Ecco perché i mutui Crypto permettono agli acquirenti di case di tenersi i Bitcoin, senza anticipo

Ci sono voluti mesi a Vincent Burniske per ottenere un prestito a sette cifre per comprare due piccoli blocchi di appartamenti in un ambito quartiere di Miami. Il consulente dei media sportivi aveva soldi – ma buona parte era in criptovalute. La ricchezza digitale significava poco per le banche quando si trattava di un mutuo. E Burniske, 63 anni, voleva tenere le sue monete piuttosto che scambiarle con dollari. Poi è arrivata un’opzione che non era disponibile quando Burniske ha trovato le proprietà alla fine dell’anno scorso: un mutuo di 30 anni a tasso fisso garantito da una parte dei suoi possedimenti di Bitcoin ed Ethereum. Ha “inchiodato” il prestito da Milo Credit, una startup con sede a Miami che sta cercando di attingere al fiorente pool di cripto lealisti che vogliono diversificare la loro ricchezza mentre si aggrappano ai propri token.

Come riporta Bloomberg, i mutui crypto sono l’ultimo esempio del ruolo sempre più “di mercato” delle monete digitali nel settore immobiliare degli Stati Uniti, con acquirenti di proprietà e finanziatori che abbracciano le valute volatili per sostenere le offerte di beni immobili. L’anno scorso, Fannie Mae ha iniziato a permettere ai mutuatari di utilizzare le criptovalute per i propri pagamenti. I nuovi edifici in costruzione nei punti caldi della tecnologia come Miami stanno accettando i token digitali per i depositi dei condomini.

Una casa a Tampa, in Florida, è stata addirittura venduta come NFT all’inizio di quest’anno. I prestiti per la casa offerti da Milo rappresentano una nuova svolta. Invece di pagare semplicemente la proprietà con i token, i mutuatari danno in pegno le loro partecipazioni digitali come garanzia, senza acconti necessari. Ciò consente ai titolari di mantenere le proprie monete, evitando una pioggia di tasse sulle plusvalenze e beneficiando di valori crescenti sia per i token che per gli immobili. Anche il rischio aumenta, utilizzando un bene volatile per finanziare gli acquisti in un momento in cui l’infuocato mercato immobiliare degli Stati Uniti affronta un rallentamento dal più veloce salto dei costi di prestito in decenni.