Il Palagio: la rinascita di una tenuta storica. Sting e la moglie Trudie Styler tra le dolci colline della Toscana

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Adagiato tra le dolci colline della Toscana, a sud di Firenze, sorge Il Palagio – una tenuta del XVI secolo che fonde armoniosamente lo splendore rinascimentale con il lusso contemporaneo. Un tempo rifugio nobiliare, questa proprietà storica ha trovato nuova vita sotto la guida dell’icona della musica Sting e sua moglie Trudie Styler, che l’hanno trasformata in una fiorente fattoria biologica, una cantina di livello mondiale e una destinazione esclusiva per eventi.

Un Passato Illustre e un Acquisto Fortuito

Il capitolo moderno della tenuta inizia con uno stratagemma elaborato. Alla fine degli anni ’90, il Duca Simone Vincenzo Velluti Zati di San Clemente, precedente proprietario, orchestrò quello che forse è stato uno dei più sofisticati inganni legati al vino della storia recente. Durante le trattative con Sting, il Duca offrì quello che sembrava essere un vino prodotto dalla tenuta—un calice che avrebbe definitivamente concluso l’affare. Solo successivamente Sting scoprì che il Duca gli aveva servito un pregiato Barolo invece del vino locale de Il Palagio, all’epoca non particolarmente eccellente.

“Quando servivamo il vino della tenuta ai nostri ospiti, vedevo che qualcuno vuotava il proprio bicchiere nelle aiuole,” ha ricordato Sting in un’intervista. Questa scoperta, invece di generare risentimento, ha acceso la determinazione di trasformare i vigneti de Il Palagio in qualcosa di straordinario.

Rinascita e Rinnovamento

Sotto la gestione di Sting e Styler, la tenuta di 350 ettari ha subito una notevole metamorfosi. La coppia ha meticolosamente restaurato non solo la villa principale, ma anche le case degli ospiti, i vigneti e gli uliveti. Il loro impegno nei metodi di agricoltura biologica ha rivitalizzato la terra, dando nuova vita alle antiche tradizioni.

I vigneti della tenuta, ripiantati dal 2000, si estendono ora su 11 ettari e producono circa 150.000 bottiglie all’anno. I vini de Il Palagio hanno ottenuto il plauso della critica, con il loro blend rosso di punta “Sister Moon”—che prende il nome da una delle canzoni di Sting—che si è guadagnato un posto tra i 101 migliori vini italiani secondo Wine Spectator. Il portfolio include quattro rossi distintivi: Message in a Bottle, Casino delle Vie, Sister Moon e When We Dance, ognuno dei quali riflette le caratteristiche uniche del terroir.

Oltre la Vite

Il rinascimento de Il Palagio si estende ben oltre la viticoltura. Gli uliveti secolari della tenuta producono un olio extravergine d’oliva eccezionale, spremuto a freddo da olive Leccino, Frantoio e Moraiolo. L’olio risultante cattura l’essenza della tradizione toscana—basso in acidità ma ricco di profondità e carattere.

Le attività apicole della proprietà sono altrettanto impressionanti. Sessanta famiglie di api producono una varietà di mieli, ognuno con note floreali distinte provenienti dalla campagna toscana circostante. Dal robusto castagno al delicato acacia, questi prodotti artigianali incarnano l’impegno de Il Palagio per l’eccellenza agricola.

Una Destinazione Moderna

Oggi, Il Palagio è molto più di un semplice rifugio privato. La tenuta si è evoluta in una location premium per eventi e una destinazione di lusso, aggiungendo recentemente una pizzeria biologica e un wine bar alla sua offerta. Durante i tempi difficili degli ultimi anni, Sting ha dimostrato l’impegno della tenuta verso la comunità culinaria mettendo all’asta degustazioni esclusive di vini, con i proventi destinati ai ristoratori statunitensi in difficoltà.

Per Sting, che scherza sul fatto di cantare ai suoi vini in cantina, Il Palagio rappresenta un’evoluzione personale. “Vengo dal Nord dell’Inghilterra. Nessuno in quelle parti beveva vino,” riflette, aggiungendo con un sorriso, “Sono diventato raffinato.” Questa trasformazione rispecchia Il Palagio stesso—una proprietà che onora le sue radici storiche abbracciando la sofisticatezza contemporanea.

La tenuta che un tempo faceva da sfondo a riunioni familiari intime e concerti privati ora accoglie i visitatori per far vivere loro la sua miscela unica di storia, lusso ed eccellenza agricola. Come nota lo stesso Sting, “Il Palagio è come entrare in un dipinto. Ed è uno dei miei luoghi preferiti sulla Terra. Spero che ve ne innamoriate tanto quanto me.”

Nel cuore del Chianti, Il Palagio si erge come testimonianza del fascino duraturo della cultura toscana e della possibilità di reinvenzione nel rispetto della tradizione. Dai suoi inizi ingannevoli al suo attuale status di faro dell’agricoltura biologica e dell’ospitalità, la tenuta incarna l’essenza stessa della Toscana moderna—dove passato e presente si fondono per creare qualcosa di veramente straordinario.

Elon Musk punta il suo sguardo (immobiliare) sui castelli storici toscani. Il Castello di Montepò è in pole position

Una vita (immobiliare) di pregio e riservatezza vi attende con Villa Covoni, il capolavoro rinascimentale di Fiesole tra le proposte esclusive di Richard Tayar, fondatore di Columbus International.

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Il magnate tecnologico Elon Musk starebbe esplorando l’acquisizione di proprietà storiche in Toscana. Il quotidiano Il Tirreno riferisce che l’amministratore delegato di Tesla e SpaceX si è attivamente impegnato con i proprietari di castelli toscani, segnalando una potenziale espansione dei suoi interessi immobiliari in una delle regioni più prestigiose d’Italia.

Musk avrebbe visitato la regione a novembre, concentrando la sua attenzione su due proprietà di rilievo: il Castello di Bibbiano a Buonconvento, Siena, e il Castello di Montepò a Scansano, Grosseto. Fonti vicine alla questione suggeriscono che Musk sia rimasto particolarmente colpito dal Castello di Montepò, considerandolo ideale per le sue esigenze.

Il medievale Castello di Montepò, attualmente di proprietà della rinomata famiglia vinicola Biondi Santi, rappresenta un raro esempio di villa fortificata senese rinascimentale. La proprietà si estende su ben 600 ettari, inclusi 50 ettari di vigneti, ed è stata un tempo dimora dello scrittore britannico Graham Greene. Tuttavia, contattato da WineNews, l’attuale proprietario Jacopo Biondi Santi ha smentito qualsiasi vendita a Musk.

Il Castello di Bibbiano, risalente all’850 d.C., si erge come monumento nazionale con una ricca storia che include la proprietà di importanti famiglie italiane come i Borghese e i Chigi. La fortezza mantiene il suo carattere medievale con merlature guelfe intatte e un fossato tradizionale, sebbene attualmente necessiti di restauro.

Oltre agli interessi immobiliari, le fonti indicano che la visione di Musk per la Toscana si estende a potenziali venture imprenditoriali. Durante la sua visita, l’imprenditore avrebbe discusso di iniziative tra cui l’installazione di estese reti di pannelli solari sui tetti urbani, potenzialmente combinando le sue ambizioni nell’energia verde con l’architettura storica italiana.

Questo interesse per la Toscana segue le precedenti visite di Musk in Italia, inclusa un’apparizione inaspettata a Firenze nel 2021. Se realizzata, questa acquisizione si aggiungerebbe alla crescente lista di personalità di alto profilo che hanno scelto di investire nelle proprietà storiche della Toscana, in particolare nella provincia di Grosseto.

La mossa segnerebbe un significativo investimento personale in Italia per Musk, i cui interessi commerciali mantengono già forti legami con il paese. Tuttavia, come molti sviluppi che circondano il miliardario tecnologico, queste segnalazioni rimangono soggette a verifica, con precedenti voci di acquisizioni simili che sono state smentite.

Il fascino del vivere all’estero. Esplorate con Richard Tayar tutte le opportunità immobiliari per gli americani

Negli ultimi anni, il fascino di vivere all’estero si è trasformato da un sogno lontano in una realtà tangibile per molti americani. Sostenuti da vari fattori come un robusto dollaro statunitense, un aumento dell’accessibilità attraverso voli internazionali diretti e l’adozione di modelli di lavoro ibridi flessibili, i mercati di tutto il mondo hanno assistito a un’impennata dell’interesse da parte degli acquirenti americani. Tuttavia, prima di intraprendere il viaggio dell’acquisto di una casa all’estero, ci sono diverse considerazioni essenziali da ponderare.

Uno dei fattori cruciali che influenzano la decisione di acquistare una proprietà all’estero è il costo per piede quadrato, che rispecchia strettamente il familiare detto “posizione, posizione, posizione”. Le proprietà prime waterfront in regioni molto richieste come il Lago di Como trainano prezzi significativamente più alti, superando i 1.000 dollari a piede quadrato. È essenziale, dunque, il giusto equilibrio tra ricerca approfondita e una pianificazione finanziaria quando ci si avventura nel mercato immobiliare internazionale.

Mentre la prospettiva di acquistare una proprietà esistente può essere allettante, molti expat optano per la costruzione ex novo o per progetti di ristrutturazione per raggiungere il proprio livello desiderato di lusso. Nonostante le sfide iniziali e i ritardi nel rendimento dell’investimento, l’attrattiva di personalizzare il proprio spazio abitativo per soddisfare le preferenze individuali supera la convenienza delle proprietà chiavi in mano, specialmente nei mercati dove l’offerta è limitata.

Secondo lo Studio Immobiliare Residenziale degli Stati Uniti del 2023 condotto da WSJ Intelligence, Europa e Caraibi emergono come le prime due regioni dove gli acquirenti americani contemplano l’acquisto di case. Tra le destinazioni europee, l’Italia gode di un particolare appeal, con la Toscana che spicca come scelta preferita. Motivati da fattori che vanno dal pensionamento al desiderio di un cambiamento nello stile di vita o di una casa per le vacanze nel cuore dell’Europa, gli acquirenti americani sono attratti dai paesaggi pittoreschi, dalla ricca storia e dal patrimonio culturale della Toscana. Inoltre, per molti acquirenti americani, l’acquisizione di una proprietà all’estero rappresenta una via verso la residenza permanente, soprattutto tra i pensionati.

Il concetto di “visti dorati”, che concedono la residenza permanente ai proprietari immobiliari, ha guadagnato popolarità durante la pandemia. Poiché tali programmi evolvono e alcuni scadono, i potenziali acquirenti devono navigare tra le complessità dei requisiti di residenza per garantire una transizione senza intoppi verso la loro nuova casa globale. Negli ultimi anni, la Toscana è emersa come un hotspot per gli investimenti immobiliari internazionali, assistendo a un notevole aumento delle richieste da parte degli investitori americani.

Il fascino senza tempo della regione, caratterizzato da campagne ondulate, vigneti e città storiche come Firenze e Lucca, ha affascinato l’immaginazione degli acquirenti che cercano un pezzo di paradiso italiano. Dalle ville pittoresche con viste panoramiche agli appartamenti affascinanti situati nei vivaci centri urbani, la Toscana offre una vasta gamma di opzioni per soddisfare stili di vita e preferenze variegate. In conclusione, il sogno di vivere all’estero non è più confinato al regno della fantasia per molti americani. Con condizioni di mercato favorevoli, dinamiche lavorative in evoluzione e una rinnovata apprezzamento della qualità della vita, la prospettiva di possedere una proprietà in destinazioni internazionali come la Toscana non è mai stata così alla portata. Tuttavia, una ricerca approfondita, una pianificazione attenta e una comprensione delle normative locali sono prerequisiti essenziali per trasformare questo sogno in una realtà dall’investimento garantito.

Gli effetti della pandemia su Firenze

La Toscana è sempre più il sogno immobiliare degli acquirenti stranieri. Qui tutte le nuove tendenze e informazioni

Gli acquirenti stranieri stanno facendo incursione nella scena immobiliare toscana, pronti a spendere in media oltre 500mila euro. Provengono principalmente dagli Stati Uniti e dalla Germania e sognano case con un giardino. La provincia di Lucca sembra essere la scelta principale, con Pisa, Massa-Carrara e Siena che seguono la stessa tendenza.

Questo nuovo corso immobiliare è stato fotografato recentemente da Gate-away. Gli americani guidano la carica, accaparrandosi il 29% del mercato immobiliare, seguiti dalla Germania al 14% e dal Regno Unito al 7,6%. Anche il Canada si unisce alla festa, mostrando un aumento dell’interesse del 5,2%. Mentre gli appartamenti mantengono la leadership con il 23,7% della domanda, le ville stanno guadagnando terreno con il 12,7%. Una piscina, un giardino o un pezzo di terra da chiamare proprio non sono un ostacolo, ma i giardini si aggiudicano il primo posto con un impressionante tasso di preferenza del 69%.

Nei primi quattro mesi del 2023, gli investimenti sono stati caldi nella fascia sub-100.000 euro, rappresentando il 33,9% delle richieste totali. Il bracket da 100.000 a 250.000 euro è il prossimo in fila al 23,5%, seguito da 250.000-500.000 euro (18,3%), 500.000-1 milione di euro (14,6%) e oltre 1 milione di euro (9,5%).

Gli effetti della pandemia su Firenze

I toscani sognano la casa con terrazza o giardino. Ecco la fotografia del real estate nella regione Toscana

Il collegio regionale FIAIP (la Federazione degli Agenti Immobiliari Professionali) Toscana ha presentato a Firenze una fotografia dell’andamento del mercato immobiliare dell’intera regione Toscana relativamente al 2022.

Quotazioni e statistiche per ogni singola provincia mostrano come nel 2022 il numero di transazioni è stato superiore alle aspettative e quindi un forte ritorno di interesse degli investimenti nell’immobiliare, come prima casa o per investimento, con una sostanziale tenuta dei valori di mercato. Da sottolineare, si legge nel comunicato, come il mercato immobiliare in Toscana ha visto diventare particolarmente richieste alcune precise tipologie di immobili, infatti si cercano sempre più abitazioni con determinate caratteristiche importanti per una migliore qualità della vita, come la presenza di una stanza da utilizzare per l’attività lavorativa e di un terrazzo o un giardino per godersi al meglio gli spazi all’aperto.

Nel dettaglio, i valori di mercato al metro quadro si riferiscono alla destinazione abitativa nel suo complesso, ovvero abitazioni nuove o ristrutturate, in buono stato manutentivo e da ristrutturate. “L’obiettivo – ha spiegato il presidente di FIAIP Toscana, Simone Beni – quello di mettere a disposizione di tutti i player e stakeholder interessati una finestra esaustiva del mercato immobiliare toscano. Il dato che occorre sottolineare è che anche nel 2022 il mattone, il mercato residenziale in particolare, è stato un comparto ben attivo e presente. I clienti hanno continuato ad entrare nelle nostre agenzie immobiliari per chiedere di acquistare un immobile, nonostante le numerose difficoltà che sono emerse nell’ultimo anno; come il conflitto bellico alle porte dell’Europa e i conseguenti aumenti di costo per l’energia, i carburanti e le materie prime, ma anche l’impennata dell’inflazione e il ricorso della Banca Centrale Europea al rialzo dei tassi di interesse per cercare di governare tale fenomeno hanno si complicato e aggravato le condizioni per chi vuole comprare un immobile, soprattutto quando si fa ricorso ad una rapporto alto tra valore di acquisto ed importo di mutuo, ma la volontà e il desiderio di cambiare casa o di acquistare una prima casa è rimasto alto”.

“Dai dati rilevati – ha concluso il presidente di FIAIP Toscana – possiamo desumere una reale crescita di interesse per gli immobili che hanno le caratteristiche che il mercato ricerca, ovvero ampi spazi, facilità di spostamento, accessori quali posti auto o garage, mentre gli immobili che non hanno tali caratteristiche restano al di fuori del circuito delle vendite. La ricerca quindi non ha inglobato tutte le tipologie, è una ricerca selettiva e attenta, frutto di una profonda conoscenza delle proprie esigenze e delle caratteristiche da ricercare. Non è raro assistere a vendite in tempi brevi, dopo appena due-tre appuntamenti, con clienti pronti a concludere nella massima soddisfazione delle parti. Se il prezzo è ancora una delle componenti più importanti, e la sua corretta determinazione è l’elemento che porta in tempi più o meno brevi alla vendita, la tipologia e le condizioni in cui si trova l’immobile sono diventate anche più importanti del prezzo stesso, tanto che alcuni immobili sono di fatto quasi invendibili, a prescindere dal prezzo richiesto”.

“Per la realizzazione di questo Osservatorio Immobiliare – spiega Massimiliano Carpina, responsabile dell’Osservatorio Immobiliare toscano FIAIP – devo un ringraziamento particolare a tutti i colleghi che hanno messo a disposizione la loro grande professionalità, spesso ultra decennale, per fornire in tempo utile un’analisi dettagliata e sempre più capillare del mercato. Abbiamo infatti ampliato il numero dei nostri rilevatori in modo da arrivare gradualmente a coprire quasi l’intero territorio regionale. Tenendo presente i comuni rilevati nella precedente edizione, infatti, abbiamo avuto un incremento di circa il 300% del territorio regionale validato. FIAIP come sempre sarà al fianco degli agenti immobiliari per sostenerli nella crescita professionale e per affrontare con serenità le sfide che il futuro ci metterà davanti”.

Ecco le rilevazioni stilate da FIAIP Toscana, suddivise provincia per provincia.

LIVORNO
A Livorno i prezzi variano molto a seconda delle aree di riferimento: nella zona affacciata sul litorale si registrano le quotazioni massime, da un minimo di 2.100 ad un massimo di 3.000 euro al metro quadro. Cifre che diminuiscono gradualmente spostandosi nella zona residenziale centrale (da 1.300 fino a 1.800 euro al metro quadro) e nelle aree del centro storico della città (dai 1.090 ai 1.600euro al metro quadro).Nei comuni di Rosignano e Cecina il range di riferimento mostra quotazioni superiori: nel primo caso da un minimo di 1.200 ad un massimo di 2.500 e nel secondo caso da 1.500 a 3.500.

PISA
Nel centro storico si va da un minimo di 2.500 euro al metro quadro ad un massimo di 3.300 euro. Cifre che diminuiscono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 2.100 ai 2.600 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.500 fino a 2.300 euro al metro quadro).Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come Volterra e la Valdera dove le valutazioni medie per immobili residenziali non di lusso hanno un valore minimo di 1.300 e un valore massimo di 2.000. In controtendenza la valutazione degli immobili sul litorale pisano dove i prezzi medi si allineano a quelli del centro storico del capoluogo.

MASSA CARRARA
Nel centro storico si va da un minimo di 1.500 euro al metro quadro ad un massimo di 2.200 euro. Cifre che sostanzialmente restano invariate spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 1.800 ai 2.200 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.400 fino a 1.700 euro al metro quadro). Per quanto riguarda Carrara invece i valori per il centro città si confermano più bassi, oscillando da un minimo di 1.200 ad un massimo di 1.500 euro al metro quadro. Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come la Lunigiana dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha nel primo caso un valore minimo di 600 e un valore massimo di 1.400 euro al metro quadro. In controtendenza ovviamente la valutazione degli immobili sul litorale: Montignoso (2.300 – 3.000 euro al metro quadro), Marina di Carrara (2.000 – 2.300 euro al metro quadro), Marina di Massa (2.500 – 2.800 euro al metro quadro) e Cinquale (3.000 – 3.500 euro al metro quadro).

LUCCA
Nel centro storico si va da un minimo di 2.300 euro al metro quadro ad un massimo di 3.100 euro. Cifre che diminuiscono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 2.000 ai 2.600 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.800 fino a 2.200 euro al metro quadro).Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come la Garfagnana, la Mediavalle e la Piana di Lucca dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha nel primo caso un valore minimo di 900 e un valore massimo di 1.100 euro al metro quadro, nel secondo di 1.050 e di 1.300 euro al metro quadro, mentre nel terzo caso si passa da un minimo di 1.500 ad un massimo di 1.900 euro.In controtendenza ovviamente la valutazione degli immobili sul litorale della Versilia, ad esempio a Viareggio i prezzi medi vanno da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 2.500 euro al metro quadro.

PRATO
A Prato, a differenza di tutte le altre province della Toscana, nel centro storico i prezzi sono più bassi rispetto alle zone limitrofe: nella parte più antica della città, infatti, le quotazioni variano da un minimo di 1.000 ad un massimo di 2.500 euro, mentre allontanandosi dal centro salgono a 1.100 – 2.800 euro al metro quadro nell’area del semicentro e nel range 1.200 – 1.800 nella periferia del capoluogo.Le quotazioni si abbassano ulteriormente in Valbisenzio dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha un valore minimo di 800 e un valore massimo di 2.300 euro al metro quadro. In controtendenza i prezzi registrati a Montemurlo e nell’area della catena montuosa di Montalbano: nel primo caso il range di riferimento varia da un minimo di 1.100 ad un massimo di 2.300 euro al metro quadro, mentre nel secondo caso da un minimo di 1.000 ad un massimo di 2.500 euro al metro quadro.

PISTOIA
Nel centro storico si va da un minimo di 1.200 euro al metro quadro ad un massimo di 2.000 euro. Cifre che diminuiscono sensibilmente spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 1.100 ai 1.700 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.000 fino a 1.600 euro al metro quadro).Le quotazioni si abbassano ulteriormente in località come la Montagna Pistoiese dove la valutazione media per un immobile residenziale non di lusso ha un valore minimo di 700 e un valore massimo di 900 euro.In controtendenza la valutazione degli immobili in località come la Agliana-Quarrata e Montale, dove i prezzi salgono oscillando da un minimo di 1.700 ad un massimo di 2.200 e da 1.600 a 2.000 euro al metro quadro.

GROSSETO
I prezzi più alti si registrano sul litorale, a Marina di Grosseto le quotazioni vanno da un minimo di 2.400 euro ad un massimo di 4.400 euro al metro quadro, mentre a Grosseto il range di riferimento va da 1.700 a 2.100 euro.Nel resto della provincia le valutazioni non differiscono di molto tra loro: in località come Braccagni e Roselle vanno da un minimo di 1.400 ad un massimo di 1.900 euro, ad Alberese invece da 1.600 a 1.900, per arrivare a Montepescali dove si scende leggermente arrivando a 900 – 1.100.

AREZZO
Nel centro storico si va da un minimo di 1.300 euro al metro quadro ad un massimo di 1.800 euro. Cifre che diminuiscono sensibilmente spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 1.100 ai 1.400 euro al metro quadro) e in periferia (da 900 fino a 1.300 euro al metro quadro).Queste le quotazioni nelle altre principali località della provincia aretina: Valdarno da 1.100 a 1.400, Casentino da 1.000 a 1.400, Val Tiberina da 1.100 a 1.600 e Val di Chiana da 1.200 a 1.400 euro al metro quadro.

SIENA
Nel centro storico si va da un minimo di 2.850 euro al metro quadro ad un massimo di 3.650 euro. Cifre che diminuiscono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 2.300 ai 3.000 euro al metro quadro) e in periferia (da 1.700 fino a 2.300 euro al metro quadro). Le quotazioni si abbassano nettamente in località come l’Amiata (da 1.000 fino a 1.450 euro al metro quadro), la Val di Merse (da 1.350 fino a 1.900 euro al metro quadro), la Val di Chiana (da 1.200 fino a 1.700 euro al metro quadro) e l’area delle Crete Senesi (da 1.350 fino a 1.900 euro al metro quadro).In controtendenza la valutazione degli immobili in località di particolare pregio turistico ed enogastronomico come il Chianti, la Val d’Elsa e la Val d’Orcia: nel primo caso il range di riferimento varia da un minimo di 1.700 ad un massimo di 2.250 mentre negli altri due casi si va da 1.500 a 2.100 e nell’ultimo caso da 1.600 euro al metro quadro a 2.250.

FIRENZE
Nel centro storico del capoluogo toscano si va da un minimo di 3.500 euro al metro quadro ad un massimo di 6.000 euro, prezzi che scendono spostandosi nelle aree limitrofe al centro (dai 3.000 ai 4.500 euro al metro quadro) e in periferia (da 2.000 fino a 3.300 euro al metro quadro) ma anche in località come il Chianti (da 1.500 fino a 3.000 euro al metro quadro), la Piana di Sesto Fiorentino (da 1.500 fino a 2.900 euro al metro quadro) e l’area Empolese – Val d’Elsa (da 1.500 fino a 2.600 euro al metro quadro). Spostandosi in località come il Mugello e il Valdarno le valutazioni scendono ancora: nel primo caso il range varia da 1.200 a 2.500, mentre nel secondo da un minimo di 1.100 ad un massimo di 2.400 euro al metro quadro.

Gli effetti della pandemia su Firenze

La caccia alle cantine italiane parte dalla Toscana. L’identikit dei proprietari stranieri (da La Repubblica)

I capitali stranieri hanno messo da tempo gli occhi sui vigneti italiani più prestigiosi, tra cui quelli di Columbus International. La crescita delle acquisizioni che si sono susseguite negli ultimi tre anni lo testimonia: tra il 2019 e il 2022, scrive Alessandro Cicognani su Repubblica, InfoCamere fotografa una salita da 173 a 209 (+21 per cento) di società di capitale che contano la presenza di un socio estero che, tre volte su quattro, ha in mano il pacchetto di maggioranza assoluto. Con oltre 50,2 milioni di ettolitri l’anno, l’Italia è il più grande produttore di vino al mondo. Fnanzieri, capitani d’industria e personalità dello spettacolo investono con crescente passione nelle aree più rinomate dello Stivale. Quella della Toscana, mercato di riferimento di Columbus International, conta ben 93 aziende, quasi tutte concentrate tra le province di Siena e Firenze. Segue con 17 la Lombardia, patria della collina bresciana del Franciacorta.

I dati InfoCamere, prosegue Repubblica, aprono a qualche riflessione: perché le aree vinicole pregiate fanno tanto gola all’estero? Negli ultimi anni sono state molte le compravendite di cantine italiane, tra cui quella che ha fatto il giro del mondo nel 2016: la cessione della Biondi Santi al gruppo francese Epi. Anche l’acquisizione di Isole e Olena dalla Epi l’anno scorso ha fatto notizia, così come la vendita nel 2013 della storica cantina Argiano al finanziere brasiliano André Santos Esteves. Tuttavia, risalendo ancora di più nel tempo, nel 1997 il cantante Sting acquistò la tenuta Il Palagio, mentre nel 2009 la tedesca Henkell & Co acquisì il 100% di Mionetto. Nel 2011, le bollicine di Fratelli Gancia diventarono russe con l’acquisizione da parte del magnate Roustam Tariko, che poi nel 2017 cedette una parte delle tenute. Tra le vendite più recenti, l’imprenditore americano Kyle Krause ha acquisito Vietti in Barolo, mentre poche settimane fa la cantina di Montalcino Il Palazzone è passata nelle mani di Peter Kern, CEO del gruppo leader mondiale nei viaggi online Expedia.