Immobiliare Firenze, l’ex hotel Majestic rinasce: nuova vita e nuovi orizzonti per piazza dell’Unità (fonte: La Nazione)

Un progetto ambizioso trasforma l’edificio abbandonato in un albergo di lusso, mentre l’intera piazza si prepara a un importante restyling

Dopo oltre un decennio di abbandono e degrado, l’ex hotel Majestic di piazza dell’Unità a Firenze tornerà a splendere entro fine aprile, trasformato in un prestigioso albergo di lusso. Il progetto di riqualificazione non solo restituirà alla città un edificio iconico rinnovato, ma sarà anche il catalizzatore per la rigenerazione dell’intera piazza, oggi ridotta a poco più di un parcheggio.

Da simbolo di degrado a hotel di prestigio

La struttura, che si estende su oltre 12.500 metri quadrati distribuiti su nove piani (di cui tre interrati), sarà gestita dalla catena alberghiera statunitense Marriott International sotto il brand “W Hotel”. La storia dell’edificio risale al 1926, quando al suo posto sorgeva già un albergo omonimo. L’attuale costruzione, progettata dall’architetto Lando Bartoli su commissione della Banca Popolare di Novara, fu edificata nel 1972 e inaugurata l’anno successivo. La banca occupava solo il primo piano e i livelli sotterranei, mentre il resto dell’immobile era destinato all’attività alberghiera.

Dopo la chiusura nel 2009, l’edificio ha attraversato un lungo periodo di declino: dal fallimento delle trattative per la vendita nel 2014, a un’asta nel 2015, fino a diventare teatro di occupazioni abusive nonostante l’installazione di recinzioni nel 2011. La svolta è arrivata con l’acquisizione definitiva e l’inizio dei lavori di riqualificazione nel marzo 2022.

Il nuovo progetto: lusso contemporaneo e apertura alla città

“Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio inaugureremo il 60% delle camere, mentre a giugno apriremo l’intero hotel, che avrà una connotazione decisamente contemporanea,” spiega Roberto Puccini, amministratore unico di Progetto Majestic. La struttura ospiterà 119 camere di lusso, aree dedicate al benessere e spazi per la ristorazione d’eccellenza.

Uno degli aspetti più innovativi del progetto è la creazione di una piazza interna che sarà collegata direttamente a piazza dell’Unità attraverso ingressi completamente vetrati, creando un’integrazione armoniosa tra l’hotel e il tessuto urbano circostante. “È stato un percorso lungo: abbiamo acquistato l’immobile nel 2015 e ottenuto i permessi nel 2021, ma finalmente a giugno taglieremo il nastro. Ringraziamo tutti gli uffici pubblici del Comune di Firenze e ci auguriamo che la riqualificazione di piazza dell’Unità proceda rapidamente,” aggiunge Puccini.

Un polo gastronomico e culturale

Al piano terra dell’edificio troveranno spazio un’ampia area living e due ristoranti di alto livello: la Trattoria Contemporanea, affermato brand milanese, e il ristorante Akira Back, specializzato in raffinata cucina asiatica. Un elemento particolarmente suggestivo sarà l’ex caveau della banca, destinato a trasformarsi in uno spazio polifunzionale per eventi e in una galleria d’arte contemporanea.

L’intervento architettonico, curato dal project manager Niccolò Falleri e dal direttore dei lavori Stefano Boninsegna dello studio Gla, si ispira a uno stile contemporaneo che valorizza gli ampi spazi comuni e rafforza la connessione tra la struttura alberghiera e la città.

Impatto economico e occupazionale

Il progetto porterà significativi benefici anche sul piano occupazionale: “Assumeremo 140 persone a Firenze e attualmente stanno lavorando per noi, solo direttamente, 170 operai, l’80% dei quali provenienti dal territorio,” sottolinea Puccini. Questo evidenzia come la riqualificazione non rappresenti solo un recupero architettonico ma anche un importante investimento economico per l’intera comunità.

La rinascita di piazza dell’Unità

Parallelamente alla riqualificazione dell’ex Majestic, l’amministrazione comunale ha previsto un significativo intervento di restyling per piazza dell’Unità, porta d’accesso alla città per milioni di visitatori. “Abbiamo stanziato un milione e settecentomila euro, che si aggiungono agli investimenti del privato per la riqualificazione dell’area antistante l’albergo. Il progetto prevede il rifacimento della sede stradale, la piantumazione di nuovi alberi e l’installazione di sedute. Lo condivideremo e presenteremo presto alla cittadinanza,” afferma l’assessore alla Sicurezza e alla Mobilità, Andrea Giorgio.

L’obiettivo è trasformare quello che oggi è essenzialmente uno spazio di transito in una vera e propria “piazza-salotto” pedonale, con nuove alberature e aree di sosta che invitino residenti e turisti a vivere pienamente questo rinnovato angolo di Firenze.

“Questo cambiamento segna la rinascita di un luogo che per troppo tempo è stato il simbolo dell’abbandono,” conclude Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Firenze e titolare del Caffè Le Rose situato proprio in piazza dell’Unità. “Ringraziamo il Comune di Firenze per l’impegno nel portare avanti il progetto di riqualificazione della piazza e imprenditori come Roberto che stanno investendo anima e cuore in questa trasformazione.”

Fonte: La Nazione

Columbus International

Dai castelli medievali ai palazzi della moda: la gastronomia di lusso ridisegna il patrimonio immobiliare in Italia

Columbus International, con la sua esperienza distintiva nel settore immobiliare di lusso tra New York, Miami, Milano e Toscana, continua a osservare come esperienze gastronomiche eccezionali stiano trasformando proprietà storiche in destinazioni di classe mondiale. Due recenti sviluppi evidenziano questa tendenza che gli investitori immobiliari più accorti dovrebbero notare.

Castello di Fighine: Una Meraviglia Medievale Rinata Attraverso la Gastronomia

Nel cuore della Val d’Orcia toscana, si è verificata una trasformazione straordinaria. Ciò che nel 1266 nacque come fortezza concessa da Federico II di Svevia a Tancredi Campiglia si è evoluto in una delle destinazioni gastronomiche più esclusive d’Italia.

Il borgo medievale di Fighine, un tempo abbandonato, è stato meticolosamente restaurato per offrire 34 sistemazioni di lusso distribuite tra cinque ville elegantemente progettate, due appartamenti e varie strutture storiche, tra cui una chiesa consacrata del XVIII secolo. Il design interno conservativo ma lussuoso, opera dei designer internazionali David Mlinaric e Hugh Henry, crea un’atmosfera di autentica eleganza campestre con lusso funzionale.

Al centro di questa rinascita si trova il ristorante stellato Michelin Castello di Fighine. Sotto la guida dello chef tristellato Heinz Beck (de La Pergola di Roma) e guidato dal talentuoso chef Francesco Nunziata, il ristorante offre sofisticati menu degustazione (€130 per 5 portate, €150 per 7 portate) con ingredienti di provenienza locale, molti dei quali dall’orto biologico della proprietà.

Cenare qui significa sperimentare la maestria culinaria all’interno di mura di pietra spesse due metri, dove piatti come i “Cappelletti alla Genovese con aceto balsamico e fonduta di Parmigiano” fondono influenze regionali italiane con precisione tecnica. L’ambiente intimo del ristorante, con tavoli ben distanziati e vista sul verde circostante, crea un’atmosfera di esclusività protetta.

Louis Vuitton Porta la Ristorazione di Lusso nel Quadrilatero della Moda di Milano

Nel frattempo, nel prestigioso Quadrilatero della Moda di Milano, la maison di lusso Louis Vuitton sta estendendo il suo marchio nel mondo culinario con l’apertura di “DaV by Da Vittorio Louis Vuitton” questo aprile. Situato a Palazzo Taverna in Via Montenapoleone, il ristorante sarà accessibile sia dallo showroom della maison che da Via Bagutta.

Questa collaborazione con il gruppo ristorativo Da Vittorio, insignito di tre stelle Michelin, segna la prima avventura gastronomica di Louis Vuitton in Italia, dopo il successo di locali di ristorazione in Francia, Giappone, Cina e Stati Uniti. La famiglia Cerea, proprietaria di Da Vittorio, promette una fusione tra tradizione culinaria italiana e creatività internazionale in un ambiente contemporaneo.

Il ristorante presenterà le collezioni Art de la Table di Louis Vuitton ed elementi di design che fondono l’estetica del marchio con le influenze culturali italiane. Sebbene descritto come “casual dining”, questa iniziativa rappresenta la crescente intersezione tra alta moda e ristorazione raffinata in location immobiliari premium.

Columbus International: Pionieri del Lusso all’Intersezione tra Immobiliare e Stile di Vita

Per i clienti esigenti di Columbus International, questi sviluppi rappresentano più di semplici notizie culinarie: segnalano opportunità di investimento redditizie. Le proprietà adiacenti a tali prestigiose destinazioni culinarie spesso registrano un significativo apprezzamento di valore.

In Toscana, Columbus International si è da tempo specializzata nell’identificazione e rappresentazione di proprietà storiche con potenziale di restauro simile al Castello di Fighine. La nostra competenza nella navigazione delle normative italiane sul restauro e nel reperimento di materiali autentici ha aiutato numerosi clienti a trasformare strutture antiche in alloggi di lusso.

A Milano, la conoscenza approfondita del nostro team del quartiere della moda ci permette di identificare proprietà con potenziale per partnership con marchi di lusso o conversioni commerciali di alta gamma. Il ristorante Louis Vuitton esemplifica come palazzi storici possano essere reinventati per esperienze di lusso contemporanee mantenendo al contempo la loro integrità architettonica.

Che stiate cercando una tenuta toscana con potenziale culinario o una proprietà milanese in prossimità di esperienze di shopping e ristorazione di lusso, l’approccio boutique di Columbus International garantisce una guida personalizzata attraverso ogni aspetto dell’acquisizione, del restauro e delle potenziali partnership commerciali.

Come dimostrano questi due sviluppi distintivi, l’intersezione tra proprietà storiche e ristorazione eccezionale crea una proposta di valore particolarmente convincente nel settore immobiliare di lusso—un’area in cui Columbus International continua a guidare con competenza e visione senza pari.

Fonti: Reporter Gourmet | Nss Magazine

Comprare casa in Toscana

Dalle rovine al Rinascimento. Ecco come un avvocato americano ha salvato un borgo medievale in Toscana

La rinascita di un borgo medievale: questa è la storia di Castiglioncello del Trinoro, un piccolo villaggio di soli quattordici abitanti nel comune di Sarteano. La svolta è arrivata nel 2003, quando Michael Cioffi, un avvocato di Cincinnati, si è innamorato di questo antico insediamento di 900 anni, decidendo di salvarlo dall’abbandono.

Prima dell’intervento di Cioffi, il borgo versava in uno stato di degrado, con edifici fatiscenti e vegetazione che invadeva le strade. Ma l’avvocato americano ha intravisto il potenziale nascosto tra quelle antiche mura, attratto dalla storia millenaria del luogo e determinato a riportarlo in vita. Il progetto di restauro, iniziato nel 2005, ha portato alla nascita del Monteverdi Tuscany nel 2012, un esclusivo albergo diffuso che prende il nome dal celebre compositore.

La trasformazione non si è limitata alle strutture ricettive: la chiesetta del borgo è stata convertita in auditorium, mentre la cucina è stata affidata allo chef Riccardo Bacciottini di Poggibonsi, che delizia gli ospiti con piatti della tradizione locale.

Questo intervento ha salvato Castiglioncello del Trinoro da un destino di abbandono e rovina. Tuttavia, la “turistificazione” dei borghi storici resta un tema controverso, come dimostrano le polemiche sorte in casi simili: a Chiusure, nel comune di Asciano, i residenti storici hanno contestato operazioni analoghe, mentre a Monticchiello, nel territorio di Pienza, un gruppo di intellettuali guidato da Alberto Asor Rosa si è opposto alla costruzione di nuove abitazioni presso le mura storiche.

A Castiglioncello del Trinoro, invece, la trasformazione è avvenuta senza conflitti, dando nuova vita al borgo. Un successo che ha fatto felice anche Andrea Franchetti, imprenditore pionieristico che ha avviato un’azienda vinicola in una zona considerata da molti poco promettente per la viticoltura.

Fonti: Corriere di Siena e Cibotoday.it