La scena dei club privati a New York. Columbus International vi porta nei luoghi per l’élite della Grande Mela

New York City, mercato di riferimento di Columbus International, spesso definita la giungla di cemento dove si realizzano i sogni, è anche sede di alcuni dei club privati più esclusivi e prestigiosi al mondo. Questi posti si rivolgono soprattutto all’élite, offrendo non solo uno status sociale, ma anche accesso a servizi di lusso, delizie culinarie e a una rete di contatti influenti.

Richard Tayar vi accompagna in alcuni dei club privati più notevoli della Grande Mela. Seguitelo!

Core Club:
Tra i confini dell’edificio di proprietà di SHVO al 711 di Fifth Avenue si trova l’illustre Core Club. Fondato dalla CEO Jennie Enterprise, Core Club incarna l’impegno a costruire una comunità globale di individui guidati dalla curiosità, dall’esplorazione culturale e dalla passione per la vita senza compromessi. Con quote di iscrizione che vanno da $15.000 a $100.000, il Core Club offre ai suoi membri una miriade di servizi (e parecchio spazio in cui interagire).
Dal trattamenti rigeneranti nella spa a una “biblioteca vinicola” meticolosamente curata sotto la supervisione del sommelier Yannick Benjamin, il Core Club non risparmia spese nel fornire esperienze senza eguali. I membri possono godere di delizie culinarie create da chef di fama come Michele Brogioni, la cui cucina ispirata al Mediterraneo promette di far impazzire il palato e favorire legami simili a quelli dei pranzi tradizionali familiari italiani.

ZZ’s Club:
Dove l’eccellenza culinaria incontra l’esclusività. Guidato dal virtuoso culinario Mario Carbone, lo ZZ’s Club a Hudson Yards attrae i palati raffinati con le sue esperienze culinarie su misura. La dedizione incrollabile di Carbone alla perfezione culinaria è evidente in piatti come il Risotto all’Arrabbiata con aragosta, preparato meticolosamente su ordinazione, garantendo che ogni morso sia una sinfonia di sapori. Con quote di iscrizione di $20.000 e quote annuali di $10.000, lo ZZ’s Club è un santuario per chi cerca indulgenza gastronomica e un’atmosfera di raffinata eleganza.

SoHo House:
Una volta un baluardo di coolness, SoHo House si trova a un bivio tra rapporti di crisi esistenziale e decrescente attrattiva tra l’élite di New York. Nonostante il suo passato illustre e l’aura di celebrità, il club lotta con critiche di sovraffollamento e servizio scadente, suscitando domande sulla sua futura tenuta. Con speculazioni su una potenziale privatizzazione imminente, SoHo House si trova in un punto cruciale, navigando l’equilibrio delicato tra esclusività e accessibilità.

Casa Cipriani:
Ospitata all’interno dell’edificio storico della Battery Maritime di Lower Manhattan, Casa Cipriani incarna il lusso italiano contemporaneo. Con il suo garbo architettonico e le viste panoramiche sull’East River, Casa Cipriani trasporta gli ospiti in un’epoca passata di sofisticazione e raffinatezza. Sotto la guida della leggenda del design Thierry Despont, il club emana un’atmosfera tipica dei lussuosi transatlantici d’epoca, offrendo agli ospiti un’esperienza “immersiva” intrisa di fascino e ospitalità italiani.

The Knickerbocker Club:
Fondato nel 1871 da membri insoddisfatti del Union Club, il Knickerbocker Club rimane un baluardo di esclusività e tradizione. Con una ricca storia che vanta membri notevoli come Douglas Fairbanks e JP Morgan, The Knick continua a mantenere la sua eredità di “elitismo”, tenendo la barra dritta su una rigorosa politica riservata agli uomini e un codice di segretezza avvolto nell’intrigo.

The Lotus Club:
Sin dalla sua fondazione nel 1870, il Lotus Club si è presentato al mondo come un autentico santuario per luminari letterari e artistici in cerca di stimoli intellettuali e cameratismo. Da Mark Twain ad Arthur Conan Doyle, il club ha ospitato alcune delle figure più rinomate della storia, incarnando la sua missione di promuovere letteratura, arte e cultura. Con il suo passato illustre e l’impegno a promuovere l’espressione creativa, il Lotus Club rimane un faro di illuminazione nel cuore di New York City.

Metropolitan Club:
Fondato nel 1891 da luminari come JP Morgan e Cornelius Vanderbilt II, il Metropolitan Club si erge a testimonianza dell’unione tra dovere sociale e ricerca intellettuale. Piantato all’interno di una maestosa struttura in stile rinascimentale, il club emana un’aura di grandezza e raffinatezza, offrendo ai membri un rifugio per socializzare e scambiare idee in mezzo all’agitazione di Midtown Manhattan.

University Club:
Radicato nella celebrazione dei percorsi intellettuali, l’University Club di New York è stato un faro di erudizione e cameratismo sociale fin dalla sua fondazione nel 1865. Con la sua storia illustre e la prestigiosa appartenenza, il club è un vero e proprio nucleo per studiosi, professionisti e leader di pensiero, promuovendo una comunità vibrante dedicata alla ricerca della conoscenza e all’illuminazione.

Nel tessuto del panorama sociale di New York, i club privati sono dei “rifugi” esclusivi dove l’élite si riunisce nel lusso e nella privacy, sollecitando networking, joie de vivre e prestigio. Dalle cucine da chef stellati alla sfida intellettuale, questi club offrono una miriade di esperienze, e ognuna di queste contribuisce al ricco lifestyle della città di New York. Una città che vi farà sentire a casa, ogni giorno.

Firenze: il cuore dell’investimento immobiliare batte ancora. Ecco quello che emerge da una ricerca Tecnocasa

Il mercato immobiliare a Firenze si conferma un polo di attrazione per gli investitori, secondo quanto rivelato da una recente ricerca condotta da Tecnocasa.

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Nel corso del 2023, il 23% degli acquisti di proprietà immobiliari è stato effettuato con finalità di investimento, una percentuale superiore alla media nazionale, attestatasi al 19,5%. Pur tuttavia, Firenze si posiziona al di sotto di altre città italiane come Verona, che registra un notevole 43,1%, seguita da Napoli (41,2%), Palermo (35,3%) e Milano (35%). Le fasce d’età più attive sul fronte degli investimenti immobiliari sono quelle comprese tra i 45 e i 64 anni, rappresentanti il 59,2% del totale, con un’età media in crescita rispetto al 2022. Il bilocale si conferma come la tipologia abitativa preferita dagli investitori, scelta dal 38,5% di essi, seguita dal trilocale con il 26,9%. La maggioranza degli acquirenti, pari al 63%, è rappresentata da coppie e famiglie, mentre il 37% sono single. Quest’ultimi, rispetto all’anno precedente, hanno visto un aumento significativo della loro quota di mercato, passando dal 32,4% al 37%. L’81,5% degli investitori acquista le proprietà immobiliari pagando in contanti, mentre solo il 18,5% opta per il finanziamento bancario.

Tale percentuale evidenzia un ulteriore calo rispetto agli anni precedenti, in linea con il trend nazionale, spiegato da Tecnocasa con il progressivo aumento dei tassi di interesse, che spinge gli investitori ad evitare l’utilizzo del credito bancario. Secondo quanto dichiarato da Tecnocasa, nell’ultimo anno si è registrato un ulteriore decremento degli acquisti immobiliari tramite mutuo, poiché l’incremento dei tassi di interesse ha spinto gli investitori a preferire l’acquisto diretto senza l’ausilio degli istituti di credito.

Gruppo LEGO e Percassi ridefiniscono lo spazio immobiliare di Milano e Firenze. Gli ultimi trend del real estate

Il panorama immobiliare italiano è destinato a un’impetuosa evoluzione, catalizzata dall’alleanza strategica tra il Gruppo LEGO e Percassi, pronti a inaugurare il loro ultimo exploit nel cuore di Milano.

Il 29 marzo segna un momento da non perdere con l’apertura del 26° LEGO Certified Store, situato in Via Dante 4, un’incantevole oasi di creatività abbracciata dal vibrante centro della città. L’inaugurazione sarà ancorata da un evento senza precedenti: di fronte allo store, in Piazza Cordusio, sorge un monumentale uovo LEGO, alto 4 metri e con un peso di 1.200 kg, un’installazione affascinante destinata a incantare i passanti.

Matteo Morandi, CEO di Percassi Retail, condivide l’entusiasmo per questa avventura, sottolineando l’importanza di posizionare questo iconico store nel cuore pulsante di Milano, rinomata come “la strada nuova di Milano”, e destinata a diventare un faro di creatività per tutti gli appassionati di mattoncini LEGO. Rossana Mastrosimini, Channel Director LEGO Certified Stores West Europe, rafforza questo entusiasmo, celebrando l’espansione della presenza LEGO in Italia e la continua innovazione nel concept retail. Il nuovo flagship store unisce sapientemente elementi digitali e fisici, offrendo un’esperienza ‘immersiva’ che incanterà sia giovani che adulti.

Mentre Milano si prepara ad accogliere questa new entry nel retail, l’attenzione sul mercato immobiliare rimane vivace, soprattutto in un contesto di mutui in declino del 40%. Tuttavia, il segmento luxury del real estate brilla come un faro di stabilità in mezzo alle incertezze, rappresentando solo una piccola frazione del mercato totale ma contribuendo significativamente al suo valore complessivo. Secondo l’Osservatorio del Mercato Immobiliare del Lusso in Italia 2023, Milano primeggia come centro di gravità per il segmento del lusso, con uno stock di oltre 6 miliardi di euro, rappresentando il 13% del totale nazionale. Un dato che rimane sorprendente considerando la solidità e la costanza del settore, con il 99% dello stock composto da appartamenti, riflettendo una domanda costante e una crescita sostenuta.

Questa tendenza ascendente non è sfuggita nemmeno al colosso dei mattoncini, che nel 2022 ha già fatto il proprio ingresso a Firenze, riconvertendo gli spazi precedentemente occupati dallo store Disney. In collaborazione con Percassi, questo nuovo emporio LEGO introduce un’innovazione senza precedenti: il “Mosaic Maker”. I clienti hanno ora la possibilità di creare ritratti personalizzati utilizzando esclusivamente mattoncini LEGO, tramite un processo che trasforma una foto in un set di 4.500 pezzi, rendendo il ricordo tangibile e unico. In un contesto di continua trasformazione, il Gruppo LEGO e Percassi si ergono come piccoli grandi pionieri, ridefinendo non solo il panorama retail, ma anche lo spazio immobiliare, intessendo un tessuto urbano sempre più vibrante e creativo per le generazioni future.

Immagine tratta da LEGO Store

Questo appartamento vertiginosamente alto a New York è come un’opera d’arte. E può essere vostro oggi

Cari amici,

Oggi i nostri broker vi portano al sessantesimo piano di un appartamento situato al centro di Central Park e New York City. L’ingresso diretto con ascensore conduce a un ampio residence a piano intero, composto da tre camere da letto e tre bagni e mezzo. Sbalorditivo nel design, le viste a nord offrono panorami da cartolina di Central Park e oltre, e a sud, viste sul fiume e sulla città dello skyline di Manhattan. Le finiture dimostrano un impegno straordinario per l’artigianato e la qualità. L’accesso diretto con ascensore conduce alla grande galleria d’ingresso rifinita con pavimenti in pietra bianca macauba. Drammatiche doppie porte conducono all’ampio salone con pavimenti intarsiati in quercia solida fumé e finestre a tutta altezza attraverso cui godere delle viste.

Il mercato immobiliare di New York al vostro servizio 

La cucina aperta, splendidamente progettata, offre viste su Central Park, armadi su misura con finitura leggera a mano, ripiani e schienali in quarzite bianca e una suite completa di tutto.

La lussuosa suite della camera da letto principale vanta viste sulla skyline meridionale della città, un ampio ingresso guardaroba e un bagno con finestra rivestito in onice bianco venato con una vasca da bagno personalizzata in nichel lucido e rubinetti progettati su misura fusi a mano.

I bagni secondari sono rifiniti con quarzite oro e il bagno di servizio presenta un lavandino in pietra onice gioiello, pavimenti e boiserie. Scendendo, ecco una piscina a due corsie con cabine private, sauna e sale trattamenti separate, un centro fitness a doppia altezza con terrazza mezzanino, sala da pranzo privata e cucina per il catering dello chef, lounge per residenti con terrazza panoramica, sale riunioni e studio, ingressi sorvegliati 24 ore su 24 e servizio di concierge dedicato.

I residenti avranno accesso a un campo di padel in loco, a un simulatore di golf e a una sala giochi per bambini.

Volete saperne di più? Contattate i nostri agenti immobiliari oggi stesso: info@columbusintl.com

Skims di Kim Kardashian conquista uno spazio commerciale sulla Fifth Avenue con uno sconto (The Real Deal)

In una mossa strategica che sottolinea le dinamiche in evoluzione del panorama immobiliare al dettaglio di New York City, l’impero dell’abbigliamento di Kim Kardashian, Skims Body, ha garantito un ambito contratto di locazione per uno spazio di 20.000 piedi quadrati sulla Fifth Avenue. Questo sviluppo è avvenuto a una frazione del costo rispetto al precedente inquilino, segnalando una manovra aziendale astuta in mezzo a un mercato in mutamento.

Secondo The Real Deal e Crain’s, Skims Body ha siglato un accordo con Oxford Properties e Crown Acquisitions per almeno il 75% in meno rispetto alle tariffe di locazione del precedente inquilino. La netta differenza nei prezzi è stata evidenziata in un recente rapporto di Fitch Ratings, che ha anche segnalato modifiche nella struttura del mutuo che supporta lo spazio Skims e altre proprietà nelle vicinanze. Sebbene i dettagli specifici del contratto di locazione rimangano non divulgati, gli esperti del settore ipotizzano che le tariffe di locazione di Skims Body potrebbero essere ben al di sotto dei 770 dollari per piede quadrato pagati da Versace, l’ex occupante, come riportato da KBRA nel 2022. Questo suggerisce che Skims Body probabilmente sta pagando meno di $200 per piede quadrato: una riduzione sostanziale riflessiva delle dinamiche di mercato in evoluzione.

Le abilità imprenditoriali di Kim Kardashian hanno probabilmente giocato un ruolo fondamentale nel garantire termini così vantaggiosi, specialmente mentre i rivenditori vicini ricalibrano le proprie strategie e lasciano gli indirizzi della Quinta Strada. Questo trend di vacanza ha permesso a aziende come Skims Body di negoziare da una posizione di forza, sfruttando spazi commerciali di primo livello in luoghi iconici. Oxford Properties segnala un’occupazione completa per il segmento commerciale di Olympic Tower, costituente il 28% della proprietà ma contribuente oltre il 60% del totale delle entrate locative. Sono in corso anche negoziati per spazi ufficio all’interno dello stesso complesso, mostrando un interesse degli investitori sostenuto nonostante gli aggiustamenti di mercato recenti. Gli investitori istituzionali, che detengono il mutuo dal 2017, hanno recentemente assistito a Fitch che declassava sette classi associate al prestito di 760 milioni di dollari, in scadenza nel 2027.

La transizione nell’occupazione degli inquilini è coincisa con un calo del 13% nel flusso di cassa, ora a $56 milioni annui, rispetto alla vendita iniziale del mutuo. Skims Body si prepara per un’apertura ufficiale prevista per febbraio, potenziando la presenza del marchio con un negozio fisico di alto profilo. La rapida ascesa dell’azienda è riflesso nella sua valutazione, che è salita a 4 miliardi lo scorso anno: un balzo impressionante di $800 milioni rispetto ai dati del 2022. L’uscita graduale di Versace dallo spazio dal 2018, inizialmente segnalata dai suoi sforzi di sublocazione, sottolinea i cambiamenti dinamici che stanno ridefinendo il narrativo immobiliare al dettaglio di New York. Mentre le imprese imprenditoriali di Kim Kardashian continuano a fare scalpore attraverso i settori, il gioco immobiliare strategico di Skims Body esemplifica una comprensione sfumata delle opportunità di mercato in mezzo alle preferenze dei consumatori in evoluzione e ai paesaggi economici mutanti. Questa mossa non solo solidifica la presenza fisica del marchio, ma sottolinea anche il fascino duraturo degli indirizzi commerciali iconici in mezzo a forze di mercato sempre in via di trasformazione.

Quartieri Milano

Il progetto di rigenerazione urbana di Nhood promette di trasformare Piazzale Loreto a Milano (Il Sole 24 Ore)

Carlo Masseroli, CEO di Nhood Italia, esprime la sua visione riguardo a piazzale Loreto, a Milano, sottolineando le potenzialità del luogo e le sfide legate alla generazione di percorsi commerciali in contesti meno centrali e più complessi. Parlando con il Sole24Ore, Masseroli illustra il progetto “Loc-Loreto Open Community”, vincitore del bando Reinventing Cities indetto dal Comune di Milano nel 2021 e attualmente in fase di cantierizzazione per riqualificare piazzale Loreto. Il successo di tale iniziativa, spiega Masseroli, risiede nel rapporto sinergico tra settore pubblico e privato, fondamentale per una rigenerazione urbana e immobiliare efficace. Masseroli evidenzia l’importanza strategica di piazzale Loreto a Milano, frequentato da una considerevole quantità di persone che utilizzano la metropolitana e dagli abitanti della zona densamente popolata circostante. Tuttavia, il percorso commerciale lungo corso Buenos Aires verso piazzale Loreto risulta attualmente poco sviluppato.

L’obiettivo del progetto è trasformare questo luogo in una destinazione, coinvolgendo vari brand di mercato per avviare i lavori entro maggio. Il piano prevede l’installazione di punti vendita di diverse dimensioni per soddisfare le esigenze di chi è di passaggio e della comunità locale. Un aspetto innovativo del progetto è la gestione della piazza come punto di riferimento per il territorio, un modello finora assente a Milano ma presente in altre città. Masseroli vede questa iniziativa non solo come una sfida locale, ma anche come un’opportunità per sperimentare e successivamente esportare il modello adottato.

Diversamente dai tentativi passati con i distretti commerciali, il progetto mira a creare un valore collettivo superiore alla somma delle singole attività commerciali. Tuttavia, le complessità burocratiche hanno rappresentato un ostacolo al successo di tali iniziative. Il modello proposto potrebbe essere replicato in altre piazze poco animate, soprattutto quelle vicine alle fermate della metropolitana, per stimolare l’attrattività e la diffusione del commercio al dettaglio, generando valore aggiunto per gli spazi circostanti.

Il progetto presenta anche un vantaggioso rapporto economico-sociale (Sroi), stimando che ogni euro investito generi un valore pari a quattro euro. Gli affitti degli spazi commerciali nei pressi di corso Buenos Aires, vicino a piazzale Loreto, si attestano tra 1.000 e 2.000 euro al metro quadrato all’anno, e il progetto prevede la distribuzione di spazi commerciali su una superficie complessiva di 8.000 metri quadrati. Questo modello, radicato soprattutto nel mondo anglosassone, in cui i distretti commerciali sono gestiti privatamente, trova attuazione anche altrove. Nhood sta attualmente implementando un progetto simile in Spagna, confermando il potenziale internazionale di questa innovativa strategia di rigenerazione urbana e commerciale.

Milano

Milano: ecco chi acquista case di lusso oltre i 3 milioni di euro (e perché aumentano i prezzi anche in periferia)

Un recente rapporto immobiliare, il “Wealth Report 2024” dedicato a Milano e curato da Knight Frank, un network internazionale specializzato nell’intermediazione di immobili di prestigio, ha rivelato un interessante fenomeno: l’ascesa dei valori immobiliari nei quartieri di lusso come Porta Nuova sta influenzando direttamente i prezzi anche in aree tradizionalmente meno centrali come Quarto Oggiaro. Sebbene il rapporto non menzioni esplicitamente questi quartieri, evidenzia il notevole impatto che la forte domanda da parte degli stranieri nei quartieri di fascia alta ha avuto sulla crescita dei prezzi immobiliari a Milano negli ultimi anni.

Inizialmente potrebbe sembrare sorprendente, considerando che lo studio si concentra sugli Uhnwi, ovvero coloro con un reddito netto eccezionalmente alto (generalmente superiore a 30 milioni di euro), un segmento di acquirenti piuttosto esclusivo. Tuttavia, sia il rapporto di Knight Frank che l’Osservatorio di Tirelli & Partner confermano che gli acquirenti principali di immobili di lusso a Milano sono proprio questi individui ad altissimo reddito, molti dei quali stranieri. La scelta di Milano come meta per attività commerciali di alto livello nel Paese è ben nota, mentre coloro che cercano un luogo tranquillo per la pensione o le vacanze tendono a preferire regioni come la Toscana o la Sardegna.

Ma cosa rende Milano così attraente per gli investimenti immobiliari di lusso? Christian Dominici, un commercialista milanese, ha spiegato che oltre al suo status di importante centro finanziario internazionale, Milano offre anche una qualità della vita elevata, con una vivace scena culturale e una gastronomia di alto livello. Dal punto di vista degli investimenti immobiliari, Milano si distingue come l’unica città italiana in grado di garantire una stabilità nei valori nel tempo. Mentre una villa in Sardegna potrebbe non mantenere il suo valore in modo significativo nel tempo, una proprietà di lusso a Brera o in Corso Magenta offre prospettive di guadagno più concrete nel lungo periodo. Un fattore chiave che ha contribuito all’attrattività di Milano per gli Uhnwi è il favorevole regime fiscale offerto dalla legislazione italiana. Coloro che trasferiscono la propria residenza in Italia possono beneficiare di una tassazione agevolata di 100.000 euro all’anno, con ulteriori 25.000 euro per ogni membro aggiuntivo del nucleo familiare, evitando così altre imposte sui redditi esteri nei paesi con i quali l’Italia ha accordi contro le doppie imposizioni. Questa agevolazione fiscale ha portato a un aumento significativo di individui, compresi sportivi di alto livello, che scelgono Milano come loro residenza fiscale. Anche gli stranieri con redditi più modesti trovano vantaggioso investire in immobili a Milano grazie ai generosi bonus fiscali offerti per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico delle abitazioni.

Le statistiche dell’anagrafe cittadina evidenziano la presenza significativa di cittadini stranieri ad alto reddito a Milano, provenienti principalmente da Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera e Giappone, molti dei quali scelgono di risiedere nei quartieri centrali della città. Questi dati confermano il ruolo sempre più centrale di Milano nel panorama degli investimenti immobiliari di lusso a livello internazionale.

Fonte: Corriere Milano

New York

Related Companies svela il mega casinò da 12 miliardi di dollari di New York City a Hudson Yards (New York Post)

Ecco svelati i piani per un grande progetto da 12 miliardi di dollari a Hudson Yards, una volta area ferroviaria nel West Side di Manhattan, uno dei mercati immobiliari di Columbus International. La proposta, elaborata in collaborazione con Related Companies, prevede un’imponente torre di 80 piani che si affaccia sul fiume Hudson. Questa torre monumentale ospiterebbe un’enorme struttura per il gioco d’azzardo e un hotel. Attorno all’imponente grattacielo del casinò ci sarebbero complessi per uffici, torri residenziali e un vasto parco di 5,6 acri, creando un vibrante paesaggio urbano.

Posizionato strategicamente tra la West 30th Street e la 33rd Street, e l’11th e il 12th Avenues, il resort sarebbe facilmente accessibile ai pedoni che passeggiano lungo la High Line, una ex linea ferroviaria sopraelevata ora trasformata in un parco pubblico. Le rappresentazioni architettoniche ritraggono un elegante edificio per uffici e una torre residenziale adiacenti alla torre del resort del casinò, migliorando il panorama dal punto di vista del fiume Hudson. Inoltre, il progetto prevede piani per una scuola pubblica con 750 posti a sedere, una struttura comunitaria e un centro diurno.

Chiamato Hudson Yards West, il progetto, in collaborazione con il gruppo Oxford Properties, promette di generare 35.000 posti di lavoro per la costruzione sindacale e 5.000 posizioni permanenti all’interno del resort, secondo i suoi pianificatori. I sostenitori della proposta sostengono che la componente alberghiera diventerebbe una destinazione privilegiata per i visitatori che partecipano agli eventi al vicino Javits Center, potenzialmente amplificando il turismo e la crescita economica a New York City. Jeff Blau, CEO di Related Companies, ha commentato sul potenziale del progetto per rinvigorire ulteriormente l’economia locale, esprimendo entusiasmo per il ruolo dello sviluppo nel beneficiare dello Stato, della città e delle comunità vicine. Craig Billings, CEO di Wynn Resorts, ha evidenziato l’attrattiva di Wynn New York City come destinazione di lusso per i viaggiatori, citando la propensione dei clienti di Wynn a spendere di più, aumentando così le entrate fiscali e l’attività economica locale.

Mentre il costo esatto dell’impresa rimane non divulgato, le stime precedenti indicano un investimento sconcertante di 12 miliardi di dollari, comprensivo delle spese associate alla costruzione sopra il deposito ferroviario. Con lo Stato che contempla l’emissione di fino a tre licenze per casinò nella regione metropolitana, è emersa una intensa concorrenza tra potenziali offerenti. In particolare, a Queens, Steve Cohen, proprietario dei New York Mets, ha proposto un complesso per il gioco d’azzardo da 8 miliardi di dollari vicino a Citi Field chiamato “Metropolitan Park”.

Nel frattempo, Resorts World New York City, situato presso l’ippodromo di Aqueduct, ha annunciato un’espansione da 5 miliardi di dollari, cercando l’approvazione per offrire giochi da tavolo accanto al suo attuale salone di slot machine. In mezzo a questa fervente competizione, gli sviluppatori di Hudson Yards affrontano la sfida di ottenere il sostegno politico e della comunità, consapevoli delle passate opposizioni che hanno ostacolato progetti simili, come lo stadio olimpico proposto dall’ex sindaco Bloomberg. Il senatore statale Brad Hoylman, rappresentante del quartiere di Hudson Yards, ha espresso la necessità di garantire l’allineamento con la visione originale del sito, risalente al 2009. Lo sviluppo proposto, con la sua consolidazione degli edifici e l’aumento dello spazio del parco, deve navigare un rigoroso processo di approvazione che coinvolge gli ufficiali della città e deve essere sottoposto a un attento esame dell’uso del suolo. In mezzo allo scetticismo dei concorrenti del casinò, una fonte vicina ha commentato sulle prospettive mutevoli del piano di Hudson Yards, indicando una transizione da un’impresa considerata impossibile a un’impresa impegnativa.

Fonte: New York Post
Immagine di Related Companies and Wynn Resorts

Ponte Vecchio Firenze

Opportunità di affitto in crescita. Da Milano a Firenze, è il momento ideale per investire in Italia (Immobiliare.it)

I costi dell’affitto nelle principali città italiane sono diventati così elevati da escludere sia individui che famiglie con un solo reddito. È interessante notare che non è Milano, ma Firenze, ad emergere come la città meno accessibile per coloro che cercano un bilocale in affitto. E questo la rende un ottimo asset se state cercando un investimento immobiliare sicuro.

Secondo le analisi di Immobiliare.it, l’importo mensile medio che una persona dovrebbe destinare all’affitto – non superiore al 30% del proprio reddito netto – è stato confrontato con l’effettivo affitto medio richiesto per un bilocale nei principali centri urbani. A Firenze, ad esempio, l’affitto mensile medio per un bilocale si attesta sui 1.066 euro, ma il budget medio disponibile per un singolo individuo a malapena supera i 480 euro. Sorprendentemente, solo lo 0,5% dei bilocali presenti sul mercato è accessibile ai singoli affittuari.

A stretto giro c’è Napoli, dove l’affitto mensile medio raggiunge gli 850 euro, ma dato il reddito medio un singolo individuo può permettersi solo circa 415 euro, meno della metà dell’importo richiesto. Di conseguenza, il tasso di accessibilità scende al di sotto dell’1%. Milano vanta i canoni d’affitto più elevati tra le città prese in esame, con affitti che superano i 1.320 euro al mese per un bilocale, mentre il budget disponibile per un singolo individuo, pari a 650 euro, è significativamente insufficiente.

Una situazione simile si presenta a Venezia, dove nonostante un affitto mensile medio di circa 880 euro, un singolo individuo può permettersi solo 430 euro, meno della metà dell’importo richiesto. Inoltre, mentre a Milano solo lo 0,8% dei bilocali in offerta è accessibile ai singoli affittuari, la situazione a Venezia è ancora più “grave”, con nessuna opzione accessibile disponibile. Anche i singoli individui affrontano condizioni di affitto difficili a Bari e Bologna. A Bari, dove l’affitto per un bilocale è aumentato di quasi 200 euro al mese nell’ultimo anno, raggiungendo gli 800 euro, lo stipendio medio non è sufficiente, oscillando intorno ai 430 euro. Nel caso di Bologna, invece, l’affitto medio si attesta sui 925 euro al mese, superando di molto i 510 euro che una persona potrebbe realisticamente pagare. A Roma, c’è una disparità evidente tra l’affitto richiesto dai proprietari e il budget disponibile per gli affittuari, con un divario superiore al 70%. I proprietari richiedono un affitto medio mensile di 890 euro, mentre il budget di un singolo individuo si attesta a malapena sui 520 euro. Verona ha una situazione leggermente migliore, con un affitto mensile medio di 770 euro, più vicino al budget di circa 480 euro che un residente può destinare all’affitto.

Nelle due principali città siciliane, Palermo e Catania, il divario tra l’affitto richiesto dai proprietari e il budget dei singoli affittuari si aggira intorno al 45%. In entrambe le città, infatti, l’affitto mensile supera di poco i 580 euro, mentre i singoli affittuari possono permettersi solo circa 400 euro. Nei comuni come Torino e Genova, dove il budget disponibile per l’affitto di un bilocale si avvicina al canone richiesto, la situazione è più equilibrata. A Torino, l’affitto mensile medio supera di poco i 600 euro, mentre il budget medio mensile di un singolo individuo si avvicina ai 500 euro. Analogamente, a Genova, la differenza tra l’affitto mensile medio di 550 euro e le risorse personali di 450 euro è più stretta. Da notare che Genova resta la città con la maggiore accessibilità ai bilocali per i singoli affittuari, con il 38% delle opzioni disponibili.

Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it, ha commentato: “L’analisi rivela che il mercato dell’affitto nelle nostre principali città offre poche opzioni sostenibili per coloro che hanno un solo reddito. Nella maggior parte dei casi, i singoli individui devono destinare almeno il 50% in più rispetto al budget considerato sostenibile per l’affitto, se non addirittura il doppio. Considerando il potenziale per ulteriori aumenti degli affitti, è imperativo riflettere sul futuro dei nostri principali centri urbani, che stanno diventando sempre meno accessibili alle nuove generazioni, costrette a cercare soluzioni abitative nelle periferie e potenzialmente indebolendo il tessuto socio-economico delle città.”

Fonte: Monitor Immobiliare

Il mercato degli uffici di Miami si raffredda mentre la torre più alta lotta per trovare un locatario principale

L’emergere delle sfide legate alla costruzione di One Brickell City Centre, destinato a diventare il grattacielo “corporate” più alto di Miami, riflette il graduale raffreddamento del mercato immobiliare per uffici della città, un tempo in pieno boom. Related Cos., sviluppatore/promotore con sede a New York, e Swire Properties, società internazionale fondata dalla famiglia britannica Swire, si trovano in difficoltà nel cercare un “inquilino chiave” a quasi un anno dall’inizio dei lavori. Fonti vicine indicano che Related è in fase di ristrutturazione dell’accordo con Swire, proprietaria del terreno. Secondo alcune indiscrezioni, Swire ha addirittura preso in considerazione la vendita del sito di 1,55 acri nel centro di Miami, come rivelato in un documento esaminato dal Wall Street Journal. Swire ha precisato che, sebbene valuti regolarmente varie opzioni per i suoi siti di sviluppo, il sito di One Brickell City Centre attualmente non è in vendita. Related ha confermato la collaborazione in corso con Swire nonostante le sfide.

Il mercato immobiliare per uffici degli Stati Uniti ha subìto pressioni legate all’aumento dei tassi di interesse e al passaggio a modelli di lavoro ibridi, influenzando città come Miami, che in passato aveva affrontato meglio tali sfide grazie alle ricollocazioni aziendali e alla limitata disponibilità di spazi per uffici. Tuttavia, dati recenti della società di servizi immobiliari commerciali JLL indicano un calo del 25% nell’attività di locazione nel mercato degli uffici di Miami lo scorso anno rispetto al 2022. Inoltre, le vacanze dei sublocazii sono aumentate del 66%, segnalando il desiderio degli attuali locatari di ridurre le dimensioni dei loro spazi ufficio.

C’è un rallentamento dell’attività di ingresso sul mercato. Siamo in una nuova fase di svolta. Juan Arias, direttore dell’analisi di mercato per CoStar nel Sud della Florida, sottolinea che gli inizi di costruzione di uffici a Miami si sono rallentati dopo un picco nel secondo trimestre del 2023. Fattori come i tassi di interesse più alti, i costi crescenti per materiali e manodopera, e l’attività di locazione ridotta in un contesto economico più debole hanno contribuito a questo rallentamento. Miami, un tempo focalizzata principalmente sul turismo e lo svago, sta cercando di evolversi in un prospero polo commerciale e finanziario. Sebbene la città abbia attirato aziende finanziarie e tecnologiche da varie regioni, affronta anche sfide come l’aumento dei prezzi immobiliari e la limitata infrastruttura educativa per i nuovi residenti.

Nonostante queste sfide, il mercato degli uffici di Miami rimane robusto rispetto a molte città degli Stati Uniti. Ha registrato la maggiore crescita annuale degli affitti per uffici lo scorso anno e ha mantenuto un basso tasso di vacanza degli uffici dell’8,4%. Stephen Ross, presidente di Related noto per il suo interesse nei progetti del Sud della Florida, ha sottolineato l’importanza di One Brickell City Centre. La torre, con 68 piani e una superficie di 1,5 milioni di piedi quadrati, è prevista per il completamento nel 2028. Ross mirava ad attirare locatari di spicco, incluso Ken Griffin di Citadel, sebbene sviluppi recenti suggeriscano che la società di Griffin stia perseguendo altri progetti. Nonostante la partnership per la locazione chiave di One Brickell City Centre non si sia concretizzata, sia Ross che Griffin hanno accennato a futuri collaborazioni. La loro dichiarazione congiunta esprime entusiasmo nel collaborare per iniziative benefiche per la comunità, indicando potenziali progetti futuri nonostante le sfide attuali che affronta questo progetto di alto profilo.