generare conoscenza, crescita, valore”.

Foto via Salone del Mobile

Milano

Al via la mega-riqualificazione di Corso di Porta Nuova 19 a Milano. Tutte le ultime informazioni sul cambio d’uso

Sono partiti i lavori di riqualificazione per un edificio situato al Corso di Porta Nuova, 19/Via Fatebenesorelle, 1-3, a Milano. Il complesso sarà completamente ristrutturato per diventare “un edificio efficiente, sostenibile e performante”. Lo comunica Monitor Immobiliare secondo cui l’immobile, di proprietà del fondo Atlas, gestito da Kryalos SGR e con investitori appartenenti al Gruppo Allianz, comprende due blocchi di otto piani fuori terra e due piani interrati, affacciati su Corso di Porta Nuova e su Via Fatebenesorelle, per una superficie totale di circa 35.000 mq.

Il progetto di riqualificazione è stato affidato a Lombardini22 e dovrebbe essere completato entro il 2025. L’obiettivo del progetto è di creare spazi sostenibili con una ridotta impronta ambientale e consumi energetici. L’edificio ospiterà uffici e sarà certificato secondo standard di sostenibilità come Core&Shell LEED Platinum, WELL Platinum, BREEAM Excellent e Wiredscore Platinum. Inoltre, sarà un Nearly Zero Energy Building realizzato con i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Milano, i dieci Comuni più economici nell’hinterland (da uno studio effettuato da Insights)

Milano fa sempre più rima con cocktail immobiliare. Prendete i prezzi molto alti delle case, combinateli ai canoni di affitto al massimo storico, aggiungete una forte crescita dei mutui, ed ecco che i prezzi nel capoluogo lombardo volano. Ma a volar via potrebbero essere anche i suoi futuri abitanti, costretti a cercare la loro prima casa fuori Milano. L’opportunità della scelta dipende da diversi fattori: la distanza dal capoluogo è un elemento fondamentale se si lavora in città e se per raggiungerla bisogna utilizzare mezzi propri (a quel punto il costo del carburante e dell’usura dell’auto rischia di mangiare tutto il risparmio sulla rata del mutuo), mentre un altro fattore da considerare è se si può lavorare da casa online. Un ulteriore esempio è quello di chi ha figli che devono frequentare le scuole superiori e che valutano di trasferirsi in un comune dove non ce ne sono, e così via.

Concentrandosi solo sul fattore economico, uno studio effettuato da Insights – business unit specializzata in analisi di mercato di immobiliare.it – identifica i dieci Comuni della provincia a 30-40 minuti dal centro del capoluogo, dove è possibile comprare un trilocale con un sostanziale risparmio di prezzo e di rata di mutuo rispetto a Milano centro. Il Comune più economico, sottolinea Corriere Milano, risulta essere Abbiategrasso, dove un trilocale costa in media 150.000 euro. Con 160.000 euro si trova a Lodi e con 180.000 a Pioltello, la prima ha tutti i servizi tipici di un capoluogo di provincia, e, come Pioltello, è servita molto bene dal treno. Sotto i 190.000 euro si trovano Saronno (servitissima con la Nord Cadorna, Garibaldi, Centrale e Passante) e Cinisello Balsamo. In realtà, in entrambi questi Comuni il nuovo costa più o meno come il nuovo nella periferia meno servita di Milano.

Sotto i 200.000 euro si pongono Rho, Lissone e Seregno, mentre appena sopra, a 203.000 euro, Cologno Monzese e Cesano Maderno. Che cosa significano questi prezzi in termini di rata del mutuo? Ipotizzando un finanziamento a 30 anni pari all’80 per cento del prezzo, si parte da Abbiategrasso per arrivare a 969 euro a Cesano Maderno. La rata per la casa tipo da 450.000 euro a Milano sarebbe di 1.933 euro.

Mercato immobiliare, i prezzi delle case a Milano sono i più alti d’Italia. “Il Post” ci spiega il perché

Il mercato immobiliare di Milano gioca tutta un’altra partita.

A Milano continua la corsa dei prezzi, la cui media si attesta ad oltre 6.600 euro al metro quadrato, in aumento dell’11,9 per cento sul 2021 e del 46,6 rispetto a cinque anni fa. Considerando le macroaree urbane, il prezzo medio varia sensibilmente da zona a zona: in quelle centrali si va da 10.400 ai circa 13.200 euro al metro quadrato, con punte che raggiungono i 19.200, mentre nelle aree semicentrali da 5.000 a 6.550, con punte di 8.100 nel semicentro Sud, influenzato dalle opere di riqualificazione legate a Milano Cortina 2026; e in quelle periferiche da 3.800 a 4.900, con una media di prezzo top vicina ai 5.800 euro al metro quadrato.

Stando a Il Post, oggi comprare una casa a Milano costa mediamente il 40 per cento in più rispetto al 2015, anno in cui la città ha ospitato Expo. Lo stesso vale per gli affitti. Nello stesso arco di tempo il reddito medio degli abitanti è cresciuto solo del 5 per cento. La crescita dei prezzi delle case a Milano è stata eccezionale e più sostenuta di quella che comunque ha interessato anche alcune delle altre grandi città italiane.

Ci sono varie ragioni che spiegano questa eccezionalità:

1 – Milano vanta un mercato immobiliare più paragonabile a quello delle grandi città europee, più attrattive in termini di investimenti immobiliari sia da parte dei grandi fondi che da parte dei piccoli risparmiatori.

2 – Milano è una città con un’economia in forte crescita da anni e che si è resa sempre più attrattiva per lavoratori e aziende, ma anche per la ricerca e le università.

3 – Le dimensioni di Milano sono contenute, cosa che fa crescere i prezzi, sia di vendita che di affitto. Ci sarebbero troppi pochi immobili per soddisfare la richiesta che arriva da chi vuole trasferirsi per lavoro o studio, oppure da chi vuole semplicemente investire.

4 – Edifici nuovi e moderni costruiti negli ultimi anni hanno contribuito ad aumentare le quotazioni.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Milano, Palazzo Trussardi riapre a Milano dopo una grande ristrutturazione, tra moda e cultura

L’idea di una sede – Palazzo Trussardi – che fosse un vero e proprio hub del suo marchio, nel centro di Milano, arriva da Nicola Trussardi. Lo individuò nel palazzo sul lato sinistro del Teatro alla Scala, affacciato sulla Piazza omonima. Inaugurato nel 1996, nel decennio successivo è divenuto un riferimento per il mondo fashion, ma non solo, dal momento che Palazzo Trussardi era sede anche dell’omonimo e celebre ristorante. Come riportato dal Sole 24 Ore, dopo un lungo periodo di chiusura, a fine 2022 il palazzo ha riaperto le sue porte, “proponendosi come fulcro del mondo Trussardi”. Sede oggi ancor più significativa per la casa di moda, entrata in una fase di ristrutturazione affidata ad Angelo Rodolfi. Il manager, nel ruolo di amministratore unico e chief restructuring officer, è partner della società bergamasca 3XCapital specializzata in ristrutturazioni aziendali. Nell’edificio sono riuniti il flagship store, l’headquarter e due spazi per la ristorazione; un caffè e un ristorante, affidati allo chef stellato Giancarlo Perbellini.

L’intervento degli architetti, prosegue il Sole 24 Ore, è partito dalla ripulitura da tutti gli strati che negli anni erano stati sovrapposti alla struttura originaria, per valorizzare con onestà e chiarezza le funzioni e i materiali originali dell’edificio. “È riemerso il pavimento in ‘terrazzo”’ voluto da Nicola Trussardi – spiega Grawert – un chiaro richiamo a Carlo Scarpa. I pilastri perimetrali sono stati spogliati dai rivestimenti posticci, quindi ricoperti con un intonaco materico, del colore della terra locale, per dare la sensazione di una presenza coerente con il luogo e la storia dell’edificio”.

Uno degli elementi di maggior impatto è lo specchio diagonale che, a piano terra, unisce la zona retail al Café e che riflette Piazza della Scala: “Riporta lo spazio esterno all’interno – commenta il progettista – e invita a percorrere tutti gli ambienti, unendo con una diagonale luminosa le varie funzioni, fino al piano superiore del ristorante. Lo specchio, così come la superfice metallica che riveste il soffitto, è in contrasto con l’aspetto dei pilastri perimetrali, lasciati al grezzo. Abbiamo deciso di riutilizzare anche materiali dal cantiere, come negli sgabelli dello store, realizzati con residui cementizi a cui sono stati sovrapposti da Gröbel dei sedili di auto rottamate. Anche alcune portiere di auto dismesse sono diventate degli espositori per la pelletteria in vetrina. Il motivo del riuso e della durata dei materiali nel tempo è stato uno dei temi portanti”.

Un modo di progettare, quello di bplus.xyz, che tiene in considerazione le inevitabili evoluzioni nel tempo: “Una serie di luci verticali abbraccia come una corona i pilastri interni e caratterizza tutti gli spazi, dal negozio al Café, al Ristorante, transitando da una luminosità più fredda a una più calda. Le lampade sono in metallo e vetro e possono essere sostituite, così come, una volta dismesse, recuperate nei loro componenti” conclude Grawert.

Milano traina il mercato immobiliare

“S” come Salone, “M” come Milano. Il Salone del Mobile si riprende Milano

Il nuovo abbecedario del design, reinventato dallo studio Leftloft e reinterpretato da Gio Pastori, vede ventisei coloratissimi manifesti, uno per ogni lettera dell’alfabeto, accompagnata da un arredo dalle forme archetipe, per raccontare il Salone del Mobile e gli oggetti attorno ai quali si è sviluppato il sistema del design internazionale. Un alfabetiere alla Munari, composto da forme assolute e animato dall’uso di luce e nuance pure e intense, che, alla domanda “Do you speak design?”, risponde con A is for armchair, B is for bookcase, C is for chair, D is for Desk, G is for Gazebo, L is for Lamp, O is for Outdoor, T is for Table…

In questo alfabeto, le lettere “M” e “S” si accompagnano naturalmente alle icone Mirror e Sofa. Fino a oggi. Ecco, infatti, spuntare due nuovi, vivaci Manifesti che raddoppiano il senso di questi monogrammi. Ad aprile, infatti, “M” non può che indicare la città del design per eccellenza Milano e “S” sta, ovviamente, per Salone, il lemma italiano che, in tutto il mondo, è sinonimo di Design. I visual che le accompagnano raccontano di una città iper- colorata, allegra, in cui traspare una gioia di vivere che sa di viaggio, esperienza, stimolo e ispirazione, in cui gli oggetti icona del design si fanno urbe e giocano a inventare un nuovo skyline che sembra esplodere di energia, forme, geometrie, brusii.

“Manifesto di Euroluce”, invece, mostra, con una suggestione visiva semplice ma potente, la nuova esperienza che il visitatore e l’espositore faranno di questa manifestazione. Lo spazio della biennale, quindi, come involucro magico e luminescente che, dopo aver raccolto in sé tutta la luce del mondo, si apre poco per volta come per invitare a entrare e scoprire non solo il lato tecnico, progettuale, commerciale della biennale ma soprattutto la carica emozionale di questo elemento così imprescindibile per il design e l’architettura. “Reimagine your light experience” suggerisce come Euroluce rappresenterà una nuova esperienza totalizzante, con momenti ispirazionali e generativi, che daranno a chi visiterà i suoi padiglioni la sensazione di vivere un viaggio multisensoriale e coinvolgente alla scoperta di inediti e suggestivi significati luminosi e spaziali.

Fonte: Salone del Mobile

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Milano, maxi sviluppo. La risposta di Hines-Prelios: “Milanosesto non è in vendita”

Aria di braccio di ferro a Milano dalle parti di Hines e Prelios, dopo le indiscrezioni – pubblicate dal Sole 24Ore – sulla presentazione di un’offerta da circa 100 milioni di euro da parte di una cordata guidata da Coima e Redo per rilevare l’area di Milanosesto. “In relazione a quanto apparso oggi sulla stampa – si legge nella nota delle due società – Hines e Prelios Sgr, che hanno ieri sera ricevuto un’offerta di acquisto, definita binding, da parte di Coima e Redo, precisano che il progetto Milanosesto non è in vendita. Stupisce che sia pervenuta un’offerta, senza alcuna base seria meritevole di approfondimento e senza alcuna possibilità di trovare un riscontro se non nel fermo diniego. Hines e Prelios Sgr qualificano assolutamente irricevibile, anzi provocatoria, l’offerta ricevuta. Hines e Prelios Sgr si riservano ogni azione utile alla tutela dei propri interessi economici e reputazionali”.

Come riportato dal Sole 24 Ore, Coima, gruppo italiano leader nel real estate e già protagonista, tra gli altri, dello sviluppo del quartiere Porta Nuova a Milano, e Redo Sgr, fondo promosso da Fondazione Cariplo, partecipato da Cdp e già storicamente attivo nell’housing sociale, hanno inviato la loro offerta a Hines per l’acquisizione delle quote sia di Milanosesto che di “Unione 0”. Dietro tutto, un potenziale ripensamento dell’intero progetto da parte di Intesa Sanpaolo (istituto capofila del pool di finanziatori in compagnia di UniCredit, BancoBpm e Banca Ifis), per un masterplan a maggiore trazione sociale, in cui sanità, ricerca, social housing e studentati dovrebbero avere un ruolo di primo impatto.

Foto via Sole 24 Ore

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Boom del mercato immobiliare. Milano attrae sempre più investitori ed apre nuovi orizzonti

Il mercato immobiliare commerciale europeo resta attrattivo per gli investitori. Nel corso della prima metà del 2022 gli investimenti immobiliari sono aumentati rispetto allo stesso periodo del 2021 (circa 20 miliardi di euro e un incremento del 70 per cento circa) per poi subire un rallentamento a causa degli elevati livelli di inflazione, dell’incremento dei tassi di finanziamento, e dell’aumento dei livelli di incertezza economica, dell’incremento dei costi dell’energia e del perdurare del conflitto russo-ucraino, compensato, però, da importanti transazioni concluse a fine anno che hanno portato i volumi totali a superare i livelli del 2021: 40 miliardi di euro di investimenti complessivi, per un incremento di circa il 20 per cento.

Le previsioni per il 2023 risultano fortemente legate alla sostenibilità economica dei canoni di locazione e alla loro capacità di incidere sui rendimenti. È quanto emerge dal Rapporto 2023 sul mercato immobiliare commerciale, presentato a Milano da Scenari Immobiliari nel corso del convegno “LIVING IN A TWO-SPEED WORLD – Negozi di città e centri commerciali del nuovo decennio” e ripreso da AffariItaliani.it.

“I consumatori, in Italia, in Europa, nel mondo – commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – sono tornati nei negozi e, nello stesso tempo, le loro abitudini di acquisto online sono diventate continuative e definite. I luoghi del commercio, i negozi, le grandi superfici, stanno cambiando forma e rapporto con lo spazio pubblico. Gli investimenti immobiliari nel settore sono in crescita e, nello stesso tempo, gli investitori istituzionali sono diventati maggiormente speculativi”.