Il mercato immobiliare in Lombardia

Il magnate del retail giapponese amplia il portafoglio immobiliare europeo con l’acquisizione milanese (i dettagli)

Tadashi Yanai di Fast Retailing ha aggiunto un altro asset europeo di primo piano alle sue crescenti partecipazioni immobiliari con l’acquisizione di uno storico edificio commerciale milanese per oltre 300 milioni di euro.

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L’immobile Cordusio 2.0, che ospita il flagship store italiano di Uniqlo, rappresenta l’ultima mossa strategica di Yanai nel settore immobiliare retail di alto valore nei principali distretti commerciali europei. La transazione con il venditore Hines ha generato un rendimento del 3,5% sull’asset di 15.700 metri quadrati.

L’interesse di Yanai per gli immobili commerciali europei si è intensificato considerevolmente, con tre importanti acquisizioni in mercati chiave negli ultimi mesi. La sua strategia d’investimento sembra focalizzata sul controllo a lungo termine di location strategiche dove il suo brand Uniqlo mantiene operazioni flagship.

La trasformazione dell’edificio milanese da struttura ottocentesca largamente vuota a destinazione commerciale mista esemplifica il tipo di opportunità di riposizionamento che attraggono capitali globali. Quando Hines acquisì originariamente l’immobile nel 2016 per il fondo pensione tedesco Bayerische Versorgungkammer, l’edificio richiedeva una ristrutturazione completa per liberarne il potenziale.

Oltre ad ospitare il debutto italiano di Uniqlo su tre piani, l’immobile rivitalizzato accoglie ora inquilini premium per uffici, incluso il centro operativo regionale di Bain & Company. Il mix retail al piano terra presenta brand affermati come Champion accanto a concept innovativi che uniscono ristorazione e retail fashion.

Il pattern di acquisizioni suggerisce che Yanai stia costruendo un portafoglio di asset trophy nei corridoi retail più competitivi d’Europa. I suoi precedenti acquisti includono proprietà nel distretto commerciale di Amsterdam e nella zona di Covent Garden a Londra, entrambe similmente ancorate da location Uniqlo.

Per venditori istituzionali come Hines, l’attrattiva risiede nel collaborare con acquirenti che comprendono i fondamentali del real estate retail offrendo prezzi premium per asset in location di primo piano. La transazione è stata facilitata dai servizi di consulenza di JLL.

L’operazione riflette tendenze più ampie nel real estate commerciale europeo, dove acquirenti strategici con expertise operativa nel retail competono sempre più con investitori istituzionali tradizionali per gli asset più desiderabili.

Fonte: Monitor Immobiliare

Milano

I tesori architettonici di Milano: 10 edifici imperdibili che definiscono la città secondo il New York Times

Milano si erge a capitale italiana del design, dove secoli di evoluzione architettonica creano uno straordinario tessuto urbano. La città fonde armoniosamente capolavori gotici con strutture contemporanee all’avanguardia, offrendo ai visitatori un viaggio straordinario attraverso la storia dell’architettura. Dalle fortezze medievali ai grattacieli sostenibili, gli edifici di Milano raccontano la storia di una città che ha sempre abbracciato l’innovazione rispettando il proprio passato.

Ecco dieci gemme architettoniche che mostrano il diversificato patrimonio edilizio milanese:

La Meraviglia Gotica: Duomo di Milano

La cattedrale di Milano rappresenta uno degli esempi più magnifici di architettura gotica d’Europa. Questo capolavoro in pietra calcarea ha richiesto quasi sei secoli per essere completato, risultando in una facciata intricata ornata da oltre 3.400 statue e 135 guglie. Il caratteristico stile gotico lombardo della cattedrale unisce elementi verticali slanciti a dettagli decorativi elaborati. I visitatori possono salire alle terrazze panoramiche per ammirare viste mozzafiato sulla città, camminando tra archi rampanti e pinnacoli scolpiti che rendono questa struttura davvero indimenticabile.

Galleria Vittorio Emanuele II: Il Salotto della Città

Adiacente al Duomo, questa galleria commerciale ottocentesca incarna la reputazione di Milano per eleganza e commercio. La Galleria presenta una stupenda volta in ferro e vetro che inonda lo spazio di luce naturale, mentre il suo stile architettonico eclettico incorpora elementi del Revival rinascimentale. Oltre al suo significato architettonico, la Galleria ospita caffè storici, boutique di lusso e ristoranti raffinati, rendendola sia un punto di riferimento culturale che un vivace centro sociale.

Villa Necchi Campiglio: Perfezione Razionalista

Nascosta nel tranquillo quartiere del Quadrilatero del Silenzio di Milano, questa villa degli anni ’30 esemplifica l’architettura razionalista italiana. Progettata da Piero Portaluppi, l’edificio dimostra come i principi modernisti possano creare spazi di notevole raffinatezza. Le linee pulite della villa, le forme geometriche e gli spazi accuratamente proporzionati riflettono l’adesione dell’epoca alla bellezza funzionale. La sua conservazione permette ai visitatori di sperimentare l’autentica filosofia progettuale degli anni ’30 in un ambiente residenziale intimo.

Villa Borsani: Innovazione del Dopoguerra

Situata nella vicina Varedo, questa residenza del 1945 di Osvaldo Borsani mostra l’innovazione del design italiano del dopoguerra. La villa rappresenta una sintesi perfetta tra architettura razionalista ed eccellenza nell’interior design, caratterizzata da arredi su misura e soluzioni spaziali innovative che rimangono straordinariamente contemporanee. Ogni dettaglio riflette l’ottimistico abbraccio del periodo verso nuovi materiali e tecnologie, rendendola un luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di design.

Castello Sforzesco: Fortezza Medievale Trasformata

Questo castello del XV secolo funge da ancora storica di Milano, collegando la città moderna al suo passato ducale. Originariamente costruito come fortezza per la famiglia regnante degli Sforza, il complesso ora ospita diversi musei e istituzioni culturali. Il circostante Parco Sempione fornisce spazio verde nel cuore urbano, mentre le imponenti mura e torri in mattoni del castello ricordano ai visitatori l’importanza strategica di Milano nella storia europea.

Torre Velasca: Icona Brutalista

Elevandosi 106 metri sopra il centro città, questa torre degli anni ’50 rappresenta le ambizioni architettoniche milanesi del dopoguerra. La caratteristica silhouette a fungo dell’edificio richiama le torri medievali lombarde abbracciando le tecniche costruttive moderniste in cemento. La sua forma geometrica audace e l’espressione materica cruda la rendono un esempio definitivo dell’architettura brutalista italiana, controversa ma innegabilmente iconica nello skyline milanese.

Chiesa di Santa Maria Annunciata: Spiritualità Geometrica

Progettata dal rinomato architetto Gio Ponti, questa chiesa dimostra come l’architettura moderna possa servire scopi sacri. La forma poligonale dell’edificio crea un motivo geometrico simile al diamante che si estende dalla struttura generale ai dettagli decorativi. La filosofia progettuale di Ponti enfatizzava l’unità tra architettura e arti applicate, facendo sì che ogni elemento contribuisca a un’esperienza spirituale ed estetica coesa.

Da Giacomo: La Ristorazione come Architettura

Questo ristorante dimostra che l’architettura degli interni può essere significativa quanto la progettazione degli edifici. Creato da Renzo Mongiardino, lo spazio evoca il lusso degli anni ’30 attraverso dettagli accuratamente realizzati inclusi boiserie, superfici in marmo ed elementi Art Nouveau. Il design del ristorante crea un ambiente immersivo dove cenare diventa un’esperienza teatrale, dimostrando il potere dell’architettura di valorizzare le attività umane.

Bosco Verticale: Innovazione Sostenibile

Queste torri residenziali gemelle hanno rivoluzionato il pensiero sulla sostenibilità urbana e l’architettura verde. Progettate da Stefano Boeri, gli edifici sostengono oltre 900 alberi e migliaia di piante sulle loro facciate, creando foreste verticali che migliorano la qualità dell’aria e forniscono habitat per la fauna urbana. Il progetto rappresenta un nuovo modello per l’abitare ad alta densità che lavora con piuttosto che contro i sistemi naturali, ispirando sviluppi simili in tutto il mondo.

Fondazione Prada: Patrimonio Industriale Reimmaginato

Questo complesso culturale trasforma un’ex distilleria in un polo per l’arte contemporanea attraverso la visione degli architetti OMA. Il progetto conserva gli edifici industriali originali aggiungendo nuove strutture audaci, inclusa una caratteristica sala espositiva dorata. Il complesso dimostra come il riuso adattivo possa onorare il patrimonio architettonico creando spazi per la programmazione culturale all’avanguardia, rendendolo sia un successo di conservazione che una destinazione architettonica.

Questi dieci edifici illustrano collettivamente la ricchezza architettonica milanese, dalla grandezza gotica all’innovazione sostenibile. Ogni struttura contribuisce all’identità della città rappresentando movimenti più ampi nella storia dell’architettura, rendendo Milano una destinazione essenziale per chiunque sia interessato a come gli edifici plasmano la vita urbana e l’espressione culturale.

Fonte: Idealista 

Esclusiva Villa Ci: il gioiello architettonico (nascosto) di Milano cambia proprietà in un affare da 50 milioni di euro

Un capolavoro dei rinomati architetti Gio Ponti e Pier Giulio Magistretti trova finalmente nuovi proprietari dopo decenni di esclusività deliberata

Nel cuore di Milano, dove Via De Marchi incontra il patrimonio architettonico della città, sorge Villa Ci—un complesso residenziale straordinario che ha silenziosamente affascinato il mercato immobiliare di lusso per decenni. Dopo anni di strategica indisponibilità, questo capolavoro architettonico ha finalmente cambiato proprietà in un affare del valore di circa 50 milioni di euro.

Il Guardiano Eccentrico

Per oltre un decennio, Villa Ci è rimasta largamente disabitata sotto la custodia di Corrado Minucci, ingegnere e giornalista che trasformò le visite immobiliari in una forma d’arte. Chi conosceva Minucci descrive un uomo che provava particolare piacere nell’ospitare potenziali acquirenti—da regnanti mediorientali a magnati della moda e titani della finanza—solo per rifiutare alla fine ogni offerta.

Il suo rituale era costante: tour elaborati che mostravano il pedigree dell’edificio, dai progetti dei leggendari architetti Gio Ponti e Pier Giulio Magistretti ai giardini rigogliosi e alle terrazze discrete, persino il rifugio antiaereo del tempo di guerra. Ogni presentazione si concludeva con la stessa domanda astuta: “Allora, quanto vale per lei?” Indipendentemente dalla risposta, la conclusione di Minucci rimaneva invariata: “Non fa per lei.”

Chi lo conosceva insiste che fosse diventato un passatempo più che un serio affare. La proprietà rimase virtualmente vuota eccetto per la residenza di Minucci al sesto piano, la sua governante al settimo, e uno studio al pianoterra.

Patrimonio Architettonico

La storia di Villa Ci inizia quasi un secolo fa quando l’attuale Via De Marchi non esisteva. L’area era definita dal sistema dei navigli, e Via Turati portava il nome di Via Principe Umberto, conducendo a quella che allora era Piazza Fiume (ora Repubblica), sede della stazione Centrale originale.

Il piano regolatore del 1933 stabilì la continuazione lungo Via dei Giardini, permettendo la costruzione di quello che i documenti di pianificazione descrivevano come un “pettine di fabbricati con terrazzi e cortili.” Entra in scena Francesco Plodari, imprenditore lombardo per eccellenza e produttore di utensili a Magenta, il cui nome ancora oggi adorna lo stadio locale grazie al suo successo come presidente del Novara.

Plodari ottenne i permessi di costruzione e incaricò i suoi amici Ponti e Magistretti per il progetto. Ogni dettaglio—dalle scale ai lampadari, dalle porte alle maniglie—porta la firma di maestri artigiani. La costruzione iniziò nel 1939, e sorprendentemente, l’edificio attualmente opera senza vincoli di protezione del patrimonio.

Un Laboratorio Vivente

Nel corso dei decenni, Villa Ci guadagnò riconoscimento nelle guide turistiche internazionali, celebrata non solo per il suo merito architettonico ma per la sua biodiversità unica. Il complesso divenne un’oasi urbana, caratterizzata da specie di uccelli rari che nidificavano tra magnolie e alberi di agrumi, insieme ad anatre esotiche incluse “corritrici indiane” e “caroline” che attiravano i passanti curiosi.

Oggi, i visitatori premono ancora i loro telefoni contro i cancelli per catturare scorci di questo santuario urbano. Marissa, la fedele custode di Minucci per 30 anni ed erede designata, continua a prendersi cura dei cedri, limoni, pompelmi e arance amare. La sua dedizione ai giardini rimane incrollabile: “Le piante vanno curate!”

Nuovi Custodi

I nuovi proprietari della proprietà sono la famiglia Nassimiha, figure prominenti della comunità ebraica persiana milanese originaria di Mashad, Iran. Attivi nel commercio di diamanti, la famiglia ha radici profonde nel panorama culturale milanese, fondando in particolare Noam—la prima associazione religiosa in Italia a costruire ex novo una sinagoga nell’ultimo secolo, situata in Via Montecuccoli.

L’interesse dei Nassimiha per Villa Ci risale al 2016, quando si avvicinarono per la prima volta a Minucci. Ora, avendo navigato con successo quella che la consulente legale Barbara de Muro dello studio LCA descrive come una “operazione complessa” che ha coinvolto negoziazioni, dispute ereditarie e considerazioni storiche, pianificano di restaurare la proprietà per un’eventuale vendita preservandone l’integrità architettonica.

Implicazioni di Mercato

La transazione di Villa Ci rappresenta più di un affare immobiliare di lusso—segnala il trasferimento del patrimonio architettonico milanese a nuovi custodi impegnati nella conservazione. In un mercato dove le proprietà centrali di prima qualità con proprietà unificata sono sempre più rare, la valutazione di 50 milioni di euro riflette sia il valore intrinseco dell’edificio che il suo potenziale come capolavoro restaurato.

Come la caratterizza de Muro, Villa Ci era “un gioiello nascosto e inespresso.” Sotto la nuova proprietà, questo tesoro architettonico potrebbe finalmente realizzare il suo pieno potenziale mantenendo la visione dei suoi creatori originali e l’eredità di biodiversità del suo più devoto guardiano.

Fonte: Corriere Milano

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Milano in controtendenza rispetto al resto d’Italia: i bilocali rimangono favoriti nonostante il calo di popolarità

Il compatto bilocale è da tempo la tipologia di immobile preferita dagli acquirenti milanesi, anche se i dati recenti mostrano che questa preferenza potrebbe gradualmente cambiare

Nel competitivo mercato immobiliare urbano italiano, le preferenze abitative rivelano modelli regionali distinti, con Milano che dimostra costantemente la sua posizione unica nel panorama immobiliare nazionale. Mentre la maggior parte delle grandi città italiane mostra una chiara preferenza per i trilocali, Milano continua a seguire il proprio ritmo – sebbene i dati recenti suggeriscano l’inizio di un potenziale cambiamento nel comportamento degli acquirenti.

Secondo un’analisi completa del mercato condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, i trilocali dominano nei grandi centri urbani italiani, rappresentando il 34% delle proprietà disponibili. Gli appartamenti di quattro locali seguono al 24%, mentre i bilocali costituiscono il 22% della quota di mercato nelle più grandi città italiane.

Milano, tuttavia, presenta un’eccezione sorprendente a questo modello nazionale. L’offerta abitativa del capoluogo lombardo rimane fortemente concentrata sui bilocali, che rappresentano il 31% delle proprietà disponibili—anche se questa percentuale è diminuita rispetto alle rilevazioni precedenti.

Questa preferenza milanese di lunga data per gli spazi abitativi compatti deriva da molteplici fattori di mercato. I bilocali sono storicamente la scelta preferita dagli acquirenti milanesi, in parte per la loro maggiore presenza sul mercato, ma anche perché la loro metratura inferiore si traduce in prezzi più accessibili in uno dei mercati immobiliari più costosi d’Italia.

La distintiva preferenza della città per spazi abitativi più compatti riflette sia considerazioni economiche pratiche sia le preferenze di stile di vita urbano dei suoi residenti. Tuttavia, la percentuale in calo dei bilocali nel mercato complessivo potrebbe segnalare un’evoluzione nelle preferenze degli acquirenti o nelle priorità di sviluppo.

Nel frattempo, la limitata offerta abitativa continua a plasmare le dinamiche immobiliari di Milano. La città affronta una persistente carenza di immobili disponibili, nonostante il continuo sviluppo di progetti di nuova costruzione che rimangono attraenti per i potenziali acquirenti, i quali privilegiano sempre più le proprietà nuove. Questo squilibrio tra domanda e offerta crea un mercato a due livelli dove gli immobili che necessitano di significativi interventi di ristrutturazione rimangono invenduti mentre le unità più nuove o ben mantenute vengono vendute rapidamente.

Poiché i progetti di nuova costruzione continuano in tutta Milano, essi rispondono a chiari segnali del mercato—gli acquirenti preferiscono fortemente proprietà di nuova costruzione con servizi moderni e caratteristiche di efficienza energetica. Questa preferenza per le nuove costruzioni sta creando un’ulteriore segmentazione nel mercato, con proprietà più datate che richiedono lavori di ristrutturazione sostanziali e sperimentano periodi di inserzione prolungati.

Il mercato immobiliare della città continua a riflettere lo status di Milano come capitale finanziaria e della moda d’Italia, dove lo spazio ha un premio e le considerazioni pratiche spesso guidano le decisioni di acquisto. Se la percentuale in calo dei bilocali segnali un cambiamento fondamentale nel mercato o semplicemente una fluttuazione temporanea resta da vedere, ma rappresenta una tendenza importante da monitorare nei prossimi mesi per investitori, sviluppatori e potenziali acquirenti.

Mentre Milano evolve, le sue preferenze immobiliari forniscono una finestra sulle priorità in cambiamento e sulle realtà economiche del centro urbano più dinamico d’Italia. Mentre i bilocali mantengono per ora la loro posizione come tipologia abitativa più diffusa della città, il graduale cambiamento suggerisce che Milano potrebbe eventualmente allinearsi più strettamente con le tendenze nazionali—o forse stabilire modelli completamente nuovi che riflettono la sua posizione unica nel panorama urbano italiano.

Real estate: Milano emerge come terza metropoli più ricca d’Europa e attira individui ad alto patrimonio netto

Milano ha consolidato la sua posizione come polo d’attrazione per la ricchezza globale, salendo all’undicesimo posto nella classifica di Henley & Partners delle 50 città mondiali in grado di attrarre individui con patrimonio netto ultra-elevato. Con 115.000 milionari e 17 miliardari che ora chiamano casa la città, Milano si posiziona come la terza città più ricca d’Europa, superata solo da Londra e Parigi per concentrazione di ricchezza straordinaria.

Un Decennio di Accumulazione di Ricchezza

La capitale lombarda ha registrato una crescita notevole nella sua popolazione di milionari, con un aumento del 24% nell’ultimo decennio dal 2014 al 2024. Questo posiziona la città a livello globale tra Sydney e Chicago, e davanti a Pechino nella prestigiosa classifica sulla ricchezza di Henley & Partners.

Questo fenomeno di migrazione della ricchezza riflette il fascino multisfaccettato di Milano per l’élite globale. Il programma di flat tax del governo italiano per i nuovi residenti ad alto reddito ha creato un ambiente fiscale favorevole che ha chiaramente trovato riscontro tra i detentori di ricchezza internazionali. Tuttavia, il successo di Milano va ben oltre la politica fiscale.

Rinascimento Economico e Magnetismo per il Business

I punti di forza tradizionali di Milano nella moda, nei beni di lusso e nel design continuano a fungere da potenti generatori e attrattori di ricchezza. Queste industrie storiche sono state affiancate da un più ampio rinascimento imprenditoriale che ha visto la città accogliere 49 nuove multinazionali estere nel solo 2023.

Il settore immobiliare commerciale fornisce ulteriori prove della crescente importanza internazionale di Milano, con 600 milioni di euro di investimenti immobiliari commerciali registrati. Questa performance pone Milano nella stessa categoria di consolidati hub commerciali globali come Barcellona e San Francisco, che hanno attratto rispettivamente 600 milioni e 900 milioni di euro.

Boom del Mercato Immobiliare Residenziale

Il mercato immobiliare residenziale ha riflesso questo afflusso di ricchezza, con performance particolarmente forti nei nuovi sviluppi abitativi. Nel 2024, le nuove proprietà residenziali hanno rappresentato oltre il 22% di tutte le transazioni immobiliari a Milano, superando significativamente la media nazionale italiana del 12,8%.

Questa performance del settore premium dimostra come la concentrazione di ricchezza influenzi direttamente lo sviluppo fisico della città, con la domanda di opzioni residenziali di alta qualità che guida nuove costruzioni e rinnovamento urbano.

Resilienza Economica Post-Pandemia

Forse ancora più impressionante è l’eccezionale ripresa economica di Milano dopo la pandemia globale. Secondo una ricerca condotta da Assolombarda, Milano ha raggiunto una notevole crescita del PIL dell’8,7% dal 2019 al 2023, superando altre importanti città globali.

Questa ripresa supera Amsterdam (+8,1%), Berlino (+6,9%), New York (+4,4%), Monaco (+2,2%), Barcellona (+1,9%) e Londra (+0,1%). È degno di nota che Parigi rimanga al di sotto del 2,6% rispetto al suo output economico pre-pandemico, evidenziando la particolare resilienza di Milano.

Prospettive Future

L’emergere di Milano come polo di ricchezza sembra essere più di una tendenza temporanea, con punti di forza economici strutturali, benefici in termini di qualità della vita e decisioni politiche strategiche che creano una base sostenibile per una continua prosperità.

Con l’aumento della mobilità della ricchezza globale in risposta a fattori politici ed economici, l’offerta equilibrata di Milano in termini di opportunità di business, ricchezza culturale e benefici per lo stile di vita posiziona la capitale lombarda per una potenziale ulteriore ascesa nelle classifiche globali della ricchezza nei prossimi anni.

La sfida per la leadership cittadina sarà gestire questo afflusso di ricchezza per garantire che benefici la più ampia comunità metropolitana, preservando al contempo il carattere autentico che rende Milano attraente in primo luogo.

Il mercato immobiliare di Milano continua la sua traiettoria ascendente: prezzi a 5.500 euro al metro quadro

Il mercato immobiliare di Milano sta dimostrando una notevole resilienza e crescita nel 2025, con i prezzi degli immobili che continuano la loro tendenza al rialzo raggiungendo una media di 5.500 euro al metro quadro. Questo livello di prezzo rappresenta una pietra miliare significativa nella trasformazione in corso della città in uno dei mercati immobiliari più ambiti d’Europa.

Crescita Sostenuta in una Città Dinamica

Il continuo apprezzamento dei prezzi a Milano riflette il fascino duraturo della città come capitale finanziaria e della moda italiana. Nonostante le fluttuazioni economiche globali, Milano è riuscita a mantenere la fiducia degli investitori grazie ai suoi solidi fondamentali economici, al suo significato culturale e alla sua importanza strategica nel panorama imprenditoriale europeo.

Gli analisti immobiliari attribuiscono questa crescita sostenuta a diversi fattori chiave, tra cui l’offerta limitata di abitazioni nei quartieri centrali più desiderabili, i progetti di rigenerazione urbana in corso e il profilo internazionale potenziato di Milano in seguito a eventi di successo come i preparativi per le Olimpiadi Invernali del 2026.

Tendenze di Investimento in Italia

Gli italiani continuano a considerare gli immobili come un solido veicolo di investimento. Secondo uno studio dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, il 19% degli acquisti immobiliari in tutta Italia nel 2024 è stato effettuato specificamente a scopo di investimento. Sebbene questa cifra rappresenti una leggera diminuzione rispetto all’anno precedente, indica comunque una forte fiducia nel “mattone” come classe di attività affidabile.

In questo contesto nazionale, Milano rimane una destinazione privilegiata per gli acquisti di investimento, con il 28,2% di tutte le transazioni in città durante il 2024 classificate come proprietà d’investimento—case acquistate specificamente per generare reddito da locazione. Tuttavia, nella classifica nazionale dei mercati orientati all’investimento, Milano non detiene la prima posizione. Napoli guida il paese con il 39% delle transazioni che sono acquisti di investimento, seguita da Palermo (36%), Verona (32,2%) e Bari (30,5%).

Tipologie di Immobili Preferite e Profili degli Investitori

Il bilocale rimane senza dubbio la tipologia di immobile prediletta per chi compra a scopo di investimento in tutta Italia. Nel 2024, queste unità hanno rappresentato il 32,5% di tutti gli acquisti per investimento a livello nazionale, seguite dai trilocali al 27,4%. Da notare anche un aumento negli acquisti di immobili di ampie metrature.

Il tipico investitore immobiliare in Italia è qualcuno che possiede già la propria residenza principale. La fascia d’età più attiva in questo segmento di mercato è quella tra 45 e 54 anni (27,7% degli investitori), seguita da 35-44 anni (22,6%) e 55-64 anni (21,8%). Coppie e famiglie dominano il mercato degli investimenti, rappresentando il 72% degli acquisti, mentre i single costituiscono meno del 30%. Forse il dato più significativo è che l’86% degli acquisti di proprietà per investimento viene effettuato in contanti, senza necessità di finanziamento tramite mutuo.

Variazioni tra Quartieri e Zone di Investimento Privilegiate

Mentre i 5.500 euro al metro quadro rappresentano una media in tutta la città, i prezzi variano significativamente tra i quartieri. Località premium come Brera, Porta Nuova e il Quadrilatero della Moda richiedono prezzi sostanzialmente più alti, spesso superiori a 10.000 euro al metro quadro per proprietà di lusso.

Nel frattempo, quartieri emergenti come NoLo (Nord di Loreto), Isola e le aree che circondano il progetto di riqualificazione dello Scalo Farini stanno sperimentando la crescita di prezzo più dinamica mentre subiscono processi di gentrificazione e attirano giovani professionisti e famiglie.

Dinamiche di Mercato e Profili degli Acquirenti

Il panorama degli acquirenti a Milano si è evoluto notevolmente negli ultimi anni. Gli investitori internazionali continuano a vedere la città come un rifugio sicuro per il capitale, mentre gli acquirenti nazionali privilegiano sempre più case energeticamente efficienti con spazi esterni—una tendenza accelerata durante gli anni della pandemia che non mostra segni di inversione.

Il segmento del lusso rimane particolarmente robusto, con individui ad alto patrimonio netto provenienti da tutta Europa, Medio Oriente e Asia alla ricerca di asset di prestigio nella città più cosmopolita d’Italia. Allo stesso tempo, la crescente presenza di aziende internazionali che stabiliscono o espandono le loro sedi italiane a Milano ha alimentato la domanda nel mercato degli affitti premium.

Prospettive Future e Sfide

Mentre il mercato continua a performare con forza, si profilano sfide all’orizzonte. Le preoccupazioni riguardanti l’accessibilità economica stanno aumentando poiché i redditi locali faticano a tenere il passo con l’apprezzamento dei prezzi immobiliari. Questa discrepanza ha sollecitato discussioni tra i funzionari comunali su potenziali misure per aumentare l’accessibilità abitativa per i residenti di Milano.

Inoltre, le politiche dei tassi di interesse a livello europeo potrebbero influenzare l’accessibilità dei mutui e potenzialmente moderare la crescita dei prezzi nei prossimi anni. Tuttavia, la maggior parte degli osservatori di mercato si aspetta che i prezzi degli immobili di Milano continuino la loro traiettoria ascendente, seppur potenzialmente a un ritmo più moderato.

L’impegno della città verso la sostenibilità e lo sviluppo urbano intelligente, esemplificato da progetti come MIND (Milano Innovation District) e la continua rigenerazione di ex aree industriali, dovrebbe creare nuove opportunità di investimento affrontando al contempo alcune delle limitazioni di offerta che hanno contribuito all’aumento dei prezzi.

Per investitori e acquirenti di case, il mercato immobiliare di Milano nel 2025 presenta sia opportunità che sfide, richiedendo un’attenta considerazione della posizione, della tipologia di immobile e degli obiettivi a lungo termine in una città che continua a reinventarsi mantenendo il suo carattere storico.

Fonte: Repubblica

Cosa ci è piaciuto della Design Week di Brera: le installazioni di spicco che hanno definito l’innovazione a Milano

Nel panorama competitivo degli eventi globali di design, il Distretto di Brera a Milano ha dimostrato ancora una volta perché rimane la destinazione principale sia per i marchi di lusso affermati che per i talenti creativi emergenti. Con 237 eventi ufficiali e numerose presentazioni satellite, come riportato da Living Corriere, l’edizione di quest’anno ha offerto un eccezionale ritorno sull’investimento sia per i partecipanti che per i visitatori in cerca di ispirazione all’intersezione tra artigianato, tecnologia ed esperienza di lusso.

Posizionamento Strategico dei Brand Attraverso Ambienti Immersivi

I marchi di lusso più affermati hanno sfruttato luoghi storici per creare esperienze memorabili che trascendono le tradizionali esposizioni di prodotti. Hermès ha esemplificato questo approccio a La Pelota con un’installazione eterea di Charlotte Macaux Perelman, co-direttrice artistica delle collezioni per la casa del brand. Le strutture luminose sospese hanno creato un effetto labirinto, posizionando strategicamente la maison di lusso francese come innovatrice nel design spaziale oltre la sua offerta di prodotti.

L’installazione “Bamboo Encounters” di Gucci presso i Chiostri di San Simpliciano del XVI secolo ha dimostrato un’efficace marketing del patrimonio storico, collegando l’iconica borsa Bamboo del 1947 alle interpretazioni contemporanee di questo materiale sostenibile. La mostra, curata da 2050+, ha presentato sette progetti commissionati a diversi designer internazionali tra cui Anton Alvarez, Dima Srouji e Nathalie Du Pasquier. Questa integrazione strategica tra patrimonio del marchio e narrative orientate alla sostenibilità esemplifica l’attuale equilibrio del lusso tra tradizione e innovazione.

Esclusività Attraverso l’Accesso: Il Lusso della Disponibilità Limitata

Secondo Living Corriere, la Design Week di quest’anno ha continuato la tradizione di fornire accesso a luoghi tipicamente riservati—un importante fattore di valore esclusivo nell’economia dell’esperienza. Il Chiostro Sant’Angelo, dove Flexform ha presentato la collezione outdoor di Antonio Citterio, ha creato valore percepito sia attraverso l’esposizione dei prodotti che attraverso il privilegio di accedere a uno spazio storico normalmente privato.

Allo stesso modo, il marchio australiano di skincare di lusso Aēsop ha dimostrato differenziazione di mercato creando un’installazione multisensoriale nella sacrestia normalmente inaccessibile della Chiesa del Carmine. Il brand ha efficacemente esteso la sua identità olfattiva nel design spaziale, utilizzando il suo balsamo per le mani Eleos Aromatique come finitura architettonica che emanava note legnose ed erbacee in tutto lo spazio.

Investimento in Capitale Culturale: L’Effetto Es Devlin

Forse l’investimento più significativo in programmazione culturale è arrivato dal Salone del Mobile con l’installazione “Library of Light” di Es Devlin nel Cortile d’Onore della Pinacoteca di Brera. La struttura circolare di 18 metri di diametro, contenente oltre 2.000 volumi su scaffali luminosi rotanti, rappresenta il tipo di investimento culturale su larga scala che genera sostanziali media earned e coinvolgimento dei visitatori.

La sofisticata integrazione dell’installazione con l’architettura storica—funzionando come una meridiana che illumina porzioni precedentemente non illuminate del cortile del XVII secolo—esemplifica come le installazioni della Design Week si siano evolute da semplici esposizioni di prodotti a complessi interventi culturali con impatto duraturo. Living Corriere nota che l’installazione rimarrà accessibile fino al 21 aprile 2025, estendendo l’influenza dell’evento oltre il tradizionale calendario della Design Week.

Espansione di Mercato Attraverso Lanci Strategici di Showroom

L’apertura del primo showroom milanese di Tacchini in Largo Treves 5 ha dimostrato un efficace posizionamento di mercato, creando un’atmosfera residenziale che ha sfumato il confine tra ambienti retail e di ospitalità. La presenza di luminari del design come Tobia Scarpa, che ha supervisionato la riedizione della sua sedia Africa del 1975, e Faye Toogood che sistemava i cuscini sul suo divano Butter, ha aggiunto un autentico valore narrativo all’esperienza del brand.

Questo concetto di “casa aperta agli amici” segnala un cambiamento nell’approccio dei marchi di design verso il retail fisico nel mercato post-pandemia—enfatizzando la connessione personale e l’integrazione dello stile di vita rispetto alla tradizionale esposizione dei prodotti.

Il Risultato Finale

Le presentazioni di maggior successo al Distretto di Brera di quest’anno hanno condiviso un approccio comune: sfruttare il distinto capitale culturale degli spazi storici milanesi creando allo stesso tempo installazioni all’avanguardia che posizionano i brand per la rilevanza futura nel mercato. Mentre il lusso continua a spostarsi verso l’esperienza piuttosto che l’acquisizione, questi investimenti strategici in programmazione culturale e ambienti immersivi forniscono un significativo vantaggio competitivo in un mercato globale del design sempre più affollato.

Milano superlusso

La rivoluzione del design di Milano. Il Fenomeno Fuorisalone 2025: ecco la guida di Columbus International

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Mentre l’élite creativa mondiale si riversa a Milano questo aprile, scopriamo come la 63ª Design Week sta trasformando la capitale della moda italiana in un laboratorio di innovazione, creatività e pensiero orientato al futuro.

Quando il Fuorisalone di Milano aprirà le sue porte dal 7 al 13 aprile, non mostrerà solo mobili e illuminazione. Quello che una volta era principalmente una fiera commerciale si è evoluto in un colosso culturale dove i confini tra design, arte, tecnologia e intrattenimento si dissolvono completamente.

L’edizione 2025 rappresenta un momento cruciale nell’evoluzione della Milano Design Week, con una convergenza senza precedenti di discipline che sta ridefinendo il ruolo del design nella società.

I Nuovi Protagonisti

L’edizione 2025 segna un cambiamento significativo con importanti figure culturali provenienti da ambiti esterni al design tradizionale che assumono un ruolo centrale. Il regista premio Oscar Paolo Sorrentino trasforma i padiglioni 22-24 del Salone del Mobile in un’installazione meditativa intitolata La dolce attesa, sfidando i visitatori a sperimentare il tempo in modo diverso nel nostro mondo iper-accelerato.

Nel frattempo, il leggendario regista teatrale Bob Wilson svela Mother al Castello Sforzesco, un’installazione multimediale che dialoga con il capolavoro incompiuto di Michelangelo. L’opera, accompagnata dalle composizioni minimaliste del compositore estone Arvo Pärt, esemplifica l’approccio interdisciplinare che definisce l’evento di quest’anno.

Impatto sul Mercato: Il Business della Design Week

Con oltre 500.000 visitatori attesi e un impatto economico stimato di 370 milioni di euro per la città, la Milano Design Week è diventata un’opportunità di business di grande potenza. I principali marchi stanno investendo budget record in installazioni spettacolari che fungono anche da sofisticati veicoli di marketing.

Questa evoluzione riflette cambiamenti più ampi nel marketing del lusso, dove le attivazioni esperienziali superano sempre più la pubblicità tradizionale nel connettersi con i consumatori di nuova generazione.

La Mappa dell’Innovazione: Navigare tra i Distretti del Design di Milano

Brera: L’Epicentro dell’Economia dell’Esperienza

Con oltre 300 eventi programmati, Brera è emerso come il distretto che richiede i premi al metro quadro più elevati. Library of Light dell’artista britannica Es Devlin alla Pinacoteca di Brera ne dimostra il motivo: l’installazione immersiva combina mapping proiettivo all’avanguardia con architettura fisica, creando quello che probabilmente sarà il momento di design più fotografato della settimana.

A Palazzo Moscova 18, l’artista digitale Michela Picchi collabora con Glo For Art per una installazione technicolor che rappresenta un’altra tendenza cruciale: la gamification delle mostre di design. I visitatori non si limitano a osservare, ma interagiscono attraverso elementi di realtà aumentata che estendono l’esperienza in ambiti digitali.

Tortona: Il Centro dell’Innovazione Commerciale

Un tempo zona industriale, Tortona si è trasformata nel cuore commerciale del Fuorisalone, dove dominano i lanci di prodotti. Il programma We Will Design di Base Milano funziona come incubatore per talenti emergenti, mentre il Superdesign Show di Superstudio Più offre una piattaforma per 70 designer internazionali focalizzati su tecniche di produzione sostenibile.

Il distretto serve come barometro essenziale per chiunque operi nel business del design orientato al consumatore, mostrando oggi le innovazioni retail di domani.

5Vie: Patrimonio Incontra Disruption

Nel centro storico di Milano, il distretto 5Vie cura un dialogo riflessivo tra le tradizioni artigianali italiane e l’innovazione tecnologica. Il focus di quest’anno su ordine ed equilibrio si manifesta in luoghi inaspettati come il cortile dell’INPS, dove Metropolitan Jungle di Angela Florio esplora i principi del design biofilico.

Per i collezionisti esperti, il distretto offre opportunità di caccia al tesoro in laboratori come Laboratorio Paravicini, le cui porcellane decorate a mano rappresentano il tipo di investimento artigianale di alto valore che sta attraendo sempre più l’attenzione della gestione patrimoniale.

Oltre il Centro: La Frontiera dell’Innovazione

I lavori più sperimentali appaiono nei distretti periferici come Isola, dove la mostra Design is Human esamina come le tecnologie emergenti stiano ridefinendo le tradizioni artigianali. Al Quartiere Stadera, una rete di visite agli studi organizzata dall’associazione Vicini di Strada offre ai visitatori un raro accesso ai creatori di nuova generazione prima che raggiungano il riconoscimento commerciale.

L’influente galleria Nilufar di Nina Yashar si insedia in Via Lancetti con tre mostre, tra cui Silver Lining, un’esplorazione all’avanguardia di tecniche avanzate di lavorazione dei metalli curata dal collettivo di architettura Fosbury Architecture.

La Conclusione per l’Intelligence Aziendale

Per i leader aziendali che partecipano alla Milano Design Week, l’intelligence chiave va oltre le tendenze estetiche. L’evento funziona come un laboratorio per osservare come le esperienze fisiche possono essere monetizzate in un mercato sempre più digitale, offrendo spunti strategici applicabili in vari settori, dal retail all’ospitalità.

Mentre i confini tra discipline creative continuano a sfumarsi, la Milano Design Week non si limita a mostrare oggetti, ma anticipa come vivremo, lavoreremo e interagiremo nel prossimo decennio. Per i dirigenti lungimiranti, è diventata un’opportunità essenziale di ricerca sul campo sui meccanismi del desiderio e dell’attenzione nell’economia dell’esperienza di domani.

Fonte: Corriere

Columbus International

Dai castelli medievali ai palazzi della moda: la gastronomia di lusso ridisegna il patrimonio immobiliare in Italia

Columbus International, con la sua esperienza distintiva nel settore immobiliare di lusso tra New York, Miami, Milano e Toscana, continua a osservare come esperienze gastronomiche eccezionali stiano trasformando proprietà storiche in destinazioni di classe mondiale. Due recenti sviluppi evidenziano questa tendenza che gli investitori immobiliari più accorti dovrebbero notare.

Castello di Fighine: Una Meraviglia Medievale Rinata Attraverso la Gastronomia

Nel cuore della Val d’Orcia toscana, si è verificata una trasformazione straordinaria. Ciò che nel 1266 nacque come fortezza concessa da Federico II di Svevia a Tancredi Campiglia si è evoluto in una delle destinazioni gastronomiche più esclusive d’Italia.

Il borgo medievale di Fighine, un tempo abbandonato, è stato meticolosamente restaurato per offrire 34 sistemazioni di lusso distribuite tra cinque ville elegantemente progettate, due appartamenti e varie strutture storiche, tra cui una chiesa consacrata del XVIII secolo. Il design interno conservativo ma lussuoso, opera dei designer internazionali David Mlinaric e Hugh Henry, crea un’atmosfera di autentica eleganza campestre con lusso funzionale.

Al centro di questa rinascita si trova il ristorante stellato Michelin Castello di Fighine. Sotto la guida dello chef tristellato Heinz Beck (de La Pergola di Roma) e guidato dal talentuoso chef Francesco Nunziata, il ristorante offre sofisticati menu degustazione (€130 per 5 portate, €150 per 7 portate) con ingredienti di provenienza locale, molti dei quali dall’orto biologico della proprietà.

Cenare qui significa sperimentare la maestria culinaria all’interno di mura di pietra spesse due metri, dove piatti come i “Cappelletti alla Genovese con aceto balsamico e fonduta di Parmigiano” fondono influenze regionali italiane con precisione tecnica. L’ambiente intimo del ristorante, con tavoli ben distanziati e vista sul verde circostante, crea un’atmosfera di esclusività protetta.

Louis Vuitton Porta la Ristorazione di Lusso nel Quadrilatero della Moda di Milano

Nel frattempo, nel prestigioso Quadrilatero della Moda di Milano, la maison di lusso Louis Vuitton sta estendendo il suo marchio nel mondo culinario con l’apertura di “DaV by Da Vittorio Louis Vuitton” questo aprile. Situato a Palazzo Taverna in Via Montenapoleone, il ristorante sarà accessibile sia dallo showroom della maison che da Via Bagutta.

Questa collaborazione con il gruppo ristorativo Da Vittorio, insignito di tre stelle Michelin, segna la prima avventura gastronomica di Louis Vuitton in Italia, dopo il successo di locali di ristorazione in Francia, Giappone, Cina e Stati Uniti. La famiglia Cerea, proprietaria di Da Vittorio, promette una fusione tra tradizione culinaria italiana e creatività internazionale in un ambiente contemporaneo.

Il ristorante presenterà le collezioni Art de la Table di Louis Vuitton ed elementi di design che fondono l’estetica del marchio con le influenze culturali italiane. Sebbene descritto come “casual dining”, questa iniziativa rappresenta la crescente intersezione tra alta moda e ristorazione raffinata in location immobiliari premium.

Columbus International: Pionieri del Lusso all’Intersezione tra Immobiliare e Stile di Vita

Per i clienti esigenti di Columbus International, questi sviluppi rappresentano più di semplici notizie culinarie: segnalano opportunità di investimento redditizie. Le proprietà adiacenti a tali prestigiose destinazioni culinarie spesso registrano un significativo apprezzamento di valore.

In Toscana, Columbus International si è da tempo specializzata nell’identificazione e rappresentazione di proprietà storiche con potenziale di restauro simile al Castello di Fighine. La nostra competenza nella navigazione delle normative italiane sul restauro e nel reperimento di materiali autentici ha aiutato numerosi clienti a trasformare strutture antiche in alloggi di lusso.

A Milano, la conoscenza approfondita del nostro team del quartiere della moda ci permette di identificare proprietà con potenziale per partnership con marchi di lusso o conversioni commerciali di alta gamma. Il ristorante Louis Vuitton esemplifica come palazzi storici possano essere reinventati per esperienze di lusso contemporanee mantenendo al contempo la loro integrità architettonica.

Che stiate cercando una tenuta toscana con potenziale culinario o una proprietà milanese in prossimità di esperienze di shopping e ristorazione di lusso, l’approccio boutique di Columbus International garantisce una guida personalizzata attraverso ogni aspetto dell’acquisizione, del restauro e delle potenziali partnership commerciali.

Come dimostrano questi due sviluppi distintivi, l’intersezione tra proprietà storiche e ristorazione eccezionale crea una proposta di valore particolarmente convincente nel settore immobiliare di lusso—un’area in cui Columbus International continua a guidare con competenza e visione senza pari.

Fonti: Reporter Gourmet | Nss Magazine

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Milano Real Estate 2025: Il mercato premium si rafforza e gli immobili datati “perdono” valore (fonte: Tecnocasa)

La capitale economica italiana continua a distinguersi nel panorama immobiliare nazionale, con una prospettiva di crescita che riflette la sua posizione di leadership nel mercato premium. Un’analisi approfondita di Tecnocasa rivela un quadro di mercato in evoluzione, dove la qualità degli immobili gioca un ruolo sempre più determinante nelle valutazioni.

Il Mercato in Numeri

Milano si conferma locomotiva del settore immobiliare italiano, con previsioni di crescita dei prezzi tra il 2% e il 4% per il 2025. Questo trend positivo caratterizza gran parte della Lombardia, con l’unica eccezione di Sondrio, dove si prevede una contrazione fino al 3%.

Driver di Crescita

Fabiana Megliola, responsabile dell’Ufficio Studi Tecnocasa, identifica due fattori chiave che stanno alimentando il mercato: “La riduzione dei tassi sui mutui e i recenti dati dell’Agenzia delle Entrate suggeriscono una ripresa delle transazioni nel 2025.” Il settore beneficia inoltre della proroga fino al 2027 dei mutui garantiti dal Fondo Consap per i giovani acquirenti, un elemento che potrebbe catalizzare la domanda nel segmento entry-level.

La Polarizzazione del Mercato

Un trend significativo emerge dall’analisi: il mercato si sta polarizzando tra immobili di qualità e proprietà datate. Gli immobili di pregio, caratterizzati da elevata efficienza energetica e posizioni strategiche, vedranno probabilmente un apprezzamento continuo. Al contrario, le proprietà che necessitano di significativi interventi di riqualificazione potrebbero subire deprezzamenti, specialmente alla luce delle nuove normative energetiche europee e della riduzione degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni.

Il Mercato degli Affitti

Il settore locativo mostra dinamiche interessanti, con una tendenza al rialzo dei canoni sostenuta da una domanda robusta. Un fenomeno emergente è la potenziale migrazione di proprietari dal mercato degli affitti brevi a quello delle locazioni tradizionali, suggerendo una possibile riconfigurazione del settore.

Prospettive per gli Investitori

Il real estate milanese mantiene un forte appeal per gli investitori, sia nel segmento delle locazioni brevi che in quello tradizionale. Le località turistiche continuano ad attirare interesse internazionale, confermando la resilienza del mercato immobiliare di fascia alta.

Bottom Line

Il 2025 si profila come un anno di consolidamento per il mercato immobiliare milanese, dove la qualità degli asset diventerà sempre più il discriminante principale per le performance di investimento. Gli investitori dovranno prestare particolare attenzione alla qualità costruttiva e alla posizione degli immobili, fattori che determineranno in modo crescente il loro valore nel tempo.

Fonte: Tecnocasa