A A Miami, il mercato dell’immobiliare di marca sta vivendo una notevole crescita. Fonte: The New York Times

Basta esplorare una striscia di costa incantevole di 10 miglia a Miami per trovare una miriade di opzioni per lo shopping di lusso. Tuttavia non sono alta moda o auto di lusso che i compratori portano a casa, ma proprietà con prestigiose etichette “addosso”. Il mercato dell’immobiliare di marca sta vivendo una notevole crescita. Secondo un rapporto di Knight Frank, consulenti globali nell’ambito dell’immobiliare, la domanda di condomini di lusso con nomi noti è prevista crescere del 12 percento all’anno fino al 2026. Proprio come i produttori di jeans e designer di borse hanno da tempo compreso l’attrattiva di un marchio di rilievo, gli sviluppatori immobiliari ora ne comprendono l’importanza. In pratica, in quasi ogni grande città, i potenziali acquirenti possono esplorare residenze proposte da noti marchi dell’ospitalità come Four Seasons, Aman e Ritz-Carlton. In modo sorprendente, marchi meno convenzionali stanno ora esplorando questa tendenza, con case automobilistiche di lusso e aziende di alta moda che considerano i condomini come la loro prossima frontiera.

Nella tranquilla enclave di Sunny Isles Beach, nel cuore della Contea di Miami-Dade, alcune delle torri più imponenti portano nomi illustri come Porsche Design Tower, Residences by Armani Casa e le future Bentley Residences. Entro il 2026, le Bentley Residences si innalzeranno nel cielo, con una facciata adornata da vetri incassati nel caratteristico disegno trapuntato a diamante di Bentley, immediatamente riconoscibile agli appassionati del prestigioso costruttore automobilistico britannico. Tutti questi straordinari sviluppi condividono un visionario comune: Gil Dezer. Da oltre un decennio, ha silenziosamente investito in questa opportunità, espandendo le sue partnership con marchi mentre i valori immobiliari di Miami continuavano a crescere. “I marchi automobilistici di oggi aspirano a essere non solo marchi di auto, ma anche marchi di stile di vita,” afferma Dezer, che si è alleato con Porsche nel 2012. “Lo stesso vale per tutto, dai golf club agli occhiali da sole. E siamo stati abbastanza fortunati da entrare in questo settore dell’immobiliare.”

Il New York Times riferisce che il signor Gil Dezer, erede dell’impero Dezer Development nel Sud della Florida, ha svolto un ruolo chiave nel fondere due mondi apparentemente diversi: l’immobiliare e le auto. La Dezer Development, di proprietà di suo padre, Michael Dezer, gode di una presenza imponente, vantando la proprietà di nove maestose strutture dislocate su quasi 30 acri di pregiato terreno fronte oceano a Miami. Parallelamente, Michael Dezer è noto come un appassionato collezionista di auto, con una flotta impressionante di circa 1.800 veicoli, molti dei quali sono esposti all’interno del suo museo privato. In contrasto, la collezione personale di Gil Dezer, con un totale di 32 auto, è relativamente modesta. Tuttavia, ha abbracciato con entusiasmo l’attività di famiglia, trovandosi all’incrocio di due passioni appassionanti: l’immobiliare e le auto. Sebbene il marchio Armani possa sembrare un po’ fuori luogo in questo contesto, il concetto di edifici legati all’automobile si sposa perfettamente con la visione della Dezer Development. La famiglia Dezer ha già scolpito un proprio spazio nell’immobiliare di marca, con Gil Dezer che è stato il primo sviluppatore a ottenere una licenza col marchio di Donald Trump.

Questa collaborazione ha portato alla costruzione di sei torri marchiate Trump. Va notato che il signor Dezer sostiene apertamente l’ex presidente, arrivando persino a scegliere Mar-a-Lago come location per il suo matrimonio nel 2007. Tuttavia, i primi anni 2010 segnarono un cambio di rotta per l’azienda quando intrapresero una licenza con Porsche, una mossa pionieristica per l’azienda. Il signor Dezer sapeva che per il progetto avesse successo, doveva pensare al di fuori degli schemi convenzionali. “Porsche non si correla esattamente all’immobiliare,” ha osservato il signor Dezer. Il Porsche Design Tower, che è stato inaugurato nel 2014 e ha accolto i primi residenti nel 2017, emana la stessa energia slanciata e maschile delle esposizioni di auto che il signor Dezer frequentava da bambino con suo padre. L’edificio stesso non ha un ingresso dedicato ai pedoni. Invece, i visitatori vengono accolti da un arco grigio-ardesia che reca la scritta “Porsche Design” nel famoso font 911 di Porsche. All’arrivo, gli acquirenti possono parcheggiare e accedere al luminoso lobby arredato con le stesse tonalità di bronzo, rosso e nero del logo di Porsche, oppure optare per un’esperienza più unica: guidare le loro auto nell’edificio tramite l’ascensore per auto brevettato chiamato “Dezervator.” Questo innovativo ascensore, che deposita comodamente le auto di fronte a un muro di vetro di ciascuna unità, è stato elogiato da Stefan Buescher, CEO di Porsche Lifestyle Group, come caratteristica di rilievo. Ha affermato: “È stata una continuazione naturale trasferire i nostri principi di design unici nel mondo dell’immobiliare.” La creazione del Porsche Design Tower è stata un notevole investimento finanziario, con il signor Dezer che ha destinato circa 480 milioni di dollari al progetto. Di questa somma considerevole, stima che circa il dieci percento sia stato dedicato esclusivamente alla creazione del Dezervator. Tuttavia, considera questa spesa del tutto giustificata. Inizialmente, l’idea era nata dalla possibilità di parcheggiare una Porsche, una Lamborghini o una Bugatti nel proprio salotto. Tuttavia, il concetto si è evoluto, con gli acquirenti che sono sempre più attratti dalla privacy offerta da queste unità, evitando gli inconvenienti associati alla vita in condominio, in particolare per le persone di spicco.

L’attrattiva del riconoscimento del marchio ha svolto un ruolo chiave nell’attrarre acquirenti come Juan Pablo Verdiquio, un sviluppatore immobiliare con sede a Miami. Nel 2017, ha acquistato un’unità di tre camere da letto presso il Porsche Design Tower. Tra i suoi vicini figurano ora personaggi iconici come Lionel Messi, Alicia Keys e Swizz Beatz. Con una predilezione personale per le auto Porsche, che si estende al suo Taycan e alla Panamera Turbo della moglie, il signor Verdiquio ha visto in questo condominio un simbolo di qualità nel competitivo mercato immobiliare di Miami. “Ogni anno vengono costruiti migliaia di nuovi appartamenti qui, quindi scegliere un marchio che conoscevo mi sembrava un modo per preservare il valore nel lungo termine,” ha spiegato. “Da un punto di vista finanziario, mi è piaciuto molto che fosse marchiato con Porsche.”

Carlos Rosso, uno sviluppatore di lusso di Miami, osserva una crescente tendenza tra gli acquirenti di case che sono sempre più influenzati dalla logica di un’associazione di marca che valorizza il loro investimento immobiliare. “Siamo tutti nello stesso mercato per gli acquirenti, e stiamo tutti cercando di differenziare i nostri prodotti,” ha notato. “Ogni edificio residenziale deve raccontare una storia, e il marchio è un modo per non dover spiegare cosa rappresenti un edificio. Stai associando te stesso a un marchio già familiare.” Nel suo ruolo di capo di Rosso Development, il signor Rosso è attualmente concentrato su The Standard Residences, Midtown Miami, una torre residenziale di 12 piani che mira a conquistare gli acquirenti sfruttando l’ambiente audace dei The Standard Hotels. Questi hotel sono forse meglio conosciuti per la loro iterazione di West Hollywood, dove modelle snelle e abbronzate si rilassano in una scatola di plexiglass dietro la reception. Nel 2014, il signor Rosso ha collaborato con il signor Dezer per realizzare Residences by Armani Casa, una torre residenziale di 56 piani situata a poca distanza dal Porsche Design Tower.

Questo sontuoso edificio, che ha aperto le sue porte nel dicembre 2019, riflette le sensibilità di design del leggendario Giorgio Armani in ogni dettaglio. Dalle tappezzerie e tessuti ai mobili selezionati personalmente, ogni aspetto emana un’eleganza femminile. Carta da parati floreale tenue, mobili curvi in taupe e oro: è un forte contrasto con l’atmosfera da milionario-meets-man-cave del Porsche Design Tower, con le sue linee affilate e le audaci tonalità primarie. Ora, il signor Dezer sta rivolgendo la sua attenzione alle future Bentley Residences Miami, previste per iniziare la costruzione quest’anno sul sito dell’ex Thunderbird Motel di Miami, costruito negli anni ’50 e demolito nel giugno. Questo edificio fronte oceano di 62 piani è progettato per elevare ulteriormente l’esperienza di lusso, con quattro ascensori Dezervator, garage in grado di ospitare tre o quattro auto e piscine private all’aperto collegate a ciascuna delle 216 unità. Le residenze con vista sull’oceano avranno anche docce all’aperto. Gli spazi comuni includeranno un Macallan Whisky Bar, un ristorante di Todd English e un salotto per i sigari. Le unità sono in vendita a prezzi compresi tra i 5,5 milioni di dollari e i 35 milioni di dollari, per soddisfare coloro che cercano un’esperienza di vita esclusiva e distintiva. Ian Reisner, Vice President di Dezer Development, sottolinea la natura unica di queste offerte. “Le persone cercano qualcosa di unico,” ha osservato. “Non ci sono un milione di Porsche su e giù per la strada, c’è solo una. Ora faremo ancora meglio con Bentley.” Per i collezionisti seri di auto desiderosi di unire la passione per le automobili con l’abitazione di lusso, Miami offre diverse opzioni allettanti. Un esempio è rappresentato dalle Aston Martin Residences, situate nel centro di Miami. Attualmente in costruzione e previste per essere completate entro la fine dell’anno, queste 391 unità sono quasi interamente esaurite.

La torre di 66 piani ha una forma distintiva di vela curva lucente, con unità a partire da 6,5 milioni di dollari e che salgono a 59 milioni di dollari per il penthouse triplex, che include una rara hypercar Aston Martin Vulcan del valore di 2,3 milioni di dollari. Il progetto si presenta come “Un’auto trasformata in un grattacielo” sul suo sito web, mirando a incarnare uno zeitgeist senza tempo, approvato da James Bond. Quando aprirà, afferma il produttore, German Coto, “Sarà apprezzato da coloro che apprezzano uno stile di vita di lusso unico.” Questa tendenza non è confinata a Miami da sola. Sull’isola di Jumeira Bay a Dubai, il Bulgari Lighthouse, una torre di 27 piani con una distintiva facciata ondulata ispirata al corallo, è in fase di sviluppo dal prestigioso produttore di orologi Bulgari. Lamborghini, che in precedenza aveva tentato senza successo una proprietà residenziale con il proprio marchio a Dubai, sta ora facendo un nuovo sforzo con progetti pianificati in Egitto, Brasile, Cina e Spagna. Il rinomato stilista libanese Elie Saab ha messo il proprio marchio in residenze a Londra e Dubai, mentre le iconiche sensibilità di design del compianto Karl Lagerfeld si riflettono in cinque ville sulla Golden Mile di Marbella.

Tutti questi sviluppi, secondo Clelia Warburg Peters, Managing Partner di Era Ventures, un fondo immobiliare basato su tecnologia, sono dei parchi giochi di marca per l’élite ricca e ci si aspetta che questa tendenza guadagnerà ulteriore slancio mentre il mercato immobiliare rimane competitivo. “Stiamo vivendo una nuova era dorata e ci sono molte persone ricche,” ha osservato. In passato, il luogo di primo ordine era il modo principale per differenziare gli asset di alta gamma. Tuttavia, con i luoghi di primo ordine che diventano sempre più limitati, gli sviluppatori non dovrebbero sorprendersi se marchi meno convenzionali cercheranno di conquistare il proprio spazio nell’arena immobiliare residenziale. “Non credo che nessuno voglia vivere nell’edificio Coca-Cola,” ha riflettuto la signora Peters. “Ma sarei sorpresa se Restoration Hardware introdurrà la propria linea di case? Assolutamente no. Questa è una delle aree di crescita più significative nell’industria immobiliare.”

Mercato immobiliare New York

La rinascita urbana di New York City: una riconversione intelligente da uffici a case trasforma la città del futuro

Negli ultimi tempi si è discusso molto delle conversioni da ufficio a residenziale a New York, ma sono sorti anche interrogativi su chi stia effettivamente portando a termine queste operazioni.

The Real Deal ha analizzato i dati per individuare tutti gli immobili programmati per tali ristrutturazioni. L’analisi dei permessi di modifica presentati tra il 2022 e il 2023 da TRD ha rivelato i cinque progetti di conversione da ufficio a residenziale più grandi. Ecco una panoramica.

25 Water Street

Dopo il taglio del nastro di Harry Macklowe’s One Wall Street a marzo, 25 Water Street si è aggiudicato il titolo della conversione da ufficio a residenziale più grande del paese, con proposte per modificare oltre 900.000 dei 1,1 milioni di piedi quadrati dell’edificio. In precedenza noto come 4 New York Plaza, il grattacielo di 22 piani ospitava il New York Daily News, American Media e J.P. Morgan Chase, tutti i quali hanno abbandonato gli spazi durante la pandemia. I proprietari GFP Real Estate e Metro Loft Management di Nathan Berman hanno acquisito la storica proprietà per 250 milioni di dollari nel dicembre con piani per aggiungere 10 piani mentre rimodellano gli interni per consentire spazi luminosi e cortili. Le 1.200 unità in affitto previste varieranno da monolocali a appartamenti con quattro camere da letto, sistemando circa 50 unità per piano. Alcune di queste abitazioni offriranno soffitti alti 10 piedi e uffici domestici senza finestre.

160 Water Street

Lo studio di architettura Gensler è dietro a questa conversione di 487.000 piedi quadrati nel quartiere finanziario. Cinque piani saranno aggiunti all’edificio ex ufficio di 24 piani, offrendo 586 unità in affitto che avranno accesso a una terrazza panoramica comune, una palestra, spazi di co-working e di ristorazione, una sala da bowling e una spa. La massiccia ristrutturazione e l’ampliamento sono finanziati da un prestito di 272,5 milioni di dollari da Brookfield Real Estate Financial Partners, che consentirà anche allo sviluppatore, Vanbarton Group, di rivestire la facciata. Si prevede che gli inquilini arriveranno a partire da settembre 2024.

55 Broad Street

A pochi passi dal cantiere del prossimo edificio residenziale più alto di Lower Manhattan a 45 Broad Street, Silverstein Properties e Metro Loft Management hanno in programma di convertire l’edificio per uffici di 55 Broad in 571 unità in affitto a tariffa di mercato. La coppia ha pagato 172,5 milioni di dollari a Rudin Management per la proprietà a luglio, con l’ex proprietario che conserva una quota nel progetto. I permessi presentati ad agosto indicano 49 Broad Street come sede di oltre 400.000 piedi quadrati di costruzione, aggiungendo sei piani all’edificio di 30 piani. Tra i servizi previsti vi sono un club privato, una palestra, spazi di co-working e una piscina panoramica da 45 piedi con area solarium e zona per grigliate. Si prevede che i lavori inizieranno questo mese. 650 First Avenue Lalezarian Properties ha acquisito questo edificio per uffici di otto piani per 33,5 milioni di dollari il 23 marzo, un giorno dopo che il Dipartimento degli edifici ne ha dato il via libera per trasformarlo in abitazioni. Una volta completato, l’edificio includerà 23.000 piedi quadrati di spazi commerciali e oltre 116.000 piedi quadrati di abitazioni, come indicato dai documenti presentati.

330 West 42nd Street

A Midtown, Resolution Real Estate ha grandi piani per una parziale conversione del McGraw-Hill Building a 330 West 42nd Street. La torre art deco di 33 piani, designata come monumento cittadino nel 1979, convertirà oltre 560.000 piedi quadrati in 224 unità in affitto, che spaziano da monolocali a bilocali, dal 12° al 32° piano. La ristrutturazione di 100 milioni di dollari non comporterà la cancellazione dei contratti per gli uffici; gli inquilini corporate continueranno a affittare spazi ai piani inferiori. In precedenza, i proprietari avevano speso 40 milioni di dollari per rimuovere le finestre non storiche per ripristinare l’aspetto iconico dello spazio lungo una delle principali arterie della città.

Billionaires' Row

Il ritorno di New York: recuperati il 99% dei lavori persi durante la pandemia. Ma i guadagni cambiano ritmi

La città di New York sta recuperando parecchi posti di lavoro nel settore privato quanti ne aveva prima della pandemia, anche se il percorso di ripresa, nei mesi scorsi, si è rivelato piuttosto altalenante tra i vari settori economici. “La ripresa dell’occupazione nella città è una buona notizia”, ha dichiarato il Comptroller dello Stato, Thomas DiNapoli. “Stiamo assistendo a una crescita nei settori dei titoli, dei trasporti, della logistica e degli uffici, ma il commercio al dettaglio, i ristoranti, l’edilizia e il turismo continuano a essere indietro rispetto alla ripresa nazionale.”

Questi risultati evidenziano la lotta in corso della Grande Mela contro i danni economici causati dalla pandemia, il mese successivo alla fine ufficiale di un’emergenza nazionale triennale decretata dal governo federale. La città di New York ha il 99,4 per cento del numero totale di posti di lavoro nel settore privato che esistevano quando sono stati segnalati i primi casi di coronavirus nello Stato dell’Impero a marzo 2020.

I posti di lavoro nel settore dei titoli sono aumentati del 6,41 per cento tra marzo 2023 e marzo 2019, con 192.700 posizioni attualmente occupate, secondo l’analisi. I posti di lavoro negli uffici sono aumentati del 3,72 per cento nello stesso periodo, arrivando a un totale di 1.513.100, nonostante il tasso di vacanza attuale del 22% negli spazi per uffici commerciali. Anche i settori dei trasporti e della logistica sono cresciuti leggermente, raggiungendo 130.300 posti, ma altri settori non hanno avuto altrettanta fortuna.

Il settore delle arti, dell’intrattenimento e delle attività ricreative è diminuito del 14,59 per cento in quel periodo quadriennale, con soli 79.600 posti di lavoro complessivi, rispetto ai 93.200 del 2019. Il turismo è diminuito del 14,50 per cento, arrivando a 243.153 posti di lavoro. Il commercio al dettaglio è diminuito da 343.900 posti di lavoro nel marzo 2019 a soli 300.400 nel marzo 2023, una diminuzione del 12,65 per cento.

I posti di lavoro nel settore dell’edilizia sono diminuiti dell’8,07 per cento a 145.900 in tutte le cinque circoscrizioni. I ristoranti hanno subito una riduzione del 4,54 per cento del personale. Attualmente, la città ha un totale di 4.078.300 posti di lavoro nel settore privato rispetto ai 4.035.500 di quattro anni fa, rappresentando un aumento complessivo dell’1,06 per cento.

DiNapoli ha avvertito che settori in difficoltà come le arti, l’ospitalità e il commercio al dettaglio dovranno recuperare ulteriori posti di lavoro per garantire la sopravvivenza a lungo termine delle posizioni già riconquistate, “Ancora bisogno che questi settori, che impiegano centinaia di migliaia di lavoratori, recuperino la loro piena forza pre-pandemica per assicurare che la ripresa economica della città sia più solida e inclusiva per tutti i newyorkesi”, ha dichiarato.

Milano

Scoprite con Columbus International il quartiere di Milano dove acquistare casa è un affare imperdibile

Milano continua la sua impennata nel mercato immobiliare, mantenendosi saldamente in cima alla classifica dei prezzi delle case in Italia, con una media di 5.186 euro al metro quadro. A livello europeo, si posiziona al terzo posto delle città più costose per un bilocale, superata solo da Amsterdam e Lisbona. Tuttavia, c’è ancora una speranza per coloro che cercano di acquistare una casa a un prezzo inferiore alla media cittadina e con la possibilità di una rivalutazione nel prossimo futuro.

L’osservatorio di Immobiliare.it Insights, ripreso e rielaborato da Fanpage.it, ha analizzato i quartieri che hanno sperimentato una crescita significativa dei prezzi rispetto al periodo pre-Covid, ma che ancora mantengono costi accessibili rispetto alle aree più ambite di Milano. Questi quartieri si trovano principalmente nella zona Nord/Nord-Est della città, spesso ben collegati alla rete della metropolitana e meta di una nuova gentrificazione. Tra le località interessanti troviamo Cimiano-Crescenzago-Adriano, Viale Certosa-Cascina Merlata, Pasteur-Rovereto, Affori-Bovisa e Precotto-Turro.

In queste zone, il valore medio al metro quadro rimane al di sotto della media cittadina di 5.186 euro. Cimiano-Crescenzago si distingue per essere il quartiere con la maggiore crescita dei prezzi negli ultimi tre anni, registrando un aumento del 30 per cento e un prezzo medio attuale di 3.495 euro al metro quadro. Seguono Viale Certosa-Cascina Merlata, con un aumento del 29,8 per cento e un costo medio di 3.798 euro al metro quadro, e Pasteur-Rovereto, che ha sperimentato una crescita del 28,5 per cento e presenta un prezzo medio di 4.579 euro al metro quadro. Affori-Bovisa e Precotto-Turro sono anche loro quartieri in crescita, con un incremento rispettivamente del 26,9 per cento e del 25,3 per cento, e costi medi al metro quadro di 3.425 euro e 3.996 euro.

Tra le menzioni d’onore, merita attenzione la zona servita dalla nuovissima linea della metro blu M4 Forlanini, dove il prezzo medio al metro quadro è di “soli” 3.191 euro per una casa, ma ha registrato un aumento del 24,9 per cento negli ultimi tempi. Allo stesso modo, Udine-Lambrate è una zona più costosa, con un prezzo medio di 4.136 euro al metro quadro, ma ha comunque visto una crescita del 24,1 per cento negli ultimi anni. Questi quartieri emergenti offrono interessanti opportunità per chi desidera acquistare una casa a Milano a un prezzo più accessibile, mantenendo comunque prospettive di rivalutazione a breve termine.

Il mercato immobiliare in Lombardia

L’impero di Berlusconi: il patrimonio immobiliare sarà oggetto di spartizioni. E le azioni schizzano in Borsa

Il mercato immobiliare registra un’impennata delle quotazioni delle società della famiglia Berlusconi in seguito alla notizia della morte del cavaliere. Mfe (Media for Europe), gruppo nato nel 2021 che controlla importanti aziende come Madiaset Italia e Spagna, Medusa, Taodue e la concessionaria di pubblicità Pubblitalia, ha sperimentato un notevole aumento sia nella categoria A (+10,41 per cento) che nella categoria B (+9,88 per cento) alla chiusura delle contrattazioni di oggi su Piazza Affari. Successivamente, nel corso della mattinata, i valori si sono stabilizzati, segnalando l’ancoraggio saldo della galassia industriale nelle mani della famiglia Berlusconi, come affermano gli analisti.

Anche per Mondadori, azienda nel settore editoriale, si è registrato un aumento dell’1,3 per cento a 1,97 euro al momento della notizia, mentre Banca Mediolanum ha subito una leggera flessione (-0,3 per cento), di cui Fininvest possiede una quota del 30.

Le partecipazioni quotate della famiglia Berlusconi ammontano complessivamente a 2,9 miliardi di euro, rappresentando una parte significativa del loro patrimonio.

Nel 2022, il patrimonio totale di Silvio Berlusconi era stimato a 6,3 miliardi di euro, rendendolo il terzo uomo più ricco in Italia, dopo Giovanni Ferrero e Giorgio Armani. Oltre alle quote societarie, il patrimonio comprende anche beni mobili e immobili, principalmente concentrati nell’immobiliare Idra, che include terreni, edifici e altri beni funzionali con un valore di 425 milioni di euro.

La partecipazione di Fininvest in Mfe rappresenta il 49,7 per cento dei diritti di voto, e l’imprenditore controlla questa partecipazione attraverso quattro holding personali. Il resto del capitale è detenuto dai figli Barbara, Eleonora, Luigi, Marina e Pier Silvio. I primi tre figli sono riuniti nella Holding Italiana Quattordicesima, che detiene il 21,4 di Fininvest, Marina è affiliata alla Holding Italiana Quarta, mentre Pier Silvio è legato alla Holding Italiana Quinta, e ciascuno di loro possiede il 7,65 del patrimonio di famiglia. La guida di Fininvest è affidata a Marina, che controlla anche il 53,5 del Gruppo Mondadori (valutato a 515 milioni di euro) e il 30 di Banca Mediolanum (con un valore di mercato di 6,3 miliardi di euro), oltre alla squadra di calcio AC Monza al 100 per cento.

Marina e Pier Silvio, primogeniti di Silvio Berlusconi e Carla Elvira Lucia dall’Oglio, sono i principali responsabili degli affari di famiglia. Questa presunta disparità di coinvolgimento aveva sollevato alcune critiche da parte della seconda moglie di Berlusconi, Veronica Lario.

Il patrimonio immobiliare della famiglia Berlusconi, scrive RaiNews, è composto principalmente da numerose grandi “ville”, alcune delle quali sono diventate simboli dell’immagine di Silvio Berlusconi. Tra queste, la villa San Martino ad Arcore è la residenza principale di Berlusconi nella provincia di Monza, in Brianza, dove ha cresciuto i suoi figli con Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi, nonché il luogo in cui ha sviluppato il movimento politico di Forza Italia. All’interno della villa sono presenti una pregiata pinacoteca e una biblioteca con diecimila volumi. Nel parco si trova anche un mausoleo chiamato “La volta celeste”, realizzato dall’artista Pietro Cascella. Sempre nella zona di Monza e Brianza, a Gerno, si trova Villa Gernetto, costruita nella seconda metà del Settecento, che è stata acquistata dalla Fininvest Sviluppi Immobiliari Spa nel 2007. Berlusconi ha annunciato la volontà di mettere a disposizione questa proprietà, tra gli altri scopi, “per i profughi dell’Ucraina” lo scorso marzo 2022. Altre proprietà includono Villa Belvedere a Macherio e Villa Campari sul Lago Maggiore.

Un’altra villa di grande rilievo è Villa Certosa, situata a Porto Rotondo, in Sardegna. Questa residenza ha ospitato personalità come il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro britannico Tony Blair con sua moglie Cherie. Villa Certosa si estende su 4.500 metri quadrati, con 126 stanze, 174 posti auto, 4 bungalow, un teatro, una torre, una serra, una palestra, una zona per la talassoterapia con un finto vulcano, un orto medicinale e un parco di 120 ettari.

L’ultima dimora romana di Silvio Berlusconi, dal 2021, dopo aver lasciato i 1000 metri quadrati del piano nobile del Palazzo Grazioli, è stata Villa Grande sull’Appia Antica e Pignatelli.

Berlusconi possedeva anche Villa Due Palme a Lampedusa, situata nei pressi di cala Francese. Inoltre, aveva proprietà a Cannes e ad Antigua, nei Caraibi, mentre alle Bermuda si trova la nota residenza Blue Horizon, dove il cavaliere fu fotografato mentre faceva jogging con Gianni Letta, Confalonieri, Dell’Utri, Galliani e Bernasconi.

Il Salone del Mobile chiude un’edizione di grande successo. La nuova Milano tra design e immobiliare

Il Salone del Mobile di Milano, la più grande fiera del design e dell’arredamento a livello mondiale, si è rivelato un grande successo con oltre 300.000 visitatori provenienti da tutto il mondo. Siamo ufficialmente di fronte ad un’importante occasione per l’industria del design milanese e per l’economia della città.

Milano si conferma dunque città leader nel campo del design e dell’architettura, e la fiera del Salone del Mobile è un’occasione per gli esperti di settore di presentare le loro nuove creazioni e di mostrare le tendenze del mercato. Inoltre, l’evento attira anche una vasta gamma di acquirenti e appassionati del design, che sono sempre alla ricerca di nuovi prodotti innovativi e di alta qualità.

Il mercato immobiliare di Milano riflette l’importanza del design e dell’architettura nella città. Gli acquirenti di proprietà immobiliari a Milano sono spesso alla ricerca di case e appartamenti con un design moderno e all’avanguardia, dotati di interni eleganti e funzionali. L’importanza del design è evidente non solo nelle case private, ma anche negli edifici commerciali, negli hotel di lusso e negli spazi pubblici come i parchi e le piazze della città.

“La 61ª edizione del Salone del Mobile di Milano è stata un successo internazionale ed è grande la soddisfazione per aver superato le attese” ha commentato Maria Porro. “Le presenze rappresentano un risultato eccezionale per il quale abbiamo lavorato con l’obiettivo di dare nuovi sensi e valori alla visita in fiera e nuove esperienze ai visitatori che ci hanno raggiunto. Da questa edizione abbiamo tratto diverse lezioni importanti: abbiamo imparato che si può riprogettare un evento grandissimo come il Salone per traghettarlo nel futuro, che si può vincere la partita della sostenibilità quando tutto il sistema rimane coeso, che si possono immaginare e utilizzare nuovi contenuti per generare conoscenza, crescita, valore”.

Foto via Salone del Mobile

Mercato immobiliare New York

Ecco le previsioni per il mercato 2023: tutto quello che Wall Street non vi dice, lo trovate qui

Sarà anche una delle recessioni più attese di tutti i tempi, ma questo non significa che farà male come previsto. Se, secondo Barclays Capital Inc., il 2023 sarà uno dei peggiori per l’economia mondiale degli ultimi quarant’anni, Ned Davis Research Inc. stima al 65% le probabilità di una grave recessione globale. Fidelity International ritiene che un atterraggio duro sia inevitabile.

Per dare il via al nuovo anno, Bloomberg News ha raccolto più di 500 richieste da parte dell’esercito di strateghi di Wall Street per dipingere il panorama degli investimenti futuri. Le previsioni ottimistiche, nonostante la minaccia di nuove sofferenze per gli investitori che hanno appena sopportato il grande crollo del 2022, sono sì difficili da trovare ma con un potenziale di sorpresa.

Mentre la Federal Reserve sta intensificando la sua campagna di inasprimento più aggressiva degli ultimi decenni, l’opinione comune è che una recessione, per quanto lieve, colpirà entrambe le sponde dell’Atlantico. Tuttavia, l’umiltà è all’ordine del giorno per i pronosticatori che non sono riusciti a prevedere la crisi del costo della vita del 2022 e le perdite a due cifre dei mercati. Questa volta, il consenso potrebbe rivelarsi ancora una volta sbagliato, con una serie di sorprese positive.

Goldman Sachs Group Inc., JPMorgan Chase & Co. e UBS Asset Management, dal canto loro, vedono l’economia sfidare il consenso ribassista con l’allentamento della crescita dei prezzi, segnalando grossi guadagni per gli investitori se azzeccano il mercato.

Aspettatevi un anno di trading non del tutto regolare. La Deutsche Bank AG vede l’indice S&P 500 salire a 4.500 nel primo semestre, prima di scendere del 25 per cento nel terzo trimestre a causa della flessione, per poi rimbalzare a 4.500 entro la fine del 2023, quando gli investitori anticipano la ripresa.

Dopo che l’anno scorso l’asset class ha registrato la più grande perdita dell’era moderna, UBS Group AG prevede che i rendimenti decennali statunitensi scenderanno fino al 2,65 per cento entro la fine dell’anno grazie a cedole succose e a una rinnovata domanda di rifugio. Nel frattempo è scoppiata la bolla delle criptovalute. Le case di investimento non sono in vena di parlare del settore, dopo aver trascorso gli anni del boom a pubblicizzare la mania speculativa come una sorta di oro digitale per il domani, vendendo prodotti di valuta virtuale ai clienti della finanza tradizionale. Ora, i riferimenti alle criptovalute sono stati quasi del tutto eliminati nelle prospettive per il 2023.

E ricordate il Covid? Almeno per gli strateghi macro globali è un ricordo lontano. La pandemia è solo una considerazione materiale rispetto allo sforzo ad alto rischio della Cina di riaprire rapidamente l’economia, il cui esito potrebbe avere profonde conseguenze sul ciclo mondiale degli investimenti e dei consumi.

Il magnate dei casinò delle Bahamas vende la villa sul lungomare di Miami per 28,2 milioni di dollari

Sebastian Bastian, amministratore delegato della società di casinò delle Bahamas Island Luck, ha venduto la sua lussuosa villa di Miami per 28,2 milioni di dollari. Mansion Global ha riportato per primo la notizia. Situata sulle Venetian Islands, la casa a tre piani di recente costruzione è composta da cinque camere da letto e sette bagni. Bastian l’ha acquistata nel 2019 per 7,75 milioni di dollari prima della sua ristrutturazione, il che significa che ne trarrà un notevole profitto. Sviluppata da Todd Michael Glaser, la casa a tre piani è stata completata nel 2021 e vanta una vista panoramica sul lungomare. Ci sono porte scorrevoli in vetro a tutta altezza, un bar in marmo personalizzato, una sala cinematografica, un pozzo di fuoco, una cucina estiva e una piscina a sfioro di 3 metri. Inoltre, la vista sullo skyline di Miami è libera.

Chad Carroll, Eli Faitelson e Korina Evaniuk di The Carroll Group hanno rappresentato i venditori nell’affare fuori mercato, mentre Jaime Blatt di Inside Network ha portato l’acquirente. I prezzi delle case a Miami sono saliti alle stelle negli ultimi anni. Secondo le ultime previsioni di Realtor.com per il 2023, i prezzi della Florida meridionale sono destinati ad aumentare del 3,4 per cento nel 2023.

Estate a Firenze

Firenze e real estate: valori degli immobili residenziali in crescita. Ecco i punti chiave del mercato in ripresa

“Nel corso del 2022 il mercato immobiliare fiorentino conferma il trend di ripresa, in parte già segnalata nella prima parte dell’anno. Il mercato delle compravendite residenziali risulta trainato dall’incremento dei valori immobiliari, dalla maggiore liquidità del mercato ed in parte anche dall’attività transattiva”. È quanto emerge dal terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomisma riguardo alla città di Firenze.

Come riportato dal Corriere Fiorentino, i prezzi delle abitazioni, sia nuove che usate, hanno continuato ad aumentare anche nel secondo semestre dell’anno, soprattutto in semicentro e in periferia. Su base semestrale, il rialzo medio dei valori di vendita del comparto residenziale si aggira attorno al +2 per cento per il nuovo e attorno al +2,3 per cento l’usato. Nomisma rileva un recupero dei valori di mercato nelle zone semicentrali e periferiche in controtendenza rispetto al primo semestre, caratterizzato dall’aumento più marcato dei valori nelle zone centrali e di pregio della città.

Per quanto riguarda i canoni di locazione, si evidenzia anche nel secondo semestre una crescita più contenuta rispetto ai prezzi, nell’ordine dell’1,5% su base semestrale, più marcata nel semicentro e in periferia a differenza del centro città dove i valori si mantengono pressoché stabili. Considerando la finalizzazione dei contratti, si rileva una contrazione dei tempi sia sul fronte della vendita, dove in media sono necessari 4 mesi per il trasferimento della proprietà di appartamenti nuovi, sia su quello della locazione, dove nel caso del nuovo si arriva alla consegna delle chiavi dell’appartamento in meno di 2 mesi. In leggera riduzione anche il divario tra prezzo di offerta ed effettivo, pari in media al 6,5 per cento per il nuovo e all’11 per cento per l’usato, confermando pertanto la maggiore liquidità del mercato. I rendimenti medi lordi annui si mantengono stabili, intorno al 5.

Previsioni? Secondo il Corriere, la parola d’ordine è “prudenza”. “Il sentiment previsionale degli operatori per la prima parte del 2023 è dettato dalla prudenza, soprattutto relativamente al segmento della compravendita, per effetto dell’impennata dei prezzi che può indebolire la capacità di spesa e di investimento delle famiglie, deteriorando il trend rialzista che ha caratterizzato il mercato immobiliare italiano nell’ultimo anno e mezzo”. Le previsioni sul mercato della locazione sono invece “positive rispetto ai valori e ai contratti”.

Anche il comparto non residenziale ha continuato a mostrare in questo semestre segnali di dinamicità (più moderati rispetto a quelli evidenziati nel comparto residenziale). Per quanto riguarda il comparto degli uffici, “nel primo semestre 2022 le compravendite sono aumentate del +14 per cento, confermando la crescita registrata nel 2021”. Il comparto dei negozi al dettaglio ha segnato nella prima parte del 2022 un aumento delle compravendite del 7,9 per cento, determinando una flessione degli sconti applicanti e dei tempi di vendita e locazione sul mercato. La seconda parte dell’anno ha segnato per il comparto direzionale una lieve flessione dei valori di vendita, dopo il rialzo avvenuto nella prima parte del 2022, in particolare nel Business District (-1,9 per cento su base semestrale), che nel complesso continua a manifestare maggiori segnali di resistenza alla ripresa.

Il real estate in Italia vola: vi spieghiamo perché il “nuovo” trascina al rialzo il mercato residenziale

Il mercato residenziale punta in alto e non smette di guardare al “rialzo”. Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel II trimestre 2022 l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, per abitarci o per investimento, è aumentato del 2,3 per cento rispetto al trimestre precedente e del 5,2 nei confronti dello stesso periodo del 2021. Un rialzo attribuibile, spiega Il Sole 24 Ore, all’effetto trascinamento dei valori delle abitazioni nuove che crescono del 12,1 per cento (in forte accelerazione rispetto al +5 per cento del primo trimestre).

Il “nuovo” trascina, si legge, tutto il “costruito” che si attesta a +3,8 per cento, in lieve rallentamento rispetto al trimestre precedente. Si tratta di dati, trend e andamenti che confermano la crescita persistente dei volumi di compravendita che aveva già rilevato l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (Omi) : +8,6 per cento l’incremento tendenziale registrato nel secondo trimestre 2022 per il settore residenziale, dopo il +12 per cento del trimestre precedente. Ottime notizie.