La Lombardia è la regione con più transazioni in Italia

Milano in controtendenza rispetto al resto d’Italia: i bilocali rimangono favoriti nonostante il calo di popolarità

Il compatto bilocale è da tempo la tipologia di immobile preferita dagli acquirenti milanesi, anche se i dati recenti mostrano che questa preferenza potrebbe gradualmente cambiare

Nel competitivo mercato immobiliare urbano italiano, le preferenze abitative rivelano modelli regionali distinti, con Milano che dimostra costantemente la sua posizione unica nel panorama immobiliare nazionale. Mentre la maggior parte delle grandi città italiane mostra una chiara preferenza per i trilocali, Milano continua a seguire il proprio ritmo – sebbene i dati recenti suggeriscano l’inizio di un potenziale cambiamento nel comportamento degli acquirenti.

Secondo un’analisi completa del mercato condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, i trilocali dominano nei grandi centri urbani italiani, rappresentando il 34% delle proprietà disponibili. Gli appartamenti di quattro locali seguono al 24%, mentre i bilocali costituiscono il 22% della quota di mercato nelle più grandi città italiane.

Milano, tuttavia, presenta un’eccezione sorprendente a questo modello nazionale. L’offerta abitativa del capoluogo lombardo rimane fortemente concentrata sui bilocali, che rappresentano il 31% delle proprietà disponibili—anche se questa percentuale è diminuita rispetto alle rilevazioni precedenti.

Questa preferenza milanese di lunga data per gli spazi abitativi compatti deriva da molteplici fattori di mercato. I bilocali sono storicamente la scelta preferita dagli acquirenti milanesi, in parte per la loro maggiore presenza sul mercato, ma anche perché la loro metratura inferiore si traduce in prezzi più accessibili in uno dei mercati immobiliari più costosi d’Italia.

La distintiva preferenza della città per spazi abitativi più compatti riflette sia considerazioni economiche pratiche sia le preferenze di stile di vita urbano dei suoi residenti. Tuttavia, la percentuale in calo dei bilocali nel mercato complessivo potrebbe segnalare un’evoluzione nelle preferenze degli acquirenti o nelle priorità di sviluppo.

Nel frattempo, la limitata offerta abitativa continua a plasmare le dinamiche immobiliari di Milano. La città affronta una persistente carenza di immobili disponibili, nonostante il continuo sviluppo di progetti di nuova costruzione che rimangono attraenti per i potenziali acquirenti, i quali privilegiano sempre più le proprietà nuove. Questo squilibrio tra domanda e offerta crea un mercato a due livelli dove gli immobili che necessitano di significativi interventi di ristrutturazione rimangono invenduti mentre le unità più nuove o ben mantenute vengono vendute rapidamente.

Poiché i progetti di nuova costruzione continuano in tutta Milano, essi rispondono a chiari segnali del mercato—gli acquirenti preferiscono fortemente proprietà di nuova costruzione con servizi moderni e caratteristiche di efficienza energetica. Questa preferenza per le nuove costruzioni sta creando un’ulteriore segmentazione nel mercato, con proprietà più datate che richiedono lavori di ristrutturazione sostanziali e sperimentano periodi di inserzione prolungati.

Il mercato immobiliare della città continua a riflettere lo status di Milano come capitale finanziaria e della moda d’Italia, dove lo spazio ha un premio e le considerazioni pratiche spesso guidano le decisioni di acquisto. Se la percentuale in calo dei bilocali segnali un cambiamento fondamentale nel mercato o semplicemente una fluttuazione temporanea resta da vedere, ma rappresenta una tendenza importante da monitorare nei prossimi mesi per investitori, sviluppatori e potenziali acquirenti.

Mentre Milano evolve, le sue preferenze immobiliari forniscono una finestra sulle priorità in cambiamento e sulle realtà economiche del centro urbano più dinamico d’Italia. Mentre i bilocali mantengono per ora la loro posizione come tipologia abitativa più diffusa della città, il graduale cambiamento suggerisce che Milano potrebbe eventualmente allinearsi più strettamente con le tendenze nazionali—o forse stabilire modelli completamente nuovi che riflettono la sua posizione unica nel panorama urbano italiano.

Agevolazioni fiscali prima casa. La guida di notariato e consumatori per navigare i benefici d’acquisto (da Idealista)

Una collaborazione strategica per chiarire le opportunità fiscali nell’acquisto immobiliare

Fonte: Idealista.it

In un mercato immobiliare in continua evoluzione, l’acquisto della prima casa rappresenta ancora un pilastro fondamentale nell’economia delle famiglie italiane. Riconoscendo l’importanza di questo passaggio cruciale, il Consiglio Nazionale del Notariato, in partnership con 14 Associazioni dei Consumatori, ha sviluppato uno strumento pratico e accessibile per guidare i cittadini attraverso il complesso panorama delle agevolazioni fiscali.

Un vademecum strategico in formato domanda-risposta

La diciannovesima guida realizzata da questa collaborazione, intitolata “Agevolazioni fiscali prima casa – Istruzioni per l’uso”, si distingue per il suo approccio pragmatico. Strutturata attraverso un formato di domande e risposte, accompagnate da tabelle riassuntive, la pubblicazione offre chiarimenti immediati su interrogativi chiave: chi può accedere alle agevolazioni, quali immobili possono beneficiarne, e come evitare la decadenza dai benefici fiscali.

“Questa guida nasce dall’esperienza concreta dei notai e dei consumatori ed è per questo che si differenzia da altri prodotti sullo stesso tema,” spiega Alessandra Mascellaro, consigliera nazionale del Notariato responsabile dei rapporti con le Associazioni dei consumatori. “È particolarmente incisiva perché, nel marasma di normative che si sono avvicendate nel tempo, circoscrive le singole tematiche con lo schema della domanda e della risposta.”

Un investimento che mantiene il suo valore sociale

Nonostante il panorama economico in trasformazione, l’acquisto della prima casa continua a rappresentare un traguardo significativo. Secondo Giulio Biino, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, “In un mondo che sta cambiando, l’acquisto della prima casa continua a costituire un traguardo.” La guida si propone come un supporto essenziale proprio in questa fase preliminare, quando “ci si dimentica che il prezzo non è tutto” e che le implicazioni fiscali “possono incidere molto o molto meno sul prezzo definitivo proprio in funzione delle possibili agevolazioni.”

Il documento, definito da Biino come “una sorta di pronto soccorso”, non intende sostituire la consulenza professionale, ma fornire un primo orientamento accessibile a tutti.

I numeri confermano l’importanza della proprietà immobiliare

Secondo il rapporto Federproprietà-Censis, per l’83,2% degli italiani la proprietà della casa rappresenta un fattore di sicurezza e stabilità. Il 78,4% la considera espressione della propria identità, mentre per il 69,1% rimane un investimento sempre sicuro. La metà dei proprietari, inoltre, dichiara l’intenzione di trasmettere l’immobile in eredità ai figli o nipoti.

I Dati Statistici Notarili rivelano che nel 2023 quasi il 50% degli acquisti ha riguardato prime case, con una prevalenza della fascia d’età tra i 18 e i 35 anni (26% delle transazioni, in calo rispetto al 28% del 2022). Anche il ricorso al credito d’imposta ha mostrato una flessione: la fascia tra i 36 e i 45 anni è passata dal 35% del 2021 al 31% del 2023.

Cosa sono le agevolazioni prima casa

Le agevolazioni variano in base al venditore: se l’acquisto avviene da un’impresa di costruzione, l’IVA scende dal 10% al 4% del prezzo, con imposte catastale e ipotecaria fisse di 200 euro ciascuna. Se il venditore è un privato, l’imposta di registro si riduce dal 9% al 2% del valore catastale, con imposte catastale e ipotecaria di 50 euro ciascuna. Questi benefici si estendono anche alle pertinenze (box, cantine, posti auto), anche se acquistate separatamente.

I requisiti necessari per beneficiare delle agevolazioni

Per accedere alle agevolazioni, l’immobile deve appartenere a categorie catastali “non di lusso” (esclusi A/1, A/8, A/9), mentre sono ammissibili le categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, oltre a C/2, C/6 e C/7 per le pertinenze (limitatamente a una per categoria).

Quanto all’acquirente, deve essere un privato con residenza (o impegno a trasferirla entro 18 mesi) nel Comune dell’immobile. Non deve possedere altri immobili nello stesso Comune, né proprietà acquistate con le medesime agevolazioni sul territorio nazionale.

Importante: la vendita o donazione dell’immobile entro cinque anni dall’acquisto comporta la decadenza dai benefici, con l’obbligo di versare la differenza d’imposta (7% per imposta di registro, 6% per IVA), una sanzione del 30% e interessi di mora, a meno che non si acquisti un’altra prima casa entro un anno dall’alienazione. Lo stesso accade in caso di mancato trasferimento della residenza nei termini previsti.

La guida completa è liberamente consultabile e scaricabile sui siti del Notariato e delle Associazioni dei Consumatori.