Columbus International

Dai castelli medievali ai palazzi della moda: la gastronomia di lusso ridisegna il patrimonio immobiliare in Italia

Columbus International, con la sua esperienza distintiva nel settore immobiliare di lusso tra New York, Miami, Milano e Toscana, continua a osservare come esperienze gastronomiche eccezionali stiano trasformando proprietà storiche in destinazioni di classe mondiale. Due recenti sviluppi evidenziano questa tendenza che gli investitori immobiliari più accorti dovrebbero notare.

Castello di Fighine: Una Meraviglia Medievale Rinata Attraverso la Gastronomia

Nel cuore della Val d’Orcia toscana, si è verificata una trasformazione straordinaria. Ciò che nel 1266 nacque come fortezza concessa da Federico II di Svevia a Tancredi Campiglia si è evoluto in una delle destinazioni gastronomiche più esclusive d’Italia.

Il borgo medievale di Fighine, un tempo abbandonato, è stato meticolosamente restaurato per offrire 34 sistemazioni di lusso distribuite tra cinque ville elegantemente progettate, due appartamenti e varie strutture storiche, tra cui una chiesa consacrata del XVIII secolo. Il design interno conservativo ma lussuoso, opera dei designer internazionali David Mlinaric e Hugh Henry, crea un’atmosfera di autentica eleganza campestre con lusso funzionale.

Al centro di questa rinascita si trova il ristorante stellato Michelin Castello di Fighine. Sotto la guida dello chef tristellato Heinz Beck (de La Pergola di Roma) e guidato dal talentuoso chef Francesco Nunziata, il ristorante offre sofisticati menu degustazione (€130 per 5 portate, €150 per 7 portate) con ingredienti di provenienza locale, molti dei quali dall’orto biologico della proprietà.

Cenare qui significa sperimentare la maestria culinaria all’interno di mura di pietra spesse due metri, dove piatti come i “Cappelletti alla Genovese con aceto balsamico e fonduta di Parmigiano” fondono influenze regionali italiane con precisione tecnica. L’ambiente intimo del ristorante, con tavoli ben distanziati e vista sul verde circostante, crea un’atmosfera di esclusività protetta.

Louis Vuitton Porta la Ristorazione di Lusso nel Quadrilatero della Moda di Milano

Nel frattempo, nel prestigioso Quadrilatero della Moda di Milano, la maison di lusso Louis Vuitton sta estendendo il suo marchio nel mondo culinario con l’apertura di “DaV by Da Vittorio Louis Vuitton” questo aprile. Situato a Palazzo Taverna in Via Montenapoleone, il ristorante sarà accessibile sia dallo showroom della maison che da Via Bagutta.

Questa collaborazione con il gruppo ristorativo Da Vittorio, insignito di tre stelle Michelin, segna la prima avventura gastronomica di Louis Vuitton in Italia, dopo il successo di locali di ristorazione in Francia, Giappone, Cina e Stati Uniti. La famiglia Cerea, proprietaria di Da Vittorio, promette una fusione tra tradizione culinaria italiana e creatività internazionale in un ambiente contemporaneo.

Il ristorante presenterà le collezioni Art de la Table di Louis Vuitton ed elementi di design che fondono l’estetica del marchio con le influenze culturali italiane. Sebbene descritto come “casual dining”, questa iniziativa rappresenta la crescente intersezione tra alta moda e ristorazione raffinata in location immobiliari premium.

Columbus International: Pionieri del Lusso all’Intersezione tra Immobiliare e Stile di Vita

Per i clienti esigenti di Columbus International, questi sviluppi rappresentano più di semplici notizie culinarie: segnalano opportunità di investimento redditizie. Le proprietà adiacenti a tali prestigiose destinazioni culinarie spesso registrano un significativo apprezzamento di valore.

In Toscana, Columbus International si è da tempo specializzata nell’identificazione e rappresentazione di proprietà storiche con potenziale di restauro simile al Castello di Fighine. La nostra competenza nella navigazione delle normative italiane sul restauro e nel reperimento di materiali autentici ha aiutato numerosi clienti a trasformare strutture antiche in alloggi di lusso.

A Milano, la conoscenza approfondita del nostro team del quartiere della moda ci permette di identificare proprietà con potenziale per partnership con marchi di lusso o conversioni commerciali di alta gamma. Il ristorante Louis Vuitton esemplifica come palazzi storici possano essere reinventati per esperienze di lusso contemporanee mantenendo al contempo la loro integrità architettonica.

Che stiate cercando una tenuta toscana con potenziale culinario o una proprietà milanese in prossimità di esperienze di shopping e ristorazione di lusso, l’approccio boutique di Columbus International garantisce una guida personalizzata attraverso ogni aspetto dell’acquisizione, del restauro e delle potenziali partnership commerciali.

Come dimostrano questi due sviluppi distintivi, l’intersezione tra proprietà storiche e ristorazione eccezionale crea una proposta di valore particolarmente convincente nel settore immobiliare di lusso—un’area in cui Columbus International continua a guidare con competenza e visione senza pari.

Fonti: Reporter Gourmet | Nss Magazine

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Milano Real Estate 2025: Il mercato premium si rafforza e gli immobili datati “perdono” valore (fonte: Tecnocasa)

La capitale economica italiana continua a distinguersi nel panorama immobiliare nazionale, con una prospettiva di crescita che riflette la sua posizione di leadership nel mercato premium. Un’analisi approfondita di Tecnocasa rivela un quadro di mercato in evoluzione, dove la qualità degli immobili gioca un ruolo sempre più determinante nelle valutazioni.

Il Mercato in Numeri

Milano si conferma locomotiva del settore immobiliare italiano, con previsioni di crescita dei prezzi tra il 2% e il 4% per il 2025. Questo trend positivo caratterizza gran parte della Lombardia, con l’unica eccezione di Sondrio, dove si prevede una contrazione fino al 3%.

Driver di Crescita

Fabiana Megliola, responsabile dell’Ufficio Studi Tecnocasa, identifica due fattori chiave che stanno alimentando il mercato: “La riduzione dei tassi sui mutui e i recenti dati dell’Agenzia delle Entrate suggeriscono una ripresa delle transazioni nel 2025.” Il settore beneficia inoltre della proroga fino al 2027 dei mutui garantiti dal Fondo Consap per i giovani acquirenti, un elemento che potrebbe catalizzare la domanda nel segmento entry-level.

La Polarizzazione del Mercato

Un trend significativo emerge dall’analisi: il mercato si sta polarizzando tra immobili di qualità e proprietà datate. Gli immobili di pregio, caratterizzati da elevata efficienza energetica e posizioni strategiche, vedranno probabilmente un apprezzamento continuo. Al contrario, le proprietà che necessitano di significativi interventi di riqualificazione potrebbero subire deprezzamenti, specialmente alla luce delle nuove normative energetiche europee e della riduzione degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni.

Il Mercato degli Affitti

Il settore locativo mostra dinamiche interessanti, con una tendenza al rialzo dei canoni sostenuta da una domanda robusta. Un fenomeno emergente è la potenziale migrazione di proprietari dal mercato degli affitti brevi a quello delle locazioni tradizionali, suggerendo una possibile riconfigurazione del settore.

Prospettive per gli Investitori

Il real estate milanese mantiene un forte appeal per gli investitori, sia nel segmento delle locazioni brevi che in quello tradizionale. Le località turistiche continuano ad attirare interesse internazionale, confermando la resilienza del mercato immobiliare di fascia alta.

Bottom Line

Il 2025 si profila come un anno di consolidamento per il mercato immobiliare milanese, dove la qualità degli asset diventerà sempre più il discriminante principale per le performance di investimento. Gli investitori dovranno prestare particolare attenzione alla qualità costruttiva e alla posizione degli immobili, fattori che determineranno in modo crescente il loro valore nel tempo.

Fonte: Tecnocasa

Il mercato immobiliare in Lombardia

Milano: il nuovo paradiso fiscale che sta trasformando il mercato immobiliare di lusso

Milano sta vivendo un afflusso senza precedenti di individui ad alto patrimonio netto che si trasferiscono in città, trasformando la capitale finanziaria d’Italia in un emergente paradiso fiscale che compete con le destinazioni offshore tradizionali. I dati del 2023 mostrano un notevole afflusso di residenti benestanti provenienti da paradisi fiscali consolidati, tra cui 69 individui da Cipro, 30 da Panama e numeri minori da destinazioni caraibiche come Antigua, Bahamas e Barbados.

La tendenza si estende oltre i paradisi fiscali tradizionali, con trasferimenti record dalle principali economie: 4.862 dalla Francia, 3.121 dalla Spagna, 2.130 dal Regno Unito e 1.627 dagli Stati Uniti – il dato più alto dal 2003. Altri movimenti significativi includono 567 dai Paesi Bassi, 395 dal Belgio e 281 dal Canada.

Il Vantaggio Fiscale

La forza trainante dietro questa migrazione è l’attraente regime di flat tax italiano per gli stranieri facoltosi. La recente legislazione ha raddoppiato il tetto della flat tax da €100.000 a €200.000, indipendentemente dai livelli di reddito estero. Per gli individui con patrimonio ultra-elevato, questo crea di fatto un ambiente fiscale quasi azzerato. Il beneficio si estende ai familiari, che pagano una modesta flat tax di €25.000.

Secondo l’ultima analisi di mercato di Scenari Immobiliari, le transazioni immobiliari di lusso superiori a €1 milione rappresentano ora il 6% delle transazioni immobiliari totali a Milano, con valori medi delle transazioni in significativo aumento.

Impatto sul Mercato Immobiliare

I dati recenti del mercato rivelano transazioni immobiliari di lusso senza precedenti:

  • Un attico da €15 milioni vicino alla Pinacoteca di Brera (500 metri quadrati)
  • Una casa cielo-terra da €10 milioni nel quartiere Sant’Ambrogio
  • Un appartamento con terrazzo in via della Moscova da €9 milioni (350 metri quadrati)
  • Due interi piani nella Torre Solaria, quartiere Porta Nuova: €7,5 milioni
  • Un attico da €6,5 milioni con vista su Piazza Gae Aulenti

Il mercato degli affitti di lusso è altrettanto robusto, con transazioni recenti che includono:

  • Affitto mensile di €15.000 per un attico con vista sui Giardini Montanelli
  • Affitto annuale di €140.000 per una proprietà premium in viale Majno

Implicazioni Economiche

Il Private Wealth Migration Report 2024 di Henley & Partners posiziona l’Italia come principale destinazione europea per i migranti facoltosi, al sesto posto a livello globale. Si prevede che il paese attirerà 2.200 individui ad alto patrimonio netto quest’anno, con Milano che cattura la maggior parte della quota, seguita da Portofino.

I modelli finanziari mostrano che gli individui che guadagnano €10 milioni all’anno in altri paesi europei possono risparmiare tra €4-5 milioni in tasse trasferendosi a Milano. I nuovi sviluppi immobiliari stanno rispondendo a questa domanda, con proprietà in località prestigiose come Largo Treves che comandano prezzi superiori a €20.000 al metro quadrato nelle prevendite.

Analisi di Mercato

I dati di mercato indicano che le metriche tradizionali del prezzo al metro quadrato non si applicano più al segmento ultra-lusso di Milano. La scarsità di proprietà uniche ha creato un mercato dove ogni proprietà premium stabilisce il proprio punto di prezzo, indipendentemente dai metodi di valutazione convenzionali.

Impatto Socioeconomico

Mentre l’afflusso di individui ad alto patrimonio netto porta significativo capitale e potere d’acquisto a Milano, gli economisti avvertono di potenziali implicazioni socioeconomiche. La concentrazione di ricchezza nell’area urbana relativamente compatta di Milano sta facendo aumentare i valori immobiliari in tutti i segmenti, creando preoccupazioni sulla sostenibilità abitativa e sulla disparità salariale per la popolazione esistente della città.

Mentre Milano continua a posizionarsi come il più nuovo paradiso fiscale d’Europa, la città affronta la sfida di bilanciare il suo crescente appeal per la ricchezza internazionale con il mantenimento del suo tradizionale tessuto sociale e la garanzia di una crescita economica sostenibile per tutti i residenti.

Il Museo d’Arte Moderna di Milano apre dopo cinquant’anni di attesa. La città rivaleggia con gli Uffizi di Firenze

Al culmine di una saga durata mezzo secolo, tra ritardi e false partenze, Milano svela finalmente la sua ambiziosa risposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze: Palazzo Citterio, una splendida residenza settecentesca trasformata in un museo d’arte moderna di livello mondiale. L’apertura del 7 dicembre segna un momento cruciale nella ricerca di Milano di affermarsi tra i pesi massimi culturali d’Italia.

La Visione di Grande Brera: Da Periferia Culturale a Potenza Economica

I numeri raccontano una storia sobria. Mentre la Galleria degli Uffizi di Firenze ha generato uno straordinario fatturato di 63 milioni di euro nel 2023 e il Colosseo di Roma si è avvicinato ai 100 milioni di euro, il prestigioso complesso museale della Pinacoteca di Brera di Milano ha raggiunto appena i 5 milioni di euro. Ma Angelo Crespi, l’ambizioso direttore di Brera, vede in Palazzo Citterio la chiave per cambiare questa equazione.

“Stiamo creando un ecosistema culturale che può finalmente competere con Firenze e Roma,” ha dichiarato Crespi a Forbes. “Non si tratta solo di arte – si tratta di trasformare l’economia culturale di Milano.”

Dentro la Collezione: Una Potenza dell’Arte Moderna

La collezione inaugurale di Palazzo Citterio si legge come un who’s who dei maestri moderni:

  • “Testa di toro” (1942) di Pablo Picasso
  • Una rara natura morta del 1919 di Giorgio Morandi
  • “Rissa in Galleria” (1910) di Umberto Boccioni
  • Opere di Amedeo Modigliani e Georges Braque

Le fondamenta del museo poggiano su due donazioni trasformative delle famiglie Jesi e Vitali (1976 e 1984), con acquisizioni recenti che includono ulteriori dipinti di Morandi e opere di Mario Schifano e Arturo Martini.

Il Viaggio da 23 Milioni: Superare Cinque Decenni di Battute d’Arresto

Il percorso verso l’apertura non è stato agevole. Dopo l’acquisto dell’edificio da parte del governo italiano nel 1972, il progetto ha affrontato:

  • Una ristrutturazione abbandonata negli anni ’80 dell’architetto britannico James Stirling
  • Un restauro da 23 milioni di euro nel 2018 fallito a causa di problemi di umidità
  • Decenni di ritardi burocratici e sfide di finanziamento

La Scommessa Economica: Milano Può Competere?

La posta in gioco è alta. Attualmente attirando 500.000 visitatori annuali alla Pinacoteca, Brera prevede ulteriori 50.000 visitatori a Palazzo Citterio nel suo primo anno. La recente aggiunta dell'”Ultima Cena” di Leonardo da Vinci al portafoglio di Brera potrebbe spingere le entrate totali a 10 milioni di euro e il numero di visitatori a 1,5 milioni.

Una Nuova Era per i Musei Italiani

L’apertura di Palazzo Citterio riflette una più ampia trasformazione nella gestione dei musei italiani. Grazie alle riforme del 2014 introdotte dall’ex ministro della cultura Dario Franceschini, le istituzioni godono ora di maggiore autonomia nella generazione di entrate e nelle operazioni.

“Stiamo assistendo a un rinascimento nella gestione dei musei italiani,” ha spiegato Crespi. “La vecchia narrativa secondo cui i musei italiani non erano in grado di generare entrate significative sta finalmente cambiando. Non stiamo solo preservando l’arte – stiamo costruendo istituzioni culturali sostenibili.”

Con la sua posizione strategica a soli 200 metri dalla Pinacoteca di Brera e dalla storica biblioteca Braidense, Palazzo Citterio non è solo un nuovo museo – è la scommessa di Milano per ridisegnare il panorama culturale italiano e catturare una fetta più ampia del crescente mercato del turismo culturale del paese.

In un drammatico culmine di una saga durata mezzo secolo tra ritardi e false partenze, Milano svela finalmente la sua ambiziosa risposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze: Palazzo Citterio, una splendida residenza settecentesca trasformata in un museo d’arte moderna di livello mondiale. L’apertura del 7 dicembre segna un momento cruciale nella ricerca di Milano di affermarsi tra i pesi massimi culturali d’Italia.

La Visione di Grande Brera: Da Periferia Culturale a Potenza Economica

I numeri raccontano una storia sobria. Mentre la Galleria degli Uffizi di Firenze ha generato uno straordinario fatturato di 63 milioni di euro nel 2023 e il Colosseo di Roma si è avvicinato ai 100 milioni di euro, il prestigioso complesso museale della Pinacoteca di Brera di Milano ha raggiunto appena i 5 milioni di euro. Ma Angelo Crespi, l’ambizioso direttore di Brera, vede in Palazzo Citterio la chiave per cambiare questa equazione.

“Stiamo creando un ecosistema culturale che può finalmente competere con Firenze e Roma,” ha dichiarato Crespi a Forbes. “Non si tratta solo di arte – si tratta di trasformare l’economia culturale di Milano.”

Dentro la Collezione: Una Potenza dell’Arte Moderna

La collezione inaugurale di Palazzo Citterio si legge come un who’s who dei maestri moderni:

  • “Testa di toro” (1942) di Pablo Picasso
  • Una rara natura morta del 1919 di Giorgio Morandi
  • “Rissa in Galleria” (1910) di Umberto Boccioni
  • Opere di Amedeo Modigliani e Georges Braque

Le fondamenta del museo poggiano su due donazioni trasformative delle famiglie Jesi e Vitali (1976 e 1984), con acquisizioni recenti che includono ulteriori dipinti di Morandi e opere di Mario Schifano e Arturo Martini.

Il Viaggio da 23 Milioni: Superare Cinque Decenni di Battute d’Arresto

Il percorso verso l’apertura non è stato agevole. Dopo l’acquisto dell’edificio da parte del governo italiano nel 1972, il progetto ha affrontato:

  • Una ristrutturazione abbandonata negli anni ’80 dell’architetto britannico James Stirling
  • Un restauro da 23 milioni di euro nel 2018 fallito a causa di problemi di umidità
  • Decenni di ritardi burocratici e sfide di finanziamento

La Scommessa Economica: Milano Può Competere?

La posta in gioco è alta. Attualmente attirando 500.000 visitatori annuali alla Pinacoteca, Brera prevede ulteriori 50.000 visitatori a Palazzo Citterio nel suo primo anno. La recente aggiunta dell'”Ultima Cena” di Leonardo da Vinci al portafoglio di Brera potrebbe spingere le entrate totali a 10 milioni di euro e il numero di visitatori a 1,5 milioni.

Una Nuova Era per i Musei Italiani

L’apertura di Palazzo Citterio riflette una più ampia trasformazione nella gestione dei musei italiani. Grazie alle riforme del 2014 introdotte dall’ex ministro della cultura Dario Franceschini, le istituzioni godono ora di maggiore autonomia nella generazione di entrate e nelle operazioni.

“Stiamo assistendo a un rinascimento nella gestione dei musei italiani,” ha spiegato Crespi. “La vecchia narrativa secondo cui i musei italiani non erano in grado di generare entrate significative sta finalmente cambiando. Non stiamo solo preservando l’arte – stiamo costruendo istituzioni culturali sostenibili.”

Con la sua posizione strategica a soli 200 metri dalla Pinacoteca di Brera e dalla storica biblioteca Braidense, Palazzo Citterio non è solo un nuovo museo – è la scommessa di Milano per ridisegnare il panorama culturale italiano e catturare una fetta più ampia del crescente mercato del turismo culturale del paese.

Foto in copertina e social media via Palazzo Citterio/Brera Design District 

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Il mercato immobiliare di Milano affronta sfide nonostante la ripresa del settore in Italia. Tutti i trend in aggiornamento

Il mercato immobiliare italiano mostra segni di vita dopo sei trimestri consecutivi di declino. Tuttavia, Milano, il centro finanziario del paese, si trova a nuotare controcorrente. Secondo i recenti dati dell’Agenzia delle Entrate, il mercato immobiliare nazionale ha registrato una modesta crescita dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, con 186.324 transazioni registrate nel secondo trimestre del 2024.

Tendenze Nazionali vs. Anomalia di Milano

Mentre città come Roma (+3,4%) e Genova (+3,9%) guidano questa nascente ripresa, Milano ha registrato un significativo calo del 7,3% nelle transazioni immobiliari. Questo forte contrasto solleva interrogativi sui fattori che influenzano il panorama immobiliare del capoluogo lombardo.

Il Paradosso di Milano

Il calo delle vendite immobiliari a Milano presenta un’interessante peculiarità. I contratti di locazione a lungo termine in città hanno visto un aumento dell’1%, mentre gli accordi a canone concordato sono aumentati di un sorprendente 153%. Tuttavia, è cruciale notare che questa percentuale rappresenta un numero relativamente piccolo: solo 948 contratti sono stati firmati secondo questi termini durante il trimestre.

Cambiamento delle Preferenze nei Tipi di Immobili

In tutta Italia, inclusa Milano, si nota una tendenza evidente nei tipi di proprietà che cambiano mano. I bilocali e le unità più grandi stanno registrando una maggiore domanda. Gli esperti del settore attribuiscono questo a due distinti gruppi di acquirenti:

  1. Investitori e giovani coppie/single che optano per unità compatte a due camere
  2. Famiglie alla ricerca di spazi più ampi per adattarsi alle esigenze di vita in evoluzione, inclusi uffici domestici e aree multifunzionali

Fattori Economici in Gioco

La ripresa del mercato italiano più ampio è alimentata da diversi fattori economici:

  • L’inflazione ha quasi raggiunto l’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea
  • I tassi di interesse sono su una traiettoria discendente graduale
  • Il 71% degli acquisti è stato effettuato utilizzando i benefici fiscali “prima casa”, un aumento del 7% rispetto all’anno precedente
  • Il 41% delle transazioni ha coinvolto finanziamenti ipotecari

Variazioni Regionali

L’aumento nazionale non è uniforme in tutte le regioni. I comuni più piccoli stanno superando le prestazioni delle grandi città con un aumento dell’1,6% nelle transazioni, rispetto a solo lo 0,2% nei capoluoghi di provincia. Questo suggerisce un potenziale spostamento delle preferenze verso la vita suburbana o rurale.

Guardando al Futuro

Nonostante l’attuale flessione di Milano, molti professionisti del settore immobiliare rimangono cautamente ottimisti sul futuro del mercato. Gli indicatori economici in stabilizzazione e la domanda repressa di abitazioni suggeriscono che la seconda metà del 2024 potrebbe portare sviluppi più positivi per il settore immobiliare italiano, inclusa la sua capitale della moda e della finanza.

Mentre Milano naviga in queste acque difficili, investitori e potenziali acquirenti farebbero bene a tenere d’occhio come le dinamiche uniche del mercato della città si evolvono in risposta alle più ampie tendenze nazionali.

Fonte: Sky Tg24

La rivoluzione verde di Milano: Bosconavigli porta la foresta in città (Scoprite le ultime tendenze con Richard Tayar)

Nel cuore dello storico quartiere San Cristoforo di Milano, un complesso residenziale all’avanguardia sta ridefinendo il concetto di vita urbana. Bosconavigli, progettato dal rinomato studio Stefano Boeri Architetti in collaborazione con Arassociati e AG&P greenscape, non è semplicemente un altro edificio – è una foresta verticale che colma il divario tra la vita cittadina e la natura.

Questo innovativo progetto reinterpreta la tradizionale casa a corte lombarda, sviluppandosi verso l’alto per creare un’armoniosa fusione tra architettura e verde. Con 170 alberi di 60 specie diverse che adornano facciate, tetti e balconi, Bosconavigli è un esempio concreto di sviluppo urbano sostenibile.

Ma Bosconavigli non è solo un’opera bella da vedere. Il complesso offre 90 appartamenti, ognuno progettato con ampi spazi esterni che fungono da “stanze all’aperto”, sfumando il confine tra la vita interna ed esterna. Servizi pubblici, tra cui un ristorante-bistrò e strutture per il benessere, ne fanno un vero centro comunitario.

L’impegno del progetto per la sostenibilità va oltre il verde rigoglioso. Pannelli solari, raccolta di acqua piovana e produzione di energia geotermica sono solo alcune delle caratteristiche ecologiche integrate nel design. Inoltre, gli elementi verdi dell’edificio fungono da barriere naturali contro il rumore e l’inquinamento atmosferico, migliorando la qualità della vita dei residenti.

Bosconavigli non sta solo cambiando lo skyline di Milano – sta cambiando il modo in cui pensiamo alla vita urbana. Mentre le città di tutto il mondo affrontano sfide ambientali, questo progetto offre uno sguardo su un futuro più verde e sostenibile, dove natura e architettura coesistono in perfetta armonia.

Foto via Bosconavigli

CityLife Milano: ridefinire la vita urbana nel cuore della capitale della moda Italiana (Neighborhood Spotlight)

Nella frenetica metropoli di Milano, uno sviluppo urbano rivoluzionario sta ridisegnando lo skyline della città e ridefinendo il concetto di vita moderna. CityLife Milano, un progetto ambizioso che si estende su un’impressionante area di 366.000 metri quadrati, sta stabilendo nuovi standard nella pianificazione urbana e nell’innovazione architettonica.

Il Futuro dello Sviluppo Urbano

Nel suo nucleo, CityLife Milano rappresenta una visione audace per il futuro degli spazi urbani. Questo sviluppo meticolosamente pianificato fonde armoniosamente settori pubblici e privati, creando un ecosistema equilibrato che soddisfa le esigenze sia dei residenti che delle imprese. L’approccio innovativo del progetto sfida le norme tradizionali della pianificazione urbana, offrendo uno sguardo sul futuro dell’abitare in città.

Uno Skyline Trasformato

I gioielli della corona dello sviluppo sono tre imponenti strutture commerciali che dominano lo skyline di Milano. Questi prodigi architettonici servono a più che semplici spazi per uffici; sono il cuore pulsante di CityLife, attorno al quale ruota l’intero progetto. I loro design accattivanti non solo simboleggiano la modernità, ma fungono anche da faro per le ambizioni economiche di Milano.

Ridefinire l’Abitare Residenziale

Circondando questi giganti commerciali ci sono gruppi di edifici residenziali che ridefiniscono il concetto di abitare di lusso. Queste abitazioni non sono mere aggiunte, ma componenti integrali della visione di CityLife. Ogni complesso residenziale è una testimonianza del design contemporaneo, offrendo ai residenti un’esperienza abitativa unica che si integra perfettamente con gli spazi commerciali e pubblici dello sviluppo.

Spazi Verdi: I Polmoni di CityLife

In una rinfrescante deviazione dagli sviluppi urbani tipici, CityLife Milano pone una significativa enfasi sugli spazi verdi pubblici. Queste aree non sono solo aggiunte estetiche, ma sono cruciali per l’approccio olistico del progetto alla vita urbana. Parchi lussureggianti e giardini accuratamente paesaggistici fungono da ritiri comuni, offrendo ai residenti e ai visitatori una fuga tanto necessaria dalla vita cittadina.

Le Implicazioni Economiche

CityLife Milano è più di una semplice impresa architettonica; è un investimento strategico nel futuro di Milano. Il progetto è destinato ad attrarre imprese internazionali, rafforzando lo status economico già formidabile della città. Inoltre, è probabile che inneschi un boom immobiliare nelle aree circostanti, potenzialmente ridisegnando il mercato immobiliare di Milano.

Un Modello per le Città Future

Con la continua crescita delle popolazioni urbane a livello globale, sviluppi come CityLife Milano offrono preziose intuizioni sulla pianificazione urbana sostenibile. Il suo approccio integrato nel combinare spazi commerciali, residenziali e pubblici potrebbe servire da modello per futuri sviluppi urbani in tutto il mondo.

Il Bilancio Finale

CityLife Milano rappresenta un passo audace nel futuro dello sviluppo urbano. Reinventando la relazione tra spazi commerciali, aree residenziali e domini pubblici, stabilisce un nuovo standard per la pianificazione urbana. Mentre il progetto continua a evolversi, cementerà indubbiamente la posizione di Milano come leader nel design urbano innovativo e nella vita sostenibile.

Per investitori e urbanisti, CityLife Milano è un progetto da osservare attentamente. Potrebbe ben essere il precursore di una nuova era nello sviluppo urbano, una che privilegia esperienze di vita olistica rispetto alla mera funzionalità. Mentre le città di tutto il mondo affrontano le sfide dell’urbanizzazione, CityLife Milano si erge come un esempio brillante di ciò che è possibile quando la visione incontra l’esecuzione nel regno della pianificazione urbana.

Foto via City-Life

Milano, prezzi immobiliari in crescita con parecchie sorprese, da Garibaldi a Moscova, da Porta Nuova a CityLife

Secondo le analisi dell’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa riprese da Monitor Immobiliare, nel secondo semestre 2023 i prezzi delle case a Milano hanno registrato un aumento dello 0,1%, portando la crescita complessiva annuale allo 0,3%.

Le zone centrali come Garibaldi, Moscova, Porta Nuova e CityLife hanno visto un incremento dei valori del 2,1%, risultando molto richieste da clienti nazionali e internazionali per viverci, lavorare e studiare. La domanda si è concentrata su immobili spaziosi oltre 200 mq, con più camere, esterni e piani alti. I prezzi più elevati, fino a 15.000 €/mq per le compravendite, si registrano a Porta Nuova.

Alcune aree semi-centrali come Lambrate, Navigli e Famagosta hanno visto una lieve flessione dei prezzi, in parte legata all’elevata offerta di nuove costruzioni. Il mercato delle locazioni è rimasto vivace, con canoni medi di 1.500 €/mese per un bilocale in zone centrali.

Crescita dei prezzi dell’1,6% per la macroarea Vercelli-Lorenteggio, trainata da Lorenteggio-Frattini e Tolstoj. In aumento dell’1% la zona Lodi-Corsica, spinta dai lavori per il Villaggio Olimpico. Cali contenuti nelle macroaree Bovisa-Sempione (-0,7%), Centrale-Stazione (-1,6%) e Navigli (-0,5%), con andamenti alterni tra quartieri. Il quartiere Bovisa è stato trainato dal progetto Scalo Farini.

Prezzi stabili a Città Studi-Indipendenza, con rialzi localizzati su viale Abruzzi e corso Buenos Aires. Buona la domanda di affitti da studenti e lavoratori. In sintesi, il mercato immobiliare milanese ha registrato una crescita modesta ma costante nel 2023, trainato dalle zone centrali e dai grandi tagli, con dinamiche eterogenee tra i vari quartieri semi-centrali.

Milano

Gli affitti rendono come mai prima d’ora. Dal 1998, a Milano, immobili rivalutati del +130% (fonte:Gruppo Tecnocasa)

Gli investimenti immobiliari stanno registrando un aumento costante, trainati da rendimenti stabili che mostrano una crescita graduale ma costante nel corso degli anni. La rivalutazione del valore degli immobili è diventata una tendenza diffusa, con incrementi a due e tre cifre che si sono verificati in quasi tutte le regioni nel corso degli ultimi 25 anni.

Secondo un’analisi condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre del 2023, il 19,6% delle transazioni immobiliari è stato effettuato a fini di investimento. Questo dato rappresenta un lieve aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando la percentuale si attestava intorno al 16,8%. L’aumento dell’inflazione sta spingendo sempre più persone a investire nel mattone, considerato tradizionalmente un’ottima forma di investimento.

Anche il ritorno dei turisti ha contribuito a rinvigorire il mercato immobiliare, con un aumento degli acquisti di immobili destinati all’accoglienza sia nelle città più popolari che nelle località turistiche. L’analisi si concentra principalmente sul mercato delle locazioni a lungo termine anziché su quelle stagionali. La prospettiva di ottenere redditi costanti da affitti induce una maggiore prudenza tra i proprietari, specialmente considerando l’attuale incertezza economica e l’aumento dei costi energetici. Tuttavia, i rendimenti annui da affitti rimangono allettanti, con un tasso medio intorno al 5,2% per bilocali di 65 metri quadri nelle principali città italiane.

Tra le metropoli, Genova, Palermo e Verona spiccano per i rendimenti più elevati, rispettivamente del 6,6%, 6,4% e 6,3%. Gli investitori immobiliari non mirano solo ai redditi da affitto, ma anche alla crescita del valore degli immobili nel tempo. Negli ultimi anni, si è osservato un recupero dei prezzi degli immobili, con una predilezione per le aree caratterizzate dalla presenza di istituti universitari, servizi e interventi di riqualificazione urbana. Fabiana Megliola, responsabile dell’Ufficio Studi di Tecnocasa, ha sottolineato che gli investitori immobiliari sono interessati non solo ai rendimenti da locazione, ma anche e soprattutto alla rivalutazione del valore dell’immobile nel tempo. Tra il 1998 e il 2023, le grandi città italiane hanno registrato un aumento medio dei prezzi del 46%. Milano ha segnato la maggiore rivalutazione, con un aumento del 132,1%, seguita da Napoli con il 72,1% e Firenze con il 71,2%.

Fonte: Sole24Ore

Milano, in autunno tornano a crescere domanda e offerta delle case in vendita. Tutti i dettagli da Immobiliare.it

A settembre, per acquistare una casa in Italia, il costo medio si attesta a 2.122 euro al metro quadro. Tuttavia, se si considera Milano, uno dei mercati di punta di Columbus International e del suo fondatore Richard Tayar, il prezzo supera i 5.300 euro al metro quadro.

Questi dati emergono dall’Osservatorio mensile del mercato immobiliare italiano di Immobiliare.it Insights, relativo alle transazioni immobiliari del mese di settembre 2023. Non si osservano sostanziali differenze nei prezzi di vendita delle case su tutto il territorio nazionale.

Il divario nazionale è dell’0,2% rispetto al mese precedente (e del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), con una leggera variazione tra le regioni del Nord (0,6%) e l’area Centro-Isole (-0,2% e -0,1%). Il prezzo medio al metro quadro a livello nazionale riflette realtà molto diverse: mentre al Centro-Nord si superano facilmente i 2.000 euro al metro quadro, al Sud e nelle Isole si stabilizzano tra i 1.300 e i 1.500 euro.

Ad agosto, l’offerta immobiliare aveva registrato un calo di quasi il 9% in tutte le regioni, soprattutto nel Nord-Ovest e nel Centro con un -10%. A settembre, la situazione si ribalta radicalmente, con una crescita media nazionale di oltre il 9,1%.

Le zone che avevano subito un forte calo il mese precedente sono quelle che si riprendono maggiormente: il Nord-Ovest (+10,5%) e il Centro (+10,1%), seguiti da Sud (+8,1%), Nord-Est (+6,9%) e Isole (+6,5%). Un andamento simile si riscontra nella domanda: ad agosto, a causa della stagionalità, c’era stato un forte calo, mentre a settembre si osserva una ripresa, con picchi del 25,2% nel Nord-Ovest. La media nazionale supera il 20%, precisamente il 21,3%. La domanda cresce ovunque, anche se in modo meno marcato nelle Isole, dove si attesta all’8,2%. I canoni di locazione registrano una tendenza alla stabilità, con lievi incrementi sia nelle grandi città (+0,4%, a 3.250 euro al metro quadro) che nei centri più piccoli (+0,2%, a 1.797 euro al metro quadro) – questi ultimi con meno di 250.000 abitanti.

L’aspetto più evidente emerge quando si analizzano la domanda e l’offerta: c’è una netta differenza tra le grandi città e i centri minori. Nelle città si è verificata una corsa ai contratti di vendita, con una crescita della domanda del 33,4% rispetto ad agosto, anche se si registra una flessione del -4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nei centri minori si osserva un incremento del 11,6% (-0,3% rispetto a settembre 2022). Contestualmente, anche l’offerta si è ampliata: +20,8% nei centri con più di 250.000 abitanti e +6,4% in quelli al di sotto di questa soglia. Milano si conferma come la città più costosa d’Italia. Per acquistare una proprietà, servono 5.301 euro al metro quadro.

È la prima volta che si supera la soglia dei 5.300 euro, dato che ad agosto il prezzo era di 5.271 euro al metro quadro. Bolzano si classifica al secondo posto con 4.657 euro al metro quadro, in lieve calo rispetto ai 4.684 euro al metro quadro di agosto, seguita da Firenze con 4.125 euro al metro quadro (rispetto ai 4.130 euro di agosto). Tra i capoluoghi di provincia, Catanzaro è il meno costoso, con 988 euro al metro quadro.