Richard Tayar

Brera Design Week: al Fuorisalone la “Milano da abitare” che sfida il futuro dell’immobiliare

Brera Design Week: al Fuorisalone la “Milano da abitare” che sfida il futuro dell’immobiliare

Una Design Week personale e di svolta quella che si terrà a Brera dal 4 al 10 settembre, sotto il segno del tema “Forme dell’Abitare” proposto da Fuorisalone, un’occasione di confronto sulle rinnovate esigenze abitative, al tempo di una pandemia che sta ancora cambiando i concetti di spazio e di mercato immobiliare.

È in questo contesto che prende il via un’edizione-simbolo della ripartenza e del rilancio degli eventi diffusi in città, con protagonisti design e creatività. Le vie e piazze del distretto di Brera (Milano), ricche di storia e grande bellezza, tornano dopo il break estivo ad animarsi di appuntamenti, mostre e installazioni. Online e offline non rappresentano più dimensioni opposte, ma trovano una convergenza grazie all’esperienza maturata durante le precedenti edizioni in formato digitale. Quella di settembre, si legge nel comunicato ufficiale, sarà un’edizione proiettata verso le sfide del futuro, nella direzione dell’inclusione e della condivisione, e che punta a confermare la città di Milano come riferimento internazionale per il comparto arredo e design.

“L’edizione di settembre del Fuorisalone rappresenta un traguardo ancora più sfidante per tutti gli operatori, le imprese, le Associazioni e le Istituzioni che insieme, dopo questa lunga pausa dovuta all’emergenza COVID, sono impegnate a riaffermare il ruolo di Milano quale primario luogo di riferimento internazionale per il design e la cultura del progetto”. Così l’Assessora alle Politiche del lavoro, Attività produttive, Moda e Design Cristina Tajani, che prosegue: “Confidiamo che l’impegno profuso dalle imprese che con coraggio partecipano a questa inusuale edizione, sia apprezzato dal pubblico e dagli addetti ai lavori. In quest’ottica abbiamo scelto, come Amministrazione, di concedere gratuitamente gli spazi pubblici per gli eventi a valenza culturale, al fine di incentivare il più possibile la partecipazione a questa edizione che può rappresentare il primo passo per far ritrovare alla città la sua attrattiva internazionale”.

Il caso Madison Avenue

Il caso Madison Avenue: gli acquirenti a New York evitano la ‘sciccosa’ parte alta di Manhattan

Il caso Madison Avenue: gli acquirenti a New York evitano la ‘sciccosa’ parte alta di Manhattan

A New York la moda non muore mai. Un po’ come il real estate. Con dovute eccezioni. Con l’autunno alle porte, c’è chi abbandona Amazon ed altre compagnie di e-commerce per tornare ad acquistare presso i negozi fisici di Manhattan, alla ricerca di nuovi capi da mettere nel guardaroba in vista di incontri di lavoro e vita da ufficio. Madison Avenue è un hub di vendita al dettaglio che viene lasciato fuori dal rimbalzo. Secondo le stime di Orbital Insight, il ‘traffico pedonale’ sul tratto di Madison dalla 57a alla 72a strada era solo del 71 per cento nella settimana dell’8 agosto di due anni fa. È quindi con un certo ritardo rispetto alla Upper Fifth Avenue, a solo un isolato di distanza, e Soho, che vede più acquirenti rispetto a prima della pandemia. Storicamente, tutti e tre i distretti hanno attirato i consumatori con un gusto per il lusso, le loro boutique di stilisti e i flagship store attraggono sia i newyorkesi che i turisti internazionali. Mentre quasi ogni ‘strip’ di vendita al dettaglio ha sofferto dell’ascesa dell’e-commerce nel corso degli anni, Madison è stata particolarmente decimata. Le restrizioni per il Covid-19 hanno solo accelerato lo scivolone, costringendo sempre più negozi a chiudere definitivamente.

Il viale in cui Barneys New York è stato un caposaldo dello chic per decenni, ora ha il più alto tasso di spazi commerciali disponibili di Manhattan, dando agli acquirenti meno motivazione per passeggiare. Uno dei motivi per cui l’area ha lottato è che ha poco appeal per i giovani, che “vogliono essere dove tutto è alla moda”, secondo Ruth Colp-Haber, che gestisce Wharton Property Advisors Inc. “È più probabile che tu incontri il tuo amico giù a Soho per andare al brunch nel fine settimana piuttosto che in un museo su Madison Avenue”, ha detto. “Non vogliono andare nei quartieri alti, è lì che vivono i loro genitori e i loro nonni”.

Mentre le strade della città potrebbero essere più tranquille del solito in questi giorni, alcune aree si stanno riprendendo più forti di Madison. Sulla altrettanto elegante Upper Fifth Avenue, dalla 49a alla 60a strada, il traffico degli acquirenti è tornato al 92 per cento (livelli del 2019), secondo Orbital, che tiene traccia dell’attività pedonale attraverso i dati dei telefoni cellulari e i satelliti.

Su Madison, nel frattempo, il tasso di  disponibilità per gli spazi commerciali si è attestato al 39 per cento nel secondo trimestre, il più alto di Manhattan, secondo Cushman & Wakefield. Lungo tutto il viale, le vetrine sono uno show-room di pubblicità di chiusure o traslochi. In un tratto, tra la 66a e la 67a strada, quasi tutti gli altri indirizzi sono vuoti. “Ci è piaciuto far parte della tua comunità e portare un sorriso a Madison Avenue”, recita un cartello di Anya Hindmarch, un rivenditore di borse di lusso. “È ora di andare avanti”. Altri marchi di lusso sono arrivati ​​per riempire alcuni dei posti vacanti. Fendi, per esempio, si trasferì nella vecchia ammiraglia Coach all’angolo della 57th Street. Hermes, Giorgio Armani e Brunello Cucinelli sono tra coloro che stanno costruendo nuovi negozi o ampliando quelli attuali a Madison. Gli affitti sul viale non sono diminuiti tanto quanto a Soho, il che potrebbe spiegare la difficoltà di aggrapparsi agli inquilini e riempire le vetrine vuote.

La Toscana è tra le prime regioni in ripresa nella domanda nel settore residenziale

La Toscana è tra le prime regioni in ripresa nella domanda nel settore residenziale

È evidente: la ripresa della domanda nel settore residenziale a Firenze e la grande dinamicità della regione Toscana (nella Top Five delle regioni trainanti del mercato immobiliare italiano) è un lusso che molti di noi non si aspettavano. Eppure il real estate sa ancora stupirci. Le categorie trainanti – dati reali di transato elaborati da Centro Studi RE/MAX Italia – riguardano immobili con più di due locali e una metratura media di 111 mq. Un dato che si presenta uniforme in tutte le province, fatta eccezione per Arezzo dove si preferiscono metrature più ampie.

La parola d’ordine, dunque, è dinamismo che, a sua volta, si riflette anche in tempi di vendita che si riducono del 26 per cento a livello regionale. Diversi i fattori di spinta del mattone, fa sapere GoNews. Tra le nuove esigenze abitative emerse durante i mesi di restrizioni, spuntano: case più grandi, stanze in più per lo smart-working, spazi esterni come balconi e terrazze. Altro fattore di spinta il Decreto Sostegni Bis, che ha portato ad un incremento dei mutui erogati agli Under 36, pronti ad acquistare la prima casa favoriti anche dai tassi di interesse ai minimi storici.

I newyorchesi si spostano verso Miami

I newyorchesi si spostano verso Miami, un paradiso immobiliare che offre ampie prospettive

I newyorchesi si spostano verso Miami, un paradiso immobiliare che offre ampie prospettive

I newyorchesi si spostano verso Miami. “Miami is really having a moment”. Lo dicono le statistiche ed è ormai sotto gli occhi di tutti i broker. Miami sta davvero attraversando un momento di grande espansione, atteso da tempo. La città non è più vista solo come una destinazione, è un’arena cosmopolita in cui vivere e lavorare. Venetian Islands, Sunset Islands e North Bay Road offrono tutte alcune delle più belle case sul lungomare di Miami Beach, con possibilità di raggiungere a piedi Sunset Harbour, noto per le boutique, i ristoranti classici, fitness e i migliori negozi di alimentari come Fresh Market.

Dopo il COVID, gli acquirenti – in particolare i newyorchesi – vogliono di più. Che si tratti di più terreno da annettere alla loro proprietà o dell’unità attigua in un edificio condominiale da abbinare. Il settore immobiliare della Florida sta vivendo un ciclo incredibile caratterizzato da una domanda incessante da parte di acquirenti nazionali (New York in testa), prezzi di vendita alle stelle e livelli di inventario stracciati per un mercato così surriscaldato.

Meatpacking District

New York senza più auto, il sogno immobiliare si avvera. Il Meatpacking District è car-free

Meatpacking District è car-free, New York senza più auto, il sogno immobiliare si avvera.

Non ci saranno più auto per le strade del Meatpacking a Manhattan. Un altro segnale di incoraggiamento, sul fronte immobiliare, per chi vuole investire nell’area compresa tra Chelsea e West Village. Quegli incroci affollati erano già stati chiusi durante il picco del COVID. Gansevoort Street, Little West 12th Street, West 13th Street tra la Ninth Avenue e Washington Street e la corsia di scorrimento della Ninth Avenue sono da tempo tutte dotate di barricate e fioriere a forma esagonale per bloccare il traffico automobilistico, ha affermato il Business Improvement District locale. “Vediamo il Meatpacking District come un luogo ideale per promuovere e supportare cambiamenti nella sfera pubblica che enfatizzano i pedoni, promuovono il traffico pedonale per le imprese, supportano la cultura dei caffè all’aperto e consentono una maggiore programmazione culturale nelle nostre strade”, ha detto il direttore di BID Jeffrey LeFrancois Time Out New York.

LeFrancois ha aggiunto, parlando con Time Out, che “la geografia unica dell’area si presta a una pedonalizzazione organica del paesaggio stradale”. La forma esagonale delle barriere viaggia in parallelo con quella geografia, “imitando” l’angolo con cui le strade del Greenwich Village incontrano il resto della griglia di Manhattan. Le barriere sono state realizzate in acciaio arrugginito per evocare la storia della zona.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia. Tutti i trend dell’immobiliare a Milano

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia. Tutti i trend dell’immobiliare a Milano

La Lombardia si dimostra la regione con più transazioni in Italia. Se il numero di transazioni concluse nel primo semestre 2021 è in aumento rispetto agli anni precedenti, confermando il trend pre-pandemia, le restrizioni hanno alterato, senza eccezioni, la crescita Q2 su Q1. Eppure c’è una regione in Italia che più di altre tiene testa ai cambiamenti in atto. E si chiama Lombardia. Nei primi mesi dell’anno 2021 le transazioni risultano infatti egualmente distribuite. Lo riporta Bluerating (via Real Estate Data Hub) con particolare attenzione ai dati che mostrano un aumento della domanda nel secondo trimestre 2021.

Un aumento da osservare con ottimismo poiché sostiene e irrobustisce la ripresa del mercato immobiliare nell’anno in corso, in contrasto con la riduzione della domanda registrata nel secondo trimestre del 2020. In particolare, le regioni con più transazioni si confermano Lombardia e Lazio. Milano e Roma sono le due ancòre del mercato immobiliare italiano, mentre si riduce la media dei giorni di permanenza sul mercato, a causa dell’aumento della domanda. Nel primo semestre 2021, secondo i dati, migliorano le tempistiche relative alle vendite, con una media di 141 giorni contro i 168 giorni dello stesso periodo del 2020.

Nel dettaglio, a Milano aumenta la domanda nel secondo trimestre 2021 rispetto al primo, come riportato dall’indicatore transazioni su incarichi. Le transazioni registrate a Milano (città) sono in linea con il primo trimestre dell’anno. La preferenza dei consumatori in città si orienta verso i bilocali, mentre i trilocali sono maggiormente apprezzati nell’hinterland; gli appartamenti venduti hanno dimensioni medie di 77,3 mq; 10 mq in meno rispetto a quanto si registra dall’analisi della provincia stessa. La categoria più agevolata nell’erogazione dei mutui è quella dei lavoratori a tempo indeterminato (sarebbe a dire quasi i tre quarti del totale). Aumenta la preferenza verso i mutui a tasso variabile.

Mercato immobiliare Stati Uniti

Estate frenetica per il real estate. Ecco perché la pandemia non ha messo al tappeto gli Stati Uniti

Estate frenetica per il real estate. Ecco perché la pandemia non ha messo al tappeto gli Stati Uniti

La pandemia ha creato un mercato immobiliare super-energetico in gran parte degli Stati Uniti. La grande onda deve ancora placarsi, con la domanda di case e appartamenti che supera ancora il numero di offerta sul mercato, dando ai venditori un certo vantaggio in buona parte del paese. Gli economisti dicono che il mercato sia ai suoi massimi picchi, dopo essersi leggermente raffreddato a luglio, forse un segno che gli aumenti selvaggi dei prezzi dell’anno scorso potrebbero aver spaventato alcuni acquirenti che preferiscono aspettare che le cose si calmino, restare fermi o continuare ad affittare.

A livello nazionale, i prezzi medi delle case statunitensi sono rimasti stabili da giugno a luglio a 385.000 dollari, il 10,3 percento in più rispetto allo scorso anno in questo momento, secondo gli ultimi dati di Realtor. È una crescita più lenta rispetto all’aumento del 12,7 percento nel giugno 2021 e segna il terzo mese consecutivo in cui i guadagni anno su anno sono rallentati.

Gli economisti affermano che l’aumento della variante Delta più contagiosa del virus probabilmente accelererà la tendenza ibrida del lavoro da casa che sta spingendo gli acquirenti con i mezzi per farlo a passare a case più grandi, una spinta che spesso allontana le persone dal nucleo urbano o verso città meno costose e affollate. E i tassi di interesse rimangono bassi, altro fattore decisivo nell’aumento della domanda di abitazioni.

Real estate Miami

Real estate Miami al suo picco: i primi sei mesi del 2021 sono i migliori della storia della Florida

Real estate Miami al suo picco: i primi sei mesi del 2021 sono i migliori della storia della Florida

Non lo dicono i broker ma una ricerca di mercato: i primi sei mesi del 2021 sono i migliori della storia del real estate di Miami. Il settore immobiliare della contea di Miami-Dade ha stabilito un record per le vendite di case, con la spinta anche di tante aziende statunitensi che si trasferiscono, sempre di più, nel sud della Florida. MIAMI Association of Realtors (MIAMI) e il sistema Multiple Listing Service (MLS) confermano che le vendite totali di case della contea di Miami-Dade sono aumentate del 142,4 per cento su base annua, da 4.766 a 11.553. Le transazioni di case unifamiliari a Miami sono aumentate del 66,9 per cento, da 2.688 a 4.486. Le case unifamiliari di Miami hanno toccato aumenti delle vendite anno su anno in otto degli ultimi nove trimestri, in un arco di più di due anni. Le vendite di condomini esistenti a Miami sono aumentate del 240,1 per cento, da 2.078 a 7.067. Cifre da risvegliare l’istinto e il fiuto di ogni broker!

“Il settore immobiliare di Miami continua a battere tutti i record mentre più acquirenti di case del nord-est e della costa occidentale e società tecnologiche e finanziarie si trasferiscono qui”, afferma Jennifer Wollmann, presidente del consiglio di amministrazione di MIAMI. “Le vendite di immobili a Miami stavano aumentando già poco prima della pandemia e il Coronavirus ha solo accelerato la domanda del nostro incredibile stile di vita, lavoro e gioco. Molti degli acquirenti di oggi stanno facendo del sud della Florida la loro casa principale, il che è importante perché questi residenti ‘a tempo pieno’ crescono fino ad incidere e a diversificare molti settori della nostra economia”.

New York centro per le arti

In arrivo a New York un nuovo centro per le arti: l’hub di gallerie sorgerà nelle ex vetrine di Barneys

New York In arrivo un nuovo centro per le arti: l’hub di gallerie sorgerà nelle ex vetrine di Barneys

 A New York è in arrivo un nuovo centro per le arti, infatti, sta per sorgere un nuovo importante hub di gallerie: con il lancio di Art House nell’ex flagship store di Barneys New York al numero 660 di Madison Avenue, questo novembre, l’assetto artistico-commerciale della città prende una piega che gli esperti di real estate considerano già di grande slancio per il mercato.

Il team è composto da Michael Plummer e Jeff Rabin di Artvest Advisory, ex comproprietari e co-fondatori delle fiere d’arte Tefaf di New York, e Geoff Fox, il preside di Touchstone Event Management. L’edificio di cinque piani è stato ristrutturato dall’architetto Kulapat Yantrasast e WHY Architecture e conterrà sale di osservazione private per gallerie internazionali, un club dei membri nell’ex ristorante Fred’s e spazi per eventi che saranno disponibili tutto l’anno “per ospitare fiere stagionali e programmazione culturale”, secondo una nota.

Art House consentirà inoltre ai propri espositori di accedere a una piattaforma di vendita online. L’evento di lancio è stato soprannominato Art House New York Fall – apertura il 4 novembre – e ci sarà un’altra edizione primaverile a maggio 2022 (una sorta di eco al programma pre-pandemia delle fiere Tefaf New York Autunno e Primavera e le principali stagioni delle aste ). Art House non ha ancora rilasciato i nomi ufficiali delle 60 gallerie partecipanti: ulteriori dettagli in arrivo in autunno. Quel che è certo è che, come i broker di Columbus International sanno bene, per esperienza sul campo, a New York il mercato non smette mai di stupire e rinnovarsi.

Rendering tratto da Art House e Ristrutturazione a cura di WHY Architecture

Elon Musk in visita a Firenze: un viaggio non annunciato nella capitale dell’immobiliare

Elon Musk in visita a Firenze: un viaggio non annunciato nella capitale dell’immobiliare

Elon Musk è a Firenze, a quasi un mese dalla sua partecipazione all’Italian Tech Week che si svolgerà a Torino il 23 e il 24 settembre, con un pubblico ridotto in presenza. L’ultimo tweet dell’imprenditore è una foto del razzo Starship. Nessun indizio su Firenze. I suoi seguaci, però, hanno saputo indovinare in anticipo lo spostamento in gran segreto. E così, come riporta Repubblica, il 7 agosto scorso Elon Musk’s Jet, il profilo creato su Twitter per documentare gli spostamenti dell’aereo privato dell’imprenditore, ha comunicato il decollo da Los Angeles del velivolo registrato col numero N628TS. Qualche minuto dopo era già nota la rotta: destinazione Italia, Firenze.

Fino ad arrivare ad una clip condivisa dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, in cui Musk si mette nei panni del testimonial e scandisce in italiano “Visitate Firenze”.

VIDEO

Il fondatore di Tesla e Space X, insieme alla sua famiglia, ha incontrato il sindaco a Palazzo Vecchio e ha visitato la Galleria degli Uffizi con il direttore del museo Eike Schmidt.

Musk e il suo team si sono goduti una visita privata alla scoperta dei capolavori agli Uffizi, fra selfie e curiosità inedite sulle opere, inclusa una foto di gruppo davanti alla Venere di Botticelli. “Quando installerete una stazione spaziale su Marte, ci piacerebbe portarci qualche opera per il nostro progetto degli Uffizi diffusi”, ha scherzato Schmidt.