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West Village (New York) – Neighborhood Spotlight:
Monito del potere da turismo televisivo: la proprietaria di un brownstone storico nel West Village è stata costretta a investire in significativi ‘aggiornamenti di sicurezza’ per mettere un freno alle visite (indesiderate) frutto di una nota serie pop. L’immobile al numero 66 di Perry Street, valutato oltre 10 milioni di dollari, ha acquisito una notorietà inaspettata come casa fittizia del personaggio di Sarah Jessica Parker, Carrie Bradshaw, nella serie di successo HBO Sex and the City.
Barbara Lorber, che aveva acquistato la proprietà storica tri-familiare nel 1979 per quella che gli esperti del settore stimano fosse una cifra inferiore ai 500.000 dollari, ha ottenuto l’approvazione dalla Commissione per la Conservazione dei Monumenti di New York (New York City Landmarks Preservation Commission) per l’installazione di un cancello protettivo. La decisione segna un punto di svolta in una lotta decennale tra i diritti di proprietà privata e la cultura dell’intrattenimento pubblico.
“La commercializzazione delle proprietà residenziali attraverso i media in streaming ha creato sfide senza precedenti per i proprietari immobiliari nei quartieri storici”, afferma l’analista immobiliare di Manhattan Jennifer Chen. “Stiamo osservando problematiche simili con le location utilizzate in tutto, da ‘Friends’ a ‘Succession’.”
La popolarità del palazzo su Instagram è aumentata particolarmente dopo la serie revival di HBO Max “And Just Like That…” e la recente acquisizione da parte di Netflix dei diritti di streaming della serie originale nell’aprile 2024. Le analisi dei social media indicano che la location appare in oltre 100.000 post mensili, generando quello che gli esperti immobiliari stimano essere un costo annuale tra i 50.000 e i 100.000 dollari in sicurezza e manutenzione per la proprietaria.
L’aggiornamento di sicurezza approvato non è una semplice barriera: l’architetto Isidoro Cruz ha progettato un cancello su misura in acciaio e ghisa dal costo stimato di oltre 75.000 dollari, rispettando le rigide linee guida del quartiere storico di Greenwich Village. L’investimento riflette una tendenza crescente tra i proprietari di “proprietà delle celebrità” che devono bilanciare conservazione e protezione.
“Quello a cui stiamo assistendo è l’impatto immobiliare della coda lunga dello streaming”, afferma l’economista dei media Mark Reynolds. “Una serie che ha concluso la sua programmazione originale nel 2004 sta generando più traffico pedonale ora rispetto agli anni di massima audience televisiva, grazie alle piattaforme di streaming globali e ai social media.”
I gruppi locali per la conservazione, tra cui Village Preservation e Victorian Society of New York, hanno dato il loro sostegno all’iniziativa, riconoscendo le sfide uniche affrontate dalle proprietà storiche nell’era digitale. Il vicino A.J. Parker ha caratterizzato la situazione come “uno dei casi più eclatanti” di disturbo della proprietà privata causato dal turismo dell’intrattenimento.
Per Lorber, che si è commossa durante la sua presentazione alla commissione, la decisione rappresenta una vittoria agrodolce. “Quella casa non dovrebbe essere recintata”, ha ammesso, “ma ciò che era bellissimo nel tardo XIX secolo ha purtroppo bisogno di maggiore protezione nel nostro secolo.”
L’approvazione arriva mentre New York City sta affrontando una più ampia tendenza di turismo dell’intrattenimento che impatta le aree residenziali. Gli analisti immobiliari stimano che le proprietà presenti in show popolari possono vedere i loro premi assicurativi aumentare del 15-25% a causa dei maggiori rischi di responsabilità civile derivanti da visitatori non autorizzati.
Mentre i fan possono ancora fotografare l’iconico palazzo dalla strada, la nuova barriera fornirà una protezione necessaria per un immobile che è diventato, forse involontariamente, una delle facciate residenziali più fotografate di Manhattan. Mentre le piattaforme di streaming continuano a presentare contenuti classici alle nuove generazioni, i proprietari immobiliari come Lorber sono costretti ad adattarsi – con costi significativi – ai ruoli inaspettati delle loro case come punti di riferimento culturali.
Fonte: New York Times