E alla fine Miami ha raggiunto New York per il titolo di mercato immobiliare più costoso

E alla fine Miami ha raggiunto New York per il titolo di mercato immobiliare più costoso

Il mercato immobiliare di Miami è stato uno dei più forti e produttivi sin dall’inizio della pandemia, con acquirenti che hanno puntato il loro GPS sulla Florida, senza più voltarsi indietro, per aumentare il proprio spazio e cambiare clima. La forte domanda di condomini e case unifamiliari e la diminuzione dell’offerta hanno spinto i prezzi più in alto, e ora Miami ha superato Los Angeles come secondo mercato immobiliare più costoso degli Stati Uniti, secondo l’ultimo rapporto di RealtyHop.

Una famiglia a Miami dovrebbe aspettarsi di pagare 2.653 dollari al mese per i costi di proprietà della casa, o circa l’81,6% del reddito medio, secondo l’indice di ottobre. Il rapporto mensile analizza l’accessibilità economica del mattone nelle 100 città più popolate del paese. La famiglia media di New York deve spendere l’82,2 per cento del proprio reddito per i costi di proprietà della casa. Ma Miami ha superato L.A., che si classifica seconda nel rapporto di settembre. Gli ultimi dati di RealtyHop mostrano che l’onere della proprietà della casa della città era dell’81,2 percento, un leggero calo rispetto al mese precedente.

Nel nuovo indice, molte delle città più costose del paese hanno visto piccoli miglioramenti nei loro punteggi di accessibilità, con il mercato immobiliare incandescente che ha mostrato recenti segnali di raffreddamento a causa degli elevati costi di manodopera e materiali. Ma ad oggi la leggera flessione in alcuni dei mercati più quotati della nazione equivale solo a un balzo. “In generale, non siamo ancora nel mercato di un acquirente”, ha affermato Shane Lee di RealtyHop. Per ottenere questi dati, RealtyHop confronta le cifre del reddito familiare medio di una città con i prezzi medi delle inserzioni delle case, che il sito calcola dal proprio database. Tiene conto anche delle tasse locali sulla proprietà. Nell’indice di ottobre, la quotazione media delle case di New York era di 958.000 dollari e il reddito familiare medio era di 64.000 dollari. Rispetto a un mese prima, il prezzo di listino è effettivamente diminuito di 9.000 dollari.

Marina di Scarlino sceglie Columbus International per la vendita esclusiva di residenze di lusso

Marina di Scarlino sceglie Columbus International per la vendita esclusiva di residenze di lusso

 

Marina di Scarlino, rinomato porto turistico e destinazione di lusso nel cuore della Maremma Toscana, ha scelto Columbus International – società immobiliare internazionale, specializzata in consulenza, intermediazione e gestione – per l’incarico in esclusiva della commercializzazione del progetto di sviluppo “Residenze Isole di Toscana”.

Grazie all’esperienza acquisita in diversi anni e alla duplice e vantaggiosa presenza sia sul mercato italiano che americano, Columbus International agirà come broker esclusivo sul territorio e all’estero, con particolare attenzione ai mercati americani ed europei, coordinando le attività dalle sue sedi principali: New York e Firenze, seguite da Miami e Milano. È il risultato di una strategia avviata da lungo tempo dal team di Columbus International che, a partire dal suo approdo in Italia lo scorso aprile, si impegna a portare un modello operativo americano nel ramo del real estate in Italia, ed ora si conferma leader nel posizionamento nel settore delle nuove costruzioni.

“Residenze Isole di Toscana” è un importante progetto di sviluppo di un nuovo complesso residenziale di oltre 10.000 mq, adiacente a “Marina di Scarlino Resort”. Il piano prevede la realizzazione di 36 abitazioni di design, dotate di ampie finestre, terrazze panoramiche e giardini privati che si affacciano su un paesaggio spettacolare sullo sfondo dell’isola d’Elba e dell’arcipelago toscano, integrandosi perfettamente nel contesto e creando un’unione armonica tra gli interni e gli esterni.

Nel dettaglio, la nuova struttura residenziale sarà composta da nove blocchi indipendenti di quattro unità immobiliari, due al piano terra e due al primo piano. I 36 nuovi appartamenti sono accomunati da un unico filo conduttore architettonico, ma differiscono per dimensioni che rispondono a diverse esigenze offrendo spazi dai 104 ai 160 mq con aperture, corpi scala e distribuzione interna. “Residenze Isole di Toscana”, tecnologiche e sostenibili, dialogano naturalmente con il porto e i servizi della Marina dando la possibilità di usufruire di comfort esclusivi, come l’opportunità di acquistare o affittare un posto barca e di accedere ai molteplici servizi offerti dal cantiere e dal prestigioso centro nautico presente nell’area della marina.

“Siamo entusiasti di poter rappresentare un progetto così prestigioso che si iscrive, in aggiunta, in una importante riqualificazione della Toscana, andando ad ampliare la visione che si ha del territorio ed il rapporto tra mare e mercato immobiliare. Un incarico di questo calibro ci permette di portare anche in Italia il know how maturato a Miami e New York come broker di importati progetti di sviluppo immobiliare. Le residenze sorgeranno in prossimità della Marina di Scarlino e a pochi passi dal parco delle Bandite: 6.000 ettari di parco naturale in un paesaggio straordinario, con all’interno alcune tra le più belle spiagge d’Italia, come ad esempio Cala Violina – ha commentato Richard Tayar, fondatore e Ceo di Columbus International. “La connessione e accessibilità sono sicuramente asset rilevanti delle nostre proprietà. Per questo motivo, la vicinanza di tre aeroporti internazionali – Pisa, Firenze e Roma – e di uno per jet privati a meno di 30 minuti rendono il complesso attraente anche per un pubblico internazionale, appassionato alla nautica e al mare, in grado di attivare un indotto turistico altamente qualificato con beneficio per l’intero territorio” – ha concluso Tayar.

Marina di Scarlino nasce da una visione innovativa che unisce nautica ed ospitalità, un hub di alto livello del Made in Italy e, più in particolare, del Made in Tuscany, contraddistinto dall’unione di un’esclusiva esperienza nautica e velica, con quella paesaggistica, artistica, culturale ed enogastronomica che offre il territorio toscano.

Miami Beach lancia un progetto da 107 milioni con piscina olimpionica in cima al garage

Miami Beach lancia un progetto da 107 milioni con piscina olimpionica in cima al garage

Miami Beach sta avviando un progetto unico nel suo genere: la costruzione di un garage da 500 posti auto con un centro comunitario e due piscine (una olimpionica) sul tetto. Il costo totale è di 107 milioni di dollari. Non tutti, però, accolgono il nuovo sviluppo con ottimismo. Tra i residenti c’è già chi definisce il progetto come “troppo costoso, troppo rischioso e non necessario”.

Come reso noto in una nota della City Manager Alina Hudak, nel 2018 è stata approvata una misura di voto che ha autorizzato l’emissione di un ‘general obligation bond’ per numerosi progetti della città, tra cui il 72nd Street Community Complex che sarà situato sulla 72nd Street tra Collins Avenue e Harding Avenue. Per il progetto sono state assegnate obbligazioni generali per un valore di 53,8 milioni di dollari e altri 10,6 milioni di dollari sono stati stanziati da altre fonti.

Un pacchetto di criteri di progettazione prevedeva un garage di 500 posti auto, una piscina da competizione di 50 metri, una piscina multiuso di 25 metri, una biblioteca, spazi commerciali/al dettaglio, un centro fitness, spazio verde attivo e un percorso jogging. Sono state valutate tre proposte e ha vinto quella di Haskell, con sede a Jacksonville, in Florida. Il progetto di Haskell è stato realizzato con Arquitectonica. La piscina sarà costruita utilizzando il sistema di piscine in acciaio inossidabile Bradford Products, con sede nella Carolina del Nord.

La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

A Milano, tra residenziale e uffici, cresce il numero delle transazioni immobiliari: ecco i dati

A Milano, tra residenziale e uffici, cresce il numero delle transazioni immobiliari: ecco i dati

Ne dà notizia Il Sole 24 Ore, analizzando i movimenti immobiliari degli ultimi 6 anni: i prezzi medi degli appartamenti, a Milano, sono cresciuti del 7,3 per cento (se nuovi), del 5,8 per cento (quelli recenti) e del 7,8 per cento (i vecchi). Dal 2015 al 2021, nel capoluogo lombardo, le transazioni residenziali sono cresciute del +48,2 per cento , quelle di negozi e laboratori del 60,5 per cento e, infine, quelle per gli uffici del 179,7 per cento.

Nel residenziale, a Milano il numero delle transazioni nelle compravendite immobiliari è aumentato (da 3.809 a 5.647). Numero di transazioni nelle compravendite più forte nel secondo semestre dell’anno (acquisto della casa dopo le vacanze). In 6 anni, prosegue il report pubblicato dal Sole 24 Ore, i prezzi medi degli immobili sono cresciuti del 7,3 per cento per gli appartamenti nuovi, del 5,8 per cento per quelli recenti e del 7,8 per cento per gli appartamenti vecchi.

Per gli uffici l’incremento a Milano delle transazioni è stato del 179,7 per cento mentre la quotazione immobiliare media è aumentata del 4,8 per cento. Per negozi/laboratori si registra un + 59,1 (crescita delle transazioni nel periodo 2015-2021 con una caduta della domanda nei primi tre trimestri del 2020 per effetto dell’emergenza Covid).

“Abitare a Milano – commenta Vincenzo Albanese, presidente di Fimaa Milano Lodi Monza Brianza – manterrà sempre il suo appeal. Nonostante durante la pandemia siano stati proposti modelli alternativi, la città avrà un ruolo centrale nella nostra società, economia e cultura. Certo, gli stili di vita stanno mutando e assisteremo nei prossimi anni alla convivenza di modalità ibride di fruizione della città in base alle diverse fasce anagrafiche, ad esempio”. I quartieri, prosegue ancora Albanese, si confermeranno come strategici per la qualità della vita degli abitanti, pertanto la comunità di prossimità e i servizi a quindici minuti avranno un peso determinante nella scelta dell’abitazione. L’affermarsi di un nuovo modo di concepire l’immobiliare metterà al centro il benessere e la sostenibilità: i più grandi interventi di rigenerazione milanesi stanno già sperimentando nuove soluzioni che diventeranno benchmark immobiliari non solo per la città, ma per l’intero Paese”.

Milano superlusso

Milano, Claude Monet arriva a Palazzo Reale. La mostra è un inno al padre dell’Impressionismo

Milano, Claude Monet arriva a Palazzo Reale. La mostra è un inno al padre dell’Impressionismo

Dal 18 settembre, a inaugurare la stagione autunnale di Palazzo Reale a Milano, arriva l’esposizione dedicata al più importante rappresentate dell’Impressionismo: Claude Monet. Un percorso espositivo dove ad accogliere il pubblico ci saranno 53 opere di Monet tra cui le sue Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1925-1926), la sua ultima e magica opera: un prestito straordinario non solo perché riunisce alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet, ma anche per l’enorme difficoltà di questo periodo nel far viaggiare le opere da un paese all’altro.

Il percorso cronologico ripercorre l’intera parabola artistica del Maestro impressionista, letta attraverso le opere che l’artista stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny; opere che lui stesso non volle mai vendere e che ci raccontano le più grandi emozioni legate al suo genio artistico.

Il Musée Marmottan Monet – la cui storia è raccontata nel percorso della mostra – possiede il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966 verso il museo parigino – che prenderà proprio il nome di “Marmottan Monet”. Suddivisa in 7 sezioni e curata da Marianne Mathieu – storica dell’arte e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi – l’esposizione introduce quindi alla scoperta di opere chiave dell’Impressionismo e della produzione artistica di Monet sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti nell’opera stessa dell’artista, l’alfa e l’omega del suo approccio artistico.

Dando conto dell’intero excursus artistico del Maestro impressionista, a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air e da opere di piccolo formato, si passa ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle sue tante dimore. È il mondo di Monet, con le sue corpose ma delicatissime pennellate e con quella luce talvolta fioca e talvolta accecante che ha reso celebri capolavori come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899‐1901), per citarne alcuni. Ma non solo. Verdeggianti salici piangenti, onirici viali di rose e solitari ponticelli giapponesi; monumentali ninfee, glicini dai colori evanescenti e una natura ritratta in ogni suo più sfuggente attimo.

Promossa dal Comune di Milano-Cultura, la mostra rientra nel progetto museologico ed espositivo “Musei del mondo a Palazzo Reale” nato con l’intento di far conoscere le collezioni e la storia dei più importanti musei internazionali. A Milano, dove il centro storico traina il mercato immobiliare, Palazzo Reale ci regala un incrocio perfetto tra pittura e rapporto con la città, sempre in trasformazione.

New York, il grande ritorno di Broadway: lo spettacolo continua nella città che non dorme mai

New York il grande ritorno di Broadway: lo spettacolo continua nella città che non dorme mai

La maggior parte delle restrizioni legate alla pandemia si sono allenate e la città di New York è completamente riaperta. Ma manca qualcuno all’appello. Ed è Broadway, faro per i turisti e motore dell’economia.

Ora, la chiusura più lunga della storia è finita.

Alcuni dei più grandi spettacoli del teatro musicale, tra cui The Lion King, Wicked e Hamilton, sono ripresi martedì sera, 18 mesi dopo che la pandemia li ha costretti a chiudere. Non sono stati i primi spettacoli a ricominciare, né gli unici, ma sono enormi potenze teatrali, arrivate a simboleggiare la forza e la portata dell’industria, e il loro rientro sul palco è un segnale che il teatro è tornato per davvero. “La gente è pronta ad invadere le sale”, ha detto Julie Taymor, la regista di The Lion King. Naturalmente, questo momento è costellato di punti di domanda sostanziali. La pandemia non è finita. I turisti non sono tornati. E nessuno sa quanto un lungo periodo senza teatro dal vivo possa influenzare il comportamento dei consumatori e il marketing. Ma proprietari di teatri, produttori, organizzazioni non profit e sindacati hanno deciso collettivamente che è ora di andare avanti. E la folla che si è ammassata per gli spettacoli in tutta Broadway martedì sera era grata di essere lì.

Ci sono state ovazioni e, a volte, lacrime. “Eravamo aperti a qualsiasi cosa”, ha detto Erica Chalmers, intervistata martedì pomeriggio allo stand TKTS appena riaperto, “solo per poter vivere l’esperienza di uno spettacolo di Broadway”. Ha optato per uno spettacolo, Lackawanna Blues, che ha avuto la sua prima rappresentazione a Broadway martedì sera.

La riapertura di Broadway arriva mentre una serie di altre scene dello spettacolo, a New York e in tutto il paese, stanno riprendendo, con spettacoli di persona al coperto: nei giorni e nelle settimane a venire il Metropolitan Opera, la New York Philharmonic, New York Il City Ballet, la Carnegie Hall e la Brooklyn Academy of Music inizieranno le loro nuove stagioni. “Broadway, e tutte le arti e la cultura della città, esprimono la vita, l’energia, la diversità, lo spirito di New York City”, ha detto il sindaco Bill de Blasio in una conferenza stampa martedì. “È nel nostro cuore e nella nostra anima. È anche molto di ciò che le persone fanno per guadagnarsi da vivere in questa città. E questo ci rende grandi. Quindi, questa è una grande notte per il ritorno di New York City“.

Chi ha avuto un assaggio degli spettacoli a Broadway sta scoprendo che l’esperienza è cambiata: ogni spettacolo richiede una prova ufficiale di vaccinazione (i clienti sotto i 12 anni possono fornire un test del coronavirus negativo) e ogni cliente deve essere munito di maschera. Già prima della riapertura, erano iniziati quattro spettacoli: Springsteen on Broadway, che ha avuto 30 spettacoli tra giugno e settembre, oltre a un nuovo show, Pass Over e due musical di ritorno, Hadestown e Waitress, tutti ancora in esecuzione. Nessuno si è perso un’esibizione; Waitress è riuscito ad andare avanti anche dopo che un membro del cast è risultato positivo schierando un sostituto.

Il mercato immobiliare in Lombardia

Inaugura il nuovo Mercato Centrale di Milano: 29 botteghe fra commercio e comunità

Inaugura il nuovo Mercato Centrale di Milano: 29 botteghe fra commercio e comunità

Anche Milano ha il suo Mercato Centrale. Dopo Firenze, Roma e Torino, nello storico edificio della Stazione Centrale ha aperto i battenti il 2 settembre un luogo di scambio e incontro molto articolato fra commercio e comunità, in cui fare acquisti e socializzare come nei mercati di una volta, con in più la garanzia di trovare solo prodotti e produttori selezionati di altissimo livello.

Come riporta Viaggi Corriere, i 29 artigiani che “abitano” il grande spazio su due piani di oltre 4500 mq sono tutte eccellenze note ai milanesi con un unico comune denominatore: la qualità, certificato di garanzia indispensabile per entrare a far parte del progetto Mercato Centrale. Su Viaggi, scopriamo le loro storie, e i loro volti, in un viaggio del gusto che è già una tappa imperdibile per i gastronauti a Milano.

“Al Mercato di fatto si potrà fare di tutto, proprio perché è il mercato. Un luogo dove sedersi e leggere, mangiare, connettersi, fare la spesa e portarsi a casa le eccellenze degli artigiani del gusto”, hanno fatto sapere i responsabili del progetto.

 

Dai cavalli agli alberghi: Cascade di Bill Gates ora rileva Four Seasons Hotels & Resorts

Dai cavalli agli alberghi: Cascade di Bill Gates ora rileva Four Seasons Hotels & Resorts

Cascade Investment di Bill Gates sta prendendo una svolta nel settore alberghiero. Infatti ha appena investito oltre 2 miliardi di dollari per assumere il controllo di Four Seasons Hotels & Resorts. Cascade sta pianificando di acquistare il 23,8 per cento di una quota appartenente al principe saudita Alwaleed bin Talal, spendendo 2,2 miliardi, secondo Reuters.

L’acquisto, riporta The Real Deal, darà a Cascade una quota del 71,3 per cento e il controllo operativo di Four Seasons. Al principe Alwaleed resta la quota rimanente. Con l’acquisto si valuta la catena alberghiera a circa 10 miliardi su base aziendale. Gates sta correndo un rischio in un mercato alberghiero che ha lottato durante tutta la pandemia, nonostante abbia mostrato alcuni segni di vita più di recente. Il mercato di New York City è nel bel mezzo di una depressione poiché i tassi di occupazione si aggirano ben al di sotto dei valori tipici dell’estate: uno studio CBRE ha stimato che il mercato non si riprenderà, tornando ai tempi d’oro, fino al 2025. Eppure Cascade ha dimostrato di voler investire molto durante la pandemia.

Lo scorso ottobre, Cascade ha stretto una partnership con il fondo sovrano di Singapore GIC per le partecipazioni in Storage Mart, un affare del valore di circa 2,7 miliardi di dollari. Pur essendo specializzato in hotel e resort, Four Seasons si è esteso anche agli affitti residenziali. L’azienda ha più di 100 hotel e resort in tutto il mondo. La società in genere non possiede le sue proprietà, ma le gestisce per conto degli sviluppatori/promotori. Four Seasons è stata fondata nel 1960 da Isadore Sharp, che manterrà una quota del cinque percento nella società, secondo un comunicato stampa sulla vendita in sospeso. Four Seasons è diventato pubblico nel 1997, quando Cascade ha investito per la prima volta nel business. La vendita dovrebbe concludersi nel gennaio 2022.

Gates possedeva anche un allevamento di cavalli a Wellington, in Florida, che ha acquistato per 8,7 milioni di dollari nel 2013. La figlia dei Gates, Jennifer, è un’appassionata equestre e in precedenza avevano affittato la casa quando erano in Florida per le sue gare. Un trust legato al miliardario ha pagato, qualche anno fa, 21 milioni di dollari per una tenuta equestre in una comunità recintata di Wellington, vicino alla sua proprietà di Evergate Stables. I registri di proprietà mostrano che l’equitazione Caroline Moran ha venduto l’allevamento di cavalli di 7,7 acri al 13945 Quarter Horse Trail al Wellington Trust, controllato da Kevin Mincio. Gates, la cui figlia Jennifer Gates è una premiata equestre, ha utilizzato lo stesso fondo per acquistare l’adiacente 3060 Mallet Hill Court e la proprietà al 13715 Quarter Horse Trail. Il co-fondatore di Microsoft Corp. possiede anche 3094 e 3155 Mallet Hill Court attraverso il Mallet Hill Trust. Totale: i trust collegati a Gates hanno pagato quasi 59 milioni per circa 30 acri di terreno su e vicino a Mallet Hill Court. L’ultimo acquisto di Gates, una vendita off-record, include una casa di nuova costruzione, una capanna e un fienile costruiti da Griffiths South Construction Inc., stando ai documenti letti da Columbus International.

Foto via Four Seasons

Nuove costruzioni: iniziano i lavori per la pista automobilistica di lusso Drivers Club Miami

Drivers Club Miami: iniziano i lavori per la pista automobilistica di lusso

Drivers Club Miami i lavori per una pista automobilistica di lusso e uno sviluppo commerciale pianificato vicino a Miami Gardens dovrebbero partire il prossimo novembre, dopo un ritardo nelle prime fasi che ha spinto la data di completamento in avanti di quasi due anni.

Drivers Club Miami, un progetto da oltre 100 milioni di dollari sviluppato da 13 Pista LLC, includerebbe una pista di guida privata di due miglia, club, hotel, negozi, ristoranti e attrazioni culturali (completamento previsto entro l’inizio del 2029). Il progetto si basa su un sito di proprietà della contea al 20000 NW 47th Ave. che in precedenza ospitava il Landmark Learning Center. Al momento, 13 Pista è in fase di progettazione e sta ottenendo l’autorizzazione per i lavori, ha confermato a Miami Today l’avvocato Eric Singer di Bilzen Sumberg, l’azienda che rappresenta 13 Pista, affiliata dello sviluppatore sudamericano Carlos de Narváez.

Come riportato dal quotidiano l’anno scorso, lo sviluppo è slittato di diverso tempo poiché tre agenzie senza scopo di lucro situate nella parte meridionale del sito Landmark dipendono dalle utenze che corrono da nord a sud sulla proprietà. 13 Pista inizialmente prevedeva che la costruzione potesse iniziare nella parte nord, senza dover prima spostare le agenzie. Ma poiché l’acqua e l’elettricità sarebbero state tagliate alle agenzie, la società e la contea hanno modificato il contratto di locazione per includere un nuovo programma con il trasferimento delle organizzazioni no-profit e la costruzione di un centro governativo prima dello sviluppo della pista automobilistica, come parte della “fase zero”, ha spiegato Singer.

Foto e sito ufficiale: 13 Pista LLC

 

I grandi affari immobiliari mostrano fiducia in New York: il Covid sarà presto un brutto ricordo 

I grandi affari immobiliari mostrano fiducia in New York: il Covid sarà presto un brutto ricordo

Il New York Post non ha dubbi: il mercato immobiliare della Grande Mela “si riprenderà alla grande”. Un esempio? Il developer Edward Minskoff aprirà al 29 Jay St. un edificio per uffici a Dumbo che sarà il primo nuovo indirizzo di “uffici di prima classe” del quartiere di Brooklyn da oltre un secolo. Il mercato degli uffici non è morto, Columbus International lo aveva reso nota mesi fa tramite interviste rilasciate dal Fondatore e Amministratore Delegato Richard Tayar, e questa ne è una ulteriore dimostrazione. La domanda sorgerebbe spontanea: “Ma Minskoff non sa che siamo in una pandemia senza fine?”. In effetti, Manhattan sembra sapere qualcosa sul futuro post-COVID che il resto dell’America e il mondo non sanno. I magnati delle proprietà della Grande Mela, così come i normali cittadini, hanno guardato in faccia la variante Delta e hanno scelto di andare avanti. I newyorkesi guardano oltre i doomcast quotidiani e si fanno guidare dall’ottimismo e da una rinnovata visione del mercato. Sanno, in fondo, che il tasso di nuove infezioni della città è e resterà basso. Solo alcuni luoghi richiedono ancora maschere anche all’aperto, come nel giardino pensile del Metropolitan Museum of Art e sui ponti superiori all’aperto dei traghetti di New York. Il ritorno alla vita quasi normale si riflette in ristoranti affollati e vendita di biglietti per Broadway e Radio City Music Hall.

A New York stanno avanzando le nuove costruzioni e anche il temporaneo “esodo” residenziale del 2020 (insieme agli avvertimenti sull’aumento della criminalità e delle tasse e sulla qualità della vita in declino) ha trovato via via un suo punto di svolta. Nella giungla competitiva degli immobili, i developers restano “animali sorprendentemente cauti”, scrive il New York Post, soprattutto per quanto riguarda il lancio di nuovi uffici.

Foto via Adam Gong @radiantsnaps