Per il mercato immobiliare di New York, il primo trimestre del 2022 ha registrato lo stesso elevato volume di vendite e di offerte competitive degli ultimi mesi del 2021. Tuttavia, verso la fine di marzo si è insinuato un certo rallentamento. Nel secondo trimestre il cosiddetto slowdown ha giocato le sue carte, senza portare danni negli investimenti. Si sono comunque registrati meno contratti firmati, meno guerre di offerte, più riduzioni di prezzo e un graduale aumento delle scorte disponibili. La miriade di fattori che affliggono l’economia nazionale si è fatta sentire anche nella “intoccabile” Grande Mela. Aumenti aggressivi, anche se tardivi, dei tassi d’interesse, mentre la Fed cerca di domare un’inflazione in crescita. E una guerra russo-ucraina che sembra non avere fine.
Queste percezioni portano tuttora a un minor numero di transazioni consumate e a un conseguente aumento delle proprietà disponibili. Con un maggior numero di immobili in vendita, gli acquirenti sono ancora più sicuri di avere la meglio. Non fraintendete: le transazioni sono ancora in corso e gli agenti immobiliari di Columbus International sono iperattivi negli affari con clienti internazionali. In effetti, il flusso di transazioni rimane più elevato rispetto a questo periodo del 2019. Ma il ritmo a rotta di collo è stato mitigato e la conclusione di un affare richiede un acquirente e un venditore che siano entrambi realistici sull’attuale comportamento del mercato.
Alcuni venditori sono ancora riluttanti a ridurre i prezzi per far fronte alle nuove realtà del mercato. Ora il mercato cerca un livello solido al quale acquirenti e venditori possono tornare a incontrarsi più facilmente, di solito con relativa insoddisfazione di entrambe le parti: gli acquirenti frustrati per aver pagato più di quanto speravano, i venditori frustrati per aver accettato meno di quanto ritenevano dovesse valere la loro proprietà. Ogni buon agente sa che un buon affare in questo contesto è quello in cui entrambe le parti hanno fatto più concessioni di quelle che volevano, puntualizza Forbes. Mentre il secondo trimestre del 2022 volge al termine, la situazione descritta sopra racchiude l’attuale realtà del mercato. Già in aria di cambiamento. I prezzi e le “guerre” all’acquisto sono alle stelle. Un ottimo punto di attrazione per gli investitori internazionali.
Mentre l’Olshan Report, che tiene traccia degli accordi conclusi a Manhattan a partire da 4 milioni di dollari, ha regolarmente riportato settimane con oltre 40 contratti firmati per tutto il 2021 e i primi mesi del 2022, alla quarta settimana di giugno 2022 il numero era di 20, con un aumento di 8 rispetto alla settimana precedente.